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PER UN VOCABOLARIO DI ANTON ČECHOV: IL LESSICO CULTURO-SPECIFICO LEGATO AL BYT DELLA

PROVINCIA

Il presente glossario contiene parole e locuzioni culturo-specifiche, usate nella narrativa cechoviana, riguardanti la vita quotidiana della provincia e, in genere, il byt russo sul finire dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In larga parte, sono i cosiddetti realia che denotano oggetti, concetti e fenomeni della cultura materiale e spirituale del popolo russo e non trovano referenti precisi in altre lingue e culture. Negli studi traduttologici, in cui il problema della resa degli elementi culturo- specifici è da tempo riconosciuto come uno dei più difficili da risolvere497, con

termine realia si indicano generalmente sostantivi e locuzioni nominali, il cui significato referenziale è strettamente legato «al byt e e alla mentalità del popolo che li produce»498. In un’opera letteraria i realia rappresentano uno dei mezzi per

trasmettere «il colorito locale e storico»499, tra le loro caratteristiche salienti la

principale è l’assenza degli equivalenti linguistici a causa della particolarità degli oggetti e fenomeni che essi denotano.

Le varie difficoltà legate alla resa appropriata dei realia sorgono, inevitabilmente, anche nella traduzione delle opere cechoviane. Come dimostra l’analisi del corpus parallelo delle traduzioni italiane di alcuni racconti (Tre anni, La mia vita, La casa col

mezzanino, L’omicidio), svolta nell’ambito della presente ricerca500, nella maggioranza

497 Nello specifico, vari problemi della traduzione letteraria dei realia culturali sono trattati in: V. S.

Vinogradov, Leksičeskie voprosy perevoda chudožestvennoj prozy, Moskva, Izdatel’stvo MGU, 1978; S. Vlachov, S. Florin, Neperevodimoe v perevode, Moskva, Meždunarodnye otnošenija, 1980; N. A. Fenenko, Jazyk realij i realii jazyka, Voronež, VGU, 2001; M. Alekseeva, Perevod realij i realii perevoda:

osobennosti peredači russkich realij v raznovremennych nemeckich perevodach romanov F.M. Dostoevskogo,

dissertacija kandidata filologičeskih nauk, Ekaterinburg, EGU, 2007.

498 Vlachov, Florin, op. cit., p. 9. 499 Ivi.

500 M. Belinskaya, Povest’ A.P.Čechova "Tri goda" v italjanskich perevodach: problemy peredači jazykovych osobennostej chudožestvennoj prozy pisatelja, in Jazyki. Kul’tury. Perevod: VI meždunarodnyj naučno- obrazovatel’nyj forum (1-7 ijulja 2018 Komotini, Grecija), Moskva, Izdatel’stvo Moskovskogo universiteta,

2018, pp. 27-37; Id., Osobennosti peredači realij russkogo byta v ital’janskich perevodach povesti A. P. Čechova “Tri goda”, contributo al Simposio internazionale Russistika v sovremennom mire, 11-14 ottobre 2018,

dei casi a ogni elemento culturo-specifico, preso in esame, corrisponde una notevole varietà di scelte adottate dai singoli traduttori, i quali, purtroppo, non sempre tengono conto del contesto d’utilizzo e della funzione poetica della determinata parola nella narrativa di Čechov.

Comprendere adeguatamente tutti i particolari della vita quotidiana sul finire dell’Ottocento presenti in Čechov, è un problema non solo dei traduttori stranieri, ma anche dei lettori moderni di madre lingua russa la cui jazykovaja kartina mira (l’immagine linguistica del mondo) si discosta da quella dei contemporanei dello scrittore. Come viene recentemente notato dagli studiosi, i trenta volumi della completa raccolta accademica delle opere di Čechov forniscono un esauriente commento testologico mentre il commento storico-letterario e quello linguistico sono da ritenersi insufficienti501. Sulla necessità di corredare i testi cechoviani del

commento storico-letterario, probabilmente nella forma multimediale, si è pronunciata, ad esempio, N. Ivanova che mette a fuoco il problema della comprensione dei racconti giovanili. Alla maggioranza dei lettori russi di oggi, sostiene la studiosa, non è chiara la collocazione dei luoghi (locali, teatri, giardini) menzionati in Čechov, le norme di comportamento e la stratificazione sociale dell’Impero russo, i čin, gli appellativi, per non parlare di tutto il mondo oggettuale che circonda i personaggi:

Сегодня большинство потенциальных читателей Чехова затруднились бы ответить на простейшие бытовые вопросы, относящиеся к русской жизни того времени, - что такое сарпинковые брюки, барежевое платье, эспаньолка, десятифунтовые калоши, кацавейка, салоп. Современник Чехова хорошо знал, что такое оршад, консоме, пашот, галантир (ланспик), майонез, душоные грибы, голова сахару фабрики Бобринского, ланинское шампанское, лисабонское, лафит. [...] Знал различие между кабаком, трактиром, корчмой, шинком, кухмистерской и ресторацией. [...] Сегодняшний читатель нуждается в объяснении этих и подобных реалий, без чего ранний Чехов для него во многом пропадает.502

aspekte perevoda, contributo al Convegno internazionale Mir issledovatelja,28 gennaio - 1 febbraio 2019,

Mosca, IMLI RAN, 2019, in corso di stampa.

501 Cfr. N. F. Ivanova, "Neponjatyj" Čechov (Nekotorye voprosy sovremennogo kommentirovanija sočinenij Čechova), in Čechoviana: iz veka XX v XXI. Itogi i ožidanija, Moskva, Nauka, 2007, p. 67-77.

Siccome il commento storico-letterario e linguistico costituisce una delle prospettive privilegiate degli studi cechoviani, si è deciso di elaborare nel presente lavoro un glossario del lessico culturo-specifico legato al tema della provincia con la prospettiva di trasformarlo in un vero e proprio dizionario del byt russo fin de siècle. Nel glossario, a differenza dalla visione di alcuni traduttologi sulla qualifica grammaticale dei realia, oltre ai nomi e locuzioni nominali sono state incluse anche altre classi di parole (verbi, avverbi) che riflettono aspetti specifici della cultura russa e non hanno equivalenti pieni in italiano: in questo gruppo, ad esempio, rientra il verbo оскорóмиться che significa ‘violare le norme di digiuno ecclesiastico mangiando carne o bevendo latte’, oppure gli avverbi вприкýску e внаклáдку che descrivono un determinato modo di bere il tè.

Nella realizzazione del glossario sono stati utilizzati diversi fonti e strumenti di ricerca lessicografica. Nello specifico, per elaborare criteri generali di lemmatizzazione e definire la struttura delle voci, si è attinto al modello del dizionario della lingua italiana il Nuovo De Mauro, del Vocabolario Treccani, del Dizionario della lingua russa di Vladimir Dal’ nonché dei più importanti vocabolari della lingua poetica degli scrittori russi, in particolare, del Dizionario della lingua di A.S. Puškin.

Per determinare la frequenza di ogni vocabolo nella narrativa di Čechov si sono usati i dati del Dizionario semantico-grammaticale di frequenza della lingua poetica di Čechov503.

Per le definizioni semantiche e la diversificazione delle accezioni si è fatto riferimento principalmente al Dizionario della lingua russa di Vladimir Dal’, al Dizionario semantico della lingua russa a cura di N. Švedova, al Dizionario della lingua russa a cura di A. Evgen’eva, al Dizionario enciclopedico di Brokgauz e Efron e ad alcuni altri dizionari semantici della lingua russa.

503 Častotnyj grammatico-semantičeskij slovar’ jazyka chudožestvennych proizvedenij A.P. Čechova, Moskva,

Per indagare sul contesto d’utilizzo di ogni vocabolo nella narrativa cechoviana ed estrarre esempi illustrativi ci siamo avvalsi sia del metodo tradizionale di spoglio continuo dei racconti compresi nei primi dieci volumi della Raccolta completa delle

opere di A. P. Čechov in trenta volumi, sia di alcuni metodi della linguistica dei corpora.

Nell’ultimo caso abbiamo utilizzato il corpus annotato dei testi elettronici sviluppato dai ricercatori dell’Università statale di Mosca504 e costituito da 586 opere dello scrittore, comprese le opere teatrali, per un totale di 1 390 929 parole, 169 230 proposizioni, nonché il Corpus Nazionale della lingua russa (Nacional’nyj korpus

russkogo jazyka - NKRJa) in cui al momento attuale sono presenti 267 opere in prosa

di Čechov per un totale di 660 050 parole, 62 832 proposizioni. Entrambi i corpus sono aperti alla pubblica consultazione.

La ricerca dei possibili traducenti italiani per i vocaboli elencati nel glossario è stata eseguita tramite lo spoglio tradizionale dei racconti cechoviani pubblicati in Italia e tradotti da Giovanni Faccioli, Alfredo Polledro, Bruno Osimo e Monica Bottazzi, nonché tramite l’utilizzo dei corpora paralleli. Data la quantità molto ristretta delle traduzioni italiane di Čechov, inserite nel NKRJa (che attualmente comprende solo le traduzioni di Fausto Malcovati eseguite nel 2004505 e raccolte in due documenti

elettronici per un totale di 265 312 parole e 15 380 preposizioni), si è deciso di estendere la ricerca a tutti gli scrittori dell’epoca cechoviana presenti nel corpus russo- italiano del NKRJa. Impostando come parametro della ricerca la data della produzione dell’opera letteraria – entro il 1920 – abbiamo ottenuto un sotto-corpus di venti documenti in cui, oltre a quelle di Čechov, vi erano incluse le traduzioni italiane di alcune opere di Gogol’ (diverse versioni del Mantello e Le anime morte), Lev Tolstoj (diverse versioni di Anna Karenina), Dostoevskij (Il Grande inquisitore, Delitto e

Castigo, Le notti bianche), Turgenev (Padri e figli), Gončarov (Oblomov), Gor’kij

504 Potemkin S. B., Avtorskij korpus i slovar’ jazyka Antona Čechova, in Trudy meždunarodnoj konferencii "Korpusnaja lingvistika - 2015", Sankt-Peterburg, 2015, pp. 382-389.

505 Cfr. V. Noseda, La corpus revolution russa e il corpus parallelo italiano-russo, in "L’analisi linguistica e

(L’angoscia, Gli ex-uomini, I coniugi Orlov, Il burlone) per un totale di 2 309 826 parole e 140 170 preposizioni.

In aggiunta al corpus parallelo russo-italiano, disponibile sul NKRJa, abbiamo usato per la ricerca dei traducenti italiani un proprio corpus di testi allineati che comprendono quattro opere di Čechov – La mia vita, Tre anni, La casa con il mezzanino,

L’omicidio) – ognuna delle quali è corredata da tre rispettive traduzioni italiane

effettuate da Giovanni Faccioli, Alfredo Polledro, Bruno Osimo e Monica Bottazzi. La possibilità di disporre di diverse versioni traduttologiche della stessa opera cechoviana ci ha permesso, infatti, di individuare più traducenti da inserire nel glossario e di svolgere l’analisi comparativa delle strategie adottate nella resa del lessico culturo-specifico russo.

Esplichiamo in seguito su quali criteri si basa la lemmatizzazione del glossario. Il glossario comprende lemmi principali tra cui vi sono a) sostantivi portati nella forma singolare maschile, femminile o neutra, oppure nella forma plurale, nel caso dei pluralia tantum (извозчик, тройка, дрожки); b) aggettivi la cui forma di citazione è di norma il maschile singolare, compresi aggettivi sostantivati (благочинный); c) aggettivi alterati, qualora abbiano un significato particolare, difficilmente ricavabile dalla forma base come, ad esempio, i nomi popolari delle banconote (красненькая, зелëнeнькая); d) verbi di aspetto imperfettivo, lemmatizzati nella forma dell’infinito (говеть) con la successiva indicazione, qualora presente, della forma perfettiva; e) verbi monoaspettuali di tipo perfettivo (оскоромиться) riportati all’infinito; f) avverbi (по-купечески, вприкуску); g) participi sostantivati (управляющий); i) locuzioni nominali di tipo aggettivo+nome (Красная горка, вербное воскресенье) che denotano un particolare fenomeno come, ad esempio, il periodo dell’anno o una festa ortodossa.

I sottolemmi vengono riportati dopo le accezioni del lemma principale e comprendono neologismi cechoviani, proverbi e modi di dire in cui il lemma principale fa da costituente (первый блин комом).

Ogni lemma, riportato sia in cirillico sia in traslitterazione scientifica, è sottolineato in grassetto, con la segnalazione dell’accento tonico. Segue la qualifica grammaticale del vocabolo (es. "s. f.", "agg. m.") e la marca d’uso. Con l’indicazione della corrispettiva marca d’uso si vuole distinguere: a) vocaboli di uso comune, usati e compresi anche oggi da qualsiasi parlante nativo indifferentemente dal livello d’istruzione e dalla professione esercitata (indicati con l’abbreviazione "com." – comune); b) vocaboli usciti dall’uso linguistico attivo a seguito della scomparsa degli oggetti e concetti a cui si riferivano ai tempi di Čechov (indicati con l’abbreviazione "stor." – storicismo); c) vocaboli arcaici in uso attivo anche oggi, ma in un significato semantico diverso rispetto al XIX secolo (indicati con l’abbreviazione "arc. sem." – arcaismo semantico); d) vocaboli appartenenti a uno specifico ambito settoriale tra cui termini ecclesiastici (indicati con l’abbreviazione "eccles." – ecclesiastico). In questo gruppo abbiamo incluso anche alcuni vocaboli che pur non rientrando nella terminologia specifica si discostano dall’uso comune e sono proprie del linguaggio letterario (contrassegnate dalla marca "lett." – letterario).

La marca d’uso compare subito dopo la qualifica grammaticale, se vale per tutte le accezioni successive, oppure prima della singola accezione. La qualifica grammaticale e la marca d’uso compaiono anche nella descrizione delle espressioni polirematiche.

Il valore numerico, presente subito dopo la qualifica grammaticale e la marca d’uso, indica il numero totale delle occorrenze del vocabolo nelle opere in prosa di Čechov e, tra parentesi, il numero dei racconti in cui ricorre il vocabolo. Ad esempio, il numero 44 (26) vuole dire che la parola è stata usata dallo scrittore 44 volte in 26 racconti. Il numero delle occorrenze, come abbiamo già indicato, si riporta in base al Dizionario di frequenza della lingua di Čechov506.

506 I dati sulle occorrenze, ottenuti tramite l’analisi dei corpora elettronici, risultano meno

rappresentativi in quanto entrambi i corpora utilizzati nella ricerca, non sono completi ed escludono diverse opere dello scrittore per cui il valore numerico ricavato risulta comunque minore rispetto a quello indicato nel dizionario.

Tutte le accezioni del lemma sono corredate da uno o più esempi, tratti dai racconti di Čechov e riportati in lingua originale. Gli esempi sono introdotti da due punti e separati tra loro da punto e virgola. Dopo le citazioni si riporta, tra parentesi quadre, l’indicazione bibliografica: il numero del volume e della pagina (o delle pagine) del

Polnoe sobranie sočinenij i pisem A. P. Čechova v 30 tomach da cui sono tratte. All’interno

delle citazioni illustrative il lemma è evidenziato in grassetto.

Alla trattazione del lemma semplice seguono, qualora presenti, le espressioni polirematiche in cui esso compare come elemento di base. Anche in questo caso ogni espressione polirematica è corredata dagli esempi con l’indicazione bibliografica. Infine si riportano, ove possibile, i traducenti italiani del vocabolo con l’indicazione dell’accezione che essi traducono. Sono stati inclusi nella voce solo i traducenti ritenuti corretti, senza considerare le scelte evidentemente errate che s’incontrano sovente nelle traduzioni delle opere letterarie russe eseguite nei primi decenni del XIX sec., come, ad esempio, la resa della parola беседка (pergola) con ‘boschetto’ oppure la resa di борщ (zuppa di barbabietole rosse) con ‘zuppa di pesce’.

Senza avere come obiettivo la presentazione di una lista esaurente di tutto il lessico culturo-specifico in uso nelle opere cechoviane – un progetto che richiederebbe tempo e risorse molto più consistenti – nel glossario sono stati descritti 115 lemmi principali appartenenti ai seguenti campi semantici: enti territoriali, gruppi sociali, titoli e ranghi civili ed ecclesiastici, incarichi civili e militari, rappresentanti di alcune sette religiose, abbigliamento e calzature, mezzi di trasporto, piatti e bevande tipici, giochi d’azzardo, nomi popolari del denaro, costruzioni architettoniche e loro parti, ambienti domestici, stabilimenti e impianti, locali e ristoranti, oggetti d’uso domestico, piante endemiche, usi e costumi, feste e riti ortodossi, personaggi della mitologia.

Quadro completo delle abbreviazioni: