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LA VOCAZIONE CONTRASTATA DAI GENITORI E LA SCELTA DELLA VITA MATRIMONIALE Questi due elementi narrativi, ereditati dalla letteratura

cristiana antica, sono rielaborati dagli agiografi isabellini in una versione nuova. Se anticamente alla vocazione, quasi sempre osteggiata dai genitori, corrisponde la volontà ferma del santo, spesso accompagnata anche da fughe e gesti eclatanti, nei testi agiografici presi in considerazione al contrasto dei genitori corrisponde, da parte dell’infanta, l’abbandono degli ideali ascetici e l’ubbidienza incondizionata alla volontà paterna nella scelta del matrimonio e della vita di coppia.

8. ASCESI E PRATICHE DEVOTE. Nel matrimonio vissuto in maniera casta, l’ascesi mistica e le pratiche pie sono un topos comune imprescindibile

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In questo caso esemplare è il brano presente in Lc 2,46 in cui viene descritto Gesù bambino che insegna ai dottori nel Tempio “Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava”.

per la corretta costruzione del personaggio del ‘santo’. Nel caso di Isabel la narrazione rispetta i moduli tipici dell’agiografia e della spiritualità francescana, quali la penitenza, la preghiera e l’astensione dal cibo e dal sesso.

9. ATTIVITÀ POLITICA. La partecipazione attiva alla vita politica è una caratteristica contemplata soltanto nelle vite dei santi aristocratici e, in quanto tale, torna anche nelle vite di Isabel. I continui riferimenti all’attività diplomatica e gli sforzi tesi al mantenimento dell’unità del paese e della corona servono a far conoscere l’incessante dinamismo della regina nel mantenere unito lo stato e a tutelare la casa regnante. 10. INFORMAZIONI STORICHE. Gli autori si preoccupano di arricchire i loro testi con continui riferimenti storici, utili per una buona comprensione della parabola biografica della regina. La vita di Isabel è costruita sulle più importanti vicende della storia del Portogallo medievale. Nei testi più recenti sono presenti informazioni di carattere geografico, culturale e sociale.

11. OCCUPAZIONI. Descrivere l’attività quotidiana di un santo è il modo migliore per creare e proporre il suo exemplum. Gli autori informano il lettore delle pratiche devote e ordinarie che la regina svolgeva durante le sue giornate a palazzo. In questa parte dei racconti viene presentato la regina Isabel occupata nei lavori pratici e manuali.

12. VISIONI E SOGNI. Il ricorso al soprannaturale è una particolarità inserita nelle agiografie moderne per rispondere al meglio alle necessità del topos agiografico delle visiones. In realtà nelle biografie di Isabel esiste il racconto di due sole visioni: la prima, poco chiara, in cui la regina vede in Paradiso la figlia Costanza; la seconda quando in punto di morte Isabel ha la visione consolatoria della Vergine.

13. FONDAZIONI. Gli agiografi non disdegnano di adattare ad Isabel l’immagine del santo fondatore di monasteri e ospedali. La regina, infatti, si distingue per la creazione di numerosi nosocomi, orfanotrofi, rifugi e infine anche di conventi primo fra tutti quello di Santa Clara di Coimbra. 14. VEDOVANZA, VESTIZIONE NEGATA E CAMBIO DI VITA. Nella parte finale dei racconti, dopo la descrizione della morte del consorte don

Dinis, gli agiografi esaltano la volontà della regina di vestire l’abito francescano. La decisione di abbracciare la vita religiosa e quindi la vestizione scoraggiata dall’incombente crisi dinastica. Viene però accolta la volontà della regina di vivere come laica in un locale attiguo al convento di Santa Clara a Coimbra.

15. MORTE. La morte è il momento culmine della narrazione. Nella sua descrizione è possibile rintracciare il ripristino e la fusione di numerosi elementi dell’ars moriendi, tramandati dalla vecchia agiografia cristiana. 16. MIRACOLI. Tutte le agiografie riportano una lunga serie di eventi prodigiosi, i quali sono divisibili in due categorie, quelli compiuti in vita e quelli post mortem. Su quelli compiuti in vita non esiste armonia fra i vari autori, che concordano soltanto sugli eventi prodigiosi più importanti, conosciuti e tramandati dalla devozione popolare. La narrazione dei miracoli post mortem è invece uniforme e condivisa da tutti gli agiografi.

PARTE FINALE.

17. CONCLUSIONE. La conclusione non è scontata in tutte le agiografie, ed anche in quelle che la riportano spesso non ne è chiara la funzione nel complesso della narrazione. Nei testi più recenti la conclusione è caratterizzata dalla citazione dei nomi dei committenti. Ogni racconto si chiude con l’invocazione finale LAVS DEO.

2. 2. Il sistema dei personaggi.

Nelle agiografie sulla regina Isabel i vari personaggi si definiscono non solo in conseguenza del loro carattere individuale, ma, come in ogni testo di natura letteraria, anche sulla base della serie di rapporti funzionali che vengono ad instaurarsi tra di loro. Si intesse così un complicato sistema di rapporti, che modella e conforma ogni personaggio.

I personaggi importanti sono fondamentalmente quattro: don Pedro di Aragona, Isabel, don Dinis ed il figlio di questi don Afonso.

Essi possono essere posti ai vertici di un ideale quadrilatero di rapporti. A seconda dell’epoca e dell’opera si delinea subito l’opposizione principale: da un lato i personaggi politici, che pensano ed agiscono soltanto in base al criterio della ragion di stato e della potenza politico- economica, dall’altro i personaggi ideali, che invece personificano i valori religiosi, le idee nobili e il disinteresse, questi sono immuni dalla contaminazione della realtà politica. Sulla base di questa distinzione si possono individuare rapporti di similarità o opposizione:

Personaggi politici Personaggi ideali

don Pedro

don Dinis → ← Isabel

don Afonso

(in cui ↕ = similarità; → ← = opposizione)

Su questi rapporti si innestano altri rapporti di diversa natura, ad esempio amore/odio:

don Pedro

|

Isabel

/ \

don Dinis – → ← – don Afonso (in cui /,|,\ = amore; → ← = odio )

I due schemi non coincidono ed è impossibile una sovrapposizione. Tra Isabel e don Dinis vi è opposizione, ma anche amore. Più stabile è invece i rapporto tra don Dinis e don Afonso che invece si basa su opposizione e odio reciproco. La formalizzazione dei rapporti negli schemi e la struttura differente che essi assumono possono chiarire immediatamente la complessità dei vari testi agiografici.

Il sistema dei ‘ruoli’ rivestiti dai personaggi delle agiografie isabelline si distribuisce su due piani, quello privato, sentimentale e spirituale, e quello pubblico, politico ed economico. Tutte le relazioni che intercorrono tra Isabel e gli altri personaggi maschili sono leggibili ed interpretabili su entrambi i piani. La relazione con il padre don Pedro è riassumibile nel seguente schema:

Piano pubblico Piano privato

Isabel / \

don Pedro – Vita consacrata e verginità

Isabel Isabel

/ \ / \

don Dinis – Unità nazionale; don Dinis – Castità;

Giustizia sociale; Fedeltà matrimoniale; Esercizio delle virtù.

Isabel Isabel

/ \ / \

don Afonso – Unità nazionale; don Afonso – Vita consacrata; Stabilità peninsulare;

Come si vede i due sistemi con i tre personaggi si corrispondono: i tre ruoli che rispettivamente li compongono e i rapporti che tra di essi si instaurano sono esattamente omologhi. Questa omologia può offrire la riflessione sugli effetti che la vita pubblica ha nei confronti della vita privata: il conflitto sul piano pubblico è semplicemente l’effetto di quello che accade a livello privato.

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