Legge: D=P*e -ETP/P
7.7. Aree designate per la protezione degli habitat e delle specie, nelle quali mantenere o migliorare lo stato delle acque è importante per la loro protezione,
7.7.2. Zone umide di importanza internazionale
Le Zone umide di importanza internazionale sono costituite da aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificiali d'acqua, permanenti o transitorie comprese zone di acqua marina la cui profondità, quando c'è bassa marea, non superi i sei metri che, per le loro caratteristiche, possono essere considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.
La convenzione di Ramsar fu firmata a Ramsar in Iran il 2 febbraio del 1971 da un gruppo di paesi, istituzioni scientifiche ed organizzazioni internazionali partecipanti alla Conferenza internazionale relativa alle Zone Umide e ratificata dall’Italia con D.P.R. 13 marzo 1976, n.448 e con D.P.R 11 febbraio 1987, n.184.
In tale Convenzione le parti si sono impegnate, quali obiettivi specifici dell’accordo, oltre che a designare le zone umide di importanza internazionale del proprio territorio ad: elaborare e mettere in pratica programmi che favoriscano l’utilizzo razionale di tali zone nel proprio territorio; creare delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente, dal fatto che queste siano o meno inserite nell’elenco; incoraggiare le ricerche, gli scambi di dati e pubblicazioni relativi alle zone umide, alla loro flora e fauna; aumentare, con una gestione
idonea ed appropriata il numero degli uccelli acquatici, invertebrati, pesci ed altre specie nonché della flora;
promuovere delle conferenze; valutare l’influenza delle attività antropiche nelle zone attigue alla zona umida, consentendo le attività eco-compatibili.
Nel 1976, anno in cui l’Italia ha aderito alla Convenzione, sono state designate 18 aree con una superficie complessiva di oltre 12.600 ettari; nel corso degli anni il loro numero è aumentato sensibilmente fino al 1991, in cui si è raggiunta quota 46 aree. La superficie cumulata ha avuto un notevole incremento dal 1978 al 1991 passando da 13.400 ettari a oltre 57.000 ettari. Tale valore è rimasto invariato per diversi anni fino al 2003 quando, con l’istituzione di 4 nuove aree, si è arrivati a un totale di 50 zone Ramsar, con una superficie totale di 58.507 ettari.
Dal 2007 al 2013 si sono aggiunte 14 nuove aree, che portano le zone designate a 64 e la superficie a 77.210 ettari.
In Sardegna sono state designate 8 aree con una superficie complessiva di 12.649 ettari. Tutte le aree sono state istituite tra il 1977 e il 1982. Da allora non ci sono state più designazioni. Nonostante ciò la Sardegna è al secondo posto, dopo l’Emilia Romagna, tra le regioni italiane ad avere la superficie più estesa di zone Ramsar.
Tabella 7-3 Zone umide di importanza internazionale istituite in Sardegna
Tipologia Denominazione Provvedimento Istitutivo Comuni Sup. (Ha)
Zona Umida di interesse
internazionale Stagno di Cabras D.M.A.F. 3 aprile 1978 Riola Sardo, Cabras (OR) 3.575 Zona Umida di
interesse
internazionale Stagno di Cagliari
D.M.A.F. 1 agosto 1977 D.M.A.F. 20 maggio 1978 D.M.A.F 3 settembre 1980
Assemini, Cagliari,
Capoterra, Elmas (CA) 3.466 Zona Umida di
D.M.A.F. 3 aprile 1978 Arborea (OR), Terralba
(OR), Guspini (VS) 2.610 Zona Umida di
interesse
internazionale Stagno di Mistras D.M.A.F. 4 marzo 1982 Cabras (OR) 680 Zona Umida di
interesse internazionale
Stagno di
Molentargius D.M. 17 giugno 1977 Cagliari, Quartu S. E. 1.401 Zona Umida di
7.7.3. Zone Speciali di Conservazione – Z.S.C.; Siti di Importanza Comunitaria - S.I.C.
La Direttiva europea 92/43/CEE, la cosiddetta Direttiva "Habitat", ha come scopo quello di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri ai quali si applica il trattato. L’obiettivo principale della direttiva è quindi quello di mantenere o ripristinare alcuni habitat e specie attraverso la creazione di una rete ecologica europea coerente di Zone Speciali di Conservazione (ZSC), denominata Natura 2000, al cui interno vengano adottate le misure di gestione necessarie alla conservazione in uno stato soddisfacente.
L’istituzione delle ZSC deve seguire una particolare procedura composta da diverse fasi:
− L’iter procedurale inizia con una proposta elaborata dagli Stati membri, d’intesa con le Regioni, di un elenco di Siti di Importanza Comunitaria (pSIC) per la conservazione della natura redatto secondo criteri ed informazioni scientifiche previste dalla stessa direttiva
− L’elenco viene quindi trasmesso alla Commissione Europea la quale elabora un elenco definitivo dei Siti d’importanza Comunitaria (SIC)
− Entro sei anni dalla pubblicazione del suddetto elenco, lo Stato, d’intesa con le regioni, designa i SIC come “Zone Speciali di Conservazione” mediante un regolare atto amministrativo, stabilendo le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino degli habitat e/o delle specie ll recepimento della Direttiva è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il Regolamento D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 modificato ed integrato dal D.P.R. 120 del 12 marzo 2003.
In Sardegna nel 1997 furono individuate, con il progetto “Bioitaly” 114 aree da sottoporre a tutela ai sensi della sopra citata Direttiva Habitat. In seguito, questa prima individuazione è stata rivista attraverso un successivo studio conclusosi nel 2004, e si è arrivati all’istituzione di 92 Siti di Interesse Comunitario per una superficie complessiva di circa 426.000 ettari. È da sottolineare che, la Regione Autonoma della Sardegna, ha in atto il processo di istituzione di nuovi SIC.
Successivamente all’adozione della prima revisione del Piano di Gestione, sono stati istituiti 4 nuovi Siti di Importanza Comunitaria: il SIC ITB032240 denominato Castello di Medusa e il SIC ITB042251 denominato Corongiu de Mari sono stati istituiti nel 2012, mentre i SIC ITB012212 Sa Rocca Ulari e ITB012213 Grotta de Su Coloru sono stati istituiti nel 2013.
Nella tabella seguente, oltre l’elenco e l’estensione dei SIC presenti in Sardegna, è stata riportata la sensibilità relativa di tali aree allo stato delle acque. La sensibilità è stata legata sia alla localizzazione del sito (denominazione e localizzazione palese del sito), sia alla presenza di habitat elencati nell’allegato II della Direttiva Habitat della classe 1, 2, 3, 4 e 9 e/o specie (pesci, anfibi, rettili, e uccelli acquatici) di interesse comunitario direttamente legati all’ambiente acquatico. I termini alto, basso, intermedio vogliono indicare il grado di sensibilità di tali siti alla presenza di habitat (in riferimento al numero e al grado di copertura nel sito) e delle specie legati direttamente all’ambiente acquatico.
I tipi di habitat e le specie legati strettamente all’ambiente acquatico sono riportati nelle tabelle dell’allegato 5 sezione 1 e sono stati rivisti in base al Rapporto 107/2010 dell’ISPRA comprendente le liste di specie e schede degli habitat Natura 2000 legati agli ambienti acquatici e in base all’aggiornamento dei formulari standard avvenuto tra il 2012 e il 2013.
Tabella 7-4 Siti di Importanza Comunitaria istituiti in Sardegna
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia Localizzazione ITB010008 Arcipelago La Maddalena 21004 Si Si (alta) Acque
marino costiere ITB010009 Capo Figari e Isola Figarolo 851 Si Si (alta) Acque
marino costiere ITB010010 Isole Tavolara, Molara e Molarotto 16005 Si Si (alta) Acque
marino ITB010042 Capo Caccia (con le Isole Foradada e
Piana) e Punta del Giglio
7410 Si Si (alta) Acque marino costiere
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB010043 Coste e Isolette a Nord Ovest della
Sardegna ITB011102 Catena del Margine e del Goceano 14976 No Si (intermedia) Corsi
d’acqua
ITB011109 Monte Limbara 16624 No Si (bassa) Corsi
d’acqua - Laghi
ITB011113 Campi di Ozieri e Pianure comprese tra Tula e Oschiri
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB020041 Entroterra e zona costiera tra Bosa,
Capo Marargiu e Porto Tangone
29625 Si Si (alta) Corsi
ITB021101 Altopiano di Campeda 4634 No Si (intermedia) Corsi d’acqua ITB021103 Monti del Gennargentu 44733 No Si (intermedia) Corsi
d’acqua - ITB022212 Supramonte di Oliena, Orgosolo e
Urzulei – Su Sercone ITB030016 Stagno di S’Ena Arrubia e territori
limitrofi
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB030038 Stagno di Putzu Idu (Salina Manna e
Pauli Marigosa) ITB031104 Media Valle del Tirso e Altopiano di
Abbasanta – Rio Siddu ITB032229 Is Arenas S’Acqua e S’Ollastu 326 Si Si (intermedia) Acque
marino costiere ITB032239 San Giovanni di Sinis 2,82 Si No Corpi idrici
superficiali non tipizzati ITB032240 Castello di Medusa 493 No Si (intermedia) Corsi
d’acqua ITB040019 Stagni di Colostri e delle Saline 1151 Si Si (alta) Acque
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB040020 Isola dei Cavoli, Serpentari e Punta
Molentis ITB040022 Stagno di Molentargius e territori limitrofi 1275 Si Si (alta) Acque di
transizione – Corsi d’acqua ITB040023 Stagno di Cagliari, Saline di
Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla
5983 Si Si (alta) Acque di ITB040025 Promontorio, dune e zone umida di
Porto Pino
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB040031 Monte Arcuentu e Rio Piscinas 11486 Si Si (intermedia) Acque
marino
costiere – Corsi
d’acqua ITB040051 Bruncu de Su Monte Moru – Geremeas
(Mari Pintau) ITB041105 Foresta di Monte Arcosu 30369 No Si (intermedia) Corsi
d’acqua - Laghi
ITB041106 Monte dei Sette Fratelli e Sarrabus 9296 No Si (alta) Corsi d’acqua ITB041111 Monte Linas - Marganai 23673 No Si (intermedia) Corsi
d’acqua - Laghi
ITB041112 Giara di Gesturi 6396 No Si (intermedia) Corsi d’acqua
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB042220 Serra Is Tres Portus (Sant’Antioco) 261 Si Si (intermedia) Acque
marino ITB042233 Punta di Santa Giusta (Costa Rei) 5,48 Si Si (intermedia) Acque
marino costiere ITB042234 Monte Mannu – Monte Ladu (colline di
Monte Mannu e Monte Ladu)
206 No Si (bassa) Corpi idrici
ITB042243 Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera
27 Si No Corpi idrici
superficiali non tipizzati ITB042247 Is Compinxius – Campo Dunale di
Buggerru - Portixeddu ITB042250 Da Is Arenas A Tonnara – Marina di
Gonnesa
532 Si Si (intermedia) transizione Acque
Codice Denominazione Area (Ha) Sensibilità allo stato delle acque Tipologia ITB042251 Corongiu de Mari 114 Si Si (intermedia) Corpi idrici
superficiali non tipizzati