nell’assistenza tecnica, appartenenti a diverse generazioni, hanno confronta-to le loro esperienze davanti a un pub-blico di giovani studenti universitari. Giuseppe Sarasso, risicoltore e acca-demico dei Georgofi li, ha offerto uno spaccato sulle grandi aziende agricole, che si trovano a valutare, accogliere o rifi utare continue innovazioni tecno-logiche. L’imprenditore agricolo deve imparare a sperimentare le nuove tec-nologie sulla scala della propria azien-da, con gli strumenti del rigore e del metodo scientifi co, in modo da pren-dere decisioni aziendali oculate.
L’agricoltura di precisione, con l’aiuto di macchinari di precisione, ri-levamento satellitare, droni e senso-ristica avanzata, offre un potenziale dirompente alle coltivazioni estensi-ve. Solo il controllo della concimazio-ne azotata permette di aumentare le rese fi no al 60%.
Le politiche agricole europee hanno abbracciato la protezione dell’ambien-te, rendendo la difesa integrata l’uni-ca perseguibile, e limitando di fatto la lotta chimica. Tutti i consumatori pos-sono benefi ciare dalla direzione presa dall’agricoltura, ma occorre ricordare che l’imprenditore agricolo sopravvi-ve se ha un ricavo adeguato dalla pro-pria attività.
La sostenibilità ambientale – ha ri-cordato Vittorio Viora – deve coniu-garsi con la sostenibilità economica e la capacità di creare reddito. Nel giro di trent’anni siamo passati dalla lotta chimica, con trattamenti a calenda-rio, alla difesa integrata accompagna-ta da adeguaaccompagna-ta diagnosi e prevenzione. Prima degli anni Settanta i Consorzi agrari erano determinanti nel fornire assistenza tecnica agli agricoltori, ma spesso avevano maggiore interesse a piazzare i prodotti fi tosanitari. L’assi-stenza tecnica si è evoluta in manie-ra vorticosa, prima con i Cata (Centri di assistenza tecnica agraria), poi con l’Ente sviluppo agricolo regionale, e infi ne con i servizi offerti dalle asso-ciazioni di categoria, e ora rappresen-ta uno strumento indispensabile per i produttori.
Oggi l’imprenditore agricolo deve co-noscere moltissime leggi. La norma-tiva comunitaria, che governa tanti ambiti del vivere quotidiano, a mag-gior ragione determina l’agricoltura, i trattamenti fi tosanitari, i residui de-gli agrofarmaci, la contaminazione da micotossine, la sicurezza alimentare, gli aspetti igienico-sanitari e la prote-zione dell’ambiente.
In un quadro di estrema specializza-zione del quadro normativo si è creata una diffi coltà per le imprese agricole a rimanere aggiornate, ma anche un’op-portunità per i giovani che vogliono aiutare il sistema agroalimentare ita-liano a crescere.
Giuseppe Concaro di Sata srl ha sottolineato la necessità per i giova-ni di cogliere tutte le occasiogiova-ni di for-mazione possibili, effettuando tiroci-ni in azienda e periodi di formazione
Professione:
fi topatologo
di
Davide Spadaro
C
olture ortofrutticole, flori-coltura, vivaismo, cereali, viticoltura: tutti i settori del mondo produttivo agricolo si trovano a fronteggiare problemi fi -tosanitari emergenti o consolidati. La professione del fi topatologo è fonda-mentale per garantire alle produzio-ni agrarie rese adeguate, qualità del-le produzioni, sicurezza alimentare e protezione dell’ambiente.Essere fi topatologi implica aver ac-quisito un ampio bagaglio di conoscen-ze biologiche, chimiche, botaniche, agronomiche, normative ed econo-miche. Ma le conoscenze non basta-no, occorre passione, rigore, curiosità e tenacia. E Angelo Garibaldi, profes-sore emerito dell’Università di Torino, incarna tutte queste qualità. Il suo ot-tantesimo compleanno è stato l’occa-sione per organizzare la tavola roton-da «Il Fitopatologo: ieri, oggi e domani» svoltasi il 18 aprile al Centro congressi Torino Incontra, moderata dalla gior-nalista Laura De Donato.
C’è chi di malattie delle piante vive e ne ha fatto la propria professione. Pro-prio da qui la scelta di parlare di sto-rie e mestieri diversi, ma con un unico scopo: la salute delle piante. Tanti im-prenditori, ricercatori pubblici e priva-ti, agronomi e professionisti impegnati nella ricerca, nella sperimentazione e
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PASSATO, PRESENTE E FUTURO DELLA SALUTE DELLE PIANTE
A Torino la festa
per gli 80 anni
di Angelo Garibaldi
è stata l’occasione
per discutere
del fondamentale
ruolo dei professionisti
per affrontare vecchie
e nuove emergenze
fi tosanitarie
Pubblico presente alla Tavola Rotonda «Il Fitopatologo: ieri, oggi e domani»
EVENTI CONVEGNI
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L’Informatore Agrario •21/2018all’estero. Solo ampliando le conoscenze è possibile co-struire una propria profes-sionalità, che deve essere specialistica, ma con un’am-pia visione del mondo agro-alimentare.
Occorre conoscere il mon-do scientifico, ma tenere i contatti con il mondo pro-duttivo. Oggi, per essere im-prenditori, tecnici o ricerca-tori bisogna fare rete e si-nergia, approfi ttando delle competenze degli altri sog-getti della fi liera.
Internet e l’e-commerce possono costituire una ri-sorsa per la creazione e la crescita di piccole imprese in grado di vendere singoli prodotti, comunicando il
va-lore aggiunto costituito dalla territo-rialità, dalla modalità di produzione, dal rispetto per l’ambiente, dagli aspet-ti sociali ed easpet-tici.
La protezione dell’ambiente – come ha ricordato Claudio Aloi di Isagro Ri-cerca –, se da una parte costituisce un collo di bottiglia che limita progressi-vamente il numero di prodotti chimici a disposizione della difesa, il numero di trattamenti fi tosanitari e le soglie dei residui ammessi, rappresenta an-che un’opportunità.
Le aziende agrochimiche, seguendo la prospettiva rappresentata dalla di-fesa integrata e dalle produzioni biolo-giche, introducono nuovi biofungicidi basati su microrganismi o prodotti di origine naturale. Fino a qualche an-no fa ogni anan-no venivaan-no immessi sul mercato ogni anno 10-15 nuove mo-lecole, oggi le nuove molecole intro-dotte si sono riintro-dotte drasticamente,
mentre è cresciuto il mercato dei bio-agrofarmaci.
Il nuovo scenario politico-economi-co, orientato alla sostenibilità ambien-tale, ha rivoluzionato il mondo dell’a-groindustria, ma sta anche portando a un cambiamento di mentalità dell’im-prenditore agricolo che, come insegna-va già anni fa il professor Garibaldi nel suo corso di fi toiatria, deve imparare a convivere con i patogeni e a soppor-tare un minimo di danno sulle pro-prie colture.
Patrizia Martini, dell’Istituto regiona-le per la fl oricoltura di Sanremo, ha of-ferto una prospettiva sul fl orovivaismo. Il settore è cresciuto negli anni grazie al particolare dinamismo che caratterizza il comparto, al continuo adeguamento alla tecnologia, alla scelta di investire in nuove tecniche di produzione e al-la particoal-lare attenzione all’evoluzio-ne estetico-qualitativa della domanda.
Il medico delle piante de-ve essere in grado di offri-re un’assistenza tecnica ade-guata in un settore dove le novità fi topatologiche sono continue, la diagnostica tra-dizionale e molecolare è es-senziale, le sostanze attive per la difesa sono poche e le esigenze di qualità sono ele-vatissime.
Il fi topatologo è come il me-dico di famiglia – ha ricor-dato Matteo Monchiero di Ant Net – e viene in soccor-so tutte le volte che c’è un’e-mergenza per effettuare una diagnosi corretta, per consi-gliare e indirizzare la tera-pia adeguata. È una persona di estrema fi ducia, che deve saper stabilire relazioni lavo-rative, ma anche umane con i tecnici di campo e gli agricoltori, effettuando il trasferimento tecnologico dei risul-tati della ricerca scientifi ca.
Garibaldi ha così festeggiato i primi sessanta anni di passione per la fi to-patologia, accompagnati dalla segna-lazione di oltre 400 nuovi patogeni sul territorio nazionale. Ognuno dei parte-cipanti alla tavola rotonda ha espresso parole di apprezzamento o di gratitudi-ne per il professore. Per essere un buon fi topatologo e fi toiatra occorre prima di tutto curiosità e desiderio di appro-fondire la biologia e l’epidemiologia del patogeno, con metodo e rigore scienti-fi co, per poi selezionare l’approccio di difesa più appropriato.
La passione si accompagna alla de-terminazione, la curiosità alla scrupo-losità. E il «cacciatore di spore» non si ferma: nuove mete lo attendono.
Davide Spadaro
Il taglio della torta per gli ottanta anni del professor
Angelo Garibaldi
EVENTI CONVEGNI
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21/2018• L’Informatore Agrario
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