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CRITERI DI SCELTA E USO DEI DPI: IMBRACATURE E ELMETTI
Treviso, 11 Marzo 2015
INTRODUZIONE
L’uso dei DPI si rende necessario solo dopo aver
constatato la presenza di rischi residui non
eliminabili con misure tecniche/organizzative o con
forme di protezione collettiva
Per prima cosa è necessario valutare
se sia possibile eliminare il rischio o contenerlo
mediante misure tecniche di prevenzione e/o
DPI III
aCATEGORIA
TERZA CATEGORIA ADDESTRAMENTO SPECIFICO
Sono quelli destinati a proteggere da rischi di morte o di lesioni gravi o di carattere permanente, compresi quelli per cui i lavoratori non hanno la possibilità di recepire tempestivamente l’esposizione a fattori lesivi (ad es. l’esposizione all’amianto).
certificazioni obbligatorie
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ E MARCATURA CE ATTESTATO DI CERTIFICAZIONE CE → il fabbricante deve far
verificare da Organismo Notificato una copia conforme all’originale del DPI prodotto
ADOZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO QUALITA’ CHE CERTIFICHI E CONSENTA IL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE
Accanto alla sigla CE dovrà essere riportato anche il codice identificativo del sistema di qualità stesso
IMBRACATURE DI SICUREZZA
Trattenuta e posizionamento: tecnica che serve ad impedire all’operatore di raggiungere una zona che presenta un rischio di caduta dall’alto (Imbracatura o cintura e cordino di posizionamento UNI - EN 358 - 354).
Anticaduta: tecnica che permette l’arresto di una caduta dall’alto e la riduzione della forza sviluppata durante la caduta (Imbracatura anticaduta UNI - EN 361 e cordino con assorbitore di energia UNI - EN 355).
Per limitare l’effetto pendolo si può fare una
triangolazione mediante l’uso contemporaneo di
due ancoraggi, oppure si devono inserire dei punti
di deviazione che, non essendo definibile la
direzione di tiro, devono resistere ad una forza
multi-direzionale (ex Classe A1)
FATTORE DI CADUTA E DISPOSITIVI DI
DEFINIZIONI
• Caduta contenuta o limitata ≤ 60 cm
• Quando lo spazio di caduta è superiore a 60 cm. si entra nell’area della “caduta libera”. In questo ambito le forze dinamiche applicate al corpo umano possono superare i
6 KN; di conseguenza si rende necessario l’utilizzo del
FATTORE DI CADUTA
Per valutare la pericolosità di una situazione di lavoro e quindi i DPI da utilizzare viene definito il Fattore di Caduta che viene calcolato con la seguente formula:
= =
Nel caso in cui il fattore di caduta sia 0 e quindi l’operatore si trovi al di sotto del punto di ancoraggio con il cordino teso, oppure nel caso di fattore di caduta fino a 1 ma con una libertà di movimento massima di 0.6 m, è possibile utilizzare equipaggiamento per il posizionamento.
Negli altri casi è obbligatorio l’utilizzo di dispositivi anticaduta.
IL FATORE DI CADUTA NON PUO’ COMUNQUE ESSERE SUPERIORE A
F
Q L
Altezza di caduta (quota persa nella caduta) Lunghezza del cordino
FATTORE DI CADUTA
Il cordino anticaduta non deve superare i 2 m. di lunghezza e non può mai essere allungato, perché altrimenti si cambiano i parametri rispetto al progetto del costruttore
ARROTOLATORI (UNI EN 360)
Se ancorati all’altezza del piano di calpestio devono avere un dissipatore interno
IMBRAGHI
Cintura di posizionamento e cordino uni en 358
Imbracatura bassa per lavori sospesi uni en 813
Imbracatura anticaduta uni en 361
IL TIRANTE D’ARIA
distanza minima, misurata
in verticale, necessaria ad
arrestare in sicurezza un
lavoratore in un sistema di
1. Distanza libera di caduta 2. Tirante d’aria 3. Distanza di Arresto
1. Distanza libera di caduta
La distanza misurata in verticale dal punto di caduta al punto dove un operatore può impattare.
2. Tirante d’aria
Minimo spazio libero di caduta in sicurezza.
Secondo le norme UNI è la distanza minima, misurata in verticale, necessaria ad arrestare in sicurezza un lavoratore in un sistema di arresto caduta.
Si compone dalla distanza di arresto più lo spazio libero di 1 metro che deve rimanere sotto i piedi dell’utilizzatore, al fine di evitare la collisioni in una caduta.
3. Distanza di arresto
Distanza verticale misurata dal punto di inizio caduta alla posizione finale di equilibrio dopo l’arresto; la distanza di arresto varia in funzione dei sistemi utilizzati.
SISTEMA DI ARRESTO CADUTA CON DISPOSITIVO COMPOSTO DA CORDINO UNI E ASSORBITORE DI ENERGIA-UNI 354-355
Il valore massimo del tirante d’aria con un cordino di lunghezza massima pari a 200 cm è dato da:
Ta= 100+150 + 175 + X + 200 ≥ 625 cm.
MARCATURA
La marcatura deve contenere, in modo
chiaro e indelebile, le seguenti indicazioni:
Il nome o il marchio identificativo del fabbricante Il marchio di identificazione del modello/tipo
dell’imbracatura
La data di produzione
Il numero della norma europea di riferimento La marcatura CE con il codice identificativo del sistema di qualità
Un pittogramma per indicare che gli utilizzatori
MARCATURA
DEVE ESSERE APPOSTA UNA LETTERA MAIUSCOLA “A” SU OGNI ELEMENTO DI ATTACCO PER L’ARRESTO CADUTA
CONNETTORI
TUTTI I CONNETTORI HANNO UNA DOPPIA SICUREZZA
PER EVITARE L’APERTURA ACCIDENTALE
DURATA MASSIMA
• La durata massima delle corde è di 10 anni. Poi vanno sostituite. Nel caso di uso intenso o condizioni d’uso particolari la durata può essere molto inferiore.
• I connettori metallici (uni en 362) non hanno invece scadenza
ELMETTI E CASCHI
UNI EN 397 – ELMETTO DI PROTEZIONE PER L’INDUSTRIA
Copricapo il cui scopo primario è quello di proteggere la parte superiore della testa dell’utilizzatore contro lesioni che possono essere provocate da oggetti in caduta. Devono essere dotati di sottogola o di dispositivi per fissarne uno.
UNI EN 812 – CASCO ANTIURTO PER L’INDUSTRIA
E’ destinato a proteggere la testa dell’utilizzatore dalle lesioni causate da un urto della testa contro oggetti duri e immobili. Sono destinati prevalentemente a degli utilizzatori che lavorano in interni e non possono in nessun caso sostituire un elmetto di protezione
per l’industria regolato dalla norma uni en 397 .
UNI EN 443 – ELMO IGNIFUGO
Garantisce la protezione della testa dell’utilizzatore dai pericoli che potrebbero insorgere durante le operazioni condotte dai Vigili del fuoco.
ELMETTI DI PROTEZIONE
DEVONO RISPETTARE QUANTO PREVISTO NELLA NORMA EUROPEA UNI EN 397 SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L’ASSORBIMENTO DEGLI URTI, LA
RESISTENZA ALLA PENETRAZIONE E LA RESISTENZA
ALLA FIAMMA. LA NORMA RIPORTA POI SPECIFICI
GLI ELMETTI DEVONO DUNQUE POSSEDERE UNA
ADEGUATA RESISTENZA MECCANICA ELEVATA CAPACITA’ AMMORTIZZANTE UN PESO NON ELEVATO
MARCATURA
Ogni elmetto dovrà riportare una marcatura stampata o impressa che fornisca le seguenti informazioni:
a)Il numero della Norma europea di riferimento
b)Il nome o il marchio identificativo del fabbricante c)L’anno ed il trimestre di costruzione
d)Il tipo di elmetto (indicazione del costruttore) e)La taglia o la gamma di taglie (in centimetri) f)L’abbreviazione del materiale della calotta, che
deve essere conforme alla EN ISO 472 (ABS, PC, HDPE, ecc.)
REQUISITI FACOLTATIVI
ETICHETTA
- 20° C oppure - 30° C Temperatura molto bassa
+150° C Temperatura molto alta
440 V c.a. Isolamento elettrico
LD Deformazione laterale MM Spruzzo di metallo fuso
IMPORTANTE
QUALSIASI ELMETTO CHE ABBIA
SUBITO UN GRAVE IMPATTO,
ANCHE SE NON SONO VISIBILI
UTILIZZI PARTICOLARI
Nel procedimento di scelta si dovranno considerare esigenze particolari,
ad esempio:
Se vengono utilizzate pistole sparachiodi la calotta deve essere più resistente, generalmente in poliestere rinforzato con fibra di vetro; inoltre non dovranno avere aperture di aereazione.
In caso di utilizzo con basse temperature o temperature elevate, il dispositivo dovrà avere i requisiti specifici.
In agricoltura o lavori forestali deve essere provvisto di aperture per
l’aerazione, chiuse verso l’alto ed a forma di “abbaino”; esso dovrà anche essere dotato di una canaletta per la pioggia e rispondere al requisito di “protezione per temperature molto basse”.
Per lavoratori che hanno subito lesioni al capo sono forniti rivestimenti
interni particolari, utilizzando fasce in tessuto o in pelle oppure cuscinetti
in schiuma espansa, al fine di ripartire il peso dell’elmetto sul capo, evitando di premere sulla parte sensibile.
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