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(1)

Scuola di Ingegneria Industriale – Politecnico di Milano Ingegneria Aerospaziale, Energetica e Meccanica Fondamenti di Fisica Sperimentale I + B a. a. 2012/2013

Proff. L. Spinelli e A. Farina

Nota: Si invitano gli studenti a motivare e commentare adeguatamente ogni formula usata negli esercizi. Nei problemi a

carattere numerico è obbligo dare prima la soluzione in forma letterale, sostituendo i valori numerici soltanto alla fine.

Preappello – 25 giugno 2013

Problema 1

Una mole di gas perfetto monoatomico subisce una trasformazioni reversibile costituita da un raffreddamento isocoro, A → B, seguito da un riscaldamento isobaro, B → C. Sapendo che il calore totale scambiato è nullo e che TA = 2TB, si calcoli:

a) la temperatura finale del gas, TC, in funzione di TA;

b) la variazione totale di entropia subita dal gas, precisandone esplicitamente il segno.

Si dica inoltre, giustificando la risposta, se sia possibile riportare il gas allo stato iniziale con una trasformazione adiabatica reversibile.

Problema 2

Una distribuzione sferica uniforme avente carica Q e raggio

R1 è circondata da un guscio sferico di materiale dielettrico

(vedi figura). Calcolare:

a) il campo elettrico E (modulo, direzione e verso) in tutti i punti dello spazio e se ne tracci un andamento grafico qualitativo.

b) Il potenziale elettrostatico in tutti i punti dello spazio e se ne tracci un andamento grafico qualitativo. c) Le cariche di polarizzazione presenti alle interfacce

dielettrico-aria.

d) Il flusso del campo elettrico uscente dal cubo di lato

a >R3 tratteggiato in figura.

Problema 3

a) Si enunci il Teorema di Ampere in forma integrale spiegando chiaramente: significato dei termini, significato fisico e suo utilizzo.

b) La circuitazione del campo magnetico lungo la linea γ rappresentata in figura vale 4π·10-6T·m. Sapendo che la corrente I1 che scorre nel primo conduttore (rettilineo,

indefinito e con sezione πR2) è di 10A, calcolare intensità e verso della corrente I2 che scorre nel secondo conduttore

(rettilineo, indefinito e sottile) distante d dall’asse del primo.

Problema 4

Un filo spesso di raggio R e lunghezza infinita è percorso da una corrente di intensità i1. Si determini:

a) Il campo magnetico B (modulo, direzione e verso) generato in tutto lo spazio (dentro e fuori dal filo). b) L’intensità e il verso della corrente i2 che deve

scorrere in una spira rettangolare di lati a e b e massa

m, posta nel piano verticale (x,z) a distanza d

dall’asse x, affinché rimanga sospesa in equilibrio.

R1 R2 R3 εr Q a

R I1 I2

⊗ ⊗

d γ R i1 x O z d a b m i2

(2)

Seconda prova in itinere del

25/06/13

Esercizio 1

a) Temperatura finale

Trasformazione isocora AB

Il lavoro risulta nullo poich´e il volume rimane costante. Dal primo principio risulta quindi: ∆UAB = QAB =⇒ QAB = ncV (TB− TA) = −ncV ! TA 2 " Trasformazione isobara BC

Il calore scambiato a pressione costante risulta: QBC = ncP(TC − TB) = ncP ! TC− TA 2 "

Trasformazione ABC

Il calore scambiato `e nullo. Risulta quindi:

QAB+ QBC = 0 =⇒ n 3 2R (TB− TA) + n 5 2R ! TC − TA 2 " =⇒ TC = 4 5TA

b) Variazione di entropia

Trasformazione isocora AB

Il lavoro risulta nullo poich´e il volume rimane costante. La variazione di entropia risulta quindi (n=1): ∆SAB = # B A δQ T = # B A dU T = # B A ncVdT T = ncV ln ! TB TA " = −3 2R ln 2 1

(3)

Trasformazione isobara BC

La variazione di entropia risulta (n=1):

∆SBC = # C B δQ T = # C B ncPdT T = ncP ln ! TC TB " = ncP ln ! 2TC TA " = 5 2R ln ! 8 5 "

Trasformazione ABC

La variazione di entropia totale risulta quindi:

∆SAB + ∆SBC = − 3 2R ln 2 + 5 2R ln ! 8 5 " # 1.122 J/K La variazione di entropia `e quindi positiva.

c)

Poich´e l’entropia per trasformazioni reversibili `e una funzione di stato, la sua va-riazione dipende soltanto dalle coordinate termodinamiche (p,V,T) degli stati ini-ziale e finale. Inoltre una trasformazione adiabatica reversibile `e anche isoentro-pica. Risulta quindi impossibile tornare allo stato iniziale di una trasformazione reversibile in cui vari l’entropia tramite una trasformazione isoentropica.

Esercizio 2

a) Andamento del campo elettrico

Per il calcolo del campo elettrico in tutto lo spazio, si calcola prima il vettore D e poi si ricava E a partire dalla relazione (valevole soltanto per i materiali lineari, omogenei e isotropi):

D = "0"rE

Data la simmetria sferica del problema, i vettori D, E e P sono orientati lungo ur e il loro modulo dipende soltanto da r.

   D = D(r)ur E = E(r)ur P = P (r)ur

Si applica il teorema di Gauss per il vettore D a una superficie sferica di raggio r.

$ ##

Σ

(4)

Per 0 < r < R1: D(r)4πr2 = ρ4 3πr 3 =⇒ D(r) = ρ 3r = Q 4πR3 1 r =⇒ E(r) = Q 4π"0R31 r dove ρ = 4Q 3πR 3 1. Per R1 < r < R2: D(r)4πr2 = Q =⇒ D(r) = Q 4πr2 =⇒ E(r) = Q 4π"0r2 Per R2 < r < R3: D(r)4πr2 = Q =⇒ D(r) = Q 4πr2 =⇒ E(r) = Q 4π"0"rr2 Per r < R3: D(r)4πr2 = Q =⇒ D(r) = Q 4πr2 =⇒ E(r) = Q 4π"0r2 In conclusione il campo elettrico ha il seguente andamento:

E(r) =                                  Q 4π"0R31 r, 0 < r < R1 Q 4π"0r2 , R1 < r < R2 Q 4π"0"rr2 , R2 < r < R3 Q 4π"0r2 , r > R3

(5)

|E|

r R2

R1 R3

b) Potenziale elettrostatico

Scegliamo come riferimento il potenziale nullo all’infinito. Partendo dall’incremento infinitesimo di potenziale:

dV = −E · dl

lo si integra nelle varie zone dello spazio. Per r > R3: # V(r) V(∞) dV = # V(r) V(∞) − Q 4π"0r2 dr =⇒ V (r) = Q 4π"0r Per R2 < r < R3: # V(r) V(R3) dV = # r R3 − Q 4π"0"rr2 dr =⇒ V (r) = Q 4π"0"r ! 1 r − 1 R3 " + Q 4π"0R3 Per R1 < r < R2: # V(r) V(R2) dV = # r R2 − Q 4π"0r2 dr =⇒ V (r) = Q 4π"0 ! 1 r − 1 R2 " + Q 4π"0"r ! 1 R2 − 1 R3 " + + Q 4π"0R3

(6)

Per 0 < r < R1: # V(r) V(R1) dV = # r R1 − ρ 3"0 rdr =⇒ V (r) = ρ 3"0 ! R2 1 2 − r2 2 " + Q 4π"0 ! 1 R1 − 1 R2 " + + Q 4π"0"r ! 1 R2 − 1 R3 " + Q 4π"0R3 V r R2 R1 R3

c) Cariche di polarizzazione alle interfacce aria-dielettrico

Per il calcolo delle cariche di polarizzazione si calcola il vettore P nella regione occupata dal dielettrico:

P = "r− 1 "r D = "r− 1 "r Q 4πr2ur, R2 < r < R3

Definendo con n1 il versore normale uscente dal dielettrico rivolto verso il centro e con n2 il versore uscente dal dielettrico e rivolto verso l’esterno, si ottiene:

             σP1 = P · n1 = −P(R2) · ur = −P (R2) = − "r− 1 "r Q 4πR2 2 σP2 = P · n2 = P(R2) · ur = P (R3) = "r− 1 "r Q 4πR2 3

(7)

d) Flusso uscente dalla superficie cubica

La superficie cubica taglia a met`a la distribuzione di carica di raggio R1. Le ca-riche di polarizzazione all’interno del cubo sono in totale pari a zero. Applicando il teorema di Gauss si ottiene quindi:

Φ (E) = Qint "0

= Q

2"0

Esercizio 3

a) Teorema d’Amp´

ere

Enunciato

Il Teorema d’Amp´ere dice che la circuitazione del campo magnetico B lungo una qualsiasi linea chiusa γ `e proporzionale alla corrente concatenata alla linea. La corrente concatenata `e la somma algebrica delle correnti che “bucano” una qualsiasi superficie che abbia γ come bordo. Una volta fissata l’orientazione di γ, e conseguentemente il verso della normale secondo la regola della mano destra, le correnti vanno prese con segno positivo o negativo a seconda se siano concordi o discordi a tale normale. In simboli il teorema viene espresso nel seguente modo:

Cγ(B) = (

γ

B · dl = µ0Iγ

dove Cγ(B) `e la circuitazione del campo magnetico B lungo la linea chiusa γ, dl `e l’elemento infinitesimo di linea orientato come γ, µ0 `e la costante di permeabilit`a magnetica del vuoto e Iγ `e la corrente concatenata alla linea γ precedentemente definita.

Significato fisico

Il Teorema d’Amp´ere esprime il fatto che il campo magnetico non `e un campo conservativo ma bens`ı rotazionale. Scegliendo infatti un percorso chiuso che abbracci un filo percorso da corrente la circuitazione risulta diversa da zero. Utilizzo

Il Teorema d’Amp´ere non serve in generale per calcolare il campo magnetico generato da una distribuzione di correnti stazionarie. Per calcolare infatti la circuitazione bisognerebbe conoscere a priori l’andamento del campo magnetico sui punti toccati dalla linea. In alcuni casi particolari, per`o, `e possibile cono-scere a priori l’andamento delle linee di campo e la dipendenza funzionale del modulo dalle coordinate (es fili indefiniti, solenoidi indefiniti e toroidali). In tali

(8)

situazioni, scegliendo come linea γ una linea su cui il modulo del campo B si mantenga costante, il Teorema pu`o essere utilizzato per calcolare facilmente il campo magnetico senza dover ricorrere alla prima legge elementare di Laplace.

b) Calcolo della corrente

Per il Teorema di Amp´ere:

Cγ(B) = (

γ

B · dl = µ0Iγ

Il segno delle correnti concatenate `e preso secondo la regola della mano destra in relazione all’orientamento della linea γ. Dal disegno risulta quindi:

Iγ = −1 2I1+ I2 Si ottiene quindi: Cγ(B) = µ0 ! −1 2I1+ I2 " =⇒ I2 = Cγ(B) µ0 + I1 2 = 15 A

Esercizio 4

a) Campo magnetico generato dal cavo

Per simmetria, il modulo del campo magnetico B dipende soltanto dalla distanza r dall’asse z e ha come linee di forza delle circonferenze concentriche e ortogonali all’asse z.

Si applica il Teorema d’Amp´ere su una circonferenza di raggio r e si utilizza un sistema di coordinate cilindriche con asse coincidente con l’asse z:

( γ B · dl = µ0ICγ → B =          µ0i1 2πR2ruφ, 0 < r < R µ0i1 2πruφ, r > R

b) Equilibrio della spira

Sulla spira agisce la forza di peso mg e la forza data dalla seconda legge di Laplace:

dF = i2dl × B

Affinch´e vi sia equilibro nel piano verticale la corrente i2 deve scorrere in sen-so orario. Il campo magnetico infatti non `e uniforme nello spazio e sul tratto

(9)

AB `e sicuramente pi`u intenso che sul tratto CD. Ne consegue sicuramente che |FAB| > |FCD|. L’unica situazione possibile per l’equilibrio `e quella tale per cui FAB risulta opposta alla forza peso.

mg

A

B

C

D

x

F

AB

F

CD

d

a

b

i

2

I tratti laterali della spira sono soggetti a due forze uguali e opposte in verso che non contribuiscono all’equilibrio poich´e agiscono in orizzontale.

I campi magnetici sui tratti AB e CD non dipendono da z, quindi le forze agenti sui tratti AB e CD risultano:

FAB = −i2aB(r = d)uz= −

µ0i1i2a

2πd uz

FCD = i2aB(r = d + b)uz=

µ0i1i2a 2π(d + b)uz All’equilibrio la risultante delle forze deve risultare nulla:

mg+FAB+FCD = 0 =⇒ µ0i1i2a 2πd − µ0i1i2a 2π(d + b) = mg =⇒ i2 = 2πmg µ0i1ab d(d + b)

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