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STUDIO DI FUNZIONI

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Prof. Chirizzi Marco

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Esercizi svolti

Studio del grafico di una funzione

1) Studiare la seguente funzione razionale fratta e tracciare il grafico: x x x x f 2 4 6 ) (  2   Trattandosi di una funzione razionale fratta, deve essere:

0 0

2x  x

quindi la funzione data è definita nel seguente insieme di esistenza:

     

 , 0 0,

Z

Verifichiamo se la funzione è simmetrica rispetto all’asse delle ordinate:

) ( ) ( ) ( 2 4 6 ) ( 2 f x f x nonloè x x x x f        

Verifichiamo se la funzione è simmetrica rispetto all’origine degli assi coordinati: ) ( ) ( ) ( 2 4 6 ) ( 2 f x f x nonlo è x x x x f         

Determiniamo le ascisse degli eventuali punti d’intersezione della funzione f(x) con gli assi

coordinati: . 5 3 , 5 3 0 4 6 0 2 4 6 0 ) (   2    x2  x   x  x  x x x x f ! ) 0 ( 0 f nonè definita x 

In definitiva, la funzione f(x) interseca solo l’asse delle ascisse.

Determiniamo le equazioni degli eventuali asintoti, studiando il comportamento della funzione

) (x

(2)

3. 2 4 6 ) ( ; 2 1 2 4 6 ) ( ; 2 4 6 ) ( lim lim lim lim lim lim 2 2 2                                  x x x m x f q x x x x x f m x x x x f x x x x x x

La funzione f(x) presenta un asintoto obliquo di equazione: 3 2 1    mx q x y

Calcolando il limite della funzione f (x) nel punto di ascissa x 0, si ha:

. 2 4 6 ) ( ; 2 4 6 ) ( 2 0 0 2 0

0 lim lim lim

lim             x x x x f x x x x f x x x x

La funzione presenta un asintoto verticale di equazione:

0 

x Studiamo i punti di massimo e minimo relativi:



 

 

           ,0 0, 4 8 2 4 2 ) 4 6 ( 2 ) 6 2 ( )

( 22 2 2 definita per ogni x

x x x x x x x x f

Determiniamo le ascisse dei punti in cui si annulla la derivata prima f (x):

. 2 0 8 2 0 4 8 2 ) ( 2 2 2           x x x x x f

Abbiamo appena verificato la condizione necessaria affinché la funzione f(x) presenti punti di massimo e minimo relativi. Per verificare la condizione sufficiente della esistenza di tali punti, bisogna studiare il segno della derivata prima, oppure si può calcolare la derivata seconda, ed è quello che faremo, nei punti in cui si annulla la derivata prima, cioè:



 

 

        4 ,0 0, 16 8 ) 8 2 ( 4 4 ) ( 3 4 2 2 x ogni per definita x x x x x x x f 0 2 1 ) 2 ( ; 0 2 1 ) 2 (       f f

In conclusione, il punto di ascissa x2 è un punto di massimo relativo, mentre x2 è di

minimo relativo per la funzione f(x). Il massimo relativo ed il minimo relativo risultano rispettivamente: f(2)1, f(2)5.

A questo punto siamo in possesso di sufficienti informazioni sulle proprietà della funzione in esame, e quindi siamo in grado di tracciare il grafico.

(3)

2) Studiare la seguente funzione e tracciare il grafico: 2 ) 2 ( ) (x x2 e x f    

Si verifica facilmente che la funzione assegnata è definita nel seguente insieme di esistenza:

   

 ,

Z

Verifichiamo se la funzione è simmetrica rispetto all’asse delle ordinate:

( ) 2

( 2) ( )

)

( x x 2 e ( )2 x2 e 2 f x

f       x    x

Siccome vale l’uguaglianza f(x) f(x), la funzione è simmetrica rispetto all’asse Y.

Verifichiamo ora se la funzione è simmetrica rispetto all’origine degli assi coordinati:

( ) 2

( ) ( ) ( ).

)

( x x 2 e ( )2 f x f x f x

f      x    

  

Ciò significa che la funzione f(x) non presenta tale simmetria.

Determiniamo le ascisse degli eventuali punti d’intersezione della funzione con gli assi coordinati:

! , 0 ) ( ; 2 ) 0 (

0 f f x per nessunvalore della x

x   

In definitiva, la funzione interseca soltanto l’asse Y nel punto di ordinata f(0)2. Per la ricerca

degli asintoti, studiamo il comportamento della funzione agli estremi dell’intervallo di definizione: . ) 2 ( ) ( lim 2 2 lim x x x f x x e          

Notiamo che questo limite si presenta nella forma indeterminata 0, ma si può ricondurre nella forma 

, scrivendo il limite nel seguente modo equivalente:

2 2 2 ) 2 ( 2 lim 2 lim x x x x e x e x           

al quale applichiamo il teorema di De L’Hospital:

. 0 2 2 ) 2 ( 2 2 2 2 lim lim lim 2 2                x x x x x x x e x e D x D e x Inoltre si ha:

.

0

)

(

)

(

lim

lim

     

f

x

x

f

x

x

(4)

In definitiva, la funzione f(x) presenta un asintoto orizzontale coincidente con l’asse delle ascisse.

Studiamo ora i punti di massimo e minimo relativi della funzione. A tal proposito, calcoliamo la derivata prima f (x) e studiamo il segno, dopo avere verificato la condizione necessaria di esistenza dei punti di massimo e minimo relativi per la funzione f(x) :

. 0 0 ) 1 ( 2 0 ) 1 ( 2 0 ) ( ; ) 1 ( 2 ) 2 ( ) 2 ( 2 ) ( 2 2 2 2 2 2 2 2                                  x x x x e x x f x e x x e x e x x f x x x x

Abbiamo appena verificato la condizione f (x)=0, necessaria affinché esistano massimi e minimi relativi. A questo punto, possiamo studiare la disequazione f x( )0 in un intorno completo del punto x 0. . 0 0 ) ( ; 0 0 ) 1 ( 2 0 ) ( 2 2                x x f x x e x x f x

In base a questo risultato, possiamo dire che la funzione f(x) è decrescente nell’intervallo  0,   , crescente nell’intervallo  , 0  . Ciò significa che la funzione in esame presenta

un massimo relativo nel punto di ascissa x 0, il cui valore risulta:

2 ) 0 ( 

f

Per la ricerca dei punti di flesso, bisogna calcolare la derivata seconda e vedere per quali valori della variabile

x

essa si annulla. Dopo di che, si calcola la derivata terza in tali punti, da cui si potrà stabilire se la funzione presenta punti di flesso.

. ) 1 2 ( 2 ) 2 ( ) 1 ( 2 ) 2 ( 2 ) 1 ( 2 ) ( 2 4 2 2 2 2 2 2                            x x e x e x x e x x e x x f x x x x . 0 1 2 0 ) 1 2 ( 2 0 ) (    2  4  2   4 2   x ex x x x f x

Questa è un’equazione di quarto grado che risolviamo per sostituzione di variabile, cioè ponendo:

2

x y

per cui l’equazione diventa:

0 1 2y2  y  Le soluzioni sono: . 1 , 2 1   y y da cui si ottiene: ! 2 1 ; 1 1 2 2 x x non ha soluzione x     . ; ) 2 8 ( 2 ) 1 2 ( 4 ) (x x e 2 x4 x2 e 2 x3 x f   x      x   0 ) 1 (   f

(5)

I punti x  1 sono punti di flesso per la funzione f(x), in quanto la derivata terza è ivi diversa

da zero.

Studiando il segno della derivata seconda, si ha:

     1, 1 . 0 ) 1 2 ( 2 0 ) ( ; , 1 1 , 0 ) 1 2 ( 2 0 ) ( 2 4 2 4 2 2                              x x x e x f x x x e x f x x

In definitiva, la funzione f(x) volge la concavità nei punti in cui la derivata seconda è positiva, la

convessità nei punti in cui la derivata seconda è negativa. Ora siamo in grado di tracciare il grafico della funzione.

3) Studiare la seguente funzione razionale fratta e tracciare il grafico: 2 4 ) ( 2    x x x x f Si ha: . 1 , 2 0 2 2 x x x x

La funzione assegnata è quindi definita nel seguente insieme di esistenza:

         

 , 2 2,1 1,

Z

Verifichiamo se la funzione interseca gli assi coordinati:

. 0 0 2 4 0 ) ( ; 0 ) 0 ( 0 2           x x x x x f f x

La funzione passa per l’origine degli assi coordinati. Studiamo le proprietà di simmetria della funzione:

        ( ) 2 ) ( 4 ) ( 2 x f x x x x

f la funzione non è simmetrica rispetto all’asse delle ordinate;           ( ) 2 ) ( 4 ) ( 2 x f x x x x

f la funzione non è simmetrica rispetto all’origine degli assi

(6)

Per facilitare la rappresentazione grafica, in questo caso è opportuno studiare il segno della funzione

) (x

f , anche perché la disequazione f(x)0 non è, in questo caso, di difficile risoluzione.

 

, 2

 

0, 1

0 2 4 0 ) ( ; , 1 0 , 2 0 2 4 0 ) ( 2 2                       x x x x x f x x x x x f

Nella figura in basso, sono contrassegnate in grigio le porzioni del piano in cui la funzione assume valori positivi Y

e negativi.

o X -2 1

Per effettuare la ricerca degli asintoti, bisogna studiare il comportamento della funzione agli estremi degli intervalli di definizione, cioè:

; 0 2 4 2 4 ) ( 2 2 2 2 2 2 lim lim lim              x x x x x x x x x x x f x x x

Questo limite implica l’esistenza di un asintoto orizzontale di equazione:

0  y Inoltre si ha:

.

)

(

;

)

(

;

)

(

;

)

(

lim

lim

lim

lim

2 2 1 1

   

x

f

x

f

x

f

x

f

x x x x

Questi limiti implicano l’esistenza di due asintoti verticali aventi equazione:

2 , 1   x x . N.B.

I limiti sopra indicati si calcolano tenendo presente il segno che il denominatore x2 x2 assume

negli intorni destro e sinistro dei punti x1, x2. Per esempio, il primo limite si calcola come

segue:           2 0 2,0 1, 2 x per x x

ciò significa che in un intorno destro del punto 1, la funzione al denominatore di f(x) tende a zero

(7)

. 0 4 2 4 2 1 lim        x x x x

Lo stesso discorso vale per gli altri limiti.

Per la ricerca dei massimi e minimi relativi, calcoliamo la derivata prima della funzione f(x) e determiniamo le ascisse dei punti in cui essa si annulla:

! 0 8 4 0 ) 2 ( 8 4 0 ) ( ; ) 2 ( 8 4 ) 2 ( ) 1 2 ( 4 ) 2 ( 4 ) ( 2 2 2 2 2 2 2 2 2 x della valore nessun per x x x x x f x x x x x x x x x x f                          

Siccome la derivata prima non si annulla per nessun valore della variabile indipendente, la funzione

) (x

f non ha né massimi, né minimi relativi. A questo punto, riteniamo di essere all’altezza di graficare, con buona approssimazione, l’andamento della funzione.

4) Studiare la seguente funzione e tracciare il grafico: 7 8 3 ) ( 2 x x e x f x

Il denominatore è diverso da zero per qualunque valore della

x

, quindi la funzione assegnata è definita nel seguente insieme di esistenza:

   

 ,

Z

La funzione interseca l’asse delle ordinate nel punto

7 1 ) 0 ( 

f , invece non interseca l’asse delle ordinate, in quanto il numeratore ex non si annulla mai.

Per facilitare la rappresentazione grafica della funzione, è opportuno studiare il segno di f(x), la

cui disequazione è, in questo caso, molto semplice da risolvere. Infatti, si ha: 0 7 8 3 0 ) ( 2    x x e x f x

(8)

Sia la funzione exche la funzione 3x2  x8 7 assumono valori positivi nell’intero insieme dei

numeri reali, di conseguenza la funzione f(x) è sempre positiva. Quindi ci aspettiamo che il

grafico di f(x) si trovi nel primo e secondo quadrante del piano cartesiano. Verifichiamo se la

funzione presenta degli asintoti:

; 0 7 8 3 ) ( lim 2 lim           x x e x f x x x

Questo limite implica l’esistenza di un asintoto orizzontale sinistro di equazione y 0.

Applicando il teorema di De L’Hospital, calcoliamo i seguenti limiti:

. 8 6 ) 7 8 3 ( 7 8 3 )

( lim lim lim

lim 2 2                   x e x x D e D x x e x f x x x x x x x

Notiamo che anche il nuovo limite presenta la forma d’indeterminazione  

, per cui bisogna riapplicare il teorema di De L’Hospital , cioè:

. 6 ) 8 6 ( 8 6 lim lim lim            x x x x x x e x D e D x e

Si verifica facilmente che non esistono asintoti obliqui.

Verifichiamo se la funzione f(x) presenta punti di massimo e minimo relativi. A tal proposito, calcoliamo la derivata prima e vediamo per quali valori della variabile

x

essa si annulla.

. ) 7 8 3 ( ) 1 2 3 ( ) 7 8 3 ( ) 8 6 ( ) 7 8 3 ( ) ( 2 2 2 2 2 2                 x x x x e x x x e x x e x f x x x . 3 1 , 1 0 7 8 3 0 ) 7 8 3 ( ) 1 2 3 ( 0 ) ( 2 2 2 2                  x x x x x x x x e x f x

 

              , 3 1 1 , 0 ) 7 8 3 ( ) 1 2 3 ( 0 ) ( 2 2 x x x x x e x f x                 3 1 , 1 0 ) 7 8 3 ( ) 1 2 3 ( 0 ) ( 2 2 x x x x x e x f x

In definitiva, la funzione f(x) è crescente in

 

 ,   3 1 1 , , decrescente in      3 1 ,

1 . Ciò significa che la funzione presenta un massimo relativo nel punto di ascissa

1  

x , un minimo relativo nel punto di ascissa

3 1 

x . Il massimo ed il minino sono rispettivamente: . 10 3 1 , 2 1 ) 1 ( 3 e f e f         

(9)

In questo caso, non è necessario fare la ricerca dei punti di flesso, né tanto meno determinare gli intervalli in cui la funzione volge concavità e convessità, in quanto il calcolo della derivata terza risulterebbe piuttosto laborioso. A questo punto, riteniamo di avere dati a sufficienza per potere tracciare il grafico della funzione.

5) Studiare la seguente funzione e tracciare il grafico:

) 1 ( log ) 1 ( ) (xx  2 xf Deve essere: 1 0 1    x x

quindi, la funzione è definita nel seguente insieme di esistenza:

   

 1,

Z

La funzione interseca gli assi coordinati. Infatti si ha:

. 0 ) 1 ( log 0 1 0 ) 1 ( log ) 1 ( 0 ) ( ; 0 ) 0 ( 0 2 2                x oppure x x x x f f x

La prima equazione bisogna scartarla, in quanto è soddisfatta per x 1 in cui la funzione non è

definita. La seconda equazione ha per soluzionex0.

Per facilitare la rappresentazione grafica, studiamo il segno di f(x), cioè la disequazione:

0 ) 1 ( log ) 1 (x  2 x 

Si nota facilmente che risulta:

f(x)0  x1

ciò significa che la funzione è sempre positiva nel proprio insieme di esistenza. Studiamo il comportamento della funzione agli estremi dell’intervallo di definizione:

(10)

. ) 1 ( log ) 1 ( ) ( ; ) 1 ( log ) 1 ( ) ( 2 1 2

lim

lim

lim

lim

                       f x x x x x x f x x x x

Quest’ultimo limite si presenta nella forma indeterminata 0, ma ci si può ricondurre alla forma indeterminata 

trasformando la funzione nel seguente modo equivalente:

.

1

1

)1

(

log

)1

(

log

)1

(

2

1

2

1

lim

lim

 

x

x

x

x

x

x

Applicando due volte il teorema di De L’Hospital, si ha:

. 0 2 ) 1 ( ) 1 ( 1 1 2 1 1 ) 1 ( l o g 2 1 1 ) 1 ( l og 2 ) 1 ( l og ) 1 ( 2 ) 1 ( 1 1 1 ) 1 ( l o g 2 1 1 ) 1 ( l o g 1 1 ) 1 ( l og lim lim lim lim lim lim lim lim 1 2 1 1 1 1 2 1 2 1 2 1                                                                                                                                          x x x x D x D x x x x x x x x D x D x x x x x x x x x x

Per verificare se esiste l’asintoto obliquo, calcoliamo il seguente limite:

. ) ( 1 ) 1 ( log 1 ) 1 ( log 1 ) ( 2 2 lim lim lim lim                             x x x x x x x x f x x x x

Dai limiti ottenuti, possiamo concludere dicendo che la funzione f(x) non presenta asintoti di

nessun tipo. Verifichiamo se la funzione ammette massimi e minimi relativi. A tal proposito, calcoliamo la derivata prima e determiniamo le ascisse dei punti in cui essa si annulla.

. 2 ) 1 ( log 0 ) 1 ( log 0 2 ) 1 ( log ) 1 ( log 0 ) ( ; 2 ) 1 ( log ) 1 ( log 1 ) 1 ( log ) 1 ( 2 ) 1 ( log ) ( 2                              x oppure x x x x f x x x x x x x f

Dalla prima equazione risulta: x0

La seconda equazione si risolve come segue:

. 2 1 1 1 1 2 ) 1 ( log    2   2     2e x x e x e x

In definitiva, la derivata prima si annulla nei punti 0  12 2. e x e x

(11)

log( 1) 2

0 1 2 0. ) 1 ( log 0 ) ( ; 0 , 2 1 1 0 2 ) 1 ( log ) 1 ( log 0 ) ( 2 2                           x e x x x f x e x x x x f

Poiché la funzione è crescente in         , 0 2 1 , 1 2 e ,decrescente in      0 , 2 1 2 e , nei punti x 0 ed  12 2 e

x esistono rispettivamente un minimo ed un massimo relativi.

Verifichiamo se la funzione presenta punti di flesso. A tal proposito, calcoliamo la derivata seconda, determiniamo le ascisse dei punti in cui essa si annulla e calcoliamo la derivata terza in tali punti.

; 1 2 ) 1 ( log 2 2 ) 1 ( log 2 1 1 ) 1 ( log 1 1 2 ) 1 ( log 1 1 ) (                       x x x x x x x x x f . 1 1 1 1 ) 1 ( log 0 2 ) 1 ( log 2 0 1 2 ) 1 ( log 2 0 ) ( 1                     e x x e x x x x x f

0 1 1 log 2 1 1 ; ) 1 ( ) 1 ( log 2 ) 1 ( 2 ) 1 ( log 2 ) 1 ( 1 2 ) ( 2 2 2                                  e e e f x x x x x x x f

Siccome la derivata terza risulta diversa da zero, nel punto di ascissa  1 1

e

x la funzione f(x)

presenta un punto di flesso. In quanto alla concavità e convessità, bisogna studiare il segno della derivata seconda. ; 0 1 2 ) 1 ( log 2 0 ) (         x x x f . 1 0 1 ; 1 1 1 1 ) 1 ( log 0 2 ) 1 ( log 2 1                     x x e x x e x x In definitiva si ha: concavità una presenta x f e x x f convessità una presenta x f e x x f ) ( . 1 1 , 1 0 ) ( ) ( ; , 1 1 0 ) (                  

(12)

6) Studiare la seguente funzione e tracciare il grafico:

5 ( 2 1)2

)

(xxx

f

Siccome l’indice della radice è dispari, la funzione f(x) è definita in tutti i punti dell’insieme reale    

 ,

R . La funzione passa per l’origine degli assi coordinati ed interseca l’asse delle ascisse nei punti x 1, x 1. Infatti si ha:

. 1 0 0 ) 1 ( 0 ) 1 ( 0 ) ( ; 0 ) 0 ( 0 5 2 2 2 2                  x oppure x x x x x x f f x

La funzione risulta simmetrica rispetto all’origine degli assi coordinati, non simmetrica rispetto all’asse delle ordinate. Infatti si ha:

. ) ( ) 1 ( ) 1 ( ) ( ; ) ( ) 1 ( ] 1 ) ( [ ) ( ) ( 5 2 2 5 2 2 5 2 2 5 2 2 x f x x x x x f x f x x x x x f                       Studiamo il segno di f(x). ; 0 0 ) 1 ( 0 ) 1 ( 0 ) (x   5 xx2 2   xx2  2  xf ; 0 0 ) 1 ( 0 ) 1 ( 0 ) (x   5 xx2  2   xx2 2  xf

(13)

; 1 2 ) 1 ( ) 1 ( ) ( . ) 1 ( ) ( 5 5 3 5 5 5 2 2 5 2 2 5 2 2 lim lim lim lim lim lim                                 x x x x x x x x x x x x f m x x x f x x x x x x                                                                    x D x x x D x x x x x x x mx x f q x x x x 1 1 ) 1 ( 1 1 ) 1 ( ) 1 ( ) ( 5 2 2 5 2 2 5 2 2 lim lim lim lim



5

2

2

5

2

2

4

2

2

2

2

2

)1

(

]

)1

(

[

5

])

1

(

4

)1

([

lim

x

x

x

x

x

x

x

x

x

x

. 0 ) 2 ( 5 1 5 6 10 5 5 5 5 3 4 2 2 3 4 5 lim             x x x x x x x x x x

In definitiva, la funzione f(x) presenta un asintoto obliquo di equazione: .

x q mx y  

La funzione presenta un massimo e un minimo relativi. Infatti si ha:

 , 1  1, 1   1, . ' , ] ) 1 ( [ 5 1 6 5 ) 1 ( 4 ) 1 ( ) 1 ( 5 1 ) 1 ( ) ( 5 2 2 4 2 4 2 2 2 2 2 2 2 2 1 5 1 5 1                                     A insieme nell definita x x x x x x x x x x x D x f . 1 , 5 1 : 0 1 6 5 : ' , ; 0 1 6 5 0 ] ) 1 ( [ 5 1 6 5 0 ) ( 2 2 2 4 5 2 2 4 2 4                    y y è soluzione cui la y y diventa equazione l x y ponendo x x x x x x x f

Sostituendo x2 alla variabile y si ha:

. ' , 1 1 ; 5 5 5 1 2 2 prima derivata della esistenza di insieme all ti appartenen non quanto in scartare da soluzioni x x x x        

(14)

; 5 5 5 5 0 1 6 5 0 ) (   4  2       x x x x f

In definitiva, la funzione f(x) presenta un minimo relativo nel punto di ascissa

5 5  

x ed un

massimo relativo nel punto di ascissa . 5

5 

x Trascurando lo studio della derivata seconda,

siamo comunque in grado di tracciare il grafico. Lasciamo al lettore il compito di disegnare la

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