Competenze e conoscenze per un
corretto utilizzo.
Strumentazioni in ambito sanitario utilizzate per diagnosi,
terapie e/o riabilitazione.
Essi presentano un raggio d’azione molto ampio
e diversificato nel principio di funzionamento,
nell’obiettivo da raggiungere e nella
circostanza di utilizzo.
Per essere più precisi..
Viene
considerato apparecchio elettromedicale un
apparecchio tecnico munito di non più di una
connessione alla rete di alimentazione, destinato
alla diagnosi, al trattamento e alla sorveglianza del
paziente sotto la supervisione di personale addetto.
Inoltre l’apparecchio deve entrare in contatto
fisico o elettrico con il paziente e/o trasferire
energia verso o dal paziente e/o rilevare
trasferimento di energia verso o il paziente.
In sintesi gli elettromedicali per
essere considerati tali:
•
Trovano applicazione in ambito medico
sanitario
•
Sono muniti di non più di una connessione
•
Entrano in contatto fisico o elettrico con il
paziente
•
Rilevano un determinato trasferimento di
energia verso o al paziente stesso
Si dividono in:
•
Elettromedicali diagnostici o di
monitoraggio
In terapia intensiva di cardiochirurgia gli
elettromedicali che usiamo
maggiormente sono:
•
Diagnostici o di monitoraggio: Catetere di swan-ganz e
catetere PICCO con
sistema di monitoraggio EV1000
•
Terapeutici: Contropulsatore aortico o IABP, ECMO, Ossido
Nitrico e macchina
Gli elettromedicali usati in terapia intensiva
definiti terapeutici sono quelli usati per
curare o per cercare di vicariare le funzioni di
alcuni organi che a causa di patologie e\o
interventi chirurgici non svolgono la loro
funzione causando danni all’ organismo.
Contropulsatore
aortico (IABP)
Elettromedicale
terapeutico che da un
supporto meccanico al
ventricolo sinistro.
Tale supporto dispone
di un catetere a
palloncino che viene
posizionato nell’aorta
toracica discendente
circa 2 cm al di sotto
dell’arteria succlavia
GONFIAGGIO DEL PALLONCINO:
Il catetere a palloncino si gonfia dopo la chiusura della valvola
aortica,quindi,durante la diastole e ciò permette un incremento
della pressione di perfusione coronarica,un incremento delle
pressione periferiche di perfusione, un abbassamento delle
resistenze sistemiche.
SGONFIAGGIO DEL PALLONCINO:
Il catetere a palloncino si sgonfia un attimo prima della sistole
e ciò determina un abbassamento del carico cardiaco, una
riduzione della pressione di picco sistolica e un aumento della
gittata cardiaca e della frazione di eiezione.
Contropulsatore
Pallone per IABP
Introduttore
Lidocaina
Punti cute e lama
Telini,garze e guanti
sterili
Portaghi
Disinfettante
Medicazioni
Siringhe
Collaborazione
dell’infermiere al medico
Lavaggio antisettico delle
mani
Disinfezione luogo di
puntura
Aprire kit al medico in
modo sterile
Disinfettare e medicare
SORVEGLIANZA:
Controllare la temperatura dell’arto in cui viene inserito il
contropulsatore aortico e metterlo al confronto con l’arto
non contropulsato.
Controllare sempre i siti di ingresso del contropulsatore
(medicazioni,punti, pulizia del sito d’ingresso)
Ove è possibile non inclinare troppo il letto del paziente onde
evitare strozzamenti del catetere che impedirebbero
all’apparecchio di funzionare correttamente
Controllo degli allarmi dell’apparecchio (allarme per bomba a
elio, allarme per la non sincronizzazione delle fasi di
gonfiaggio e sgonfiaggio del contropulsatore)
Controllare il sito di inserzione del catetere dopo averlo
rimosso onde evitare sanguinamenti ulteriori e lasciare in
sito per almeno 40 minuti un punch a pressione controllata.
Controllare l’ACT prima di ogni somministrazione di eparina
Controllare parametri coagulativi del paziente pre e
ECMO(extracorporeal membrane
oxygenation)
L’ecmo è una tecnica di
circolazione extracorporea utilizzata in ambito di
rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca grave refrattaria al trattamento farmacologico o medico convenzionale.
E’ un supporto vitale che permette di vicariare la funzione dei polmoni o del cuore mettendoli a riposo durante il loro recupero
L’ossigenazione per membrana
extracorporea consiste nel far circolare il sangue mediante circolazione extracorporea attraverso un polmone artificiale che si occupa di depurarlo e di rifornirlo di ossigeno.
Vengono utilizzate due tecniche, scelte in base alla direzione del flusso
ematico. Mentre il prelievo ematico viene (efflusso) avviene esclusivamente dal circolo venoso, la reinfusione del sangue ossigenato può essere
effettuata sia nel circolo arterioso (quindi direttamente in aorta) e in quel caso si parla di ecmo veno-arterioso, o in quello venoso e in quel caso si
SORVEGLIANZA:
Controllare parametri coagulativi almeno ogni 6 ore e ACT ai
pazienti che iniziano la somministrazione di eparina.
Controllare siti di inserzione e le cannule (integrità, eventuali
strozzamenti delle cannule, pulizia dei siti di
inserzione,medicazioni integre)
Porre attenzione durante le fasi di mobilizzazione del paziente
(esecuzioni diagnostiche o quotidiane cure igienico sanitarie
del paziente).
Controllo allarmi (bolle d’aria nelle linee di accesso e ritorno,
allarmi di flusso e giri).
Calibrare ecmo ogni mattina per avere parametri costanti (con
l’aiuto del tecnico perfusionista).
OSSIDO NITRICO
E’ un vasodilatatore e un neuromediatore che viene
prodotto dall’endotelio (ossido nitrico “buono” che
modula la normale vasodilatazione del nostro sistema
artero-venoso). Infatti agisce sulla muscolatura liscia
dei vasi sanguigni.
Oltre ad essere un vasodilatore inibisce anche
l’adesione e l’aggregazione piastrinica, per tale motivo
non funziona come vasodilatore sistemico.
Viene usato come elettromedicale a livello respiratorio perche’ esso
riesce a seguire il flusso respiratorio attraverso le vie aeree del
paziente
.Essendo inoltre un potente vasodilatatore viene utilizzato nei
pazienti affettati da ipertensione polmonare o nei neonati con
SORVEGLIANZA:
Collegare in modo corretto al circuito respiratorio e alla bombola di gas i tubi per una corretta erogazione della terapia.
Procedere con una lista di controllo prima dell’uso Impostazione del dispositivo in base alla corretta concentrazione di ossido di azoto da somministrare Saper usare il sistema di emergenza dell’apparecchiatura Sapere tutte le procedure necessarie per il controllo degli
allarmi
Conoscere le procedure per cambiare in modo giusto e sicuro le bombole di gas
Sapere far in modo adeguato lo spurgo del sistema di erogazione Procedure per il controllo mensile del rendimento del sistema
ULTRAFILTRAZIONE
(CVVH)
CVVH è un’acronimo inglese che in italiano significa emofiltrazione veno venosa
continua.E’ una tecnica di emodialisi,ossia di depurazione artificiale del sangue dalle sostanze tossiche,che a causa di qualche patologia, non vengono più eliminate
normalmente attraverso l’attività dei reni.
La metodica prevede l’utilizzo di un emofiltro con liquido di reinfusione che viene infuso in modalità PRE o POST diluizione.
PER ESSERE PIU’ PRECISI..
In terapia intensiva usiamo il metodo di ultrafiltrazione
denominato
CVVHDF (ossia emofiltrazione veno-venosa continua ad altà
definizione).
Una metodica convettivo-diffusiva che utilizza il liquido di
reinfusione pre o post filtro a cui viene aggiunto il dialisato,che
viene infuso a bassa velocità nel compartimento “bagno” del filtro.
A parità di effluente, per l’aggiunta di una componente diffusiva a
quella convettiva,risulta essere più efficiente rispetto all’
Catetere per
ultrafiltrazione
Anestetico locale Punti cute e lame
Telini,garze e guanti sterili Portaghi
Disinfettante cute Medicazioni
Siringhe
Soluzione fisiologica
eparinata (per lavaggio vie del catetere).
Collaborazione
infermieristica al medico
Lavaggio antisettico delle
mani
Disinfezione luogo di
inserzione catetere pre e post inserzione
Aprire il kit e tutto il
materiale necessario al medico in modo sterile
Medicare il sito di inserzione
SORVEGLIANZA:
Montare in modo adeguato la macchina per la CVVHDF facendo eseguire i rispettivi test e priming della macchina stessa.
Controllare la pervietà del catetere prima di somministrare la terapia al paziente
Controllare sito d’ingresso del catetere e rispettive medicazioni
Controllare ACT almeno ogni 4-6 h nei pazienti che effettuano trattamento CVVHDF ad eparina come anticoagulante.
Controllare compensazione calcio sistemico del paziente mediante emogasanalisi e calcio post-filtro della macchina nei pazienti che effettuano trattamento
CVVHDF con calcio citrato come anticoagulante.
Controllare linee di infusione della CVVHDF per evitare strozzature o lesioni delle linee stesse o del catetere che non permetterebbero un’adeguata
somministrazione della terapia al paziente.
Se il trattamento supera le 72 h continue di solito si necessita lo stop della terapia previa consultazione con il medico di guardia.
Silenziare e capire il motivo per cui suonano gli innumerevoli allarmi della macchina per avere un corretto funzionamento dell’apparecchio stesso e della terapia da somministrare al paziente.
Gli elettromedicali usati in terapia intensiva
definiti di monitoraggio sono invece quelli
usati per monitorare dei valori specifici del
paziente in modo che la loro rilevazione
possa servire al personale sanitario per
determinare piani terapeutici più
CATETERE DI SWAN-GANZ
Noto anche come catetere arterioso polmonare (PAC), è un dispositivo di
monitoraggio emodinamico invasivo utilizzato
soprattutto in terapia
intensiva cardiochirurgica. Catetere a più lumi dotato all’estremità di un palloncino gonfiabile.
Esso viene inserito in una vena centrale di grosso
PER ESSERE PIU’ PRECISI..
Il catetere di Swan-Ganz è formato da:
via distale (che arriva fino alla punta del catetere posto in arteria polmonare), è connessa al trasduttore di pressione e permette di misurare la PAP e la PCP o anche definita come pressione di wedge
via prossimale che si trova nell’atrio destro, per tale motivo si può misurare la PVC. Inoltre attraverso tale via si introduce la soluzione fisiologica per la determinazione della portata
cardiaca.
via collegata al palloncino che si gonfia con una siringa di 2 ml e che permette la rilevazione della pressione
d’incuneamento capillare polmonare (PCP o wedge pressure). via elettrica connessa ad un termistore che cammina lungo il catetere e permette di misurare la temperatura del sangue in arteria polmonare.
Kit swan-ganz completo Cavi per monitorare
Anestetico locale Lame e punti cute Soluzione fisiologica
eparinata
Guanti,telini e garze sterili Portaghi e Klemmer
Disinfettante cute
Collaborazione
infermieristica con il medico
Lavaggio antisettico delle
mani
Disinfenzione sito d’ingresso
pre e post inserzione catetere
Aprire tutto il materiale
necessario al medico in modo sterile
Medicare sito d’inserzione
Collegare catetere al monitor
per la rilevazione dei parametri.
SORVEGLIANZA:
Controllare il giusto posizionamento del catere di swan-ganz
Controllare che non ci siano strozzature e\o lesioni che potrebbero falsare le rilevazione dei parametri cardiaci.
Controllare il sito d’inserzione del catetere e annesse medicazioni
Aiutare il medico nella rilevazione della portata cardiaca e riportare le rilevazioni dei parametri ogni volta che vengono effettuate riportando ora e giorno della misurazione.
Avvisare il medico di guardia se vi sono improvvise variazioni di pressione del paziente.
Calibrare almeno una volta al die le pressioni del paziente.
Rimuovere il catetere se non più necessario previa consultazione medico di guardia (colturare la punta se questi è necessario).
Monitorare il sito d’ingresso post-rimozione per evitare sanguinamenti e medicarlo.
CATETERE PICCO CON SISTEMA DI
MONITORAGGIO EV1000
E’ un catetere inserito in arteria femorale e che
necessita anche di una vena centrale di grosso calibro che spesso in pazienti in terapia intensiva hanno già
QUALI PARAMETRI SI POSSONO
RILEVARE?
La gittata cardiaca in continuo indicizzata (CI) Lo Stroke volume indicizzato (SVI)
Le resistenze vascolari sistemiche indicizzate (SVRI) La pressione arteriosa (PA)
Vol. acqua extravascolare polmonare indicizzato (EVLWI) Permeabilità vascolare polmonare indicizzata (PVPI)
Kit completo per catetere
femorale
Cavi per rilevazione
parametri
Anestetico locale Punti cute e portaghi
Garze,telini e guanti sterili Disinfettante cute
Medicazioni
Siringhe per lavaggio vie del
catetere
Soluzione fisiologica
Collaborazione
infermieristica al medico
Lavaggio antisettico delle
mani
Disinfezioni sito d’ingresso
del catetere sia pre che
post introduzione
Aprire tutto il materiale
necessario al medico in
modo sterile
Medicare il sito
SORVEGLIANZA:
Controllare sito d’inserzione del catetere e stato delle medicazioni Controllare eventuali strozzamenti e\o lesioni e\o pieghe del
catetere che potrebbero influire sulla rilevazione dei parametri. Aiutare il medico nella rilevazione dei vari parametri e riportarne le variazioni indicando giorno e data di quest’ultime.
Avvisare il medico di guardia di improvvisi cambiamenti dei parametri.
Calibrare almeno una volta al die le pressioni del paziente.
Rimuovere se non più necessario il catetere previa consultazione medico di guardia (eventualmente se necessario colturare la punta). Monitorare il sito d’inserzione del catetere post-rimozione per evitare improvvisi sanguinamenti e medicarlo.