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Elettromedicali

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Academic year: 2021

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(1)

Competenze e conoscenze per un

corretto utilizzo.

(2)

Strumentazioni in ambito sanitario utilizzate per diagnosi,

terapie e/o riabilitazione.

Essi presentano un raggio d’azione molto ampio

e diversificato nel principio di funzionamento,

nell’obiettivo da raggiungere e nella

circostanza di utilizzo.

(3)

Per essere più precisi..

Viene

considerato apparecchio elettromedicale un

apparecchio tecnico munito di non più di una

connessione alla rete di alimentazione, destinato

alla diagnosi, al trattamento e alla sorveglianza del

paziente sotto la supervisione di personale addetto.

Inoltre l’apparecchio deve entrare in contatto

fisico o elettrico con il paziente e/o trasferire

energia verso o dal paziente e/o rilevare

trasferimento di energia verso o il paziente.

(4)

In sintesi gli elettromedicali per

essere considerati tali:

Trovano applicazione in ambito medico

sanitario

Sono muniti di non più di una connessione

Entrano in contatto fisico o elettrico con il

paziente

Rilevano un determinato trasferimento di

energia verso o al paziente stesso

(5)

Si dividono in:

Elettromedicali diagnostici o di

monitoraggio

(6)

In terapia intensiva di cardiochirurgia gli

elettromedicali che usiamo

maggiormente sono:

Diagnostici o di monitoraggio: Catetere di swan-ganz e

catetere PICCO con

sistema di monitoraggio EV1000

Terapeutici: Contropulsatore aortico o IABP, ECMO, Ossido

Nitrico e macchina

(7)

Gli elettromedicali usati in terapia intensiva

definiti terapeutici sono quelli usati per

curare o per cercare di vicariare le funzioni di

alcuni organi che a causa di patologie e\o

interventi chirurgici non svolgono la loro

funzione causando danni all’ organismo.

(8)

Contropulsatore

aortico (IABP)

Elettromedicale

terapeutico che da un

supporto meccanico al

ventricolo sinistro.

Tale supporto dispone

di un catetere a

palloncino che viene

posizionato nell’aorta

toracica discendente

circa 2 cm al di sotto

dell’arteria succlavia

(9)

GONFIAGGIO DEL PALLONCINO:

Il catetere a palloncino si gonfia dopo la chiusura della valvola

aortica,quindi,durante la diastole e ciò permette un incremento

della pressione di perfusione coronarica,un incremento delle

pressione periferiche di perfusione, un abbassamento delle

resistenze sistemiche.

SGONFIAGGIO DEL PALLONCINO:

Il catetere a palloncino si sgonfia un attimo prima della sistole

e ciò determina un abbassamento del carico cardiaco, una

riduzione della pressione di picco sistolica e un aumento della

gittata cardiaca e della frazione di eiezione.

(10)

Contropulsatore

Pallone per IABP

Introduttore

Lidocaina

Punti cute e lama

Telini,garze e guanti

sterili

Portaghi

Disinfettante

Medicazioni

Siringhe

Collaborazione

dell’infermiere al medico

Lavaggio antisettico delle

mani

Disinfezione luogo di

puntura

Aprire kit al medico in

modo sterile

Disinfettare e medicare

(11)

SORVEGLIANZA:

Controllare la temperatura dell’arto in cui viene inserito il

contropulsatore aortico e metterlo al confronto con l’arto

non contropulsato.

Controllare sempre i siti di ingresso del contropulsatore

(medicazioni,punti, pulizia del sito d’ingresso)

Ove è possibile non inclinare troppo il letto del paziente onde

evitare strozzamenti del catetere che impedirebbero

all’apparecchio di funzionare correttamente

Controllo degli allarmi dell’apparecchio (allarme per bomba a

elio, allarme per la non sincronizzazione delle fasi di

gonfiaggio e sgonfiaggio del contropulsatore)

Controllare il sito di inserzione del catetere dopo averlo

rimosso onde evitare sanguinamenti ulteriori e lasciare in

sito per almeno 40 minuti un punch a pressione controllata.

Controllare l’ACT prima di ogni somministrazione di eparina

Controllare parametri coagulativi del paziente pre e

(12)

ECMO(extracorporeal membrane

oxygenation)

L’ecmo è una tecnica di

circolazione extracorporea utilizzata in ambito di

rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca grave refrattaria al trattamento farmacologico o medico convenzionale.

E’ un supporto vitale che permette di vicariare la funzione dei polmoni o del cuore mettendoli a riposo durante il loro recupero

(13)

L’ossigenazione per membrana

extracorporea consiste nel far circolare il sangue mediante circolazione extracorporea attraverso un polmone artificiale che si occupa di depurarlo e di rifornirlo di ossigeno.

Vengono utilizzate due tecniche, scelte in base alla direzione del flusso

ematico. Mentre il prelievo ematico viene (efflusso) avviene esclusivamente dal circolo venoso, la reinfusione del sangue ossigenato può essere

effettuata sia nel circolo arterioso (quindi direttamente in aorta) e in quel caso si parla di ecmo veno-arterioso, o in quello venoso e in quel caso si

(14)

SORVEGLIANZA:

Controllare parametri coagulativi almeno ogni 6 ore e ACT ai

pazienti che iniziano la somministrazione di eparina.

Controllare siti di inserzione e le cannule (integrità, eventuali

strozzamenti delle cannule, pulizia dei siti di

inserzione,medicazioni integre)

Porre attenzione durante le fasi di mobilizzazione del paziente

(esecuzioni diagnostiche o quotidiane cure igienico sanitarie

del paziente).

Controllo allarmi (bolle d’aria nelle linee di accesso e ritorno,

allarmi di flusso e giri).

Calibrare ecmo ogni mattina per avere parametri costanti (con

l’aiuto del tecnico perfusionista).

(15)

OSSIDO NITRICO

E’ un vasodilatatore e un neuromediatore che viene

prodotto dall’endotelio (ossido nitrico “buono” che

modula la normale vasodilatazione del nostro sistema

artero-venoso). Infatti agisce sulla muscolatura liscia

dei vasi sanguigni.

Oltre ad essere un vasodilatore inibisce anche

l’adesione e l’aggregazione piastrinica, per tale motivo

non funziona come vasodilatore sistemico.

(16)

Viene usato come elettromedicale a livello respiratorio perche’ esso

riesce a seguire il flusso respiratorio attraverso le vie aeree del

paziente

.

Essendo inoltre un potente vasodilatatore viene utilizzato nei

pazienti affettati da ipertensione polmonare o nei neonati con

(17)

SORVEGLIANZA:

Collegare in modo corretto al circuito respiratorio e alla bombola di gas i tubi per una corretta erogazione della terapia.

Procedere con una lista di controllo prima dell’uso Impostazione del dispositivo in base alla corretta concentrazione di ossido di azoto da somministrare Saper usare il sistema di emergenza dell’apparecchiatura Sapere tutte le procedure necessarie per il controllo degli

allarmi

Conoscere le procedure per cambiare in modo giusto e sicuro le bombole di gas

Sapere far in modo adeguato lo spurgo del sistema di erogazioneProcedure per il controllo mensile del rendimento del sistema

(18)

ULTRAFILTRAZIONE

(CVVH)

CVVH è un’acronimo inglese che in italiano significa emofiltrazione veno venosa

continua.E’ una tecnica di emodialisi,ossia di depurazione artificiale del sangue dalle sostanze tossiche,che a causa di qualche patologia, non vengono più eliminate

normalmente attraverso l’attività dei reni.

La metodica prevede l’utilizzo di un emofiltro con liquido di reinfusione che viene infuso in modalità PRE o POST diluizione.

(19)

PER ESSERE PIU’ PRECISI..

In terapia intensiva usiamo il metodo di ultrafiltrazione

denominato

CVVHDF (ossia emofiltrazione veno-venosa continua ad altà

definizione).

Una metodica convettivo-diffusiva che utilizza il liquido di

reinfusione pre o post filtro a cui viene aggiunto il dialisato,che

viene infuso a bassa velocità nel compartimento “bagno” del filtro.

A parità di effluente, per l’aggiunta di una componente diffusiva a

quella convettiva,risulta essere più efficiente rispetto all’

(20)

 Catetere per

ultrafiltrazione

 Anestetico locale  Punti cute e lame

 Telini,garze e guanti sterili  Portaghi

 Disinfettante cute  Medicazioni

 Siringhe

 Soluzione fisiologica

eparinata (per lavaggio vie del catetere).

 Collaborazione

infermieristica al medico

 Lavaggio antisettico delle

mani

 Disinfezione luogo di

inserzione catetere pre e post inserzione

 Aprire il kit e tutto il

materiale necessario al medico in modo sterile

 Medicare il sito di inserzione

(21)

SORVEGLIANZA:

Montare in modo adeguato la macchina per la CVVHDF facendo eseguire i rispettivi test e priming della macchina stessa.

Controllare la pervietà del catetere prima di somministrare la terapia al paziente

Controllare sito d’ingresso del catetere e rispettive medicazioni

Controllare ACT almeno ogni 4-6 h nei pazienti che effettuano trattamento CVVHDF ad eparina come anticoagulante.

Controllare compensazione calcio sistemico del paziente mediante emogasanalisi e calcio post-filtro della macchina nei pazienti che effettuano trattamento

CVVHDF con calcio citrato come anticoagulante.

Controllare linee di infusione della CVVHDF per evitare strozzature o lesioni delle linee stesse o del catetere che non permetterebbero un’adeguata

somministrazione della terapia al paziente.

Se il trattamento supera le 72 h continue di solito si necessita lo stop della terapia previa consultazione con il medico di guardia.

(22)

Silenziare e capire il motivo per cui suonano gli innumerevoli allarmi della macchina per avere un corretto funzionamento dell’apparecchio stesso e della terapia da somministrare al paziente.

(23)

Gli elettromedicali usati in terapia intensiva

definiti di monitoraggio sono invece quelli

usati per monitorare dei valori specifici del

paziente in modo che la loro rilevazione

possa servire al personale sanitario per

determinare piani terapeutici più

(24)

CATETERE DI SWAN-GANZ

Noto anche come catetere arterioso polmonare (PAC), è un dispositivo di

monitoraggio emodinamico invasivo utilizzato

soprattutto in terapia

intensiva cardiochirurgica. Catetere a più lumi dotato all’estremità di un palloncino gonfiabile.

Esso viene inserito in una vena centrale di grosso

(25)

PER ESSERE PIU’ PRECISI..

Il catetere di Swan-Ganz è formato da:

via distale (che arriva fino alla punta del catetere posto in arteria polmonare), è connessa al trasduttore di pressione e permette di misurare la PAP e la PCP o anche definita come pressione di wedge

via prossimale che si trova nell’atrio destro, per tale motivo si può misurare la PVC. Inoltre attraverso tale via si introduce la soluzione fisiologica per la determinazione della portata

cardiaca.

via collegata al palloncino che si gonfia con una siringa di 2 ml e che permette la rilevazione della pressione

d’incuneamento capillare polmonare (PCP o wedge pressure). via elettrica connessa ad un termistore che cammina lungo il catetere e permette di misurare la temperatura del sangue in arteria polmonare.

(26)

 Kit swan-ganz completo  Cavi per monitorare

 Anestetico locale  Lame e punti cute  Soluzione fisiologica

eparinata

 Guanti,telini e garze sterili  Portaghi e Klemmer

 Disinfettante cute

 Collaborazione

infermieristica con il medico

 Lavaggio antisettico delle

mani

 Disinfenzione sito d’ingresso

pre e post inserzione catetere

 Aprire tutto il materiale

necessario al medico in modo sterile

 Medicare sito d’inserzione

 Collegare catetere al monitor

per la rilevazione dei parametri.

(27)

SORVEGLIANZA:

Controllare il giusto posizionamento del catere di swan-ganz

Controllare che non ci siano strozzature e\o lesioni che potrebbero falsare le rilevazione dei parametri cardiaci.

Controllare il sito d’inserzione del catetere e annesse medicazioni

Aiutare il medico nella rilevazione della portata cardiaca e riportare le rilevazioni dei parametri ogni volta che vengono effettuate riportando ora e giorno della misurazione.

Avvisare il medico di guardia se vi sono improvvise variazioni di pressione del paziente.

Calibrare almeno una volta al die le pressioni del paziente.

Rimuovere il catetere se non più necessario previa consultazione medico di guardia (colturare la punta se questi è necessario).

Monitorare il sito d’ingresso post-rimozione per evitare sanguinamenti e medicarlo.

(28)

CATETERE PICCO CON SISTEMA DI

MONITORAGGIO EV1000

E’ un catetere inserito in arteria femorale e che

necessita anche di una vena centrale di grosso calibro che spesso in pazienti in terapia intensiva hanno già

(29)

QUALI PARAMETRI SI POSSONO

RILEVARE?

La gittata cardiaca in continuo indicizzata (CI) Lo Stroke volume indicizzato (SVI)

Le resistenze vascolari sistemiche indicizzate (SVRI) La pressione arteriosa (PA)

Vol. acqua extravascolare polmonare indicizzato (EVLWI) Permeabilità vascolare polmonare indicizzata (PVPI)

(30)

 Kit completo per catetere

femorale

 Cavi per rilevazione

parametri

 Anestetico locale  Punti cute e portaghi

 Garze,telini e guanti sterili  Disinfettante cute

 Medicazioni

 Siringhe per lavaggio vie del

catetere

 Soluzione fisiologica

Collaborazione

infermieristica al medico

Lavaggio antisettico delle

mani

Disinfezioni sito d’ingresso

del catetere sia pre che

post introduzione

Aprire tutto il materiale

necessario al medico in

modo sterile

Medicare il sito

(31)

SORVEGLIANZA:

Controllare sito d’inserzione del catetere e stato delle medicazioni Controllare eventuali strozzamenti e\o lesioni e\o pieghe del

catetere che potrebbero influire sulla rilevazione dei parametri. Aiutare il medico nella rilevazione dei vari parametri e riportarne le variazioni indicando giorno e data di quest’ultime.

Avvisare il medico di guardia di improvvisi cambiamenti dei parametri.

Calibrare almeno una volta al die le pressioni del paziente.

Rimuovere se non più necessario il catetere previa consultazione medico di guardia (eventualmente se necessario colturare la punta). Monitorare il sito d’inserzione del catetere post-rimozione per evitare improvvisi sanguinamenti e medicarlo.

(32)

D’altronde lo diceva già

Dante Alighieri..

Considerate la vostra semenza: fatti

non foste a viver come bruti, ma per

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