Lorenzo Cosmo, Valentina Morotti
Le sfide
del pensiero
Dal Rinascimento
a Hegel
LIBRO senza2
PREPARAR SI ALLʼESAME DI STATO© Istituto Italiano Edizioni Atlas B
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Lorenzo Cosmo, Valentina Morotti
Le sfide
del pensiero
Dal Rinascimento
a Hegel
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DEL LIBRO ATLAS 1234 kmti02vibtderpdz
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Coordinamento grafi co: Massimiliano Micheletti Progetto grafi co: Appears s.r.l.
Copertina: VisualGrafi ka Sas - Torino Videoimpaginazione: Studio Mizar - Bergamo
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Autori dell’opera originaria: Marcello De Bartolomeo e Vincenzo Magni Autore della presente edizione derivata: Lorenzo Cosmo
Autore delle rubriche “Oltre la fi losofi a” e “Il pensiero che cambia il mondo” e degli esercizi: Valentina Morotti Autore dei “Debate”: Emiliano Di Marco
Consulenza didattica: prof. Amedeo Costabile
Si ringraziano inoltre i professori Stefano Mozzati e Paolo Ferro per i preziosi suggerimenti sul progetto.
Il marchio Libro in Chiaro mette in evidenza le qualità del libro di testo e con la Carta d’Identità – in modo semplice, immediato e trasparente – indica gli elementi di cui è composto, descrivendone gli aspetti qualitativi e quantitativi, la validazione del processo produttivo, le modalità di rapporto con l’u-tente e l’osservanza delle norme di legge etico-comportamentali. Scopri, con la Carta d’Identità, la storia di ogni libro visitando il sito della Casa Editrice. L’accesso a tutti i contenuti digitali è riservato all’utente registrato, che ha accettato le relative condizioni generali di licenza d’uso riportate sul sito della Casa Editrice. Tale licenza non è trasferibile a terzi.
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Stampa: Vincenzo Bona (Torino)
Prima edizione: Febbraio 2020
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Questo libro è stampato su carta che rispetta le foreste
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competenze Laboratoriodelle co m p e tenz e L a b ora tor io dell e 748 749749749749 748
1. Tra le quattro soluzioni proposte, individua quella corretta. A. Nella dialettica il momento dialettico sta a significare:
A che l’intelletto rinnega e abbandona tutte le sue posizioni rigide. B il superamento delle determinazioni fi nite dell’intelletto. C la negazione di ogni verità certa e oggettiva. D il momento dell’opposizione alla ragione.
B. Nella dialettica il lato dell’intelletto è detto astratto perché: A si astrae dall’esistenza per ripiegare sul mondo dei concetti. B fi ssa i singoli aspetti determinati e li considera reali di per sé. C è sempre contemplativo e mai pratico-attivo. D la funzione dell’intelletto è quella dell’astrazione.
2. Individua le risposte corrette. A. Dell’Assoluto Hegel afferma che:
A la sua essenza è costituita da diff erenze e opposizioni. B solo la ragione dialettica lo può conoscere. C è la ragione. D è la sintesi di tutte le determinazioni infi nite. E non coincide con il fi nito. F è un processo che prosegue all’infi nito. G nel movimento dialettico corrisponde al momento della sintesi.
B. Lo Stato per Hegel: A è al servizio del popolo. B è il “luogo” in cui l’uomo ha esistenza razionale. C nasce da un accordo tra gli uomini. D priva l’uomo di ogni valore e realtà spirituale. E è solo il luogo dello scontro delle passioni umane, volte al dominio. F è animato dallo spirito del popolo in tutte le sue manifestazioni. G è la forma concreta della totalità etica. H è la realtà in cui l’individuo ha e gode la sua libertà. I è libero, mentre gli individui sono soggetti e dipendenti dallo Stato.
3. Costruisci una mappa concettuale in cui analizzi la concezione dell’infinito in Hegel.
4. In un breve testo, illustra la definizione e il compito della filosofia, spiegando in particolare perché Hegel identifichi la filosofia con la storia della filosofia. (10-12 righe)
CONOSCENZA E LESSICO
PREPARARSI ALLʼESAME DI STATO
5. Confronta la filosofia di Hegel con quella di Kant. (35-40 righe)
6. Confronta l’idealismo di Hegel con quello di Fichte e Schelling. (20-25 righe)
Le parole dei filosofi
7. Il bisogno della filosofia
Leggi attentamente il seguente brano di Hegel, tratto dall’opera giovanile Diff erenza fra il sistema
fi losofi co di Fichte e quello di Schelling, poi svolgi le operazioni richieste.
La scissione è la fonte del bisogno della filosofia [...]. L’infinito, in quanto viene opposto al finito, è un razionale del tipo posto dall’intelletto: per sé, come razio-nale, esprime solo l’atto di negazione del finito. Fissando tale atto, l’intelletto lo oppone assolutamente al finito, e la riflessione, che togliendo il finito si era innalzata alla ragione, fissando in un’opposizione l’operare della ragione, si è ri-abbassata all’intelletto; per giunta pretende di esser razionale anche in questa ricaduta. [...] L’unico interesse della ragione è togliere queste opposizioni che si sono consolidate. Ma non nel senso che la ragione si opponga all’opposizione e alla limitazione in quanto tali: la scissione necessaria è un fattore della vita, che si plasma eternamente mediante opposizioni, e la totalità è possibile nella più alta pienezza di vita solo quando si restaura procedendo dalla più alta divisio-ne. Ma la ragione si oppone all’atto che fissa la scissione operata dall’intelletto, tanto più perché gli assolutamente opposti sono scaturiti essi stessi dalla ragio-ne. Quando la potenza dell’unificazione scompare dalla vita degli uomini e le opposizioni hanno perduto il loro rapporto vivente e la loro azione reciproca e guadagnano l’indipendenza, allora sorge il bisogno della filosofia.
G.W.F. Hegel, Differenza fra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling, in Primi scritti critici, a cura di R. Bodei, Mursia, Milano 1990 Dopo aver letto il testo…
1. Seleziona nel testo i termini e i verbi che Hegel riferisce, rispettivamente, all’intelletto e alla ragione, e utilizzali per ricavarne una definizione di questi due concetti. (5-7 righe per ogni definizione)
2. Qual è la parola-chiave del testo? Giustifica brevemente la tua risposta. (5-7 righe)
8. Lo spirito è risultato della sua attività
Leggi attentamente il seguente brano di Hegel, tratto dalle Lezioni sulla filosofia della storia, poi svolgi le operazioni richieste.
L’anima di ogni comprensione e concezione filosofica della storia, ciò che in essa più importa e più si distingue, è avere questa nozione del trapasso. Un individuo percorre nella sua unità diversi gradi di cultura e resta lo stesso individuo; e così fa un popolo, fino a quel grado che è il grado più universale del suo spirito. In questo punto sta la necessità intima, concettuale, del mutamento.
CONFRONTO INTERPRETAZIONE DI UN TESTO 217 217 Capitolo 1 - Cartesio Mappa
• è causa dell’idea di infinito e perfezione e dell’io pensante
•
è essere perfettissimo, quindi esistente esiste perché
esistono due realtà parallele si incontrano nell’uomo attraverso la derivato dal che porta alla certezza del
attraverso giunge al che che ovvero è sostanza che per esistere non ha bisogno che di se stesso sostanza pensante
(pensiero) sostanza estesa (materia) garante delle verità ghiandola pineale genio maligno mette in discussione i sensi e l’intelletto ingannerebbe l’uomo anche nella conoscenza delle verità matematiche tutto ciò che riteniamo vero è falso
delle verità innate della res
extensa creatore RES COGITANS RES EXTENSA Fissa i concetti con la app LIBRO senza Dualismo metafisico Dio
«penso, dunque sono» esistenza di sé come res cogitans
Cogito, ergo sum
DUBBIO METODICO DUBBIO IPERBOLICO
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Ogni Unità di apprendimento si apre con una carta geografica e una linea del tempo, cui seguono le schede Oltre la filosofia e Il pensiero che cambia il mondo, che fanno emergere gli elementi di
interdisciplinarità alla base
della storia del pensiero.
Il profilo è scandito da brevi sottoparagrafi introdotti da una domanda che guida la lettura dei contenuti filosofici. I passaggi logici che conducono alla formulazione della risposta sono
sottolineati, scandendo così il ragionamento.
Infine, si presenta la risposta alla domanda.
Alla fine di ogni capitolo sono presenti una mappa, con caratteri ad alta leggibilità, una sintesi e una pagina di Verifica le tue conoscenze. Alla fine di ogni Unità è presente il Laboratorio delle competenze, in cui si trovano attività in preparazione all’Esame di Stato.
Nella ricca sezione antologica ogni testo è introdotto da alcune domande e scandito da sottolineature che fanno emergere gli elementi necessari a formulare una risposta.
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Uni tà di ap prendimen to FILOSOFIA STORIA Oxford Londra Rotterdam Parigi Ginevra Vienna Napoli Roma Basilea Milano Mantova Zurigo Venezia Bologna Firenze Cosenza UNIONE REGNO D’INGHILTERRA REGNO DI FRANCIA REGNO DI BOEMIA REGNO DI PORTOGALLO REGNO DI SPAGNA SACRO ROMANO IMPERO STATO DELLA CHIESA REP. DI GENOVA REP. DI VENEZIA IMPERO OTTOMANO REGNO D’UNGHERIA Situazione politica nel 1517POLACCO-LITUANA SAVOIA REGNONAPOLI (SPAGNA) DI FRANCA CONTEA (ASBURGO) (ASBURGO)FIANDRE (ASBURGO) FIANDRE (ASBURGO)AUSTRIA La filosofia tra Umanesimo e Rinascimento Il Rinascimento e la Riforma protestante Il Rinascimento e la filosofia della natura Il Rinascimento e la politica Umanesimo e Rinascimento 1 2 3 4 1650 1400 1440 Cusano, De docta ignorantia 1469 nasce Machiavelli 1483 nasce Lutero 1533 nasce Montaigne 1513 Machiavelli, Il Principe
Modello di elicottero elicoidale realizzato da un disegno di Leonardo Da Vinci, 1486-90. 14 50 1500 1550 1600 1378-1417 Scisma1414-1418 Concilio di Costanza 1545-63 Concilio di Trento 1555 Pace di Augusta 1453 crollo dell’Impero bizantino 1455 invenzione della stampa 1482 Ficino, Theologia platonica 1580 Montaigne, Essais 1602 Campanella,
Città del Sole
1517 95 tesi di Lutero 1525 Lutero, De servo arbitrio 1527 muore Machiavelli 1546 muore Lutero 1592 muore Montaigne 1536 Calvino, Istituzione della religione cristiana 602 IL PENSI ERO CHE C AMB IA I L M O NDO 603 Unità di apprendimento 7Il Romanticismo e l’idealismo
La leggenda del dottor Faust, che stringe un patto con il diavolo per avere vantaggi e potere, risale al Rinascimento, nell’ambito della letteratura popolare di lingua tedesca. La leggenda fu poi rielaborata per il teatro dal drammaturgo inglese Christopher Marlowe (1564-1593), che accentuò lo spirito rivoluzionario di Faust, connotandolo come un uomo moderno e inquieto.
Il poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe (1749-1832) iniziò a lavorare al suo Faust (1808) ancora molto giovane e rielaborò il testo per oltre cinquant’anni. Il Faust di Goethe esprime tutte le ambizioni e le contraddizioni dell’epoca tra Settecento e Ottocento, diventando il simbolo dell’anima moderna e dello spirito dell’uomo occidentale, proteso alla ricerca
incessante della conoscenza. Il dottor Faust è annoiato e deluso dalla vita, piena solo di speranze e vane illusioni. Il suo sconforto deriva anche dall’insoddisfazione verso gli studi che gli hanno permesso solo di “fi ngersi sapiente”, ma che non gli sveleranno mai i segreti profondi della natura.
Nel brano qui presentato, egli dialoga con Mefi stofele, il diavolo che gli propone di sperimentare le bellezze della vita grazie alla magia. Se Faust accetterà e riuscirà fi nalmente a dimenticare i suoi insuccessi e a godere dei piaceri della vita, il diavolo prenderà la sua anima e sarà dannato in eterno.
Il Faust di Goethe
Comprensione e analisi
1. Quale scommessa propone Faust al diavolo? Produzione
2. Perché il desiderio di fermare l’attimo equivale per Faust alla morte? Hendrik Frans
Schaefels, Faust
e Margherita a passeggio.
MEFISTOFELE – Accetto! FAUST – Qua la mano! Se dirò all’attimo: sei così bello! Fermati! Allora tu potrai mettermi in ceppi, allora sarò contento di morire! Allora suoni la campana a morto, allora non dovrai servire più; l’orologio si fermi, la lancetta cada, e sia passato il tempo che mi è dato! MEFISTOFELE – Pensaci bene, non lo scorderemo. FAUST – È tuo pieno diritto. Non presumo di me con arroganza. Non appena mi fermo sono schiavo, tuo o di altri che m’importa. MEFISTOFELE – Oggi stesso, al banchetto dei dottori, vi servirò secondo il mio dovere. Solo una cosa! […] vi pregherei: due righe di attestato. FAUST – Anche uno scritto esigi, pedante? […] Il mondo fugge in un perpetuo fl usso, e una promessa dovrebbe fermarmi? Ma noi questa follia l’abbiamo in cuore; chi è davvero disposto a liberarsene? […] MEFISTOFELE – Un foglietto qualunque va benissimo, e una goccia di sangue per fi rmare. […] FAUST – Ma non temere che venga meno al patto! La tensione di tutte le mie forze: è proprio questo che prometto. […] Lo spirito sublime mi ha spregiato, la Natura davanti a me si chiude. Il fi lo MEFISTOFELE – Io m’impegno a servirti
quaggiù, pronto al tuo cenno, senza soste e indugi; di là poi, quando ci ritroveremo, dovrai fare per me la stessa cosa. FAUST – Dell’al di là poco mi può importare; manda prima in frantumi questo mondo, e poi che l’altro mondo venga pure. Da questa terra sgorgano le mie gioie, questo sole rischiara le mie pene; che io me ne separi prima, e poi avvenga quel che vuole e quel che può. Non voglio più sentirne parola né sapere se nel mondo a venire si odia e si ama ancora, né se anche in quelle sfere ci saranno un alto e un basso. MEFISTOFELE – Se la pensi così puoi arrischiarti. Impegnati, e nei giorni del presente assisterai con gioia alle mie arti; quel che io ti darò nessuno l’ha mai visto. FAUST – E che vuoi dare tu, povero diavolo? Lo spirito dell’uomo nel suo tendere1
all’alto i pari tuoi lo hanno mai compreso? Possiedi forse un cibo che non sazi, un oro fulvo che non stia mai fermo, ma come argento vivo ti scorra via di mano, un gioco al quale non si vinca mai, una ragazza che stretta al mio petto con gli occhi già si vincoli ad un altro, e il bel trastullo degli dèi, l’onore, che si dilegua come una meteora? Mostrami il frutto sfatto prima di essere colto, e alberi che ogni giorno rinverdiscano! MEFISTOFELE – È un compito che non mi fa paura; posso servirteli tesori come questi. Ma poi, mio buon amico, arriva anche il momento di assaporare in pace dei buoni bocconcini. FAUST – Se mai mi adagerò su un pigro letto in pace, venga immediatamente la mia ora! Se con lusinghe potrai tanto ingannarmi che io mi compiaccia di me stesso, se con il godimento ti riuscirà d’illudermi, quello sia per me l’ultimo giorno! Questa scommessa t’off ro!
del pensiero si è strappato, da tempo mi disgusta ogni sapere. Plachiamo allora le passioni ardenti nelle profondità dei sensi! Nascosto dietro i veli impenetrabili della magia, sia pronto ogni prodigio! […] Mi voto alla vertigine, al piacere più atroce, all’odio innamorato, al tedio che rincuora. Il mio petto, guarito dall’ansia di sapere, non dovrà chiudersi a nessun dolore, dentro me stesso voglio assaporare la sorte dell’intera umanità, col mio spirito attingerne i culmini e gli abissi, caricarmi sul cuore il suo bene e il suo male, e così dilatare il mio me stesso al suo, e perdermi alla fi ne anch’io con essa.
J.W. Goethe, Faust, a cura di A. Cusano, Garzanti, Milano 2008
Faust tentato da Mefistofele, stampa di
Geoffroy. Düsseldorf, Goethe-Museum.
1. tendere: il termine tedesco corrispondente è Streben e indica lo sforzo proteso all’infi nito, una ricerca che non è mai soddisfatta.
PREPARARSI ALLʼESAME DI STATO Testoargomentativo 2313_Filosofia_V2B_U7_cap1_596_623.indd 602-603 218 219 218 Sintesi 219 Verifica le tue conoscenze
Capitolo 1 - Cartesio
Unità di apprendimento 3Razionalismo
e fideismo
Cartesio è il maggior rappresentante del razionalismo. Il suo nuovo metodo si basa su
quat-tro regole: l’evidenza (accogliere solo idee chiare e distinte); l’analisi (scomporre un problema complesso in parti più semplici); la sintesi (ricomporre la visione d’insieme); l’enumerazione e la revisione dei procedimenti precedenti.
Applicando il criterio dell’evidenza, egli applica il dubbio metodico, che radicalizza portandolo fino al dubbio iperbolico (ipotesi del genio maligno). Infine scopre che, anche se si dubita di tutto, non si può dubitare del fatto che se dubitiamo, esistiamo. Cogito ergo sum è una con-statazione talmente evidente da non poter essere confutata e costituisce, afferma Cartesio, «il principio primo della mia filosofia». Il pensiero si afferma quindi come res cogitans, sostanza che non dipende da altro se non da Dio.
Contenuto del pensiero sono le idee, rappresentazioni della mente, esistenti solo nella mente: esse sono innate, avventizie e fattizie. Solo le idee innate (come quelle di estensione e movimen-to) si impongono alla mente con i caratteri della necessità e dell’evidenza. Cartesio elabora tra prove dell’esistenza di Dio, che si basano: sulle idee di infinito e perfezione (la cui causa è solo un essere infinito e perfetto); sull’io pensante (che possiede l’idea di Dio, di cui non può essere l’autore); sull’argomento ontologico (l’idea di Dio è quella di un essere perfettis-simo, che non può non possedere anche l’attributo dell’esistenza). Dio è il garante della verità,
cioè della validità del criterio dell’evidenza, poiché essendo perfetto, è infinitamente buono e non può ingannarci, ed è anche creatore delle verità eterne (idee innate e verità matematiche). Una seconda sostanza, evidente e diversa da quella pensante, è la res extensa, ovvero la mate-ria in quanto estensione, caratterizzata da proprietà come grandezza, figura e movimento. Il mondo, come estensione e movimento, è ricondotto al modello meccanico. Il vuoto è negato. Sull’idea dell’immutabilità divina poggiano i princìpi della fisica: di inerzia, del moto rettilineo uniforme, della conservazione della quantità di moto. La cosmologia cartesiana si basa sulla
teoria dei vortici, attraverso cui tutti i processi della natura sono unificati in un unico
meccani-smo cosmico. Anche nella biologia i corpi sono descritti come macchine. Nell’attesa di costruirne una “perfetta”, Cartesio si affida a una morale provvisoria fondata su quattro regole: obbedire alle leggi del proprio Paese e seguire le posizioni moderate; seguire le opi-nioni che si sono accettate; vincere se stessi piuttosto che la fortuna; coltivare la propria ragione. Le
passioni dell’anima sono ricondotte alla struttura psicofisica dell’uomo. Sono involontarie,
pro-dotto di un influsso degli «spiriti animali» del corpo sull’anima, attraverso la ghiandola pineale. Per l’occasionalismo il rapporto fra le sostanze estesa e pensante è giustificato solo attraverso l’intervento divino. Fai il punto con la app LIBRO senza CONOSCENZE Vero o falso
1. Cartesio ritiene che non sia possibile estendere all’insieme delle conoscenzdi ragionare tipico della matematica. e il nuovo modo VF
2. Nelle Regulae Cartesio sottolinea che la matematica è divenuta una scienza rigall’intuizione e alla deduzione. orosa grazie
VF
3. L’intuizione è il processo con cui la mente, grazie a passaggi ordinati e alla memoriaa conoscere realtà complesse. , giunge
VF
4. Il dubbio metodico è fi nalizzato alla ricerca di una verità assolutamente certa e, quindi,inattaccabile dal dubbio stesso. VF
5. Le regole della morale provvisoria sono tese ad orientare l’uomo nel suo agirdel nuovo sistema del sapere. e prima della costruzione
VF
6. Cartesio ritiene che la proposizione «penso, dunque sono» sia necessariamente vera ed evidente. VF
Collega
A regola dell’evidenza
B regola dell’analisi
C regola della sintesi
D regola dell’enumerazione e della revisione
1 condurre un’indagine ordinata, dagli oggetti più semplici per salire per gradi a quelli più complessi.
2 controllare i procedimenti effettuati, assicurandosi di non avere omesso passaggi, in modo da ricondurre l’intero procedimento all’evidenza.
3 la ragione deve accogliere come vere solo le idee che si presentano in modo chiaro e distinto.
4 dividere un problema complesso nelle sue parti più semplici, per poterlo risolvere più facilmente
LESSICO
Individua la definizione corretta 1. Le idee per Cartesio sono:
A il contenuto del pensiero.
B realtà per sé sussistenti. C il contenuto della mente divina.
D i prodotti del pensiero umano.
2. Cartesio definisce iperbolico il dubbio che:
A si arresta solo dinanzi alla matematica.
B viene esteso a tutto il sapere. CD è un’ipotesi assurda, impossibile da concepire. viene considerato insuperabile e irrisolvibile.
COLLEGAMENTI
In un breve testo, confronta il metodo di Cartesio con quello di Galileo e di Bacone. (massimo 20 righe)
Allenati con la app
LIBRO senza
33
Capitolo 1 - La filosofia tra Umanesimo e Rinascimento
32
Antologia
01 L’anima come copula mundi
Conciliando neoplatonismo e cristianesimo, Marsilio Ficino riconosce la validità di una tradizione filosofica che giunge fino agli antichi poeti e a filosofi quali Pitagora, Platone e Plotino. Ficino afferma che il filosofo deve far emergere la verità religiosa che è nascosta entro le varie credenze mitiche e le dottrine filosofiche. Così la tradizione platonica è interpretata da Ficino come una docta religio, che deve essere difesa e avere la più ampia diffusione. La Theologia platonica de immortalitate animorum è la sua opera fondamentale. In essa, sulla linea del platonismo e del neoplatonismo, Ficino espone la sua idea dell’universo come espressione dell’unità divina ordinata secondo diversi gradi di perfezione.
Dove si colloca l’anima nella visione gerarchica dell’universo? Quale funzione ha l’anima?
Collochiamo di nuovo tutte le cose in cinque gradi, ponendo Dio e l’angelo sulla rocca della natura, il corpo e la qualità nel grado più basso, l’anima in mezzo tra quel sommo e questo grado infimo. […]
Tra le cose che sono soltanto eterne e quelle che sono soltanto temporali vi è l’anima che è come una connessione e un vincolo tra le une e le altre. […] Dio e il corpo sono estremi in natura e diversissimi l’uno dall’altro. L’angelo non li lega. Infatti esso si erige tutto in Dio: trascura i corpi. Di diritto esso è la prima e perfettissima creatura di Dio, diviene e passa in Dio. Neppure la qualità connette gli estremi: giacché inclina verso il corpo e trascura le cose superiori; messe in disparte le cose incorporee, diviene corporea. Si tratta di estremi, che si sfuggono l’un l’altro e mancano di un vincolo opportuno. Invece, quella terza essenza sopraddetta [cioè l’anima] è tale che afferra le cose superiori senza lasciare le inferiori; e così in essa si collegano le cose superiori con le inferiori. Essa, infatti, è immobile e mobile; e perciò da un lato concorda con le cose superiori, dall’altro con le inferiori. E se concorda con entrambe, desidera entrambe. […] E mentre aderisce al divino, poiché è spiritualmente unita ad esso e l’unione spirituale genera la cognizione, conosce il divino. Mentre riempie i corpi, li muove intrinsecamente e li vivifica: essa è, dunque, specchio delle cose divine, vita delle cose mortali e connessione delle une e delle altre […].
Ma poiché è la vera connessione di tutte, quando migra in una non lascia l’altra, ma migra dall’una all’altra e sempre le conserva tutte così che giustamente si può chiamare il centro
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della natura, l’intermediaria di tutte le cose, la catena del mondo, il volto del tutto, il nodo e la copula del mondo.
M. Ficino, Theologia platonica de immortalitate animorum, libro III, cap. 2, in Storia antologica dei problemi filosofici, a cura di U. Spirito, Sansoni, Firenze 1965, vol. I Rispondi, con parole tue, alle domande iniziali. R
FICINO
1-10 La realtà, che è manifestazione divina, viene ordinata in cinque gradi: partendo da quello più bas-so, il corpo, attraverso la qualità, l’anima e l’angelo, si arriva sino a Dio, il livello più alto. In Plotino l’ordina-mento comprendeva la materia, l’anima, l’intelletto e l’Uno. Ficino inserisce la “qualità” per porre in mag-gior risalto il carattere intermedio dell’anima.
11-22 Nell’analisi dei gradi della realtà Ficino vuole mettere in rilievo la natura e la collocazione dell’ani-ma. Essa è una connessione, un vincolo tra le cose che sono solo eterne e quelle che sono solo tempo-rali. Gli altri gradi intermedi (l’angelo e la qualità) non possono svolgere questa funzione, poiché pendono o verso ciò che è eterno o verso ciò che è temporale. Solo l’anima «afferra le cose superiori senza lasciare le inferiori» (rr. 11-12) e «desidera entrambe» (r. 14). Si noti che, a differenza del neoplatonismo di Plotino, l’anima è quella dell’uomo, non un’ipostasi
sovraindi-viduale, ed è l’anima umana che si trova in posizione strategica al centro della realtà. Infine, non si chiede all’anima di abbandonare il “sortilegio del mondo” per ascendere alle cose superiori, ma di tenere as-sieme le due spinte che la caratterizzano, altrimenti verrebbe meno alla sua funzione e al suo ruolo, es-senziali per l’insieme della realtà. Come per Plotino l’anima era considerata l’ultima del-le realtà intelligibili, la più vicina aldel-le realtà sensibili, così per Ficino essa è essenza terza o media: è media rispetto a tutte le altre ed è terza sia partendo dall’al-to, da Dio, che dal basso, cioè dal corpo. Essa è de-finita copula mundi, centro dell’universo: partecipa, infatti, della divinità e nello stesso tempo è presente nei corpi dando loro movimento e vita; attraverso l’u-nione spirituale con la divinità l’anima umana giunge alla conoscenza di Dio stesso.
GUIDA ALL’ANALISI
I contenuti e le argomentazioni del brano
1. Individua, tra quelle che seguono, le affermazioni che si possono attribuire a Ficino:
a. l’anima non appartiene alle cose inferiori.
b. l’anima tende alle cose superiori senza lasciare le cose inferiori.
c. l’anima è una qualità del reale.
d. l’anima desidera solo le cose superiori.
2.
In che senso l’anima è specchio delle cose divine, vita delle cose mortali e connessione delle une e delle altre? (6-8 righe)
Le parole e lo stile del filosofo
3. Definendola come copula mundi, Ficino vuol dire che l’anima:a. deve unirsi o con ciò che è superiore o con ciò che è inferiore.
b. ama ciò che è inferiore, ma sceglie di unirsi con ciò che è superiore.
c. congiunge il mondo superiore con quello inferiore, poiché li desidera entrambi, ma ama solo il primo.
d. vuole unificare la realtà, ma non ci riesce, perché non riesce a conciliare i due amori che la muovono.
verifica e di ricerca di Piste 60 61 Il Rinascimento e la filosofia della natura
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CapitoloIl naturalismo del Cinquecento riporta al centro dell’indagine filosofica la natura, considerata come un’unica realtà esistente, di cui l’uomo è parte centrale e verso la quale egli orienta la sua conoscenza e la sua attività.
Telesio, Bruno e Campanella saranno i protagonisti di questa stagione del pensiero, elaborando nuove filosofie che si confrontano criticamente con lo sviluppo del pensiero religioso, politico e scientifico dell’epoca.
In un periodo complesso, segnato da crisi economiche e politiche, filosofia, arte, magia, astrologia e alchimia si mescolano variamente
Questa visione dell’universo è definita «naturalistica» proprio perché si mani-festa nell’idea che l’universo abbia in se stesso il proprio fondamento e che la na-tura debba essere studiata e intesa, come affermerà Telesio (vedi p. 66), iuxta
pro-pria principia (secondo princìpi ad essa propri). Tale volontà di studiare la natura nei suoi princìpi, ovvero nella sua autonomia, pone le premesse della futura rivoluzione scientifica del Seicento.
La natura è vista come una totalità di cui è parte l’uomo: è il regnum
ho-minis, il luogo dove l’uomo domina grazie alla sua attività e alla sua
capaci-tà di osservare, comprendere e controllare la natura. Essa è anche sentita come un immenso organismo vivente, animato da un principio vitale.
1.2 I fondamenti “non scientifici” della scienza
Qual è il ruolo delle scienze occulte nel Rinascimento?
Sull’idea dell’universale animazione della natura, del legame e della comunicazione universale tra gli esseri poggiano alcune «scienze occulte» (in particolare l’astrologia, la magia e l’alchimia) che in precedenza erano tenute ai margini della cultura ufficiale e che ora, anche per la riscoperta di alcune opere antiche, sono oggetto di interesse. Molti storici della cultura e della scienza sostengono che alcune teorie “non scientifi-che” legate alle scienze occulte abbiano costituito uno dei fondamenti e dei paradig-mi su cui la scienza moderna ha mosso i priparadig-mi passi. Assunti metafisici, convinzioni magiche, credenze astrologiche hanno, infatti, influito profondamente sugli
orien-R
D
diventando il contesto in cui nascerà la scienza moderna. Anche in coloro che, come Copernico e Keplero, saranno promotori della rivoluzione astronomica, sarà difficile separare le scelte e le motivazioni teorico-metodologiche dai presupposti metafisici e dalle conoscenze scientifiche del tardo Rinascimento.
Gerhard Emmorser,
Globo celeste
con orologio, 1579.
Alle origini della scienza moderna
1.1 La natura come regnum hominis
Qual è la nuova concezione della natura che emerge in età rinascimentale?
Uno dei segni di modernità ravvisabile nella cultura rinascimentale è la nuova
visio-ne della natura che vi si afferma. Gli umanisti e i filosofi rinascimentali non
conside-rano più la natura come espressione e simbolo del divino, come era avvenuto nel Me-dioevo, ma come regnum hominis, un «dominio dell’uomo» luogo di svolgimento della sua attività. La conoscenza della natura si realizza, infatti, sempre più attraverso l’attività dell’artista, dell’ingegnere, dello scienziato, ovvero di persone che sono in grado di produrre e di creare opere d’arte oppure manufatti e dispositivi utili all’uo-mo. Ciò è possibile perché osservano la natura, cercano di carpirne i segreti e di comprenderne le ragioni, ovvero le leggi di svolgimento e, di conseguenza, sono in grado di controllarne i processi e di volgerli a proprio vantaggio. In questa filosofia della natura l’universo è considerato come un tutto in sé compiuto, un immenso organismo nel quale ogni fenomeno volge verso un fine comune: la vita. Proprio la vita è attribuita all’universo. Poiché è perfezione, per essere virtù di realtà par-ticolari come sono gli esseri viventi, deve essere, nello stesso tempo, virtù dell’insieme, ovvero della realtà più perfetta e nobile. L’universo è attraversato e dominato da un
prin-cipio vitale, da una forza originaria concepita come anima del mondo, che tutto pervade
e tiene unito. Prevale la convinzione che tutta la natura sia animata, che nell’universo “tutto senta” e tutti gli enti siano in grado, sia pure a livelli diversi, di percepire. 1
595 594
6Kant
Il giudizio «7+5=12» è un giudizio sintetico (che aumenta la nostra conoscenza) a priori (vero indipendentemente dall’esperienza). Secondo Hume il giudizio «il principio d’induzione è affidabile» è sintetico, ma non può essere convalidato dall’esperienza. Questo sembra escludere che possa essere provato. L’errore di Hume e di tutti i filosofi che lo hanno preceduto risiede nel considerare solo giudizi analitici e sintetici. I primi sono considerati veri a priori, indipendentemente dall’esperienza, mentre i secondi devono essere convalidati dall’esperienza. Non è una verità di ragione in quanto
non esiste alcuna contraddizione nel pensare che il principio di induzione possa non essere affidabile. Esistono due tipi di verità: quelle di ragione, vere per definizione, e quelle di fatto, giustificabili in base all’esperienza. A quale delle due appartiene l’enunciato «il principio di induzione è affidabile»? La nostra conoscenza del mondo si basa sul principio di induzione, che mette ordine nell’esperienza e permette di trovare leggi nella natura e fare previsioni.
La tesi di Hume in breve: La tesi di Kant in breve: la conoscenza umana può essere certa, a patto che prenda atto dei propri limiti. 1 2 3 I passaggi fondamentali dell’argomentazione di Hume.
In classe. Dividetevi in due gruppi omogenei. Ciascun gruppo deve sostenere e difendere la tesi di uno dei due filosofi. A dirigere la contesa dialettica, scegliete due persone il cui giudizio deve rimanere neutro o che al massimo ritengano che la conoscenza sia un processo in divenire e che i filosofi complichino le cose inutilmente.
A casa.Scegli quale posizione difendere. Scrivi una breve scaletta dei passaggi logici che ti servono per argomentare la tua tesi, pensando alle possibili obiezioni chepotrebbero farti i tuoi oppositori. Seleziona inoltre alcune fonti da citare in tuo sostegno. Sviluppa infine il tuo ragionamento in un testo argomentativo.
ARGOMENTA CONFUTANDO
quello che riteniamo essere certo non è altro che probabile.
I passaggi fondamentali dell’argomentazione di Kant.
Alcuni spunti di riflessione
Leggi, se non l’hai ancora fatto, i brani T1 e T2 nell’Antologia di Hume (pp. 398-402) e i brani dell’Antologia di Kant contenuta nel Capitolo 1 dell’Unità 6 (pp. 537-543), in cui ciascuno dei due filosofi espone la propria teoria gnoseologica.
Per quanto riguarda Hume si consiglia, inoltre, la visione della serie televisiva Ai confini della
realtà (1959-1964); in molte puntate si trova l’assunto che le nostre certezze possano essere messe in crisi da un passaggio nella “zona del crepuscolo” (twilight zone nell’originale) in cui la legge di causa ed effetto cessa di funzionare.
Si consiglia, infine, di vedere un film che parte da uno spunto decisamente humeano: come puoi essere sicuro di essere mortale se non sei mai morto? La pellicola è Intacto (regia di J.
Carlos Fresadillo, 2001).
È possibile conoscere qualcosa con certezza?
DEBATE
Hume vs Kant
La possibilità di conoscere e la validità di quelle che noi riteniamo essere conoscenze acquisite sono temi da sempre fondamentali. Hume e Kant rappresentano uno snodo essenziale di questo tema, in quanto hanno fornito l’impostazione con cui ancora oggi i fi losofi affrontano la questione.
Kant ha affermato che Hume lo ha risvegliato da un sonno dogmatico, grazie alla sua analisi dell’induzione, che rappresenta uno dei punti più alti della storia del pensiero occidentale. La conclusione a cui giunge tale analisi, però, è che tutta la nostra conoscenza è destinata ad essere al massimo molto probabile e che mai l’individuo potrà essere certo di ciò che “sa”. Kant è stato il primo a prendere sul serio la sfi da lanciata da Hume, ma la sua soluzione si è rivelata tutt’altro che priva di problemi: possiamo conoscere con certezza, ma solo perché la vera natura delle cose, la cosa in sé, resta inconoscibile. Ci si deve dunque rassegnare a non poter conoscere niente con certezza, nemmeno questa stessa frase, o possiamo fondare in modo stabile la nostra conoscenza, rinunciando però a conoscere il mondo così come è? Per rispondere a questo interrogativo e stabilire se c’è qualcosa che possiamo conoscere con assoluta certezza, confrontiamo le opinioni dei due padri putativi della teoria della conoscenza contemporanea: David Hume e Immanuel Kant.
Guarda tutti i video con la app
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VIDEO
Hume vs Kant
Nel vivo dell’agone
Per una prima introduzione all’argomento, guarda il video Hume vs Kant, dove le idee dei due grandi filosofi vengono messe in contrapposizione attraverso alcune domande volte a far emergere i concetti-chiave del loro pensiero.
Con quale dei due filosofi ti trovi più d’accordo?
«Il principio dell’induzione è affidabile» è un giudizio sintetico a priori su cui si basa la conoscenza, che non può essere smentita dall’esperienza. Affinché i giudizi sintetici a priori possano essere ritenuti veri, bisogna considerarli come descrizione del mondo così come noi lo vediamo grazie ai giudizi sintetici a priori. Il principio di induzione può garantire tutta
la conoscenza basata sull’esperienza, ma non può servire per autoconvalidarsi. La nostra conoscenza, basata sul principio di induzione, non può essere certa, perché si basa su un assunto che non può essere giustificato.
4 5
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Un libro di testo digitale arricchito da audio, video, approfondimenti, gallerie di immagini e link. IV • B. Pascal, Pensieri• G. Vico, Princìpi di scienza nuova • C. Beccaria, Dei delitti
e delle pene
• I. Kant, Risposta alla domanda:
che cos’è l’Illuminismo?
edatlas.it
V
V
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Alla ricerca del perché 4
OLTRE LA FILOSOFIA La nascita della fi lologia come scienza 4
L’Europa occidentale tra XV e XVI secolo 6
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO La fatica della libertà 10
Capitolo
1
La filosofia tra Umanesimo e Rinascimento 121 La riscoperta degli antichi tra fi lologia e fi losofi a 12
1.1 La centralità dell’uomo e il primato della vita attiva, 14;
1.2 Il recupero della filosofia classica, 15
2 Cusano: la dotta ignoranza 17
2.1 La concordantia catholica, 17; 2.2 L’infinità divina e la dotta ignoranza, 18;
2.3 La coincidenza degli opposti e l’infinito, 19; 2.4 Dio e il mondo, 19
IL LESSICO DI Cusano 20
3 Ficino: l’uomo copula mundi 21
3.1 La docta religio e la pia philosophia, 21; 3.2 L’anima copula mundi, 22
IL LESSICO DI Ficino 22
4 Pico della Mirandola: libertà e dignità dell’uomo 23
4.1 La dignità dell’uomo, 23; 4.2 La disputa sull’astrologia e la difesa
della magia, 24
IL LESSICO DI Pico della Mirandola 24
5 Pomponazzi e l’aristotelismo rinascimentale 25
5.1 L’ordine del mondo, 25; 5.2 La mortalità dell’anima e l’autonomia
della morale, 26
6 Lo scetticismo di Montaigne 27
6.1 L’indagine su se stesso e sulla condizione umana, 27;
6.2 La relatività delle culture, 28
IL LESSICO DI Montaigne 28
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 29
Antologia
32FICINO
01 L’anima come copula mundi 32
PICO DELLA MIRANDOLA
02 La dignità dell’uomo 34
MONTAIGNE
03 I limiti della natura umana 36
Capitolo
2
Il Rinascimento e la Riforma protestante 381 L’umanesimo della Riforma 38
2 Erasmo da Rotterdam 40
2.1 L’Umanesimo cristiano, 40; 2.2 Un elogio della pazzia, 41;
2.3 Il valore della libertà, 42
3 Lutero 43
3.1 I princìpi della Riforma protestante, 44; 3.2 La concezione politica, 46
IL LESSICO DI Lutero 47
4 Calvino 48
4.1 Vera e falsa filosofia, 48; 4.2 L’onnipotenza di Dio e la doppia
predestinazione, 49; 4.3 Il lavoro come vocazione, 50; 4.4 L’autonomia
della coscienza e il potere politico, 50
5 La Riforma cattolica 51
5.1 La teologia cattolica e la tradizione, 52; 5.2 Il ritorno al tomismo, 52
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 53
Antologia
56ERASMO DA ROTTERDAM
01 Il «giocondo errore» della pazzia 56
LUTERO
02 Contro il libero arbitrio 58
Unità 1 – Umanesimo e Rinascimento
In
d
VI
VI
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Capitolo
3
Il Rinascimento e la filosofia della natura 601 Alle origini della scienza moderna 60
1.1 La natura come regnum hominis, 60; 1.2 I fondamenti “non scientifici”
della scienza, 61
2 Lo studio della natura tra magia e scienza 63
2.1 Paracelso: la magia, la medicina e l’alchimia, 63;
2.2 Leonardo: l'esperienza e la ragione, 64
3 Il naturalismo e il profetismo nell’Italia della Controriforma 65
4 Telesio 66
4.1 La natura iuxta propria principia, 66; 4.2 Il primato dell’esperienza, 67;
4.3 La morale dell’autoconservazione, 68
IL LESSICO DI Telesio 69
5 Bruno 69
5.1 La libertà di ricerca della ragione, 70; 5.2 L’unità e l’infinità della natura, 70;
5.3 L’unità del sapere e la mnemotecnica, 72; 5.4 La ricerca della verità come
sforzo «eroico», 72
IL LESSICO DI Bruno 74
6 Campanella 75
6.1 La natura animata e la primalità, 75; 6.2 L’autocoscienza, 76
IL LESSICO DI Campanella 77
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 78
Antologia
81BRUNO
01 Gli infiniti mondi nell’universo infinito 81
Capitolo
4
Il Rinascimento e la politica 841 Machiavelli e il realismo politico 84
1.1 Il realismo come metodo, 85; 1.2 L’immutabilità della natura umana, 86;
1.3 La virtù e la fortuna, 87; 1.4 Le virtù politiche del principe, 88;
1.5 La religione come instrumentum regni, 88; 1.6 Le libertà repubblicane, 89
IL LESSICO DI Machiavelli 90
2 L’idea di sovranità di Bodin 90
IL LESSICO DI Bodin 91
3 Il giusnaturalismo 92
3.1 Althusius e la sovranità popolare, 92; 3.2 Grozio e il diritto naturale, 93
4 Il pensiero utopico 94
4.1 Moro e la nascita dell’utopia, 94; 4.2 Campanella: la Città del Sole, 95
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 97
INTERPRETARE Machiavelli e una politica “extramorale” 100
Antologia
102GROZIO
01 Il diritto naturale 102
competenze
Laboratoriodelle 104
DEBATE L’uomo è libero? – Erasmo vs Lutero 108
Alla ricerca del perché 112
OLTRE LA FILOSOFIA La nascita della microscopia 112
Il Seicento europeo, tra crisi e sviluppo 114
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Marcello Malpighi e la biologia del Seicento 118
VII
VII
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Capitolo
1
La rivoluzione scientifi ca 1201 Dal Rinascimento alla nuova scienza 120
1.1 Il rapporto tra la nuova scienza e la cultura rinascimentale, 120;
1.2 Verso la definizione del metodo scientifico, 122; 1.3 Il meccanicismo, 122
2 La rivoluzione astronomica 123
2.1 Un modo diverso di guardare il mondo, 123; 2.2 Copernico: il nuovo
modello eliocentrico, 124; 2.3 Keplero: le tre leggi del moto planetario, 125;
2.4 La fine delle antiche certezze e lo scontro con la Chiesa, 127
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 128
Antologia
130COPERNICO
01 Contro il geocentrismo 130
Capitolo
2
Bacone 1321 Scienza, tecnica e progresso umano 134
1.1 Una scienza per il progresso umano, 134;
1.2 La critica del sapere tradizionale, 135
2 L’enciclopedia del sapere 136
3 Il metodo 137
3.1 La teorizzazione di una nuova logica, 137; 3.2 La critica dei pregiudizi
o idòla, 138; 3.3 La teoria dell’induzione e le tavole, 139;
3.4 Il valore delle ipotesi e dell’esperimento, 140
4 Il mito della Nuova Atlantide 142
IL LESSICO DI Bacone 143
INTERPRETARE Ciò che la scienza può fare per l’umanità 144
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 146
Antologia
149BACONE
01 La scienza e la potenza umana 149
02 L’isola della scienza e della tecnologia 150
Capitolo
3
Galilei e Newton 1521 Galilei e la scienza moderna 154
1.1 Un nuovo modo di indagare la natura, 154
1.2 Gli studi fisici di Galilei, 155; 1.3 Gli studi astronomici di Galilei, 157
2 Galilei e l’autonomia della scienza 160
2.1 La critica dell’aristotelismo, 160;
2.2 L’autonomia della scienza dalla fede, 160
3 Il metodo della scienza 162
3.1 Sensate esperienze e necessarie dimostrazioni, 162;
3.2 L’induzione e la deduzione, 163
4 La condanna di Galilei 166
4.1 La Chiesa riabilita Galilei, 167
IL LESSICO DI Galilei 168
5 Newton 169
5.1 Il metodo di Newton, 169; 5.2 «Non invento ipotesi», 170
6 Dio e la natura 171
IL LESSICO DI Newton 172
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 173
Antologia
176GALILEI
01 Il linguaggio matematico della natura 176
02 Sulla teoria copernicana 177
competenze
VIII
VIII
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Alla ricerca del perché 186
OLTRE LA FILOSOFIA La teoria della probabilità 186
Francia, Olanda e Germania nel Seicento 188
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Il pensiero libertino
nel Don Giovanni di Molière 190
Capitolo
1
Cartesio 1921 La rivoluzione della ragione 194
1.1 La critica del sapere tradizionale, 194; 1.2 Il nuovo sistema del sapere, 195
2 Il sistema del sapere 196
2.1 L’intuizione e la deduzione, 196; 2.2 Le regole del metodo, 197;
2.3 Il criterio dell’evidenza, 198
3 La metafi sica: dal dubbio al cogito 199
3.1 Dal dubbio metodico alla certezza, 199; 3.2 Il cogito, principio primo
della filosofia cartesiana, 200
4 Le idee della ragione 202
4.1 La natura delle idee: innate, avventizie e fattizie, 202;
4.2 Le idee innate, fonte di ogni conoscenza, 203
5 Dio fondamento della verità 204
5.1 L’esistenza di Dio, 204; 5.2 La perfezione di Dio come garanzia di verità, 205;
5.3 La natura pratica dell’errore, 206
6 Il dualismo metafi sico 207
6.1 La res extensa, 207; 6.2 Una visione dualistica della realtà, 208
7 La scienza cartesiana 209
7.1 Il mondo come estensione e movimento, 209;
7.2 La teoria dell’universo-macchina, 210
8 La fi losofi a morale 211
8.1 La morale provvisoria, 211; 8.2 Le passioni dell’anima, 212
INTERPRETARE Cartesio ha davvero risolto tutti i dubbi? 214
IL LESSICO DI Cartesio 216
9 Il dibattito sulla fi losofi a cartesiana 217
9.1 Le condanne e i consensi, 217; 9.2 L’occasionalismo, 217
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 219
Antologia
222CARTESIO
01 Il nuovo metodo 222
02 Dal dubbio iperbolico al cogito 224
03 La morale provvisoria 226
Capitolo
2
Pascal 2281 La condizione umana 230
1.1 La coscienza dell’infinito, 230; 1.2 I limiti della ragione e la necessità
della fede, 231; 1.3 La miseria e la grandezza dell’uomo, 232
2 La concezione della scienza 233
2.1 Il progresso scientifico e il progresso dell’umanità, 233;
2.2 La matematica e l’esperienza, 233
3 La ragione e l’intuizione 234
3.1 Lo spirito di geometria, 234; 3.2 Lo spirito di finezza, 235
4 Le passioni e il divertissement 236
4.1 La guerra tra le passioni e la ragione, 236;
4.2 Dal divertissement all’accettazione di sé, 237
5 La necessità della ricerca di Dio 238
5.1 La scommessa, 239
IL LESSICO DI Pascal 240
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 241
IX
IX
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Antologia
244PASCAL
01 I due infiniti 244
02 La ragione e il cuore 246
03 Scommettere sull’esistenza di Dio 248
Capitolo
3
Spinoza 2501 I princìpi del sistema spinoziano 252
1.1 Il Dio di Spinoza e la sua relazione con il mondo, 252;
1.2 L’ordine matematico-geometrico del mondo, 253;
1.3 La geometria delle passioni, 254;
1.4 Il metodo euclideo e il metodo filologico, 255
2 Deus, sive natura 256
2.1 La sostanza divina, 256; 2.2 Gli attributi della sostanza, 258;
2.3 I modi della sostanza, 260; 2.4 La libertà e la necessità, 260;
2.5 L’esclusione del finalismo, 261
3 Il processo conoscitivo 263
3.1 Il superamento del dualismo cartesiano, 263; 3.2 La verità e l’errore, 264;
3.3 I tre gradi della conoscenza, 264
4 L’etica: dalla schiavitù delle passioni all’amore di Dio 266
4.1 Lo studio delle passioni, 266; 4.2 L’autoconservazione e la potenza
di agire, 267; 4.3 La riconversione delle passioni, 268;
4.4 Dall’odio all’amore intellettuale di Dio, 269
5 Libertà di pensiero e libertà civile 270
5.1 Dalla religione allo Stato civile, 270
IL LESSICO DI Spinoza 272
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 274
Antologia
277SPINOZA
01 Dio, causa di sé e del mondo 277
02 Trattare le passioni come linee, superfici o corpi 280
Capitolo
4
Leibniz 2821 Una nuova idea di ragione 284
1.1 Un progetto di riforma del sapere e della società, 284;
1.2 Una razionalità problematica, 285
2 La teoria della monade 286
2.1 Dalla fisica alla metafisica, 286; 2.2 Le monadi: spiritualità e pluralità
delle sostanze, 286
3 Il mondo come aggregato di monadi 288
3.1 La gerarchia e il finalismo nel mondo, 288
3.2 L’armonia prestabilita, 290
4 Dio e il migliore dei mondi possibili 291
4.1 La necessità dell’esistenza di Dio, 291; 4.2 Il migliore dei mondi
possibili, 292; 4.3 La teodicea, 293
5 La conoscenza e la logica 294
5.1 Un innatismo virtuale, 294; 5.2 Le verità di ragione e le verità di fatto, 295;
5.3 La logica e il calcolo matematico, 297
6 La libertà umana 298
IL LESSICO DI Leibniz 299
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 301
Antologia
304LEIBNIZ
01 La critica del meccanicismo 304
02 Le monadi, «punti metafisici» 305
competenze
Laboratorio delle 307
X
X
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
Alla ricerca del perché 314
OLTRE LA FILOSOFIA Il problema di Molyneux 314
La Gran Bretagna tra Seicento e Settecento 316
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO La rappresentanza nei dibattiti di Putney 318
Capitolo
1
Hobbes 3201 Il progetto fi losofi co hobbesiano 321
1.1 Una nuova scienza anche per la morale e la politica, 321; 1.2 Il materialismo
meccanicistico, 322; 1.3 Il fondamento empirico della conoscenza, 323
2 La scienza morale 325
2.1 L’egoismo e l’istinto di autoconservazione, 325; 2.2 L’etica relativistica, 325;
2.3 La negazione della libertà del volere, 326
3 Lo Stato come Leviatano 326
3.1 L’istinto di conservazione e lo stato di natura, 326; 3.2 Lo Stato come
espressione della ragione, 328; 3.3 Lo Stato come “Dio mortale”, 329
IL LESSICO DI Hobbes 331
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 332
Antologia
335HOBBES
01 Tutti gli uomini sono uguali per natura 335
02 Dallo stato di natura allo Stato civile 336
03 Il potere assoluto dello Stato 338
Capitolo
2
Locke 3401 Le possibilità e i limiti della ragione 342
1.1 La necessità di una verifica preliminare, 342; 1.2 Una diversa idea di ragione, 343
2 L’impianto gnoseologico 344
2.1 La critica all’innatismo, 344; 2.2 Le fonti della conoscenza, 346;
2.3 Le idee semplici, 346; 2.4 Le idee complesse, 347; 2.5 Le idee generali:
il linguaggio e il problema dell’astrazione, 349; 2.6 I gradi della conoscenza, 350;
2.7 Il problema del rapporto tra idee e cose, 351; 2.8 Il problema dell’identità
personale, 352
3 Le idee morali 353
INTERPRETARE La coscienza e l’identità personale 354
4 Il liberalismo politico 355
4.1 I diritti di natura, 355; 4.2 Lo Stato liberale, 356;
4.3 Il diritto alla resistenza al potere, 357
5 La tolleranza religiosa 358
5.1 La ragionevolezza del cristianesimo 359
IL LESSICO DI Locke 360
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 362
Antologia
365LOCKE
01 Lo scopo e il metodo del Saggio sull’intelletto umano 365
02 Non esistono princìpi innati 367
03 La tolleranza e il cristianesimo 369
Capitolo
3
Berkeley 3721 La soggettività della conoscenza: esse est percipi 373
1.1 L’immaterialismo e Dio, 375
2 L’obbedienza al potere 376
IL LESSICO DI Berkeley 377
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 378
Antologia
380BERKELEY
01 Esse est percipi 380
XI
XI
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Capitolo
4
Hume 3821 La scienza della natura umana 383
2 L’empirismo radicale 384
2.1 Le impressioni e le idee, 384; 2.2 Il principio di associazione, 385;
2.3 Le relazioni tra idee e tra dati di fatto, 386; 2.4 La critica del principio
di causalità, 387; 2.5 L’abitudine e la credenza, 388;
2.6 La critica della sostanza corporea e psichica, 389
3 Religione e morale 390
3.1 Il fondamento della religione, 390; 3.2 La morale della simpatia, 392
IL LESSICO DI Hume 393
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 395
Antologia
398HUME
01 La critica del concetto di causa 398
02 La nozione di io 401
competenze
Laboratorio delle 403
Alla ricerca del perché 408
OLTRE LA FILOSOFIA La critica dei pregiudizi nell’opera di Goya 408
Il Settecento in Europa 410
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO La Dichiarazione dei diritti della Donna
e della Cittadina 414
Capitolo
1
Vico 4161 Una scienza nuova 417
1.1 Il progetto di Vico, 417; 1.2 La polemica contro il cartesianesimo, 418;
1.3 Il principio del verum ipsum factum, 419; 1.4 La filologia e la filosofia:
il nuovo metodo della storia, 420
2 Lo sviluppo storico 421
2.1 Le tre età della storia dell’umanità, 421; 2.2 Il ruolo della provvidenza, 423;
2.3 La civilizzazione e la conversione delle passioni, 424;
2.4 I corsi e i ricorsi storici, 425
3 L’estetica della fantasia 426
3.1 La sapienza poetica, 426; 3.2 Gli universali fantastici e la poesia
omerica, 426; 3.3 L’origine naturale del linguaggio, 427
IL LESSICO DI Vico 428
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 429
Antologia
432VICO
01 Un nuovo criterio della verità 432
02 L’ordine provvidenziale del mondo 434
Capitolo
2
L’Illuminismo 4361 Che cos’è l’Illuminismo 436
2 I caratteri generali dell’Illuminismo 438
2.1 Una nuova idea di ragione, 438; 2.2 La fede nel progresso, 439
3 Il tribunale della ragione tra passato e presente 440
3.1 La riflessione sulla storia, 440; 3.2 Le idee della politica, 441;
3.3 La ragione e la religione, 442
4 L’Illuminismo francese 443
4.1 Montesquieu: la scienza della società e la divisione dei poteri, 443;
4.2 Voltaire: la lotta contro il pregiudizio, 446; 4.3 L’Encyclopédie
e gli enciclopedisti, 448; 4.4 Il sensismo di Condillac, 449;
4.5 La concezione materialistica della realtà, 451;
4.6 La storia come progresso, 452
XII
XII
© Istituto Italiano Edizioni Atlas
5 L’Illuminismo inglese 453
5.1 Shaftesbury e il senso morale, 454; 5.2 Hutcheson: il senso morale
e il bene comune, 454; 5.3 Mandeville: i vizi privati e i benefici pubblici, 455;
5.4 Smith: l’economia politica, 455; 5.5 Wollstonecraft: la critica
alla società maschile, 457
6 L’Illuminismo italiano 458
7 L’Illuminismo tedesco 460
IL LESSICO DEGLI illuministi 461
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 462
Antologia
465MONTESQUIEU
01 La libertà politica e l’equilibrio dei poteri 465
VOLTAIRE
02 La tolleranza 466
BECCARIA
03 Le leggi, il diritto di punire e le libertà individuali 468
Capitolo
3
Rousseau 4701 La critica della società: la pars destruens 472
1.1 L’uomo naturale, 472; 1.2 Il progresso delle scienze e il regresso
dei costumi, 473; 1.3 Le origini della disuguaglianza, 474
2 La restaurazione della natura umana: la pars construens 475
3 Un nuovo modello di società 476
3.1 L’autonomia della persona, 476; 3.2 La volontà generale, 477;
3.3 La sovranità popolare, 478
4 La famiglia, la religione e l’educazione 479
4.1 La famiglia come unione dei cuori, 479; 4.2 La coscienza
e la fede morale, 480; 4.3 L’educazione negativa, 481
IL LESSICO DI Rousseau 483
INTERPRETARE Le contraddizioni della pedagogia di Rousseau 484
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 486
Antologia
489ROUSSEAU
01 Il progresso di «schiavi felici» 489
02 L’origine della disuguaglianza 491
03 L’educazione 493
competenze
Laboratoriodelle 496
DEBATE Che cosa rende cattivi gli esseri umani? Hobbes vs Rousseau 500
Alla ricerca del perché 504
OLTRE LA FILOSOFIA L’ipotesi nebulare di Kant-Laplace 504
La Prussia di Federico II 506
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Baumgarten e la fondazione dell’estetica 508
Capitolo
1
Che cosa posso sapere? 5121 Il periodo precritico 512
1.1 La scienza e la metafisica, 512; 1.2 L’anticipazione della teoria critica, 513
2 Il criticismo e la fondazione dell’autonomia umana 515
2.1 I limiti e il tribunale della ragione, 515
3 La Critica della ragion pura 516
3.1 I limiti del razionalismo e dell’empirismo, 516; 3.2 Il giudizio
sintetico a priori, 517; 3.3 La rivoluzione copernicana della conoscenza, 520;
3.4 La struttura della Critica della ragion pura, 521; 3.5 Le forme pure
della sensibilità: spazio e tempo, 523; 3.6 Le categorie dell’intelletto, 524;
3.7 L’Io penso, 525; 3.8 Lo schematismo trascendentale, 527
XIII
XIII
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4 Il problema della metafi sica 528
4.1 Il fenomeno e il noumeno, 528; 4.2 Le idee trascendentali, 529;
4.3 La critica alla psicologia razionale, 530; 4.4 La critica alla cosmologia
razionale, 531; 4.5 La critica alla teologia razionale, 532;
4.6 La funzione regolativa delle idee, 533
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 534
Antologia
537KANT
01 La rivoluzione copernicana 537
02 Lo spazio e il tempo 540
03 L’Io penso 542
Capitolo
2
Che cosa devo fare e che cosa posso sperare? 5441 La Critica della ragion pratica 544
1.1 L’autonomia morale e la responsabilità, 544; 1.2 Un’etica del dovere, 546;
1.3 I princìpi pratici dell’agire, 547; 1.4 L’imperativo categorico, 548;
1.5 Le tre formule dell’imperativo categorico, 549; 1.6 L’autonomia
e l’eteronomia morale, 551; 1.7 Il movente dell’azione morale, 552;
1.8 I postulati della ragion pratica, 552
2 La religione nei limiti della ragione 554
2.1 La Chiesa invisibile e la Chiesa visibile, 555
3 La libertà politica e la pace 556
3.1 L’«insocievole socievolezza» degli uomini e la necessità del diritto, 556;
3.2 La libertà e i limiti dell’azione dello Stato, 557;
3.3 La pace perpetua e i suoi strumenti, 558
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 561
INTERPRETARE La città del mondo o cosmopoli 564
Antologia
566KANT
01 «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me» 566
02 La libertà, fondamento della morale 567
03 Un ordine internazionale fondato sulla pace 568
Capitolo
3
La Critica del giudizio 5701 L’arte e la natura 570
1.1 Fra determinismo e libertà, 570; 1.2 Il sentimento e il giudizio
riflettente, 571; 1.3 Il giudizio estetico, 573; 1.4 Il giudizio teleologico, 575
Mappa Sintesi Verifi ca le tue conoscenze 578
Antologia
580 KANT 01 Il concetto di bello 580 02 Il sublime 583 IL LESSICO DI Kant 586 competenze Laboratorio delle 590DEBATE È possibile conoscere qualcosa con certezza? Hume vs Kant 594
Alla ricerca del perché 598
OLTRE LA FILOSOFIA Frankenstein o il moderno Prometeo 598
La Germania tra XVIII e XIX secolo 600
IL PENSIERO CHE CAMBIA IL MONDO Il Faust di Goethe 602
Capitolo
1
La cultura romantica e la ricerca dell’Assoluto 6041 Le caratteristiche principali del Romanticismo 604
1.1 La definizione e l’origine del Romanticismo, 604;