ANNAbI
DELLA FACOLTA' DI AGRARIA DELL' UNIVERSITA'
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ANNAbI
DELLA FACOLTA' DI AGRARIA DELL' UNIVERSITA'
SASSARI
DIRETTORE: G. RIVOIRA
COMITATO DI REDAZIONE: M. DATTILO· S. DE MONTIS . F. FATICHENTI C. GESSA· L. lODA· F. MARRAS· A .. '>fILELLA· P. PICCA ROLO . A. PIETRACAPRINA
R. PROTA·G. TORRE·A.VODRET
ORGA~O UFFICIALE
RIASSUNTO
Istituto di Patologia vegetale dell'Università di Sassari
(Direttore: Prof. F. Marras)
P. CORDA· A. FRANCESCHINI • A. PANZANELLI'
RICERCHE SUI RESIDUI DI PHOSETHYL-AL NEL CARCIOFO
(CYNARA SCOL YMUS
L.P
SI riferiscono I risultati di un'Indagine sui residui di phosethyl·AI (trls·o-etll·fosfonato di alluminio) nel car-ciofo. I dati ottenuti hanno messo In evidenza una rapida degradazione del principio attivo nel tessuti dell'ospite, che già dopo qualche giorno dalla sommlnistrazlone ne contengono In quantità ridotte. I risultati sono quindi discussi alla luce delle norme fitosanltarle vigentI.
SUMMARY
Researches about phosethyl-AI resldues In globe artlchoke (Cynara scolymus L.)_
The Authors report the results of researches about phosethyl-AI resldues In globe artlchoke (Cynara sco-/ymus L). The obtalned values show a fast degradatlon of the actlve Ingredlent in host tlssues; some days after appllcatlon, Its content appears to be very low.
The results are then dlscussed wlth reference to Itallan regulatlons In force.
Il phosethyl-AI O EPAL (tris-o-etil-fosfonato di alluminio) è un fungicida sistemico entrato di recente nella farmacopea agricola. Appartiene ad un nuovo interessante gruppo di composti, gli etil-fosfiti metallici, attivi contro i Ficomiceti, in particola-re le Peronosporacee. È caratterizzato da un meccanismo d'azione un po' diverso da quello degli altri fungicidi: infatti, oltre a bloccare la germinazione degli spo-rangi e lo sviluppo del micelio e a distruggere le zoospore, il phosethyl-AI stimola nella pianta infetta la produzione di sostanze di difesa del tipo delle fitoalessine (BERTRAND et al., 1977; VEGH et al., 1977: VO-THI-HAI et al., 1979; RAYNAL et al., 1980; BOMPEIX et al., 1981).
, Istituto per l'applicazione delle tecniche chimiche avanzate ai problemi agrobiologici - C.N.R. - Sassari. , Lavoro eseguito con Il contributo del M.P.1.
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È ormai molto vasta la letteratura sulla sperimentazione del prodotto contro nu-merose Peronosporacee: della vite, degli Agrumi, della fragola, delle Cucurbita-cee, della cipolla, della lattuga, di piante ornamentali (cfr., tra gli altri, FROSSARD
et al., 1977; LAFON et al., 1977; MOLOT e BEYRIES, 1977; VEGH et al., loc. cit.;
CHALANDON et al., 1979; LAVILLE, 1979; CHALANDON et al., 1980; DAVINO et
al., 1982; GULLINO et al., 1982). Noi stessi ne abbiamo constatato di recente
l'otti-ma efficacia sul carciofo nei confronti della Bremia lactucae Regel (CORDA et al., 1983a). Assai meno, per contro, è stato fatto finora sugli aspetti collaterali e resi-duali del phosethyl-AI nei prodotti vegetali (PANCALDI e RESTA, 1982). Pertanto, nell'ambito delle ricerche da noi intraprese sui residui dei fungicidi e dei loro me-taboliti nel carciofo (CORDA e MARRAS, 1978; MARRAS et al., 1983; CORDA et al., 1983b), si è ritenuto opportuno prendere in esame anche il comportamento di det-to principio attivo.
MATERIALI E METODI
Trattamenti e prelievo dei campioni
La prova in campo
è
stata effettuata nella primavera scorsa su carciofo «Spi-noso sardo" coltivato nell'azienda sperimentale della Facoltà di Agraria di Sassa-ri. Le piante sono state trattate per due volte, a distanza di 10 giorni, con una so-spensione di phosethyl-AI (80% di p.a.) alla dose di 200 glhl di p.a., distribuita con pompa a spalla a volume normale in ragione di circa 1000 I/ha. I campioni (6 - 8 ca-polini con un tratto di gambo di 10 - 15 cm) sono stati raccolti subito dopo il se-condo trattamento e dopo 3, 7, 10, 14 e 21 giorni. Posti in sacchetti di polietilene, sono stati immediatamente portati in congelatore e conservati a -250C sino al momento delle analisi.
Tecnica di estrazione utilizzata
A 50 g di carciofo macinato si aggiungono 50 mi di acqua distillata e si omoge-neizza fino ad ottenere una poltiglia. Si centrifuga per 10 minuti a 6000 giri; si rac-coglie il supernatante e si filtra su filtro a fibra di vetro (Whatman GF. C). 5 mi di soluzione vengono trasferiti in matracci tarati da 50 mi e si porta a volume con una miscela costituita da metossi-etanolo e acetonitrile (50/50). A 5 mi di quest'ul-tima soluzione si aggiungono 20 #tI di acido propionico e si omogeneizza. Si proce-de quindi alla metilazione facendo gorgogliare il diazometano e cessando dopo aver ottenuto una netta colorazione gialla. Si neutralizza l'eccesso di diazometano aggiungendo alcuni microlitri di acido propionico sino alla scolorazione.
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Preparazione delle soluzioni standard
Si prepara, a partire da phosethyl-AI puro, una soluzione acquosa contenente 1 g/I di p.a. Si preparano poi, mediante diluizioni successive con una miscela di metos-sietanolo e acetonitrile (50/50), delle soluzioni standard contenenti 0,1 - 0,25 - 0,5 -1 . 2 ppm di phosethyl-AI, portando il tenore finale in acqua al 10% come nel caso delle soluzioni da analizzare. Si effettua quindi la metilazione di queste soluzioni con diazometano in presenza di acido propionico.
Determinazione dei residui
I residui del phosethyl-AI (come estere metilico dell'acido etil-fosfonico) sono stati determinati mediante analisi gas-cromatografica, utilizzando un gas-cromatografo Perkin-Elmer serie 3920 B con rivelatore a fotometria di fiamma (filtro al fosforo). I parametri operativi sono stati: colonna di vetro lunga 150 cm con d.i. di 4 mm e fa-se stazionaria Carbowax 20 M al 20% su Chromosorb W·HP 60 - 80 mesh; tempe· ratura iniettore 1800 C, temperatura colonna 1450
C; gas di trasporto: azoto 80 ml/min, idrogeno 50 mI/min. " tempo di ritenzione dell'estere metilico dell'acido etil·fosfonico è stato di 4,9 min. " limite di sensibilità del metodo è risultato di 0,1 ppm.
RISULTATI E CONCLUSIONI
Nella Tabella 1 sono riportati i valori medi dei residui, relativi a tre determinazioni per ciascun campione. Tali valori sono stati ottenuti utilizzando la retta di taratura ricavata con soluzioni standard a concentrazioni note del principio attivo.
Tab. 1 Concentrazione (in ppm) del residui di phosethyl·AI Concentratlon (as ppm) of phosethyl·AI residues Giorni dal trattamento PHOSETHYL·AL
o
1,85 3 7 1,15 0,76 10 0.34 14 0,10 21 n.d.L'esame dei risultati mostra come il phosethyl-AI abbia sublto nei tessuti del car-ciofo una degradazione metabolica abbastanza rapida: infatti, sin dai primissimi giorni dopo Il trattamento i residui del principio attivo 51 ritrovano In quantità Infe-riori a quelle massime stabilite per altri prodotti, quali p. es. uva (2 ppm, come aci-do etil-fosfonico). Anche per l'aciaci-do fosforoso, una delle sostanze derivanti dalla
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demolizione del phosethyl-AI, l'analisi gas-cromatografica ha rivelato quantità net-tamente al di sotto dei limiti prescritti dalle attuali norme (20 ppm).
A questo riguardo, però, occorre osservare che a tutt'oggi l'uso del phosethyl-AI è
stato autorizzato solo su vite e su piante ornamentali. Pertanto, se ne deduce che esso non potrebbe essere impiegato su tutte le altre colture destinate al consumo alimentare - e quindi anche sul carciofo - a meno che non siano apportate del-le modifiche alla del-legislazione fitosanitaria in vigore, per del-le quali possono essere utili le indicazioni scaturite dalle prove da noi eseguite.
BI BLIOG RAFIA
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