• Non ci sono risultati.

Guarda Luciano Canfora, Europa gigante incatenato, Dedalo, Bari 2020, ISBN 978-88-220-1601-0 | Materialismo Storico

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Guarda Luciano Canfora, Europa gigante incatenato, Dedalo, Bari 2020, ISBN 978-88-220-1601-0 | Materialismo Storico"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Materialismo Storico, n° 2/2020 (vol. IX)

528

LUCIANO CANFORA, Europa gigante incatenato, Dedalo, Bari 2020, ISBN 978-88-220-1601-0.

L’Europa tra pandemia e subalternità

A ventitré anni dalla pubblicazione dell’importante volume collettaneo Idee di Europa: Attualità e fragilità di un progetto antico (Edizioni Dedalo), Luciano Canfora torna a scri-vere di temi europei per la casa editrice barese che pubblica da oltre quarant’anni la rivista diretta dallo stesso Canfora, “Quaderni di Storia”, inaugurandone la collana Le grandi voci, dedicata a testi brevi e d’impatto firmati da autorevoli intellettuali e stu-diosi. Come recita il titolo, l’Europa è un «gigante incatenato», un’espressione già uti-lizzata dall’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz (cfr. M. Schulz, Il gi-gante incatenato. Ultima opportunità per l'Europa?, Fazi, Roma 2014). Un’Europa incate-nata, per Canfora, a causa delle sue stesse dinamiche interne, dall’ossessivo richiamo agli inviolabili parametri fiscali, e dall’esterno, da parte dell’ingombrante alleato at-lantico. Uno status di «minorata» (p. 34) di cui l’Europa stessa è responsabile e che la pandemia non avrebbe fatto altro che riconfermare, svelando, tuttavia, nuove con-traddizioni e potenzialità di affrancamento.

Nello scenario pandemico, la congenita frattura fiscale tra Nord e Sud d’Europa si è inscenata nello scontro tra paesi solidali e paesi cosiddetti “frugali” intorno alla con-divisione di risorse per la ricostruzione economica, riproponendo vecchi pregiudizi, dai toni più morali che politici, sul Sud, in particolare l’Italia, dissipatore e mafioso (come ha accusato esplicitamente il quotidiano conservatore tedesco Die Welt). Ep-pure, il contagio diffuso in maniera più o meno simmetrica ha «determinato un effetto molto interessante: per un paio di mesi tutta la bardatura di regole costrittive e pena-lizzanti è stata sospesa, “messa in quarantena”» (p. 10). Gli anticorpi al virus dell’egoi-smo nazionalista sarebbero presenti, d’altra parte, nella stessa opinione pubblica tede-sca, a partire dall’editoriale di Steffen Klusmann, messo in particolare risalto da Can-fora, apparso sul settimanale Der Spiegel del 4 aprile 2020, dal titolo Il Corona lo esige. Il rifiuto tedesco degli eurobond è non solidale, gretto e vigliacco (disponibile a:

https://ti-nyurl.com/9vjfdtek.

Vi è poi l’altra questione, che la pandemia ha senz’altro contribuito ad accentuare e che Canfora indica come la principale causa della subalternità dell’Europa: quella at-lantica. Il rapporto conflittuale tra Unione Europea e Stati Uniti fatica a tradursi in scontro aperto, attutito verbalmente in ragione della storica alleanza ma nondimeno effettuale e acuitosi con la Presidenza Trump. Un fenomeno che già Jürgen Habermas, durante la guerra al terrorismo dei primi anni Duemila, aveva definito «divisione dell’Occidente» (cfr. J. Habermas, L'Occidente diviso, Laterza, Roma-Bari 2005) e che il filosofo tedesco ritiene si sia ulteriormente approfondito nell’emergenza legata al Co-ronavirus (si veda l’intervista a J. Habermas, L’unica cura è la solidarietà, in “La Repub-blica”, 12 aprile 2020). Pur nella veste neo-isolazionista dello slogan America First, gli

(2)

Materialismo Storico, n° 2/2020 (vol. IX)

529

Stati Uniti avrebbero perseguito un’aggressiva politica estera orientata al disfacimento dei rapporti tra gli Stati. A detta dello storico, solo «la capacità dell’Europa di rendersi autonoma da tale disegno può salvarci dalla catastrofe» (p. 44), promuovendo così un multilateralismo votato alla pace internazionale, capace di porsi in dialogo, oggi inibito sul nascere, con le principali potenze globali (Russia, Iran e Cina in primis). È un’Unione Europea continentale, mediterranea, autonoma militarmente, quella auspi-cata da Canfora. E, d’altra parte, il «liberismo malthusiano» (p. 68), che ha contraddi-stinto ideologicamente la gestione della pandemia da parte dell’amministrazione Trump (per non parlare del caso George Floyd), svelerebbe il volto di un paese inca-pace ormai a fungere da modello nel rispetto dei diritti nemmeno entro i suoi confini. Non c’è, tuttavia, nel discorso di Canfora, una riduzione geopolitica della tensione che intercorre tra Stati Uniti ed Europa: il conflitto deve essere inteso in termini politici sostantivi prima ancora che strategici e “imperiali”, e riguarda anche valori non nego-ziabili, come quelli della dignità umana e del diritto alla salute. L’Europa, inoltre, non è e non può essere concepita come un attore monolitico, al suo interno privo di con-flitti. Al contrario, nella visione di Canfora, la prospettiva del conflitto sociale dal basso è implicita ed è solo a partire da questa che può istaurarsi un discorso progressivo sulla sovranità europea. Qui si colloca l’auspicio della costruzione di una sinistra continen-tale attorno all’elementare, per quanto non scontata, «difesa della persona nella più generale visione dell’unità del genere umano e del rispetto della natura» (p. 66), e in risposta all’evidente «esaurimento del ciclo storico della socialdemocrazia in Europa» (p. 65-66), comprovato dall’attitudine cinica, anti-solidale e tutt’altro che universali-stica dei paesi scandinavi, persino nella loro gestione dell’emergenza sanitaria. È il vecchio internazionalismo, ancora, a fare da guida maestra in senso contrario – anche ispirandosi al progetto spinelliano di Ventotene, privato della retorica che spesso lo tradisce – rispetto alle odierne tendenze sovraniste “di sinistra” e social-scioviniste. L’uscita del libro a giugno del 2020 precede due eventi decisivi: l’accordo sul Recovery Fund di luglio e la sconfitta di Trump alle elezioni americane di novembre. Da un lato, l’accordo tra gli stati membri, per quanto significativo, non rimuove le asimmetrie fiscali continentali e l’eventualità di nuovi, pretestuosi, veti da parte dei paesi nordici e del gruppo di Visegrád (si veda, a tal proposito, l’intervista a Luciano Canfora a cura di Pierluigi Miele per la rubrica “Confini” del 31 luglio 2020, disponibile a:

https://ti-nyurl.com/hkyh2h6j). Dall’altro, il cambio di amministrazione americana in senso

de-mocratico non potrà ribaltare del tutto quelle tendenze oggettive che Donald Trump ha portato alle estreme conseguenze, se non proprio alla luce: dal ruolo ambiguo dei paesi europei nel campo NATO alla rivalità strategica con la Cina, passando per le frizioni di natura commerciale con la Germania. Lo sguardo di Canfora, come di con-sueto, è lucido, stimolante e capace di cogliere in profondità l’onda lunga della storia presente.

Riferimenti

Documenti correlati

b) la revisione condivisa del modello di governance dall’attuale sistema delle Nazioni Unite in materia di ambiente, attraverso la riforma del modello che fa capo all’UNEP e la

L’argomento, attualmente all’attenzione del Parlamento, mi è partico- larmente caro perché, sulla contabilità ambientale e sui bilanci ambientali, ho maturato una parte di

http://www.birdstrike.it (dove è possibile trovare un elenco di normative inerenti la tematica del birdstrike).. ha la finalità di assicurare che l’attività antropica sia

Per contrastare tali minacce la Strategia definisce tra le aree d’intervento ritenute prioritarie per neutralizzare o minimizzare gli effetti sulla biodiversità

Il VI Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano ha analizzato 34 aree metropolitane (33 aree urbane della precedente V edi- zione del Rapporto, con l’aggiunta della città di

Analogamente a quanto già fatto nell’edizione 2008 del presente rapporto, sono stati analiz- zati i dati più aggiornati di traffico merci e passeggeri delle Autorità Portuali che

alcune carte topografiche del 1600, ‘700, ‘800 dalle quali si apprende che alla foce del fiume c’era un’isola di ragguardevoli dimensioni. In ordine di tempo infatti si

In Cacciaguida e gli altri, Barbero ricostruisce le figure del capostipite degli Alighieri, Cacciaguida appunto, e dei suoi figli, Preitenitto e Alaghieri, che sarà il bisnonno di