Rawls (3)
Diritto dei popoli
Dalla Teoria di giustizia al Diritto dei popoli
Dal punto di vista socio-economico, il problema centrale dell’estensione
del modello nazionale al livello globale riguarda la possibilità di difendere
una relativa eguaglianza socio-economica tra i popoli.
In TJ Rawls sostiene la possibilità di estendere il modello centrale di
giustizia al livello internazionale, battezzato qui “law of nations”.
Invece in LoP Rawls esclude l’egualitarismo al livello internazionale
perché la struttura istituzionale globale non è paragonabile a quella
nazionale.
Society of Peoples e tipi di società
Per “law of peoples” Rawls intende “una particolare concezione del giusto e della giustizia che si applica ai princìpi e alle norme del diritto e della consuetudine internazionale”. L’idea di giustizia della “society of peoples” è basata sul contratto sociale. Questa idea deve tenere conto che ognuno dei popoli ha un suo governo politico autonomo.
Esistono cinque tipi differenti di società nazionali:
- (1) popoli liberali (2) popoli “decenti”, che sono entrambi “bene ordinati”. Popoli liberali e decenti sono membri della society of peoples (ideal theory).
- (3) stati fuorilegge (outlaw) (4) società caratterizzate da condizioni sfavorevoli (burdened societies) (5) società che vivono in regime di benevolente assolutismo.
Il doppio contratto sociale al livello internazionale
Il contratto prevede un doppio livello di accordo e di posizione originaria. Da una parte, si prevede una posizione originaria per la teoria ideale, che si applica ai popoli liberali e ai popoli decenti. Dall’altra parte, ci sono altri tre tipi di società o stati che non
riescono a rispettare i princìpi del diritto delle genti. Si deve perciò applicare loro una teoria non-ideale e una corrispondente seconda posizione originaria.
Ci sono tre differenti livelli di giustizia:
(1) quello sostanziale, individuato nella basic structure nazionale
(2) quello dei rapporti tra società ben-ordinate, in cui i soggetti delle diverse società non hanno obblighi reciproci particolari
(3) quello internazionale generale, in cui tutti i popoli, qualunque sia il tipo di società cui appartengono, devono mantenere rapporti reciproci.
La centralità dei peoples
Il modello realista delle relazioni internazionali parte dagli stati per determinare il
diritto internazionale, mentre quello cosmopolitico dagli individui. La scelta dei
popoli, da parte di Rawls, dovrebbe corrispondere a un modello intermedio.
“I popoli liberali condividono tre caratteristiche fondamentali: un governo
costituzionale e democratico ragionevolmente giustocce è al servizio dei loro
interessi; cittadini uniti da quelli che Mill chiamò ‘common sympathies’; e infine
una natura morale.” Per Rawls popoli hanno aspetti etico-politici rispetto al
modello di sovranità pura e semplice degli stati.
Ma i popoli sono reali (problema dell’unità culturale) o parte di un modello
normativo (problema degli individui)?
Principi di giustizia internazionale
Nella posizione originaria le parti sceglierebbero otto princìpi di giustizia
internazionale che portano alla pace liberal-democratica:
(1) libertà e indipendenza di popoli;
(2) rispetto dei trattati;
(3) eguaglianza tra i popoli;
(4) dovere di non-intervento;
(5) diritto di auto-difesa;
(6) rispetto dei diritti umani;
(7) restrizioni nel modo in cui è condotta la guerra;
(8) dovere di assistenza verso i popoli che, per condizioni generali sfavorevoli,
hanno difficoltà a far parte della “society of peoples”.
Popoli decenti
Definizione dei popoli decenti:
(1) rinunciare all’aggressività, non avere mire espansionistiche, non offendendo così gli altri popoli;
(2) rispettare i diritti umani, nell’ambito di un sistema che, essendo governato alla luce di una concezione del bene condivisa, amministri la giustizia in modo ragionevolmente equo.
I popoli decenti non sono liberali, perché non adottano tutti i diritti tipici delle società liberali, come la libertà di coscienza per tutti e l’eguaglianza di fronte alla legge. Anche le libertà di associazione, espressione e partecipazione sono limitate nel loro ambito. Comunque dovrebbero essere accettati dai popoli liberal. In questo modo Rawls
Il problema dei popoli decenti
Secondo molti critici, a cominciare dai critici cosmopolitici, la soluzione di Rawls
non è coerente con i principi del liberalismo.
Problemi: (1) Perché la tolleranza per gruppi illiberali all’interno di uno stato
liberal-democratico è cosa diversa dalla tutela di regimi illiberali? (2) E plausibile che –
come Rawls dice – nelle società gerarchiche decenti, tutti i cittadini tendono a
condividere una medesima concezione del bene?
Diritti umani
I diritti umani includono «freedom from slavery and serfdom, liberty (but not equal liberty) of conscience and security of ethnic groups from mass murder and genocide». Escludono il diritto di espressione, associazione e partecipazione democratica.
La quantità dei diritti umani e la qualità della loro tutela è limitata.
Due fattori: (1) Rawls garantisce un sostanziale rispetto della auto-determinazione, e quindi pongono un limite a priori a ogni progetto eccessivamente interventista basato sui diritti umani. (2) Rawls, da liberale, tiene molto conto delle differenze culturali, e la difesa del pluralismo invita a prendere sul serio una concezione ristretta dei diritti umani.
Ma che dire, ad esempio, se le bambine non vengono mandate a scuola, coerentemente coi principi religiosi di una società gerarchica? Oppure, come valutare un comportamento
collettivo repressivo nei confronti dei gay rights?
La teoria non-ideale (1): La guerra
I princìpi della guerra giusta:
(1) lo scopo della guerra deve essere in ultima analisi una pace più stabile;
(2) la guerra di un popolo bene ordinato deve essere condotta contro un popolo
non bene ordinato;
(3) bisogna distinguere tra membri del regime non bene ordinato e gente comune
(per esempio ufficiali dell’esercito e leaders devono essere tenuti distinti da
semplici cittadini);
(4) bisogna rispettare nella misura del possibile i diritti umani del nemico;
(5) i popoli bene ordinati devono esibire nel discorso e nel comportamento il tipo di
pace cui ambiscono in caso di fine della guerra;
La teoria non-ideale (2): il dovere di assistenza
Per società sfavorite, Rawls intende quelle che difettano di “...tradizioni politiche e culturali, capitale umano e know how, risorse, materiali e tecnologiche, che rendono una società ben-ordinata possibile”. le società ben-ordinate hanno un generale dovere di assistere queste società sfavorite (analogo al principio del giusto risparmio).
Perché non esiste giustizia distributiva sul livello globale? (1) La giustizia distributiva si rivolga alla basic structure.
(2) Le cause della povertà di una nazione sono sostanzialmente endogene. (3) Equità comparativa e la responsabilità dei popoli (Sudan/Corea del Sud). Obbiezioni: (1) L’interdipendenza socio-economica planetaria è notevolmente
aumentata. (2) Cause esogeni della povertà. (3) Distinzione nazionale/internazionale è arbitraria.
Una ricostruzione critica di Rawls
Due punti critici della tesi di Rawls:
(i) Il livello della cooperazione globale, sia dal punto di vista dell’interdipendenza
socio-economica sia da quello della creazione di istituzioni internazionali, ha superato quello in cui gli stati possono rimanere unici soggetti delle relazioni internazionali.
(ii) La legittimazione del potere liberal-democratico dipende dal consenso dei membri della basic structure di riferimento, e questo consenso dipende a sua volta dalla giustizia
distributiva. Se questa tesi è estesa alla comunità globale, allora è chiaro che i soggetti rilevanti non possono essere più solo gli stati.
Due concezioni di giustizia: (1) Per la concezione associativa è indispensabile stabilire a priori se i soggetti della comunità globale siano membri di una stessa basic structure. (2) Per la concezione allocativa è possibile trovare qualche forma di rapporto intersoggettivo di