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L'Infermiere nella gestione dello scompenso

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Academic year: 2021

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(1)

Reggio Emilia 16 – 17 dicembre 2005 A cura di :

Annamaria Lodesani, Lucia Boccelli;

(2)

I pazienti, i medici, e gli altri professionisti.

(3)

la corretta stratificazione

del paziente con scompenso

migliora la caratterizzazione

e indirizza strategie e risorse gestionali

verso scelte appropriatamente

(4)

Pazienti senza limitazione dell'attività fisica.

L'attività fisica ordinaria non causa abnorme affaticamento, palpitazioni,

dispnea.

1

Pazienti con lieve limitazione dell'attività fisica.

Si sentono bene a riposo.

L'attività fisica ordinaria provoca affaticamento, palpitazioni, dispnea

2

Pazienti con marcata limitazione dell'attività fisica.

Si sentono bene a riposo.

Un'attività fisica inferiore all'ordinaria provoca affaticamento,

palpitazioni, dispnea.

3

Pazienti incapaci di svolgere qualsiasi attività fisica

senza sofferenza.

I sintomi di insufficienza cardiaca possono essere presenti a riposo.

L'intraprendere un'attività fisica aumenta la sofferenza.

4

(5)
(6)

Nel management del paziente con scompenso cronico entrano in gioco diverse figure professionali che concorrono a seguire il paziente nelle varie fasi di andamento cronico della malattia .

(7)

• Presa in

CARICO

GLOBALE

• (paziente e famiglia) al fine di favorire l’autogestione della patologia

(8)

…da un periodico controllo ambulatoriale in strutture territoriali, ad un„assistenza ospedaliera caratterizzata

dalla massima concentrazione di tecnologia e intensività assistenziale e viceversa.

(9)

“POTERE”

dall‟emanazione del DM 739/94 che definisce la specificità del campo d‟azione

dell‟Infermiere,cioè l‟Assistenza Infermieristica

dalla Legge 42/99 dalla Legge 251/00 dagli Ordinamenti Didattici dalla Formazione Complementare

e/o Permanente CCNL PSN e PSR

“DOVERE”

dall‟emanazione del DM 739/94 che definisce la specificità del campo d‟azione

dell‟Infermiere,cioè l‟Assistenza Infermieristica

dalla Legge 42/99 dalla Legge 42/99 dal Codice Deontologico

dalla Formazione Complementare e/o Permanente

CCNL PSN e PSR

(10)

L'infermiere è l'operatore sanitario responsabile

dell'assistenza generale infermieristica.

La tipologia dell’assistenza infermieristica è:

“preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa ed è di

natura tecnica, relazionale, educativa”.

Individua tra le principali funzioni:

la prevenzione

delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili

di tutte le età e l'educazione sanitaria.

(11)

la metodologia di riferimento per la presa in carico infermieristica e gli ambiti nei quali svolgere la propria funzione sono:

1. partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività;

2. identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; 3. pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale

infermieristico;

4. garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;

(12)

la metodologia di riferimento per la presa in carico infermieristica e gli ambiti nei quali svolgere la propria funzione sono:

1. agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali;

2. per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto;

3. svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale.

(13)
(14)

INFERMIERE COMPETENZE PRODOTTI ASSISTENZIALI INDICATORI DI QUALITA‟ RISCHIO OTA/OSS LA PROFESSIONALITA‟:

(15)

PAZIENTE Lavoro Infermieristico COMPETENZE DISTINTIVE COMPLESSITA‟ ASSISTENZIALE Problemi Obiettivi Interventi Valutazione MODELLI TEORICI DOCUMEN-TAZIONE RISCHIO CLINICO

(16)

L’infermiere è chiamato a….

prevedere,

scegliere,

agire

e

valutare

sulla base della

(17)

Fornire un‟assistenza ponderata

alle reali necessità clinico-assistenziali, caratterizzata da una pratica disciplinare

capace di coniugare la specificità delle prestazioni con il rispetto della persona e

da una presa in carico del paziente in base a livelli differenziati di intervento

(18)
(19)

la definizione di un piano clinico-assistenziale individualizzato la gestione del follow up

la compilazione di una cartella domiciliare integrata. la prevenzione sulle cause di instabilizzazione

in caso di instabilizzazione ne fa tempestiva comunicazione.

valutano le possibili cause per ottimizzare al meglio le strategie per la compliance del paziente.

(20)

Sono il presupposto fondamentale per garantire la compliance del paziente

(21)

52% delle ospedalizzazioni sono evitabili

ridotta compliance del paziente

alle prescrizioni terapeutiche

farmacologiche e non

(22)
(23)
(24)

Molto spesso

i pazienti e i loro famigliari

finiscono per non venire

a conoscenza della prognosi

(25)

……da colloqui con pazienti ultrasessantacinquenni,

la metà dei quali in avanzata classe NHYA, deceduti

in media 13 giorni dopo il ricovero in ospedale...

SOLO il

3%

dei pazienti

SOLO un quarto del familiari era a

conoscenza della prognosi.

(26)

Nuovi bisogni

da affrontare

l’inadeguato supporto familiare e sociale la frequente non disponibilità di mezzi economici la comorbilità e la fragilità conseguente la disabilità e la perdita di autonomia

i sintomi e non solo quelli cardiologici

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