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La valutazione delle perdite nelle reti irrigue in pressione : un’esperienza di campo

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Academic year: 2021

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LA V A LU TA ZIO N E D E LL E P E R D IT E N E LL E R E TI IR R IG U E IN P R E SS IO N E : U N ’E SP E R IE N ZA D I CA M P O

LA VALUTAZIONE DELLE PERDITE

NELLE RETI IRRIGUE IN PRESSIONE:

UN’ESPERIENZA DI CAMPO

INEA 2011

collana RISORSE IDRICHE

ISBN 9788881452132

a cura di Pasquale Nino e Pieralberto Guarino

Gestione Commissariale ex Agensud

(2)

.

La misurazione delle perdite della rete irrigua in pressione:

un’esperienza di campo

(3)

- 2 -

Il presente lavoro è stato elaborato nell’ambito del progetto “Attività di assistenza tecnica e

supporto agli Enti concessionari nel settore dell’uso irriguo delle risorse idriche", affidato all’INEA

dal MIPAAF, Gestione Commissariale ex Agensud.

Lo studio è stato redatto dal Consorzio di Bonifica 3 Agrigento con la supervisione ed il referaggio di un comitato tecnico-scientifico all’uopo costituito, formato da:

Ing. Antonino Casciolo – Funzionario Gestione Commissariale ex Agensud, Responsabile unico del progetto Dr. Guido Bonati – Responsabile INEA Servizio 4

Dr. Pasquale Nino – Coordinatore INEA del progetto

Prof. Ing. Agostino Farroni – Professore aggregato del corso Idraulica e sistemazioni fluviali presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi dell’Aquila

Ing. Giacomo Romano – Ingegnere idraulico, consulente della Gestione Commissariale ex Agensud

AUTORI

Responsabile scientifico:

Ing.

Pieralberto

Guarino

Stesura report, metodologia ed elaborazione dati:

Ing. Pieralberto Guarino

Supervisione e coordinamento gruppo di lavoro:

Ing. Pieralberto Guarino

Organizzazione risorse raccolta dati:

Rag. Salvatore La Bella

Elaborazione grafica dati e schede rilevazione giornaliere: T.I.M Vincenzo Vetrano

Rilevazione dati sala automazione:

T.I.M. Vincenzo Vetrano, Dott.

Antonino Nastasi

Raccolta dati in campo:

Salvatore Giacobini, Alberto Bacchi,

Antonino Catalano, Gaspare Libia,

Giuseppe Lo Baido

Documentazione fotografica e progetto grafico DVD:

T.I.M. Vincenzo Vetrano

Supporto attività amministrative:

Salvatore Nicastro

Grafica ed impaginazione

Ufficio grafico INEA (Barone, Cesarini,

Lapiana

,

Mannozzi)

Coordinamento editoriale

Benedetto

Venuto

Segreteria editoriale

Roberta

Capretti

(4)

Presentazione

L'irrigazione rappresenta uno dei fattori fondamentali nello sviluppo dell’agricoltura negli ultimi decenni, non solo perché ha consentito di ottenere produzioni elevate e di qualità, ma soprattutto perché ha reso possibile una flessibilità nella scelta degli ordinamenti produttivi da parte degli imprenditori agricoli, svincolandoli dalla scarsità ed incertezza degli apporti idrici derivanti dalle precipitazioni.

L’impiego dell’acqua in agricoltura, quale mezzo tecnico della produzione, pone delle problematiche peculiari rispetto agli altri fattori produttivi in quanto risorsa naturale e pertanto non producibile industrialmente e per la sua caratteristica di escludibilità nel consumo, che comporta una forte competizione con gli altri usi (civili, industriali, potabili, ricreativi, etc.).

L’INEA, con il servizio “Ricerche su ambiente e risorse naturali in agricoltura” ed in coerenza con gli attuali indirizzi comunitari tesi a garantire un approccio sostenibile alle risorse naturali, realizza studi specifici volti a promuovere un’efficiente gestione delle risorse idriche in agricoltura sia dal punto di vista economico che ambientale. Le attività del servizio pertanto, sono mirate allo sviluppo di strumenti agronomico-territoriali di supporto alla pianificazione e programmazione dell’uso delle acque in un’ottica di contenimento dei consumi, e ad approfondire gli aspetti di carattere tecnico-ingegneristico, per fornire agli Enti gestori della risorsa un supporto per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche adottate nei sistemi irrigui.

Questo lavoro in particolare, nasce dalla collaborazione tra INEA e Gestione Commissariale ex Agensud, che hanno dato vita al progetto di “Assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell’uso irriguo delle risorse idriche”.

Il progetto costituisce la prosecuzione e l’approfondimento di precedenti studi effettuati dall’INEA (“Studio sull’uso irriguo della risorsa idrica, sulle produzioni agricole irrigate e sulla loro redditività”, finanziato con le risorse del QCS 1994-1999 nell’ambito del Programma Operativo Multiregionale; “Ampliamento e adeguamento della disponibilità e dei sistemi di adduzione e distribuzione delle risorse idriche nelle regioni dell’Obiettivo 1” – sottoprogramma III, misura 3; studio “Assistenza tecnica nel settore delle risorse idriche” linee C, D ed E del Progetto Operativo, facente parte del “Programma Operativo Nazionale Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema QCS Obiettivo 1 2000-2006” (PON ATAS) – misura 1.2: Azioni di assistenza tecnica e supporto operativo per l’organizzazione e la realizzazione delle attività di indirizzo, di coordinamento e orientamento delle Amministrazioni Centrali), volti a fornire supporto scientifico, tecnico e operativo alla Gestione Commissariale ex Agensud per ampliare e approfondire le conoscenze sull'agricoltura irrigua nelle regioni meridionali, allo scopo di ottimizzare l’uso delle risorse finanziarie disponibili con l’individuazione degli interventi strutturali a maggiore valenza economica.

Dal punto di vista operativo il progetto è rivolto principalmente al sostegno dell’attività degli Enti operanti nel settore irriguo – Consorzi di Bonifica ed altri soggetti pubblici – ed è articolato nelle seguenti quattro linee direttrici:

- Linea A: studi a carattere territoriale sulle aree irrigue; - Linea B: studi ed indagini sull’utilizzo della risorsa idrica;

- Linea C: elementi e linee guida per la progettazione di impianti irrigui;

- Linea D: supporto tecnico agli enti concessionari per l’accelerazione degli interventi e per le attività connesse alla gestione degli impianti.

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- 4 -

Ciascuna Linea è articolata in diverse Azioni secondo lo schema seguente:

Nell’ambito delle diverse Linee del progetto sono state sviluppate le seguenti Azioni:

Azione 1 - Uso della risorsa idrica, strutture di distribuzione e tecniche irrigue nelle aree non servite da reti collettive dei Consorzi di Bonifica;

Azione 2 - Monitoraggio qualitativo dei corpi idrici utilizzati a scopo irriguo;

Azione 4 - Intrusione marina e possibilità di trattamento delle acque con elevato contenuto salino; Azione 5 - Utilizzo delle acque delle reti di bonifica;

Azione 6 - Controllo delle perdite nelle reti in pressione;

Azione 7 - Utilizzazione a fini naturalistici degli invasi a prevalente uso irriguo;

Azione 8 - Linee guida sulla scelta e l’impiego delle apparecchiature idrauliche, sugli impianti di sollevamento, sugli impianti di filtraggio;

Azione 11 - Efficienza e sicurezza delle dighe e piccoli invasi; Azione 12 - Supporto all’attività di rendicontazione;

Azione 14 - Supporto all’attività di progettazione;

Azione 15 - Analisi di rilevanti esperienze di progettazione a livello internazionale.

In questo documento si descriverà l’Azione 6, che ha lo scopo di individuare e stimare le perdite nelle reti in pressione, fornendo così agli operatori del settore valutazioni tecnicamente attendibili circa i predetti parametri, desunti con una metodologia scientifica.

Tiziano Zigiotto

Ing. Roberto Iodice

Presidente INEA

Commissario Ad Acta

Ex AgenSud

(6)

I

NDICE

Abstract

7

Premessa

9

CAPITOLO 1

Descrizione del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento

1.1 - Le fonti di approvvigionamento ai fini irrigui

11

1.2 - Le fonti di approvvigionamento ai fini potabili

12

1.3 - I comprensori irrigui

13

1.4 - Il comprensorio dell’acquedotto rurale

16

1.5 - Le Sedi periferiche

16

1.6 - Le modalità di tariffazione e di pagamento del servizio irriguo

20

1.7 - Fabbisogno idrico e volumi assegnati per la stagione irrigua 2008

22

CAPITOLO 2

La Zona Irrigua 1/D Est

2.1 - Sistema di telecomando e telecontrollo

28

2.2 - Lo schema idraulico della rete

41

2.3 - L’organizzazione dell’irrigazione

43

CAPITOLO 3

Raccolta ed elaborazione dati

3.1 - Adeguamento e messa a punto dell’impianto

45

3.2 - Rilevazione ed elaborazione dei dati

48

(7)

- 6 -

CAPITOLO 4

Stima delle perdite in rete

4.1 - Totale di rete

57

4.2 - Settoriale di rete a valle del nodo 1DA

62

4.3 - Settoriale di rete a valle del nodo 1DAB

65

4.4 - Settoriale di rete a valle del nodo 2A

68

4.5 - Settoriale di rete a valle del nodo 2AB

71

CAPITOLO 5

Considerazioni conclusive

75

Bibliografia

83

Elenco degli allegati contenuti nel CD ROM

- Allegato 1: tabulato riassuntivo di fine campagna irrigua 2008.

- Allegato 2: scheda di rilevazione giornaliera (tipo).

- Allegato 3: schede di rilevazione giornaliere (n.1920).

- Allegato 4: riepilogo volumi e relativi istogrammi.

- Allegato 5: scheda di rilevazione n. 290.

- Allegato 6: schede di rilevazione n. 998, 1000, 1004 e 1006.

- Allegato 7: nodo 1D (totale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate – Istogrammi dei

volumi e delle perdite medie giornaliere.

- Allegato 8: nodo 1DA (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate – Istogrammi

dei volumi e delle perdite medie giornaliere.

- Allegato 9: nodo 1DAB (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate – Istogrammi

dei volumi e delle perdite medie giornaliere.

- Allegato 10: nodo 2A (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate – Istogrammi dei

volumi e delle perdite medie giornaliere.

- Allegato 11: nodo 2AB (settoriale di rete) - Volumi transitati e perdite rilevate – Istogrammi

dei volumi e delle perdite medie giornaliere.

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Abstract

Project “Technical assistance activities and support to water institutions dealers in irrigation" led by the Ministry of Agriculture, Food and Forestry – Commissario ad Acta ex Agensud activities - in collaboration with the National Institute of Agricultural Economics (INEA), is divided into various guidelines and measures.

Line B - Action 6 "Control and elimination of losses in pressure system" provided a study aimed to identify and estimate the losses in the pressure system, providing members involved in irrigation infrastructure planning and financing, technically reliable assessments about these parameters, derived with a scientific methodology.

During the 2008 irrigation season, the net pressure in the irrigable area known as 1 / D in agro East Castelvetrano (TP), managed by the Irrigation Consortia 3 of Agrigento and extended about 2,000 ha, has been evaluated.

After a screening of existing plants in the irrigated area, followed by the deployment of all necessary actions to make the network fully efficient, a series of activities has been placed in the field, aimed at identifying and estimating system losses. Data collection and processing operations have been done throughout the irrigation season, which started on 12.05.2008 and ended on 22.10.2008, with the involvement of n. 11 Human Resources located both in automation room and in the field.

The organization of work has been designed to have a continuous interface between the staff in automation room and in field, in order to compare real-time remote readings of measuring instruments installed with direct detection, to proceed with further processing of the data and to make, finally, a control and a scientific interpretation of data and anomalies detected.

All collected data, derived from close monitoring of the network during irrigation season, both daytime and night, were summarized in 1920 tabs, labeled "daily reading cards".

After a data skimming, eliminating all those which for various reasons, were unreliable, the scientific elaboration of the surveys was carried out, reaching the determination of the localized loss , due to episodes of major entities such as broken pipes and / or equipment, and diffuse losses, caused by droppings, minor leaks from the pipes (hard to detect), etc. ..

Regarding the widespread losses, the analysis was conducted with reference both to the total network, and to n. 4 sector of the network by corresponding instruments nodes. Moreover, the widespread losses were calculated in relation to the development of the network, the inner surface (wet) of pipelines in which the loss occurs (Pdm3/m2sb) and to the areas actually irrigated and so as to demonstrate that for high percentages of

volumes lost, sometimes, corresponds to lower losses at ml and m2 of indoor area.

All data, as well as being summarized in special tables, have been drawn graphically in the form of histograms.

The work was also intended to provide ideas for discussion and analysis in order to assess the actual efficiency of the pressure system.

(9)
(10)

PREMESSA

Il “Progetto REL – attività di assistenza tecnica e supporto agli Enti concessionari nel settore dell’uso

irriguo delle risorse idriche”, portato avanti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali –

Gestione Commissariale ex Agensud – in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), è articolato su diverse linee direttrici ed azioni di intervento.

La “Linea B – Azione 6” è stata dedicata al “controllo ed eliminazione delle perdite nelle reti in

pressione” ed in detto ambito si è previsto uno studio per la realizzazione del quale il predetto Ministero,

Gestione Commissariale ex Agensud, di intesa con l’INEA, ha manifestato l’intendimento di avvalersi della collaborazione del Consorzio di Bonifica 3 - Agrigento.

Accolta con vivo apprezzamento la suddetta iniziativa, si sono dedicati vari incontri all’argomento al termine dei quali il Consorzio ha proposto una ipotesi di studio per la “stima delle perdite in rete nella Zona

irrigua 1/D Est in agro di Castelvetrano”, ritenuta meritevole di accoglimento da parte del MIPAF e

dell’INEA, che prevedeva tutte le attività da svolgere per il conseguimento degli obiettivi prefissati nello studio medesimo.

Sostanzialmente si è partiti da uno “screening” degli impianti realizzati nella sopra menzionata zona irrigua per valutare gli interventi da effettuare sulla rete per renderla perfettamente efficiente e, quindi, per porre in campo tutte le attività concretamente necessarie ad eseguire uno studio scientifico rivolto alla individuazione ed alla stima delle perdite durante lo svolgimento della campagna irrigua.

Si è monitorato il funzionamento, durante lo svolgimento della campagna irrigua 2008, della rete in pressione della zona irrigua denominata 1/D Est in agro di Castelvetrano (Tp), gestita dal Consorzio di Bonifica 3 Agrigento ed estesa circa 2.000 ha catastali.

Dopo uno “screening” degli impianti esistenti nella zona irrigua selezionata, seguito dalla realizzazione di tutti gli interventi necessari a rendere la rete perfettamente efficiente, si sono poste in campo una serie di attività mirate ad individuare e stimare le perdite nella rete in studio.

Si sono pertanto svolte operazioni di rilevazione ed elaborazione dati durante l’intera campagna irrigua, che ha avuto inizio il 12.05.2008 ed è terminata il 22.10.2008, mediante l’impiego di n. 11 risorse umane dislocate sia in sala automazione che in campo.

L’organizzazione del lavoro è stata ideata in modo da avere una interfaccia continua tra il personale in sala automazione e quello in campo, al fine di confrontare in tempo reale le letture in remoto degli strumenti di misura installati con le rilevazioni dirette effettuate in locale, da procedere alla pronta successiva elaborazione dei dati e da effettuare, infine, un controllo ed una interpretazione scientifica dei dati rilevati e delle eventuali anomalie riscontrate.

Tutte le informazioni rilevate, derivanti dal puntuale monitoraggio della rete nel corso della distribuzione irrigua, sia diurna che notturna, sono state compendiate in 1920 schede, denominate “schede di rilevazione giornaliera”.

Si è quindi effettuata una scrematura dei dati, eliminando tutti quelli che, per varie cause, sono risultati inattendibili, e si è infine proceduto alla elaborazione delle rilevazioni pervenendo alla determinazione delle perdite localizzate, dovute cioè ad episodi di rilevante entità quali rotture delle tubazioni e/o delle apparecchiature, e delle perdite diffuse, imputabili a gocciolamenti, piccole perdite dalle tubazioni di difficile

(11)

- 10 -

In merito alle perdite diffuse, l’analisi è stata condotta con riferimento sia al totale di rete che a n. 4 settori di rete sottesi da altrettanti nodi strumentati. Inoltre le perdite diffuse sono state calcolate anche in rapporto allo sviluppo della rete (Pdm3/ml), alla superficie interna (bagnata) delle tubazioni in cui la perdita avviene (Pdm3/m2sb) ed alle superfici effettivamente irrigate (Pdm3//ha), al fine di accertare se valori maggiori, in termini percentuali, di volumi idrici persi determinano sempre valori maggiori di perdite in rapporto ai ml di sviluppo delle tubazioni o ai m2 di superficie interna delle stesse o se, invece, possa verificarsi anche il contrario.

Tutti i dati, oltre ad essere riassunti in apposite tabelle, sono stati elaborati anche graficamente in forma di istogrammi.

Il lavoro svolto, conclusivamente, ha altresì lo scopo di fornire spunti di riflessione e di approfondimento anche al fine di valutare la reale efficienza delle reti in pressione.

(12)

CAPITOLO 1

DESCRIZIONE DEL CONSORZIO DI BONIFICA 3 – AGRIGENTO

Il Consorzio di Bonifica 3 – Agrigento è stato costituito, in virtù della Legge Regionale 25/05/1995, n. 45, con Decreto del Presidente della Regione Siciliana del 23/05/1997, pubblicato sulla G.U.R.S. n. 49 del 06/09/1997. Con Decreto Presidenziale n. 30 del 08/02/1996 è stato determinato il comprensorio consortile, esteso circa 300.000 ha, che interessa quasi tutto il territorio della Provincia di Agrigento e, in parte, quello di Trapani, di Palermo e di Caltanissetta.

Il nuovo comprensorio consortile ricomprende gli interi comprensori dei soppressi Consorzi di Bonifica della provincia di Agrigento (Basso Belice Carboj di Menfi, Gorgo Verdura Magazzolo di Ribera e Valli Platani e Tumarrano di Cammarata) oltre a porzioni di territorio non incluse nei comprensori dei predetti soppressi Consorzi.

I Comuni che ricadono all’interno del comprensorio consortile sono i seguenti:

Provincia di Agrigento, Comuni di:

Agrigento, Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula;

Provincia di Caltanissetta, Comuni di:

Acquaviva Platani, Campofranco, Mussomeli, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba; • Provincia di Palermo, Comuni di:

Castronovo di Sicilia, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi e Sclafani Bagni;

Provincia di Trapani, Comuni di: Castelvetrano e Partanna.

Il comprensorio attrezzato, coperto cioè da impianti consortili irrigui variamente strutturati, è esteso circa 46.850 ha mentre il comprensorio servito dall’acquedotto potabile rurale è di circa 17.070 ha.

1.1 Le fonti di approvvigionamento ai fini irrigui

Gli invasi che forniscono al Consorzio l’acqua per l’irrigazione sono riportati nella seguente tabella: Tabella 1: Invasi ad uso irriguo

Invaso Capacità totale d’invaso (Mm3) autorizzata (Mm Capacità totale 3)

Lago Garcia 80,0 61,0 Lago Arancio 34,8 24,2 Lago Gammauta 0,84 0,84 Lago Prizzi 9,25 9,25 Lago Gorgo 3,0 1,5 Lago Castello 21,0 21,0

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- 12 -

Come si evince dalla tabella, alcuni laghi hanno limitazioni di invaso, anche rilevanti, imposte per varie ragioni dal Registro Italiano Dighe, che non consentono di raggiungere la quota di massimo invaso.

Si verifica, quindi, che il Gestore del serbatoio è costretto a non invasare non appena si giunge alla quota autorizzata così perdendo, negli anni in cui ciò accade, notevoli volumi idrici.

Di tutti i laghi su indicati questo Consorzio non cura la gestione che è, invece, nelle competenze di altri Enti come in appresso specificato:

• Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque (Serbatoi Arancio, Gorgo, Castello, San Giovanni e Furore);

• ENEL (Serbatoi Prizzi e Gammauta); • Siciliacque S.p.A. (Serbatoio Fanaco);

• Consorzio di Bonifica 2 – Palermo (Serbatoio Garcia).

Inoltre, di alcuni invasi questo Consorzio è l’unico utilizzatore (Arancio, Gorgo, San Giovanni - a meno di un modesto quantitativo in concessione al Consorzio di Bonifica 5 Gela - e Furore), mentre di altri ne può disporre solo parzialmente coesistendo altre utilizzazioni a scopo irriguo e/o potabile da parte di altri Enti.

Va però sottolineato che l’utilizzazione dei volumi è comunque subordinata all’assegnazione che annualmente dispone l’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque sulla base di una generale ripartizione in funzione dei volumi invasati e di una programmazione, di norma, pluriennale.

In relazione ai volumi potenzialmente disponibili, normalmente la gestione dell’irrigazione in gran parte del comprensorio consortile non crea particolari problemi dal punto di vista del soddisfacimento dei fabbisogni colturali, eccezion fatta per annate particolarmente siccitose, quando, conseguentemente, vanno ridotte le dotazioni irrigue.

Ciò ad eccezione del sub comprensorio Castello – Gorgo che, invece, non di rado sconta l’insufficienza dei volumi invasati nel serbatoio Castello.

In relazione a quest’ultimo aspetto si segnala che è in corso di esecuzione un importante lavoro (Adduttore San Carlo – Castello) che consentirà di incrementare annualmente il volume disponibile dalla Diga Castello di 5 Mm³ mediante l’interconnessione tra i serbatoi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio – Verdura) e la stessa Diga Castello (bacino del Magazzolo).

L’opera, che si prevede debba entrare in esercizio già con il prossimo inverno 2010/2011, è stata finanziata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – Commissario ad Acta.

1.2 Le fonti di approvvigionamento ai fini potabili

Ai fini potabili, le fonti di approvvigionamento dell’acquedotto rurale consortile sono costituite da n. 8 pozzi, cui sono asserviti impianti di sollevamento, così denominati:

• Pozzo “Grande”, ubicato in Contrada “Piane” del Comune di Cammarata; • Pozzo “Baracca”, ubicato in Contrada “Piane” del Comune di Cammarata;

• Pozzi “Savochello Basso” (grande e piccolo) ubicati in Contrada “Savochello” del Comune di Cammarata;

(14)

• Pozzi “Tremole” (grande e piccolo) ubicati in Contrada “Piane-Tremole” del Comune di Cammarata;

• Pozzo “Cozzo Panepinto”, ubicato nell’omonima Contrada del Comune di Cammarata.

L’alimentazione idrica all’acquedotto è assicurata altresì da n. 2 trincee drenanti, denominate “Drenaggi” e “Gargiuffè”, con gli annessi impianti di sollevamento, e da una fornitura idrica integrativa garantita da Siciliacque S.p.a., con consegna al serbatoio consortile “Bosco”, in agro di Mussomeli (CL).

Trattandosi di un acquedotto rurale, la sua portata è sensibilmente diversa nei vari periodi dell’anno ed oscilla da 14 a 20 l/s circa per quanto riguarda le fonti proprie (pozzi e trincee) e da 7 ad 11 l/s circa per quanto riguarda la fornitura esterna (Siciliacque S.p.A.).

1.3 Comprensori irrigui

Il comprensorio irriguo consortile può essere schematicamente suddiviso in quattro sub-comprensori: “Garcia-Arancio”, “Castello-Gorgo-Raia”, “San Giovanni-Furore” e “Fanaco-Platani-Turvoli”.

SUB-COMPRENSORIO GARCIA-ARANCIO

Interessa i territori comunali di: Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Partanna e Castelvetrano ed è esteso 21.200 ha circa.

Detto comprensorio è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Garcia ed Arancio e da una traversa ubicata sul fiume Belice con relativi impianti di sollevamento (Basso Belice e Basso Belice-rilancio).

Spina dorsale degli impianti irrigui che insistono nel sub-comprensorio di cui si parla è l’adduttore “Garcia-Arancio” che interconnette i due invasi, consente il trasferimento a gravità di volumi idrici dal lago Garcia all’invaso Arancio ed alimenta sia gli impianti irrigui del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento che quelli a servizio di un vasto comprensorio gestito dal Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.

L’opera idraulica di che trattasi ha uno sviluppo di circa 22 chilometri con diametri variabili da 2.600 mm a 2.200 mm e da esso si dipartono due condotte principali di adduzione e distribuzione denominate Diramazione Est (Ø 1.600), a servizio esclusivo del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, e Diramazione Ovest (Ø 2.000) che alimenta sia gli impianti irrigui del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento che quelli del Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.

La Diramazione Est e la Diramazione Ovest alimentano le vasche di testata, dalle quali hanno origine le reti irrigue di distribuzione (dalle primarie alle comiziali), così denominate:

• 1A.1 e 1A.2 a servizio della Zona irrigua 1A, della capacità, rispettivamente, di 24.000 m3 e di 27.000 m3;

• 1B a servizio della Zona irrigua 1B, della capacità di 40.000 m³; • 1D a servizio della Zona irrigua 1/D, della capacità di 91.000 m³;

• Basso Belice a servizio dell’omonima zona irrigua, della capacità di 18.000 m³;

• N. 1, N. 2 e N. 3 a servizio della Zona irrigua Quota 150, della capacità, rispettivamente, di 7.000 m3, di 6.000 m3 e di 4.000 m3;

(15)

- 14 -

• Caricagiachi a servizio delle Zone irrigue 1, 2, 3 e 4 Sinistra Carboj, a servizio di un impianto di sollevamento (bottino di carico), della capacità di 500 m³.

Una notazione va fatta in merito alla vasca 1D in quanto la stessa garantisce sia l’alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Est, in gestione al Consorzio di Bonifica 3 – Agrigento, che l’alimentazione degli impianti irrigui ricadenti nella zona denominata 1/D Ovest, in gestione al Consorzio di Bonifica 1 – Trapani.

Tale anomalia è dovuta alla circostanza che la zona irrigua denominata 1/D Est, originariamente prevista nello schema irriguo generale del comprensorio dipendente dal Garcia nelle competenze del C.B. 1 Trapani, è stata viceversa attrezzata dal C.B. 3 Agrigento che ne ha curato, sin dall’origine, anche la gestione.

SUB-COMPRENSORIO CASTELLO-GORGO-RAIA

Interessa i territori comunali di: Bivona, Villafranca Sicula, Lucca Sicula, Calamonaci, Ribera, Montallegro, Caltabellotta, Sciacca e Cattolica Eraclea ed è esteso 17.500 ha circa.

Detto comprensorio si estende a cavallo dei bacini del Fiume Magazzolo e del Fiume Sosio – Verdura ed è alimentato dalle disponibilità idriche dei laghi Castello, Gorgo, Raia di Prizzi e Gammauta.

L’opera principale che ivi insiste è l’adduttore Castello (bacino del Magazzolo) che, dipartendosi dalla omonima diga, alimenta n. 7 vasche principali di accumulo e compenso, così denominate:

• Tavernola, della capacità di 5.000 m³;

• Vasca Alta Calamonaci, della capacità di 16.000 m³; • Vasca Media Calamonaci, della capacità di 6.000 m³; • Vasca Ribera, della capacità di 22.000 m³;

• Vasca Mangiagallo, della capacità di 12.000 m³; • Vasca Giummarazza, della capacità di 10.800 m³; • Vasca Pizzi della Croce, della capacità di 17.300 m³.

Il tronco principale dell’adduttore è lungo circa 20 km, con diametri variabili dal Ø 1.600 al Ø 1.200, mentre le diramazioni principali, che alimentano le vasche di testata, si estendono per ulteriori 15 km circa con diametri variabili dal Ø 1.000 al Ø 400.

L’adduttore Castello, inoltre, sfruttando le acque del bacino del Magazzolo, consente il riempimento, a gravità, del laghetto Gorgo (fuori alveo) che, in alternativa emergenziale, può anche essere invasato dagli impianti di sollevamento denominati Martusa e Poggio Diana, così sfruttando le acque del bacino del Sosio - Verdura.

A valle del suddetto laghetto e delle vasche principali, grazie alle esistenti condotte di adduzione e distribuzione, viene garantita l’irrigazione.

La porzione del comprensorio in argomento servita dai laghi Raia di Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio-Verdura), attualmente è alimentata con acqua in transito nella galleria a pelo libero, di proprietà ed in gestione all’ENEL, che si diparte dalla traversa Favara di Burgio.

Quest’ultima raccoglie sia le acque che possono essere rilasciate dalla Diga Gammauta che quelle del bacino Sosio Verdura sotteso dalla sezione fluviale di imposta della traversa stessa.

Infine la galleria adduce l’acqua alla vasca Enel di Poggio Diana e da qui una condotta consortile alimenta a gravità la vasca Alta Martusa, in agro di Caltabellotta, dalla quale si diparte la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.

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A valle della Traversa Favara di Burgio, inoltre, viene garantita l’irrigazione di una vasta zona, non ancora attrezzata, mediante rilasci in alveo ed impianti di sollevamento aziendali (privati).

L’interconnessione delle reti irrigue dei due bacini, sinteticamente sopra descritta, pur se non completa è abbastanza spinta avendo la possibilità di servire già oggi ampie zone del comprensorio in argomento con acque provenienti sia dal Verdura che dal Magazzolo.

Con l’entrata in esercizio dell’adduttore di cui si è fatto cenno al superiore paragrafo 2.1. l’interconnessione potrà ritenersi sostanzialmente definita.

SUB-COMPRENSORIO SAN GIOVANNI-FURORE

Il lago San Giovanni, in agro di Naro, alimenta l’omonima zona irrigua che interessa i territori comunali di Naro, Canicatti e Castrofilippo.

Un impianto di sollevamento, denominato Colline di Naro, ubicato in sponda sinistra del lago, adduce le acque a n. 2 vasche di carico e compenso principali (denominate Incantaro e Mongiovita) che alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.

Un secondo impianto di sollevamento su pontile galleggiante, denominato Uva Italia, adduce le acque ad una vasca di carico e compenso principale, anch’essa denominata Uva Italia, a servizio di un ulteriore rilancio che alimenta vasche di disconnessione secondarie dalle quali hanno origine le reti irrigue settoriali con funzionamento a gravità.

La zona irrigua a valle della Diga Furore, in esercizio dalla scorsa stagione irrigua, è alimentata dall’omonimo invaso, interconnesso con il lago San Giovanni che sta più a monte, ed interessa i territori comunali di Favara, Naro e Agrigento.

Qui l’irrigazione viene garantita da una vasca principale di accumulo e compenso, denominata V0, alla quale le acque giungono a gravità da un tronco di adduttore in derivazione dal lago.

La vasca V0, a sua volta, alimenta altre vasche di testata di capacità inferiore e dalle quali si dipartono i vari settori della rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.

Il sub-comprensorio in argomento è complessivamente esteso 6.800 ha circa. SUB-COMPRENSORIO “FANACO-PLATANI-TURVOLI”

La zona irrigua Fanaco-Platani, alimentata da una derivazione in pressione dal sistema idrico principale del lago Fanaco in località Scaletta, in gestione alla Società Siciliacque S.p.a., interessa i territori comunali di: Castronovo di Sicilia, Cammarata, San Giovanni Gemini, Casteltermini, Acquaviva Platani, Campofranco e Sutera.

La derivazione in argomento costituisce l’adduttore principale dal quale si originano n. 5 derivazioni minori che alimentano altrettante vasche di carico e compenso così denominate:

• Regalsciacca ; • Sciso;

• Cultrera; • Gilferraro; • Quarto di Forno.

Le stesse alimentano a gravità la rete irrigua di distribuzione, dalla primaria alle comiziali.

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- 16 - Da qui si diparte la rete irrigua di distribuzione.

Il sub- comprensorio in argomento è complessivamente esteso 1.350 ha circa e, per una porzione, è in via di attivazione.

1.4 Il comprensorio dell’acquedotto rurale

E’ esteso circa 17.000 ha con un numero di utenze pari a circa 1.500 (delle quali 250 sono costituite da aziende zootecniche) ed interessa più territori comunali ricadenti nelle province di Agrigento (Cammarata e S. Giovanni Gemini), Palermo (Castronovo di Sicilia, Sclafani Bagni e Valledolmo) e Caltanissetta (Vallelunga e Villalba).

La rete acquedottistica si estende per circa 480 km con tubazioni di diametro variabile dal Ø 300 al Ø 50 e la distribuzione idrico-potabile alle aziende zootecniche ed alle ulteriori utenze civili (abitazioni al di fuori dei perimetri urbani, borghi rurali, etc.) è turnata.

Fanno parte del complesso acquedottistico n° 7 serbatoi principali di accumulo e compenso così denominati:

• Serbatoio “Serracanale”, in agro di Cammarata, della capacità di 2.500 m³; • Serbatoio “Ficuzza”, in agro di Cammarata, della capacità di 2.300 m³; • Serbatoio “Ficuzza piccolo”, in agro di Cammarata, della capacità di 400 m³; • Serbatoio “Montagnola”, in agro di Cammarata, della capacità di 1.000 m³; • Serbatoio “Pietre Cadute”, in agro di Cammarata, della capacità di 600 m³;

• Serbatoio “Piano di Conte”, in agro di San Giovanni Gemini, della capacità di 600 m³; • Serbatoio “Bosco”, in agro di Mussomeli, della capacità di 1.000 m³.

L'acquedotto di che trattasi, realizzato in più lotti successivi, i primi dei quali risalenti agli anni 50/60, distribuisce acqua a scopo potabile, con turnazione di norma settimanale, in un comprensorio per vie generali suddiviso in due versanti:

• Versante "Serracanale", ricadente nei territori comunali di Cammarata e San Giovanni Gemini, alimentato dalle portate emunte dai pozzi e dalle trincee drenanti;

• Versante "Ficuzza", ricadente nei territori comunali di Cammarata, Castronovo di Sicilia, Sclafani Bagni, Valledolmo, Vallelunga Pratameno e Villalba, alimentato da una fornitura di acqua potabile da parte di Siciliacque ed, all'occorrenza, da portate che possono essere trasferite dal versante “Serracanale” a mezzo di apposito adduttore che interconnette i due versanti dell’acquedotto. Nel comprensorio sono disseminate circa 250 aziende zootecniche ricadenti, principalmente, nei territori comunali di Cammarata, San Giovanni Gemini, e Castronovo di Sicilia, per le quali l’unica fonte di approvvigionamento è costituita proprio dall’acquedotto consortile.

Ulteriori 1.500 utenze circa (Aziende agricole, abitazioni residenziali e saltuarie, attività commerciali ed industriali etc.) sono presenti in tutto il territorio servito dall’acquedotto consortile.

L’infrastruttura acquedottistica di che trattasi ha favorito lo sviluppo economico in termini agricoli e pastorizi, sostenendo la nascita di molteplici iniziative artigianali e di fiorenti aziende zootecniche e i cui prodotti lattiero-caseari sono rinomati non solo nel territorio siciliano.

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1.5 Le Sedi periferiche

A causa dell’estensione e della forma del comprensorio consortile, piuttosto allungata, l’Ente ha ritenuto necessario istituire n. 12 Sedi periferiche (Bivona, Caltabellotta, Cammarata, Castelvetrano, Menfi, Montallegro, Naro, Ribera, Ribera-Borgo Bonsignore, Sambuca di Sicilia, Sciacca e Villafranca Sicula), ubicandole nei territori comunali dove è maggiormente presente l’utenza, che, partendo dal limite Ovest del comprensorio, vengono di seguito sinteticamente descritte:

SEDE PERIFERICA DI CASTELVETRANO

Interessa parte dei territori Comunali di Castelvetrano (TP) e Partanna (TP) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo denominato “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal lago Arancio.

La distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona, e detto rapporto è percentualmente variabile nel corso della campagna irrigua in ragione sia della fonte di alimentazione (la diga Garcia è a quota superiore rispetto al lago Arancio) che della quota di invaso.

Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate 1A estesa 3.000 ha, 1B estesa 2.500 ha, 1/D Est estesa 2.000 ha e Basso Belice estesa 1.200 ha.

Gli impianti irrigui dalla sede di Castelvetrano sono in massima parte di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di contrada “Seggio”.

Nel comprensorio gestito dalla sede sono ubicati gli impianti di sollevamento Zangara, Basso Belice e Rilancio.

Le colture irrigue della zona sono l’olivo da olio e da mensa (coltura prevalente), l’agrumeto, il vigneto e le ortive da pieno campo.

SEDE PERIFERICA DI MENFI

Interessa parte dei territori Comunali di Menfi (AG), Castelvetrano (TP) e Sambuca di Sicilia (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio.

Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Quota 80, estesa 4.000 ha e Quota 150 - 180, estesa 2.300 ha e la distribuzione avviene in parte a gravità ed in parte con sollevamento, a seconda della quota altimetrica della zona.

Circa 3.500 ha sono serviti con impianti automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile di Via Boccaccio.

Nel comprensorio gestito dalla sede insiste l’impianto di sollevamento “Bertolino” a servizio della Zona irrigua Quota 180.

Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto e le ortive da pieno campo (carciofo, anguria, melone d’inverno, patata, peperone etc) e l’olivo da olio.

SEDE PERIFERICA DI SAMBUCA DI SICILIA

Interessa parte dei territori Comunali di Sambuca di Sicilia (AG), Montevago (AG), Santa Margherita Belice (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo “Garcia-Arancio” e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che

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L’alimentazione degli impianti irrigui avviene esclusivamente con sollevamento prelevando direttamente dal lago Arancio tramite una stazione di pompaggio che alimenta la vasca di accumulo e compenso denominata “Castellazzo”, della capacità di circa 5.000 m³.

Le colture irrigue più diffuse nella zona sono il vigneto (coltura prevalente), l’oliveto e le ortive da pieno campo.

SEDE PERIFERICA DI SCIACCA

Interessa il territorio Comunale di Sciacca (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Garcia-Arancio e che possono quindi essere approvvigionati sia con acque provenienti dal lago Garcia che dal serbatoio Arancio.

Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata F.I.O., estesa 4.200 ha.

Gli impianti irrigui dalla sede di Sciacca sono di ultima concezione con sistemi automatizzati altamente tecnologici, gestiti dal centro di telecomando e telecontrollo ubicato nella Sede consortile.

L’erogazione avviene a gravità fino a quota 100 m s.l.m. e con sollevamento per quote maggiori, per mezzo della stazione di pompaggio “Caricagiachi”.

SEDE PERIFERICA DI CALTABELLOTTA

Interessa parte dei territori Comunali di Caltabellotta (AG), Ribera (AG) e Sciacca (AG) e gestisce gli impianti che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.

Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Verdura, estesa 2.200 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità, eccezion fatta per una modestissima estensione servita da un piccolo impianto di sollevamento denominato Piano Fusilli.

L’approvvigionamento idrico è garantito dal sistema dei laghi Prizzi – Gammauta (bacino del Sosio – Verdura), gestiti dall’Enel, con consegna dell’acqua nella Vasca Alta “Martusa” della capacità complessiva di 36.000 m³.

Solo una zona di piccola estensione, denominata “Scirinda”, viene servita, sempre a gravità, con acque provenienti dalla Diga Castello (bacino del Magazzolo), grazie ad un adduttore che interconnette i due bacini.

Le colture irrigue più diffuse nella zona sono l’agrumeto, il frutteto misto e l’oliveto da olio. SEDE PERIFERICA DI VILLAFRANCA SICULA

Interessa parte dei territori Comunali di Villafranca Sicula (AG), Burgio (AG), Calamonaci (AG), Caltabellotta (AG), Lucca Sicula (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.

Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Medio Verdura, estesa 2.700 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.

La fonte di approvvigionamento è rappresentata quasi esclusivamente dal lago Castello (solo una zona non ancora attrezzata è servita a mezzo di rilasci in alveo con acque provenienti dal sistema dei laghi Prizzi e Gammauta) e le colture irrigue più diffuse nella zona sono l’agrumeto, il frutteto misto e l’oliveto da olio.

SEDE PERIFERICA DI RIBERA

Interessa parte dei territori Comunali di Ribera (AG) e Calamonaci (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello – Gorgo – Raia.

Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Colline di Ribera, estesa 3.500 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.

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La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l’agrumeto e l’oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto.

In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio – Verdura).

SEDE PERIFERICA DI RIBERA- BORGO BONSIGNORE

Interessa parte dei territori Comunali di Calamonaci (AG) e Ribera (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.

Nel territorio di competenza ricadono due zone irrigue denominate Borgo Bonsignore, estesa 2.000 ha e Basso Magazzolo, estesa 2.400 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.

La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Castello (bacino del Magazzolo) e le colture principali della zona sono l’agrumeto e l’oliveto da olio, oltre a piccole estensioni di vigneto.

In via emergenziale gli impianti possono essere alimentati anche con sollevamento utilizzando acque provenienti dai laghi Prizzi e Gammauta (bacino del Sosio – Verdura).

SEDE PERIFERICA DI MONTALLEGRO

Interessa parte dei territori Comunali di Montallegro (AG), Cattolica Eraclea (AG), Ribera (AG) e Siculiana (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.

Nel territorio di competenza ricade una zona irrigua denominata Basso Platani, estesa 1.800 ha, ove la distribuzione avviene tutta a gravità.

La fonte di approvvigionamento è rappresentata dal lago Gorgo e da una piccola integrazione idrica proveniente dal Castello per l’irrigazione di una zona denominata “Monte Sara”.

Dal laghetto Gorgo viene anche erogata l’acqua a mezzo di adduttori mobili a cui gli utenti si collegano tramite condotte aziendali.

Le colture principali della zona sono l’agrumeto, gli oliveti da olio e il frutteto misto. SEDE PERIFERICA DI BIVONA

Interessa parte dei territori Comunali di Bivona (AG), Alessandria della Rocca (AG), Cianciana (AG), Lucca Sicula (AG), Palazzo Adriano (PA) e Santo Stefano di Quisquina (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia.

Nel territorio di competenza ricadono tre zone irrigue denominate Distretto G, estesa 1.500 ha, Alto Gebbia, estesa 800 ha e Medio Gebbia, estesa 600 ha.

Il comprensorio irriguo afferente la suddetta sede è caratterizzato da una disomogeneità degli impianti di distribuzione, realizzati nel tempo da vari Enti con tipologie impiantistiche e materiali diversi e solo successivamente consegnati al Consorzio per la gestione.

La disomogeneità riguarda anche le modalità di distribuzione in quanto gli impianti, pur essendo tutti alimentati dal lago Castello, funzionano sia a gravità, nelle zone servite dalle vasche “Tavernola” e “Gebbia”, che a mezzo di impianti di sollevamento nelle zone denominate “Distretto G”, “Alto e Medio Gebbia”.

Le colture principali della zona sono il pescheto e, marginalmente, l’agrumeto. SEDE PERIFERICA DI CAMMARATA

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Gemini (AG), Sclafani Bagni (PA), Sutera (CL), Vallelunga Pratameno (CL) e Villalba (CL) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli e l’acquedotto potabile rurale.

Nel territorio di competenza ricadono quattro zone irrigue denominate Scaletta-San Pietro, estesa 380 ha, Passo Barbiere, estesa 400 ha, Salina, estesa 450 ha, e Turvoli, estesa 120 ha.

La zona irrigua Fanaco-Platani è alimentata da una derivazione in pressione sul sistema idrico “Fanaco-Scaletta” e qui la distribuzione avviene tutta a gravità, mentre la zona irrigua Turvoli è servita tutta con sollevamento, eccezion fatta per una modesta estensione ove la distribuzione avviene a gravità.

Le zone sopra indicate sono coltivate prevalentemente a frutteto (pesco e pero in particolare); piccole estensioni sono coltivate ad agrumeto.

SEDE PERIFERICA DI NARO – FURORE

Interessa parte dei territori Comunali di Naro (AG), Agrigento, Camastra (AG), Canicattì (AG), Castrofilippo (AG), Favara (AG), Palma di Montechiaro (AG) e Racalmuto (AG) e gestisce gli impianti irrigui che fanno parte del sub-comprensorio irriguo San Giovanni-Furore.

Nel territorio di competenza ricadono sei zone irrigue denominate Colline di Naro, estesa 1.500 ha, Uva Italia, estesa 1.350 ha, Mongiovita, estesa 650 ha, Colline di Castrofilippo, estesa 600 ha, Fiume Naro, estesa 400 ha e Burraitotto-Furore, estesa 2.300 ha.

Nelle zone irrigue approvvigionate dal lago San Giovanni la distribuzione avviene tutta con sollevamento mentre la zona approvvigionata dal serbatoio Furore è servita a gravità.

Nella zona vi è prevalenza di vigneto e ortive da pieno campo e in serra; piccole estensioni sono coltivate a frutteto misto.

1.6 Le modalità di tariffazione e di pagamento del servizio irriguo

La modalità di tariffazione in tutto il comprensorio, indipendentemente dalla tipologia degli impianti, è basata sull’effettivo consumo dell’acqua ed il costo del servizio è attualmente pari a 0,15 €/m³.

È facile pertanto intuire l’importanza che rivestono per l’Ente le apparecchiature di misura e controllo della portata e dei volumi.

Gli impianti irrigui che il Consorzio ha in gestione consentono di determinare, con modalità diverse, direttamente o indirettamente, i volumi forniti all’utenza, per come in appresso illustrato.

Negli impianti di ultima concezione tecnologica, dotati cioè di telecomando e telecontrollo, ogni gruppo di consegna comiziale è munito di un contatore volumetrico e la lettura può avvenire in locale o in remoto (via cavo o via etere o mista).

Se il gruppo di consegna alimenta più comizi (in genere non più di tre) è installato un contatore volumetrico per ogni linea comiziale, e,considerato che irriga sempre un solo utente per ogni linea comiziale, la rilevazione del volume fornito al singolo utente è immediata e molto affidabile. Ne consegue che, di norma, non si verificano contestazioni da parte degli utenti. La fig. 1 sotto riportata è relativa ad un gruppo di consegna comiziale triplo e mostra i contatori volumetrici posizionati sulla testa delle tre idrovalvole.

Questa tipologia di impianti, che consente quindi una rilevazione diretta del volume fornito, è presente in buona parte del sub comprensorio Garcia – Arancio.

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Figura 1 – Gruppo di consegna comiziale triplo

Le stesse considerazioni sopra espresse possono essere estese ai cosiddetti impianti “a tessera” che questo Consorzio ha in parte del sub comprensorio Naro – Furore.

Negli impianti di tipologia diversa da quelli di cui sopra cenno, ma dotati di contatori volumetrici in ogni testa di idrante e non telecontrollati, il volume fornito può essere agevolmente rilevato effettuando le letture dei contatori, in contraddittorio con l’utente, ad inizio e fine della campagna irrigua o ad opportuni intervalli di tempo.

Anche in questo caso, trattandosi di rilevazione diretta del volume fornito, le contestazioni non sono frequenti ed i quantitativi idrici possono essere rilevati con buona approssimazione in quanto sfuggono solo i volumi che transitano in eventuali periodi di “black out” del contatore che può bloccarsi a causa di impurità o elementi solidi (legnetti, alghe, etc.) trasportati dall’acqua.

Impianti di questo tipo sono presenti nei sub comprensori Castello – Gorgo – Raia, Naro – Furore e Fanaco-Platani-Turvoli.

Negli impianti di più antica concezione e realizzazione, ove i volumi in transito vengono monitorati solo in pochi punti della rete (nodi principali), i volumi forniti possono essere determinati, per via indiretta e con accettabile approssimazione, effettuando, per settori omogenei della rete, prove di assorbimento degli impianti aziendali.

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Queste consistono nell’installare un contatore volumetrico subito prima della consegna aziendale e nell’effettuare alcune ore di irrigazione avendo cura di controllare che l’impianto aziendale sia tutto in esercizio.

Rapportando semplicemente il volume rilevato dal contatore con le ore di fornitura si determina la portata oraria che viene assunta alla base dei calcoli per quella tipologia di impianti e per quelle zone aventi pressioni di esercizio paragonabili.

Detto “modus operandi”, che certamente ha un certo grado di imprecisione, viene di fatto seguito dal Consorzio in tutte quelle zone irrigue dislocate nell’intero comprensorio a “macchia di leopardo”, dove i volumi forniti non possono essere diversamente determinati.

Risolte le problematiche relative alla determinazione dei volumi forniti all’utenza, l’altro aspetto rilevante dell’organizzazione complessiva dell’Ente è relativo alle modalità di pagamento del servizio.

Al riguardo si evidenzia che il Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, al fine di ridurre il più possibile le criticità insite nell’emissione e riscossione dei ruoli per il pagamento del servizio fornito all’utenza (ritardi fisiologici nella predisposizione ed emissione dei ruoli, frequenti contestazioni e ricorsi da parte dei consorziati con conseguenti spese legali per l’Ente, partite inesigibili per vari motivi, aggravio di costi agli utenti per aggio esattoriale, notifica cartella, etc.) e di poter disporre, al contempo, di somme per effettuare la manutenzione agli impianti, particolarmente gravosa ed urgente nella fase di avvio e durante la campagna irrigua, ha da diversi anni in tutto il comprensorio consortile subordinato la fornitura del servizio e l’effettiva erogazione dell’acqua al pagamento dei volumi prenotati tramite un apposito bollettino di conto corrente postale a quattro facciate (cioè con ricevuta ed attestazione di pagamento).

Detta modalità di pagamento, semplice e veloce e che si pensa a breve di migliorare e snellire ulteriormente prevedendo presso le sedi anche la possibilità di effettuare il pagamento a mezzo bancomat, ha in effetti sostanzialmente eliminato l’emissione dei ruoli consortili per la fornitura del servizio irriguo, ai quali si ricorre solo in casi particolari a consuntivo.

1.7 Fabbisogno idrico e volumi assegnati per la stagione irrigua 2008

Premesso che la Legge Regionale 22.12.2005, n. 19, istitutiva dell’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, al fine di assicurare una gestione coordinata in materia di acque ha assegnato allo stesso Ente la competenza in materia di pianificazione e assegnazione delle risorse idriche, in campo regionale, tra i settori idropotabile, agricolo e industriale, come avviene ogni anno con l’approssimarsi della campagna irrigua anche per la stagione 2008 sono stati comunicati alla predetta Agenzia i seguenti dati relativi ai fabbisogni irrigui del Consorzio, distinti per sub comprensori:

• Sub comprensorio irriguo Garcia – Arancio: 20,0 Mm³, di cui 12,0 Mm³ dalla Diga Garcia e 8,0 Mm³ dal Lago Arancio;

• Sub comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia: 15,3 Mm³; • Sub comprensorio irriguo San Giovanni-Furore: 6,0 Mm³; • Sub comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli: 0,5 Mm³.

Tenuto conto degli utilizzi prioritari a scopo potabile (per quelle dighe ad utilizzazione plurima) ed in considerazione dei volumi invasati nell’anno 2008, l’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque, effettuata la necessaria programmazione pluriennale, ha accolto parzialmente la richiesta del Consorzio assegnando i seguenti volumi:

• Sub comprensorio irriguo Garcia – Arancio: 20,0 Mm³, di cui 10,0 Mm³ dalla Diga Garcia e 10,0 Mm³ dal Lago Arancio;

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• Sub comprensorio irriguo Castello-Gorgo-Raia: 11,8 Mm³; • Sub comprensorio irriguo San Giovanni-Furore: 6,0 Mm³; • Sub comprensorio irriguo Fanaco-Platani-Turvoli: 0,1 Mm³.

Nel corso della campagna irrigua 2008, pur effettuando una attenta distribuzione ed una decurtazione percentuale sulle dotazioni colturali in quei sub comprensori ove non è stato possibile disporre dei necessari volumi per il pieno soddisfacimento dei fabbisogni idrici, si è tuttavia chiesta ed ottenuta solo in Settembre, per il completamento della campagna irrigua, una integrazione idrica di circa 2,0 Mm³ senza la quale sarebbero stati sostanzialmente vanificati i risultati dell’intera stagione.

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CAPITOLO 2

LA ZONA IRRIGUA 1/D EST

Nell’ambito dei su descritti sub-comprensori irrigui, considerata la peculiarità delle colture impiantate e la tipologia degli impianti irrigui nel tempo realizzati, una delle aree irrigue di particolare interesse è quella denominata “Zona 1/D Est”, in agro di Castelvetrano ed in gestione all’omonima Sede.

L’approvvigionamento idrico della zona irrigua 1/D Est è assicurato dalla vasca denominata 1D, in gestione al Consorzio di Bonifica 1 – Trapani, che può essere alimentata, come descritto al paragrafo 2.3., sia con acqua proveniente dalla Diga Garcia, delle cui disponibilità idriche questo Consorzio è titolare nella misura del 48%, che dall’invaso Arancio del quale questo Consorzio è l’unico utilizzatore.

La Zona 1/D Est ha una superficie irrigabile di circa 2.000 ha catastali (1.650 ha al netto delle tare) e risulta delimitata a Nord dall’Autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo, ad Ovest dalla strada comunale Bresciana, a Sud dal Mare e ad Est dal Fiume Modione.

Detta zona interessa prevalentemente le Contrade “Canalotto”, “Muretta”, “La Palma”, “Bresciana” e “Manicalunga” e si sviluppa in destra idraulica del Fiume Modione tra quota 117 m s.l.m. e quota 30 m s.l.m..

Il territorio, dal punto di vista morfologico, è sostanzialmente caratterizzato da superfici pianeggianti o dolcemente ondulate, incise da una rete di strette vallecole non molto profonde.

Trattasi dei cosiddetti “terrazzi marini” costituiti da calcareniti sui quali si sono evoluti dei suoli del tipo “terra rossa”.

L’uso del suolo è vario ma con una particolare predilezione per l’olivo (da mensa e da olio - cultivar tipica è la Nocellara del Belice); sono altresì presenti i vigneti, gli agrumeti, i frutteti e le ortive a pieno campo (in fig. 2 un uliveto irriguo in fase di irrigazione).

La stagione irrigua, di norma, si svolge da Maggio ad Ottobre ma non sono infrequenti adacquamenti anche in periodi diversi da quello su indicato per quelle colture (per esempio i carciofeti), che, a seconda dell’andamento climatico, lo richiedono.

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Figura 2 – Uliveto irriguo in fase di irrigazione

Le dotazioni idriche assicurate nella zona in argomento, per ogni singola coltura e per ettaro, sono le seguenti:

Tabella 2 - dotazioni idriche per coltura

Coltura Dotazioni idriche (m3/ha)

Oliveto 1.100 Vigneto 1.100 Frutteto 2.300 Agrumeto 3.500 Ortive 4.200 Carciofeti 2.400

Di norma è possibile garantire le predette dotazioni idriche in quanto la zona irrigua di che trattasi, come sopra accennato, può essere indifferentemente servita dal lago Arancio o dal lago Garcia, tra loro interconnessi, e ciò consente generalmente di disporre di volumi idrici sufficienti ad assicurare i fabbisogni colturali.

I valori sopra riportati possono definirsi “standard” e risultano attendibili in quanto desunti dalla letteratura tecnica del settore e calibrati dal Consorzio sulla scorta della pluriennale esperienza irrigua nella zona e delle locali tecniche ed abitudini irrigue.

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Dette dotazioni vengono assunte a base del programma irriguo che annualmente viene redatto, ma occorre precisare che esse possono subire significative variazioni, in aumento o in diminuzione, a seconda delle richieste degli utenti che, generalmente, il Consorzio non ha difficoltà ad accordare.

Infatti anche volumi maggiori rispetto alla dotazione fissata nel programma irriguo vengono di solito concessi, eccezion fatta per annate particolarmente siccitose quando la dotazione viene stabilita in maniera insindacabile dall’Ente in relazione ai volumi complessivamente disponibili e può anche essere ridotta rispetto al valore di riferimento.

Il caso più frequente di variazione della dotazione idrica rispetto a quella stabilita nel programma irriguo riguarda gli oliveti da mensa, coltura peraltro maggiormente presente nella zona, che, notoriamente, alternano annate “di carica” (produzioni dell’ordine di 60/70 q.li/ha) ad annate “di scarica” (produzioni non superiori ai 40 q.li/ha).

L’utente, infatti, richiede di solito tutta la dotazione irrigua o anche volumi notevolmente maggiori quando l’oliveto si presenta “carico” per cui è necessario effettuare frequenti concimazioni ed irrorazioni (e relativi adacquamenti) al fine di portare il frutto alle dimensioni commerciali economicamente convenienti, mentre richiede normalmente un volume minore rispetto alla dotazione “standard” in caso di annate “scariche” quando il frutto, cioè, si presenta già di idonee dimensioni commerciali.

L’esame del tabulato n. 1 di fine campagna irrigua 2008 (in allegato 1) mostra, a conferma di quanto sopra evidenziato, come a superfici irrigate di paragonabile estensione (oliveto) corrispondano, a volte, volumi di adacquamento molto diversi.

In considerazione, però, che non tutti gli oliveti impiantati nella zona si presentano contemporaneamente “carichi” o “scarichi”, in quanto ciò dipende, come noto, sia da fattori climatici (ondate di scirocco, grandinate estive, forti venti nel periodo della fioritura, etc.) che dalle tecniche colturali di potatura, si registra normalmente una sorta di compensazione tra i volumi richiesti e forniti in eccesso rispetto alla dotazione con quelli, viceversa, forniti in misura inferiore rispetto allo “standard”. Ne discende, in definitiva, che la dotazione ipotizzata in sede di programmazione risulta generalmente molto prossima al valore medio effettivamente fornito.

Nella stagione irrigua 2008 (Tab. 3) è stata irrigata una superficie di 931,80 ha fornendo agli utenti un volume d’acqua complessivo di 1.448.028 m³ (rilevato dai contatori volumetrici ai gruppi di consegna comiziali) su una superficie così utilizzata:

Tabella 3 - Colture irrigate nel 2008

Coltura Superficie (ha)

Oliveto 679.84 Agrumeto 127.91 Vigneto 102.07 Frutteto 9.64 Ortive 11.90 Carciofeti 0.44

Applicando alle superfici realmente irrigate le dotazioni definite “standard”, cioè da programma irriguo, si otterrebbe:

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Tabella 4 - Consumo previsto anno 2008

Coltura Superficie (ha)

Dotazione irrigua (m3) Totale per coltura (m3) Oliveto 679.84 1,100 747,824 Agrumeto 127.91 3,500 447,685 Vigneto 102.07 1,100 112,277 Frutteto 9.64 2,300 22,172 Ortive 11.90 4,200 49,980 Carciofeti 0.44 2,400 1,056 Totale 1,380,994

Come si osserva, lo scarto tra il volume ipotizzato in sede di programmazione e quello realmente fornito è molto contenuto (circa 67.000 m³).

Il superiore prospetto riepilogativo mostra, inoltre, che le colture maggiormente presenti sono l’oliveto, l’agrumeto e il vigneto; nella quasi totalità la viticoltura è orientata verso l’uva da vino, mentre l’olivicoltura è generalmente orientata verso la cultivar “Nocellara del Belice” destinata prevalentemente ad olive da mensa e, in misura ridotta, ad olio.

Le aziende esistenti nella zona irrigua di che trattasi sono generalmente di piccolissima, piccola e media superficie. Nelle prime due classi di grandezza, cioè fino a 0.50 ha e da 0.5 a 2 ha, si raggruppano il 60% circa delle aziende, nella classe da 2.0 a 5.0 ha si riscontra il 20% circa delle aziende, nelle classi da 5 a 10 ha e da 10 a 25 ha si riscontra il 15% circa delle aziende. Le aziende con superficie superiore a 25 ha rappresentano il 5% circa dell’estensione complessiva della zona irrigua in esame.

In considerazione di tale frammentazione la forma di conduzione più presente è quella del coltivatore diretto con azienda a conduzione familiare.

I sistemi di irrigazione maggiormente diffusi sono a goccia, a spruzzo e a micropioggia sottochioma (comunemente denominata a farfalla).

La zona irrigua 1/D Est è stata attrezzata in due tempi con due distinti interventi pubblici.

Il primo lotto di circa 1.000 ha, entrato in esercizio nella stagione irrigua 1999, è costituito da n. 10 nodi di diramazione in carico, n. 63 gruppi di consegna comiziali e n. 1.105 valvole di idrante.

Il secondo lotto di circa 650 ha, entrato in esercizio nella stagione irrigua 2004, è costituito da n. 6 nodi di diramazione in carico, n. 39 gruppi di consegna comiziali e n. 561 valvole di idrante.

2.1. Sistema di telecomando e telecontrollo

L’impianto irriguo di che trattasi è dotato di sistema di telecomando e telecontrollo.

Il sistema, sviluppato per il controllo e per la gestione in automatico dell’impianto irriguo, nella sua architettura di base è costituito da:

l'Unità centrale;

le Unità periferiche di controllo;

le Unità di campo piccolo R.T.U.

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• l’Unità centrale, ubicata presso la Sede periferica consortile di Castelvetrano in C.da Seggio, in grado di comandare e ricevere informazioni di ritorno dalle Unità periferiche;

• le Unità periferiche, site nelle postazioni in campo (nodi di diramazione), le quali rappresentano il livello di controllo gerarchicamente inferiore, in grado di inviare comandi e di ricevere informazioni di ritorno dalle Unità di campo piccolo RTU e dai sensori e dagli strumenti collegati.

La seguente figura mostra una schema semplificato della configurazione geometrica della rete irrigua (in blu) con evidenziate i nodi di misurazione dei volumi (in rosso), i gruppi di consegna comiziali (in bianco) all’interno del distretto.

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La fig. 4 sotto riportata è relativa ad un gruppo di consegna comiziale singolo. In sinistra è visibile il complesso delle apparecchiature idrovalvola - contatore volumetrico e unità di campo piccolo R.T.U..

Figura 4 – Gruppo di consegna comiziale singolo

Le comunicazioni tra le unità di campo piccolo R.T.U. (installate sia ai gruppi di consegna comiziali che aziendali) e le Unità periferiche di controllo avvengono via cavo, mentre tra le Unità periferiche di controllo e l'Unità Centrale i dati viaggiano via etere (trasmissione radio).

Il collegamento via radio ha contribuito a migliorare sensibilmente il servizio irriguo, considerato che il sistema via cavo è soggetto frequentemente a guasti dovuti all’interruzione dei cavi di collegamento, determinata da varie cause.

L’Unità centrale operativa comprende due centri di supervisione, e specificatamente uno per il sistema

di automazione (telecomando) ed uno per il sistema di telecontrollo.

Il centro per l’automazione (telecomando) è il sistema attraverso il quale l'operatore può gestire i turni irrigui, acquisire dati e comandare aperture e chiusure dei vari comizi ed idranti.

Il centro per il telecontrollo è invece il sistema attraverso il quale l'operatore può controllare le varie portate ai nodi ed aprire e chiudere le valvole a farfalla di sezionamento.

Ogni centro è costituito da:

• un personal computer con stampante e gruppo di continuità; • una Unità di interfaccia F.I.U.;

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• un apparato ricetrasmittente; • un software gestionale;

• un quadro sinottico (solo per il sistema di telecontrollo).

Con riferimento al centro per il telecontrollo, la fig. 5 illustra la consolle di lavoro con il relativo quadro sinottico, mentre le figg. 6, 7 e 8 sono relative, rispettivamente, alle schermate iniziali del primo e del secondo lotto ed allo schema del Nodo 1 DAB.

Figura 5 – Consolle di lavoro centro per il telecontrollo

L'Unità di Interfaccia F.I.U. è l'apparato che collegato al computer del centro (via cavo tramite uscita

seriale dedicata) e alle Unità periferiche (tramite radio) consente di gestire tutte le comunicazioni da e per il centro. Esso è costantemente in comunicazione con il campo anche quando, per motivi diversi, il computer del centro dovesse essere non operativo. In tale caso la F.I.U conserva tutti i dati provenienti dal campo e li scarica al computer centrale quando questo diviene di nuovo operativo.

L'Unità F.I.U è in grado di gestire un numero quasi indefinito di Unità periferiche di controllo e, quindi, un numero altrettanto indefinito di comandi o informazioni di ritorno sia a livello digitale che analogico, e ciò torna certamente utile in caso di eventuali espansioni del sistema.

L’apparto ricetrasmittente è costituito da una radio omologata per il mercato italiano, con frequenza

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Il software gestionale, installato nel computer dell'Unità Centrale, consente all'operatore di

sovrintendere tutte le operazioni atte alla corretta ed efficace gestione del sistema. In particolare con il sistema di automazione è possibile controllare e disciplinare l'esercizio irriguo tramite svariate funzioni, tra le quali le più importanti:

• gestire automaticamente il turno irriguo nei gruppi comiziali attraverso la predisposizione di programmi, la teletrasmissione dei comandi d'attuazione ad organi di apertura e chiusura del flusso idrico quali le idrovalvole e gli idrometri (cioè il complesso costituito dall’idrovalvola + il regolatore di portata + il contatore volumetrico) e la ricezione delle informazioni di ritorno relative alle operazioni espletate. Il software permette la rapida e chiara visualizzazione del comizio sul video dalla quale risulta il numero delle valvole, le loro denominazioni, il loro stato, la quantità di acqua erogata, gli eventuali allarmi ed il tempo di inizio e fine irrigazione;

• gestire il turno a tempo o a volume;

• segnalare tempestivamente le disfunzioni dell'impianto irriguo, come differenze predeterminate tra le portate programmate e quelle circolanti nella rete, attraverso il collegamento col contatore ad impulsi posto al gruppo di consegna comiziale;

• consentire l'apertura indipendente di almeno due valvole contemporanee nello stesso comizio per poter aprire una nuova valvola prima della chiusura della precedente (onde diminuire il rischio dei colpi d'ariete);

• consentire la chiusura dell'erogazione da parte dell'utente, anche a valvola aperta, in condizioni di emergenza;

• registrare la portata istantanea erogata, lo stato delle valvole (aperta, chiusa), i guasti meccanici (valvola che non risponde al comando) ed elettrici (schede di comando fuori servizio, rottura del cavo elettrico di collegamento) e memorizzare i volumi erogati da poter utilizzare ai fini tariffari e per la messa a punto dei fabbisogni;

• interrogare in tempi stabiliti ed in modo automatico ciascuna unità periferica di controllo al fine di aggiornare i dati raccolti.

Con riferimento al centro per il telecomando, le figg. 9, 10 e 11 sono relative, rispettivamente, alle schermate iniziali del primo e del secondo lotto ed allo schema dei comizi 2AB.5 e 2ABC.1.

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Figura

Figura 1 – Gruppo di consegna comiziale triplo
Tabella 2 - dotazioni idriche per coltura
Tabella 3 - Colture irrigate nel 2008
Tabella 4 - Consumo previsto anno  2008
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