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Spettro elettromagnetico degli atomi

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Academic year: 2021

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Lezione 3 - Struttura atomica

Unit`

a 3.1 Spettro elettromagnetico degli atomi

Luca Salasnich

Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei”, Universit`a di Padova

(2)

Esperimenti con i gas atomici (I)

Numerosi dati sperimentali ottenuti con i gas atomici, suggeriscono che i singoli atomi emettono luce solo per certe lunghezze d’onda λ

caratteristiche.

Inoltre, nel caso degli atomi, le lunghezze d’onda di emissione coincidono con le lunghezze d’onda di assorbimento. Queste lunghezze d’onda λ (o equivalentemente le corrispondenti frequenze ν = c/λ), specifiche per ogni atomo, sono dette spettro elettromagnetico di quel atomo.

(3)

Esperimenti con i gas atomici (II)

Storicamente gli esperimenti sistematici per determinare lo spettro elettromagnetico degli atomi sono iniziati verso la met`a del 1800.

La tecnica usata era quella di intrappolare un gas atomico all’interno di una ampolla, e di riscaldare il gas con metodi elettrici. Ad esempio nella lampada a scarica le estremit`a della ampolla (lampada) vi sono due elettrodi carichi.

(4)

Lo spettro dell’atomo di idrogeno (I)

Nel caso dello spettro elettromagnetico dell’atomo di idrogeno, i numerosi dati sperimentali sono ben sintetizzati dalla formula empirica di Rydberg

1 λ = RH  1 n2 1 − 1 n2 2  (1) dove λ `e una delle lunghezze d’onda dello spettro,

RH = 1.1 · 107m−1 (2)

`e la costante di Rydberg, mentre n1ed n2 sono due numeri interi positivi

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Lo spettro dell’atomo di idrogeno (II)

Lyman: n1= 1 e tutti gli n2> 1

Balmer: n1= 2 e tutti gli n2> 2

Paschen: n1= 3 e tutti gli n2> 3

(6)

Lo spettro dell’atomo di idrogeno (III)

Dato che vale sempre la relazione di dispersione

λ ν = c , (3)

la formula di Rydberg si pu`o anche scrivere come segue ν = c RH  1 n2 1 − 1 n2 2  (4) dove ν `e una delle frequenze dello spettro elettromagnetico dell’atomo di idrogeno.

Come vedremo, Bohr nel 1913 spiega la formula empirica di Rydberg con un modello microscopico planetario dell’atomo di idrogeno. Per farlo Bohr introduce una ipotesi rivoluzionaria: la quantizzazione del moto delle particelle con massa diversa da zero.

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