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Allegato 3 – Rassegna stampa sul progetto “Toscana Resort Castelfalfi”
VARIE
1. Connelly K. (2005), “Room mit ein view: German travel company buys up entire Tuscan village”, The Guardian, Friday 25 May 2007
2. Brown S. (2007), “Idyllic Tuscan village turns German”, Time Out, Gulf Time Features, Sunday,
July 1, 2007
3. http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,491278,00.html
4. Tourism Review (2008), “Time of changes - New marketing strategies”, Tourism Review online magazine, January, 2008
5. De Rosa F. (2008 ), “I piccoli orrori del belpaese. Il paesaggio italiano è aggredito dall’abusivismo edilizio. Monticchiello è stata solo la punta dell’iceberg”, Il Forestale n. 44, Anno IX, marzo/aprile 2008
IL TIRRENO
1. Il Tirreno, “«Il Circondario è senza fondi»”, 25 novembre 2007
2. Il Tirreno, “Un villaggio, un albergo e tutto il resto”, 13 dicembre 2007
3. Lancisi M. (2007) “Castelfalfi, la lottizzazione s’ha da fare”, il Tirreno, 13 dicembre 2007.
4. Aterini L. (2007), “Castelfalfi, la benedizione di Martini. Istituzioni alleate nel dire sì al resort di lusso della multinazionale Tui”, Il Tirreno, 18 dicembre 2007.
5. Il Tirreno, “Senza Titolo”, 19 dicembre 2007.
6. Il Tirreno, “Senza Titolo”, 22 dicembre 2007.
7. Il Tirreno “Castelfalfi rinasce, Montaione plaude e il sindaco Rossetti fa la regista”, 27 dicembre 2007.
8. Fani M. (2008), “No all'aumento di volume»”, il Tirreno, 04 gennaio 2008
9. Aterini L. (2008), “Castelfalfi, a fine luglio la variante per Tui”, il Tirreno, 22 giugno 2008
10. Signorini M., Rombai L. De Luca L. (2008), “A Castelfalfi progetto dannoso”, il Tirreno, 23 luglio 2008
11. Il Tirreno, “Via libera al mega resort”, 03 settembre 2009
12. Il Tirreno, “Castelfalfi new look con 200 posti di lavoro”, 03 settembre 2009
13. Il Tirreno, “Castelfalfi, Legambiente boccia il progetto”, 23 settembre 2009
14. Turchi F. (2010), “Riparte Castelfalfi targato Tui”, il Tirreno, 10 febbraio 2010
15. Il Tirreno, “Castelfalfi, dieci assunzioni”, 10 febbraio 2010
16. Il Tirreno, “Il borgo scelto da Benigni”, 21 agosto 2010.
17. Il Tirreno, “«A settembre verrà firmata la convenzione»”, 21 agosto 2010.
18. Acconci D. (1998), Un suggestivo castello, un campo di golf e un Country Club Castelfalfi: Medioevo e turismo, Il Tirreno 13 novembre 1998
19. Il Tirreno (2001), La struttura è nata 20 anni fa ma ancora ci sono grossi investimenti da fare Un borgo medievale «in mano» ai turisti, Il Tirreno 21 agosto 2001
20. Il Tirreno (2001), CASTELFALFI: LA SCHEDA Da paese fantasma a residence di lusso Un set perfetto dove pochi sono gli abitanti originari rimasti, Il Tirreno 21 agosto 2001
21. C.G. (2004) Dagli etruschi al Pinocchio di Benigni, Il Tirreno 02 aprile 2004
22. Fiorini G.(2005), In sciopero la tenuta di Castelfalfi, Il Tirreno 12 marzo 2005
23. Il Tirreno (2005), Golf, albergo e ristoranti su 1200 ettari di campagna, Il Tirreno 12 marzo 2005
24. Padula F. (2006), Montaione, il futuro è legato al turismo, Il Tirreno 06 gennaio 2006
25. Il Tirreno (2007), In vendita casali a Castelfalfi, Il Tirreno 14 febbraio 2007
26. Il Tirreno (2007), Un fatturato da 20 miliardi, Il Tirreno 10 marzo 2007
27. Fiorini G.(2007), Le mani del colosso Tui su Castelfalfi, Il Tirreno 10 marzo 2007
28. Fiorini G.(2007), I tedeschi alla conquista di Castelfalfi, Il Tirreno 17 maggio 2007
29. Bartoli C. (2007), La tenuta e anche il borgo: Castelfalfi è già tedesca, Il Tirreno 18 maggio 2007
30. Il Tirreno (2007), Castelfalfi, il paese venduto ai tedeschi, Il Tirreno 12 giugno 2007
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31. Il Tirreno (2007), «Non dovete costruire ancora», Il Tirreno 01 ottobre 2007
32. Il Tirreno (2007), Sito internet e incontri pubblici, Il Tirreno 01 ottobre 2007
33. Il Tirreno (2007), Ecco il progetto che trasformerà Castelfalfi, Il Tirreno 01 ottobre 2007
34. Il Tirreno (2007), La Tui trasforma il borgo di Castelfalfi, Il Tirreno 01 ottobre 2007
35. Il Tirreno (2007), Visite guidate e dibattiti web: si annuncia un lungo dibattito, Il Tirreno 01 ottobre 2007
36. Asor Rosa(2007),: «Un altro maxi obbrobrio, bisogna intervenire» Il Tirreno 02 ottobre 2007
37. Aterini L. (2007), “Anche in Valdelsa colline di cemento” il Tirreno, 03 ottobre 2007
38. Il Tirreno (2007), «Castelfalfi? Progetto interessante», il Tirreno, 03 ottobre 2007
39. Il Tirreno (2007), “E l’acqua? Un mistero”, il Tirreno, 22 ottobre 2007
40. Santini P., Aterini L. (2007), «Solo» 170mila metri cubi di cemento in più”, il Tirreno, 22 ottobre 2007
41. Il Tirreno (2007), Entusiasti i commercianti, il Tirreno, 22 ottobre 2007
42. Santini P., (2007) «Progetto non più ridimensionabile», il Tirreno, 22 ottobre 2007
43. Il Tirreno (2007), Borgo medievale duplicato, il Tirreno, 22 ottobre 2007
44. Il Tirreno (2007), “Borgo su Invest in Tuscany”, il Tirreno, 28 ottobre 2007
45. Aterini L. (2007), “Tui rivende Castelfalfi a pezzi”, il Tirreno, 28 ottobre 2007
46. Il Tirreno (2007), «Troppo suolo consumato», il Tirreno 11 novembre 2007
47. Santini P., Aterini L. (2007), “Il paese a fianco dei tedeschi «Castelfalfi deve crescere»”, il Tirreno, 11 novembre 2007
48. Il Tirreno (2007), “Castelfalfi, un comitato per il sì al progetto «E una chance, porterà benefici agli abitanti»”, il Tirreno, 11 novembre 2007
49. Il Tirreno (2007), “Schluter: «Avremo un surplus di acqua grazie al suo riuso»”, il Tirreno, 13 novembre 2007
50. Santini P. (2007), “Tui ha uno spirito colonialista”, Il Tirreno, 15 novembre 2007
51. Il Tirreno (2007), “«Accuse infondate»”, il Tirreno, 19 novembre 2007
52. Manfellotto B. (2007), “La voce del garante”, il Tirreno, 09 dicembre 2007
53. Il Tirreno (2008), “Stasera assemblea su Castelfalfi”, il Tirreno, 22 luglio 2008 54. Il Tirreno (2009) “Pdl: sì a Castelfalfi, ma non così”, il Tirreno, 04 settembre 2009
55. Aterini L. (2011) “Da borgo fantasma a città delle vacanze”, Il Tirreno, 04 giugno 2011, (pag. 3 Primo piano)
EDDYBURG
1. Erbani F. (2008), “Toscana, le cento ferite che uccidono il paesaggio”, Eddyburg, 28.06.2008
2. Baiocchi P. (2007), “Castelfalfi, un angolo di Germania in Toscana”, Eddyburg, 09.09.2007.
3. Santini P., Aternini L. (2007), “Il paese a fianco dei tedeschi «Castelfalfi deve crescere»”, Eddyburg, 12.11.2007
4. Salzano E. (2009), “Difesa del paesaggio o monocultura turistica?”, Eddyburg, 15.08.2009
5. Roggio S. (2007), “Toscana Resort”, Eddyburg, 22.11.2007
6. Eddyburg (2007), “Un appello per evitare l'alienazione di Castelfalfi”, Eddyburg, 20.12.2007
7. Belperio D. (2007), “Castelfalfi, le raccomandazioni del Garante”, Eddyburg, 14.12.2007
8. Belperio D. (2007), “Sì condizionato di Montaione al progetto Tui su Castelfalfi”, Eddyburg, 19.12.2007
9. Morisi M. (2008),“Castelfalfi: il garante risponde alle critiche”, Eddyburg, 18.01.2008
10. Salzano E. (2008), “Morisi: Autodifesa o autodenuncia?”, Eddyburg, 18.01.2008
11. Baldeschi P. (2008), “Sulla lettera di Massimo Morisi e sulla replica di Edoardo Salzano”, Eddyburg, 18.01.2008
12. Baldeschi P. (2008), “Castelfalfi, atto secondo: dalle parole ai fatti”, Eddyburg, 13.12.2008
13. Mannocci R. (2007),"Dopo Castelfalfi", Eddyburg, 20.12.2007
14. Magnaghi A. (2008), “Note a margine del dibattito su Castelfalfi”, Eddyburg, 19.01.2008
15. Parigi M. (2008), “Castelfalfi: relazione del garante o del mallevadore?”, Eddyburg, 18.01.2008
16. Roggio S. (2008), “Garanzie di parte nella partecipazione per Castelfalfi”, Eddyburg, 18.01.2008
17. Bobbio L. (2008), “La svolta di Castelfalfi”, Eddyburg, 14.02.2008
Commento [MSOffice2]: Robeto Mannocci, Italia nostra di Lucca
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LA NAZIONE
1. Landi L. (2008), “La variante per Castelfalfi con tante importanti novità”, La Nazione, 24 luglio
2008
2. La Nazione (2009) “Cosa chiede la «Tui» del russo Mordashov”, La Nazione, 31 luglio 2009
3. Andreotti A. (2008) “Castelfalfi si lavora sodo e le trasformazioni già si vedono…” La Nazione, 12 giugno 2008
4. La Nazione (2009) “Castelfalfi, il Pdl chiede più ricadute economiche”, La Nazione, 04 settembre 2009
LA REPUBBLICA
1. Bologni M. (2007) “Il megapiano di sviluppo al vaglio dei cittadini”, Repubblica, 29 settembre 2007 (pg 1, Firenze) e
2. Bolognini M. (2007) “Montaione, cemento e restauro il piano al vaglio dei cittadini”, Repubblica, 29 settembre 2007 (pg. 5, Firenze)
3. Poli S. (2007), “Montaione, nuovo progetto parla il paese”, Repubblica, 01 ottobre 2007 (pg.1, Firenze)
4. Vanni M. (2007) “Ecco a voi il progetto e Montaione ci pensa su”, Repubblica, 11 novembre 2007 (pg. 5, Firenze)
5. Bologni M. (2007), “Rivolta degli ambientalisti contro il progetto Castelfalfi”, Repubblica, 15 dicembre 2007 (pg. 7, Firenze)
6. Repubblica (2007), “La Tui e Castelfalfi Pronti a discuterne”, Repubblica, 16 dicembre 2007 (pg. 9, Firenze)
7. Tortora F. (2011), “E' polemica sul borgo toscano che diventerà un'enclave per milionari”, Repubblica, 15 giugno 2011
VARIE
Connelly K. (2005),“Room mit ein view: German travel company buys up entire Tuscan village”, The Guardian, Friday 25 May 2007 (articolo tradotto)
La tranquillità di Castelfalfi sarà presto una riserva per migliaia di turisti tedeschi.
L’intero borgo della Tenuta di Castelfalfi è stato portato via/soffiato dal gigante tour operator TUI e nei prossimi due anni sarà trasformato in un luogo di vacanza integrato per turisti tedeschi.
L’idea/concept è quella di creare un “mondo di vacanza” autonomo, all’interno delle storiche mura di Castelfalfi, che include ristoranti, boutiques, spa, hotel hall-inclusive e un campo da golf che verrà ingrandito.
Al termine della sua realizzazione Castelfalfi sarà in grado di ospitare 3.200 persone contemporaneamente e darà luogo alla prima ondata di turismo di massa in una regione che attrae vacanzieri precisamente per la presenza di hotel di piccola scala a conduzione familiare.
Per l’industria del mercato turistico di massa il golf e la spa sono considerate come particolarmente sottosviluppate nella regione.
Commento [MSOffice3]: Antonio Paganini direttore del Toscana Resort di Castelfalfi
Commento [D4]: Tenuta di Castelfalfi sarà trasformata in luogo di vacanza integrato per turisti tedeschi
Commento [D5]: Ospiterà 3.2000 persone contemporaneamente
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Quello che rimane da spiegare è perché l’operazione di TUI, descritta come la più imponente mai realizzata, ha incontrato così poca opposizione fra i cinque rimanenti abitanti di Castelfafi
Ci sarà ben poco di italiano nell’esperienza di Castelfalfi, a parte la location.
La TUI dichiara che vuol offrire ai propri ospiti un’esperienza rurale totale, inclusi prodotti locali come frutta, verdura e vino. Il capo Michael Frenzel afferma che il villaggio sarà “autosufficiente nell’ambito delle possibilità attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili”
Molti nel territorio di Montaione sono scettici, in ricordo di una serie di tentativi falliti di ringiovanimento del borgo. In ciascuna decade a partire dal 1970 investimenti in progetti uno dopo l’altro sono falliti. L’ultimo tentativo che iniziò nel 1990 sembrava promettente. Un hotel, campo da golf e ristorante furono costruiti e una spa era stata pianificata, ma l’idea collassò per mancanza di fondi e da allora non è successo più niente. Le facciate delle case sono state rudimentalmente picchettate e i giardini sono stati curati, giusto nel caso che un altro investitore avesse avuto intenzione di subentrare, ma in generale Castelfalfi ha bisogno di un restauro
TUI Travel, il più grande tour operator mondiale, ha probabilmente appena fatto la sua scommessa più sicura.
Tourism Review (2008), “Time of changes - New marketing strategies”, Tourism Review online magazine, January, 2008 (articolo tradotto)
Oggi l’industria del turismo mondiale sta affrontando molte sfide e i diversi players elaborano e scelgono diverse strategie competitive per sostenere e spingere il proprio business in avanti.
Nell’industria del turismo dei nostri giorni i consumatori detengono un crescente potere. Perché? Le ragioni sono molteplici, tre possono essere considerate come le più importanti:
- Sviluppo tecnologico, soprattutto in relazione ad internet che crea uno “spazio di viaggio” con regole differenti. Il decremento dei prezzi e la facilità di prenotazione guidano i consumatori verso nuovi o re-branded operators attraverso nuovi canali distributivi
- La crescita straordinaria di servizi a basso costo in molti segmenti dell’industria, come i servizi di trasporto, l’alloggio, noleggio macchine e altro. Questo fenomeno connesso con la diffusione di internet incoraggia gli individui a viaggiare più quanto sia mai successo prima
- Globalizzazione che rende il mondo più piccolo. L’Europa stessa è passata attraverso diversi livelli di globalizzazione, come l’allargamento dell’Ue o l’allargamento del Tratttato di Schengen. Questo rende viaggiare molto più semplice che anche solo una decina di anni fa.
La strategia di “fuga” più comune da questa situazione è considerare solo alcune delle strategie di consolidamento. Fusione e acquisizione sono considerate come le soluzioni che possono portare ad una soluzione e guidare verso un miglioramento
Commento [D6]: Il progetto avrà poco di italiano, a parte la location
Commento [D7]: Per la Tui il villaggio sarà autosufficiente grazie alle energie rinnovabili
Commento [D8]: Molti sono scettici – altri progetti in passato sono tutti falliti
Commento [D9]: Castelfalfi ha bisogno di un restauro e la Tui vi ha scommesso tutto
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significativo specialmente della posizione di mercato delle compagnie. Comunque i dati relativi a l’ultima decade mostrano che molti consolidamenti con un chiara “strategia di consolidamento del valore aggiunto” non hanno incontrato le aspettative degli sthekolders. In alcuni casi le situazioni sono addirittura peggiorate. Uno degli elementi essenziali nella pianificazione economica è la considerazione dei quattro elementi base del marketing, le quattro “P”: Prodotto, Posto (canale di distribuzione), Prezzo, Promozione. Sembra che solo le strategie che si focalizzano sulle prime due P sono in grado di produrre risultati sostenibili. Il passaggio in Prezzo e Promozione sono conseguenti.
Un esempio di questo nuova creazione di prodotto “out of the box” (pacchetto completo) è rappresentato dall’enorme investimento del gigante tedesco TUI. La compagnia di viaggi ha investito 250 milioni di euro per comprare in Toscana un intero borgo, la Tenuta di Castelfalfi. Nei prossimi due anni il borgo sarà trasformato in un luogo di vacanza integrato per turisti tedeschi. L’idea consiste nel creare un unico “mondo di vacanza” all’interno delle storiche mura di Castelfalfi con infrastrutturazione completa, che include hotel, ristoranti, negozi, spa e un nuovo campo da golf da 18 buche. Castelfalfi dovrebbe essere in grado di ospitare più di 3.000 persone alla volta in ogni periodo dell’anno.
Brown S. (2007), “Idyllic Tuscan village turns German”, Time Out, Gulf Time Features, Sunday, July 1, 2007 (articolo tradotto)
Un Borgo Toscano sarà interamente ristrutturato dai tedeschi
Nonostante i titoli di giornali delle città vicine titolano sulla “conquista germanica”, gli abitanti di Castelfalfi –tutti e quattro – non sembrano essere preoccupati di minacce alla loro tranquillità
Posizionato sulla cima ventilata di una collina con una imponente vista sulle colline toscane, silenziosa eccetto per gli uccelli e i grilli, Castelfalfi è quel tipo di scena pastorale incontaminata che fa fare ai turisti un sospiro di beatitudine. Non rimarrà così per molto tempo. I proprietari, la Tui, il touroperator tedesco più grande d’Europa, ha ottenuto i permessi di pianificazione, cambierà nome e lo trasformerà in un immenso complesso turistico a quattro stelle per turisti tedesci, nordici, francesi e inglesi.
Costruito fin dai tempi degli Etruschi […] nell’ultimo secolo il borgo è stato progressivamente abbandonato. Ad una prima vista sembra immacolato con piante in vaso sul pavimento e una curata e lussureggiante piazza. Ma oltre la facciata, tutti i vani d’entrata, eccetto alcuni, sono pieni di ragnatele, la maggior parte delle finestre non hanno vetri e piccioni e rondini hanno nidificato all’interno delle case. La scuola del villaggio è stata chiusa tre decadi fa. La chiesa medievale di San Floriano è ricoperta di lavanda, il soffitto è collassato e l’orologio è bloccato alle 7.22.
Alcuni sostenitori del villaggio temono che presto cesserà di essere uno storico e genuino pezzo di Italia. I piani della Tui, che sono ancora sottoposti all’approvazione
Commento [D10]: Pacchetto completo “vacanza”: esempio di questo è il Borgo di Castelfalfi che sarà trasformato in un luogo di vacanza integrato per turisti tedeschi
Commento [D11]: I 4 abitanti di castelfalfi non sono preoccupati della “conquista germanica” del borgo
Commento [D12]: Tui cambierà il borgo in un immenso complesso turistico
Commento [D13]: Il borgo è abbandonato e necessità di opere di restauro
Commento [D14]: Il borgo cesserà di essere uno storico genuino pezzo d’Italia
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delle autorità locali, prevedono due campi da golf, tre hotel con ristorazione varia per sportivi, turisti d’avventura e famiglie, in più appartamenti in affitto e servizi sportivi.
La compagnia non vuole dire quanto turisti saranno ospitati nella rinominata “Toscana Resort Castelfalfi” ma i giornali locali hanno stimato una capacità di 3.000 persone.
“Sarà un villaggio turistico, non è vero? Non una città italiana” ha dichiarato Lorraione Thorne una signora inglese che insegna pittura su tela alla colonia estiva per artisti che si tiene in Castelfalfi.
Ma con solo un negozio che vende olio d’oliva e vino prodotto dalla fattoria ora posseduta dalla Tui e il ristorante sulla strada nelle mani tedesche e una piscina e un centro congressi anch’esso posseduto dalla Tui, che in una visita recente ospitava imprese farmaceutiche tedesche, il villaggio, in ogni caso, non traboccherà sicuramente di cultura italiana.
L’acquisizione tedesca di Castelfalfi ha stimolato un dibattito su quanto l’Italia si deve spingere in avanti nel suo abbracciare il turismo straniero. Esperti del turismo dicono che si tratta di un caso esemplare del trend in direzione del “turismo diffuso”, dove gli investitori comprano proprietà attorno ad una città per trasformale in hotel o appartamenti da vacanza. Per il sindaco di Civitella, Massimiliano Dindalini, agli investitori non dovrebbe essere consentito di comprare “comunità vive”, ma un villaggio virtualmente abbandonato come Castelfalfi deve decidere tra investitori stranieri o una lenta decadenza. “Non fa nessuna differenza, per me, di quale paese provengano, ma piuttosto che piani di investimento hanno”.
La Tui tramite il capo delle relazioni con i media fa sapere che rifiuta l’idea che essa voglia trasformare Castelfalfi in una sorta di “parto a tema” toscano. “Questo non è assolutamente il nostro obiettivo” […] “Vogliano preservare il tipico paesaggio toscano perché i target group per la Toscana vogliono questo paesaggio”
Per preservare il paesaggio Toscana, la Tui svilupperà attività agricola attorno a Castelfalfi, per una produzione di 30 ettari di vino Chianti, 8.000 piante di ulivi e carne Toscana sarà servita ai tavoli dei ristoranti che saranno costruiti.
Anche se la Tui non ha acquistato la chiesa ha promesso di supportare il restauro. Camillo Carli la cui casa affittata dalla chiesa è incollata alle rovine ha uno scintillio negli occhi alla prospettiva del restauro della chiesa e dei 300 posti di lavoro e più promessi. “Se ci sarà denaro, sarà denaro per tutti”, “altrimenti è solo miseria”.
De Rosa F. (2008), “I piccoli orrori del belpaese. Il paesaggio italiano è aggredito dall’abusivismo edilizio. Monticchiello è stata solo la punta dell’iceberg”, Il Forestale n. 44, Anno IX, marzo/aprile 2008
Imprenditori senza scrupoli continuano ad aggredire villaggi, poggi e boschetti. L’ultima cementificazione potrebbe interessare Castelfalfi
Commento [D15]: Si chiamerà “Toscana Resort Castelfalfi” Commento [D16]: Per Lorraione Thorne sarà un villaggio turistico e non una città italiana
Commento [D17]: Il villaggio non avrà la cultura italiana
Commento [D18]: Esperti del turismo parlano di esempio di “turismo diffuso”
Commento [D19]: Il sindaco di Civitella, Massimiliano Dindalini dice: Non si dovrebbe permettere di comprare “comunità vive”
Commento [D20]: Tui sostiene di voler preservare il tipico paesaggio toscano sviluppando attività agricola, vino e olio della zona saranno serviti a tavola
Commento [D21]: Camillo Carli, che abita nella casa adiacente alla chiesa in rovina è contento: la Tui ha promesso di restaurare la chiesa e 300 posti di lavoro. Ci saranno sodi per tutti
Commento [D22]: Imprenditori senza scrupoli alla conquista dei borghi toscani
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Facendosi forti d’autorizzazioni, magari rilasciate negli anni ’90, imprenditori senza scrupoli continuano ad aggredire villaggi, poggi e boschetti. L’ultima cementificazione potrebbe interessare Castelfalfi, il borghetto dove
Roberto Benigni ha girato le scene del film Pinocchio, nel comune di Montaione, in provincia di Firenze. Attorno al villaggetto con il piccolo castello, il colosso tedesco Tui (Touristik Union International), una multinazionale del turismo mondiale da 65 mila dipendenti e 290 alberghi, vuole realizzare villaggi per 140 mila metri cubi di nuove costruzioni per 1.500 posti letto, con 162 ettari di campi da golf, nuove piazze e parcheggi per 700 posti auto. E riqualificare anche gli edifici esistenti, per un volume di altri 220 mila metri cubi. È il progetto “Toscana Resort Castelfalfi”, una
super residenza a 5 stelle. Costo: 300 milioni di euro. Commento [D23]: La prossima cementificazione potrebbe essere quella di Castelfalfi
223 IL TIRRENO
Il Tirreno (2010), “«A settembre verrà firmata la convenzione»”, Il Tirreno, 21 agosto 2010.
Sindaco Rossetti dice che si firmerà convenzione «Attualmente quello che so è che a settembre verrà firmata la convenzione». E’ tutto quello che il sindaco è disposta a dire sulla vicenda dello stop al progetto “Toscana Resort Castelfalfi”.
Tui afferma che è tutto bloccato: Un dato che cozza con quanto affermato da uno dei portavoce della società tedesca Tui, Robin Zimmermann, raggiunto ad Hannover, che ha invece specificato: «Tui ha deciso di cercare un partner strategico e finanziario per il progetto Castelfalfi». «La firma della convenzione - ha spiegato ancora - e l’inizio della costruzione dipendono da quella ricerca».
Il Tirreno (2010), “Il borgo scelto da Benigni”, Il Tirreno, 21 agosto 2010. Progetto bloccato, cosa prevedeva:
- Innanzitutto un borgo ampiamente ristrutturato, il recupero degli edifici abbandonati e una Castelfalfi rivitalizzata da un flusso ininterrotto di turisti. Questi avrebbero avuto la possibilità di scegliere tra due alberghi a 5 stelle da quattrocento posti e un centinaio di villette pensate per essere vendute ai privati ma con la clausola di metterle sul mercato degli affitti nei mesi in cui non sarebbero state abitate.
- Questo era stato pensato per fare in modo che la località apparisse sempre ricca di vita e mai disabitata. A quanto elencato dovevano sommarsi un campo da golf da 36 buche, un centro benessere, un centro congressi e delle strutture a destinazione gastronomiche.
- Nei piani della Tui non era stato trascurato neanche il settore agricolo: l’idea era quella di ristrutturare trenta casali e di fare interventi nella viticoltura e nella coltivazione delle olive per far sì che la produzione riuscisse a soddisfare il fabbisogno dell’intero Resort
Commento [D24]: Il sindaco Rossetti: si firmerà la convenzione
Commento [D25]: Tui: è tutto fermo; si sta cercando un patner finanziario
Commento [D26]: Il progetto bloccato Settore turistico: due alberghi, ristrutturazione edifici, costruzione di oltre 100 villette
Commento [D27]: Settore turistico: un campo da golf con 36 buche, centro benessere, centro congressi e strutture enogastronomiche
Commento [D28]: ,
Settore agricolo: ristrutturare 30 casali, interventi di viticoltura, olive per soddisfare i bisogni della resort
224 In termini di occupazione:
- Le figure professionali per le quali si doveva creare uno spazio all’interno del Resort erano le seguenti: 20 addetti alla reception, 38 addetti alle pulizie, 13 persone per l’assistenza ai clienti, 20 persone per la spa, 36 per la cucina, 47 per la ristorazione. E ancora: 26 persone tra bar, amministrazione e uffici della direzione, 10 per il campo da golf, due per la gestione dei negozi del borgo,
Insomma un progetto di enormi dimensioni che doveva servire a rilanciare non solo la località nel comune di Montaione ma anche l’intera zona dell’Empolese Valdelsa che ne avrebbe indirettamente beneficiato grazie alla creazione di posti di lavoro e al notevole afflusso di turisti che potenzialmente ne sarebbero stati attratti.
Il Tirreno (2010), “Castelfalfi, dieci assunzioni”, il Tirreno — 10 febbraio 2010 Sul rischio del blocco del progetto, parte solo il golf:
La Tui vuole procedere con il progetto e ripropone l’iniziativa dicendo che i lavori andranno avanti, in particolare per l’ampliamento del campo da golf che deve essere aperto entro l’estate. Ci saranno una decina di nuovi posti di lavoro. “Il futuro del mega-progetto sembrava in discussione, dopo l’addio del magnate russo Mordashov alle acciaierie Lucchini di Piombino”. La Tui sconfessa quanto si dice e precisa che: “Mordashov detiene una percentuale minoritaria”.
Turchi F. (2010), “Riparte Castelfalfi targato Tui”, il Tirreno — 10 febbraio 2010 Sul rischio del blocco del progetto, parte solo il golf:
A Castelfalfi la Tui non frena. Anzi, rilancia: «I lavori al golf procedono, seppur condizionati dal meteo. Contiamo di aprire l’impianto entro l’estate». In arrivo quindi, come previsto sul piano industriale, una decina di posti di lavoro. Eppure nei giorni scorsi il futuro del mega-progetto sembrava improvvisamente in discussione.
L’allarme è scattato quando il gruppo russo Severstal ha annunciato attraverso il suo sito ufficiale la vendita delle proprie attività in Europa.
In molti hanno pensato che la ritirata del magnate dalle acciaierie e comunque dall’Europa potesse includere anche lo stop al progetto di Castelfalfi, coi suoi due alberghi a cinque stelle per un totale di 400 posti letto, spa, campo da golf da 36 buche e un centinaio di villette. Ma dalla Tenuta la replica è secca e lascia poco spazio al dubbio: «Assolutamente no. Mordashov è presente all’interno della Tui con il 15%: è una percentuale di minoranza e non può condizionare le scelte strategiche della multinazionale». Nessuna marcia indietro dunque. Anzi. Proprio alla fine di dicembre, è stato approvato il piano urbanistico attuativo (Pua): «Ora - fanno sapere dalla Tenuta Castelfalfi - stiamo lavorando ai singoli progetti. Insomma, l’iter va avanti»
Commento [D29]: Occupazione: 200 nuovi posti di lavoro in vari settori
Commento [D30]: Continuano i lavori per l’ampliamento del campo da golf che sarà pronto in estate
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Il Tirreno (2009), “Castelfalfi, Legambiente boccia il progetto”, il Tirreno, 23 settembre 2009
Critiche per la cementificazione esasperata:
«Non si può parlare di sostenibilità con 100mila metri cubi di nuova edificazione». Questo il concetto espresso dall’associazione ambientalista. «Il progetto prevede che il campo di golf già presente passerà da 18 a 36 buche e si parla di un rilevante aumento di cubatura (da 220.000 metri cubi ad oltre 350.000), con una ricettività che, nei periodi di punta, sarebbe superiore all’intera popolazione di Montaione (3.700 abitanti) - spiega l’associazione - ed una conversione spinta di tutti i volumi ex-agricoli preesistenti, confermando le tendenze già del resto ampiamente viste in tutta l’area»
Critiche al processo partecipativo:
Legambiente Toscana ha «attivamente partecipato al dibattito pubblico sul progetto e sulla sistemazione di un territorio così prezioso dal punto di vista storico, sociale, ambientale e paesaggistico - afferma Fausto Ferruzza, direttore di Legambiente Toscana - ma non ci si può limitare alla validità dello strumento partecipativo. Occorre soprattutto che il risultato finale rispecchi la qualità del dibattito, le criticità emerse e soprattutto sia conforme all’obiettivo che ci si è posti». Legambiente ha profuso «uno sforzo concertativo enorme, con 4-5 attivisti presenti ad ogni riunione, presentando controproposte sempre credibili e producendo infine ben nove osservazioni di merito - spiega ancora l’associazione - nessuna è stata accolta, mentre lo sono state svariate proposte di modifica avanzate da Tui». «Se dunque il processo di consultazione con gli stakeholder risulta formalmente legittimo - va avanti - il risultato non è assolutamente soddisfacente in termini di uso delle risorse idriche, paesaggio e contrazione delle attività agricole, vero presidio alla tutela del territorio, della sua economia e della sua stessa attrattività turistica. Pertanto, l’obiettivo di una progettazione realmente sostenibile per Castelfalfi, non è
stato raggiunto». Commento [MSOffice32]: Rimandare
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Il Tirreno (2009), “Castelfalfi new look con 200 posti di lavoro”, il Tirreno, 03 settembre 2009
La ristrutturazione di Castelfalfi darà nuovi posti di lavoro:
Più di duecento nuovi posti di lavoro. Ma anche regole che la Tui, la multinazionale del turismo tedesca, dovrà rispettare. Dettate dal Comune di Montaione che ha adottato il piano urbanistico attuativo che ridisegnerà il volto del borgo medievale di Castelfalfi dove nascerà un resort extralusso con due alberghi a cinque stelle per un totale di 400 posti letto, una spa, un campo da golf a 36 buche (l’unico di queste dimensioni in tutta la Toscana), e un centinaio di villette. Che verranno vendute dalla Tui ai privati, sì. Ma che quando i proprietari saranno lontani dalla Toscana per tempi prolungati, dovranno essere affittate attraverso l’agenzia del resort. Perché a Castelfalfi, come ha detto il sindaco Paola Rossetti, le persone dovranno esserci tutto l’anno. E soprattutto, una volta restaurato il frantoio e rimesse a nuovo anche le vecchie cantine, la tenuta di Castelfalfi dovrà tornare a vivere.
Il Tirreno (2009), “Via libera al mega resort”, il Tirreno, 03 settembre 2009 Si al progetto Castelfalfi ma con regole precise:
Ben 239 posti di lavoro ma anche nuove regole che la multinazionale tedesca Tui che ha presentato il progetto dovrà rispettare: regole dettate dal Comune di Montaione che martedì sera ha adottato il piano urbanistico attuativo che ridisegnerà il volto del borgo medievale di Castelfalfi. Il progetto prevede: un resort extra lusso con due alberghi a 5 stelle per un totale di 400 posti letto, un campo da golf a 36 buche (l’unico in Toscana) e un centinaio di villette.
Signorini M., Rombai L. De Luca L. (2008), “A Castelfalfi progetto dannoso”, il Tirreno, 23 luglio 2008
Identità agricola del luogo come elemento di attrattività turistica: Però consideri anche il fatto che la prosperità delle attività turistiche delle nostre colline deriva in primo luogo dal fascino del loro paesaggio, prevalentemente agro-forestale e dall’interesse per le produzioni alimentari locali. Tale contesto ha una forte identità agricola, recepita da tutti coloro che si avventurano alla scoperta delle nostre campagne, identità che è stata fino a oggi la causa fondamentale dell’assetto degli insediamenti antichi e recenti e delle infrastrutture connesse, prima fra tutte la viabilità. Il genius loci, “il genio del luogo” per Castelfalfi si chiama identità agricola, cioè il prodotto di secoli di storia e cultura contadina, legate ad attività economiche prima e successivamente imprenditoriali, che ancora testimoniano la forza produttiva, affettiva e l’equilibrio ambientale di questa campagna.
1. Impatto negativo del progetto di Castelfalfi sull’agricoltura: La realizzazione del progetto di Castelfalfi causerà la frammentazione della proprietà agricola al di sotto dei parametri economici di convenienza per la coltivazione, l’introduzione di un sistema urbano avulso dall’identità agricola, la vendita di beni immobili a proprietari che mai avranno alcun interesse a coltivare i loro
Commento [D33]: Castelfalfi una volta restaurata dovrà tornare a vivere
Commento [D34]: Si al progetto ma con regole dettate dal Comune da rispettare
Commento [MSOffice35]: Italia Nostra
Commento [D36]: Forte identità agricola da rispettare
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terreni, il miraggio di investimenti immobiliari redditizi, sicuramente molto di più dell’agricoltura e del sano agriturismo che assieme a essa si sta sviluppando con un delicato equilibrio rispettoso per l’ambiente. Tutto ciò sarà la causa inevitabile di un impatto ambientale e paesaggistico tale da determinare la perdita di un patrimonio ambientale irriproducibile nonché di un patrimonio culturale, la cui tutela e conservazione spetta in primis allo stato, e non dimeno agli enti locali nell’interresse della collettività, anche se in contrasto con interessi contingenti e particolari
Aterini L. (2008), “Castelfalfi, a fine luglio la variante per Tui”, il Tirreno, 22 giugno 2008
La questione dell’uso delle risorse:
Il sindaco Paola Rossetti con il gruppo di esperti ingaggiati dal Comune (gli architetti Silvia Viviani, Lorenzo Vallerini, Roberto Polidori e Sergio Sozzi, l’economista Vincenzo Bentivegni, il geologo Alessandro Murratzu, il naturalista Andrea Bernardini. In più sono state interpellate anche Acque spa e Publiambiente), ha affrontato la questione, da lei definita “principe”, cioè quella delle risorse per capire se il fabbisogno energetico e idrico del complesso turistico dentro e intorno al borgo di Castelfalfi si accordava con le caratteristiche del territorio.
- Acqua: Il capitolo acqua era tra quelli più importanti all’ordine del giorno. «Per quello che ci è stato messo a disposizione - ha detto Vincenzo Chiarugi di Acque spa - il fabbisogno idrico avrà il suo culmine in agosto con 5 litri/secondo. La media durante l’anno sarà di 2,8 litri/secondo. E queste quantità possono essere coperte dai loro pozzi. Più c’è la possibilità di riutilizzare le acque grigie».
- Produzione di energia: Per quanto riguarda la produzione di energia - ha spiegato Franco Mori di Publiambiente - la soluzione che è stata approfondita è quella delle biomasse. Le necessità del complesso sono pari a ventimila tonnellate all’anno e Publiambiente non ha difficoltà, attraverso scarti di legno e potature, a reperire queste quantità». In questo modo verrà prodotto calore ed energia elettrica.
Rischi:
- Il Comune dovrà mettere, comunque, alcune prescrizioni all’intervento previsto dal colosso Tui. Per esempio sull’acqua, come ha spiegato sempre Chiarugi, «nel caso in cui si decida di scavare nuovi pozzi non si dovrà interferire con quelli che ci sono attualmente».
- Anche il geologo Murratzu ha parlato «di interventi edilizi che sono in generale possibili ma con particolari attenzioni»
Fani M. (2008), “«No all'aumento di volume»”, il Tirreno, 04 gennaio 2008
Sì al progetto di Castelfalfi. Un no deciso all’incremento del volume cementizio nella tenuta a discapito della salvaguardia del paesaggio. In sintesi, quindi, più tutela per l’ambiente e per l’agricoltura.
Commento [D37]: Progetto Castelfalfi causerà la perdita del patrimonio ambientale, culturale
Commento [D38]: Sindaco ed esperti discutono su due questioni fondamentali:
- Acqua
- Produzione di energia
Commento [D39]: Rischi: attenzione allo scavo di nuovi pozzi per l’acqua e a interventi edilizi
Commento [D40]: Alleanza Nazionale sostiene il progetto MA con un NO all’aumento del cemento. Occorre più tutela ambientale e per l’agricoltura
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Alleanza Nazionale torna a parlare della situazione della tenuta di Castelfalfi, «Non abbiamo assolutamente alcun tipo di pregiudizio al progetto - spiega Francesca Pescatori, capogruppo di An a Montaione - ma sono comunque necessari alcuni paletti per salvaguardare l’ambiente e il rispetto dell’area.
- Tui ha avuto trattamento privilegiato: Non possiamo accettare che l’amministrazione abbia avuto un trattamento privilegiato con la Tui, rispetto a quanto avviene con i cittadini residenti: è chiaro, infatti, che il nuovo regolamento urbanistico è stato varato proprio mentre le Tui si stava occupando dell’acquisto.
- Prima ristrutturare esistente: E la nostra posizione sull’intervento è inequivocabile: prima è necessario procedere con la ristrutturazione degli edifici già esistenti, poi, eventualmente, pensare alla realizzazione di nuovi». - Riduzione terreni agricoli: Alleanza Nazionale contesta anche la riduzione di
terreni agricoli. «Non si può snaturare completamente la storia di questa zona - prosegue Pescatori - Castelfalfi è sempre stata conosciuta come azienda e i 30 ettari destinati all’agricoltura ci sembrano, francamente, pochi. Anche l’allevamento, probabilmente, sparirà del tutto. In tutto questo rientra anche la questione della caccia che non trova delle risposte».
- Castelfalfi ridefinisce il concetto di turismo che si è sviluppato a Montaione: Il 28 dicembre scorso si è svolta un’accesa discussione in consiglio comunale sul futuro della zona. «Dove abbiamo illustrato la nostra posizione e le nostre preoccupazioni. Montaione è stato dichiarato turistico da 30 anni - prosegue ancora Pescatore - ma un insediamento con le modalità di Castelfalfi va sicuramente a cambiare il modo di fare turismo nel territorio comunale, basato sul rapporto umano e sulla vicinanza tra proprietà e clientela». - Questione delle risorse, soprattutto acqua: Molte preoccupazioni ci sono
anche per lo stato di salute della rete idrica. «Che purtroppo - dice Nicola Nascosti - ha necessità di massicci interventi tempestivi e non riguardano solo il territorio di Montaione, ma anche altre zone come Gambassi e Montespertoli.
- Poco impatto occupazionale: Per quanto riguarda, invece, Castelfalfi, non siamo convinti che la nuova struttura avrà ripercussioni sul piano occupazionale e francamente è incomprensibile come amministrazione comunale, provinciale e Regione si possano lodare per un intervento di natura privata».
La discussione sull’area procederà anche nelle prossime settimane, prima dell’approvazione finale in consiglio comunale. «Su nostra richiesta - conclude Pescatori - è stata accettata la nomina di una commissione permanente su Castelfalfi composta da rappresentanti del consiglio. Speriamo che sia possibile avere certezze in più e garanzie sul futuro».
Il Tirreno (2007), “Castelfalfi rinasce, Montaione plaude e il sindaco Rossetti fa la regista”, il Tirreno, 27 dicembre 2007.
La questione fondamentale di Castelfalfi La notizia appare per la prima volta sul giornale il 14 febbraio, giorno di San Valentino: in vendita casali a Castelfalfi. E
Commento [D41]: Pescatore dice: con questo progetto cambia il modo di fare turismo oggi di tipo umano e vicino alla terra
Commento [D42]: Preoccupazione per la rete idrica della zona
Commento [D43]: Non ci sarà grosso sviluppo occupazionale
Commento [D44]: Necessario nominare una commissione che valuti il progetto
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tanti vengono assaliti dal terrore che quel borgo-gioiello in mezzo alla campagna toscana possa sparire, mutarsi geneticamente, diventare cemento ingombrante tra ulivi e dolci colline.
L’utilità o strumentalizzazione del processo partecipativo? Il terrore però dura poco. Nel giro di un anno con una gestione attenta, precisa, e soprattutto ascoltando il parere della popolazione locale, il progetto Castelfalfi decolla. È il sindaco Paola Rossetti la regista dell’operazione, è lei che mette i paletti ai progetti dei tedeschi della Tui. È la linea del sindaco: «Abbiamo bisogno di far crescere la nostra offerta turistica, Tui ci dà questa possibilità e non dobbiamo avere paura di dialogare con la multinazionale perché abbiamo gli strumenti normativi adatti a farlo».
Il tirreno (2007), “Senza Titolo”, il Tirreno, 22 dicembre 2007.
TOSCANA FELIX. Italia Nostra deponga il mitra. Anche quelli di Italia Nostra non scherzano quando si tratta di confrontarsi sulle cose da fare. Il consigliere nazionale Roberto Mannocci di Lucca - sul Tirreno - con una raffica micidiale di pallettoni ha liquidato non solo il progetto attualmente in discussione a Castelfalfi ma anche il garante Morisi quale assoldato al servizio della banda Martini-Conti. Si dirà; ma è un progetto chiacchierato e a molti indigesto.
Il tirreno (2007), “Senza Titolo”, il Tirreno, 19 dicembre 2007.
Giovan Sergio Benedetti di ITALIA NOSTRA - Lucca: Il mega village si farà e sostanzialmente sarà come Tui (la multinazionale turistica tedesca) lo vuole. Qualcuno si era illuso che, attraverso l’impianto della costosa macchina della partecipazione, «geniale» idea della Giunta Regionale che sta per tradursi in legge, ma qui già sperimentata come per un prototipo, potesse cambiare la sostanza della cosa? Il mega village si farà e sarà mega perché il pensiero di Tui è lo stesso di Martini e di Conti, perché gli interessi di Tui coincidono esattamente con i principi di Martini e di Conti (e con la filosofia del «neutrale» consulente Morisi, intellettuale giustificatore e sistematore dell’ideologia urbanistica del reddito territoriale). Il mega village si fa perché, nell’ottica di Conti & C., è così che il territorio dà reddito, ovvero lo si snatura, però producendo monete d’oro su monete d’oro, dando il via ad un vero nuovo torrente di monete al posto dell’acqua che mancherà; è così che dove c’era equilibrio per 300 vengono in 15.000, in bus, a portare tutti gli idiomi del mondo, con tutti i bermuda del mondo, con tutti i coloro del mondo. Ma Castelfalfi è solo un assaggio. Presto assisteremo alla recita per l’Ikea a Migliarino e poi altro ancora. D’altronde l’assessore Conti è stato molto, molto esplicito nella conferenza alla stampa straniera indetta a Roma a fine luglio, subito dopo l’approvazione del Pit. Questa conferenza, infatti, è stato un esplicito invito/spot al capitale straniero a venire ad investire. Povera Toscana, quella fatta ed armonizzata dai Padri, alla cui classe politica attuale non viene in mente altro che venderla come si fa con un patrimonio di famiglia in una fase di decadenza, perché ha scoperto che il territorio, che tutte le arti del territorio (principalmente quelle più preziose) possono produrre reddito, anzi che esistono solo se sono capaci di produrre reddito.
Commento [D45]: Paura che il borgo diventi cemento
Commento [D46]: ll sindaco Rossetti dice che occorre ascoltare il parere della popolazione
Commento [MSOffice47]: Vedi processo partecipativo
Commento [D48]: Mannocci – Italia Nostra - liquida il progetto e il garante Morisi
Commento [D49]: Benedetti – Italia Nostra: dice che il mega village verrà fatto perché Tui e regione sono d’accordo
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Aterini L. (2007), “Castelfalfi, la benedizione di Martini. Istituzioni alleate nel dire sì al resort di lusso della multinazionale Tui”, Il Tirreno, 18 dicembre 2007
Il via libera di tutte le istituzioni con qualche nota del sindaco: Un’alleanza di giganti istituzionali ha dato il lasciapassare al progetto per la riconversione di un borgo medioevale, Castelfalfi, in un resort di lusso con hotel, centro benessere, un villaggio e quattro nuovi agglomerati con appartamenti. Nel teatro di Montaione l’altra sera sono accorsi assessori di ogni livello istituzionale con in testa il presidente della Regione Claudio Martini per benedire il progetto della multinazionale tedesca Tui. L’unica persona a mettere paletti precisi al disegno del grande villaggio turistico è stata il sindaco Paola Rossetti che ha parlato di un ridimensionamento consistente delle volumetrie presentate da Tui e già all’attenzione dell’amministrazione comunale.
Il sindaco ha detto però «che ci vuole un consistente ridimensionamento delle volumetrie, è necessario acquisire un parere proprio sulle risorse idriche, da comparare con quello di Tui, e uno per il sistema energetico. Si deve poi rivedere e potenziare il piano per l’agricoltura e avere una strategia industriale precisa». Tutto questo sarà deciso a breve dal consiglio comunale che dovrà deliberare le linee di indirizzo del progetto.
Plauso, con poche riserve, da parte dell’assessore all’urbanistica della provincia di Firenze Luigi Nigi come da parte del sindaco di Montelupo Rossana Mori. Sullo stesso tenore è stato l’intervento dell’assessore regionale Riccardo Conti. Il suo motto è stato “tutela e dinamismo”. «In questo caso non c’è un leone che vuole la preda - ha detto - c’è la regione che vuole attrarre gli investitori e non si deve arroccare sul metro cubo più o meno se il disegno globale convince ed è di qualità. In ogni caso progetti come questi non dovranno mai essere affari immobiliari».
Grande la partecipazione popolare, con oltre duemila persone in teatro. E sul sito internet, creato sull’argomento, ci sono state oltre 2100 visite. I montaionesi sono rimasti affascinati dalle potenzialità offerte da Tui. Ma ci sono state criticità rimarcate rispetto alle volumetrie e alla qualità dell’intervento architettonico. Ora si dovrà vedere se gli spunti emersi dalla macchina di condivisione messa in campo dal Comune con l’aiuto del garante della comunicazione, il professore Massimo Morisi, serviranno ad indirizzare le scelte dell’ente. Cioè quanto i vari contributi di 9 assemblee e del sito (www.dp-castelfalfi.it) saranno presi in considerazione.
Gli ambientalisti ieri insieme a professori universitari e a Carlo Ripa di Meana, presidente del comitato nazionale per il paesaggio, hanno lanciato un ultimo appello: «Per noi la soglia delle volumetrie esistenti, pari a 220mila metri cubi - spiegano - non è superabile». Tui vuole aggiungere altri 140mila metri cubi, tra volumetrie concesse dal piano strutturale di Montaione e dalla trasformazione di immobili agricoli da decenni in disuso. Per arrivare ad un totale di 15mila presenze all’anno e 1500 posti letto. «Non sono possibili ampliamenti - spiegano gli ambientalisti - si tratta di essere coerenti con il Pit, il piano di indirizzo territoriale della regione, in cui si vietano interventi che non siano restauro e risanamento conservativo». In questa ottica agli ambientalisti non è dispiaciuto il discorso del sindaco Rossetti.
Commento [MSOffice50]: Ovviament e il sindaco doveva fare la parte del tutelatore vero del comune
Commento [D51]: Le istituzioni danno l’O.K. al progetto, il sindaco parla della necessità di ridimensionarlo
Commento [D52]: Regione vule attrarre investitori per fare progetti di qualità ma No ad affari immobiliari
Commento [D53]: Montaionesi affascinati dalle offerte di Tui e critici su intervento edilizio
Commento [D54]: Ambientalisti: non si deve superare la sogli di 220 mila metri cubi di costruzioni
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Polemica Asor Rosa – Martini sulla scala istituzionale che deve decidere su questi progetti dalla portata mega:
Nella assemblea è stata ribadita la difesa delle competenze urbanistiche dei Comuni. «Il concetto - ha detto il presidente Martini in polemica con Alberto Asor Rosa, animatore della rete dei comitati a difesa del territorio - di passare queste competenze a un centro nazionale è un drammatico passo indietro. I Comuni possono avere la tentazione di prendere gli oneri urbanistici perché hanno risorse carenti ma devono avere la forza per gestire questa materia. Anche perché se il progetto di Castelfalfi fosse stato gestito dalla Sovrintendenza, per esempio, non si sarebbero potute fare assemblee pubbliche.
Castelfalfi per decongestionare turismo nelle città, questa è l’idea di Martini: Un progetto fatto bene a Montaione può aiutare tutta la Toscana», con l’obiettivo manifesto, ha spiegato Martini, «di diminuire la pressione della massa di visitatori nei centri più noti». Come dire tentare di decongestionare Firenze o Pisa e diminuire l’inquinamento da pullman. Ma che i turisti di Castelfalfi, sicuramente diversi dalle comitive mordi e fuggi delle città, siano in grado di ridurre la pressione sull’area fiorentina è un pensiero ingenuo o troppo schierato.
Lancisi M. (2007) “Castelfalfi, la lottizzazione s’ha da fare”, il Tirreno, 13 dicembre 2007.
Disco verde al progetto di sviluppo turistico di Castelfalfi ma con otto raccomandazioni-condizioni che potranno essere poste a Tui, la multinazionale tedesca, che l’ha presentato al Comune di Montaione. E’ quanto si ricava dal rapporto del Garante Ora la palla passa al Comune che potrà accogliere o rigettare le «raccomandazioni» emerse nel corso di assemblee, forum sul sito www.dp-castelfalfi.it (dove si può consultare il rapporto di 46 pagine), le domande e i dubbi posti dai cittadini al Garante.
La sostanza, però, è che la mega-lottizzazione si farà, eccome. La prima raccomandazione infatti non è una condizione, ma un via libera: «Nella misura - si dice - in cui il progetto si può, s’ha da fare. Il progetto Tui è un’opportunità di riqualifiazione territoriale che la comunità locale, nel suo insieme, apprezza e intende perseguire».
Il ruolo del Garante, le parole di Morisi:
Un chiaro ok, dunque, dal Garante, che è una figura nuova, prevista dalla legge urbanistica toscana del 2005. Visto il rilievo e l’importanza del progetto il Comune di Montaione ha deciso - ed è il primo caso in Toscana - di aprire un processo di partecipazione sul progetto di fattibilità prima di assumere le proprie decisioni. Per gestire questo processo, il Comune ha chiamato Morisi, che così riassume il suo ruolo: «Il mio compito è quello di consentire ai cittadini di partecipare ai procedimenti in cui si esprime la pianificazione del territorio. Non sono un difensore civico o l’arbitro ma il modello del garante è interno al processo di governo del territorio».
Commento [D55]: Polemica Martini/Asor Rosa –le competenze urbanistiche devono rimanere ai comuni
Commento [MSOffice56]: Vedi processo partecipativo quale è la dimensione interscalarità
Commento [D57]: Martini sostiene che si tratta di un progetto buono che potrebbe decongestionare i centri noti
Commento [D58]: Via libera al progetto da parte del Garante della comunicazione (con alcune specifiche) che passa tutto al comune
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- Processo partecipativo: E così da settembre Morisi ha organizzato cinque assemblee pubbliche, alle quali hanno partecipato complessivamente oltre 2mila persone (Montaione ha in tutto poco più di 3mila cittadini), aperto un sito web, realizzati pannelli, affissi manifesti perché tutti gli abitanti potessero dire la loro sul progetto Tui. «Un esempio? Rispetto ad una critica il mio compito è stato quello di fornire una risposta basata su dati di fatto - spiega Morisi - là dove non sono stato in grado di farlo ho chiesto all’Amministrazione pubblica o agli investitori interessati al progetto di rispondere».
Critiche alla funzione del garante in quanto serve per spengere protesta: C’è chi ha avanzato dubbi sulla funzione del Garante, ritenendo che essa depotenzi il ruolo dei comitati di protesta, ma Morisi puntualizza: «Non sono contro i comitati che sono il segno di una democrazia vitale, purché la loro posizione si alimenti di argomenti e non di pregiudizi».
Le osservazioni al progetto che emergono dal rapporto del DP: L’insieme delle osservazioni dei cittadini sono state sintetizzate da Morisi in questo rapporto di 46 pagine con le raccomadazioni finali. Tra le quali spicca, ad esempio, quella di «definire dimensionamenti sostenibili a prescindere dalle esigenze finanziarie dell’investitore». Il Garante esprime qualche preoccupazione per la «corposità fisica» dell’intervento. Così come per le risorse idriche rispetto sia al campo da golf che all’insieme dell’intervento. La tematica «che ha suscitato le perplessità più condivise», riferisce il Garante, è quella dell’«eccellenza culturale e progettuale nella qualità architettonica, nella realizzazione edilizia e nella rimodellazione paesaggistica». In soldoni: gli abitanti di Montaione chiedono un progetto meno invasivo e di alto livello che non deturpi il valore ambientale e paesaggistico del borgo. Un progetto che privilegi una offerta di sviluppo turistico di qualità e non di massa: «Non deve essere la Tui che sbarca in Toscana come un alieno ma la Toscana che entra in Tui e ne fa una presenza aziendale locale», è la conclusione.
Il Tirreno (2007), “Un villaggio, un albergo e tutto il resto”, il Tirreno, 13 dicembre 2007
Cosa prevede il progetto di Tui:
- La costruzione di un villaggio vacanze da 430 posti letto (Robinson club) che richiama la morfologia del borgo;
- la realizzazione di un albergo da 240 posti letto e contestualmente lo sviluppo della parte a nord del borgo con la costruzione di un nuovo centro polifunzionale;
- la realizzazione di 4 ulteriori borghi (villaggi sul lago, Starnino e S. Pietro sul crinale) a partire da micro insediamenti esistenti
- il raddoppio dell’attuale campo da golf.
- la realizzazione anche di una capillare rete viaria, pedonale e ciclistica. Gli itinerari e gli sterrati esistenti saranno integrati ed ampliati. Una rete di percorsi a piedi e piste ciclabili collegheranno tra loro tutte le aree residenziali e paesaggistiche.
- l’organizzazione di un servizio di navette dai parcheggi (638 posti auto).
Commento [MSOffice60]: Rimandare processo partecipativo
Commento [D61]: Rapporto di 46 pagine di Morisi che sintetizza re raccomandazioni su come realizzare il progetto
Commento [D62]: Sintesi del progetto Criticato dagli ambientalisti e da asor Rosa
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Sul progetto ci sono le critiche di alcune associazioni ambientaliste e dello scrittore Alberto Asor Rosa, che ha definito in maniera sbrigativa il progetto «un altro maxi-obbrobrio».
Il Tirreno (G.F.), (2007), “«Il Circondario è senza fondi»”, il Tirreno, 25 novembre 2007
La posizione di Alleanza Nazionale:
- L’ultimo argomento affrontato è stato il progetto della tedesca Tui a Castelfalfi. Ne ha parlato Francesca Pescatori, capogruppo di An al Comune di Montaione. «Siamo convinti che Castelfalfi debba essere ristrutturato - spiega -. Ma non deve essere stravolto. Non può e non deve diventare una specie di “Club Mediterraneé”, isolato dal resto della Valdelsa. Quindi siamo favorevoli al recupero, ma non certo ai 240mila metri cubi in più che vuole la Tui». La Tui porterà il proprio modello di centro turistico. «Loro porteranno il marchio Robinson, decisamente ridicolo in Valdelsa, ma visto che è una catena non potranno fare diversamente. E non vogliono neppure la ristrutturazione della statale, perché non hanno interesse al turismo di passaggio. Porteranno i loro pacchetti, il loro turismo di massa, traghettato da mezza Europa nella tenuta. Noi riteniamo invece che Castelfalfi debba mantenere la sua impronta, di borgo inserito nelle nostre colline. È questo e solo questo il turismo di Valdelsa e Montaione». An, quindi, presenterà delle osservazioni al progetto, anche a livello provinciale. «Ci opporremo all’espansione, è chiaro. Anche se temiamo che ormai l’amaro boccone sia servito.
- Strumentalizzazione del processo partecipativo È già tutto deciso e le assemblee pubbliche che stanno facendo servono solo a “informare” e non certo a “modificare”. Sono una specie di foglia di fico dietro alla quale nascondono le proprie vergogne. Lo dimostra il fatto che la Tui, e il Comune lo sapeva, da tre anni studia il progetto».
Acconci D. (1998), Un suggestivo castello, un campo di golf e un Country Club Castelfalfi: Medioevo e turismo, Il Tirreno, 13 novembre 1998
Castelfalfi ha un antico maniero medioevale (da cui il nome del paese) su un erto colle, che contrasta con il grande prato verde picchiettato da allegre bandierine del nuovo campo da golf. Il castello, del longobardo Faolfi, risale al 1200, e successivamente subì numerose modifiche. Nei secoli successivi il castello fu proprietà dei Medici-Tornaquinci tanto che ancora oggi il ritrovo pubblico del borgo si chiama “I Medici”. Il castello contrasta con il campo da golf con 18 buche intervallate da corsi d'acqua e laghetti. Il campo è stato costruito recentemente ed
Commento [D63]: Posizione di Alleanza Nazionale: Si alla ristrutturazione No alla nascita di un Club Mediterraneè
Commento [MSOffice64]: Rimandare al processo partecipativo
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ha subito acquisito un interesse per il luogo in cui è situato, caratterizzato da un paesaggio suggestivo e un ambiente tranquillo. Il centro storico, costituito da poche case e da una chiesetta, si trova nell’interno della Toscana, in provincia di Firenze, nel comune di Montaione, confinante con la provincia di Pisa.
Castelfalfi si raggiunge da Pontedera prendendo la direzione Peccioli-Forcoli, oppure da San Gemignano e da Volterra deviando verso nord all’altezza dell’incrocio del paese di Castagno. In passato qui si coltivava tabacco; l’essiccatoio rimasto ancora oggi, rappresenta il luogo dove si essiccavano le foglie, detto “tabacchiera”, recentemente trasformato in alloggio agri-turistico, col nome di “Country Club”. L’edificio offre, inoltre, è adibito a residence a con appartamenti ricavati da vecchie abitazioni. Nel castello esiste un ristorante di cucina tipica Toscana. La zona offre ottime possibilità per escursioni e visite guidate ai resti di una cisterna romana del periodo imperiale del terzo secolo dopo Cristo, e, da non perdere, il convento, il chiostro e la chiesa di San Vivaldo, intorno a cui troviamo sparse nel bosco ben diciotto piccole cappelle (una volta erano trenta, poi danneggiate). Le cappelle furono edificate intorno al 1515 da Fra Tommaso da Firenze, che volle riprodurre, la mappa della Palestina. A Castelfalfi è possibile, inoltre, vedere la famosa palma, alta 13metri, la maggiore in Toscana, e una delle più alte in Italia.
Il Tirreno (2001), La struttura è nata 20 anni fa ma ancora ci sono grossi investimenti da fare Un borgo medievale «in mano» ai turisti, Il Tirreno 21 agosto 2001
Castello, campo da golf e country club sono gli elementi del centro turistico internazionale di Castelfalfi, borgo medievale, trasformato in una grande struttura per l’accoglienza di centinaia di turisti del Nord Europa. Il borgo sembra falso e degli abitanti è rimasta solo qualche famiglia che lavora nella struttura. Gli interventi di trasformazione in mega residence non sono terminati a 20 anni di distanza dall’inizio dei lavori, a causa anche di vari passaggi di proprietà della tenuta. Nel borgo sono stati ristrutturati quasi 100 appartamenti, ma rimangono ancora 31 casali interamente da restaurare e qualche casa vuota in brutte condizioni. Nel 1982 il comune firmò una convenzione con i proprietari ma solo una parte è stata portata a termine. Si parlava, fra l’altro, di sviluppare l’attività agricola che, ad oggi non è stata realizzata. I primi proprietari si sono trovati al centro di vicende giudiziarie, successivamente si sono avvicendate altre società. Oggi alla guida c’è l’ingegnere milanese Virgilio Battanta, ma sembra che presto la proprietà debba cambiare di nuovo gestione.
Il Tirreno (2001), CASTELFALFI: LA SCHEDA Da paese fantasma a residence di lusso Un set perfetto dove pochi sono gli abitanti originari rimasti, Il Tirreno 21 agosto 2001
Commento [D65]: Occorre conoscere la storia del borgo per capire perché è così oggi e come dovrà essere domani
Commento [D66]: Esiste uno stretto rapporto tra storia del borgo e attività turistica che devono rimanere in equilibrio
Commento [D67]: Attività turistica in un borgo medievale oggetto di speculazioni
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La sorte del borgo medievale di Castelfalfi, a 12 km da Montaione, a confine tra le province di Pisa e di Firenze, è passata da paese abbandonato negli anni ’60, indicato come luogo per la costruzione di una grande discarica, a zona residenziale per ricchi turisti del Nord Europa. Passeggiando per le strade del borgo non si sente più la parlata toscana ma il tedesco, l’inglesi e, quando va bene, l’italiano con accento milanese. Solo un paio di famiglie originarie sono rimaste a lavorare nel centro turistico. Il borgo è “in mano” ai turisti che vi soggiornano per tutto l’anno, gli immobili e le strutture sono di un unico proprietario. Gli appartamenti sono troppo perfetti, in contrasto con alcune case del borgo che, a 20 anni dall’inizio dei lavori per l’apertura del residence, non sono state ancora restaurate, a causa dei numerosi passaggi di proprietà e delle vicende giudiziarie ancora aperte. Da qualche anno la tenuta è in mano a Virgilio Battanta, un ingegnere milanese che ha investito decine di miliardi, per incrementare le presenze turistiche (lo scorso anno sono state 70mila). Ad oggi gli appartamenti utilizzabili sono un centinaio. L’ex tabaccheria è diventata un albergo a 3 stelle, nelle sale affrescate nel castello medievale è stato allestito un ristorante. Vicino al castello è presente una costruzione da recuperare che delimita la fine del borgo. I turisti non fanno vita mondana: alle 22 vanno a letto, perché durante il giorno svolgono numerose attività sportive: piscina, tennis, pesca nei laghi, caccia, escursioni, “safari” fotografico, ed infine il golf. Poco lontano dal borgo rimangono 31 casali abbandonati, appartenenti alla tenuta, che dovevano essere recuperati e collegati allo sviluppo di nuove attività agricole, secondo la convenzione firmata nel 1982 dal Comune con i proprietari. Tutto ciò è rimasto ancora sulla carta.
C.G. (2004) Dagli etruschi al Pinocchio di Benigni, Il Tirreno 02 aprile 2004
In un podere di Castelfalfi è stata ritrovata una balena e sempre nelle strade del borgo è stato girato il film “Pinocchio” di Benigni. L’ex sindaco di Montaione, Rino Silvestrini, storico e insegnante che ha dedicato un libro-guida a Castelfalfi, afferma come la vita del paese sia stata condizionata dal fatto che la tenuta è sempre stata di un unico proprietario: “Nessuno possedeva né case né terreni, e questo alla fine ha spinto la gente ad andare via. L’unica struttura che non apparteneva al proprietario di turno era la chiesa con la casa del parroco, per la scuola ci sono stati problemi...”. La gente è quasi tutta andata via (solo pochi abitanti delle origini abitano ancora qui) l’incantevole borgo è diventato una specie di villaggio d’epoca con tutti i confort (golf, piscine, sport compresi) e un paesaggio da sogno, a prezzi tutto sommato abbordabili.
Fiorini G.(2005), In sciopero la tenuta di Castelfalfi, Il Tirreno 12 marzo 2005 La proprietà della tenuta di Castelfalfi, una famiglia milanese, non paga gli stipendi dei propri dipendenti; sono 25 in tutto: quelli che si occupano dell’azienda agricola non vengono pagati da 2 mesi, mentre quelli della tenuta da 4 mesi. Ieri hanno deciso di fare sciopero, mettendo in atto un blocco stradale per impedire che la società lì rimpiazzasse con lavoratori esterni. “La situazione è drammatica - dicono Sergio
Commento [D68]: Contrasto tra presenza di turisti e assenza degli abitanti del borgo
Commento [D69]: Storicamente la tenuta di Castelfalfi è sempre stata di un unico proprietario
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Luschi e Sandra Cappellini della Cgil - ci sono famiglie alle quali hanno staccato la corrente perché non sanno come pagarla. Va trovata una soluzione in fretta, abbiamo interessato anche il sindaco”. Ieri a Castelfalfi doveva esserci una cena con 80 persone; i proprietari, saputo dello sciopero, hanno tentato di far venire un cuoco e dei camerieri da fuori, andando contro la legge. Così i 25 lavoratori hanno inscenato un blocco stradale, dopo aver avvertito carabinieri e vigili urbani. “Una cosa del genere è gravissima - aggiungono i sindacalisti - tanto che abbiamo avvertito anche la dottoressa Nuti dell’ispettorato del lavoro, la quale ci ha fatto sapere che aveva già ricevuto delle denunce . I proprietari dovrebbero almeno aprire una trattativa”. La tenuta ha varie attività: dalla produzione agricola, al golf, alla ristorazione e agli appartamenti. Montaione è il 2° comune in Provincia, dopo Firenze, per presenze turistiche, dato che ogni anno i turisti che frequentano la tenuta sono centinaia. “Non ci vengano a dire che manca loro la liquidità. I soldi li hanno - aggiungono Luschi e Cappellini - solo che non li usano per pagare i dipendenti. E rifiutano qualsiasi tipo di trattativa, cercando di aggirare le regole sindacali. Hanno anche chiamato i singoli lavoratori invitandoli a non scioperare”. Della vicenda si sta occupando anche il sindaco di Montaione, Paola Rossetti. Giovedì i dipendenti si sono riuniti in assemblea, ieri mattina l’hanno incontrata. “Sono convinta che riusciremo a far ragionare i proprietari ed a trovare una soluzione. Seguiamo la vicenda ora per ora”. Ieri in serata, poi, è sceso a Castelfalfi da Milano anche l’ingegner Virginio Battanta, proprietario della tenuta. I sindacalisti gli hanno chiesto un impegno al pagamento degli stipendi e l’apertura di una vera trattativa.
Il Tirreno (2005), Golf, albergo e ristoranti su 1200 ettari di campagna, Il Tirreno 12 marzo 2005
La Tenuta di Castelfalfi, della famiglia milanese Battanta, si estende per circa 1200 ettari nel Comune di Montaione, fra le province di Firenze, Siena e Pisa. Il paesaggio è meraviglioso e attrae ogni anno centinaia di turisti italiani e stranieri. L’Agricola Castelfalfi, gestisce il campo da golf e tutte le attività legate all’agricoltura (in particolare la produzione di olio e vino) mentre la Tenuta Castelfalfi, gestisce l’albergo, gli appartamenti e i ristoranti. La struttura più grande è l’hotel Medici Tornaquinci, che ha 28 camere e 4 suites. Gli appartamenti situati nel borgo, e all’interno della tenuta sono stati ristrutturati o realizzati ex-novo. Nella tenuta ci sono: un campo da golf con 18 buche, un lago utilizzato per la pesca sportiva, campi da tennis in terra e sintetico, 3 piscine di cui una per bambini. 30 ettari della tenuta sono coltivati a viti (Sangiovese, Canaiolo, Malvasia Nera e Bianca, Trebbiano e Cabernet) a olivi (8000 piante in tutto). L’azienda produce Chianti, Rosso Toscano, Cabernet, Bianco Toscano, Rosato, oltre ad olio spremuto a freddo. I prodotti vengono utilizzati nei ristoranti e venduti al pubblico.
Padula F. (2006), Montaione, il futuro è legato al turismo, Il Tirreno 06 gennaio 2006
Commento [D70]: Rischio di un’attività imprenditoriale turistica che ha il monopolio di un borgo
Commento [D71]: Funzionamento della struttura agrituristica del borgo