Global justice
T. Nagel, E’ possibile una giustizia
• «Qual è la prospettiva morale che meglio si adatta alla concezione politica della
giustizia?»
• La concezione politica non nega
l’esistenza di relazioni morali universali che ci legano a tutti gli altri individui → MORALITA’ UMANITARIA MINIMA
• La moralità umanitaria minima non dipende da connessioni istituzionali o da relazioni politiche forti
• Le istituzioni possono metterci in grado di compiere i doveri imposti dalla moralità umanitaria minima. Tuttavia, secondo la
concezione politica c’è «una chiara linea divisoria fra l’appello a costruire istituzioni del genere e la richiesta di stabilire una giustizia
• «Tutti possono avere il diritto di vivere in una società giusta, ma noi non abbiamo il dovere di vivere in una società giusta con chiunque. Il diritto alla giustizia è il diritto che la società in cui viviamo sia governata giustamente. Qualsiasi pretesa che questo diritto crea nei confronti delle altre società e dei loro membri è del tutto secondaria rispetto a quella che suscita nei confronti dei propri concittadini».
• Formazione dello stato secondo…
• 1) Cosmopolitismo: risposta a una richiesta
universale di eguaglianza che si può realizzare solo a livello locale
• 2) Concezione politica: «l’unico dettame universale di eguaglianza ha forma
condizionale: ci viene richiesto di concedere un eguale status a chiunque faccia parte insieme a noi di una comunità politica forte e
Rapporto NAGEL-RAWLS
• Nagel riconosce l’ispirazione rawlsiana (Il
diritto dei popoli)
• Rawls: principi che devono governare la politica estera di una società liberale
• Principio di tolleranza per gli Stati non liberali: uno Stato liberale non deve
promuovere il liberalismo fuori dai propri confini (analogia con la tolleranza
• Rawls, limiti alla sovranità
• Interna: uguaglianza degli individui soggetti al potere dello Stato
• Esterna: eguaglianza morale dei popoli • (Nagel è più individualista di Rawls in
quanto pone i diritti umani universali come limite alla sovranità esterna)
Interdipendenza economica globale
e giustizia sociale
• Un possibile problema per la concezione politica: il livello di interdipendenza
raggiunto dall’economia e dalla politica a livello globale rende possibile l’estensione della giustizia socio economica a livello
• Secondo Nagel «la mera interazione economica non fa scattare gli elevati criteri tipici della
giustizia socio-economica».
• Relazione economica che mi unisce a lavoratori filippini o brasiliani: «All’interno delle nostre
rispettive società, i contratti e le leggi da cui
dipende una relazione del genere sono soggetti ai principi della giustizia sociale». Appena
superiamo i confini nazionali le relazioni
economiche diventano strumenti per perseguire l’interesse personale.
Istituzioni internazionali e
governance globale
• Le istituzioni possono applicare e realizzare principi di giustizia quando sono «promulgate collettivamente e coercitivamente imposte nel nome di tutti gli individui le cui vite sono da loro influenzate».
• Le istituzioni internazionali invece agiscono «non in nome di individui ma nel nome degli Stati o degli strumenti o agenzie statali che le hanno create»
• Istituzioni internazionali come soggetti della governance globale.
• Tipi di istituzioni internazionali:
• A) alcune ricevono una delega di autorità da parte dello Stato (parziale limitazione della sovranità statale)
• B) organizzazioni internazionali tradizionali (UN, OMS, FMI, Banca mondiale).
Perseguono scopi collettivi ma non
esercitano sanzioni coercitive contro gli Stati o gli individui
• C) strutture meno formali che riuniscono funzionari di diversi paesi con competenze e responsabilità comuni
Conclusione: sovranità e legittimità
• Nella storia dello Stato nazione si è avuta prima la sovranità e poi la legittimità: prima si ha una concentrazione di potere, poi
viene la considerazione degli interessi dei governati e la loro voce nell’esercizio del potere.
• Può succedere la stessa cosa a livello globale?