S1"UDI SASSARESI
Sezione
III
1976
Volume XXIV
ANNALI DELLA FACOLTÀ DI AGRARIA DELLtUNIVERSITÀ DI SASSARI
DIRETTORE: O. SERVAZZI
COMITATO DJ REDAZIONE: M. DATTILO. F. FATICIIENTI • L. lODA. F. MAR.RAS A. MILELLA • P. prCCAKOLO • A. PIETRACAPRINA • K. PROTA • G. KIVOUtA
R. SATrA - C. TESTINI • G. TORRE - A. VODRET
ORGANO Ul!flCIALE
DELLA SOCIETÀ SASSARESE DI SCIENZE MEDICHE E NATURALI
GALLIZZI • SASSARI -1971
I
St. Sasso 111Agr·1
Istituto di Meccanica Agraria dell'Università di Sassari (Direttore Inc.: Prof. P. PICCAROLO)
Premesse
Raccolta delle olive con macchina scuotitrice: risultati di prove continuative di campo
ed analisi dei limiti d'impiego della macchina
*
PICCAROLO P., PASCHINO F ...
LI La raccolta delle olive con macchine agenti per « vibrazione », sotto il profilo meccanico va vista, come giustamente sostiene lo Stefanelli, nei suoi tre aspetti fondamentali: generazione delle vibrazioni e loro applicazioni in punti opportuni della pianta; trasmissione delle vibrazioni dal punto di applicazione all'inserzione delle drupe; meccanica del dist~.cco del sistema frutto-peduncolo per effetto delle sollecitazioni ad esso pervenute.
Su questi tre aspetti agiscono, come gli studi e le ricerche di numerosi Autori hanno ampiamente dimostrato, diversi fattori, dai quali, in ultima analisi, dipende il rendimento della raccolta meccanica, cioè la percentuale di prodotto raccolto rispetto alla produzione totale presente sulla pianta.
Questi fattori che. per una stessa cultivar, condiz~onano l'efficacia del-l'ir.tervento della macchina scuotitrice possono essere ricondotti, da un lato, allo stad:o di maturazione ed alla resistenza dinamometrica delle drupe, dall'altro, alla conformazione, alla mole ed alla produzione dell'albero.
Lo stadio di maturazione del1a drupa, espresso attraverso l'indice di maturazione, e la resistenza dinamometrica al distacco. non è dunque
il solo fattore condizionante il rendimento della raccolta per vibrazione,
(non è detto, infatti, che per valori ugualj di resistenza dinamometrica si abbiano, a parità di cv. e di mole dell'albero, gli stessi risultati); la sua
* Lavoro eseguito col contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
**
Gli autori hanno strettamente collaborato nell'impostazione, svolgimento e101
importanza ed il suo significato ai fini deUa raccolta meccanica sono, comun-que, fuori discussione, per cui la conoscenza dei valori esprimenti lo stato di maturazione sono di indubbia utilità, specie per le cv. a maturazione scalare. Ciò, per stabilire, se non la data, almeno il periodo di intervento della macchina (periodo utile) in oliveti di una certa cv., con piante aventi una determinata mole e configurazione.
In merito a quest'ultimo punto rinfluenza di alcuni parametri relativi alla morfologia dell'albero è stata sperimentalmente dimostrata. In parti· colare si vuole ricordare: la forma di allevamento; il tipo ed il numero di ramificazioni che, partendo dal tronco principale, portano al ramo su cui sono inserite le drupe; la posizione (rispetto al tronco e rispetto all'altezza da terra) ed il tipo (assurgente o pendulo) di ramo a frutto; le dimensioni e l'altezza della biforcazione del tronco principale. Mentre i primi parametri influiscono soprattutto sulla trasmissione delle vibrazioni, la dimensione del tronco principale e l'altezza da terra delle sue biforcazioni, influiscono,
inve~e, sul punto di aggancio. determinando il numero di applicazioni che
devono essere eseguite su uno stesso albero.
1.2 GIi studi sulla raccolta meccanica delle olive col metodo vibratorlo, come si è detto, non sono certo nuovi in Italia e alrestero; nel presente lavoro però, continuando le ricerche che ormai da anni l'Istituto di l\1ec-canica Agraria di Sassari sta conducendo sull'argomento, si è voluto, attra-verso prove continuative di campo condotte su una cv. molto diffusa in Sardegna ed a maturazione scalare, valutare l'efficienza sul rendimento delIa raccolta eseguita con macchina scuotitricc, sia dello stadio di maturazione delle drupe, sia del numero di applicazioni per uno stesso albero, sia del numero di interventi vibratori eseguiti dopo un determinato intervallo di tempo.
Ciò, allo scopo di quantificare, almeno nelle condizioni pedoc1imatiche, colturali ed agronomiche, in cUI si è operato e senza alcun ricorso ai casco-lanti le possibilità ed i limiti d'impiego, sia in termini operativi che econo-mici, della macchina scuotitrice.
2. Caratteristiche della coltura e organizzazione del cantiere di raccolta
2.1 L'azienda in cui sono state effettuate le prove, relative all'annata
102
Sorso), nella quale la coltura dell'olivo ricopre 10,5 ha, pari a circa i1 64 % della superficie aziendale.
La cultivar interessata alle prove è la « Basana», molto diffusa in Sar-degna, specie nelle provincie di Sassari e Nuoro. h pianta di aspetto impo-nente, con rami penduli; le drupe sono grosse ed oleose (la resa in olio raggiunge anche il 24-26%) e, ciò che più conta ai fini della raccolta
mec-canica, la maturazione è piuttosto precoce ma prolungata nel tempo (da
dicembre a marzo).
Nella predetta azienda, le piante sono di medie e grosse dimensioni, con diametro del tronco compreso tra i 45 ed i 70 cm; la forma di
alle-vamento è quella a vaso, con chioma molto espansa; la produzione per
pianta non è uniforme, ma mediamente si aggira sui 60-70 Kg. Il sesto
d'impianto di m. IO x 18 (circa 56 piante per ettaro), con piante disposte in filari regolari, con alcune fallanze, consente alla macchina scuotitrice
di muoversi agevolmente senza eccessive perdite di tempo.
n
terreno èpia~eggiante, di medio impasto tendente al sabbioso; la viabilità interna
dell'azienda non è delle migliori per l'insufficienza di strade interne ma, comunque, l'utilizzazione del mezzo meccanico non ne viene a risentire.
2.2 La macchina utilizzata per la raccolta è una scuotitrice del tipo Mano Boom, serie 300, della ditta Omitalia (fig. I).
Il mezzo è costituito principalmente da una testata vibrante del tipo «Shoch Wawe Shaker» (S.W.S.) e da un carro motorizzato.
La testata vibrante è composta da una pinza di serraggio e dell'appa-recchiatura di vibrazione, costituita da uno scuotitore ad inerzia a masse eccentriche controrotanti provocante vibrazioni multidirezionali; due rulli in gomma posti all'estremità della pinza consentono la presa del tronco o della branca dell'albero.
n
carro è costituito da un robusto telaio con le ruote posteriori ster-zanti. Il motore di cui è dotato è del tipo a ciclo Diesel a 6 cilindri con potenza di 115 CV S.A.E. a 2500 giri/min. Il cambio di velocità è a 4 mar-ce avanti e 4 marmar-ce indietro con trasmissione idrodinamica e «transfer di caduta» con doppia uscita.n
mezzo è dotato di impianto idraulico «Vickers» della portata di230 l/min ad una pressione massima di 200 Kg/cm2, che è azionato dal
motore Diesel e serve per il comando sia del braccio di supporto e sia dell'apparecchio di vibrazione S.W.S.
103
Fig. l - l\hcchina sCllotitrice' Omitalia, 11.10110 boom 300.
2.3 Il cantiere di lavoro era formalo da un operatore addetto al13 condu·
zione della sctlotitrice e da 7 donne chc spostavano le reti sotto la chioma delle piunte. Le reti di rm:colw, in milteriule plastico, coprono, singolar· mente, una superficie di /2 111~. Tali reti. in numero cli 6, venivano poste
in modo tale da ricoprire la proiezjon~ della chiOnlil sul terreno. Il loro spostame/lto avvel11va su un unico {ilarc, durante la manovra della scuoti-trice, da un albero all'altro: ogni tre o quattro piante vibrate, il prodotto veniva scaricato in apposite cassette, che successivamente venivano poste su un autocarro e trasportate a\l'olciricio (fig. 2).
3· Metodologia di prova e slnmwl1tazione
3.1 Le prove sono state fatte su due tesi di 25 piante ciascuna e su una superficie di circa 0.5 ha per tesi (tab. r).
La suddivisione, pur rispct lando per le due tesi una si tuazione ordinaria clelia zona, è stata fatta in funzione della conformazione dell'albero e pre· cisamente dell 'altezza da terra della bi foreazione del tronco (figg. 3, -4 e 5).
104
Fig. 2
CANTIERE DI RACCOLTA MECCANICA
Il
~~)
~I
*
~~~j
*
Il
~
*
•
'*
* *
LEGENDA:
MACCHINi\. SCUOTITRICEDlREZIONI SUCCESSIVE Dr INTERVENTO (8cuotttrice)
1'IANTE DI OLIVO
RETI DI RACCOLTA
105
Tab. I - Cantiere di lavoro, interventi meccanici e piante interessate, alle
due tesi. Manodopera impiegata Reti raccolta: numero dimensioni superficie coperta
Numero interventi per tesi
Esecuzione interventi:
l° intervento 2° intervento 3° intervento
:
-Caratteristiche delle piante
Numero delle piante per tesi (n)
Diametro delle piante (cm):
- massimo
- minimo
- medio
Piante con biforcaziont; ad un' altezza maggiore di 50 cm (%)
Piante con biforcazione ad un'altezza minore di 50 cm:
- con 2 branche (%)
- con più di 2 branche (%)
(n. addetti) (n) (m) (mZ ) 7
+
I 6 8 x 9 432 : - - - --- ----(n) 3 -In tesi -25 72 76 44 ! 53 58 64 16 31 4° I ! 5° 44 I 19106
Fig . .3 ~ Albero sottoposto ad una sola applicazione.
107
Fig. 5 - Albero sottoposto Ci pitl ùi dUe applicazioni.
Ciò perchè per Je piante nelle quali tale altezza è inferiore ai 50 cm.
l'ag-gancio del braccio vibratore non può avvenire sul tronco, ma deve essel-C
fatto sulle branche, per cui, ai fini della raccolta meccanica, questi alberi
devono essere con~iderati policauli.
Nella prima Icsi, perlanto, soltanto il J 6(;0 degli alberi ha la
biforca-zione ad un'altczza superiore ai 50 cm, mentre il 44% di essi ha più di due
branche; nella seconda tesi, invece, tali percentuali sono, rispettivamente.
del 3 I D/O c del 19%, c cioè esprimenti una situazione decisamente migliore
ai finj de1la raccolta meccanica.
Su ognuna delle due tesi sono state effettuate tre vibrazioni.
precisa-mente: il 1-12-74, il 7-[-75 ed il 28-2-75 (quest'ullimn vibrnzione però si L
protratta oltre la data prefissata a causa delle inclemenze atmosferiche).
3.2 l parametri rilevati e calcolati sono stati i seguenti;
misura della reazione massima di trazione del pcduncolo ali 'incastro,
comunemenle detla «forza di distacco ». condotta con campionamentj
108
direttamente dalle piante componenti le singole tesi, ed eseguita con
dinamometro da campo t~po «Carpo» con indice a trascinamento su
scala graduata circolare e con lettura espressa in grammi;
calcolo dell'indice di maturazione (1m), con la nota formula:
i
+
si/21m ==
v
+
si+
inella quale
i, si
ev
rappresentano, rispettivamente, le olive invaiate)seminvaiate e verdi;
- !'ilevamento dei tempi di lavoro in prove continuative, suddivisi in rea
lazione ai vari movimenti elementari della macchina. Questi tempi venivano rilevati con un cronometro a quadrante centesimale col sistema del cronometraggio continuo;
- determinazione della capacità di raccolta, mediante la pesa tura del1e
drupe che venivano vibrate dalla macchina, per singola tesi, nei periodi prestabiliti. Inoltre veniva controllata la quantità di prodotto cascolato
naturalmente negli intervalli di tempo fra un intervento vibratorio ed il
successivo;
- misura del combustibile, mediante l'utilizzazione di un fluviometro.
Questo apparecchio è costituito da due provette graduate in mI, ed en·
trambe collegate, tramite due elettrovalvole alla pompa di iniezione. Dopo aver fatto procedere la macchina per un determinato tempo, misu-rato con cronometro, si eseguiva la lettura sulle provette, rHevando così la quantità di combustibile consumato.
Sulla base dei tempi di lavoro sì è calco1ata la capacità operativa della macchina e la produttività della manodopera impiegata, per poi definire, in
funzione del periodo utile di raccolta, il modulo ottimale del cantiere.
Infine ipotizzando diverse condizioni operative si è proceduto al calcolo del costo della raccolta meccanica, comparandolo con quello della raccolta manuale.
109
4. Risultati ottenuti e discussione.
4.r Forze di distacco ed indice di maturazione.
I rilevamenti delle forze di distacco delle drupe dal peduncolo ed il calcolo dei relativi indici di maturazione, si sono iniziati il 6 dicembre 1974 e si sono conclusi il 15 marzo 19ì5 eseguendo, come detto in precedenza, campionamenti ad intervalli di 3-4 giorni.
I risultati ottenuti sono stati sintetizzati nella tab. 2 e nella fig. 6. È così possibile notare che, il decremento della forza di distacco, pur con qualche variazione (specie in concomitanza con gH interventi del1a scuoti-triee), procede con sufficiente linearità dall'inizio al termine del periodo con-siderato nei rilevamenti.
Esaminando poi le variazioni percentuali nel tempo delle forze di distac-co, rispetto al valore del primo campionamento, si nota che la flessione di detta forza nelle due tesi è pressochè coincidente; infatti. nella prima tesi, inizia con la fine del1a prima decade di gennaio, mentre per la seconda tesi questa flessione avviene poco dopo la metà delIo stesso mese di gennaio.
Per quanto concerne, invece, il raggiungi mento dei più bassi valori della forza di distacco: nella prima tesi, il minimo, pari a circa 250 g
(decre-mento percentuale, rispetto al primo rileva(decre-mento, del 47% circa), viene
raggiunto il 25 febbraio; nella seconda tesi, la punta minima (pari a 255 g. a cui corrisponde un decremento del 42 % circa) viene raggiunta soltanto il IO marzo.
L'andamento nel tempo dell'indice di maturazione dovrebbe, almeno teoricamente, essere inverso a queJlo delle forze di distacco e, nella realtà, questo è stato, sostanzialmente, confermato dalle prove.
Occorre però precisare che la valutazione di tale parametro dovrebbe essere maggiormente approfondita, in quanto si è constatato che non sempre esiste correlazione tra l'andamento delle forze di distacco e quello delrindicc di maturazione: in alcuni rilevamenti, il valore della forza di distacco delle drupe invaiate è risultato superiore a quello delle drupe semi-invaiate ed uguale al valore delle olive verdi.
l risultati riscontrati, pressochè omogenei nelle due tesi, dimostrano. comunque, che l'innalzamento del valore indice (coincidente con la minore presenza delle olive verdi) si riscontra all'inizio del mese di gennaio per ambedue le tesi. In questo periodo i valori indice di maturazione oscillano
Tab.
2 ~ Valori della forza di distacco e dell'indice di maturazione, con le relative percentuali, rilevati in diversi cam-pionamenti di drupe. T e si D. I T e s i D. 2 Forza di distacco Stato di maturaz. Forza di distacco Stato di maturaz. Data del cam pionamento valori 1m si v valori variazione 1m i si v (g) (%) (%) (%) (%) (g) (%) (%) (%) (%) ---_._,---6-12-74 0,5 8 4 6,00 24,00 D,53 4 0,00 26,00 34,00 Io-I2-74 9.4 0 0,55 3 8,4 6 32,69+
4,3 0 0,54 3 2 ,00 44,00 24,00 14-12 -74 4 2 9,21 8,25 0,56 37,25 37,25+
2,83 0,51 29,4 1 43,14 25,45 r8-12-74 4 2 3,60 9,45 0,62 4 2 ,00 4°,00 0.93 0,62 44,23 34,62 21,15 23-12 -74 473,53+
1,22 0,64 49,02 29,4 1 8,4 2 0,60 4 6,r6 26.92 26,92 27-12 -74 399,62 -I4,57 0,73 59,62 26,92 0,79 0,65 5 0,77 27,9° 21,54 3 1 -12 -74 45°.9 8 -3,60 0,69 5 2,94 3 1,37 4,22 0,68 49,02 37,25 13,73 4-1-75 4 22 ,11 -9,77 0,74 57,69 3 2,69 3.96 0,74 60,7 8 25,49 9-1-75 -15,33 0,7 0 47,06 43,14 -3,28 0,68 4 6,15 44,23 13-1-75 -22,65 0,77 59,26 35. 19+
3,39 0.71 54,24 33,9 0 18-1-75 -15,7° 0,75 5 6,5 2 3 6,5 2 -5,75 0,79 63,81 3 1,43 4,76 22-1-75 -22,60 0,88 77.45 20,59 -26.75 D,go 80,39 19,61 27-1-75 34 2,9° -26,7° 0,88 79.44 16,82 -19,95 0,92 84,62 14,4 2 0,g6 3-2-75 3 13,5° -3 2,9 8 0,9 2 86,00 13,00 -23,°4 0.95 90,00 10,00 8-2-75 294·45 -37,06 0,92 85,15 r4,85 -35. 20 0,95 9°,20 9,80 13-2-75 3 00 ,39 -35,79 0,93 86.4 1 12,62 0,97 3 18 ,05 -28,01 0,94 89,82 8,33 1,85 17-2-75 26 7,70 -4 2.77 0,97 95.00 5. 00 2 65,7 0 -39,86 0,97 94,00 6.00 2I~ 2~75 288,54 -3 8.3 2 0.9 6 9 2,23 7,77 3 14,8S -28,73 0.92 85.44 12,62 1,94 25-2-75 24 8 ,82 -4 6 ,8r 0,97 95.10 4,9 0 27 1• 18 -3 8 ,62 0,96 92,16 7,84 6-3-75 25 0,68 -4 6.4 1 0,98 96.08 3,92 28 7. 15 -35. 00 0,99 9 8,04 1.9 6 IO-3-75 253·49 -45,81 1,00 roo,oo 254. 60 -4 2,37 0.99 g8,04 1.9 6 15-3-75 3 u ,99 -3 2 ,24 0,9 8 97.09 2,9 1 2 83,9° -35.74 1,00 100,00 1-1> 1-1> oFIG.
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6 lo I., 18 23 27 .11 4 9 13 18 22 27 GENNAIO 1975 DICEMBRE 1974. LEGENDA: FORZE DI DISTACCO INDICE DI MATURAZIONE OLIVE lNVAIATE OLIVE 6EMINVAIATE OLIVE VERDI v: VIBRAZIONE 3 lì 13 l7 21 25 FEBBRAIO 1975CD
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-6 IO JS MARZO 1975 data prelevamen(O campione ... ... ...112
fra 0,70 e 0,80 con ]a presenza di una buona percentuale di olive invaiate (54-64 0/0).
In concreto, quindi, i risultati del campionamento (forze di distacco ed indice di maturazione), indicano che, nelle condizioni in cui si è operato,
il periodo migliore per l'intervento meccanico cade nella prima quindicina
di gennaio.
f: necessario però rilevare che questo periodo, ottima le per quanto
attiene i valori della forza di distacco e dell'indice di maturazione, non è il più idoneo per la qualità del prodotto ottenuto. Infatti, studi precedenti condotti da questo Istituto in collaborazione con que110 di Industrie Agrarie della stessa Facoltà, dimostrano che dalle drupe raccolte dopo il mese di dicembre, la qualità dell'olio ottenuto non è delle migliori, in quanto dimi-nUIsce rinsaturazione totale, per un significativo aumento degli acidi grassi saturi e, in particolare, dell'acido palmitico. Questo fatto comporta, nel-l'olio, quel caratteristico sapore detto comunemente di «grasso».
Inoltre, non va nemmeno sottovalutato il fatto che, l'intervento della macchina in tempi tardivi, può compromettere anche le produzioni future, in quanto si viene ad ostacolare la differenziazione delle gemme per l'anno successivo.
Occorre quindi ricercare una soluzione di compromesso avendo pre· sente, da una parte, le esigenze fisiologiche della pianta e la qualità dell'olio e, dall'altra, la necessità dì fare intervenire la macchina nel momento in cui maggiore risulta la possibilità di raccogliere un'alta percentuale di prodotto, riducendo al minimo gli interventi della stessa.
In questo contesto occorre, naturalmente, fare riferimento alle condi-zioni climatiche; in particolare: quantità e distribuzione della pioggia e fre-quenza ed intensità del vento. Nell'ambiente in cui si è operato, i valori medi degli ultimi anni, relativi al periodo dicembre-febbraio, rilevati dalla stazione metereologica di Sassari, possono essere sintetizzati nei termini seguenti.
I dati pIuviometrici indicano che negli ultimi 20 anni la piovosità de-cadica massima non è mai andata oltre i 107 mm, mentre, negli ultimi IO
anni, la piovosità mensile ha superato i 100 mm soltanto nel dicembre del
1969- Si può quindi ritenere, con buona approssimazione, che l'incidenza
percentuale dei giorni disponibili su quelli di calendario compresi nel periodo utile (coefficiente di sensibilità climatica (l), sia molto elevata e, in ogni caso, non inferiore al 900/0.
L'andamento anemometrico indica, invece, una ventosità piuttosto ele-vata: nel gennaio del 1975, infatti, si è registrata una velocità massima di
113
30 Km/h nell'ultima decade del mese, nella quale le ore di calma sono
risultate soltanto 5 ed il vento complessivamente sfilato ha raggiunto i
2.839 Km; complessivamente, comunque, nel mese di gennaio, le ore di
calma sono risultate 41, ed il vento sfilato ha raggiunto i 7.347 Km. Ciò dimostra che una racco1ta ritardata, o1tre agH inconvenienti già richiamati, può portare, a seguito della riduzione delle forze di distacco, anche ad una forte cascola naturale, provocata appunto dal vento.
Sulla base dei risultati ottenuti in questa ed in precedenti ricerche condotte dall'Istituto si può concludere che, per la cv. «Bosana », ferme restando le condizioni climatiche prima richiamate, il periodo utile per la raccolta dovrebbe iniziare ai primi di dicembre e, se gli interventi sono due. non protrarsi oltre la fine di gennaio o, al massimo, raggiungere i primi di febbraio; mentre si può arrivare a metà febbraio se gli interventi sono tre. L'opportunità o meno di eseguire tre interventi va subordinata, però, alla produzione della pianta, al pericolo dell'alternanza ed alla convenienza economica.
4.2 Tempi di lavoro.
Nella tab. 3 sono riportati i tempi di lavoro relativi ai singoli interventi effettuati per ogni tesi, suddivisi nelle operazioni elementari con le relative inCIdenze percentuali.
Gli stessi dati sono stati visualizzati nella fig. n. 7.
Dall'analisi di questi valori si constata che, mediamente, in entrambe le tesi i trasferimenti e le manovre effettuate dalla macchina assorbono quasi
il 50% del tempo complessivo di impiego in campo della stessa, mentre
l'adattamento ed il distacco del braccio vibratore hanno mediamente ri
chiesto il 16-18% del tempo totale del mezzo meccanico.
Le due tesi si differenziano, invece, nei tempi dedicati a])a vibrazione ed a110 spostamento de])e reti da parte delle donne.
Per quanto attiene la fase di vibrazione, il tempo è generalmente alto (dal 14% al 33% del tempo totale, e la maggiore inci denza ri scon tra ta nella prima tesi è essenzialmente imputabile all'elevato numero di applicazioni per pianta, dovuto alla conformazione delle stesse.
I tempi morti per lo spostamento delle reti da parte della manodopera fetnminile rappresentano, invece, nella prima tesi il 14% e, nella seconda tesi il 18% circa del tempo operativo della macchina; in ogni caso, comun· que, si tratta di incidenze abbastanza contenute.
Tab.
3
.
Tempi
di
raccolta
totali
e
per
singola
operazione.
Impiego Valori e incidenze percentuali sul tempo operativo dei tempi d'elia scuotitrice scuotitrice nelle singole operazioni elementari Tesi Inter-Tempi morti vento Opera-In Trasferimenti Adattamento Distacco dovuti allo del braccio Vibrazione del braccio tivo campo e manovre vibratore vibratore spostamento delle reti (n.) (n.) (l L.) (min.) (min.) (%) (min.) (%) (min.) (%) (min.) (%) (min.) (%) I 89,4 2 106,05 3 8,4 8 3 6,30 8,60 8,11 35,3 0 33,47 6,83 6,44 16,63 15,68 2 63,22 73,5 0 37,75 5 1,36 7,25 9,86 10,5 8 14,4° 7,63 10.39 10,28 13,99 I 67,9 1 7 6,63 37,67 7,28 9.5° 15,3 0 19,9 6 7,67 8,7 2 3 49,15 10,00 II,37 Totale 220,55 25 6 ,18 II3,9 0 44,4 6 23,13 9,°3 61,3 8 23,g6 22,13 8,64 35,63 13,9 1 ----
.-I 7 2,55 85,10 38,82 ,45,61 7,20 8,4 6 20,87 24,5 2 5,67 6,66 12,55 14,75 2 5 2 ,86 64,68 34,4 8 53,3 0 5,08 7,86 7,18 II,11 6,12 9,4 6 II,82 18.27 2 3 55,18 71,08 34,47 4 8,49 5,05 7,10 9,97 14,02 5,7 0 8,02 15,9 0 22,37 -Totale 180,59 220,86 1°7,77 4 8,80 17,33 7,85 3 8,02 17,21 17,49 7,9 2 4°,27 18,23 Impiego manodopera (h-uomo) 14,14 9,80 10,22 34,16 II,35 8,62 9,4 8 29,45 -... .;:..FIG.
7
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TESI NOj TESI N02 TESI NO 1 TESI N02 J: TRASFERIMENTI E MANOVRA. LEGENDA: 2: ADATTAMENTO DEL BRACCIO VIBRATORE.Il
PRIMO INTERVENTO SECONDO INTERVENTO TERZO INTERVBNTO 3: VIBRAZIONE. 4: DISTACCO DEL BRACCIO VIBRATORE. S. TEMPI MORTI DOVUTI ALLO SPOSTAMENTO DELLE RETI.... ...
01116
Il tempo medio per pianta (media dei tre interventi), è risultato piut-tosto elevato con 3,42 min, per la prima tesi e 2,94 min, per la seconda; il tempo complessivo (somma dei tre interventi), poi, supera addirittura i
IO 111in per pianta (tab. 4). Ciò, evidentemente, si ripercuote negativamente sulla capacità di lavoro delle macchine e sul costo di raccolta.
Dall'esame della tab. 4, inoltre, si può anche valutare l'influenza della conformazione degli alberi sul tempo medio di vibrazione per pianta ad ogni intervento; influenza che si traduce in tempi molto diversi tra la prima e la seconda tesi. Infatti, nella prima tesi, dove il numero di piante da consi-derarsi monocauli, come si è visto, è soltanto pari al 16% del totale, il numero di applicazioni per pianta è mediamente superiore a 2 ed il tempo
medio di vibrazione per pianta risulta pari a 0,82 min per intervento;
nella seconda tesi, invece, dove le piante monocauli rappresentano il 3 I C;o del totale, il numero di applicazioni per pianta è inferiore a 2, ed il tempo
medio di vibrazione rappresenta soltanto poco pill del 60% del tempo
riscontrato nella prima tesi.
La giustificazione a tali differenze la si trova nell'esame degli i5to-grammi riportati in fig. 8. dove, pur rilevando le variazioni dei tempi di vibrazione per pianta, a parità di numero di applicazioni (si passa infatti da (T
=
±
10,70, per le piante richiedenti una sola applicazione -mono-cauli - , a .T 34,52 per le piante richiedenti 3 applicazioni), si può
vedere come il tempo medio di vibrazione riferito a pianta, viene più che raddoppiato, passando da una a due applicazioni, e più che quadruplicato, pas:;ando da una a tre, applicazioni per pianta.
In un oliveto, quindi. l'influenza sui tempi di raccolta meccanica, eser· citata dalla conformazione del1'albero e, in particolare, dall'incidenza sul totale delle piante presenti, degli ulivi a due, tre o più cauli, è molto forte. I n Puglia, con sesti d'impianto non dissimili da quelli della Sardegna
(22 x II). e a pressochè parità di numero di applicazioni per pianta (2,15),
si sono ottenut i risultati analoghi.
I n esperienze simili condotte in Spagna, del resto,
J.
Pardo San Pedro ha trovato che. passando da oliveti con alberi ad un solo piede, ad oliveti dove le piante unicauli rappresentano, in un caso, il 30°0 e, nell'altro, 1'8% degli alberi presenti, il tempo reale per albero aumenta. rispettiva-mente, di 2 e di 2,5 volte circa.Inoltre dall'osservazione della fig. 9 è possibile osservare la quota parte di ciascun tempo sul tempo in campo.
Tab.
-+
-Tempi medi di raccolta e numero di applicazioni per pianta, relativi alla scuotitrice. Tt'mpo ml'dio Tt'mpo m,·dio per pianta nelle operazioni di: :\UIlH'ro di vibrazione T,'~i [ ntt'[-medio di \'l'nto applicazioni Pt'[ P,'r ~Ippli- tra~ft'ri-adattaml'nto distacc(} S Iwstamen to piallta pianta caziolll' rrwnti (' braccio braccio ddlt· reti manovtt' dbraton' vibratore (tempi morti) (Il.) (Il.) (n.) (min.) [min.) [mill.) (min.) (min.) (min.) (min.) 2 • .') 1.1 2 0,57 1·55 Ci·33 0,27 (l,h7 -1. 21 0._1 2 (1.20 1.5 0 0.3 0 O.j2 n,t.! 2,q .1
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VALORI INDICE DEL TEMPO DI VIBRAZIONE PER PIANTA E RELATIVO SIGMA .
PRIMA TESI
SECONDA TESI
119
4.3 Capacità di raccolta e produttività della manodopera.
4.3.1 L'esame dei risultati indicanti il prodotto raccolto per tipo di inter-vento ci permette di verificare, in relazione al1a conformazione del1e piante, l'efficacia del mezzo meccanico in funzione dello stadio di maturazione delle drupe, espresso dai due parametri visti precedentemente: forze di di· stacco e indice di maturazione.
I risultati ottenuti nei tre interventi effettuati sono riportati nc1la tab. 5,
nella quale si è messa in evidenza la percentuale di prodotto raccolto, ri-spetto, sia alla produzione, sia al prodotto presente sulla pianta al momento della vibrazione (fig. lO).
Dall'esame dei dati si rileva subito che. in entrambe le tesi seguite, ma in particolare nella prima, il secondo intervento (eseguito il 17 gennaio), ha avuto uno scarso effetto. consentendo la raccolta di una quantità troppo modesta di prodotto: 7% e 1200 circa della produzione totale; 12% e 2(-i°ò circa della produzione presente sulla pianta. rispettivamente nella prima e nella seconda tesi.
Questo risultato va messo in relazione con i valori elevati del1a forza di distacco delle drupe (più di 400 g) e con quelli alquanto contenuti
del-l'indice di maturazione (1m
=
0.70).Nel primo intervento, invece, pur con valori della forza di distacco delle drupe e dell'indice di maturazione non dissimili da quelli del secondo intervento, la quantità di prodotto raccolto è risultata decisamente superiore: 381.)0 e 45 % della produzione totale, rispettivamente nella prima e nella seconda tesi.
A determinare questa differenza concorrono sia la posizione delle drupe sull'albero in relazione alla trasmissione della vibrazione. sia la presenza di drupe per le qualt attacchi parassitari od altro hanno portato ad una ridu· zione della resistenza al distacco: elementi. questi, che giocano soltanto a favore del primo intervento.
Ciò dimostra che il valore della forza di distacco delle drupe non è in relazione diretta con l'efficacia dc1l'intervento vibratorio, ma che la forma di allevamento dell'albero e. in particolare. la disposizione dci rami c la pOSizione delle drupe rappresentano fattori molto più importanti.
Nella seconda tesi. comunque, sia nel primo che nel secondo inter-vento i risultati sono stati migliori rispetto alla prima. Infatti, comples-sivamente, nei due interventi, la percentuale di prodotto raccolto è stata
121
Tab. 5 - Ouantità di prodotto raccolto distinta per tipo di Énten'ento.
ProduzionI:' Tutalt· :\It~dia pvr p,-r tl'si pianta (n.) (Kg) (l{g) l. 757 7° r a c-l () I 1 () 2" \'i hrazioJ]t, (7 g!'nnaÌo) l ncid(-nZil sulla prodllZ. ....
--...
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--, ' . - ' (I\:g) ( (0) (O,,! 1..!5 7, I I 12,02 1~7 T 2 .. jC) 2 /),,11 l)a tl'rra prima ,lt-lla I a \'ihrazioDl' ( l{g) (°0) Da h'rra prima (Hlil 3" \'ihrazion(~ ~:.s .. S -~ ,..'7.) ..: <f. (Kg) l°,,) I II/ 'l,5° I 12 ,dI) rl\:g) P r o d o t t o l ' \ihraziont· (7 dir,>ll1hn') Incidl'llza !'Illla prodllziolw ' - :;-
,F ~ ;°,,1 (o l') Da t,-n;1 prima d,-Ila ,', \ iJnazHHIì-.:"':,-,
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;:: -, ..:: <f. I I{g) (°0 ) 1)/1 ):-',1 ') ) l'>, ,'l') U 2, 15 l 1,'15 I 1,'15 Il',
7.7.1T,)ta]" racc, >11') Pr"dotto a macchina rima,,!{)
f' \'ihrazi(Jl1<' !-Illia pianta
121) f{-hbrai()) lnci,!t-l1l.i\ Il,ci "ulla pror!ll/, d'-117:! 11]( l ~ Ili .-:: ,i"llza " .
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PRODOTTO
PRESENTE
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7 TESI NOI TESI N02 2 :1 i n ten'en t o -tv -tv123
del 57.5% della produzione, nella tesi numero due. e del 45.5% della pro-duzione, nella prima.
La causa di questa differenza va ricercata in quanto in precedenza rilevato; essa, cioè, va probabilmente imputata alla diversa conformazione delle piante, in particolare alla maggiore estensione della chioma degli alberi della prima tesi che, se da un lato ha consentito una maggiore
produzione unitaria (mediamente 70 Kg/pianta contro i 60 Kg/pianta della
seconda tesi), dall'altro, è risultata meno idonea alla raccolta meccanica. Nella terza ed ultima vibrazione. i valori ottenuti, in entrambe le tesi. sono stati inferiori alla prima vibrazione. Anche in questa data, nono-stante le condizioni di intervento favorevoli, forza di distacco a soli 200 g
ed indice di maturazione che sfiora l'unità (0.97). con ]a presenza del
90-95% di drupe invaiate ed il 5-10% dì seminvaiate, non si è verificata la caduta completa del prodotto rima!lto sulla pianta; la percentuale è stata, comunque, abbastanza elevata e cioè dell'83-87°0 circa di prodotto presente.
4.3.2 L'efficacia dell'intervento meccanico e la qualità del lavoro. possono essere giudicate attraverso la percentuale di prodotto raccolto a macchina. risulta pari all'82,5% e all'80,oS,o della produzione totale, rispettivamente nella prima e nella seconda tesi.
L'efIìcacia non è quindi risultata molto soddisfacente. specie in consi· derazione del numero di interventi eseguiti; basti pensare che. mediando questo risultato per i tre interventi. si ottiene una percentuale media per intervento del 27% di cascola.
Del prodotto non raccolto. netla prima tesi, il 5.6°\) delle olive è rimasto sulla pianta, mentre il I2S0 è caduto tra un intervento e l'altro; nella seconda tesi si sono invece avute le percentuali del 4.7% e del 15,3°0,
rispettivamente, per le olive rimaste sulla pianta e per quelle cadute a terra. Quale altro elemento di valutazione della qualità del lavoro è stato considerato l'eventuale maltrattamento alla produzione e agli alberi; mal-trattamento non riscontrato nè nella prima. nè nella seconda tesi.
4·3.3 L'esame dei dati della tab. 6 consente poi di valutare quanto esigue siano risultate sia la capacità di raccolta della vibratrice. sia la produt-tività deJ]a manodopera.
La quantità di prodotto raccolto dalla macchina risulta, infatti. di soli 4 q/h, considerando il tempo operativo; quantità che si riduce. riferendosi al tempo totale in campo, a circa 3.3 q/h.
Tub. 6 -Capacità di lavoro della macchina scuotitrice e produttività della manodopera impiegata. Tt'si I ntl'rV('nto 1 • 2 .) 2 I . 2 ' 3 3 3 (*) arrotondato Capacità di raccolta (h-lIa macchina ( lpt'rativa (piant(· h) (*) 7 K 7 .q 22 21 jO 2S (q h)
.vn
8 3.Q1:)3 .1.5 20 1,I<JO 5,75° 5.5(JO .l.13() 3. lJl'\o Totale in campo (piante h) (*) (; 7 20 20 (q h) 3d i)) :;'25 8 3,1:\10 ,020 5. 0 1')0 11:\1,7,1° 21 1.73 0 22 2.1'\7 0 Tempi di raccolta Produttività (klla sCllotitrict' pC'r unità di produtto della manodopera Totale Operativo in campo (h q) (h q) (h-uomo qJ (q h-uomo) 0,254 0.2<)5 2,J() 0,4 24 0,25' 0,j°7 2,4 6 0,4°7 0.220 0,2()() 2, lO o,-l~ o,H·IO o,i)80 7,84 o, T3 0,17° 0.200 l,57 0,6-1 0,11:)0 0,210 I,()() O,5 i ) 0,17° 0,5 80 ., ,f)/ 0,22 0,27° O,j5° 2,80 0,3() N ~]25
Il numero di piante dominate dalla scuotitricc nell'unità di tempo. dcI resto, risulta soltanto pari a 6 ed a 7 piante per ora di lavoro in campo. rispettivamente neIla prima e nella seconda tesi.
La produttività della manodopera. pertanto. è risultata molto contenuta. cioè poco superiore ai 40 Kg per ora di operaio (circa ) volte quella della raccolta manuale),
Analizzando poi i risultati relativi ai s~ngoli interventi. si rileva che il numero di piante che la scuotitrice riesce a dominare ad ogni intervento è abbastanza soddisfacente: da q a 20 piante e da I X a 24 piante per ogni ora di lavoro in campo. rispettivamente nella prima e nella seconda tesi: viceversa, la quantità di olive raccolte. raggiunge la punta massima di soli 5 q per ora di lavoro in campo della macchina (terzo intervento. prima tesi) pari ad una produttività della manodopera di 64 Kg per ora-uomo.
La sfasatura tra il numero di piante che la scuotitrice è in grado di dorninare e la quantità di prodotto cascolato è dunque evidente e mette in chiaro risalto i limiti d'impiego delhl mal:china. i quali vanno ricercati da un lato nel sitema di potatura e. quindi, nella forma di al1evmnento. dall'altro, nello stadio di maturazione delle drupe.
In ogni caso. comunque. si rikva che la minore incidenza di piante policauli nella seconda tesi rispetto alla prima. si traduce in una capacit~1
operativa decisamente (20('(,). Precisamente, comiderando i valori
massimi per singolo intervento: 30 riante/h. nella seconda tesi, contro le 24 piante/h, del1a prima.
4.4 COllsumo combustibile.
I valori ottenuti sul consumo orario. ~Ia nella prima che nella seconda tesi. mostrano un andamento decrescente dal primo al terzo intervento: si passa, infatti. dai 4 Kg/h dl:J primo intervento. a meno di 2.) Kg/h del terzo intervento (tab. 7).
Tale decremento è essenzialmente dovuto. da un lato. alla migliore utiiizzazionc del mezzo meccanico da parte del conducente e. dall·altro. ulla sempre minor incidenza su1 totale del tempo di vihrazione per pianta. O:scorso a parte merita il secondo intervento della prima tesi. in cui si è registrato un consumo per unità di prodotto di ben 4,IR Kg/q. dovuto alla minima quantità di drupe raccolte dalla macchina: considerazioni op-po~te valgono. invece. per l'ultimo intervento della stessa tesi (o.fl4 Kg/q).
126
Tab. 7 - Consumo di combustibile distinto per intervento e per tesi.
Consumo
Tesi Intervento
Orario Specifico (x) Per unità
(Kgjh) (g-CV ih) di prodotto (Kgjq) (n.) (n.) ,1,080 35,4 80 l,I IO 2 3,1 IO 27,°4° 4,180 3 2,3 20 20,17° 0,64 0 Totale 3,181 27,660 1,160 4,080 35,4 80 1,020 2 2 3,080 26,7 80 1,980 3 2,33° 20,260 0,860 Totale 3,259 1,120 (x) Potenza nominale.
Al lato pratico. questa differenza si traduce in un maggior costo a carico del primo intervento di oltre 300 lire/q, unicamente imputabile al diverso consumo di combustibile; maggior costo che da solo dimostra l'importanza di un razionale impiego della macchina.
5 Moduli e costi di raccolta.
Sulla base dei risultati ottenuti, si è voluto valutare la convenienza ed limiti d'impiego della macchina scuotitrice, nei confronti della raccolta
127 manuale tradizionale, ipotizzando a1cune tra le alternative operative più frequentemente riscontrabiJj negli oliveti di pianura e caratterizzati dalla scalarità di maturazione.
La prima ahernativa è stata quella di prevedere: in un caso, due inter-venti; nell'altro, tre interventi.
I potizzando un coefficiente 1 di sensibilità climatica pari a 0.90 si sono
così calcolati i giorni disponibili in seno al periodo utile (50 e 60 giorni, rispettivamente con due e con tre interventi), e le ore di effettivo impiego in campo (350 e 420 ore, rispettivamente con due e tre interventi).
5.I. Moduli e costi d'impiego della macchina e del cantiere.
Con riferimento a questi dati si sono così ricercati i moduli ed i costi d'impiego della macchina e del cantiere (tab. 8).
La definizione dei moduli è stata fatta per due diverse condizioni degli oliveti, e cioè con piante monocauli incidenti sul totale. rispettivamente, per meno del 20% (condizione in cui si è operato nella seconda tesi della ricerca in oggetto) e per oltre 1'80%.
Con due interventi. le piante dominabili nel periodo utile sono risul-tate, sulla base delle capacità di lavoro rilevate nello studio. non superiori a: - 3.5°0 unità, quando l'incidenza delle piante monocauli non supera il
20% del totale;
5.25° unità, quando ],incidenza delle piante ad un solo piede supera 1'80% del totale, registrando cosÌ un incremento di produttività del 50%.
Con tre interventi, malgrado il prolungarsi del periodo utile, il numero di piante esprimenti il modulo, rappresenta circa l'80°o dei valori sopra riportati.
Nel ca1colo del costo d'impiego della macchina e del cantiere si sono fatte le seguenti ipotesi:
- prezzo di mercato della scuotitricc 22 mi1ioni di lire;
- vita utile Vu = 3000 ore:
- obsolescenza tecnica n
=
6 anni;coefficiente di riparazione r
=
0.60; saggio di interesse i=
7°0;numero reti di raccolta complessivamente impiegate. pari ad 8;
costo della manodopera comprensivo degli oneri sociali. pari a 1.100
128
Tab.8 Capacità di lavoro. moduli e costi d'impiego della macchina
scuoti/rice.
Pn,rn,ml'trÌ
Periodo utile (Pu) Giorni disponibih
On' di lavoro in campo/giorno
Ore di lavoro in campo!Pu
O!in'ti con piant<' monocauli
<
2()o~dd totale:
- Capacità di layoro della macchina
Modulo di eSt'flÌzio cantiere
Oliveti con piante monocauli
>
tìoo o(kl totall':
Capacità di layoro dI'Ila macchina
Modulo di l'~~ercizi() cantiere
('()~to d'impÌt'go (1t'lIa macchina
Cosh~ d 'impiq~o dd cantÌ('re
Unità di misura g/Pu hlg h'Pu pianÌl:/h piante jPu piante/h pianh'jPu L h L h Numero interVt'nti Due Tre l! 12 5/2 l! 12 20/2 5° 60 7 7 3So 420 IO 7 ~3500 2<)00 IO 15S00 IJ5()() 25°00 230 00
129 Ne deriva che il costo d'impiego orario della macchina è risultato di I5.500 e 13.500 1ire per ora di lavoro in campo, rispettivamente con due e con tre interventi: mentre il costo dell'intero cantiere di raccolta, nei due casi è risultato, rispettivamente, di 25.000 e 23.000 lire per ora di lavoro in campo.
Questi risultati, del resto, trovano conferma nelle tariffe che il Consor-zio Oleario di Sassari ha applicato, per la stagione 1974-75 ai propri soci
per l'impiego della macchina, cioè 7000 L/q per un minimo di 15 q al
giorno. Questo significa che il noleggio della scuotitrice, compreso l'opera-tore, non è mai sceso al disotto delle 105.000 L/g (15 q/giorno a 7.000 L/q).
pan a 15.000-I6.000 L/h.
5.2 Costo di raccolta e fattori influenzanti.
Sulla base di questi dati si è proceduto al calcolo del costo di raccolta meccanica delle olive, in funzione:
della produzione unitaria per pianta:
della quantità di olive raccolte dalla macchina;
della conformazione della pianta e, in particolare, dell'incidenza delle piante ad un solo piede sul totale;
del numero di interventi; del prezzo delle o1ive.
L'andamento del costo, di raccolta espresso in ]ire per quintale di pro-dotto raccolto, è riportato nelle fig. I I, 12, J 3 e 14. Tale andamento è.
come si può vedere, molto esplicito ed indica abbastanza chiaramente, i limiti di convenienza economica della raccolta meccanica nei confronti di quella manuale, il cui costo si è posto pari a 15.000 L/q.
Dopo aver sottolineato la forte variabilità del costo. in funzione dci
diversi parametri, per cui si passa da un minimo di 4.500 L/q ad un
massimo di 32.000 L/q. ci limiteremo pertanto ad alcune semplici
osser-vazIoni relative all'influenza dei singoli fattori.
5.2. I Produzione unitaria.
Innanzi tutto si vuole evidenziare la relazione inversa che lega il costo unitario alla produzione unitaria per pianta; relazione che non ha un anda-mento di tipo 1ineare, bensì di tipo esponenziale.
FIG.H 24,1 ___ --1 22 20 1 '" 18 ~ 16 o.l' O ... O 14 ~ "'C ~ 12'... ~ COSTO DI .RACCOLTA CON DUE INTE.RVENTI IN OLIVETI CON L'BO% DI PIANTE MONOCAULI. CAPACITÀ DI RACCOLTA: 15 PIANTE/h 241 .. _-+ .. 22 20 I " 18 ~ 16-1 o.l 1'0.: O O 14
2
~ 12-. .,.,. o.l PREZZO ÒLIVE, 20,QOO o.l JO O JL---~~~~~--_+---_t~~~---I..l~
H t~
c:; O ~ (IJ 6 O 10 U U "'C Il: O ~ CIl O u 8~ I~ =L 6 O '-' 2 :'/0 :10 l.'FFICACIA 40 50 60 70 INTERVENTO MECCANICO: 2 80 (KG/PIANTA) 20 30 40 50 60 70 80 (HG/PIANTA)890%
DEL PRODOTTO TOTALE.080%
DEL PRODOTTO TOTALE. RACCOLTA MANUALECV
G
' 70% DEL PRODOTTO TOTALE. -I:.>J O}'IG. 12 28 26 2 .. 22 20 IH /6
S-/" O O ~ 12 ;:; W ..,j O :.... W li "( a:; O f;-.... :Il O ,;.; 20 :10 40 50 E,.'FICA,CIA lNTE R\'ENTO COSTO DI RACCOLTA CON DUE INTERVENTI IN OLIVETI CON IL 20% DI PIANTE MONOCAULT. CAPACITÀ DI RACCOLTA: JO PIANTE/" 28 26 24 22 20 Hl 16 '"' ~ ..,j /4 O O ~ /2 "(""
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CI': O U 2 60 7'0 HO (HG/PIANTA) ,20 30 40890%
DEI. PRODOTTO TOTALE. MECCANICO,0
80% DEL PRODOTTO TOTALE. RACCOl TA070%
DEL PRODOTTO TOTALE. 'REZZO OLIVE~ 20,000. L/q I> c:~
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50 60 'IO li(} (BG/PIANTA) ..- V.I MANUALE0
FIG. 13 24~ ~ I 22 .... '-l 20 18 16
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14 O O ~ 12 ~ o.l lO O (.) I;,) 8 ~ II: O i-< 6 (I) O (.) 2 20 :10 EFFICACIA COSTO DI RACCOLTA CON TRE INTERVENTI IN OLIVETI CON L'SO% DI PIANTE MONOCAULI. CAPACITÀ DI RACCOLTA: lO PIANTE/q 28 • 26 24 IPREZZO OLI1I'E; 25.000 L/Cl 221\1
20 18 16 ~ 10/ J4 O O ~ J2 ~ i-< 10/ O lO I;,) I;,) ~ 8II: O i-< (I) O I;,)
4 2 40 50 60 70 80 (KG/PIANTA) 20 30 40
0)
90% DEL PRODOTTO TOTALE. INTERVENTO MECCANICO:CD
4iO% DEL PRODOTTO TOTALE.G)
7Q% DEL PRODOTTO TOTALE. -W N IPREZZO OLItE: 20.000 L/q [ 50 60 70 80 (KG/PIANTA) RACCOLTA MANUA.LECV
FIG,I., 34 3 30. 28. 26. 24 22 ;!O. .8 /tI { ~ .01 O O '-12 <C ... 0.1 III O U U <C Il a: O ... rJ'J O U 2 20 COSTO DI RACCOLTA CON TRE INTERVENTI IN OLIVETI CON IL 20% DI PIANTE MONOCAULI, 30 40 50 60 J,'FFICACIA lNTJ,'R\o'ENTO CAPACITÀ DI RACCOLTA: 7 PIANTE/h 34 IPREZZO OLIV.f: 20,000 L/q
---t-2 .8 Iti ~ .4 0.1 O O2
.2 <C ... IO 0.1 O U U <C a: O ... rJ'J O U 70 80 (HG/PIANTA) 20 30 .t'o 50 6'0 7'0 SO (KG/PIANTA }890%
DEL PRODOTTO TOTALE MECC ANICO: {.;\ \!..J80'% DEL PRODOTTO TOTALEcv
70% DEL PRODOTTO TOTALE RACCOLTA MANUALE0
-W W134
A parità di ogni altra condizione, passando da produzioni di 80 Kg a 60 Kg per pianta, il costo unitario subisce incrementi compresi tra il
10% ed il 20% circa; passando invece, da produzioni di 50 Kg a 30 Kg
per pianta, il costo unitario fa registrare aumenti che possono raggiungere e superare il 60%.
Più precisamente, in base ai risultati scaturiti dal calcolo del costo di rac(...olta, si può affermare che, al dissotto di 30 Kg/pianta, in nessun caso la raccolta meccanica risulta conveniente rispetto a quella manuale.
5.3.2 Efficacia dell'intervento meccanico.
Essa esprime, come SI e detto, il rendimento dell'operazione, cioè la percentuale di olive raccolte sul totale. La quantità di olive non raccolte dalla macchina, naturalmente, va a gravare sul costo di raccolta delle stesse.
I potizzando rendimenti, rispettivamente pari al 70%; e 90%, si vede
che quando l'efficacia del1'intervento è soltanto pari al 70% delle olive pre-senti, la convenienza economica alla raccolta meccanica viene già a mancare
con produzioni unitarie che non superano i 60 Kg/pianta.
La variazione dell'efficacia di intervento, dal 90% al 70%, a parità di ogni altra condizione, si traduce, comunque, in incrementi di costi compresi
tra il 60% circa, ed oltre il 100%.
L'influenza sul costo di raccolta, esercitata dalla produzione unitaria e dall'efficacia delI'intervento, del resto, è stata verificata anche in Califor-nia, dove sono stati ottenuti risultati pressochè analoghi. Così, ad esempio,
facendo dominare 40 ha ad una scuotitrice con capacità di lavoro di 15
piantelh si passa da un costo inferiore a 80
$It,
ad un costo di quasi180 S/t (e cioè superiore a quello della raccolta manuale pari a 100
$It)
rispettivamente, per produzioni di 3.400 t e di 2.000 t. A parità poi dicapacità di lavoro (I5 piante/h), di produzione (8,5 t/ha) e di superficie dominata (40 ha), il costo di raccolta subisce, invece. un incremento de) 12-13%, passando da perdite del 10% a perdite del 15~o
5.2:- Conformazione della pianta.
Si è voluto soprattutto mettere in evidenza l'influenza su1 costo eserci· tata dall'incidenza sul totale delle piante ad un solo piede. Per questo. sulla base dei risultati ottenuti, si è ipotizzato:
135
- per incidenze inferiori al 20% (tesi 2), capacità di lavoro della macchina pari a 7 ed a IO piante per ora, rispettivamente con tre e con due interventi;
- per incidenze superiori a1l'80%, capacità di lavoro del1a macchina pari
a IO ed a 15 piante per ora, rispettivamente con tre e con due interventi.
Si vede così che, quando le piante monocauli rappresentano meno del 20% del totale, già al disotto degli 80 Kg/pianta e rendimenti pari al 70%. la raccolta meccanica non è competitiva con que]]a manuale; viceversa, quando la percentuale sul totale delle piante ad un solo piede supera 1'80% del totale ed il rendimento si mantiene sempre pari al 70%, la non convenienza della raccolta meccanica si registra al disotto dei 60 Kg/pianta. A parità di ogni altro fattore, comunque, la diversa conformazione, almeno nella ipotesi avanzata, si ripercuote sul costo con incrementi percen-tuali compresi tra il 10% ed il 30% circa.
5.2.4 Numero di interventi.
Nel valutare in termini economici l'influenza di questo fattore si è ipotizzato come già ricordato, di eseguire due oppure tre interventi sullo stesso oliveto.
Dall'esame del costo unitario, si rileva così che, a parità di ogni altro fattore, il fatto di eseguire tre, anzichè due interventi. comporta incrementi di costo che variano dal 10% al 20% circa.
5.2.5 Prezzo delle olive.
In merito, infine, all'influenza del prezzo del1c olive, si sono assunti due possibili valori: 25.000 L/q e 20.000 L/q, compresa l'integrazione.
Si rileva così che, a parità di ogni altro fattore, il maggior prezzo, aumentando la quota di costo imputabile alle olive non raccolte, comporta incrementi percentuali di costo compresi tra il 5 % ed il 15%.
La variazione di prezzo considerata costituisce. quindi, il fattore tra quelli presi in esame, che meno incide suH'ammontare del costo unitario. Pertanto, pur valutando 25.000 L/q le olive raccolte meccanicamente, e 20.000 L/q quelle raccolte a mano, mettendo cosÌ in conto anche l'aspetto qualitativo legato ai due sistemi di raccolta. i termini del giudizio di conve-nienza sin quì esposti, rimangono sostanzialmente invariati.
136
6. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
Da quanto sopra esposto si può quindi concludere che, se è vero che l'introduzione della scuotitrice nella raccolta delle olive ha rappresentato un fatto veramente positivo, è anche vero che, anche per quel 40%
dell'olivi-coltura sarda ritenuto come completamente meccanizzabile, il ricorso alla
macchina trova non pochi fattori limitanti.
I principali vincoli alla raccolta meccanica evidenziati nello studio possono essere essenzialmente ricondotti: alla conformazione ed al tipo di allevamento, alla produzione unitaria, allo stadio di maturazione ed alla forza di abscissione delle drupe al momento dell'intervento.
Conformazione e tipo di allevamento condizionano, infatti, sia il
nu-mero di applicazioni per pianta e sia la trasmissione della vibrazione dal punto di applicazione dell'inserzione delle drupe. La tradizionale potatura a vaso con chioma pendula, risulta non idonea per l'intervento vibratorio applicato al fusto delle piante. «Una forma di tipo monocaule, a chioma
cilindrica ben sollevata e con branche a portamento assurgente», è da
ritenere come la più rispondente all'impiego della macchina (MileIla). Occorre, quindi, modificare gli attuali sistemi di allevamento oppure, se le piante vengono lasciate in siffatte condizioni, è necessario prendere in considerazione sistemi alternativi di raccolta.
In merito alla produzione. è chiaro che il ricorso alla macchina risulta conveniente solo al disopra di certe produzioni per pianta (in generale 30-40 Kg/pianta). Ciò investe direttamente la tecnica colturale in generale e la concimazione in particolare; quest'ultima, non solo per quanto attiene la quantità ma anche per la tempestività di somministrazione.
Infine, per quanto attiene lo stadio di maturazione delle drupe e h~ forza di distacco, ribadito che la maturazione scalare è un ostacolo notevole alla raccolta meccanica, occorre far rilevare che l'intervento, specie il secondo, deve essere effettuato quando le suddette forze di distacco non superano certi valori (circa 350 g).
Circa poi l'impiego della macchina, in termini di ore di effettiva utilizza-zione e di superficie dominabile, è emerso che, sempre nell'ipotesi di due in-terventi. essa non deve dominare meno di 3.5°0 piante il che corrisponde. per densità di 60-70 piante/ha, a non meno di 50-60 ha di oliveto specializzato.
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RIASSUNTO
Raccolta delle olive con macchina scuotitrice: risultati di prove cOl1tinuatil'e di campo ed analisi dei limiti d'impiego della macchina.
Vengono riportati i risultati tecnici. operativi ed economICI, di prove condotte in Sardegna per la raccolta meccanica delle olive, con macchina scuotitrice Mono Boom serie 300.
L'analisi dei risultati, ha consentito agli A.A. di fornire indicazioni sulle possibilità e sui limiti d'impiego della macchina in funzione:
dell'andamento delle forze di distacco e dell'indice di maturazione delle drupe;
della conformazione dell'albero; della quantità di produzione; del numero di interventi; del periodo utile di raccolta.
RfSUMf
Recolte des oli ves al'ec machine secoueuese.· resultats d'essais contil1ues dc champ et al1c1liyses des limites d'emploi de la l11achil1c.
Ont été reportés les résultats techniques. opératifs et économiques. d'essais conduit en Sardaigne pour la récolte mécanique des olivcs. avec machine secoueuese Mono Boom serie 300.
L'analyse des résultats, a consenti aux A.A. de fournir des indications sur la possibilité et sur les limites d'emploi de la machine. en fonction:
du développement des forces de détachemcnt et de l'indice dc maturat ion des drupes;
de la conformation de l'arbre; de la quantité de production; du numéro d'interventions; de la période utile de récolte.
SUMMARY
Olive pick up 11'ith a shakin[!, machil1e.· results
01
repeated tests 111 tlle fie/dami al1alyses
01
tlle limited usage01
tlw macllille.The technicaI. operative and economical results are reported of tests conducted in Sardinia for the mechanical pick up of olives. with the sha-king machine Mono Boom series 300.
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The analyses of the resu1ts have allowed the authors to give indications on the possibilities and on the limits of usage of the machine while working and also:
- on the behavior of the separation force and on the level of ripeness of
the olives;
- on the tree conformation;
- on the quantity of production;
- on the number of times the machine is used;
- on the bes t harvest periodo
Si ringrazia il Cav. Baingio Nali per aver permesso l'effettuazione delle
prove nella propria azienda ed il Per. agro Vincenzo Vacca per aver colla-borato nella raccolta dei dati in campo.
Errata corrige: