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Sviluppo ed integrazione di strategie di clustering in strumenti di ricerca per grandi banche dati biologiche

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(1)

Fa oltà di S ienze Matemati he Fisi he e

Naturali

Corso di Laurea Spe ialisti a in Te nologie

Informati he

Tesi di Laurea

Sviluppo ed integrazione di strategie di

lustering in strumenti di ri er a per

grandi ban he dati biol ogi he

Candidato:

Claudio Corsi

Relatori:

Prof. Paolo Ferragina

(2)
(3)

S rivereiringraziamentisirivelasempreil ompitopiùdi ileperilris hiodidimenti arequal uno.Se iò

dovessea aderenonèperingratitudine,maperdistrazione. Devoringraziarelamiafamiglia heinmolti

modimiha onsentitodiarrivareas riverequesteparole. Ringraziogliami i, heinmodo onsapevoleo

(4)
(5)

lustering in strumenti di ri er a per

grandi ban he dati biol ogi he

Claudio Corsi

(6)
(7)

1 Introduzione 9

2 Motori di ri er a e ban he dati biologi he 17

2.1 I motori diri er a didomani. . . 17

2.2 Le ban he dati biologi he . . . 20

2.2.1 Il ontenuto delle ban he dati biologi he e la qualità

dei dati . . . 26

2.2.2 La ban adati UNIPROT . . . 28

2.3 Un nuovoappro io alleban he dati biologi he . . . 30

3 Gene Ontology 37

3.1 Struttura diGene Ontology . . . 38

3.2 Tipi direlazioni . . . 39

3.3 Utilizzo diGene Ontology nella lusterizzazione dei risultati . 41

3.3.1 Il metododelle Upward Paths . . . 47

4 Elementi di Information Retrival 53

4.1 Strutture a supporto della fase diindi izzazione . . . 53

4.2 Il modellovettoriale . . . 59

(8)

Com-5.1 Ban he dati diinteresse . . . 68

5.2 A esso eindi izzazione dei dati . . . 70

5.3 Formatodeido umentieindi izzazionemedianteApa heLu ene 73 5.4 Parsingdei do umenti medianteCommons Digester . . . 79

6 Progetto del motore di ri er a e riteri di lustering 85 6.1 Il livellodia esso ai dati . . . 87

6.2 Struttura del livellodi presentazione . . . 90

6.2.1 Raggruppamento dei risultatiin viste . . . 96

6.2.2 Sfruttare leviste per migliorare lari er a . . . 100

6.3 Classi e metodi asupporto dell'appli azione . . . 109

6.4 La Business Logi . . . 110

6.4.1 Appli azione dei metodidi business logi alle viste. . . 118

6.4.2 Aspetti implementativi . . . 119

6.5 Utilizzo diBLAST omemetodoalternativoper lari er a . . 121

(9)

Introduzi one

Iprogressi nel ampodellabiologiamole olaredegliultimiannihanno

deter-minato una res itaesponenziale delle informazionie dei dati a disposizione

dei biologi. Il sequen ziamento del genomaumano e di altriorganismi

assie-me allo studio del DNA e delle proteine hanno dato un forte impulso alla

bioinformati a he ra oglie la grande sda di fornire strumenti adeguatial

ne di analizzare e apire l'enormequantità didati prodotta inlaboratorio.

La bioinformati a è una nuova dis iplina he si o upa dello sviluppo e

dell'integrazione dellari er ainformati aalservizio dellari er a

biote nolo-gi a. Perfare iòutilizzastrumentiinformati iperanalizzareidati biologi i

he des rivono sequen zedigeni, sequen ze estruttura delleproteine, pro essi

bio himi inelle ellule, e ...Rappresenta pertanto una dis iplina a avallo

tra due s ienze he trae soluzioniderivanti dall'appli azione di te ni he

no-te in ambito informati o per risolvere problemi orrelati alla res ita della

onos enza in ambito biologi o.

Labiologiaètradizionalmenteunas ienzaeuristi aedes rittivapiuttosto

hededuttiva. Laquantitàdidatiosservatiinlaboratorionegliultimide enni

ha generato la ne essità di una atalogazione e onservazione degli stessi.

Tuttaviaavere moltidatienon potervi a ederesigni anonavere nientedi

(10)

quantità di dati erto non rappresenta più il problema prin ipale né lo è il

loro a esso in tempi rapidi. La vera sda è trovare un modo e a e per

supportare ilbiologonella omprensione dei dati.

Il ontestoappenades rittori hiamaallamenteunaltroambitooggi

mol-tonoto estudiato,ossia ilWeb. Leanalogiesono evidenti: inentrambii asi

l'utentesitrovadifronteadenormi ollezionididatiespessodeveimpiegare

molto tempo per poter trovare una risposta esauriente alla sua domanda. I

motoridiri er adise ondagenerazione he operanosulWeb ( omeGoogle)

ries onoafornireunarisposta heben soddisfalaquery dell'utentemediante

l'impiego di te ni he in grado di dare una valutazione oggettiva

dell'impor-tanza di una pagina sulla base dell'analisi del grafo Web. I motori di terza

generazione er ano ora di dare maggiore informazione all'utenteindi ando

possibiliinterpretazionidel risultatoed operandori er he he tengano onto

sempre più del suo prolo. Qual osa di analogo sta su edendo nel ampo

della bioinformati a. L'utente inizia ad avere non più la sola ne essità di

sapere tutti ido umenti he soddisfano una sua query , maan he lerelazioni

he tali do umenti presentano, osì da apire meglio quello he sino a quel

momento è stato atalogato. Più un sistema ries e a soddisfare tale

biso-gno menosforzo dovràfare il ri er atoreper omprendere imolti dati a sua

disposizione. L'esperienza del Web può rappresentare un ottimo punto di

partenza per lo studio di questa nuova problemati a. Capire i me anismi

e le soluzioni adottate in questo ontesto può essere utile al ne di reare

uno strumentoin gradodirispondereaduna interrogazionesudi unaban a

dati biologi asapendo mostrare le orrelazioni tra i dati ritornati. Tuttavia

l'ambito biologi o presenta aspetti ompletamente nuovi sia per il tipo di

informazione rappresentata he per iltipo di ontrollo operato suidati.

Èsemprepiùdiusa l'idea hesulWeb sipossatrovarequalsiasi

(11)

dibilitàdell'informazionepresentataoinrelazioneallasuaa uratezza. Nelle

ban he dati biologi he lasituazione è ovviamente diversa. I dati si

riferis o-noprin ipalmenteasequen zedima romole oleoadinformazionirelativead

esse, ome nel aso diriferimentibibliogra i o dati strutturali o funzionali.

Inoltreidatisono uratiegestitidaespertidel settore,rendendo osì

l'infor-mazione erti ata. In questo aso l'analogia on il Web risiedenelle pagine

lassi ate in dire tory ( ome DMOZ) da uratori, i quali ne garantis ono

l'attendibilità. Nonostante le dierenze esistenti tra i due ontesti, in

en-trambii asi l'utentepresenta ilmedesimobisogno,ossia quellodiavere uno

strumentoingrado diguidarlo nella onsultazionedeimolti dati disponibili.

Questoè an orapiù vero nelle ban he datibiologi hedove vengonodes ritti

elementi he per natura sono in relazione tra di loro, relazioni he devono

essere omprese e rese note al biologo. Per onseguire questo obiettivo esso

può imparare a orrelare amano, mediantela propriaesperienza, idati on

ui sitrovaa he fare,imparandoari er areinmanierasempremigliore

tra-mite glistrumentidia essoalleban he dati disponibili. Chedire peròsein

questa operazionevenissesupportatodaunostrumentoingradodimostrare

automati amente le relazioni he legano i risultati di una ri er a? Oppure

in gradodimettere inlu e aspetti menoevidenti dei risultatiottenuti

sfrut-tando il più possibile le informazioni a orredo delle singole sequen ze o dei

singolidati oggettodella ri er a? Èquesta ladirezioneesplorata nell'ambito

di questa tesi il ui s opo è quello di porre le basi per la ostruzione di un

sistemadiri er aingradodisupportareilbiologonellesue ri er he inban a

dati. Il motoredi ri er a sviluppatoè ingrado di mettere in evidenza le

re-lazionipiù interessantidellalistadei risultatiritornatimediantel'impiegodi

ontologiee tassonomie, on l'obiettivo difornire all'utentedei feedba k utili

al ne di ranare la ri er a. Il biologo interessato ad un argomento potrà

(12)

1. Formulareuna query dipartenza;

2. Consultare non solo la lista dei risultati restituiti, ma an he la

gerar- hia dei on etti e delle relazioni aratterizzanti il risultato ottenuto,

generata mediante lustering dei do umentiritornati;

3. Ranare lari er a sulla base delle informazionipresentate;

Il punto entrale dell'intero sistema risiede nell'insieme degli algoritmi

impiegati per la generazione delle informazioni aggiuntive espresse

median-te eti hette relazionate tra di loro. Queste devono essere rappresentative

di al une proprietà orelazioni aratterizzantil'insieme dei risultatiin modo

da onsentire al biologo di omprendere in misura maggiore i dati, le loro

proprietà e relazioni. Piuttosto he onsiderare la solalista non strutturata

delle risposte, l'utente potrà onsultare an he le eti hette prodotte

automa-ti amente e vedere quali e quanti do umenti ri adono sotto quali on etti.

Questo determina pertanto un raggruppamento qualitativo dei risultati in

gruppi i ui elementi mostrano una medesima proprietà. Naturalmente un

do umentopotràappartenere ontemporaneamenteapiùgruppiqualora

pre-senti aratteristi he diverse. L'utente osì non avrà solamente la per ezione

diqualisonole aratteristi he piùrilevantideido umentitrovati(gliinsiemi

on ardinalità maggiore) ma vedrà an he quali sono le relazioni he

sussi-stono tra i do umenti. Fissatoun insieme dirisultati, ilsistema è inoltre in

grado di produrre moltepli igerar hie di on etti, generate in base adiversi

riteri selezionabilidall'utente. Questo ore l'opportunità di avere più viste

del medesimo insieme dei risultati, on lo s opo di ranare la ri er a

tra-mite la ombinazione dei on etti appartenenti a viste diverse mediante ui

generare query più selettivee pre ise.

(13)

Figura1.1: Larisposta generataperlaqueryopsin.

per ui i feedba k generati a fronte diun risultato devono essere

ne essaria-mente di fa ile omprensione per hiunque. Nell'ambito delle basi di dati

biologi he il punto di partenza è diverso. L'utente è uno spe ialista he

o-nos ei dati on ui haa he fareed èabituatoall'utilizzoditerminispe i i

del suosettore. Questoaspettogiusti aunamaggiore omplessitàdel

risul-tato propostodalsistema diri er a he, adun o hionon esperto, potrebbe

appariredidi ile omprensioneotroppososti ato. Al ontrario,ilbiologo

troverà nei feedba k generatiterminied espressionialuifamiliari. In Figura

1.1 viene mostrata, a titolo diesempio, la risposta he il sistemasviluppato

(14)

Lasoluzione proposta,standoaiprogettianalizzatiinquestoambito,èla

primanelsuogenere. Progettianaloghisottoal uniaspettisonoallostudioo

giàesistono,tuttaviainquesta tesi siindagaperlaprimavoltalapossibilità

di operare do ument lustering direttamentesui dati ontenutinelle ban he

dati biologi he, impiegando le meta-informazioni a orredo delle singole

se-quenze (DNA o proteine). Progetti omeClusterMed [29℄oGOPubMed [30℄

arontano un tema analogo, ma il do ument lustering è eseguito a fronte

di ri er he sulla ollezione dido umenti PubMed , ontenente arti olirelativi

all'ambitomedi o e biologi o. Il primo, ClusterMed , bene ia inparti olare

della te nologia di Vivísimo [21℄ per generare i gruppi, impiegando an he la

tassonomia MeSH (Medi al Subje t Headings) nel pro esso di ustering. Il

se ondo, GOPubMed ,proponeunasoluzionebasatasull'impiegodiGene

On-tology 1

pera edere alla ollezione PubMed . Apartire dalrisultatoottenuto

interrogandoPubMed on laquery sottopostadall'utente,viene appli atoun

algoritmodi estrazione dei termini signi ativi dagli abstra t ritornati. Tali

termini vengonoimpiegatiper asso iare ogni do umento aduna o più lassi

di on etti des ritti da Gene Ontology operando osì un raggruppamento.

Ogni gruppo viene identi ato dal nome della lasse stessa ed i gruppi

ge-nerati vengono organizzati in base allerelazioni he legano, nell'ontologia, i

termini utilizzati.

Il lavoro svolto inquesta tesi è stato a ettato ome poster a RECOMB

2006 (Resear hinComputationalMole ularBiology)[32℄ non hé daB.IT.S

(The Bioinformati sItalianSo iety) [33℄.

1

Comesaràspiegatopiùavanti,GeneOntologyèun'ontologiaingradodiorireuna

(15)

Struttu ra della tesi

Il apitolo 2 prende in onsiderazione lo stato dell'arte dei motori di ri er ae delle ban he dati biologi he. Inoltre pone le basi del progetto

analizzando il aso di studio;

Il apitolo3des rive GeneOntology ed in he modole informazioniin essa ontenute sono impiegatenella lusterizzazione dei do umenti;

Il apitolo4puntualizzaal unielementidiInformationRetrival impie-gatinel progetto;

Il apitolo 5 mostra ome èstato arontato ilproblema dell'indi izza-zione dei dati e qualistrumenti sono stati impiegatiper tale s opo;

Il apitolo 6 spiega in dettaglio l'organizzazione del motore di ri er a edillustralete ni hedi lusteringimpiegateedin hemodovienedata

(16)
(17)

Motori di ri er a e ban he dati

biologi he

In questo apitoloviene analizzatolostato dell'artedellosviluppodimotori

di ri er a per il Web on parti olare attenzione a quelle he sono le nuove

tendenze di sviluppo in questo settore in ostante evoluzione. Viene poi

presain onsiderazionelaproblemati aesistentenelleban he datibiologi he

relative a sequen ze di DNA e proteine. Chi opera nel ampo della biologia

mole olareavverteinmanierasempre res ente lane essità distrumentipiù

e a i per la ri er a in tali ban he dati, ne essità he può trovare risposta

negli appro iimpiegatinello sviluppodei nuovi motoridi ri er aWeb.

A on lusione viene onsideratoin he modol'attualete nologia dei

mo-toridiri er aperilWeb possaessereimpiegataperlosviluppodiunsistema

di ri er ain gradodi soddisfare le nuovene essità dei biologi.

2.1 I motori di ri er a di domani

Lo s opo di un motore di ri er a è quello di re uperare da una ollezione

i do umenti giudi ati rilevanti a fronte di una ri hiesta formulata da un

(18)

1. Larilevanzadiun do umentoèungiudiziosoggettivonon hévariabile

nel tempo;

2. La ollezione potrebbe essere eterogenea e altamentedinami a on un

fattore di res itanon prevedibile;

3. Gli utenti possono avere attese e obiettivi diversi;

4. Chi sottopone la query manifesta generalmente un atteggiamento

pi-gro limitandosia onsideraresolamenteleprimerisposte(tipi amente

non più di 10) e introdu endo query mal poste e/o parti olarmente

brevi.

Il problema è piuttosto noto in ambito Web dove la ollezione di

do u-menti onsiderata,ossial'interoinsiemedirisorsea edibilimediantei

proto- ollitipi i del Web (HTTP, FTP) enei formatipiù utilizzati(HTML, PDF,

e ...), ed il omportamento di un utente he opera una ri er a,

presenta-no tutte le aratteristi he menzionate. In questo ambito i motori di ri er a

di terza generazione arontano il problema on entrandosi sul bisogno

del-l'utente piuttosto he sulla sua query , orendo vari strumenti utilizzabili a

seguito diunrisultatodiuna ri er a. L'obiettivoèquellodifornireun aiuto

nel gestire il grande e non fa ilmente esplorabile insieme dei do umenti

ri-tornato. Esempidiquesto sonoi sistemidisuggerimento oquery renement

(impiegati ad esempio da Yahoo! e Teoma), di lustering dei risultati (

Vi-vísimo eWisenut), dimapping del risultatosutassonomiepreesistenti ome

Google Dire tory eODP ( Open Do ument Proje t).

Traisistemiproposti,quellopiùpromettentesembrerebbeessereilresult

lustering introdottoinizialmentedaNorthernLight,resopopolareda

(19)

per una ri er ain una gerar hia digruppi eti hettati on frasi. Tali

eti het-te devono atturare il tema dei do umenti asso iati allospe i o gruppo.

Questa gerar hia ore una vista omplementare alla tradizionale lista dei

do umenti ordinata per rilevanza. L'utente può sfruttare questa vista

navi-gando i gruppiguidatodalle sue ne essità ed interessi,avendo l'opportunità

di:

1. Estrarre informazionidalle eti hette;

2. Riformulareuna nuovaquery;

3. Restringere l'insiemedei do umenti rilevantis egliendo quelli he

ri a-dono indeterminati gruppi.

Questoappro iorisultaparti olarmenteutilenel asodiquery polisemi he,

dalsigni ato vago e non selettive.

Negli ultimi mesi molti sono i progetti nati attorno a questa idea (vedi

[20,21, 34, 36℄) on l'obiettivo diproporre una valida alternativa al lassi o

browsing del Web he sta divenendo sempre più insu iente per la mole

di informazione on ui l'utente si trova a he fare. L'e a ia di questo

innovativo modello di ri er a verrà dimostrata solo nel tempo, tuttavia le

aspettative in merito sono ottimisti he e sintetizzate nella frase  lustering

te hnology is the PageRank of the future [20℄. Sfortunatamentepo he sono

le informazioni disponibili ir a le soluzioni adottate al riguardo in ambito

industriale a ausa dei omprensibili interessi ommer iali. Avere infatti la

te nologia vin ente in fatto dimotori di ri er a signi a possedere un know

how molto redditizioe Google ne è un esempio. D'altraparte molte sono le

soluzioni des ritte an he dettagliatamentein letteratura mala loro e a ia

(20)

Un se ondo appro io promettente in fatto di ri er a sul Web è il

ran-king personalizzato dei risultati. L'idea inquesto aso èquelladi ombinare

il tradizionale ranking on informazioni legate alprolo dell'utente, on

l'o-biettivodiaumentarel'adattabilitàelas alabilitàdelsistemainfunzionedei

bisogni edellepreferenze dell'utente. Collezionandoinformazioni ir a

l'abi-tudinedi hiesegueleri er heèpossibile,almenoteori amente,mostrare un

risultatodiverso a ias unutente, maggiormenteinlinea on lesue abitudini

e desideri, ossia personalizzato. Esempi di questo genere di appro io sono

quelli oerti daGoogle, Yahoo! , AskJeeves e Eurekster . Questi strumenti di

ri er aorono omunque unasoluzioneparzialealproblema delranking

per-sonalizzato inquanto onsentola reazione diproli on unnumerolimitato

di s elte o omunque impongono agli utenti di mantenere aggiornati i loro

proli, he omunque rappresentano informazioni riti he e private. Le

so-luzioni proposte inletteratura sonoin entrate prevalentemente nel al olare

il ranking della ollezione dido umentiperogni prolo disponibile,

soluzio-ne erto non appli abile su larga s ala a ausa dei problemi omputazionali

onnessi a tale operazione (vedi adesempio [18, 19℄).

2.2 Le ban he dati biologi he

Il progresso della biologia mole olare passa per l'a quisizione ostante di

nuovi dati ir a le ma romole ole (DNA o proteine) generati da esperienze

di laboratorio. Tali informazioni vengono ollezionatein ban he dati di due

tipi: primarie ospe ializzate.

Le ban he dati primarie ontengono informazioni e annotazioni delle sequen ze nu leotidi he e aminoa idi he, strutture del DNA e proteine

e dati sull'espressione di DNAe proteine;

(21)

ra - olgono insiemi di dati omogenei dal punto di vista tassonomi o e/o

funzionaledisponibilinelleban hedatiprimariee/oinletteratura,o

de-rivantidavariappro isperimentali,rivistieannotati oninformazioni

di valore aggiunto.

Questedue ategoriesonoaan ate daban he datibibliogra he ontenenti

arti oli ir a studimedi i obiologi i. Neèun esempioPubMed Central [31℄,

he è un ar hivio digitale di pubbli azioni inerenti alle s ienze biologi he

mantenuto dal U.S. National Institute of Healt (NIH). Questo istituto si

pone ome obiettivo quello di atalogare e rendere liberamente a essibile

l'insiemedi pubbli azioniprodotte inambito medi o.

Leban he dati primariesono:

1. LaEMBLDataLibrary delloEuropeanBioinformati sInstitute ( EBI);

2. La GenBank del NationalCenter for Biote hnologyInformation (

NC-BI);

3. La DNA Data Bank of Japan ( DDBJ);

LaEuropean Mole ular BiologyLaboratoryData Library ( EMBL)èlaban a

dati europea ostituita nel 1980 nel laboratorio Europeo di Biologia

Mole- olare di Heidelberg (Germania). La GenBank è la orrispondente ban a

ameri ana ostituita nel 1982 e la DDBJ è la orrispondente giapponese.

Fra le tre ban he dati è stato stipulato un a ordo internazionale per ui il

loro ontenuto èquasidel tutto oin identeinquantogliaggiornamenti

quo-tidianiapportatiin ias una ban adativengonoautomati amentetrasmessi

allealtre due.

Per omprendere megliole dimensioni ditali ollezionibasti pensare he

(22)

Figura 2.1: Cres itadelleban hedatiprimarienelperiodo 1982-2006. I valoritotali

si riferis onoal4 marzo2006.

esponenziale dei datiadisposizionedell'utente. L'andamentodal1982ane

2006èmostratoinFigura2.1. Agliinizidel2006laban adatiEMBL ontava

più di 126 miliardi di nu leotidi per un totale di più di 69 milioni di entry

nei lorodatabase. LaFigura 2.2 mostra ladistribuzione ditaliinformazioni

rispetto agli organisimi. Nel 2005 è stato festeggiato il raggiungimento del

traguardo delle 100 Gigabases 1

rese pubbli amente a essibili dalle ban he

dati prin ipali. Similmente, an he le ban he dati primarie he gestis ono

le informazioni inerenti alle proteine hanno assistito ad una simile res ita

nel tempo. Maggiori informazioniin merito sono riportate più avanti, nella

Sezione 2.2.2.

Le interrogazioni delle ban he dati mirano ad identi are un insieme di

risultati sulla base dispe i he aratteristi he indi atedall'utente mediante

una query formulata nell'opportuno linguaggio, oppure sulla base di

simila-rità on una sequen za o una struttura ampione. Ad esempio una ri hiesta

1

(23)

Figura2.2: Distribuzionedelle entry e dei nu leotidi rispetto agliorganismi.

potrebbemirareadottenere unarispostaallaseguentedomanda: Ho

deter-minato una nuova sequenzao un nuova struttura, leban he dati ontengono

qual osa di simile?. Una volta posta la query nel modo opportuno

(me-dianteil linguaggiodi interrogazionesupportato) edeterminato l'insiemedi

sequen zeodistrutturesimiliall'oggetto ampione,ilbiologoènellaposizione

di poter identi aree analizzare le aratteristi he omuni.

A titolo di esempio elen hiamo al une delle domande he un utente

po-trebbevoler sottomettereadun sistemadiri er a, indi ando perprima una

formulagenerale ea seguire un esempio on reto:

Laban adati ontienel'informazione hehori hiesto?. Peresempio: Inqualeban adatipossotrovarelesequenzeaminoa idi hedelleal ool

deidrogenasi?;

Come posso assemblarele informazioniselezionate dalla ban adati in una forma utile?. Per esempio: Come posso ompilare una lista di

sequenzedi globine?;

Dove posso trovare spe i ielementi di informazione?. Per esempio: Quali ban he dati ontengono la sequenza aminoa idi a della tripsina

(24)

È evidente ome il su esso di una ban a dati biologi asia strettamente

legato alla possibilità he essa ore di porre in modosempli e tali ri hieste

non hé alla apa ità di integrare quante più informazioni possibili. Al

ri- er atore si hiede omunque diformulareuna query idonea allos opo sulla

base della propria esperienza e know-how. Tuttavia la quantità di

informa-zioni prodotteneltempoesoprattuttolerelazionitradiesse hannoposto (o

stanno nel tempo ponendo) ilbiologonellaposizionedisapere sempremeno

in merito all'obiettivo della sua ri er a. Può essere noto il punto di

parten-za o l'ambito di una ri er a. Probabilmente la risposta he se ne ottiene

potrebbe fa ilmente trasformarsi nel primo passo di un pro esso di ri er a

he prevede più interrogazioni e he pone in lu e più relazioni tra elementi

di quelle inizialmente immaginate dall'utente stesso. È questo andamento

he sta generando nel ri er atore un nuovo bisognodiinformazione he vaa

sostituire la primaria ne essità di onos ere un sempli e dato. Sempre più

spesso è interesse dell'utente voler onos ere non solo la risposta pre isa e

puntuale alla domanda, maan he vedere le relazionidella risposta on altri

ambitio altridati e apire quali siano le possibili direzioni di ri er a su ui

indirizzarsiper migliorareilrisultato stesso.

ArthurLesk[11℄parlandodiquestane essità,evidenziailfatto hean ora

maggiorisforzidevono essere ompiutiinquesta direzione, valeadire a

sup-portodiri er he volteastudiarele orrelazionifraleinformazioni ontenute

indiverseban he dati. Purnon proponendounasoluzione,Leskipotizza he

questa risiedanellosviluppodisistemi he integrinoilpiùpossibilelediverse

fontidiinformazioni,rendendo osìpossibilegenerareuna rispostaperquery

del tipo: Per qualiproteineastruttura nota, oinvolteinpatologiedella

bio-sintesi della purina nell'uomo, esistono delle proteine orrelate nel lievito?.

Unadomandadelgenereponedelle ondizionisudiversipunti: struttura

(25)

ban a dati non siasu iente adeterminare larisposta ad essa. Il

ri er ato-re dovrà pro edere progressivamente, ollezionando risultati provenienti da

diversefontie omponendotaliinformazioni. Il pro esso innes ato potrebbe

esserelungosenonsupportatodastrumentiautomati i he vengonoinaiuto

dell'utente. Una strada he in questi anni è stata per orsa è quella dello

sviluppo di appli azioni a supporto proprio di questo pro esso [24℄. L'idea

non è tanto quella di imporre un nuovo modo di ri er are le informazioni,

ma piuttosto quella di venire in ontro all'utente nella gestione dei ussi di

informazione he genera. Spesso l'utente si deve onfrontare on insiemi di

dati di ardinalità molto grandi su ui eseguire determinate operazioni per

apirne le relazioni e le aratteristi he. Il tutto si tradu e in prati a nel

dovere gestire molti le ed eseguire ripetutamente le medesime operazioni

su di essi. Piuttosto he las iare all'ingegno e all'esperienza del biologo la

gestione ditalidati, questi strumentiautomati iorono lapossibilitàdi

or-ganizzare il lavoro da ompiere potendo indi are quali omandi eseguire e

su quali dati. Il biologo pertanto si trova ad operare ad un livello più alto,

dovendo indi are al sistema osa fare, su quali dati operare e in he ordine

pro edere. Sarà l'appli azione agestire le e omandi per onto dell'utente,

il quale pertanto, avrà a he fare solamente on ussi di dati ( workow).

Come detto, un appro io simile mira a fa ilitare il ompito del biologo il

quale già opera se ondo tale s hema. Una strategia alternativa è quella di

proporre all'utente uno strumento in grado di mettere automati amente in

lu e le orrelazioni tra i risultati di una query in modo da alleviare il

om-pito del biologo il quale non sarà più hiamato a determinare tali relazioni

analizzando i dati manualmente, ma dovrà solamente prendere in

onside-razione iò he il sistema propone, o mette in evidenza, al ne di a ettare

il risultato o migliorare la ri er a. Naturalmente questo tipo di appro io,

(26)

tare uno strumento e a e in grado di s oprire e giudi are adeguatamente

le informazioni on ui si haa he fare, inmodo danon far perdere nessuna

informazione importanteper l'utente etale dainfondere inlui lasensazione

di potersi eettivamente daredel sistema.

2.2.1 Il ontenuto delle ban he dati biologi he e la

qua-lità dei dati

Leinformazioni ollezionatenelleban hedati omprendonosiarisultati

speri-mentaligrezzi,siainformazioniaggiuntiveoannotazioni. Laloroa uratezza

è ertamente un fattore riti o dal momento he le omunità s ienti he e

medi he he utilizzanotalidati dipendonodalla qualità degli stessi. La

pro-babilitàdigiungere a on lusionisbagliateètantominorequantopiùbassoè

l'errore asso iato adogni dato. Ilfattore prin ipale he determina laqualità

dei dati è legata all'a uratezza delle te ni he sperimentaliimpiegate. Oggi

la biologia mole olare può ontare, ome è naturale aspettarsi, su te ni he

più sosti ate he non solominimizzano gli errori ma he onsentono an he

un'a elerazione del lavoro diindagine.

Le annotazioni he a ompagnano una sequen za individuata mediante

te ni he di laboratorio omprendono informazioni di diversa natura. Ad

esempio identi ano i ri er atori responsabili, itano le pubbli azioni più

rilevanti, registranoal uni ommentidei ri er atoristessi o fornis ono

olle-gamentiadinformazionipresentiinaltreban he dati. Inoltre possonoessere

presentian he liste disegmentidella sequen za he hanno un signi ato

bio-logi ospe i o. Per esempioregionidi una sequen za di DNA he odi ano

perproteine. Sarebbe un lavoro omplesso quantoprivo disigni ato quello

(27)

il lettore interessato alla onsultazione della do umentazione relativa aivari

formatireperibile on-line presso i sitidelle prin ipaliban he dati.

Fino a po o tempo fa, una tipi a entry di una sequen za di DNA

veni-va prodotta da un singolo gruppo di ri er a, he studiava un gene e i suoi

prodottiinmodo oerente. Leannotazionierano basatesudatisperimentali

e venivano s ritte da spe ialisti, pro edimento he, pur ri hiedendo molto

tempo, garantiva un buon livello di a uratezza. Gli attuali progetti di

se-quenziamentodiinterigenomiinve enonorononéla onfermasperimentale

dell'espressione della maggiorpartedei geni putativi,né la aratterizzazione

dei loroprodotti. I uratoridelle ban he dati, basano leproprieannotazioni

sull'analisi delle sequen ze uni amente per mezzo di programmi informati i.

Questo introdu e un fattore riti o inrelazione alla qualità degli stessi.

Leannotazionirappresentanolapartepiù deboledell'impresagenomi ae

l'automazione del pro essodiannotazione èpossibilesoloinmisura limitata

ed espone al ris hio di introdurre informazioni non veritiere ir a una

se-quenza. L'importanzadi annotazioni orrette non deve essere sottostimata.

Èstatodettoinfatti he glierrorinelleassegnazionidei genivizianol'elevata

qualità degli stessi dati di sequen za (vedi [11℄).

La res itadei datie della onos enza suigenomifavorirà un in remento

della qualità delle annotazioniparallelamenteadun in remento

dell'a ura-tezza dei metodistatisti ie algoritmi iimpiegati perl'annotazione

automa-ti a. Questoinnes herà inevitabilmenteunlavoro diriannotazionedellevo i

già ontenute nelle ban he dati. Tale pro esso non può he essere

valuta-to in modo positivo e determinerà (se già non è a aduto) la on ezione di

ban he dati dinami he . Il biologo sarà ostretto ad abbandonare la

tran-quillizzanteidea diunaban adati stabile, omposta daelementi orrettigià

(28)

2.2.2 La ban a dati UNIPROT

Il motorediri er asviluppatoinambitodiquesta tesiopera sudatiinerenti

alle proteine ontenuti nella ban a dati UNIPROT. Come sarà spiegato più

avanti, questa s elta è stata fatta in virtù della denizione di un aso di

studio. Infuturo èauspi abile he venga estesoil supporto an he verso altre

ban hedatidiinteresse, omeadesempioGenBank. Inquestasezionesivuol

dare qual he informazione ir a l'evoluzione della ban a dati UNIPROT, a

partire dalla sua storia.

Nel 1965 apparve la prima pubbli azione dell'Atlante delle sequenze e

strutture protei he di MargaretDayho. Esso onteneva informazioni su 65

proteine. In seguito furono redatte altre versioni dell'atlante no ad

arriva-re al 1978, anno in ui vennero des ritte 1660 proteine. Quando nel 1983

Dayho morì, l'atlante si era evoluto in una ban a dati per proteine

ono-s iuta on il nome di Protein Identi ation Resour e (PIR) ospitata presso

la National Biomedi al Resear h Foundation (NBRF).

Nel 1985, AmosBairo h,impegnato nello sviluppo diun pa hetto

soft-ware (PC/Gene) per l'analisi delle sequen ze protei he (nell'ambito del suo

dottorato), ebbe a he fare on al une arenze ed omissioninella ban a dati

PIR.Nonsoloidatierano odi atiinunformatodi iledagestire

median-te programma, ma erano del tutto arenti di qualsiasi riferimento ad altre

informazioni, omeadesempiodellasequen zanu leotidi agenitri e

ontenu-ta nel database relativo al DNA, annotazioni delle funzioni svolte, lo azioni

sub ellulari e altre importanti aratteristi he asso iate alla proteina

studia-ta. Bairo h manifestò le sue perplessità ai uratori di PIR ma non ebbe

su esso. Fu osì he ne sviluppò una versione personalizzata adottando il

formato del database di sequen ze nu leotidi he dell'EMBL ed introdu endo

(29)

arri -Swiss-Prot . Su essivamenteBairo h ontattò la EMBL persapere seerano

interessati nella distribuzione del suo database e se volevano ollaborare al

suo mantenimento. La EMBL a ettò, dando vita osì alla ollaborazione

on quello he sarebbe divenuto lo Swiss-Prot Gorup a Ginevra. Per molti

anni le sequen ze protei he vennero inviatedall'EMBL direttamente al

grup-po di Bairo h, i quali provvidero alla annotazione delle stesse, dando vita

osì al primo database di proteine urato a mano e di alta qualità.

Que-sto venne poi distribuito impiegando i supporti resi disponibili nel tempo:

nastri, oppy, CD, no ad arrivare al Web. Inne, nel 1993 prese vita il

sito dell'ExPASy (Expert Protein Analisys System) [37℄. A metà degli anni

novanta,a ausa dell'in remento dei dati prodotti a seguitodei progetti

ge-nomi i, i uratori di Swiss-Prot in ontrarono il problema di non rius ire ad

annotare nei tempi ri hiesti tutte le sequen ze protei he s operte. Tuttavia

era evidentel'importanzadi rendere disponibilile nuovesequen ze nel minor

tempopossibile. Con la ollaborazione dell'EBI, na quenel 1996il progetto

TrEMBL (Translation of EMBLnu leotidessequen e database) he miraad

annotare automati amentelenuovesequen zemediantel'ausiliodiopportuni

programmi. Taliannotazionivengonosu essivamenteri ontrollate

manual-mente ed arri hite, e le entry osì orrette vengono quindi inserite nella

ollezione Swiss-Prot . Dal 1996 all'iniziodel 2005, Swiss-Prot è res iuto da

83milaentry a170 mila. NelsolitoperiodoTrEMBL è res iuto da86mila

entry a 1.5 milioni.

Nel 2003 inne, il gruppo uratore della ban a dati PIR e i uratori di

Swiss-Prot/TrEMBL hanno dato vita alla ban a dati uni ata UNIPROT

(UniversalProteinknowledgebase onsortium),adoggiilprin ipaledatabase

(30)

2.3 Un nuovo appro io alle ban he dati

bio-logi he

T he

BioPrompt-box èilnomedelnuovomotorediri er aperban hedati

bio-logi he sviluppatoinquesta tesi, he hal'ambizione diintrodurre un diverso

paradigmadiri er ain ampobiologi o. Tresonoglielementiinnovativi he

il sistema propone:

1. Unsistemaingradodimettereinlu eautomati amenterelazionie

pos-sibiliinterpretazionideirisultatiottenutiafrontediunainterrogazione

medianteil lustering dei risultatistessi;

2. Integrazione dei dati provenienti dalle ban he dati biologi he on le

informazioniderivate datassonomie ed ontologie urate daesperti;

3. Possibilitàper l'utente diinstaurare una ri er a basata sudue passi:

(a) Lettura e analisi dei feedba k generati mediante lustering dei

risultatiprodotti dalla ri er a;

(b) Ranamentodellaquery medianteselezionedeifeedba k generati;

il tuttosupportatodaun'interfa iasu ientemente omodaed

intui-tiva.

Ilprogettoèmaturatodall'analisideglistrumentiesistentiedalla

valuta-zione diquelle he sonoleemergentine essitàdegli utenti/biologi. Ri er are

nonbasta,o orrefornireun aiutoagliutentipermigliorarel'interpretazione

dei dati e/o anare le lorori er he osì dasoddisfare al meglio ilbisogno

he si ela dietro laloroquery .

(31)

quelle diappartenenza. Questopone pertantouno s enariodiversodaquello

Web dove l'informazione è s arsamente strutturata, la ollezione dei

do u-mentièprati amenteuni a(non isonopiù ban he datimalasola ollezione

di pagine Web) ed i riferimenti presenti nei do umenti sono verso altri

do- umenti del solito tipo ( link ad altre pagine Web). I due ontesti pertanto

sono diversi, mal'esperienzadel Web puòessere e a ementeimpiegataper

sviluppare un sistema diri er a migliorean he in ambito biologi o.

Ilfattodiavere datistrutturatièsi uramenteun vantaggioper

ompren-dere le relazioni tra do umenti, osì ome l'avere riferimenti ad ontologie e

tassonomie . Sonotuttistrumentiper apire om'èorganizzatal'informazione

equalirelazionisussistano tra idati. L'obiettivoèquellodirius irea reare

un tool per i biologi in grado di mostrare i legami e le relazioni nas oste

tra elementi quali sequen ze protei he o di DNA, des ritte dalle

annotazio-ni he a ompagnano ogni sequen za. Si vuol reare un sistema in grado di

sempli are quello he è l'attuale modo di pro edere del ri er atore basato

sull'analisie sulla orrelazione manuale delle entry ritornate dauna

inter-rogazione ad una ban a dati. Le meta-informazioni fornite a orredo delle

sequen zevengonoimpiegateda

T he

BioPrompt-box per lusterizzare i

risulta-tiottenuti. Ognigruppo( luster)radunainsétutteleentry he ondividono

una medesima aratteristi ades rittadaquella he ostituis el'eti hetta del

gruppo stesso. Per tale s opo vengono impiegate le diverse fonti di dati a

disposizione.

Nei sistemi tradizionali, la presenza di più ban he dati rappresenta una

fonte di maggiore informazione ma ontestualmente an he di maggiore

di-spersività per l'utente il quale è hiamato a ripetere la propria ri er a più

volte, onstrumentidiversi,perottenereinformazioniaggiuntive ir ailtema

della sua ri er a.

T he

BioPrompt-box vuolgestire questa situazione er ando

(32)

te suggerimenti o informazioni aggiuntive attinenti al risultato determinato

dalla query usando le informazioni provenienti da più ban he dati, osì da

aumentare la sua per ezione della risposta stessa (ad esempio rendendolo

onsapevole delle relazioni tra le entry ritornate) e di renderlo in grado di

ranare opportunamentela sua ri er a verso una direzione migliore.

Raggruppare i do umenti in luster omporta la sda della generazione

di eti hette signi ative da asso iare ad ogni gruppo he devono essere tali

da des rivere in maniera oin isa ed e a e la proprietà omune dei

do u-menti radunati. Per tale ompito

T he

BioPrompt-box impiega estesamente

Gene Ontology mediantelaquale siè ingradodimostrare qualisonole

fun-zioni mole olari ed i pro essi biologi i aratteristi i delle entry ritornate, in

quale omponente ellulare avvengono tali pro essi, ome le entry si

distri-buis ono sutaliinformazioniequalirelazionisussistono tradiesse. An he la

tassonomia relativaagliorganismisi rivelaparti olarmenteutile allos opo.

Ogni vista dell'insieme dei risultati sottintende un dierente riterio di

similarità sulla base del quale vengono reati i gruppi ele relative eti hette.

In relazione a questo, la novità introdotta è quella di dare l'opportunità

all'utentedipoteruniretraloroelementidiviste diverse osì dafaravanzare

il pro esso di ri er a in una direzione migliore per l'utente. Ad esempio il

ri er atore potrebbe ssare una spe ie o uno spe i o organismo assieme

ad una spe i a funzione mole olare osì da determinare tutte le proteine

orrispondenti a taliparametri perpoianalizzare i diversi pro essi biologi i

oinvolti. Ri onsideriamoad esempiolapossibiledomanda he un utente di

una base di dati biologi asi potrebbe porre: Per quali proteine a struttura

nota, oinvolte in patologie della biosintesi della purina nell'uomo, esistono

delle proteine orrelate nel lievito?. Come notato in pre edenza (siveda la

sezione 2.2), una domanda del generepone delle ondizionisu diversi punti:

(33)

Funzione spe i a;

Ri onos imentodella orrelazione;

Correlazione on lapatologia;

Spe ie denita.

T he

BioPrompt-box onsente, allo stato attuale, di intraprendere una

ri- er a ssando la funzione desiderata e la spe ie. In futuro è auspi abile he

onsenta an he di ssare la ondizione sulla struttura mole olare. Queste

possibilità permettono osì di dare risposta alla query del biologo, il quale,

ad esempio, potrebbe ri er are inizialmente tutte le proteine asso iate alla

biosintesi della purina on una query del tipo purin biosynthesis.

Su es-sivamente, analizzando i luster relativi alle funzioni mole olari svolte dalle

entry ritornate e agli organismi oinvolti, il biologo può ranare la ri er a

ponendo dei vin oli sulla funzione e sull'organismo di interesse (in questo

aso Homo Sapiens). La lista dientry risultante sarà un ranamento della

pre edente ontenente le sole proteine on le aratteristi he volute. Di

que-ste, l'utente potrà onsiderare solamente quelle relative allievito sfruttando

la lusterizzazione eseguita in base alla tassonomia degli organismi itati,

ottenendo quindi la risposta dalui er ata.

Attualmente, ome spiegato più avanti, è stata presa in onsiderazione a

titolodistudio solamentela ban adati protei aUNIPROT assieme aGene

Ontology per avere una des rizione sistemati a delle relazioni he sussistono

tra le varie entry .

L'implementazione del sistema si è on entrata an he su aspetti di

usa-bilità dello stesso al ne di sviluppare un'interfa ia quanto più intuitiva

(34)

pro esso di ranamento della ri er ain quanto onsente on po he,

sempli- i operazionidi impostare delle nuove ondizioni di ri er a o di fo alizzarla

solo su uno spe i o sottoinsieme di risultati. Oltre he a urare aspetti

implementativi, ome l'indi izzazione della ollezione onsiderata e lo

svi-luppo dell'appli azione Web, l'attenzione del progetto è stata rivolta an he

all'analisi e all'implementazione di te ni he mediante le quali generare

vi-ste formate da eti hette semanti amente rilevanti per l'utente, in modo da

non sommergerlo on troppe informazioni, ma al tempo stesso, in grado di

fornirgli feedba k interessanti e utili per la omprensione del risultato e il

ranamentodella query . Questoèun aspetto ru ialedell'interosistema ed

è una parte su ui è possibile intervenire estesamente al ne dimigliorare il

risultato prodotto.

L'idea di sviluppare un simile strumento di ri er a nas e

dall'esperien-za e dal dialogo on i biologi he avvertono la ne essità di un appro io

più potente rispetto a quellooerto n ora dagli strumenti tradizionali. Ad

oggi tali strumenti permettono di interrogare le ban he dati in maniera

si-stemati a impiegando un linguaggio di query booleano, restituendo una

li-sta di risultati e delegando al biologo il ompito di interpretare la risposta

fornita.

T he

BioPrompt-box per ontro er a di sfruttare al meglio le

meta-informazioni he a ompagnano una sequen za nu leotidi a o aminoa idi a,

per lusterizzare i do umenti ritornati ome risposta in gruppi des ritti da

eti hette signi ative ed intellegibili, on l'obiettivo di mettere in evidenza

le relazionipiù importanti he sussistono tra diessi.

Lo sviluppo di un nuovo sistema non può pres indere dall'analisi degli

strumenti esistenti e dalla omprensione di quelli he sono i loro punti di

forza oltre he quelli di debolezza. Tipi amente i motori di ri er a oerti

dagli enti he operanoin ampobioinformati o, omeEntrez dell'NCBI [22℄

(35)

risul-qual osa di similea quello he hoottenuto tramiteun mio studio?. In

gene-revengonoimpiegatialgoritmi omeBLAST ( Basi Lo al AlignmentSear h

Tool)oFASTA( FAST Alignement)perottenereun elen odisequen ze

omo-loghe aquelladiinput.

T he

BioPrompt-box impiegaquesto utileme anismo

alnediorireall'utenteunostrumentodianalisiinpiùnon héun ulteriore

puntodi partenza del pro esso diri er a. A partireda una sequenza nota il

ri er atore può determinare tutte le sequen ze omologhe, vedere le relazioni

esistenti tra di esse e pro edere on il ranamento della query mediante i

feedba k generati.

Il motoredi ri er asviluppato èdisponibile on-line all'indirizzo:

http://brie.di.unipi.it:8080/BioPrompt-box

A seguire vengono trattati i diversi dettagli implementativi e le s elte

fatteaivarilivellidel sistema. GeneOntology riveste un ruolodeterminante

nella lusterizzazione dei risultati e nella generazione delle eti hette ed il

apitolo3 ne prende in esamegli aspetti aratteristi i emostra in he modo

taleontologiaèstataimpiegatanelsistema. L'indi izzazionedeidatieilloro

a essovienegestitomediantelibrerieopensour e di uine vienefornitauna

(36)
(37)

Gene Ontology

Un'ontologia è il tentativo di formulare uno s hema on ettuale esaustivo

e rigoroso nell'ambito di un dato dominio di onos enza; si tratta

general-mente diuna struttura dati gerar hi a he ontiene tutte leentità rilevanti,

le relazioni esistenti fra di esse, le regole, gli assiomi, ed i vin oli spe i i

del dominio. Nel

1998

nas e Gene Ontology [38℄, progetto voluto e portato avanti dapiù enti, on l'obiettivodi fornire nel orso del tempo una

des ri-zione onsistente dei dati relativi ai geni atalogati in diverse ban he dati.

Lostudiodiproteineegeni ondottodapiùlaboratoridiri er ahagenerato

e sta generando molidi dati sempre più grandi. La naturale onseguenz a è

statalanas itadimoltepli iformatiperlarappresentazionediinformazioni,

talvoltaidenti he, in ban he dati diverse o gestitedaorganizzazionidiverse.

Coltempoognunoha odi atoleinformazioni hegravitanoattornoaduna

sequen za biologi a nei formati ritenuti più opportuni vista la man anza di

uno standard. Gene Ontology è un punto di riferimento per queste ban he

dati, in grado diorireuna des rizione uni ata diquelle he sono le

arat-teristi hedellesequen ze atalogate. Nonsitrattadiun formatostandard dei

dati né diuna nuovaban adati he miraaradunare inséi diversi database.

Gene Ontology è l'implementazione diun'ontologia on l'obiettivodi

(38)

3.1 Struttura di Gene Ontology

Gene Ontology viene distribuito sotto forma di database relazionale le ui

relazionides rivonoleentitàdell'ontologiaelerelazionitradiesse. L'insieme

dei on etti rea un Dire ted A y li Graph (DAG). Il grafo si ompone di

tre partiprin ipali hevannosottoilnomedi: Mole ular Fun ion,Biologi al

Pro ess e Cellular Component. Questi sono i tre ambiti prin ipali di Gene

Ontology organizzatialorovoltasottoformadiDAG.GeneOntology èquindi

l'unione di queste strutture in una struttura più grande, generata mediante

l'introduzione diun nodo ttizioi ui gli sono inodi radi e dei tre DAG.

I on etti hedenis onol'ontologiavengono hiamatitermini 1

nelgergo

di Gene Ontology . Ogni nodo del grafo viene eti hettato on un termine

he ne denis e la semanti a. Gliar hi del grafo des rivono le relazioni he

sussistono tra due termini.

Per omprendereilsigni atodeitreambitiin uisisuddividel'ontologia,

sipuòdire heungeneounsuoprodottosvolgeunaopiùfunzionimole olari

ed èutilizzatoinuno opiù pro essi biologi i;può inoltreessere asso iato ad

uno opiù omponenti ellulari.

Consideriamoin maggiordettaglioqueste tre sotto-ontologie.

Mole ular Fun tion

Des rive attività, omeattività atalizzatri io diasso iazione,a livello

mo-le olare. I termini di questa ontologia rappresentano attività piuttosto he

entità (mole ole o omplessi) he svolgono l'azione,senza indi arequando o

dove, oin quale ontesto, l'azioneavviene.

1

(39)

Biologi al Pro ess

Un pro esso biologi oèuna serie dieventiportati a terminedauna sequen

-za ordinata di funzioni mole olari. In generale iò he distingue una

singo-la funzione mole olare da un intero pro esso biologi o è he quest'ultimo è

ostituitoda una serie dipassi insu essione.

Cellular Component

Un omponente ellulare è, ome suggeri se il nome, il omponente di una

ellulain uiavvieneilpro esso biologi oolafunzionemole olaredes ritta.

3.2 Tipi di relazioni

Esistono due relazioni prin ipali tra i termini: is_a e part_of. La prima

relazione indi a un rapporto padre-glio tra termini. Indi a he un termine

è unasotto lasse del padre;èun on etto più spe i o. Danotare he is_a

non signi a istanza di . In Gene Ontology non esistono infatti istanze, ma

solo lassi di on etti. I do umenti ontenuti nelle diverse ban he dati he

riferis ono i termini in Gene Ontology sono le istanze. Larelazione part_of

è inve e più omplessa. Ci sono quattro livelli di restrizioni he possono

aratterizzare questa relazione, omemostrato inFigura 3.1.

Il primo tipo non ha restrizioni ed è la relazione più debole. Viene

sem-pli ementedi hiarato he ilterminepadrepotrebbeavereilglio omeparte

e he ilgliopotrebbeesserepartedel terminepadre. Il se ondotipo,

ne es-sarily is_part ,indi a he iltermineglio,quando o orre,èpartedel padre.

Questo signi a he se il termine glio o orre, questo è si uramente parte

(40)

Figura 3.1: Le quattro restrizioni della relazione part_of. Le fre e indi ano he

l'elemento dipartenzadeve ne essariamenteavere l'altro ome parte.

Laterza relazione, ne essarily has_part , èl'inversa dellarelazione

pre e-dente; laddove il termine padre esiste, esso ha il termine glio ome parte,

ma il glio non è ne essariamente parte del padre. Peresempio il nu leo ha

sempre ome parte il romosoma, ma il romosoma non è ne essariamente

parte del nu leo .

La quarta e ultima relazione è la più forte e ombina inseme le relazioni

due etre, is_part ehas_part . Adesempioogninu leo hasempre omeparte

la membrana nu leare evi eversa. Sono due elementi he non posso esistere

separatamente.

Larelazione part_of utilizzata solitamenteinGene Ontology è la

se on-da, ne essarily is_part . La primarelazione e laterza non vengonousate dal

momento he esse potrebbero violare la true path rule. Questaregola

stabi-lis e he tutti i per orsi daun termineglio atutti i suoi possibiliantenati

devono essere sempre veri. Pertantonon è possibile utilizzare relazioni he

(41)

Come la relazione is_a, part_of è transitiva per ui se un termine A is

part_of B e B is part_of CalloraA is part_of C.

Note implementatite relative a Gene Ontology

Come aermatoin pre edenza, Gene Ontology viene distribuito sotto forma

di database relazionale. Al momentodella s rittura diquesto do umento,il

DBMS u ialmentesupportato èMySQL. Lerelazioniprin ipalisono term ,

term2term e graph_path . La prima elen a tutti i terminidi Gene Ontology

he ostituis onoinodidel DAG, lase onda des rive lerelazionitratermini

(gliar hi)mentre laterza èla hiusura transitivaeriessivadel grafo.

Que-st'ultima è ertamente una relazione utile dal momento he elen a tutte e

sole le oppiediterminiinrelazionetra loroassiemealladistanzainnumero

di ar hi he sussiste tra il termine padre e il termine glio. Se tra due

ter-miniesistono più per orsi (ri ordiamo he Gene Ontology è un DAG)allora

esisterannopiù righeinquestatabella, unaperogni per orso. Asupportodi

queste relazionine vengono fornite altre ontenentidati aggiuntivi, omead

esempioterm_denition in uiperogni terminevieneriportatala

des rizio-ne ompleta del signi ato del termine stesso. Nella relazione term infatti

si trova solamenteil nome del termine ostituitodauna breve eti hetta. La

relazione term_denition apporta quindi una maggiore informazione, utile

per lagenerazione di un risultatopiù omprensibile perl'utente.

3.3 Utilizz o di Gene Ontology nella

lusteriz-zazione dei risultati

(42)

orga-dati èpossibiledes rivere lasemanti a deidati stessiinun modopiù pre iso

rispettoate ni heautomati heditextmining. L'e a iadell'ontologia

deri-vadalfatto heido umentisonoannotatiamanodaesperti, iqualipossono

valutareattentamenteilsigni atodiundo umento. Tantopiùle

annotazio-ni sarannori he epre ise, tanto meglioverrà rappresentata lasemanti a di

un do umento. Il prezzodapagareperottenerequesto risultatoèuno sforzo

notevole da parte degli esperti per annotare i do umenti o per mantenere

le annotazioni esistenti. Tuttavia, mentre un appro io simile è prati abile

solo in pi ola misura per orpus molto estesi ome il Web, nel aso delle

ban he dati biologi he (an he se in ontinua res ita) l'impresa risulta

es-sere fattibile. Il lavoro di annotazione dei do umenti provenienti da diverse

ban he dati è un'attività probabilmente senza termine sia per hé

rimango-no, allostato attuale,molti do umenti prividi riferimenti aGene Ontology ,

sia per hé nel tempo l'ontologia stessa ambia, orendo una maggiore

gam-ma di on etti referenziabili. An he le annotazioni già fatte possono essere

modi ate mediante un lavoro direvisione al ne di orreggere o migliorare

la des rizione della semanti a del do umento. Nonostante questa ontinua

evoluzione, è possibile sfruttare il lavoro già fatto al ne di sviluppare uno

strumento di ri er a in grado di mostrare all'utente maggiori informazioni

ir a il dominio dei dati di suo interesse. È possibile far questo sfruttando

proprio le annotazioni he a ompagnano i do umenti ritornati a fronte di

una query sottoposta dall'utente.

Mediante un'opportuna indi izzazione dei dati è possibile mostrare

al-l'utente tutti i do umenti attinenti ad un insieme di parole hiave. Come

nel aso del Web, è di fondamentale importanza he i do umenti re uperati

siano ordinati se ondo la presunta attinenza allaquery sottoposta osì he i

(43)

trovate, l'utentepotrà onsideraresolamenteleprime oranare iparametri

di ri er a. Un sistema he mostri informazioni ontestuali alla ri er a

in-trapresa aiuta l'utente proprio nella fase di miglioramento dei parametri di

ri er a. Spesso hi inizia una ri er a lofa on query troppogeneri he o

ine-satte. Forse deve a quisire le prime nozioni ir a un argomento per ui non

onos ean oraitermini orrettidautilizzareoquellimaggiormente

dis rimi-nanti. Sfruttando i riferimenti verso Gene Ontology dei primi n top-ranked

do uments 2

è possibile mostrare un insieme di on etti legati alla ri er a

intrapresa. Tali informazioni saranno tanto più signi ative e informative

quanto più i do umenti saranno annotati in modo a urato. Dal momento

he Gene Ontology raduna in sé lassi di on etti organizzati sotto forma

di DAG in ui si possono distinguere termini padri e termini gli, an he le

informazioni ri avate daitop ranked do uments saranno mostrate all'utente

in modo gerar hi o. In generale iò he viene visualizzato dal sistema di

ri- er a sono proprioi nomi dei termini itatidai do umentipiù rilevanti, osì

ome appaiono in Gene Ontology , assieme alla loro des rizione. Il sistema

utilizzaindiversimoditaliriferimenti,alnedimostrareall'utente

solamen-te le informazioni più interessanti. Questa selezione si rende ne essaria dal

momento he per essere realmente utilizzabile, un sistema di suggerimenti

automati ideve orirepo hiriferimentimamoltosigni ativi. Il ris hio

in-fatti è quello di mostrare un'e essiva quantitàdi informazioni he vengono

per epite dall'utente ome non interessanti otroppeperessere onsultate. I

suggerimenti mostrati hanno l'obiettivo di fa ilitare la lettura dei molti

ri-sultati ottenuti dalla ri er a. È essenziale quindi he la loro onsultazione

non sia onsideratadall'utentetanto di oltosaquanto la onsultazione dei

singoli risultati.

Un sempli e mododi organizzare i riferimenti a Gene Ontology è quello

di raggruppare tutti i do umenti he riferis ono il medesimo termine in un

2

(44)

insiemeeti hettato onilnomedel terminestesso. An he sesempli e

on et-tualmente,questaoperazioneries eaduniredo umentisimilinelmedesimo

gruppo. Il riteriodisimilaritàinquesto asoèdenitodalfatto he due

en-try annotate onilmedesimoriferimentoall'ontologiasonorelativeaproteine

he svolgonolamedesimafunzionemole olare,oppure hesono oinvolte nel

medesimo pro esso biologi oo he sono situate nel solito omponente

ellu-lare. L'insieme di annotazioni ontenute nelle entry ostituis ono un modo

e a e e sistemati o per des rivere la proteina rappresentata, he pertanto

possono essere impiegatefa ilmente per raggrupparei do umenti in insiemi

he ondividonolamedesimainformazione. Mediantequesto

raggruppamen-to l'utente ri eve un'immediata per ezione di quelle he sono le entità he

ri adono sotto un determinato on etto e quanto quel on etto è rilevante.

L'importanza di un on etto è determinata dalla dimensione del gruppo di

do umentia lui asso iato. Vari ordato he ilraggruppamento è operato su

uninsiemedido umentigiàrilevantirispettoallaquery sottoposta,rilevanza

determinatasullabasedelmodello on uivengonorappresentatiido umenti

emedianteilqualevienestabilitaunamisuradisimilaritàtraogni

do umen-to e la query stessa (si veda il modello vettoriale spiegato nel Capitolo 4).

Pertantosemoltido umentidiquestoinsiemeriferis onountermineinGene

Ontology , questo hapiù probabilitàdiessere importante he non un termine

s arsamente riferito. Sulla base della dimensione viene operato il ranking 3

degli stessi gruppi. I gruppi di dimensione maggiore vengono mostrati per

primi seguitidaquellididimensioneminore. I terminiriferitidaido umenti

hanno generalmente un signi ato spe i o . Gene Ontology è ostituito in

buona parte da nodi o termini asso iati a on etti piuttosto generali e non

molto informativi. Esempi e latanti sono i terminimole ular_fun tion,

bio-logi al_pro ess e ellular_ omponent olastessa radi e eti hettata ome all.

Questisononodiradi edi ategoriedi on ettimoltoampieehannolos opo

(45)

di onnettere eraggruppare tra loroi terminisottostanti. Sono inodipiù in

profondità e le foglie a ra hiudere la vera informazione. I do umenti delle

ban he dati tipi amente riferis ono termini maggiormente signi ativi, per

ui ilranking dei gruppisullabase dellasoladimensioneporta omunquead

elen areperprimiiterminipiùinformativi 4

. Seido umentiriferisseroan he

terminigeneri i,lasoladimensione nonsarebbe piùsu ienteagarantirela

bontà di un termine. Potrebbe infatti a adere he molti dei do umenti

re- uperatiriferis anountermines arsamenteinformativo he, di onseguenz a,

verrebbe proposto tra i primi suggerimenti rendendo il sistema meno

e- a e nella guida dell'utente. Il problema in questo aso sarebbe analogo al

ranking per importanza delle parole itatein un orpus dido umenti s ritti

in linguaggio naturale. Non sarebbe su iente elen are per primi i termini

he o orronopiùfrequentemente. Sirenderebbene essariomodularequesta

informazione onuna valutazione diquantolospe i o terminesiarilevante

rispetto a tutta la ollezione dei do umenti. Così, sead esempioun termine

è molto ripetuto, ome potrebbe a adere nel aso di un arti olo o di una

ongiunzione,questorisulterebbepo orilevanterispettoall'intero orpusper

il fatto he è un termineutilizzatonella maggioranza dei do umenti 5

.

Estrarredaido umentiritornatiiriferimentiaGeneOntology emostrare

lalorodistribuzionesutalivalori,produ eunalista dieti hettenon

gerar hi- a. Ogni eti hetta avrà asso iato almeno un do umento ed ogni do umento

potrà ri adere sotto una o più eti hette. I termini riferiti possono essere in

relazione tra di loro all'interno dell'ontologia. Quindi, per migliorare il

ri-sultato di questo raggruppamento,il sistema,una volta determinatala lista

dei termini, provvede a riorganizzarli gerar hi amente se ondo la relazione

4

È ne essario ri ordare he ogni gruppo viene des ritto on un termine di Gene

Ontology.

5

(46)

Figura 3.2: Risultatodel lusteringdei do umenti ritornatiper laqueryopsin nella

vista GOTerms.

is_a. Il bene io è quello di restituire all'utente una gerar hia di

on et-ti dai più generali ai più spe i i, si uramente più sempli e da onsultare.

Tale struttura viene mostrata on una vista ad albero 6

, per ui iò he

l'u-tente vede per primo è il livello più super iale della gerar hia, ostituito

generalmentedapo he eti hette. Questo miglioralaper ezione del risultato

in quantotalieti hette sonorapidamente onsultabili ed esprimono on etti

generi i. Rimane poi la possibilità di onsiderare un'eti hetta in maggiore

dettaglioaprendo ilnodonellavisualizzazione, ottenendo osìinformazioni

più spe i he e sempre attinenti ai primi do umenti più signi ativi. Per

in rementare ulteriormente la omprensione del risultato, il primo livello di

eti hette viene raggruppato in base ai tre ambiti di Gene Ontology ovvero

mole ular fun tion, ellular omponent e biologi al pro ess. Questo ulteriore

6

(47)

livello,introdottoarti ialmente, onsentealri er atoredifo alizzare

imme-diatamentel'attenzionesui on ettiperluipiù interessanti. Adesempioseè

interessato a apirequalifunzionimole olarisono svolte dadeterminate

pro-teine, potrà porre l'attenzione sulle eti hette del gruppo mole ular fun tion

ignorando le altre.

Un esempio è riportati in Figura 3.2, dove viene mostrato il risultato

del lustering dei do umenti ritornati per la query opsin, una proteina

fotore ettri e molto omune. Come si può notare i gruppi sono suddivisi

nei tre ambiti di Gene Ontology e le eti hette generate sono organizzate

gerar hi amentese ondo la relazione is_a.

Permaggioridettaglisull'implementazionedellefunzioniasupportodella

generazione diquesti risultatisi rimandaal apitolo 6.

3.3.1 Il metodo delle Upward Paths

Nella pre edente sezione è stato mostrato un sempli e modo per sfruttare i

riferimentiaGeneOntology ontenutineido umenti. Sitratta

essenzialmen-te diun raggruppamentoper termini omuni. Per ogni termine itato viene

reato un gruppoeti hettato on iltermine stesso inbase alla denizionein

Gene Ontology ontenentetutti i do umenti on tale riferimento.

Sebbene il metodo sia sempli e da implementare e porti ad un risultato

apprezzabile,si ha he ido umenti vengono raggruppatinello stesso gruppo

solo qualora ondividano la stessa informazione. In altre parole non

vie-ne denito un vero e proprio riterio di similarità, ma viene sempli emente

aermato he due do umenti possono appartenere al solito gruppo solo se

ontengono lamedesimainformazione. Èpossibile utilizzarean orauna

vol-taGeneOntologyperrealizzareunmetodopiùsosti atoalnediavvi inare

(48)

do-an ora onsiderato l'insieme dei termini in Gene Ontology riferitidai primi

n

do umentiritenutimigliori 7

. Apartire daogniterminenell'insieme,viene

per orso all'indietro Gene Ontology mediante un algoritmo di visita di un

grafo (ad esempio depth rst). L'attraversamento ba kward del DAG viene

eseguito perun numerossato dipassi. Durantel'attraversamento viene

te-nutatra iadei nodivisitatiedellelororelazioni osì dari reare, altermine

dell'algoritmo, una parte del grafo diGene Ontology relativoai soli termini

itati. Ogni termine visitato viene quindi onsiderato eti hetta di un

grup-po, ed ogni do umento viene asso iato a tanti gruppi quanti sono i termini

di Gene Ontology he riferis e. La struttura dati risultante sarà an ora un

DAG ostituitodaterminidiGeneOntologyriferitidirettamentedaiprimi

n

do umentioppuredatermini hesonoantenatidiquesti,organizzatitraloro

in base alla relazione is_a. Adogni nodo/eti hetta sarannoasso iati tutti i

do umenti he riferis onodirettamentelospe i otermineoppuretuttii

do- umentiasso iati adogni nodoraggiungibile. All'utenteverrà mostratauna

struttura ad albero simile alla pre edente (vedi Figura 3.2) in ui le prime

eti hette sono i nodisu ui l'attraversamentosi è arrestato, e le eti hette ai

livelli sottostanti sono date dai nodi raggiungibili a partire da questi.

L'al-bero mostratorappresenta un DAG per ui potrà avere sottoalberiripetuti.

Una similestruttura unirà inuno stesso insiemetuttii do umenti he

riferi-s ono il medesimo termine in Gene Ontology (analogamentea quanto fatto

in pre edenza). Tuttavia i do umenti relativi a nodi/gruppi distinti ma

si-mili,inquantoriferis onoterminivi ininell'ontologia,verranno raggruppati

daun possibilenodopadre,alquale verranno asso iati tuttiido umentidei

gli. L'eti hetta del nodo padre avrà un signi ato più generale in grado

di des rivere tutti gli insiemi dei do umenti. Questo pertanto determinerà

un avvi inamentodei do umenti simili. I do umenti asso iati a gruppi

mol-to diversi tra loro possono essere asso iati solo da nodi padre a livelli più

(49)

super iali nel DAG, dal momento he solo un on etto molto ampio e

ge-neri o può des rivere il signi ato di gruppi eterogenei. Tuttavia le Upward

Path vengono generate per orrendo Gene Ontology per un numero di

pas-si su ientemente pi olo 8

da a orpare in un uni o gruppo nodi (e quindi

do umenti) molto simili tra loro. Ne onsegue he i do umenti asso iati a

gruppi piuttosto diversi tra loronon vengonoavvi inati.

Ilnumerodipassi on ui risalirel'ontologiarappresentaun trade o tra

prestazioni, qualitàdel lustering e numerodieti hette prodotte. Un

nume-ro molto altodi passi farà si he l'attraversamento del grafo pro eda no al

raggiungimento dei nodipiù super iali di GeneOntology . Questo di persé

allungaitempidi ompletamentodell'algoritmo. Diogninodovisitato sene

onsiderano ipadrie sipro ede onla loroesplorazione. Quindipiù sirisale

l'ontologia,piùnodisidovranno onsiderare. L'ontologia,essend o

struttura-ta sotto formadi DAG, presenterà una maggioredensità dinodi nella parte

entrale della struttura mentre nei livelli più altii nodi diverranno più radi,

noadarrivareallaradi edel grafo(ilnodoall). Questofaràsì he risalendo

il grafo per molti passi, si arrivi ai livelli più super iali, per ui le

eti het-te mostrate all'utente per prime, saranno po he e generi he. Dal punto di

vista della per ezione del risultatoquesto può essere un vantaggio visto he

l'utente non viene sommerso da troppi risultati. Tuttavia questo porta alla

generazione di una struttura troppo rami ata e profonda per essere

vera-menteutilizzata. All'opposto, risalireilgrafoperpo hipassi, sebbene renda

l'attraversamento più velo e, farà arrestare la visitasu più noditerminali,

per ui le eti hette mostrate per prime saranno in numero maggiore, ma la

struttura nel suo insieme sarà meno profonda e rami ata. Si tratta per iò

di trovare un ompromesso tra questi fattori. In base alleprove eettuatee

alleindi azioniri evutedalWeb (vedendo omeoperanoadesempioSnakeT

e Vivísimo) relative al tempo medio speso dagli utenti nella onsultazione

8

(50)

Figura3.3: Risultatodel lusteringmediantelate ni adelle upward paths.

dei risultati prodotti, si è ritenuto opportuno per orrere il grafoall'indietro

di

3

passi. Questo produ e un buon rapporto tra prestazioni, eti hette pro-dotte, gradodirami azione dellastruttura risultanteevisitabilitàdaparte

degli utenti. In Figura 3.3 viene mostrato il risultato del lustering per la

query opsin già onsideratainpre edenza. Della lusterizzazionemostrata

in gura vogliamomettere in evidenzaal uni aspetti:

Solo inodifogliadell'alberomostrato orrispondonoaterminiinGene Ontology veramente riferiti dalle entry ritornate. I nodi non foglia

(quelli on il simbolo + o -) sono i termini dell'ontologia esplorati

mediantel'algoritmo delle upward paths;

Il risultato prodotto è un DAG visualizzato on una struttura ad al-bero. Al uni sottoalberi sono pertanto dupli ati. Si veda ad esempio

(51)

Il terminephtotrasdu tion èun on etto generi o he l'utente può esplorare s oprendo he rhodopsin mediated phototra sdu tion è

unafunzionesimileaphototrasdu tion, UV ephototrasdu tion,

visible light sotto iqualiri adonorispettivamentedue e un

do u-mento.

I gruppigeneratisono ordinatiper ardinalitàde res entidegliinsiemi dei do umentiasso iati alleeti hette(inmanierasimileaquantofatto

da Vivísimo e simili). Tali dimensioni sono riportate tra parentesi a

an o diogni eti hetta;

Èpresenteungruppoother topi s heradunainseido umenti he non trovano ollo azionealtrovema he, altempostesso, non trattano

temi rilevantial puntodagenerare una propriaeti hetta;

L'attraversamento del grafo a partire da eti hette poste a livelli diversi

dellastrutturaeperunnumerossatodipassiportaadarrestarelavisitadel

grafosunodiantenatidiquellidipartenza. All'utenteverranno poimostrati

i gra di ui tali nodi terminali sono radi e. Essend o le radi i poste a

livelli diversi di Gene Ontology , può a adere he sia possibile organizzarle

ulteriormente se ondo la relazione is_a. Ad esempio può a adere he un

per orso porti alla determinazione della radi e binding e un altro a protein

binding. Le due radi i sono a loro volta in relazione padre/glio. Tenendo

onto diquesto, sipuò migliorare il risultatogenerato riorganizzando an he

leradi i se ondo questa relazione. Pertanto,piuttosto he avere omeprimo

livello della struttura restituita la lista di tutti i nodi terminali, lista he

potenzialmente ontiene nodi in relazione is_a tra di loro, si avranno solo

i nodi più generi i, mentre gli altri saranno opportunamente spostati nel

sottografoinmanieradarispettarelerelazionitraterminiinGeneOntology .

(52)

Figura

Figura 1.1: La risposta generata per la query  opsin.
Figura 2.1: Cres
ita delle ban
he dati primarie nel periodo 1982 - 2006. I valori totali
Figura 2.2: Distribuzione delle entry e dei nu
leotidi rispetto agli organismi.
Figura 3.1: Le quattro restrizioni della relazione part_of. Le fre

e indi
ano 
he
+7

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