• Non ci sono risultati.

La storia delle biblioteche vista attraverso il Giornale della libreria (1888-1921)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La storia delle biblioteche vista attraverso il Giornale della libreria (1888-1921)"

Copied!
193
0
0

Testo completo

(1)

1

(2)

2 Indice

Introduzione...p. 6

Storia delle Biblioteche: uno sguardo d'insieme  p. 17 Schede anno 1888p 19 Schede anno 1889...p. 35 Schede anno 1890... ...p. 45 Schede anno 1891... ...p. 60 Schede anno 1892... ...p. 82 Schede anno 1893... ...p. 91 Schede anno 1894... ...p. 100 Schede anno 1895... ...p. 105 Schede anno 1896p. 115 Schede anno 1897p . 120 Schede anno 1898 p . 124 Indice dei nomi di persona p. 130 Indice delle bibliotechep. 175 Indice delle edizioni……….p.180

Appendice……….p.182 Appendice documentaria p. 183 Ringraziamenti……… ………p.188

(3)

3

Introduzione

Questo lavoro scaturisce dal desiderio di fornire uno strumento agli studiosi del settore

biblioteconomico, in merito alle ricerche inerenti alla di storia dell'editoria ottocentesca che si è andato delineando, sulla base dei risultati ottenuti dallo spoglio dei regesti desunti dal"Giornale della libreria, della tipografia e delle arti e industrie affini (1888-1921) "; pertanto la mia ricerca sarà incentrata sull’analisi di alcune annate del periodico estrapolando gli articoli inerenti al mondo delle biblioteche, che ho sempre ritenuto particolarmente affascinante visto che tale struttura conserva la narrazione della produzione scritta del passato e la offre al futuro dell’uomo come inizio di una nuova narrazione e come ripresa. Il libro, testimone parlante di un’epoca, è l’oggetto primario della biblioteca da custodire e da salvaguardare dall’incuria e da una possibile distruzione. Agli inizi di un decennio che avrebbe visto crescere in Italia l'attenzione nei confronti della storia culturale, e, più specificamente, della storia del libro e dell'editoria, con uno sguardo all'esperienza francese, segnata dalla pionieristica Apparition du livre di Lucien Febvre e Henri-Jean Martin1. L'innovativo testo infatti aveva portato a un radicale rinnovamento negli scopi e nei metodi della storia del libro, aprendola ad una prospettiva sociale ed economica, ma, come era accaduto in Francia, gli studi di storia dell'editoria parvero concentrarsi sui tre secoli successivi all'invenzione di Gutenberg: l'osservazione si concluse proprio nel momento in cui il libro si appropinquava, sulla scorta di motivazioni sia tecniche, sia sociali e culturali, a diventare un prodotto di massa. Anche per quanto riguarda l'Italia, dunque, gli studi di storia dell'editoria si rivelavano carenti per lo studioso contemporaneo: a ciò va aggiunto lo scarso interesse verso i così detti articoli di "larga circolazione", sulla base di una concezione di cultura che vedeva nella produzione "alta" l'unica espressione del movimento di circolazione delle idee. 2 Le condizioni di questo manufatto e delle arti ad esso correlate sono strettamente collegate, nella loro evoluzione reciproca, da un'unitarietà inscindibile che è non solo economica ma sopratutto concettuale. Tramite questo elaborato mi piacerebbe mostrare come le biblioteche e il mondo dell’editoria fossero strettamente legati e in un certo senso interdidipendenti, in una prospettiva che consenta di ricostruire la storia delle

1

Lucien Febvre- Hanri Jean Martin, L’apparition du livre, Paris, Albin Michel, 1958,( trad. It. A cura di Armando Petrucci, La nascita del libro, Roma- Bari, Laterza, 1977)

(4)

4 biblioteche in maniera tale da farne emergere i complessi vincoli con la realtà sociale, economica e culturale in quanto non solo esse sono un importante strumento attraverso cui i lettori vengono a conoscenza dell’esistenza di un libro, ma assolvono anche la funzione di promozione e

coinvolgimento alla lettura. il prodotto tipografico, esaurito il percorso editoriale e commerciale, con l’acquisto da parte del lettore (o della biblioteca) inizia una nuova vicenda che diviene ciclo d’uso del libro, ossia storia dell’esemplare3

. Ogni copia, divenendo parte integrante di una raccolta, ottiene una propria “dimensione bibliografica” trasformandosi in testimone di questa nuova ‘identità’attraverso quegli specifici segnali bibliologici (marks on books o historical evidence) il cui studio, osserva Edoardo Barbieri4,permette alla storia dell’esemplare di proporsi come l’interfaccia tra la storia del libro e la storia delle biblioteche. Attraverso i regesti e gli indici ad essi correlati si vuole anche far trasparire come le biblioteche ricoprivano il ruolo di mediatori fino a divenire in un certo qual modo una " vetrina" per gli editori; inoltre si mostra quale era il loro apporto al settore librario, a quali enti l'ATLI assicurava il suo appoggio, quali personalità si spesero in quel periodo con cospicue donazioni per accrescere il patrimonio delle stesse e tanto altro ancora.

Per compiere la mia ricerca ho spogliato elettronicamente i fascicoli attraverso il sito web della Biblioteca nazionale Braidense5. Nel presente elaborato si è mantenuta l'indicazione dei fascicoli riportati nel suddetto sito internet, eccetto il titolo: numero progressivo di ciascuna annata, indicazione del numero progressivo di fascicolo, mese e anno di pubblicazione e indicazione della pagina nella quale si trova l'articolo In ciascuna scheda è possibile visionare, l'indicazione del fascicolo, della pagina e data, espressa attraverso il mese e l'anno. In ciascuna scheda è possibile visionare, l'indicazione del fascicolo, della pagina e data, espressa attraverso il mese e l'anno

3

Luigi Balsamo, verso una storia globale del libro, Marziana, Roma, Venchiarelli 2005, p.21-34

4

Edoardo Barbieri, Tre percorsi, Milano, CUSL, 2000,p.214

5

(5)

5 Tale rivista è uno strumento dunque molto utile per l'aggiornamento degli operatori del settore presso i quali, fin dalle prime annate, un ottimo successo; risulta articolata secondo parametri concreti e gli articoli sono incasellati in rubriche fisse: sulle prime pagine compaiono le

comunicazioni ufficiali dell'A.T.L.I. e le "pubblicazioni della settimana", cioè le news editoriali, seguono poi le questioni professionali, le notizie tecniche bibliografiche - librarie, le dichiarazioni di proprietà letteraria, i movimenti delle ditte, gli annunci di risoluzioni giurisprudenziali

riguardanti il settore raccolti sotto la rubrica "Tribunali"; le ultime pagine di ciascun numero sono dedicate alla pubblicità di settore6. Una simile impostazione del periodico risulta dunque ottimale allo studio e all'approfondimento della storia dell'editoria della tipografia e della biblioteconomia. e proprio in virtù dell’importanza di questa testata , essa è resa disponibile in full text sul sito della biblioteca Braidense di Milano7 Per compiere questa ricerca ho consultato tutti gli articoli che all'interno del Giornale della libreria, parlano di storia delle biblioteche, patrimonio librario, strumenti di ricerca e statistiche dai quali traspaiono i coinvolgimenti e gli intrighi dell'attività finanziaria e commerciale degli editori italiani.

6 Cfr Introduzione del Giornale della libreria della tipografia e delle industrie affini, 1888

7

Tale “Giornale” è consultabile accedendo all’Emeroteca Digitale: un'iniziativa promossa dalla Biblioteca Nazionale

Braidense di Milano, volta a pubblicare in formato digitale il patrimonio dei periodici d'interesse per la storia e la cultura d'Italia. I periodici pubblicati provengono dalla BNB e dagli istituti che aderiscono al progetto. L'Emeroteca pubblica ad oggi 867 testate appartenenti a differenti progetti, per un totale di circa un milione e mezzo di pagine. Nell’ambito di un programma legato alla conservazione del patrimonio librario, nel 1995 la Biblioteca Nazionale Braidense ha avviato il recupero in digitale dei periodici prevalentemente milanesi e lombardi pubblicati nell’Ottocento e Novecento, con l’obiettivo di realizzare una banca dati aperta, ossia in continua espansione

(6)

6 Il "Giornale" riserva nel corso degli anni della sua pubblicazione anche una particolare

attenzione nell'aggiornare i lettori circa le attività svolte e promosse dall'Associazione tipografico libraria italiana, pubblicando gli atti della già citata Associazione, i bilanci, le novità legislative, amministrative e commerciali e una serie di comunicazioni, avvisi destinati ai soci (necrologi, riunioni, scadenze, adesioni di nuovi soci, rinnovo delle cariche, ecc.) nonché informazioni relative alle modifiche nell'assetto delle società del settore ("Movimenti nelle ditte") e la

segnalazione di onorificenze concesse ai soci. 8Un validissimo mezzo per il perfezionamento degli operatori del settore presso i quali riscosse, fin dalle prime annate, un ottimo successo. Le questioni affrontate rivelarono anche l'ottimo livello culturale degli operatori del settore librario italiano e fanno percepire la cura e l'attenzione che l'ATLI nutriva nei confronti del suo Organo ufficiale. Di tale attenzione si hanno echi anche nei verbali delle Assemblee ordinarie dove, seppur brevemente, il presidente dell'Associazione riassume sempre i successi ottenuti dal periodico, in particolar modo sotto il profilo economico, incoraggiando i soci a porre attenzione a questo strumento, pregandoli a far pervenire suggerimenti per occasioni di dibattito alla direzione del Giornale della libreria, della tipografia, delle arti e delle industrie affini, dalla fondazione del periodico (1888) al 1900.

Fin dagli esordi della pubblicazione di tale rivista l'Associazione si dedica totalmente a campagne volte ad ottenere una legislazione in grado di favorire la produzione ed il commercio editoriale come la tutela del diritto d'autore, ( argomento da me trattato nella precedente tesi Specialistica ) che nell'ambito delle tematiche trattate dal "Giornale" conquistò uno spazio crescente nella seconda metà del 1800, a riprova dell'importanza assunta nel mercato editoriale e distributivo: il Giornale della libreria è caratterizzato da articoli che afferiscono al mondo del libro ma all'interno di questo ambito gli argomenti sono caratterizzati da una spiccata eterogeneità: si spazia dalle cronache giudiziarie di ambito librario, ad argomenti riguardanti statistiche, da questioni sulla censura, alle questioni riguardanti il prezzo e gli sconti da applicare sui libri, da articoli di critica letteraria, a statistiche sulle biblioteche italiane, dagli aggiornamenti di ambito tecnico, alle notizie sugli scioperi, dalle notizie provenienti dai congressi internazionali a informazioni storiche di varia natura.

8

(7)

7 In seguito ad un'attenta analisi effettuata sulla base degli spogli degli articoli concernenti la storia del libro, emerge nitidamente come, gli anni che maggiormente interessano il presente lavoro (1888-1898) furono, per l'industria editoriale italiana, complessivamente di sviluppo, almeno fino alla fine degli anni Novanta del XIX Secolo. Possiamo affermare dunque che nel 1888 si avvertì un aumento generale dell'editoria8 come mostrano le tabelle sottostanti: 9

9

Ada Gigli Marchetti La nuova dimensione dell’impresa editoriale in Storia dell’editoria nell’Italia Contemporanea, a cura di Gabriele Turi, Firenze, Giunti, 1997, p.148

(8)

8

Anno 10 Edizioni

1888 6340

1895 9657

Settori colpiti dalla crisi del 189011 Edizioni diminuite

istruzione ed educazione 105

libri scolastici 128

scienze politiche e sociali 75

legislazione e giurisprudenza 61 Teatro 56 guerra e marina 43 filosofia e teologia 33 storia e geografia 26 filologia 18 bibliografia 13 10

(9)

9 Anche per quanto riguarda le pubblicazioni italiane nel 189212, riscontriamo una, seppur lieve diminuzione, in base alla lingua in cui furono stampate:

12

Cfr Statistica delle pubblicazioni periodiche del 1892 Fascicolo 7 ( febbraio 1893), p.67

Lingua Pubblicazioni Italiano 9414 Francese, 64 Inglese 26 Tedesca 13 Spagnola 6 Greca 7 Latina, 212 Totale 9742

Settori colpiti dalla crisi del 1892 Edizioni diminuite

Bibliografia 2

filosofia e teologia – pubblicazioni religiose e pie letture

14

Istruzione- educazione 14

Libri scolastici 3

storia e geografia- Bibliografia contemporanea

3

Filologia Storia letteraria 358

Letteratura

contemporanea- Miscellanea e letture popolari

67

Legislazione- giurisprudenza 2

Scienze politico – sociali 11

Scienze fisiche matematiche e naturali 3

Medicina 13

Ingegneria – Ferrovia 1

Guerra – Marina 2

Belle Arti 3

Agricoltura- Industria- Commercio 55

Giornali politici 332

(10)

10 Inoltre si dichiara che le pubblicazioni tradotte in italiano da altre lingue furono 314, e vennero così suddivise:

Al contrario, si verificò un incremento nei seguenti settori13:

Anno Aumento stampa periodica

1873 1606

1877 50%

13

Cfr Le pubblicazioni italiane nel 1892, Fascicolo 10 (marzo, 1893), p.87

Lingua Pubblicazioni Italiano 9414 Francese 153 Inglese 27 Tedesca 65 Spagnola 1 Greca 31 Latina, 25 Russa 8 Svedese 3 Prussiana 1 Totale 314

Settori incrementati Edizioni incrementate

Medicina 52 Giornali 14 Romanzi e novelle 15 Bibliografia contemporanea 11 Pubblicazioni religiose 16 Scienze esatte 23 Arti belle 2

(11)

11 Aumentarono numericamente anche le tipografie, specialmente nell'Italia Settentrionale: fu infatti il Nord con in testa le città di Torino e Milano a fare da traino a tutto il settore. Fra le due città, Milano aveva sicuramente il primato: delle 10758 pubblicazioni edite in Italia nel 1889, 2140, erano pubblicate in Lombardia14 e anche il numero delle tipografie era senz'altro superiore ad ogni altra città italiana. A Milano venivano stampati in numero crescente molti quotidiani ed era la sede delle più grandi case editrici dell'epoca: Treves, Sonzogno, Hoepli, Ricordi solo per citarne alcune. Accanto a Torino e Milano importanti centri tipografici ed editoriali erano Bologna e Firenze con le case editrici Barbera, Le Monnier, Salani.

L'editoria dell'Italia Meridionale, costantemente in svantaggio rispetto al dinamismo degli imprenditori librari del Settentrione in quanto era afflitta come riportato dal "Giornale della tipografia e delle arti e industrie affini (1888 1921)" da numerosi casi di contraffazione e plagio delle opere scolastiche e letterarie, conobbe anch'essa uno sviluppo, seppur in modo limitato e legato territorialmente alla Campania e alla Sicilia. Sandron e Pedone Lauriel a Palermo, Nobile, Trani, Marghieri e Pierro a Napoli, incentivarono un'attività imprenditoriale nel settore librario che non aveva precedenti nel Sud d'Italia15. L'impulso produttivo proveniente dalle grandi

aziende tipografiche ed editrici spinse tutte le arti ed i mestieri che riguardavano la filiera del libro di svilupparsi: le cartiere, le legatorie, i fonditori di caratteri, le fabbriche di macchine automatiche per la stampa, la produzione di inchiostri, conobbero una stagione di forte sviluppo produttivo che li portò ad una notevole crescita. Questo sviluppo, che caratterizzò gli anni oggetto del presente lavoro, non fu esente da momenti di crisi e da fasi nelle quali lo sviluppo sembrò rallentare o fermarsi.

Il fattore di rallentamento che incise maggiormente in questa fase fu, primo fra tutti, la ristrettezza del mercato dovuta in larga misura all'analfabetismo ancora molto diffuso. Inoltre contribuì a creare fasi di stallo il problema delle tariffe postali, dei trasporti, delle tasse, della distribuzione. Questo periodo fu complessivamente di crescita.

14

Cfr Ada Gigli Marchetti, op. cit, p. 148

15

Cfr Ada Gigli Marchetti, op.cit.p.151

Emergono quindi alcuni aspetti che favorirono o per certi aspetti facilitarono, l’attuazione di questo sviluppo, creando al contempo condizioni favorevoli per il settore italiano del libro e

conseguentemente accrebbe anche del settore bibliotecario. L'Unità d'Italia contribuì a incoraggiare lo sviluppo del commercio librario e la vendita all'interno della Penisola. Contemporaneamente lo

(12)

12 slancio propulsivo che venne dato all'istruzione comportò un forte aumento della richiesta di libri di testo che spinse molte aziende ad investire nella produzione e nell'offerta di questa tipologia di prodotto editoriale. Similmente, l'aumento dei potenziali lettori, dovuto alla lenta diminuzione del numero degli analfabeti, ampliò la platea dei possibili fruitori della carta.

Concludendo, possiamo affermare che l'Italia unita dette altresì un maggiore impulso alle ambizioni di concretizzazione di realtà associative di settore che si erano mostrati a più rilanci negli anni immediatamente precedenti creando un potente sodalizio tra le varie aziende operanti nel campo librario: sorse così l'Associazione tipografico - libraria italiana che raccolse, con incostanti fortune la totalità degli addetti del settore librario e il suo "Giornale" favorì programmaticamente lo scambio e la comunicazione tra le biblioteche, le aziende e i tecnici commerciali del già citato settore .

(13)

13 Nel presente capitolo cercherò in primo luogo di spiegare il concetto di biblioteca avvalendomi delle definizioni di studiosi illustri, quali Alfredo Serrai e Piero Innocenti, e successivamente ripercorrerò, seppur in maniera molto sommaria la storia delle principali biblioteche italiane, quali per esempio le due Nazionali Centrali di Roma e Firenze.

(14)

14

La storia delle biblioteche: uno sguardo d'insieme

“Il tempo per leggere è sempre tempo rubato.

La questione non è sapere se ho, o se non ho tempo per leggere, ma se mi concedo la gioia di essere lettore”

Daniel Pennac

La biblioteca16 è emblema della civiltà di un’epoca e di un territorio, ne riflette l’immagine e, ne è anche lo strumento di formazione.

Comprendere la storia di tali istituzioni implica per questo la decodifica degli elementi

costitutivi, delle tracce profonde dell’idea di biblioteca in un determinato contesto storico e sociale esemplificandoli con le realizzazioni concrete maggiormente rappresentative. Le biblioteche, pertanto, - sia nella loro compattezza, che nelle loro sovrapposizioni – fungono da strumenti interpretativi e da allegorie emblematiche di contesti culturali. In quanto segni rappresentativi e monumenti di una cultura e di un ventaglio di culture, esse devono essere decifrate e interpretate nelle relative e corrispondenti ambientazioni culturali, tenendo presente che di quei contesti esse rappresentano spesso l’unica sorgente documentaria e, dunque,cognitiva.

Il concetto odierno di biblioteca è prevalentemente centrato sulle raccolte che la biblioteca raccoglie, conserva e promuove l'accesso all'informazione, e ai servizi che facilitano l'incontro (e la comunicazione) tra un autore ed il suo lettore, ma mi sembra opportuno ricordare che in origine tale termine indicava liste scelte di libri, mentre anticamente il luogo adibito alla conservazione era la libraria. È evidente dunque che raccolte di libri e luoghi di conservazione non sempre hanno coinciso, dunque, per comprendere l’evoluzione storica della Biblioteca, tanto come raccolta di libri,

16

Secondo Piero Innocenti la biblioteca è uno deg0li organismi in cui si articola l’ambito di circolazione

dell’informazione scritta, che si articola a sua volta nella triade di modalità di produzione / uso / conservazione o più semplicemente Alfredo Serrai la definisce come: una organizzazione di documenti e delle notizie che li riguardano La parola biblioteca proviene dal latino bibliotheca, che a sua volta riproduce il greco bibliotheke, composto di biblion - cioè libro - e theke vale a dire deposito, ripostiglio. Il termine biblioteca - attestato in italiano a partire dal XII secolo - indica lo spazio, il luogo adibito alla custodia dei libri, al loro ordinamento e schedatura, e alla loro consultazione Questa prima semplice definizione empirica non si discosta granché da quelle che troviamo nelle più accreditate enciclopedie (che ci danno una testimonianza del senso comune colto). Ad esempio l'Enciclopedia Italiana Treccani cosi recita: raccolta di libri organicamente ordinata per l'uso, e anche la suppellettile o gli ambienti che lo contengono. Similmente l'Enciclopedia Britannica definisce: collezione di materiali scritti, stampati ovvero grafici e visuali (compresi film, fotografie, microforme e programmi di computer) organizzata e gestita per la lettura, lo studio e lo consultazione

(15)

15 quanto come luogo deputato alla loro conservazione, è importante distaccarci da questa visione e

comprendere che a differenza dei documenti archivistici che sono interdipendenti tra loro, in quanto legati dal cosi detto vincolo, i singoli componenti dell’universalità biblioteca, i libri, oltre ad avere ognuno la propria origine in un autore un editore o un libraio hanno altresì fine proprio, hanno cioè la loro autonomia originaria, dunque come afferma Marco Santoro17 nel suo saggio intitolato Libri edizioni biblioteche tra Cinque e Seicento: La biblioteca, uno degli spazi fondamentali della civiltà occidentale, è istituto e istituzione, ma è anche raccolta di materiale bibliografico.

Nelle pagine seguenti riporterò vari esempi cardine per comprendere la nascita e l’evoluzione di alcune tra le più importanti biblioteche statali italiane, oggi di competenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ma che si sono costituite in tempi ormai remoti. L’invenzione Gutemberghiana del 1455, palesa fulmineamente la sua potenzialità di straordinario strumento di divulgazione religiosa e culturale. I settori dell’ apprendimento si estendono, si modificano le metodologie di ricerca ed alle materie umanistiche, letterarie e filosofiche si aggiungono gli studi scientifici, con il conseguente aumento del numero di pubblicazioni. provocando un accrescimento delle conoscenze e del numero dei libri in circolazione, nonché l’evoluzione delle strutture a questo dedicate: pertanto nel VI – VII secolo le biblioteche, aprendosi al pubblico, fornirono materiali e strumenti allo scopo d’incentivare il dibattito e la circolazione delle idee: spettò infatti padri Domenicani ed Agostiniani,( figure di spicco nelle questioni dottrinali nell’arco della Riforma e della Controriforma), anche la costituzione di due importanti biblioteche: la Biblioteca Angelica e la Casanatense. Per quanto concerne l’ Angelica di Roma, fu fondata nel 1614 ad opera del vescovo agostiniano Angelo Rocca18, (già direttore della Tipografia Vaticana,alla fine del 1500, affidò la sua collezione di volumi ai frati del convento di Sant'Agostino di Roma); mentre l’altra biblioteca pubblica fu la Casanatense costituita grazie al

cardinale Girolamo Casanate il quale donò oltre 25.000 volumi e un’ ingente somma di denaro all'Ordine dei padri domenicani,che, attraverso un’oculata politica di gestione del patrimonio formarono una delle più complete raccolte di fondi antichi esistenti in Italia. La costante affluenza di libri e di manoscritti s’intensificò nel secolo XVIII.19

Un’altra Biblioteca ubicata a Roma è la Vallicelliana20, la cui origine è

17

Cfr Marco Santoro. Libri edizioni biblioteche tra Cinque e Seicento con un percorso bibliografico. Manziana, Vecchiarelli, 2002, 221 p. 51

18

Cfr Fascicolo 30, 1892

19Cfr Paolo Traniello, Storia delle biblioteche in Italia dall'Unità ad oggi,Il Mulino, p.52

20 ibidem

(16)

16 fortemente connessa alla storia di Filippo Neri, Santo fondatore della Congregazione dell'Oratorio. La sezione più cospicua della. biblioteca fu di proprietà di del Santo, alla quale si sommarono in seguito i fondi donati da Achille Stazio, un umanista portoghese con cui San Filippo era in contatto. Tra la fine del' 500 e l'inizio del '600 Francesco Borromini, incaricato di progettare l'intero complesso della

Congregazione, ideò il grande salone di lettura21. La fondazione di questi enti nel XVIII secolo

scaturisce per lo più dall’ ideologia del progresso politico-culturale, propria dell’ illuminismo europeo. Istituiti con finalità di pubblico utilizzo, rappresentavano il simbolo del mecenatismo delle case regnanti o di stimate famiglie aristocratiche. A fronte di quanto ho affermato finora, si evince chiaramente che la formazione di biblioteche si prolungò per lassi di tempo anche molto durevoli, e in maniera eterogenea tra loro. In alcuni circostanze addirittura precorrendo gli anni dei Lumi, in altri sulla scia della

Restaurazione. Le due istituzioni che si inseriscono completamente nel periodo del dispotismo illuminato sono la Biblioteca Palatina di Parma e la Braidense di Milano, anelate dai regnanti,

rispettivamente d'Asburgo e di Borbone, alla fine del‘700, arricchite dalle acquisizioni dei volumi della soppressa Compagnia di Gesù e dei fondi di antiche librerie claustrali. La Palatina fu fondata da Filippo di Borbone nel 1762, dopo che suo fratello Carlo III, eletto re di Napoli, vi aveva trasportato la Biblioteca Farnesiana. Inaugurata nel 1769, affidata ad eruditi bibliotecari, venne costantemente arricchita, sotto l’egida del bibliotecario Du Tillot,. Tale ente ricopre altresì un ruolo particolarmente importante poiché fu il primo in Italia ad avvalersi di un catalogo a di schede mobili.

Per quanto riguarda poi la Biblioteca Braidense22 sappiamo che fu aperta al pubblico nel 1776 per volontà di Maria Teresa d'Austria e ereditò l’appellativo dal quartiere Brera dove ha sede nei locali del Palazzo del Collegio gesuitico. Fu incrementata con la Biblioteca dell'Ordine e con svariati fondi, tra i quali per esempio quelli della Biblioteca Haller, quelli di opere scientifiche e la raccolta dei corali miniati provenienti dalla Certosa di Pavia.

La Biblioteca Reale di Torino23 ha avuto origine da un insieme di provvedimenti a carattere politico volti al rispolverare il prestigio monarchico sviluppatasi nei primi anni dell'Ottocento,

conseguentemente all’ondata rivoluzionaria francese.

Nella capitale piemontese venne incoronato re il giovane Carlo Alberto, che si fece promotore di svariate iniziative al fine di rilanciare, altresì la politica culturale del Regno. In primo luogo, ad esempio, estese la biblioteca di corte, valorizzandola con ulteriori volumi e rendendola accessibile ad 21 Ibidem p. 62 22 Cfr fascicolo 36-37, 1892, p.334 23 Cfr fascicolo 48, 1892 p.420

(17)

17 un più ampio pubblico. La collezione, si specializzò in base agli interessi del re, in opere di carattere militare, storia della dinastia, araldica, numismatica e arte della stampa.

Passando poi ad analizzare le biblioteche statali sappiamo che furono costituite a cavallo tra 1600 ed il 1700 nei più importanti Atenei degli stati pre-unitari italiani e aperte, fin da subito al pubblico, si

caratterizzano ancora oggi come Universitarie: Bologna, Padova, Pisa, Genova, Cagliari, Napoli, Pavia, Roma, Sassari, Torino. 24 Tali biblioteche, al momento dell'unificazione italiana,confluirono sotto lo Stato, rendendosi così indipendenti dalle Università di competenza. Il loro patrimonio fu consolidato attraverso la soppressione delle congregazioni religiose e conseguentemente all’appropriazione delle relative biblioteche risalenti al 1866.

Inoltre risultano particolarmente degne di nota le due Biblioteche Nazionali Centrali, di Roma e di Firenze, in quanto ottemperano,oltre a una fondamentale mansione culturale, anche compiti

bibliografici nazionali. Ritirano, infatti, per obbligo di deposito legale un esemplare di tutto ciò che si pubblica in Italia. La presenza sul nostro territorio di un paio biblioteche nazionali centrali si giustifica esaminando le vicende storiche italiane: nel 1861, Roma venne amministrata ancora per un lungo periodo dallo Stato della Chiesa, mentre la designazione sebbene precaria di Firenze come capitale del nuovo regno, dal 1865 al 1871, promosse l'attuazione di una serie di provvedimenti, tra cui l'istituzione di una biblioteca nazionale centrale che deposita quanto si stampava in Italia e contemporaneamente intende offrire una testimonianza culturale della nostra nazione. La Nazionale Centrale di Firenze trae la sua origine dalla biblioteca privata del letterato Antonio Magliabechi: fu resa fruibile alla città nel 1747 e ubicata all’interno degli Uffizi.: successivamente incrementata con cospicui e preziosi fondi di conventi, famiglie e eruditi fu accorpata alla Biblioteca Palatina dal 1861 fu nominata Biblioteca Nazionale Italiana.

La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma25, inaugurata il 14 marzo 1876 in un'ala dell'antico

palazzo sede del Collegio Romano dei Gesuiti, situato nel centro storico, fu costituita grazie ai fondi di 69 biblioteche di enti religiosi, oltre a quelli compresi nella Biblioteca Maior dei Gesuiti26. Il

costante ampliamento bibliografico fu garantito dall’innovativa istituzione dalla legge sulla custodia obbligatoria di tutte le opere stampate. L'istituzione di una grande biblioteca a Roma, diventata nel 1870 e da attribuirsi alla volontà del Ministro Ruggero Bonghi al fine di attuare praticamente il programma di riqualificazione bibliotecaria del nuovo Stato, espresso anche dalla pubblicazione del

24

Cfr fascicolo 42 febbraio 1892

25

Cfr Paolo. Traniello, Storia delle biblioteche,p115

26

(18)

18 Regolamento organico delle Biblioteche del gennaio 1876.

Come si evince da questo schematico quadro che ho qui riassunto, l'Italia pur avendo ereditato dai secoli scorsi un patrimonio librario unico al mondo, ha adottato strategie contrastanti e spesso insufficienti nei confronti di tali strutture, prediligendo il concetto di biblioteca intesa come "luogo di raccolta e conservazione dell'oggetto libro, a discapito della relativa funzione di utilizzazione e valorizzazione di quell'universo documentato, a causa della stratificazione politica della Nazione.

(19)

19 REGESTI

In questa sezione del presente elaborato vengono presi in considerazione, gli articoli riguardanti la storia delle biblioteche e del libro pubblicati sul Giornale della libreria, della tipografia, delle arti e delle industrie affini, organo ufficiale dell'Associazione tipografico libraria italiana, dalla fondazione del periodico avvenuta nel 1888, fino al 1898. Di tali articoli sono stati effettuati dei regesti ed è stata fatta un'indicizzazione dei nomi di persona, delle biblioteche e delle edizioni. Fanno da corollario a questo lavoro, una breve storia dell'Associazione suddetta e del Giornale della libreria per il già citato periodo

(20)

20 1.

1888, Febbraio Fascicolo 7, p. 68

L’articolo annuncia la scoperta di un manoscritto petrarchesco alla Bibliothèque Nationale di Parigi. La presenza del testo, già segnalata in precedenza dallo studioso Léopold Delisle, è stata confermata dal prof. De Nolbac. Il testo contenuto è una traduzione dell’Iliade ed Odissea, realizzata per il poeta dall’ellenista calabrese Pilato. La pregevolezza del manoscritto è data dalla presenza di “curiose note e scogli” autografi del Petrarca. Chiude l’articolo un elenco di pubblicazioni di autori stranieri relative all’Italia.

2.

1888, Febbraio Fascicolo 9, p. 88

Nel presente articolo si dichiara che nella notte del 31 dicembre 1888 la Biblioteca dell'Istituto francese venne inondata. Circa 2300 opere furono danneggiate più o meno gravemente. Tra queste vi furono anche molti testi rari, come per esempio, il Recueil de l'Academie de Turin - unico esemplare esistente in Francia.

È noto che la commissione amministrativa dell'Istituto prese immediati provvedimenti per riparare i danni causati dalla suddetta inondazione. Infine troviamo un elenco dei "Movimenti delle ditte e ditte nuove".

(21)

21 3.

1888, marzo

Fascicolo 12, p.110

Nel presente articolo si afferma che "i manoscritti sono ritornati finalmente alla Biblioteca Nazionale di Parigi e saranno fra breve messi a disposizione degli studiosi".

È opportuno ricordare infatti che tali cimeli furono trafugati dalle biblioteche francesi e che il matematico Guglielmo Libri fu condannato in contumacia a dieci anni di reclusione. Questi oggetti rari vennero acquistati da lord Ashburnham. Dopo la sua morte, tali manoscritti furono offerti assieme al restante della raccolta da lui posseduta, alla Biblioteca Nazionale di Lipsia, che oltre al pagamento di un'ingente somma di denaro chiedeva la restituzione di un altro prestigioso volume (conservato in Germania). Il governo francese accettò la proposta, così i 165 manoscritti rientrarono nell'insigne biblioteca parigina.

4.

1888, marzo

Fascicolo 13, p. 126

In questo articolo si afferma che è stato pubblicato a Firenze un periodico dal titolo "Rivista delle biblioteche", diretto dal dottor Guido Biagi, bibliotecario della Marucelliana. Tale periodico si occupava di biblioteconomia e bibliografia: i primi due fascicoli (gennaio - febbraio 1888) furono pubblicati insieme e contenevano i seguenti scritti: "Ai lettori, parole della Direzione, sul prestito dei Codici, del professor Niccolò Anziazi Prefetto della Laurenziana; Gli esami per bibliotecari, del già citato Guido Biagi e il Diritto di stampa in Italia di G.S. Tempia, professore nella Scuola di Scienze Sociali. Le Biblioteche della Germania giudicate da un bibliotecario tedesco, per Angelo Bruschi sottobibliotecario nella Marucelliana; D'un uso speciale della cera per segni indicativi nei manoscritti, per Cesare Paoli, professore di Paleografia nel Regio Istituto di studi superiori in Firenze; Documenti inediti per la storia della Libreria Laurenziana, per B. Podestà, bibliotecario della Nazionale Centrale di Firenze; Il Codice Paggiali della Divina Commedia, per il prof Luigi Gentile, compilatore del Catalogo dei Manoscritti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze Di alcune edizioni sconosciute e rarissime dell' Indice dei Mari proibiti. Per Giuseppe Fumegalli, sottobibliotecario nella biblioteca Vittorio Emanuele di Roma; In Memoriam - Luigi Zapponi, per Gennaro Buonanno, della Biblioteca di Cremona". La "Rivista" ospitava inoltre alcune recensioni bibliografiche e rassegne di articoli scritti da autori stranieri e italiani.

(22)

22

5.

1888, Maggio Fascicolo 22, p. 213

Nel presente articolo si dichiara che dalla vendita della biblioteca del defunto barone parigino Roche-Lacarelle si ricavò un totale di L. 545,597 Le opere di Cicerone - Elsevier del 1642 e Le

armi del conte d' Hoyn- si evince inoltre che i volumi di Giordano Bruno furono ceduti a L.6000.

La maggior parte delle opere furono acquistate da bibliofili francesi; gli inglesi e gli americani che erano presenti all'asta ritennero tale merce troppo costosa, ma solo dopo pochi anni, i prezzi di tali opere salirono ulteriormente, in particolare i volumi con legature antiche o aventi stemmi famosi.

6.

1888, Luglio

Fascicolo 28, p. 299

Questo articolo si apre con un avviso da parte dei membri dell'Associazione tipografica libraria italiana ed indirizzato ad editori e librai italiani e stranieri in cui si raccomandava di " fare le spedizioni a loro dirette cogli indirizzi ben distinti"

In seguito si dichiara che l'egregio dottor Arturo Wolynski volle donare alla Biblioteca Casanatense la sua preziosa raccolta composta da manoscritti, libri e le incisioni (circa 50.000 pezzi in totale) " per lasciare a Roma un ricordo del suo giubileo".

La maggior parte dei già citati libri riguardano la storia, la letteratura e l'arte.

Gli scaffali sui quali fu depositata la splendida raccolta dell'esimio donatore vennero poi " ornati dai busti" di due artisti polacchi, (Brodchi e, Siemiradzki) residenti per molto tempo nella Capitale.

(23)

23 7.

1888, Luglio

Fascicolo 28, p. 300

L'articolo riguarda tre donazioni pecuniarie e materiali effettuate a favore delle biblioteche americane: un cittadino statunitense, Emilio Lea offrì 50000 dollari per l'ampliamento della Biblioteca di Filadelfia; un altro ricco americano chiamato Samuele Tiden lasciò per testamento un'ingente somma da destinare alle biblioteche pubbliche di New York, New Lebanon e Yonkers.

Infine il celebre poeta e stimatissimo medico Oliviero Wendes Holmes ha regalato la sua preziosissima raccolta di opere di medicina e chirurgia alla biblioteca medica di Boston. Infine s'invita tutti i cittadini italiani a seguire il loro esempio.

8.

1888, Settembre Fascicolo 39, p. 393

In questo articolo si discute in merito alla proprietà demaniale delle opere nelle biblioteche pubbliche governative; nella fattispecie si dichiara che in data 16 giugno 1888 il tribunale di Roma, nell'interesse della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, sostenne che " i volumi o altri oggetti acquistati dallo Stato per esser collocati in una Biblioteca in un Museo in una pinacoteca e così destinati al pubblico uso, hanno carattere di beni demaniali, e perciò essendo inalienabili non possono passare nella proprietà altrui per prescrizione sia pure trentennaria".

Sulla base del sopracitato principio quindi, il tribunale affermò che il preziosissimo opuscolo di Giovanni Elisio, stampato a Napoli nel 1475 ed intitolato De merabilibus civitatis Putheolorum ac de nominibus virtutibusque balnearum, sebbene fosse stato acquistato da un privato, durante un'asta a Bruxelles, in realtà non aveva mai cessato di appartenere alla biblioteca presso cui era originariamente conservato e ad essa doveva essere prontamente restituito. Al privato detentore non spettava perciò neppure la restituzione del corrispettivo in denaro elargito per acquisire l'opera.

(24)

24 9.

1888, ottobre Fascicolo 42, p. 419

Nel presente articolo si informa i lettori che il Ministero della Pubblica Istruzione, ha inviato a tutti i direttori delle biblioteche italiane un questionario composto da 68 domande utili a comprendere le origini, il numero, l'incremento e l'importanza di tali enti.

Scopo di quest'ingente operazione fu quello di stilare una statistica, "per far conoscere agli amatori delle memorie patrie e degli studi che racchiudono le nostre Biblioteche"

10.

1888, Ottobre Fascicolo 42, p. 420

Questo articolo comunica che dalla vendita avvenuta a Londra della prima parte della biblioteca, posseduta dal conte di Crawford si ricavò un'ingente somma di denaro. Proseguendo la lettura troviamo un elenco abbastanza lungo dei prezzi raggiunti da alcune opere presenti in essa, come per esempio: la Vita e Fabulae di Esopo, stampata a Napoli nel 1485, raffigurata e con legatura in marocchino che costò 115 sterline, la Divina Commedia di Dante, col commento del Landino: 1° edizione coi disegni del Botticelli, incisioni del Baldini, che ammontò a 420 sterline, oppure la Bibbia sacra latina che salì a 2650.

(25)

25

11.

1888, Novembre Fascicolo 45, p. 451

Questo articolo si apre con la dichiarazione di proprietà letteraria del settembre 1888. Poi si passa ad esaminare l'argomento principale, cioè l'apertura a New York di una nuova biblioteca dedicata ad artisti litografi o che si occupavano di arti grafiche, in generale. Tale ente si trovava in un grande stabile a quattro piani ed ospitava moltissime opere a carattere scientifico ed una raccolta di giornali tecnici che poteva essere consultata da ogni utente.

12.

1888, Novembre Fascicolo 48, p. 487

Nel presente articolo si informa i lettori che il signor Attilio Sarfatti, ha pubblicato sotto il titolo di Codici veneti delle biblioteche di Parigi una serie di ricerche da lui stesso svolte su incarico di S.E. Ministro della Pubblica Istruzione.

Tale opera censiva tutti i codici esistenti all'interno delle biblioteche parigine e riveste un'enorme importanza storica oltre che bibliografica, in quanto l'esimio autore della ricerca voleva mettere in risalto tutto ciò che di bello e raro contenevano quei manoscritti; fra cui risulta particolarmente degno di nota il n° 1441 conservato nella Biblioteca Nazionale nel quale il Sarfatti "riconobbe la continuazione e fine ignota invero prima d'ora ignota del famoso Diario di Marin Sanudo che racconta la spedizione di Carlo VIII in Italia",

(26)

26 13.

1888, Dicembre Fascicolo 49, p. 492

Nel presente articolo si comunica che è uscito il terzo volume dell'Inventario dei manoscritti italiani dalle Biblioteche di Francia, compilato dal dottor `Giuseppe Mazzantini. Quest'opera comprende tutti i manoscritti posseduti dalle Biblioteche di Parigi, tranne quelli conservati alla Nazionale.

Seguono poi in appendice due descrizioni con relativa riproduzione del manoscritto numero 8521, (che contiene una Raccolta di antiche laude) e del codice H 348, contenente il testo del Fiore.

A completamento de1 componimento troviamo un quarto volume che comprende gli indici dei tre precedenti.

14.

1889,Gennaio Fascicolo 4, p. 42

Questo articolo riguarda la donazione di un'opera straniera alla Biblioteca Nazionale di Firenze, e più specificatamente quella effettuata dalla signora Anna Carlotta Edgren Laffler alla già citata biblioteca di un testo in lingua svedese, intitolato Italienska Studier di Carlo Guglielmo Bottiger, stampato nel 1850 a Upsala. Il volume, (che andò ad ampliare la sezione dantesca allora in formazione) illustrava la letteratura italiana e constava di più sezioni, come per esempio; Cenni sulla cultura e sulla poesia italiana dai tempi romani, la traduzione in versi con testo a fronte e commenti della prima cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri ed anche quella del primo e secondo canto della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

(27)

27 15.

1889, Aprile

Fascicolo 17, p. 177

Questo articolo si apre con la dichiarazione di proprietà letteraria relativa al mese di marzo del 1889, per poi passare ad esaminare il Catalogo da Exposicicao permanente dos cimelios da Bibliotheca, ovvero il catalogo dei Cimeli della Nazionale di Rio de Janeiro: un corposo volume in formato in ottavo magistralmente stampato nel 1885 e redatto dal bibliotecario Joao da Gama.

L'esposizione dei cimeli si articola in quattro sezioni: Impressos e cartas geographicas, manuscriptas, estampas ed infine numismatica.

La parte degli stampati (che comprende la Bibbia di Magonza del 1462 stampata da Fust e Schoeffer ed altri incunaboli abbastanza pregevoli) riveste una grande importanza per quanto riguarda la storia della tipografia. Inoltre nel catalogo sono presenti ed ampiamente lodati alcuni saggi stampati in Italia, come per esempio, le Liriche di Luis Guimaraes stampato a Roma nel 1880 dall'Elzeviriana.

Successivamente venne pubblicato anche un estratto del già citato catalogo dal titolo Guia da Exposicicao permanente da Bibliotheca Nacional.

16.

1889, Giungo Fascicolo 23, p. 247

Questo articolo riguarda la pubblicazione di un'opera in lingua tedesca da parte del famoso Leo Olschki. L'interessante lavoro intitolato Bibliothokswesen in Alterthur, Weimar Weissabach 1889 tratta la storia delle biblioteche antiche che risulta essere strettamente collegata con quella universale e culturale. Nella prefazione di tale volume (che termina all'epoca di Augusto) si preannuncia l'imminente uscita della continuazione che andrà dall'inizio dell'era del volgare fino all'invenzione della stampa a caratteri mobili. Infine troviamo l'elenco dei Fallimenti.

(28)

28 17.

1889, Luglio

Fascicolo 30, p. 315

Questo articolo si apre con l'annuncio della "pubblicazione straordinaria" di due volumi (formato in ottavo) del Codice penale italiano, ed il primo tomo costerà solo 10 lire.

Successivamente si informa che a breve saranno istituite lungo le linee ferroviarie delle principali stazioni, circa 150 biblioteche circolanti in italiano, tedesco, inglese, francese ed ungherese. Ogni viaggiatore che lo desideri potrà in tal modo prendere in prestito un libro nella stazione di partenza o lungo il percorso e restituirlo in qualunque altra stazione dietro pagamento di una piccola somma di denaro.

18.

1889, Agosto

Fascicolo 33, p. 350

Questo articolo riguarda la vendita della terza parte della Biblioteca Techener, avvenuta all'hotel Drouot di Parigi. Nel caso specifico si comunica che durante la prima giornata da tale attività, si ricavarono circa 75000 Lire. Proseguendo la lettura troviamo un elenco abbastanza lungo delle opere e dei relativi prezzi appartenenti alla già citata biblioteca come ad esempio; il primo volume della storia di Paolo Giovio pubblicato a Firenze nel 1550 con legatura fiorentina del XVI secolo, dal costo di 2.020 lire, ed un esemplare dei Memoire di Philippe dei Courmines, stampato a Londra nel 1747, con alcuni ritratti ed in formato in quarto, fu ceduto a L.3,020 e tanti altri volumi.

(29)

29 19.

1890, Febbraio Fascicolo 7, p. 67

Nel presente articolo si informa i lettori che all'interno della Biblioteca Civica di Hannover furono ritrovati svariati incunaboli, fra cui un testo dall'ingente valore di circa 20000 marchi. Furono scoperte altresì numerose pubblicazioni di carattere teologico risalenti al XVI ed al XVII secolo.

20.

1890, Maggio Fascicolo 19, p. 253

Questo articolo si apre con l'elenco delle pubblicazioni in lingua italiana, o di autori italiani, o riguardanti l'Italia, per poi passare ad analizzare l'opera scritta da Glaldstone ed intitolata Ninetenth Century, nella quale si disquisisce sul modo di collocare i libri all'interno di una biblioteca occupando il minor spazio possibile e rendendoli ben visibili all'utente.

Secondo l'autore infatti, sarebbe opportuno disporre i volumi alla portata della mano, in buona luce così che le ricerche siano sempre facili, ritenendo abominevole la collocazione "in doppia fila".

Gladstone ritiene inoltre il catalogo alfabetico per autori la sola classificazione veramente soddisfacente. Infine, per quanto riguarda la legatura dei testi, mira all'economicità alla semplicità e maneggevolezza.

(30)

30 21.

1891, Gennaio Fascicolo 2, p. 15

In questo articolo si avvisa il lettore che il signor Giuseppe Fumagalli- bibliotecario della Braidense

di Milano - pubblicò un'opera intitolata Della collocazione di libri nelle biblioteche pubbliche nella quale vengono analizzati minuziosamente i vari metodi di catalogazione all'interno dei già citati enti; più precisamente l'autore si occupa "dei particolari tecnici sulla materiale collocazione dei libri" analizzando anche i vari metodi utilizzati per effettuare tale pratica e menziona a titolo esemplificativo alcune biblioteche che adottano queste tecniche, quali la Vittorio Emanuele di Roma.

Inoltre il Fumagalli spiega come secondo lui, dovrebbero essere gli edifici che ospitano le biblioteche con relativo arredamento e quale materiale acquistare. Nella quinta ed ultima parte, l'autore analizza l'uso pubblico delle biblioteche.

Infine egli si auspica che la sua opera sia "il primo Trattato di biblioteconomia completo in Italia e il più esteso che sia mai stato pubblicato fra noi e all'estero".

22.

1891, Luglio

Fascicolo 29, p. 293

Questo articolo si apre con il catalogo illustrato delle varie macchine tipografiche in commercio all'epoca, che veniva distribuito gratuitamente a tutti gli interessati. Successivamente viene riportato l'Elenco delle Biblioteche del Regno, allo scopo di far conoscere al lettore tutta la produzione letteraria italiana e di facilitare l'invio diretto dei comunicati stiliti da librai ed editori.

(31)

31 biblioteche situate nelle Province di Alessandria, Ancona, e dell'Aquila. A fianco di ogni singola voce riportata nell'elenco è presente una legenda che funge da guida al lettore, indicando notizie utili sulla quantità, la tipologia del materiale posseduto e -in alcuni casi- anche l'anno di fondazione della biblioteca stessa.

23.

1891, Agosto

Fascicoli 30-31, p. 299

Questo articolo si apre con l'elenco delle pubblicazioni all'estero in lingua italiana, o di autori italiani o riguardanti l'Italia poi troviamo un secondo Elenco delle Biblioteche del Regno anch'esso ordinato alfabeticamente per province, (come già dichiarato nel Fascicolo 29). Tale opera, è compilata sulla base di notizie ufficiali e riguarda e le biblioteche situate nelle Province di Arezzo, Ascoli Piceno, e di Avellino. Così come nel fascicolo precedente, anche all'interno di questo Elenco a fianco di ogni singola voce riportata, è presente una legenda che funge da guida al lettore, indicando notizie utili sulla quantità, la tipologia del materiale posseduto e -in alcuni casi- anche l'anno di fondazione della biblioteca stessa.

24.

1891, Agosto

Fascicolo 32, p. 307

Questo articolo si apre con l'enumerazione delle pubblicazioni della settimana, poi troviamo ancora un Elenco delle Biblioteche del Regno, anch'esso ordinato alfabeticamente per province.

Anche in questa sede, come nei precedenti fascicoli si analizzano varie biblioteche a partire dalla provincia di Bari fino ad arrivare quella di Bergamo.

(32)

32 1865, ed avente al suo interno 20000 volumi e 97 manoscritti, la Biblioteca della Regia Scuola di olivicultura ed oleificio, fondata nel 1863 e contenente 1400 volumi, la Biblioteca Circolante del Carcere giudiziario di Trani fondata nel 1869 con un posseduto di 659 volumi, e tante altre ancora.

25.

1891, Agosto

Fascicolo 32, p. 308

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente (agosto, 1891, p. 307), ponendo particolare attenzione agli enti presenti in provincia di Benevento e Bergamo.

Particolarmente degne di nota sono: la biblioteca del Regio Liceo, la biblioteca comunale Beneventana, la biblioteca pubblica del Seminario e la biblioteca Capitolare, tutte situate a Benevento.

Per quanto riguarda invece Bergamo ricordiamo: la Biblioteca della Casa penale, fondata nel 1883 ed avente 1225 volumi, la biblioteca dell'Accademia Carrara di Belle Arti, risalente al 1796, la Biblioteca popolare Circolante e molte altre.

26.

1891, Settembre Fascicolo 36, p. 338

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente (agosto, 1891, p. 308), ponendo particolare attenzione agli enti presenti in provincia di Belluno e Bologna. Si ricordano per esempio, la Biblioteca del Seminario Gregoriano fondata nel 1825 ed avente al suo interno circa 9096 volumi di cui 33 manoscritti, la Biblioteca del Seminario Vescovile di Feltre, la Biblioteca Popolare Circolante della società cadorina di Pieve di Cadore e

(33)

33 molte altre ancora.

27.

1891, Settembre Fascicolo 36, p. 339

Nel presente articolo si informa il lettore che sono in procinto di uscire i numeri 31-32 della Rivista delle biblioteche (anno III, volume III).

All'interno dei già citati numeri sono contenute le seguenti opere: "Se le due edizioni veneta e milanese, 1495, delle opere di Gio. Antonio Campani, che le bibliografie registrano, esistano veramente, pel prof Carlo Castellani; alcune reliquie della Biblioteca di Celso Cittadini pel dott. Curzio Mazzi; bibliografia delle stampe musicali della Biblioteca Estense (continuazione) pel dott. Vittorio Finzied infine la Bibliografia del Petzhol (continuazione)"

28.

1891, Settembre Fascicolo 37, p. 347

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente Si ricordano per esempio: la Biblioteca Circolante delle buone letture fondata nel 1877 con 5000 volumi, la Biblioteca della Società Operaia fondata nel 1863 ed avente 2127 volumi. Per quanto riguarda la provincia di Catania, e più precisamente ad Acireale, invece ricordiamo la Biblioteca Zelantea (già del clero) fondata nel 1716 ed avente 25200 volumi di cui 208 manoscritti, la Biblioteca Scolastica fondata nel 1884 con 200 volumi, e la Biblioteca dei commercianti e degli artisti fondata nel 1802 e avente 240 volumi.

Degne di nota risultano anche la Biblioteca Circolante Vittorio Emanuele a Biancavilla, fondata nel 1879 con 2069 volumi, la Biblioteca Capizzi a Bronte fondata nel 1774 e avente 7400 volumi ed infine la Biblioteca di San Pietro a Castiglione di Sicilia fondata nel 1840 con 2000 volumi.

(34)

34 29.

1891, Settembre Fascicolo 38, p. 354

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nelle province di Campobasso e Caserta. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca del Liceo- ginnasiale Mario Pagano con 3000 volumi, la Biblioteca comunale di Agnone fondata nel 1800 ed avente 1375 volumi, la Biblioteca Circolante per le letture popolari, fondata nel 1881 ed avente 800 volumi, la Biblioteca del Circolo Unione di, fondata nel 1875 ed avente 529 volumi, la Biblioteca Circolante della Società operaia, fondata nel 1876 ed avente 435 volumi, ed altre ancora. Capracotta fondata nel 1884 ed avente 410 volumi, la Biblioteca popolare Circolante Comunale a Carovilli.

Per quanto riguarda invece Caserta ricordiamo: la Biblioteca popolare della società operaia ad Alvito, fondata nel 1886 ed avente 132 volumi, la Biblioteca Circolante Tulliana, risalente anch'essa al 1886, con 524 volumi, la Biblioteca popolare Circolante Scolastica, di Roccasecca risalente al 1869 con 600 volumi, la Biblioteca privata degli eredi Lucarelli del 1884 con 6000 e molte altre.

(35)

35 30.

1891, Ottobre Fascicolo 41, p. 663

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 38 p. 354, relativo al mese di settembre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Chieti. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Popolare Circolante della società operaia fondata nel 1872 e avente 1108 volumi e la Biblioteca Educativa Marruccina Frentana fondata nel 1885 con 30 volumi. Tali enti risultano entrambi situati ad Atessa.

Per quanto riguarda Chieti, ricordiamo invece la Biblioteca Pedagogica Centrale della Società Educativa Marruccina Frentana sorta nel 1881 con 576 volumi, la Biblioteca della Regia Scuola Normale femminile del 1869 ed avente 807 volumi, la Biblioteca annessa al Liceo Ginnasio Giovan Battista Vico, fondata nel 1830 con 9000 volumi, la Biblioteca del presidio militare del 1874 avente 2700 volumi e le Biblioteca popolare circolante della Scuola Normale; proseguendo la lettura dell'Elenco troviamo la Biblioteca popolare circolante di Gessopolena del 1876 con 730 volumi, la Biblioteca popolare circolante della Società Operaia, alcune biblioteche scolastiche situate a Vasto ed infine la Biblioteca della Società Educativa Marruccina Frentana sorta nel 1883 a Villa Santa Maria con 60 volumi.

31.

1891, Ottobre Fascicolo 43, p. 713

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 41 p. 663, relativo al mese di ottobre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Caltanissetta. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Circolante fondata nel 1871 a Butera e avente 107 volumi la Biblioteca Comunale e la Biblioteca della Scuola Mineraria a Caltanissetta, seguono poi la Biblioteca Comunale di Santa Caterina Villarmosa sorta nel 1866 con 3700 volumi ed infine troviamo la Biblioteca Scolastica Comunale di Villarosa fondata nel 1887 ed avente 1013 opere al suo interno.

(36)

36 32.

1891, Ottobre Fascicolo 43, p. 713

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 41 p. 663, relativo al mese di ottobre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Catanzaro. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca del Regio Istituto Tecnico, fondata nel 1886 ed avente 284 volumi, la Biblioteca del Consorzio Agrario con 100 opere e la Biblioteca del Regio Liceo fondata nel 1817 ed avente 12600 volumi. Seguono poi, la Biblioteca Circolante sorta a Maida nel 1870 con 470 opere, la Biblioteca del Regio Liceo di Monteleone con 2700 volumi, ed infine troviamo la Biblioteca Comunale di Nicastro, (già dei Padri Cappuccini), avente 2000 opere al suo interno.

33.

1891, Ottobre Fascicolo 43, p. 713

In questo articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 41 p. 663, relativo al mese di ottobre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Como. Si ricordano per esempio: la Biblioteca Comunale fondata nel 1663 ed avente 340000 volumi di cui 406 manoscritti, la Biblioteca Circolante " pei maestri della campagna" fondata nel 1877 con 2500 volumi, la Biblioteca Circolante della Società Operaia fondata nel 1867 ed avente 2158 volumi, la Biblioteca del Seminario teologico sorta nel 1800 con 4000 opere e la Biblioteca del Collegio Gallio con 6000 volumi. Tutti questi enti avevano sede a Como.

Proseguendo la lettura troviamo, la Biblioteca Circolante di Lecco sorta nel 1866 con 2484 opere, la Biblioteca Popolare Circolante di Maluate sorta nel 1868, la Biblioteca Popolare Circolante di Merate, Missaglia e Moggio, la Biblioteca della Società per le buone letture di Oggiono, sorta nel 1874 con 1150 opere, la Biblioteca Civica di Varese, fondata nel 1858 con 315 volumi ed infine la Biblioteca Popolare Circolante di Viggiù fondata nel 1874 con 693 volumi.

(37)

37 34.

1891, Ottobre Fascicolo 43, p. 714

In questo articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Cosenza. Si ricordano per esempio: la Biblioteca della Scuola Normale fondata nel 1880 ed avente 646 volumi, la Biblioteca Popolare, la Biblioteca del Regio Liceo - Ginnasiale e del Convitto Nazionale ed avente 488 volumi, la Biblioteca pubblica - scientifica cosentina ed infine la Biblioteca Popolare Circolante sorta a Mormanno nel 1869 con 532 opere al suo interno.

35.

1891, Novembre Fascicolo 45, p. 731

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 43 p. 713, relativo al mese di ottobre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Cagliari. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca del Seminario di Aies, avente 2500 volumi e la Biblioteca del Regio Ginnasio a Bosa. Proseguendo la lettura dell'Elenco notiamo che Cagliari ospita svariati enti, tra cui, la Biblioteca della Regia Università, sorta nel 1792 con 54042 volumi di cui 572 manoscritti, la Biblioteca del presidio Militare fondata nel 1862 ed avente 3643 volumi, la Biblioteca dell'istituto Tecnico e nautico risalente al 1884, la Biblioteca della Regia Scuola femminile con 600 opere e la Biblioteca del Seminario fondata nel 1778 con 2000 volumi.

Successivamente troviamo la Biblioteca della Regia Scuola Tecnica d'Iglesias, sorta nel 1871 con 637 opere, la Biblioteca Circolante Agraria fondata nel 1880 a Lanusel con 364 volumi, la Biblioteca della Regia Scuola maschile sorta nel 1879 con 403 volumi, la Biblioteca Comunale di Oristano con 7000 opere, la Biblioteca Circolante Eleonora Dalborea sorta a Sanluri nel 1877 ed avente 170 volumi ed infine viene citata la Biblioteca Circolante del Gabinetto di lettura fondata aSorgono nel 1884 con 175 opere.

(38)

38 36.

1891, Novembre Fascicolo 45, p. 731

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Cremona. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca delle Associazioni Operaie fondata nel 1884 ed avente 400 opere, la Biblioteca Comunale del 1840 con 3481 volumi, la Biblioteca della Scuola tecnica e la Biblioteca Circolante delle società di mutuo soccorso del 1881 ed avente 1474 volumi. Tutti questi enti erano situati a Casalmaggiore. Proseguendo la lettura troviamo la Biblioteca popolare Circolante (fra operai), di Castelverde fondata nel 1882 con 450 volumi, la Biblioteca Comunale di Crema, sorta nel 1854 con 21889 volumi di cui 271 manoscritti, la Biblioteca Agraria Circolante fondata nel 1862 ed avente 777 volumi, la Biblioteca Pedagogica sorta nel 1883 con 940 opere. Seguono poi gli enti presenti a Cremona che sono: la Biblioteca Governativa sorta nel 1774 con 80000 volumi di cui 974 manoscritti, la Biblioteca dell'Ospedale Maggiore con 3500 opere, la Biblioteca della Società Filodrammatica risalente al 1800 e con 1080 volumi, la Biblioteca dell'Istituto Tecnico del 1362 con 1500 volumi, la Biblioteca Circolante tra maestri e maestre, la Biblioteca Popolare Circolante degli Asili infantili fondata nel 1863 ed avente 1450 volumi. Seguono altre biblioteche popolari come quella Circolante Palatina a Piadena sorta nell'1884 con 350 opere e quella di Songino.

Alla fine dell'Elenco viene menzionata la Biblioteca Pedagogico- didattica di Soresina sorta nel 1868 con 653 opere.

(39)

39 37.

1891, Novembre Fascicolo 45, p. 731

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Foggia. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Comunale fondata nel 1870 ed avente 2126 volumi e la Biblioteca Popolare Circolante sorta nel 1872 ad Ascoli Satriano. Proseguendo la lettura troviamo la Biblioteca Scolastica Circolante di Candela e la Biblioteca Circolante della Scuola Tecnica di Cerignola del 1874. Per quanto riguarda Foggia troviamo la Biblioteca Comunale sorta nel 1833 con 20000 volumi di cui 15 manoscritti, la Biblioteca del Regio Istituto Tecnico fondata nel 1887 ed avente 1243 volumi, la Biblioteca Popolare Circolante sorta nel 1371 con 832 opere. Seguono poi la Biblioteca Municipale di Lucera, del 1817 con 11675 opere, la Biblioteca Popolare Circolante di Roseto Valfortore, risalente al 1870 con 470 opere e la Biblioteca dei Cappuccini fondata a Vico del Gargano nel 1500 con 1244 volumi di cui 11 manoscritti.

Infine notiamo che a Sansevero sono presenti svariati enti, quali per esempio, la Biblioteca Comunale Alessandro Minuziano, fondata nel 1858 ed avente 2425 volumi, la Biblioteca del Seminario dei Tommasi, fondata nel 1843 ed avente 500 volumi, la Biblioteca del Scolastica Circolante, sorta nel 1887 con 264 e la Biblioteca dell'Orfanatrofio femminile del 1879 con 65 opere.

(40)

40 38.

1891, Novembre Fascicolo 48, p. 756

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo 45p. 731, relativo al mese di ottobre, 1891, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Ferrara. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Comunale (già Aleotti) ad Argenta, risalente al 1882, avente 1500 volumi. La Biblioteca Popolare Circolante di Bondano del 1884 con 1200 opere, la Biblioteca Comunale di Comacchio con 6300 opere e la Biblioteca Popolare Scolastica di Copparo sorta nel 1884 con 118 volumi. Proseguendo la lettura dell'Elenco notiamo che Ferrara ospita svariati enti, tra cui, la Biblioteca Cavalieri ( già Alfonso Varano) risalente al 1880 con 10000 volumi di cui 120 manoscritti, la Biblioteca della Camera di Commercio, del 1874 con 420 opere, la Biblioteca del Regio Liceo Ariosto del 1860 con 490 opere, la Biblioteca del Capitolo, fondata nell'anno 1850, la Biblioteca della Società Pedagogica, risalente al 1863 con 1030 volumi, la Biblioteca Comunale del 1753, la Biblioteca del Seminario Arcivescovile con 8000 opere, la Biblioteca Ebraica di Talmud Tarà con 1000 volumi, la Biblioteca dell' Istituto Tecnico Monti fondata nel 1863 ed avente 500 volumi; infine ricordiamo la a Biblioteca Circolante di Poggio Maggiore del 1874 con 3471 volumi al suo interno.

39.

1891, Novembre Fascicolo 48, p. 756

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Girgenti (Agrigento). Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Circolante sorta nel 1887 a Burgio con 900 opere e la Biblioteca Comunale di Cammarata avente 4101 volumi. Per quanto riguarda Girgenti troviamo la Biblioteca Comunale Lucchesiana sorta nel 1765 con 18724 volumi di cui 227 manoscritti, la Biblioteca del Regio Istituto Tecnico, avente 1000 volumi, la Biblioteca Circolante Michele Foderà sorta nel 1885 con 2942 opere. Seguono poi la Biblioteca Comunale di Licata, del 1882 con 9500 opere, di cui 56 manoscritti, la Biblioteca Comunale di Menfi del 1885 con 1000 volumi, la Biblioteca Circolante di Montevago del 1883 con 983 volumi, la Biblioteca Roca di Palma Montechiaro, la Biblioteca Circolante sorta nel 1882 a Santa Margherita Belice avente 500 volumi. Infine notiamo le biblioteche Popolari Circolanti di San Luca Zebut e Sciacca.

(41)

41 40.

1891, Novembre Fascicolo 48, p. 756

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Livorno. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Comunale Labronica fondata nel 1817 ed avente 52200 volumi, di cui 1362 manoscritti, la Biblioteca "Michoniana al Seminario Gavi" avente 10000 opere e la Biblioteca Popolare Carlo Bini, sorta nel 1866 con 3000 volumi.

Per quanto riguarda poi Marciana Marina ricordiamo la Biblioteca Scolastica Circolante, risalente all'anno 1887 con 350 volumi. Infine ricordiamo la Biblioteca Comunale di Porto Ferraio risalente al 1856 ed avente al suo interno 3293 opere.

41.

1891, Dicembre Fascicolo 5, p. 849

Nel presente articolo si prosegue l'Elenco delle Biblioteche del Regno analizzato nel Fascicolo precedente, ponendo particolare attenzione alle biblioteche presenti nella provincia di Macerata. Particolarmente degne di nota sono: la Biblioteca Popolare Circolante Comunale di Arpino fondata nel 1876 ed avente 95 volumi. Per quanto riguarda la località di Camerino troviamo la Biblioteca Valentiniana Comunale risalente al 1802 con 20214 volumi di cui 66 manoscritti, la Biblioteca della Comizio Agrario, del 1867 con 535 opere, la Biblioteca Popolare Circolante delle Società di Mutuo Soccorso sorta nel 1868, con 261 opere, la Biblioteca della Regia Scuola Tecnica del 1883 con 400 opere, la Biblioteca Popolare Cattolica, fondata nell'anno 1881 ed avente 900 volumi al suo interno.

Seguono poi, la Biblioteca Comunale di Civitanova Marche, con 1090 volumi, quella di Essantoglia con 700 opere ed anche la Comunale di Matelica, fondata nel 1868, con 1057 volumi.

Proseguendo la lettura dell'Elenco notiamo che Macerata ospita svariati enti, tra cui, la Biblioteca Comunale Mozzi Borghetti, costituita nel 1783, ed avente 50000 volumi di cui 1103 manoscritti, e la Biblioteca Circolante fondata nel 1870 con 8540 volumi.

(42)

42 Inoltre troviamo la Biblioteca Popolare Circolante Comunale di Pausula fondata nel 1869 ed avente 1000 volumi, e quella di Pieve Torina del 1872 con 200 volumi. Località particolarmente ricca di Biblioteche risulta essere Recanati che ospita la Leopardiana Comunale risalente al 1881 con 630 opere, la Biblioteca dei Conti Leopardi, la Biblioteca delle Scuole fondata nel 1774 con 3300 volumi e la Biblioteca del Seminario sorta nel 1812 con 5500 volumi, di cui 12 manoscritti. Meritano di essere citati anche gli enti presenti nella località di San Severiano Marche ovvero la Biblioteca Comunale sorta nel 1834 con 7852 volumi, di cui 208 manoscritti, la Biblioteca Valentini fondata nel 1810 con 3533 opere e la Biblioteca Servanzi Collio avente 3000 volumi. Infine notiamo la Biblioteca Comunale di Sanremo con 1500 volumi, e quella di San Ginesio del 1863 con 3600 opere.

Riferimenti

Documenti correlati

indicated by CLSI Performance Standards for antimicrobial susceptibility tests, isolates that showed resistance to gentamicin and/or streptomycin by the disc diffusion method,

È, tuttavia, opportuno fare alcune considerazioni al riguardo: infatti, dall’analisi relativa al primo anno di applicazione su un campione comprendente 194 società

I risultati produttivi della coltura di frumento tenero coltivata nel 2009/10 nei due sistemi (biologico e convenzionale) sono stati sottoposti ad analisi della

Parimenti anche le piattaforme GIS, che hanno il grande pregio di appoggiarsi a strutture informatiche profondamente collaudate e multidisciplinari, si sono

The overall number of input variables in our data set was 59, including 27 environmental variables, 30 species and 2 values for species richness (overall and juveniles), whereas

Marciana si combinano ambi questi oggetti; 2° perché il vicebibliotecario deve essere un impiegato della libreria, quindi occuparsi di oggetti

braio 2004, adottato di concerto con l’Agenzia del demanio, e 25 gennaio 2005, con i quali sono stati definiti i criteri e le modalità per la verifica dell’interesse culturale dei

In this thesis we have presented new algebraic multigrid methods for solving the linear system of equations stemming from high order conforming and discontinuous Galerkin nite