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Introduzione

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Academic year: 2021

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La prima sezione del presente volume mette già nello stesso titolo in opportuna evidenza il nesso tra memoria e identità, e tale nesso focalizza e illumina da più parti attraverso una serie di contributi che fanno riferimento a linee cruciali della attuale ricerca internazionale.

La relazione tra memoria e identità, le varie modalità con le quali la prima contribuisce a definire la seconda, e la seconda orienta e seleziona la prima rappresentano uno snodo di fondamentale importanza dal punto di vista della metodologia della ricerca storica, del quale oggi in particolare la ricerca antichistica si mostra sempre più consapevole. Si va affermando in effetti la ponderata e convinzione che quanto le cosiddette fonti letterarie greco-romane dicono del passato, ove non sia riconducibile a autoschediasmi o improvvisazioni, ovvero a strategie rappresentative d’autore fortemente creative, abbia le sue radici in una tradizione la quale trasmetteva di generazione in generazione aspetti significativi della memoria sociale di comunità e gruppi. Ora, per la sua natura collettiva, questa tradizione si preserva solo nella misura in cui è in grao di soddisfare le attese dei contesti sociali in cui si trasmette. E deve quindi essere funzionale alla coesione sociale e alla identità collettiva di individui e gruppi. Sono dunque inevitabilmente coinvolti nei processi di costituzione e trasmissione della tradizione elementi funzionali alla auto-comprensione collettiva, in termini di origini, di collocazione nello spazio e in rapporto agli ‘altri’, di spiegazione e giustificazione di istituti socio-politici, sociali e religiosi, di costruzione e declinazione di identità e appartenenze individuali e di gruppo. Sembra dunque inevitabile riconoscere che la manipolazione e la continua trasformazione della memoria per un verso, le pratiche discorsive di natura identitaria per un altro, e i processi di costruzione e trasmissione della tradizione per un altro ancora si intrecciano inestricabilmente e si influenzano reciprocamente.

I contributi raccolti in questa sezione da un lato presuppongono un approccio nel complesso riconducibile alle nozioni che sono state qui sinteticamente tratteggiate, dall’altro mirano a verificarne le potenzialità sul piano euristico, a metterle ‘alla prova’ sul terreno della dinamica storica. Apre il discorso una lucida messa a punto, da parte di Giorgia Proietti, dei paradigmi di interpretazione storica incentrati sulle nozioni di memoria collettiva e di identità etnica che in anni recenti hanno trovato sempre più frequente applicazione nella ricerca storica antichistica, soprattutto in tema di storia greca arcaica e classica. Quindi Elena Franchi indaga la tradizione antica sulla battaglia di Isie, un evento ritenuto in genere cruciale nella storia delle relazioni tra Argo e Sparta nel VII secolo a. C., e mostra come il nucleo della tradizione medesima sia da riconoscersi in un complesso processo di ricostruzione del proprio passato attribuibile agli Argivi di età imperiale. Oggi allo storico sembra consentito di individuare una dimensione significativa, ma non della storia arcaica, bensì di quella dei secoli successivi, da riconoscersi nell’insieme dei gesti cultuali e simbolici di autopromozione delle élites argive di età imperiale. Infine, Giorgia Proietti, ricostruisce attentamente il dibattito recente sulla etnicità dei Messeni e sui fondamenti tradizionali della loro storia, passando poi a discutere in quali termini, su quali basi e con quanta pertinenza gli studi recenti siano pervenuti a mettere in discussione la nozione stessa di ‘Messeni’ come gruppo etnico di origine risalente, ponendo invece al centro dell’indagine i modi e gli snodi nel tempo di un processo di autoascrizione identitaria con caratteristiche di vera e propria costruzione

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