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Loud: post-digital printed art book

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Academic year: 2021

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(1)

Roberta Nozza

Relatore - Leonardo Angelucci Correlatore- Valeria Donnarumma

3. 4.

1. 2.

1. Dorso del libro

L’interno è diviso in due sezioni: una è occupata dalle pagine e una dalle compo-nenti elettroniche.

4. Retro del libro

Elenco degli artisti utilizzati come casi studio.

2. “Exoplaneta” Opera di Philip Klawitter Interpretata in bianco e nero e sovrastam-pata in inchiostro conduttivo.

3. Doppia pagina dedicata ad un’opera di Zimoun

Loud.

(2)

Abstract

Loud è un museo di carta con la connessione wi-fi li-bera, che richiama a gran voce gli artisti che sperimen-tano a tutto volume. È tutto chiaro? Mi spiego me-glio: Loud è un progetto sperimentale che fa rima con sound e con cloud.

È luogo non convenzionale, bidimensionale, dove l’ar-te si fa sentire e dove le opere si possono toccare. Loud perché la sperimentazione artistica odierna è rumorosa, dirompente e necessita di nuovi mezzi per esprimersi, non la si può mettere a tacere.

Il suono possiede un potere evocativo che non ha nulla da invidiare a quello delle immagini e, grazie all’evolu-zione della tecnologia, oggi entrambe gli aspetti pos-sono incontrarsi su una superficie di carta e dialogare con gli spettatori.

Ma non è tutto! A questo libro è affidato anche il com-pito di aprire orizzonti più vasti: soddisfa infatti l’esi-genza di un continuo cambiamento grazie al dialogo che è in grado di instaurare con la rete. Appartiene al mondo dell’internet of things e nasce per essere trasformato sia dagli artisti che dai suoi lettori. Loud comprende la necessità dell’interconnessione e la na-tura tutt’altro che statica della contemporaneità e la interpreta attraverso l’interattività e il coinvolgimento di altri sensi come l’udito e il tatto. È una realtà au-mentata che non necessità di uno schermo come fil-tro, preferisce essere un ponte diretto tra le opere e il pubblico.

La selezione di artisti e designers all’interno di Loud è pensata per offrire un ampio panorama sulla speri-mentazione artistica a cavallo tra l’estetica e il suono. È l’inizio di un nuovo capitolo in cui l’arte ritorna sulla carta portando con sè una maggiore consapevolezza del digitale.

Ascoltate, dunque, prima di dire che è solo un libro.

Svolgimento

La prima fase del progetto ha visto protagonista l’ar-te e i suoi principali attori: gli artisti. Ho voluto infatti raccogliere contenuti inediti contattandone e intervi-standone alcuni e chiedendo loro di fornirmi materiale fotografico e informativo relativo ad una loro opera che includesse una sperimentazione visiva e sonora. Successivamente ho pensato all’impaginazione dell’e-laborato ispirandomi al significato della parola “Loud” ovvero “Rumoroso, ad alta voce” e per questo ho

scel-to corpi grandi e giochi di luce ed ombra per rendere il tutto molto ritmato e contrastato. Ho interpretato le fotografie delle otto opere in bianco e nero a cui ho sovrapposto poi il disegno dei circuiti che sarei andata successivamente a stampare in inchiostro conduttivo. La fase di stampa si è infatti suddivisa in due momen-ti: ho dapprima svolto una stampa digitale del libro completo, dopodiché con l’uso della serigrafia ho ap-plicato l’inchiostro conduttivo nero a base di carbonio. L’ultima fase ha visto protagonista la tecnologia e la programmazione della scheda “Touchboard”; ho pro-grammato, utilizzando Arduino IDE, otto diverse inte-razioni, una per ciascuna delle pagine sovrastampate con l’inchiostro conduttivo. Il risultato finale è un libro interattivo da toccare, ascoltare e scuotere.

Conclusioni

Metà del progetto rimane ancora un’idea da continua-re a sviluppacontinua-re in futuro. La potenza di Loud risiede, infatti, principalmente nella sua interconnessione alla rete che permette un’updating dei suoni da parte degli artisti e un’interazione in tempo reale tra utenti e in-stallazioni fisiche, ovunque esse si trovino. Loud nasce come un libro interattivo e vuole diventare una sorta di social network fisico che non necessita di interfacce digitali e di uno schermo come filtro ma solo di inte-razione, connessione e scambio di dati. Se l’internet of things è il futuro delle cose, Loud è un prototipo per i libri di domani.

L’arte e la tecnologia sono fonti d’ispirazione continua per il mio lavoro, con

que-sto progetto ho voluto che questi aspetti diventassero le due facce di una stessa

medaglia. L’arte evolve e gli artisti sperimentano aldilà del visivo e i supporti

car-tacei devono sapersi adattare a queste nuove esigenze per poter continuare a

raccontare le opere al pubblico.

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