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Fondazione Barbanera, Barbanera 1762, Spello, Editoriale Campi, 2012

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Fondazione Barbanerera, Barbanera 1762, Spello, Editoriale Campi, 2012, 323 p., ill. + 1 tavola fuori testo + 1 DVD in cofanetto, comprende: Tem-po al temTem-po. Un film per festeggiare i 250 dell’Almanacco Barbanera, regia Luigi Campi, musica Claudio filippi -ni, € 45, senza isbn.

Il pluricentenario almanacco Barbanera è il più vecchio d’Italia ancora attivo: non solo in versione cartacea ma anche on line, con un gustoso e divertente sito ricolmo, al pari del foglio popolare, di infor-mazioni di molteplice svagato, lieve tenore: alimentare, agricolo, sani-tario, con amenità, presagi, note di galateo, comportamento, igiene ecc. È un lunario, quello settecentesco, di tipo classico con ricette, previsioni, consigli, ammonimenti morali, com-portamentali per agire nella sfera del sociale e della vita quotidiana che è stato oggetto di numerosi e recenti studi (Massimo Castoldi e Ugo Salvi. Parole per ricordare: dizionario della memoria collettiva, usi evocativi, allu-sivi, metonimici e antonomastici della lingua italiana. Bologna, Zanichelli, 2003, ad vocem e più approfondita-mente Elide Casali. Le spie del cielo. Oroscopi, lunari e almanacchi nell’Ita-lia moderna. Torino, Einaudi, 2003); fu benevolmente ricordato, nelle sue edizioni novecentesche, da perso-naggi disparati del mondo lettera-rio e della cultura da D’Annunzio a Francesco Flora, da Elio Salamon a

Montale, da Luigi Capuana, Emilio Cecchi ed infine anche da Bacchelli.

A celebrare la propria longevità tipografica è uscito ora uno splendi-do prosplendi-dotto editoriale, un libro che ancor prima di essere interessante per il suo contenuto o per gli allegati importanti che reca con se sullo scaf-fale del lettore, è un magnifico ogget-to dell’industria libraria, un manu-fatto ben congegnato, brillantemente pianificato, disegnato, impaginato e stampato e del quale il nuovo edito-re dello storico almanacco, Feliciano Campi di Spello, può andar fiero. In un cofanetto di cartone (quello ava-na, ondulato da imballaggio a singola onda trattenuta da collanti) con so-vrimpressa l’immagine storica della copertina dell’almanacco cartaceo settecentesco (astrologo, cannoc-chiale, teschio, astri e strumenti di calcolo) è racchiuso il volume, di for-ma quadrotta, che contiene i saggi. La copertina rossa telata che ricopre anche il dorso (ove compare a stam-pa il titolo del volume) è rafforzata ai piatti anteriore e posteriore da due spessi cartoni grigi, sovrapposti e ad essa incollati, più corti dello specchio della pagina per agevolare l’apertura del manufatto e lasciare libero il dor-so; sono impressi anch’essi in bian-co e riprodubian-cono vecchi disegni e il vecchio almanacco storico. Le pagi-ne interpagi-ne, in una gradevole misce-la di colori e inchiostri, hanno testo disposto su una griglia a tre colonne, con il taglio alto che ospita un fascio-ne, ricorrente per l’intero volume, che riproduce, in smunti ed

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ti toni seppia, brani, disegni, decori del vecchio lunario, che mutano ad ogni pagina. Il taglio basso della pa-gina, con al centro l’indicazione del numero di foliazione, ospita invece (in una reinterpretazione capovol-ta della consolidacapovol-ta norma) il titolo corrente nell’intero volume. Le nu-merosissime illustrazioni talvolta im-paginate al taglio esterno animano la pagina con briosità, scomponendo e frantumando molto spesso la rigidità del triplice incolonnamento e debor-dando nella adiacente colonna, fran-tumandone le righe di composizione. Il cofanetto include altresì un DVD che ospita il film Tempo al tempo, scandito in dodici episodi pari ai dici mesi del ciclo annuale con do-dici temi ricorrenti nell’almanacco, per la regia di Luigi Campi e musica di Claudio Filippini, cui hanno par-tecipato in forme varie tra gli altri Dario e Jacopo Fo, Andrea Rugolo, Doroty Gray, Susanna Tamaro. Con involucro protettivo proprio (in car-ta trasparente tipo pergamena o “da lucido”) è anche inclusa una tavola fuori testo, un foglio sciolto ripiega-to (in sedicesimo) abbastanza rigido e costruito ad imitazione delle carte geografiche telate in uso in ambien-ti militari nell’ ’8-’900. Si configura da un lato come una felicemente in-tuitiva e utile mappa effigiata, ove l’informazione è graficamente e con-cettualmente strutturata come boz-zetto (cloud!) conoscitivo dei sape-ri astrologici-astronomico-lunasape-ri; e dall’altra (le altre otto pagine) con un breve ma succoso testo esplicativo di

Elide Casali corredato da preziosa nota bibliografica. La legatoria che ha confezionato l’intero prodotto è la Legatoria Umbra di Bastia Um-bra e la tipografia è Petruzzi di Città di Castello. Il complessivo progetto grafico è di Roberta Pinti, l’impagi-nazione ed elaborazione delle imma-gini di Claudio Mariotti mentre art director è Total Toll di Giulio Ceppi e Stefano Mandato.

Gli autori dei testi sono Elide Casali, Piero Loi, Ivo Picchiarelli, Maria L. Buseghin, Manuel Vaque-ro PiñeiVaque-ro, Emina CevVaque-ro Vucovich, Francesco Morace, Giulio Ceppi, Stefano Mandato. In questa sede in-teressano particolarmente gli inter-venti di E. Casali che ricostruiscono le vicende editoriali e tipografiche dell’almanacco e della “lunarioma-nia” presente in alcuni contesti e periodi, e che analizzano a fondo e con acribia, spiegandone il valore co-municativo, pedagogico-educativo, i contenuti del lunario stesso nonché i consistenti legami (parentele, con-taminazioni) che quei saperi condi-videvano con la cultura “alta” o col-ta (si veda in particolare p. 12-26 il capitolo La biblioteca dell’astrologo pronosticatore).

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