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Rovine Archeologie del Futuro / Memento vivere.

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Academic year: 2021

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Workshop pre-laurea in progettazione architettonica proff. Luca Galofaro, Giulia Menzietti

ROVINE-ARCHEOLOGIA DEL FUTURO

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SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2016/2017

Titolo: Memento Vivere

1. Ottobre 1954 2. Ottobre 1968

3. Don Armando Marsili, Agosto 1970 4. Giugno 1975

5. Agosto 2014

6. Sol LeWitt, Open Modular Cube, 1966

Solitamente, quando si verificano eventi catastrofici come un sisma, una cosa che risulta immediato fare è valutare i danni, sia in termini economici sia in termini di vite umane, per poi passare alla com-memorazione dei luoghi e delle vite distrutte.

Quello che il progetto si propone di fare non è di rendere omaggio soltanto a ciò che è andato perso o distrutto, ma di concentrarsi su ciò che rimane vivo all’interno del paese e a coloro che sono sopravvissuti. Una grande influenza è data dalla Fioritura, un evento molto importante per Castel-luccio, poiché rappresenta la Natura che crea, contrapposta a quella del Terremoto che distrugge. Questi due aspetti dello stesso elemento convivono all’interno di un paese che ormai è composto in gran parte da macerie; tra queste troviamo anche quelle della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta (1500) che era, fino a poco tempo fa, il principale centro di aggregazione e uno dei simboli più importanti del luogo.

Dal momento che questo edifico è scomparso, quello a cui mira il progetto è creare qualcosa di assolutamente nuovo, ma che riesca ad assolvere alla funzione di coesione tra individui e che rievo-chi la memoria storica del luogo.

Per questo motivo, le sembianze del nuovo edificio rimanderanno a quelle dell’antica chiesa, così da creare continuità tra vecchio e nuovo, tra vita e morte.

Due sono gli aspetti fondamentali in base a cui si articola il progetto: il buio e la luce. Infatti, la parte inferiore dell’edificio è massiccia, In calcestruzzo, quasi brutalista e molto buia.

L’unica fonte di luce è data dal grande rosone centrale, che crea un’atmosfera molto evocativa. Al contrario, la parte superiore è costituita da una struttura a telaio di acciaio bianco, completamente aperta, che riflette la luce e, in senso lato, la vita, permeandosi di essa.

Da questa grande terrazza panoramica è possibile ammirare tutto ciò che si trova nel paesaggio circostante, ovvero quella Natura che resiste e rinasce continuamente.

Tuttavia, questo edificio, non ha una funzione specifica, poiché, essendo costruito per gli abitanti del paese, saranno loro a scegliere come utilizzarlo, in base a delle necessità reali.

In questo modo tutti potranno usufruirne e renderlo essi stessi un nuovo centro, qualcosa in cui tutti possano riconoscersi e che possa ricordare il passato, proiettandosi nel futuro.

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Workshop pre-laurea in progettazione architettonica proff. Luca Galofaro, Giulia Menzietti

ROVINE-ARCHEOLOGIA DEL FUTURO

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SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2016/2017

Titolo: Memento Vivere

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Workshop pre-laurea in progettazione architettonica proff. Luca Galofaro, Giulia Menzietti

ROVINE-ARCHEOLOGIA DEL FUTURO

SAAD - Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria”- Università di Camerino aa 2016/2017

Titolo: Memento Vivere

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Relazione Workshop


Solitamente, quando si verificano eventi catastrofici come un sisma, una cosa che risulta immediato fare è valutare i danni, sia in termini economici sia in termini di vite umane, per poi passare alla commemorazione dei luoghi e delle vite distrutte.

Quello che il progetto si propone di fare non è di rendere omaggio soltanto a ciò che è andato perso o distrutto, ma di concentrarsi su ciò che rimane vivo all’interno del paese e a coloro che sono sopravvissuti. Una grande influenza è data dalla Fioritura, un evento molto importante per Castelluccio, poiché rappresenta la Natura che crea, contrapposta a quella del Terremoto che distrugge.

Questi due aspetti dello stesso elemento convivono all’interno di un paese che ormai è composto in gran parte da macerie; tra queste troviamo anche quelle della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta (1500) che era, fino a poco tempo fa, il principale centro di aggregazione e uno dei simboli più importanti del luogo.

Dal momento che questo edifico è scomparso, quello a cui mira il progetto è creare qualcosa di assolutamente nuovo, ma che riesca ad assolvere alla funzione di coesione tra individui e che rievochi la memoria storica del luogo.


Per questo motivo, le sembianze del nuovo edificio rimanderanno a quelle dell’antica chiesa, così da creare continuità tra vecchio e nuovo, tra vita e morte.

Due sono gli aspetti fondamentali in base a cui si articola il progetto: il buio e la luce. Infatti, la parte inferiore dell’edificio è massiccia, In calcestruzzo, quasi brutalista e molto buia.


L’unica fonte di luce è data dal grande rosone centrale, che crea un’atmosfera molto evocativa.


Al contrario, la parte superiore è costituita da una struttura a telaio di acciaio bianco, completamente aperta, che riflette la luce e, in senso lato, la vita, permeandosi di essa.

Da questa grande terrazza panoramica è possibile ammirare tutto ciò che si trova nel paesaggio circostante, ovvero quella Natura che resiste e rinasce continuamente.


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essendo costruito per gli abitanti del paese, saranno loro a scegliere come utilizzarlo, in base a delle necessità reali.

In questo modo tutti potranno usufruirne e renderlo essi stessi un nuovo centro, qualcosa in cui tutti possano riconoscersi e che possa ricordare il passato, proiettandosi nel futuro.

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