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L'efficienza del mercato delle scommesse sportive a quota fissa: un'analisi empirica.

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA

Dipartimento di Economia e Management

Corso di Laurea Magistrale in Finanza Aziendale e Mercati Finanziari

L'EFFICIENZA DEL MERCATO DELLE SCOMMESSE

SPORTIVE A QUOTA FISSA:

UN'ANALISI EMPIRICA.

Relatore:

Prof. Roberto Verona Correlatore:

Dott. Giovanni Bernardo

Candidato: Massimo Ruberti

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Sommario

Introduzione ...5

Capitolo 1 ...7

Introduzione ...7

1.1 Nascita ed evoluzione del gioco della scommessa nella Repubblica Italiana ...7

1.1.1 Le scommesse sportive nel 2014 ...8

1.2 Il mercato del gioco d’azzardo in Italia ... 10

1.3 Dati sulla raccolta delle scommesse sportive a quota fissa ... 12

1.3.1 Distribuzione geografica delle scommesse in Italia ... 15

1.4 I Bookmakers... 16

1.5 L’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ... 17

1.5.1 Nascita ed evoluzione di Aams ... 17

1.5.2 Contrasto all'illegalità. Gioco Sicuro, Legale e Responsabile ... 18

1.5.3 La struttura di Aams ... 20

1.6 Organismi internazionali ... 21

Conclusione ... 22

Capitolo 2 ... 23

Introduzione ... 23

2.1 La letteratura economica e il gioco pubblico ... 23

2.1.1 L’efficienza del mercato delle scommesse sportive. Letteratura. ... 26

2.2 Il mercato delle scommesse sportive a quota fissa: descrizione degli aspetti probabilistici. ... 29

2.2.1 assenza di opportunità di arbitraggio ... 34

2.3 Efficienza del mercato delle scommesse sportive: obiettivi di ricerca ... 36

2.4 Il campione ... 37

2.4.1 Il valore dei margini. ... 39

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4

Capitolo 3 ... 42

Introduzione ... 42

3.1 Efficienza informativa debole ... 42

3.2 Errore “casa/trasferta” ... 43

3.2.1 Analisi temporale ... 48

3.2.2 Strategia per verificare l’inefficienza ... 50

3.2.3 Conclusione ... 56

3.3 L’errore “favorita/sfavorita” ... 57

3.3.1 Errore favorita/sfavorita: esito 1 ... 59

3.3.2 Errore favorita/sfavorita: esito 2 ... 60

3.3.3 Divisione per campionati ... 62

3.3.4 Errore “favorita/sfavorita”: conclusione. ... 63

Conclusione ... 63

Capitolo 4 ... 65

Introduzione ... 65

4.1 Efficienza informativa semi forte ... 65

4.1.1 Obiettivo di ricerca ... 66

4.2.1 Definizione univoca del cambio di allenatore ... 67

4.2.2 Il valore del cambio dell’allenatore ... 69

4.3 Verifica dell’efficienza in forma semi forte ... 73

4.3.1 I risultati ... 75

4.3.2 Analisi attraverso le quote medie ... 79

Conclusione ... 82

Conclusioni ... 83

Appendice ... 86

Bibliografia ... 90

(5)

5

Introduzione

Il presente lavoro si colloca all’interno di un filone di ricerca economica ampio, ma relativamente recente, che si occupa di verificare l’efficienza del mercato del gioco d’azzardo regolamentato, prendendo in considerazione un settore ben specifico, quello delle scommesse sportive.

Seguendo la letteratura economica, applicheremo alcuni strumenti statistici per delineare una chiara descrizione del mercato delle quote fornite dai

bookmakers, soffermandoci in particolar modo sulle quote relative agli esiti delle

partite di calcio delle serie maggiori più importanti al mondo, la Premier League inglese, la Liga spagnola, la Serie A italiana e la Bundesliga tedesca.

Il dataset preso in considerazione soffre di un'evidente asimmetria informativa, in quanto abbiamo a disposizione le quote offerte dai bookmakers su ogni evento e su ogni esito, ma non sappiamo quale sia stato il flusso di scommesse per ognuna di queste combinazioni. Di conseguenza nella nostra analisi adotteremo il punto di vista dello scommettitore e analizzeremo l’efficienza delle quote, intesa come la capacità di quest'ultime di riflettere la vera probabilità del verificarsi di un esito, e non l’efficienza intesa come equilibrio del portafoglio scommesse dei bookmakers.

Pertanto, in modo parallelo alle analisi dei titoli quotati sui mercati finanziari, verificheremo se le quote siano efficienti e assorbano tutte le informazioni pubbliche disponibili così da permettere un’offerta di scommesse che non presenti errori sistematici.

Nel primo capitolo forniremo una visione d’insieme del valore economico del gioco della scommessa sportiva in Italia (che raggiunge ormai una raccolta annua di 4 miliardi di euro) e delle istituzioni che la regolano, verificando anche

(6)

6 quali siano state le variazioni nelle preferenze degli scommettitori italiani e quali sono le prospettive future di questo mercato.

Nel secondo capitolo effettueremo una rapida review della letteratura economica che si occupa del mercato del gioco, soffermandoci successivamente sull’ambito scelto. Una volta selezionati gli obiettivi di ricerca, li esporremo nel contesto specifico e illustreremo il campione da analizzare.

Nel terzo capitolo analizzeremo il mercato delle scommesse sportive in una prospettiva di efficienza informativa in forma debole, osservando, tramite una statistica descrittiva, se negli ultimi anni sono stati effettuati degli errori di stima delle probabilità. In particolar modo cercheremo di individuare evidenze a due tipi di errore spesso osservati in letteratura, l’errore “favorita/sfavorita” e l’errore “casa/trasferta”.

Nell’ultimo capitolo l’analisi si sposterà sul livello dell’efficienza semi forte. Proveremo a comprendere se il mercato delle scommesse sia in grado di assorbire immediatamente l’emergere di nuove importanti informazioni relative agli agenti coinvolti. Verificheremo ciò, osservando se nel caso di un cambio manageriale dei team sportivi, le probabilità di successo delle squadre coinvolte subiscono degli errori di stima.

Questo lavoro, frutto di una collaborazione attiva con il Professor Roberto Verona e il Dottor Giovanni Bernardo, è stato svolto con l’ambizione e il desiderio di porre le basi per avere le competenze necessarie per un futuro lavoro di ricerca che si concluda, possibilmente, con una pubblicazione di un articolo su una rivista scientifica.

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7

Capitolo 1

Introduzione

In questo primo capitolo della tesi, cercheremo di contestualizzare il nostro lavoro nell’ampio panorama del gioco d’azzardo legalizzato in Italia. Daremo una veloce rappresentazione del valore del gioco della scommessa sportiva, analizzando il suo processo di espansione e le caratteristiche che lo contraddistinguono. Dopo aver analizzato alcune delle preferenze degli scommettitori, concluderemo la nostra breve dissertazione con l’esposizione del ruolo dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nel regolamentare e gestire il gioco della scommessa in Italia.

1.1 Nascita ed evoluzione del gioco della scommessa

nella Repubblica Italiana

L’ingresso nel panorama italiano di un gioco a pronostico di matrice sportiva avvenne il 5 Maggio 1946, con la nascita del Totocalcio1. L’azienda che

creò questo concorso a pronostico, la Sport Italia Srl (Sisal), fu fondata da tre giovani che compresero le potenzialità di un gioco che legasse l’ormai diffusa popolarità del calcio e i sogni di rinascita degli italiani, reduci dalle rovine lasciate in eredità dalla seconda guerra mondiale. Il Totocalcio si diffuse molto rapidamente e impose allo Stato la ricerca di una regolamentazione chiara della gestione che garantisse una maggiore sicurezza per i cittadini. Venne perciò

1 Acronimo di “totalizzatore calcistico”, il Totocalcio è un gioco a pronostico il cui obiettivo è indovinare

gli esiti di 14 partite di calcio. Per ogni singola partita inserita in schedina, è necessario segnare 1, se si prevede la vittoria della squadra in casa, X, se si crede che il match terminerà in pareggio, altrimenti 2. Il numero di partite inizialmente era 12, poi nel 1951 diventarono 13 ed infine 14 a partire dal 2003.

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8 disposto, già nel 1948, che la gestione diretta del concorso passasse in mano pubblica, venendo attuata dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni)2.

Il gioco incrementò a lungo la propria popolarità e la raccolta del montepremi superò addirittura i 34 miliardi di lire in occasione del concorso del 5 dicembre 1993. La vincita più alta al Totocalcio venne registrata il 7 novembre 1993, quando l’unico vincitore intascò 5.549.756.245 lire.

A metà anni novanta, principalmente a causa della crescente diffusione di Lotto e Superenalotto e della scommessa a quota fissa sui singoli eventi, vennero avvertiti i primi segnali di crisi (dal 1992 al 1998 gli introiti si ridussero del 36%). Il Coni, a metà anni ’90, per provare ad arginare la crisi del Totocalcio, decise di introdurre alcuni nuovi giochi, come il Totogol e il Totosei, ma questi concorsi non portarono ai miglioramenti attesi, così come nemmeno il TotoBingol o la trasformazione del Totocalcio stesso con il passaggio da 13 a 14 partite e un aumento dei possibili premi3.

1.1.1 Le scommesse sportive nel 2014

Attualmente in Italia possono essere oggetto di scommessa le corse dei cavalli4, le competizioni legate agli sport olimpici5, agli sport motoristici e anche

ad alcuni eventi non sportivi, relativi al mondo dello spettacolo, della musica, della cultura, dell'attualità, di primario rilievo nazionale ed internazionale.

In generale, le scommesse possono essere di due principali categorie:

• Al totalizzatore. In questa tipologia l’ammontare complessivo, detratto l'importo del prelievo, è ripartito tra gli scommettitori vincenti, secondo

2 Sisal, in cambio, ottenne l’autorizzazione di organizzare un nuovo concorso a pronostico, questa volta a

base di gare ippiche, il Totip.

3 VITA M., CUCCO R., Analisi del mercato delle scommesse online. Tesi di Laurea Specialistica,

Università di Pisa, (2007).

4 Se presenti nei programmi ufficiali degli ippodromi italiani ed esteri. 5 Ad esempio, Calcio, Basket e Tennis.

(9)

9 specifiche modalità previste dal legislatore. A questa categoria appartiene il Totocalcio.

• A quota fissa. In questo caso la somma da riscuotere è preventivamente concordata tra lo scommettitore ed il gestore. In caso di vincita, il gestore paga una somma pari alla puntata effettuata moltiplicata per la quota fissata al momento della scommessa6.

Quest’ultima tipologia, che è arrivata in Italia in scia al grande successo che da decenni riscuote in Inghilterra, è quella su cui sarà focalizzato il presente lavoro7.

In aggiunta alle due categorie di scommessa su esposte, sono state aggiunte recentemente dal legislatore due nuove tipologie, che possono essere considerate una sottocategoria delle scommesse a quota fissa: le scommesse virtuali e il Betting

Exchange8.

 “Le scommesse virtuali, sono scommesse a quota fissa effettuate su eventi simulati il cui esito è determinato in maniera casuale e visualizzato tramite grafica animata o per mezzo di un evento reale precedentemente registrato. La probabilità di vincita si identifica nella “quota assegnata” ad un evento consistente, cioè, nella probabilità che quell’evento si verifichi. La quota è un valore assegnato da un sistema randomico certificato che il sistema di gioco assegna ad ogni evento tramite elaborazioni statistiche e algoritmi matematici.”9

 Il Betting Exchange (borsa delle scommesse), “è una modalità di scommessa a quota fissa sportiva dove i giocatori possono rivestire il ruolo di scommettitore o di banco e il concessionario agisce come intermediario, limitandosi a mettere in contatto, attraverso la piattaforma e

6 VITA M., CUCCO R., Analisi del mercato delle scommesse online. Tesi di Laurea Specialistica,

Università di Pisa, (2007).

7 Le basi per l’introduzione di questo gioco d’azzardo, precedentemente vietato, vengono poste dalla legge

13 dicembre 1989, n. 401.

8 Sistemi di gioco diventati operativi rispettivamente a partire da dicembre 2013 e aprile 2014. 9 Fonte: www.aams.gov.it, sezione “Giochi a base sportiva”.

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10 in maniera anonima, i singoli scommettitori.[...]Le quote sono, quindi, stabilite dai giocatori stessi e il concessionario che funge da intermediario facendo incontrare domanda e offerta si trattiene, come commissione, un margine dall’importo delle vincite.

I giocatori possono:

• accettare proposte di scommessa fatte da altri utenti scommettitori

facendo delle 'puntate', agendo come già avviene nello sport a quota fissa, acquistando una scommessa;

• proporre ad altri giocatori di accettare le proprie, scegliendo la

quota da offrire (offerte di 'banco') agendo come farebbe un normale

bookmaker;

L'abbinamento tra una o più offerte di scommessa di tipo "Banco" con una o più offerte di tipo "Puntata" dà luogo alla scommessa.”10

1.2 Il mercato del gioco d’azzardo in Italia

Le scommesse sportive in Italia si inseriscono nel quadro del gioco d’azzardo, un mercato che in Italia ha un giro d’affari pari a circa 80 miliardi di euro11. Basandoci sui dati ufficiali dell’Amministrazione autonoma dei monopoli

di Stato12, relativi al 2011, la raccolta è stata pari a 79.814 milioni di euro, mentre

il pay out del giocatore, ovvero la quantità di denaro che questi ha ottenuto indietro in media, è risultata essere il 76,8% del giocato. I giocatori hanno pertanto garantito alle aziende del gioco e allo Stato un profitto di 18.500 milioni di euro nel 2011.

10 Fonte: www.aams.gov.it sezione “Gioco a distanza”. 11 Circa il 4% del Pil italiano.

(11)

11 Tra i giochi d’azzardo, come si può vedere dalla figura 1.1, gli apparecchi elettronici (es. videolottery, slot machine) sono senza dubbio i più diffusi, dominando il mercato con più del 50% della raccolta.

Figura 1.1

Anche se le scommesse sportive, rappresentano una modesta percentuale del totale del gioco, il 5% circa, il valore della raccolta totale è senza dubbio molto elevato, aggirandosi intorno ai 4 miliardi di euro.

Figura 1.2 44.896 1.850 1.369 3.924 10.151 6.810 2.396 2.251 6.167 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000 50.000

Gioco d'azzardo 2011 Fonte: Aams 2011

5%

95%

Il gioco d'azzardo in Italia

Scommesse Sportive Altri giochi

(12)

12

1.3 Dati sulla raccolta delle

scommesse sportive a quota

fissa

Per dare una panoramica più esaustiva riguardo l’importanza del mercato delle scommesse a quota fissa in Italia, faremo un’analisi dei dati sulla raccolta annua che riguarda il fenomeno. Nell’esposizione che segue, percorreremo le linee tracciate dai bollettini periodici sulla raccolta dati emessi annualmente dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Purtroppo il più recente fra questi bollettini, nel momento in cui scriviamo, è relativo all’anno solare 2012 e quindi non abbiamo i dati sull’anno 2013.

Il volume totale di gioco, denominato da Aams “volume netto”, nel 2012 ha raggiunto il valore di circa 4 miliardi di euro13, assestandosi a valori simili a quelli

rilevati nei tre anni precedenti. La crescita elevata del primo decennio del terzo millennio si è fermata e i valori hanno raggiunto una certa stabilità.

Figura 1.3

13 Esattamente pari a 3.940.785.195,50 euro. Da “I dati di Gennaio-Dicembre 2011”, in www.aams.gov.it,

sezione “Aams comunica”. 0 1000 2000 3000 4000 5000 1 9 9 8 1 9 9 9 2 0 0 0 2 0 0 1 2 0 0 2 2 0 0 3 2 0 0 4 2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 M il io n i d i E u ro

Movimento netto

Movimento netto Fonte: Aams 2012

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13 Osservando nella figura 1.3 gli ultimi cinque anni, osserviamo che i valori si sono stabilizzati, raggiungendo il valore più alto nel 2010, a causa principalmente dei mondiali di calcio in Sudafrica.

Però nella sua stabilità il mercato ha comunque evidenziato delle variazioni significative, sia per quel che riguarda l’ampliarsi dell’offerta14, sia per quel che

riguarda le preferenze sulle tipologie di scommesse e sui mezzi con cui effettuarle. Le scommesse possono essere effettuate principalmente in due modi, presso le agenzie di scommesse oppure online tramite i siti delle società di scommesse. L’evoluzione dello strumento internet ha certamente dato un impulso notevole allo sviluppo del settore e questa modalità sta inoltre prendendo via via una maggiore importanza rispetto al tradizionale metodo di scommessa, ovvero in agenzia. Il progressivo aumento della percentuale di euro scommessi tramite internet, infatti, è salito dal 27.37% del 2008 al 31.32% del 2012. È molto probabile che questa percentuale aumenti considerevolmente per l’ingresso di nuovi importanti bookmakers15 che offrono solamente la possibilità di scommettere online, non

avendo agenzie in Italia.

Un altro cambiamento importante nelle modalità di scommessa in Italia è stata l’introduzione della modalità di gioco live, ovvero la possibilità di scommettere durante lo svolgimento delle partite. Il valore assoluto della raccolta dal 2008 al 2012 è aumentato del 170% sfiorando i 500 milioni di euro di scommesse. In termini relativi sul totale delle scommesse il valore nel 2012 è stato 12.64%16.

14 “Gli avvenimenti in palinsesto proposti da AAMS sono stati 66.335 (nel 2011, furono 58.947); su 61.921

(nel 2011, 52.653) di questi avvenimenti risulta [effettuato gioco da parte degli scommettitori]. La sempre più ridotta forbice tra avvenimenti proposti e avvenimenti riversati è una dimostrazione delle sempre maggiori sinergie sul prodotto scommessa tra l’Ufficio e gli operatori più proattivi al mercato.” Da “Le

scommesse sportive nel 2012. Analisi dei dati” in www.aams.gov.it, sezione “Giochi a base sportiva”.

15 Principalmente l’azienda irlandese PaddyPower e quella inglese WilliamHill. 16 Contro il 4,7% nel 2008

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14 L’evoluzione delle scommesse live è tale anche perché si è passati dai soli 1706 eventi su cui sono state proposte nel 2009, ai 5323 del 2012.

Per quanto riguarda le preferenze degli scommettitori legate alle tipologie di sport, i dati forniti da Aams mettono in evidenza come il calcio sia, senza dubbio, lo sport su cui principalmente vertono le scommesse in Italia con una proporzione dell’87.18% sul totale. Dopo il calcio, ma nettamente staccati, si rilevano il tennis e il basket, con rispettivamente il 5.17% e il 4.27%. Da notare come le scommesse relative agli sport solitamente poco popolari in Italia suscitino effettivamente uno scarsissimo interesse negli scommettitori, nonostante peraltro la concomitanza con le Olimpiadi di Londra che avranno senza dubbio creato un’attenzione maggiore del solito nei confronti di questi sport.

“Con riferimento al calcio, si segnala che il confronto con la situazione del 2008 (raccolta percentuale pari al 92.27 per cento) vede una diminuzione percentuale di oltre 5 punti. Inoltre è opportuno evidenziare che nel 2008 le 5 principali manifestazioni calcistiche nazionali misuravano il 38.43 per cento del mercato mentre nel 2012 tale valore è stato pari al 37.98 per cento. Nel quadriennio, il maggior calo di interesse per le manifestazioni nazionali è relativo ai campionati di Lega Pro che sono passati da una raccolta di 180 milioni di euro nel 2008 ai 130 milioni di euro nel 2012. Il tutto nonostante le importanti operazioni messe in atto dagli organismi sportivi volti alla maggiore credibilità di detti campionati.”17

Ripartizione scommesse per Sport CALCIO 87,18% TENNIS 5,17% BASKET 4,29% VOLLEY 1,29% ALTRO 2,07%

Tab 1.1 (Fonte: Aams 2012)

17 Da “Le scommesse sportive nel 2012. Analisi dei dati” in www.aams.gov.it, sezione “Giochi a base

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15 Dai comunicati Aams possiamo trarre altre informazioni sulle caratteristiche del gioco della scommessa in Italia. “Il gioco sistemistico, seppur lentamente, è cresciuto durante tutto il 2012 fino a giungere a dicembre a valori di poco inferiori al 10 per cento [sul totale] sia in termini di biglietti che di volumi di gioco. La giocata media nel 2012 è stata pari a 8,86 euro; l’importo della vincita media è stato invece pari a 117,17 euro. Infine, per il gioco a distanza, nell’anno passato sono stati movimentati 1.705.659 contratti di gioco per un totale di 129.797.706 biglietti.”18

“La percentuale di quanto restituito in vincita ai giocatori è stata pari all’82,91 per cento […]. La percentuale di pay out della rete fisica è stata pari all’81,28; quella relativa al gioco al distanza è pari all’86,48 per cento. La percentuale dell’imposta unica è stata pari al 4,03 per cento. Tale valore, inferiore a quello degli anni precedenti, evidenzia come l’impatto delle scommesse singole (aventi aliquota d’imposta inferiore a quella delle scommesse multiple) anche connesse alle scommesse live sia notevolmente aumentato nel corso del 2012.”1920

1.3.1 Distribuzione geografica delle scommesse in Italia

La distribuzione geografica del gioco della scommessa sportiva in Italia è molto eterogenea. I nostri dati purtroppo non includono la raccolta effettuata tramite internet ma soltanto il 68.68% del totale, ovvero quanto scommesso in agenzia. La regione in cui la scommessa pro capite è minore risulta essere la Sardegna, con soli 6.44 euro; la regione italiana invece in cui la scommessa sportiva ha maggior rilievo è la Campania con 92.97 euro a testa.

18 Da “Le scommesse sportive nel 2012. Analisi dei dati” in www.aams.gov.it, sezione “Giochi a base

sportiva”, pagina 9.

19 Si veda la nota precedente.

20 Le scommesse singole sono soggette ad un’imposta sul movimento netto pari al 2%. Le scommesse

(16)

16 Le regioni del nord sono caratterizzate in media da un’evidente minore propensione al gioco della scommessa, ma questo può essere molto influenzato dal fatto che i nostri dati non siano comprensivi delle scommesse effettuate su internet.

€/persona €/persona

Abruzzo 48,46 Molise 26,88 Basilicata 37,19 Piemonte 33,48 Calabria 39,31 Puglia 59,46 Campania 92,97 Sardegna 6,45 Emilia Romagna 42,33 Sicilia 36,27

Friuli V.G. 23,67 Toscana 46,63 Lazio 58,03 Trentino A.A. 25,65 Liguria 39,42 Umbria 42,08 Lombardia 38,84 Valle d'Aosta 15,49 Marche 47,30 Veneto 24,92 Nord 33,39 Sud 59,48 Centro 45,26 Media Italia 45,17

Tab 1.2 (Fonte: rielaborazione dati Aams 2012)

1.4 I Bookmakers

Nel 2013 la ripartizione della raccolta di gioco per bookmakers, mantiene una persistente delineazione che vede tre operatori raggiungere quasi i due terzi del mercato.

Snai 31,3% Bwin 4,4%

Lottomatica 19,3% Microgame 3,5%

Sisal 13,3% Paddy Power 2,6%

Eurobet 8,6% Betclic 1,0%

Intralot 7,7% Altri 12,7%

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17 Esclusi i primi tre colossi italiani, si stanno muovendo positivamente, accettando le stringenti normative italiane, alcuni bookmakers stranieri.

“Il maggiore operatore si conferma Snai, con una quota di mercato del 31.3%, valore che segna un’importante stabilità, rispetto all’anno precedente, del maggiore operatore italiano di scommesse e soprattutto un dato significativo visto il calo delle altre grandi aziende. Segue Lottomatica con una quota di mercato del 19.3% e Sisal con il 13.3%. Significative le performance di Eurobet passata dal 6.8% del 2012 all’8.6% di quota di mercato del 2013, Intralot, da 6.6% a 7.7% e Bwin, da 3.9% a 4.4%. Questi sei operatori da soli controllano quasi l’85% del mercato.”21 I concessionari hanno registrato, nel 2012, un margine pari a

514.726.122,05€.

1.5 L’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato

La gestione e il coordinamento del settore delle scommesse sportive in Italia viene effettuato attraverso un’Agenzia di Stato sulla quale è importante soffermarsi per comprendere meglio la cornice del gioco d’azzardo in Italia.

1.5.1 Nascita ed evoluzione di Aams

L'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (di seguito Aams) è l’agenzia che regola il comparto del gioco pubblico in Italia attraverso una verifica costante dell’operato dei concessionari e una mirata azione di contrasto

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18 all’irregolarità.22 L’origine di questa istituzione va fatta risalire al regio

decreto-legge dell'8 dicembre 1927, n. 2258, in cui venne creata la speciale Amministrazione dei Monopoli di Stato, per esercitare "i servizi di monopolio di produzione, importazione e vendita dei sali e tabacchi e produzione e vendita del chinino di Stato". Questa istituzione era destinata ad incidere profondamente sul tessuto sociale ed economico del Paese, contribuendo alla nascita di nuovi insediamenti produttivi (le saline, le manifatture di tabacco) che modificarono la configurazione urbana di diverse zone d'Italia, in termini di maggior industrializzazione. L'efficienza e la continuità operativa dell'Amministrazione favorirono la creazione, nel corso del Novecento, di migliaia di posti di lavoro.

Tra gli anni Ottanta e Novanta, si pongono le fondamenta dell'evoluzione che comporterà una radicale trasformazione delle attività dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. In una logica di razionalizzazione dei settori infatti, nel 1988, Aams assume la gestione della lotterie nazionali e nel 1994 quella del Lotto e delle lotterie istantanee; successivamente nel 2000 del Bingo.

Agli inizi degli anni Duemila è stata progressivamente affidata ad Aams la gestione delle altre tipologie di gioco che compongono l'attuale portafoglio23.

1.5.2 Contrasto all'illegalità. Gioco Sicuro, Legale e Responsabile

“Nello svolgimento del ruolo pubblico assegnato, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato ha l’obiettivo primario di assicurare un ambiente di gioco legale e responsabile in un contesto tecnologicamente monitorato e in grado di certificare l’operato dei concessionari.

In particolare Aams è garante dei principi alla base dello Stato democratico attraverso la tutela dei consumatori, in particolare dei minori, delle fasce deboli e sensibili a fenomeni patologici e/o ludopatici”24.

22 Inoltre esercita l’attività di controllo sulla produzione, distribuzione e vendita dei tabacchi lavorati e sulla

riscossione e versamento delle imposte che vi gravano.

23 Giochi a base sportiva e a base ippica, giochi di abilità, carte, sorte a quota fissa, lotto, lotterie, apparecchi

di intrattenimento, giochi numerici a totalizzatore e, infine, il bingo.

(19)

19 Il messaggio che Aams vuole sostenere con il messaggio “Gioco Sicuro, Legale e Responsabile” è una chiarezza delle regole, la massima trasparenza e la sicurezza per tutti. Questa, per Aams, è “una scelta strategica che punta sulla distinzione tra gioco legale ed illegale, contrapponendo il divertimento e l’emozione di un gioco controllato e garantito dallo Stato alle conseguenze negative di quello clandestino”.25

Sul contrasto all’illegalità, ancora dal sito, leggiamo “Aams, con decreto direttoriale 2 gennaio 2007 e, in attuazione delle norme contenute nell’art.1 della Legge finanziaria 2006, ha previsto nuove disposizioni a tutela dell’ordine pubblico, dei giocatori, dei minori e degli operatori di gioco autorizzati. In Italia la regolamentazione del gioco distingue in maniera univoca i giochi non consentiti da quelli consentiti; per i primi viene fatto divieto assoluto di offerta da parte di chiunque ed in qualsiasi forma, per i secondi l’offerta è subordinata ad apposita concessione, autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio.

In particolare, al fine di contrastare i crescenti fenomeni di illegalità, quali ad esempio le truffe, connessi alla distribuzione on-line dei giochi con vincite in denaro, Aams opera per una puntuale regolamentazione del settore, al fine di favorire sia l'offerta di nuove tipologie di intrattenimento telematico che un’efficace contrasto al gioco illegale. La sua azione è, anzitutto, rivolta all’individuazione ed all’inibizione di quei siti web privi delle autorizzazioni previste, un’esperienza che ha posto l’Amministrazione stessa all’avanguardia in Europa.”

25 Continua sul proprio sito “Un timone stilizzato con banda tricolore presente su tutti i prodotti e sulle

relative comunicazioni, un sigillo di garanzia che migliaia di esercizi sparsi sul territorio, abilitati su concessione e collegati in rete ad Aams sono invitati ad esporre per rendere comunicabile e commerciabile la sua qualità più rilevante: la sicurezza del prodotto per il giocatore e per la collettività. Una importante campagna di comunicazione per illustrare la valenza sociale ed economica del gioco trasparente, per ribadire il ruolo istituzionale di Aams a presidio della legalità attraverso il finanziamento dello sport, dell’ippica, e dell’arte.” Fonte: www.aaams.gov.it, sezione: “Chi siamo”.

(20)

20 1.5.3 La struttura di Aams

Il 22 aprile 2013è iniziato un processo di riorganizzazione dell’Area Monopoli dell’Agenzia delle Dogane nel comparto dei giochi e dei tabacchi. “Il nuovo organigramma dell’Area Monopoli, nell’ambito di un più complesso processo di razionalizzazione dell’intera Agenzia, prevede la costituzione di cinque Direzioni centrali, alle dirette dipendenze del Vicedirettore dell’area Monopoli, che si occuperanno, rispettivamente, di giochi, tabacchi, accertamento, normativa e contenzioso, coordinamento delle strutture territoriali. Fino ad ottobre, inoltre, resterà in funzione la Direzione per l'organizzazione e la gestione delle risorse, per traghettare al meglio il passaggio delle relative attività nell’ambito della omologa struttura centrale dell’Agenzia. In tal modo, saranno recuperate all’attività di controllo le risorse finora destinate alla gestione per personale dell’area monopoli.

Il nuovo assetto del comparto dovrebbe rendere molto più efficiente la macchina organizzativa, infatti saranno presidiate da una apposta struttura di livello generale le attività relative ai controlli e agli aspetti legali, sia in materia di giochi sia in materia di tabacchi. Inoltre, sotto il profilo dell’attuazione concreta delle attività demandate agli uffici periferici, è stata creata una apposita direzione che avrà lo strategico compito di coordinare gli uffici regionali ed assicurare l’attuazione dei programmi ad essi assegnati.

In pratica, le funzioni strategiche relative agli aspetti legali, di controllo e di coordinamento territoriale assumeranno un ambito trasversale su tutti i comparti. Nel settore dei giochi è stata mantenuta la competenza degli uffici in relazione alla sola gestione dei singoli prodotti di gioco (lotto e lotteria, enalotto, bingo, scommesse, giochi a distanza, apparecchi, giochi a totalizzatore)”2627.

26 Fonte: www.aams.gov.it, sezione “Chi siamo-Struttura”.

27 Si vedano: Art. 23 quater, comma 1, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con codificazioni,

dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; Delibera n. 197 del Comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli 20 marzo 2013; Determinazione n. 68356 del 20 marzo 2013.

(21)

21

1.6 Organismi internazionali

Di seguito verrà dato un accenno a quegli organi che a livello internazionale si occupano della vigilanza e della gestione del compartimento del Gioco pubblico. Questi organismi insieme ad Aams formulano indirizzi strategici per il settore dei giochi favorendo lo scambio di pareri ed informazioni.

Dal 2004 Aams è entrata a far parte dell'Executive Board del Gaming

Regulators European Forum (GREF), “l'organismo europeo che riunisce i

rappresentanti delle Amministrazioni dello Stato che regolano e controllano il comparto giochi in ogni Stato europeo. Fondato nel 1989, svolge un ruolo di sintesi e di riferimento per le istituzioni che, incontrandosi, scambiano pareri ed informazioni sulle politiche strategiche da adottare nel settore dei giochi.”28

Un altro organismo europeo è l’European Lotteries (EL), “un'associazione indipendente composta da regolatori ed operatori del settore lotterie e giochi che operano in campo europeo. Creata nel 1999, ha l'obiettivo di favorire lo scambio di informazioni tra i propri membri, le istituzioni comunitarie, nazionali e le industrie di settore. Agisce attraverso una Assemblea generale che si riunisce almeno una volta l'anno, a meno che non siano richiesti incontri straordinari dal Comitato esecutivo o da almeno cinque membri. Il Comitato esecutivo, composto da undici membri (con un Presidente e due Vice-Presidenti) e da un Segretario generale, si riunisce almeno una volta l'anno.”29

Lasciando il panorama europeo e allargando gli orizzonti troviamo la World

Lottery Association (WLA), “un'organizzazione internazionale che rappresenta 73

Paesi distribuiti nei cinque continenti. La sua finalità è quella di accrescere la capacità e la comune conoscenza tra i singoli membri, attraverso la codificazione

28 Fonte: www.aams.gov.it, sezione “Chi siamo-Organismi”. 29 Si veda la nota precedente.

(22)

22 dei comportamenti e la certificazione degli standard relativi alle operazioni delle lotterie. Organizza seminari, convention, congressi e meeting, facilitando ed incentivando l'incontro tra i membri. Provvede, altresì, a promuovere ed armonizzare le richieste e gli obiettivi delle cinque Associazioni Regionali: AALE (Africa), APLA (Asia e Pacifico), CIBELAE (America del Sud), EL (Europa) e NASPL (America del Nord). Aams è presente in tale Associazione in qualità di membro.”30

Conclusione

In questo capitolo iniziale abbiamo esposto le caratteristiche e il valore del gioco della scommessa in Italia. Questo mercato, che è stato artefice di una crescita elevatissima nell’ultimo decennio, sembra essersi stabilizzato ed aver raggiunto una dimensione ben precisa nel panorama italiano. D’altronde abbiamo visto come le preferenze degli scommettitori stiano ancora mutando, grazie al variare dell’offerta dei bookmakers, e pertanto il mercato delle scommesse potrebbe ricevere un ulteriore propulsione nel proprio sviluppo, grazie all’introduzione di nuove tipologie di gioco, in particolar modo l’exchange bet. In aggiunta a questa analisi abbiamo esposto le caratteristiche e i compiti dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato nel gestire e coordinare il mercato delle scommesse sportive in Italia.

(23)

23

Capitolo 2

Introduzione

Nella prima parte di questo capitolo effettueremo una rapida disamina della letteratura economica sul fenomeno del gioco d’azzardo verificando come esso venga studiato principalmente dai ricercatori nell’ambito della finanza pubblica e della microeconomia. Successivamente, faremo una selezione dell’argomento di ricerca che maggiormente ci interessa, ovvero l’analisi dell’efficienza dei mercati del gioco d’azzardo, soffermandoci in particolar modo sul gioco della scommessa sportiva.

Una volta esposti gli obiettivi di ricerca, provvederemo a tracciare un profilo chiaro del mercato che investigheremo e illustreremo le caratteristiche del campione che utilizzeremo per la nostra analisi.

2.1 La letteratura economica e il gioco pubblico

Il gioco della scommessa sportiva, in quanto gioco d’azzardo regolamentato, rientra nell’ampia categoria del gioco pubblico e, come tale, risulta essere un fenomeno economico interessante. Per questo motivo, questo topic è soventemente oggetto di studio della letteratura economica: i principali filoni di studio relativi al gioco pubblico, sono l’analisi della sua importanza a livello di finanza pubblica e l‘osservazione come strumento di raffronto per la ricerca sul tema microeconomico del comportamento del consumatore31.

Per quanto riguarda il primo filone, il principale spunto di riflessione è la misurazione del valore delle risorse drenate tramite il gioco pubblico, che spesso

31 GROTE KENT, MATHESON VICTOR A., The Economics of Lotteries: A survey of the Literature.

(24)

24 rappresentano un’importante risorsa per le entrate dello Stato. I temi chiave relativi al gioco pubblico, per gli economisti che studiano la finanza pubblica, risultano essere:

- L’efficienza della tassazione. La raccolta delle tasse tramite il gioco pubblico è stata definita come una forma “inusuale” di tassazione (Brinner & Clotfelter 1975), dove la partecipazione è volontaria ed è il governo stesso a creare un bene di consumo al fine di ricevere le tasse. Questo della tassazione è una delle problematiche principali: infatti, per alcuni studiosi, questo tipo di imposta risulta essere poco efficiente, dovendo sopportare un’elevata perdita secca32 a causa degli

alti costi amministrativi, in particolar modo se vengono presi in considerazione i costi dei rivenditori (Mikesell & Zorn, 1988) o di pubblicità (Heberling, 2002).

-L’elevata regressività della tassazione sul gioco pubblico, che risulta essere la critica principale, spesso dimostrata, mossa nei confronti del gioco pubblico. Su questo punto pare esserci, per una volta, unanime consenso fra gli economisti. In particolar modo, i giochi con estrazione istantanea sono quelli che presentano una maggiore regressività33.

-Altre considerazioni che vengono poste dagli economisti che studiano le finanze pubbliche, riguardano l’equità orizzontale e verticale del Gioco pubblico, incluse le potenziali esternalità collegate e l’utilizzo delle disponibilità monetarie raccolte. Sono di particolare interesse, le decisioni relative all’utilizzo delle risorse raccolte, che tra l’altro spesso vengono destinate alla generazione di nuovi giochi3435.

32 È la perdita di efficienza economica dovuta ad un equilibrio in un mercato di un bene o un servizio che

non è un ottimo paretiano.

33 GROTE KENT, MATHESON VICTOR A., The Economics of Lotteries: A survey of the Literature.

Working Papers from College of the Holy Cross, Department of Economics, 2011, pag. 19 ss.

34 Si vedano Wisman (2006), Campbell e Finney (2005) o Combs, Kim e Spry (2008).

35 GROTE KENT, MATHESON VICTOR A., The Economics of Lotteries: A survey of the Literature.

(25)

25 In ambito microeconomico, il gioco pubblico rappresenta per i ricercatori una sorta di laboratorio sperimentale, in particolar modo per quel che riguarda il comportamento del consumatore. Tramite i dati della raccolta, infatti, è possibile studiare meglio i loro comportamenti, per esempio, nelle scelte in condizione di totale incertezza (es. Gioco del Lotto).

Lo studio della domanda dei giochi pubblici è strettamente interrelata allo sviluppo della microeconomia, come si può intuire, per esempio, dal lavoro di Friedman e Savage (1948). Una lotteria semplice è senza dubbio un buon punto di partenza per lo studio delle curve di utilità dell’individuo e così della sua propensione al rischio. Da questa considerazione, sono nati numerosi articoli scientifici che riguardano la relazione tra il costo di una lotteria e il suo successo: per esempio, in DeBoer (1986), viene dimostrato come ci sia una relazione significativamente negativa tra il rendimento atteso e le vendite delle lotterie.

Uno dei cardini principali di questo filone di studio, risulta pertanto essere la ricerca di una spiegazione dell’apparente irrazionalità dell’individuo e della sua propensione al rischio. Sono molti i comportamenti non razionali seguiti dagli individui nell’ambito del gioco pubblico. Un esempio è la cosiddetta Lotto apathy: questa si verifica quando, nei giochi al totalizzatore (come il Superenalotto o il Totocalcio), non si registra un aumento delle giocate all’aumentare del Jackpot, nonostante, rimanendo fisso il valore del biglietto, aumenti il valore atteso del gioco36. Al contrario, la Lotto fever sta a indicare il caso in cui, a causa di un

innalzamento del montepremi, vi è un’eccessiva richiesta di biglietti e quindi, venendo diviso il premio, anche un minore valore atteso dello stesso37.

Altri aspetti che vengono tenuti in considerazione dalla letteratura microeconomica, sono la relazione che il gioco pubblico ha con il salario e la demografia del gioco. Un risultato che è uniformemente accettato dai ricercatori è

36 Si veda MATHESON VICTOR A., KENT R. GROTE, Rationality and Efficiency in Lotto Games. In

Information Efficiency in Financial and Betting Markets edito da L. Vaughan Williams. New York, NY:

Cambridge University Press, 2005.

37 Si vedano:

- BEENSTOCK MICHAEL, HAITOVSKY YOEL, Lottomania and Other Anomalies in the

Market for Lotto. Journal of Economic Psychology 22 (6), 721-744, 2001.

- MATHESON VICTOR A., GROTE KENT R., Lotto Fever: Do Lottery Players Act Rationally

(26)

26 che l’elasticità tra reddito e propensione al gioco pubblico sia minore di uno, indicando che una relativamente maggiore percentuale di reddito viene spesa a più bassi livelli di reddito (Suits, 1977; Clotfelter, 1979; Clotfelter & Cook, 1987)38.

L’ultimo aspetto che qui indichiamo riguarda l’efficienza del mercato del gioco pubblico ed è la parte di ricerca che seguiremo nel nostro percorso di studio, concentrandoci, in maniera esclusiva, sul mercato delle scommesse sportive.

2.1.1 L’efficienza del mercato delle scommesse sportive. Letteratura.

Vaughan Williams39 pone il concetto di efficienza dei mercati del gioco in

parallelo al concetto di efficienza informativa nei mercati finanziari e quindi distinguendo tra forma debole, semiforte e forte di efficienza40.

L’efficienza informativa in forma debole in un mercato è verificata se i prezzi attuali dei titoli incorporano tutte le informazioni disponibili dallo studio dei prezzi passati e dei loro movimenti. Di conseguenza se il mercato è efficiente in forma debole non dovrebbe essere possibile ottenere un rendimento anormale attraverso una strategia che predica i prezzi futuri tramite le informazioni passate sui prezzi. L’idea è di considerare le scommesse su un esito come un titolo e la quota corrispondente come il suo prezzo.

Pertanto, nel mercato delle scommesse sportive vi sarà efficienza debole se, in base alle informazioni contenute nelle quote passate non vi è la possibilità di trarre un vantaggio tale da costruire strategie con un rendimento anormale.

Secondo Vaughan Williams, nel mercato delle scommesse in forma efficiente debole, il valore atteso di una scommessa ad ogni quota identificata, o gruppi di quote, dovrebbe essere identica. L’esistenza di un rendimento differenziale a diverse quote, rappresenta la sottostima, o la sovrastima, di una

38 GROTE KENT, MATHESON VICTOR A., The Economics of Lotteries: A survey of the Literature.

Working Papers from College of the Holy Cross, Department of Economics, 2011, pag. 4-13.

39 VAUGHAN WILLIAMS LEIGHTON, Information Efficiency in Financial and Betting Markets. Edito

da L. Vaughan Williams. Cambridge: Cambridge University Press, 2005.

40FAMA EUGENE F., Efficient Capital Markets: A Review of the Theory and Empirical Work. Journal

(27)

27 classe di esiti rispetto ad un’altra, ad esempio la sovrastima della probabilità degli eventi meno frequenti rispetto a quelli più frequenti.

L’efficienza informativa in forma semi forte è la caratteristica per cui i prezzi correnti di un titolo finanziario incorporano tutte le informazioni disponibili pubblicamente. In pratica, se un mercato possiede questa qualità allora non è possibile ottenere degli extra rendimenti sulla base delle informazioni pubbliche. Un mercato ha invece la caratteristica di efficienza forte se i prezzi dei suoi titoli incorporano anche le informazioni private.

L’efficienza semi forte (o forte) nel mercato delle scommesse sportive, implica che il rendimento di una scommessa, o di un tipo di scommessa, piazzata su un esito in base a delle informazioni pubbliche (o private) deve essere identica sotto il profilo di costo/rischio a un’altra piazzata senza utilizzare le informazioni pubbliche (o private)41.

Nella letteratura economica lo studio dell’efficienza del mercato delle scommesse sportive ha riscosso un elevato interesse. I primi studi hanno analizzato principalmente le scommesse ippiche del tipo al totalizzatore42. Molti autori sono

riusciti a mostrare evidenze dell’inefficienza di questi mercati tramite strategie profittevoli: tra questi possiamo citare Bolton & Chapman (1986), Hausch, Ziemba & Rubinstein (1981), Hausch & Ziemba (1995), e infine Lo (1995). A risultati dall’esito contrario sono invece giunti, per esempio, Asch, Malkiele & Quandt (1984), Ali (1998), e Swindler & Shaw (1995), i quali hanno evidenziato quantomeno un’efficienza in forma debole dei mercati di scommesse al totalizzatore.

Per quanto riguarda il mercato di cui ci occuperemo noi, quello delle quote fisse, Dixon & Coles (1997), sono arrivati alla conclusione che il mercato fosse inefficiente in quanto anche un semplice modello con alla base una Poisson bivariata sarebbe stato in grado di generare rendimenti positivi sotto specifiche regole di trading durante la stagione 1995/96 in Premier League. Risultati simili

41 VAUGHAN WILLIAMS LEIGHTON, Information Efficiency in Financial and Betting Markets. Edito

da L. Vaughan Williams. Cambridge: Cambridge University Press, 2005.

42 Il valore offerto dalle scommesse al totalizzatore, come spiegato nel capitolo precedente, è sconosciuto

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28 sono stati riportati in Rue & Salvesen (2000), Kuypers (2000), Dixon&Pope (2004). In aggiunta a questi studi, in Goddard & Asimakopoulos (2004) viene dimostrato come il mercato sia inefficiente all’inizio e, in modo ancora più notevole, alla fine della stagione calcistica. Di recente Constantinou et al. (2012) hanno dimostrato come un modello basato su un network Bayesiano fosse capace di generare profitti sfruttando le quote offerte sul mercato, incorporando informazioni soggettive insieme a dati storici43.

Il punto che maggiormente nella letteratura viene citato come evidenza di inefficienza (in forma debole) nel mercato è l’errore favorito/sfavorito (favourite/longshot bias). Questo errore, per cui vi è nel lungo termine una notevole differenza, in termini di rendimento atteso, nello scommettere per il favorito rispetto che sullo sfavorito, risulta molto evidente negli studi, ad esempio, di Cain et al. (2000) e di Forrest & Simmons (2001).

In contrasto con i risultati suesposti, altre ricerche hanno portato a risultati opposti. Forrest et al. (2005) hanno dimostrato come l’efficienza del mercato cresca lungo un periodo di cinque anni e come il modello ordered probit utilizzato non fosse in grado di ottenere rendimenti profittevoli nei confronti dei bookmakers. Più recentemente Graham & Stott (2008) hanno proposto due modelli previsionali, uno basato sui risultati calcistici (simile a quello di Forrest et al.), e l’altro basato sulle quote passate; in questo modo si è cercato di paragonare il ranking relativo all’opinione dei bookmakers con quello generato tramite un modello basato sui risultati sportivi. L’analisi ha rilevato come le quote offerte fossero razionali e non significativamente diverse da quelle generate dal modello e che, anche nei casi in cui i bookmakers producevano errori sistematici, non vi era possibilità di sfruttarli per trarne profitto.

Un’ulteriore argomento di ricerca su cui ci soffermeremo, è l’utilizzo delle quote delle scommesse sportive come previsione. Questo tipo di analisi è presente in vari lavori che confermano il fatto che le quote offerte siano effettivamente una buona risorsa nel prevedere l’esito degli eventi. Ad esempio, Forrest, Goddard &

43 CONSTANTINOU ANTHONY C., FENTON NORMAN E., Profiting from arbitrage and odds biases

of the European football gambling market. The Journal of Gambling Business and Economics, Vol. 7, 2:

(29)

29 Simmons (2005) analizzano le partite di calcio inglesi e stabiliscono che le previsioni effettuate non possono essere migliorate da modelli statistici. In alcuni studi simili, Andersson, Edman & Ekman(2005), Song, Boulier & Stekler (2007) e Forrest & Simmons (2000) mostrano come anche i cosiddetti tipsters e gli esperti non riescono ad effettuare previsioni migliori in modo statisticamente significativo.

2.2 Il mercato delle scommesse sportive a quota fissa:

descrizione degli aspetti probabilistici.

La quota relativa al risultato di una competizione sportiva è il payoff che una ‘puntata’ dello scommettitore su un determinato pronostico comporta in caso di esito positivo: chiaramente perciò devono essere in funzione della probabilità che il pronostico si verifichi.

Un esempio può essere il caso di una partita di calcio che prevede nei 90 minuti tre opzioni come risultato finale, ovvero la vittoria della squadra di casa (1), il pareggio(X) e la vittoria della squadra in trasferta (2). Supponiamo che la probabilità associata al verificarsi dei tre esiti sia44:

(1) 50% (X) 30% (2) 20%.

Date le suddette probabilità, la quota sarà uguale all’inverso delle stesse; infatti le scommesse devono restituire al giocatore, nei casi positivi, un payoff che sia proporzionale al rischio a cui si è esposto, ovvero alla probabilità di perdere quanto giocato.

Di conseguenza le quote nel nostro esempio saranno45:

44 Per ora non ci interessa sapere come queste probabilità vengano calcolate, ma soltanto capire cosa si

intende per scommessa sportiva a “quota fissa”.

(30)

30 q(1) 2.00 q(X) 3.33 q(2) 5.00

Per ogni euro giocato, lo scommettitore riceverà come payoff, al netto dell’euro speso, rispettivamente 1, 2.33 o 4.00 euro, in base a quale esito abbia scelto come pronostico.

Le quote offerte da un qualsiasi bookmaker non potrebbero essere effettivamente quelle proposte nell’esempio precedente per due importanti motivi: innanzitutto se gli scommettitori puntassero in maniera equilibrata sui vari esiti (es. 500 euro su (1), 300 su (X), 200 su (2)) il bookmaker avrebbe un profitto pari a zero qualunque fosse l’esito del match46; inoltre, anche nel caso in cui non

scommettessero in maniera equilibrata, ci sarebbero situazioni asimmetriche che prevedrebbero potenziali vincite o perdite per il bookmaker. Per via delle potenziali perdite, anche il bookmaker starebbe scommettendo e questo non è nel suo interesse. Al fine di ovviare a queste problematiche e avere un profitto, i bookmakers devono quindi applicare un margine alla quota e ciò porterà una diminuzione del payoff dello scommettitore.

Supponendo di applicare un margine del 10% all’esempio precedente, in modo che le probabilità diventino “a favore del bookmaker”, le probabilità sarebbero così distribuite:

(1) 55% (X) 33% (2) 22%.

Le quote corrispondenti assumerebbero di conseguenza dei valori più bassi, pari a:

q(1) 1.818 q(X) 3.03 q(2) 4.545

L’equazione del profitto dell’azienda, utilizzando l’esempio precedente, si modificherebbe così:

esito 1) 500 + 300 + 200 - 500*1.818 = +90.9€ esito X) 500 + 300 + 200 - 300*3.03 = +90.9€

(31)

31 esito 2) 500 + 300 + 200 -200*4.545 = +90.9€

Quindi come si può notare per il bookmaker la situazione ideale è che, comunque vada a concludersi un evento, possa aggiudicarsi un profitto. Ovviamente una situazione come questa di perfetto equilibrio raramente si verificherà per il singolo bookmaker, ma è logico aspettarsi che, date le migliaia di eventi offerti, i bookmakers siano tutelati dal fatto che mediamente il profitto sarà effettivamente proporzionale al margine applicato. L’obiettivo principale dei bookmakers è perciò creare profitto e per raggiungere il proprio obiettivo, dovranno offrire sul mercato le quote in modo che siano alte a sufficienza per essere competitive ma abbastanza basse da farle restare proficue47.

Va aggiunto che non tutto il profitto elencato in precedenza sarà ad appannaggio della società di scommesse ma una parte ben determinata sarà da conferire allo Stato, qualunque sia l’esito dell’incontro. In Italia infatti il gioco della scommessa sportiva è un Monopolio di Stato e come tale sottopone i bookmakers a stringenti regole, una delle quali è la percentuale di imposta su quanto viene giocato da parte degli scommettitori (d’ora in avanti “movimento netto”). Sulle scommesse che prenderemo in considerazione, le singole a quota fissa, questa imposta è pari al 2% del movimento netto come determinato dall’art.4, comma 1, lettera B) punto 3), del D.Lgs.23 dicembre 1998, N.504 e nelle sue successive modifiche. Perciò, essendo il movimento netto pari a 200+300+500=1000€, la trattenuta sarà uguale a 20€ ed il profitto calerà così a 70.9€.

Nel nostro lavoro non cercheremo però di testare l’efficienza delle singole società di scommesse, come speso avviene in letteratura48, ma dell’intero mercato

dei bookmakers: grazie alla diffusione e allo sviluppo di queste società, sia

47 BUCHDAHL JOSEPH, Fixed odds sports betting, the essential guide. Highstakes, London, 2003 48 Si vedano ad esempio:

- XU, JASMINE SIWEI, Online sports gambling: a look into the efficiency of bookmakers’ odds

as forecasts in the case of English Premier League. Undergraduate Economics Honor Thesis,

University of California, Berkeley, 2011.

- GRAHAM I., STOTT H, Predicting bookmaker odds and efficiency for UK football. Applied Economics, 40, 99-109, 2008.

(32)

32 all’estero che in Italia, è possibile ormai per lo scommettitore scegliere, fra i tanti bookmakers presenti sul mercato, soltanto le quote più alte tra quelle offerte sull’esito di un incontro.

Per illustrare meglio il concetto prendiamo un caso concreto, il match di Serie A Udinese-Atalanta del 23 Febbraio 2014. Nella Tabella 2.1, proponiamo le quote effettivamente presenti sul mercato italiano un paio di giorni prima dello svolgimento dell’evento. BOOKMAKERS 1 X 2 MARGINE Bet2bet 1,75 3,30 4,80 8,3% Bet-at-home 1,7 3,40 5,20 7,5% Betclic 1,75 3,25 5,25 7,0% Betflag 1,77 3,45 4,70 6,8% BetItaly 1,79 3,43 4,69 6,3% Betpro 1,76 3,35 5,00 6,7% Better 1,75 3,45 4,75 7,2% Blubet 1,72 3,28 4,89 9,1% Bwin 1,75 3,30 5,00 7,4% Eurobet 1,77 3,40 5,00 5,9% Gioco Digitale 1,75 3,30 5,00 7,4% GiocoPiù 1,77 3,40 4,65 7,4% Interwetten 1,75 3,40 4,30 9,8% Intralot 1,75 3,40 5,35 5,2% Iziplay 1,75 3,40 4,85 7,2% Matchpoint 1,75 3,45 4,75 7,2% MediatelBet 1,76 3,35 5,00 6,7% MyBet 1,82 3,25 4,95 5,9% Paddypower 1,8 3,25 5,00 6,3% PuntoScommesse 1,77 3,40 4,65 7,4% Snai 1,75 3,40 4,75 7,6% Sportbet 1,77 3,40 4,65 7,4%

(33)

33 SportYes 1,75 3,40 5,00 6,6% Tipico 1,75 3,50 5,10 5,3% Totosi 1,75 3,45 5,00 6,1% Unibet.it 1,78 3,40 5,25 4,6% William Hill 1,83 3,20 5,00 5,9% Media 1,761 3,369 4,909 6,8%

Tab 2.1 (Fonte: www.bettinglife.it)

Se consideriamo un singolo bookmaker, ad esempio Snai, le quote offerte sono:

Udinese 1.75 Pareggio 3.40 Atalanta 4.75

Calcolando l’inverso delle quote siamo in grado di capire a quanto equivalga il margine applicato da Snai.

1.75-1 + 3.4-1 + 4.75-1 = 1.076

La somma restituisce un valore maggiore dell’unità, di conseguenza se scommettessimo su queste quote lo faremmo consapevoli di avere una parte del potenziale payoff assorbito dal margine, pari nel nostro caso a 7.6%.

Guardando per il momento solo al mercato dei bookmakers italiani, troviamo oltre 25 società che offrono quote su questo evento. Il margine medio intrinsecamente trattenuto è pari al 6.8%, il margine minore risulta essere quello applicato da Unibet (4.64%), mentre quello massimo è pari a 9.81% presso Interwetten.

(34)

34 Selezionando solo le maggiori quote offerte sull’esito 1x2 avremo:

q(1) = 1.83, WilliamHill q(X) = 3.5, Tipico q(2) = 5.35, Intralot. Se calcoliamo ora il margine, otteniamo:

1.83-1 + 3.5-1 + 5.35-1 = 1.019.

Il margine del mercato nel suo complesso sarà pertanto solo dell’1,9%, cosicché uno scommettitore che sceglierà, razionalmente, sempre la quota più alta sul mercato dovrà affrontare una gara con il bookmaker quasi alla pari, affrontando soltanto un piccolo svantaggio in termini di probabilità.

Se invece andiamo a calcolare la quota media tra quelle offerte dai 27 bookmakers presenti nel nostro esempio otteniamo:

(1) 1.761 (X) 3.369 (2) 4.909

Il margine è pari a 6.83%. Nelle analisi che faremo selezioneremo la quota più alta e la quota media per ogni esito in modo da valutare il comportamento e l’efficienza del mercato e non dei singoli bookmakers, come invece spesso effettuato in letteratura.

2.2.1 assenza di opportunità di arbitraggio

Il Principio Zero di ogni mercato economico è l’assenza di opportunità di arbitraggio, ovvero la possibilità di ottenere in un dato istante un profitto monetario positivo con un esborso iniziale nullo. Proviamo a spiegare come sarebbe possibile ottenere “pasti gratis” nel mercato dei bookmakers.

(35)

35 Torniamo alla partita utilizzata in precedenza come esempio,

Udinese-Atalanta. Le migliori quote sul mercato erano:

q(1): 1.83, WilliamHill q(X): 3.5, Tipico q(2): 5.35, Intralot.

Supponiamo ora che un bookmaker(Y) offra una quota “fuori mercato” sulla vittoria della Udinese, ad esempio pari a 2.00:

q(1): 2.00, Bookmaker Y q(X): 3.5, Tipico q(2): 5.35, Intralot.

Se calcoliamo ora il margine dei bookmakers (2.00-1+3.5-1+5.35-1

-1=-0.027) otteniamo un valore negativo: le probabilità sono diventate a sfavore dei bookmakers (97.3%). A seguito dell’ingresso del bookmaker Y per gli scommettitori sarebbe perciò possibile effettuare la seguente strategia di arbitraggio: ଵ଴଴଴ ௤(ଵ) = 500€ su esito 1; ଵ଴଴଴ ௤(௑) = 285.71€ su esito X; ଵ଴଴଴ ௤(ଷ) = 186.92€ su esito 2.

Qualunque sia l’esito della partita, il ricavo sarà perciò 1000€ a fronte di un costo pari a 972.65€49. Il payoff ottenuto, senza alcun rischio, sarebbe pari 27.35€.

Questa illustrazione potrebbe apparire irrealistica agli occhi dei meno esperti, ma non è così. Le opportunità di arbitraggio sono così frequenti da far

(36)

36 nascere siti dedicati allo sfruttamento delle stesse attraverso software in grado di piazzare le scommesse al momento in cui queste opportunità si presentano50. Un

po’ come succede nei mercati borsistici queste situazioni, seppur frequenti, non vengono segnalate come sinonimo di inefficienza in quanto, non appena si verificano, tendono a scomparire rapidamente. Un’eccessiva esposizione del bookmaker Y sull’esito1, e il conseguente aumento del flusso di scommesse puntate su questa quota porterà ad una diminuzione della quota stessa. Il meccanismo è analogo a quello del mercato borsistico: un aumento, per esempio, della domanda di un titolo causerà un incremento del proprio prezzo.

Un altro punto che è necessario sottolineare è che le quote che analizziamo sono dette “fisse” in quanto, una volta che è stata effettuata una scommessa, quella stessa rimane vincolata al valore della quota nel momento dell’accettazione. Sono definite “fisse” in modo da distinguerle da quelle dette “al totalizzatore” in cui il payoff in caso di esito positivo viene definito solo al momento della chiusura di tutte le scommesse sull’evento. Prima dell’accettazione della scommessa però, la quota offerta da ogni bookmaker su ogni evento può variare in funzione delle decisioni della società in qualsivoglia momento o direzione. Un’analisi che misuri queste variazioni, questi movimenti delle quote prima delle partite, sarebbe con ogni probabilità interessante e sorprendente ma non è raggiungibile con gli strumenti e i dati a nostra disposizione.

2.3 Efficienza del mercato delle scommesse sportive:

obiettivi di ricerca

L’obiettivo che si pone il nostro lavoro è un’analisi che cerchi di determinare se le quote offerte negli anni passati sull’esito delle partite di calcio

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37 dei maggiori campionati europei siano state efficienti o inefficienti. Quest’analisi verrà suddivisa in due sezioni:

a) Nel capitolo 3 effettueremo un’analisi delle quote in relazione alla forma debole di efficienza informativa. Verificheremo pertanto se le quote siano state formulate in modo che non ci possano essere dei sentieri di puntata in base ai quali sia possibile ottenere dei profitti che eccedano il rischio assunto, date le informazioni contenute nelle quote passate.

b) Nel capitolo 4 verificheremo la capacità delle quote nell’incorporare le informazioni disponibili pubblicamente, ovvero se il mercato delle scommesse sportive abbia la qualità di efficienza semi forte.

Sul punto a) seguiremo quanto proposto dalla letteratura economica che si è occupata dell’argomento, cercando di constatare se, come traspare dalla letteratura51, ci sia un errore sistematico nel quotare la squadra sfavorita (longshot

bias) e se ci siano differenze anomale tra le stime delle quote delle squadre che

giocano in casa rispetto a quelle in trasferta.

Per quanto riguarda il punto b) invece l’analisi sarà molto più originale perché è un caso meno studiato in letteratura. Verrà valutato il comportamento delle quote nel caso di cambio di allenatore: si cercherà di verificare se questa modifica strutturale delle squadre coinvolte causi inefficienze del mercato.

2.4 Il campione

I dati che abbiamo a disposizione, sono stati raccolti dal dataset

football-data.co.uk e riguardano sia l’esito che le quote delle partite di calcio dei quattro

51 Si vedano:

- CAIN M., LAW D., PEEL D., The favourite-loghshot bias and market efficiency in UK football

betting. Scottish Journal of Political Economy, 47, 25-36, 2000.

- FORREST D., SIMMONS R., Globalisation and efficiency in the fixed-odds soccer betting

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38 maggiori campionati al mondo, la Premier League inglese, la Liga spagnola, la Serie A italiana e la Bundesliga tedesca. Le stagioni considerate sono le ultime sette concluse nel momento in cui scriviamo, ovvero dal 2006/7 al 2012/2013 per un totale quindi di 28 stagioni e 10122 partite.

Le quote per ogni esito 1x2 sono state selezionate da football-data.co.uk in base a due criteri, le più alte e le medie tra quelle presenti su betbrain.com, un portale che raccoglie tutte le quote presenti sul mercato inglese ed europeo dei bookmakers.

È necessario sottolineare come non sia pertanto solo il mercato italiano quello a cui faremo riferimento; infatti un’analisi delle quote offerte solamente in Italia ha diversi ordini di complessità nonché di distorsione:

a) La percentuale di ritenuta del nostro Stato sul movimento totale è variato considerevolmente negli ultimi anni52 e ciò porterebbe

distorsioni alla nostra analisi; ampliando invece il mercato delle scommesse al resto dell’Europa, le variazioni legislative dovrebbero risultare meno influenti;

b) Solamente negli ultimissimi anni l’offerta si è stabilizzata con un ampio ventaglio di bookmakers e quindi avremmo i nostri risultati molto influenzati dall’ampio margine che rimarrebbe sulle quote degli anni più lontani;

c) Ultimo punto, ma probabilmente il più importante, la minore complessità nell’ottenere i dati, in particolar modo su un orizzonte temporale vasto.

La scelta di questo dataset, nonché l’orizzonte temporale, è stata ripresa dalla pubblicazione di Costantinou & Fenton “Profiting from arbitrage and odds

biases of the European football gambling market” pubblicato in The Journal of

Gambling Business and Economics nel 2013. In questo articolo gli obiettivi di

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39 ricerca sono simili ai nostri e pertanto abbiamo deciso di seguire lo stesso tipo di dataset.

I dati a nostra disposizione, sono stati raccolti in un momento casuale prima dell’inizio delle partite tra un numero medio di circa 40 bookmakers per incontro. Facendo riferimento a quanto scritto nel paragrafo 2.2.1 sul principio di non arbitraggio, osserviamo che, selezionando le quote massime presenti sul mercato, una percentuale sorprendente di partite presenta quote tramite le quali sarebbe possibile fare arbitraggio (15.6%). Questa percentuale scende però drasticamente richiedendo un margine di arbitraggio superiore all’1% (solo il 3% delle partite analizzate).

Per quanto fosse necessario fare questa premessa, sul principio di non arbitraggio, per comprendere meglio il mercato dei bookmakers, non ci concentreremo ulteriormente su questo punto e possiamo rimandare sull’argomento al lavoro di Costantinou & Fenton (2013) che utilizza un campione quasi combaciante con il nostro. Infatti, nonostante possa essere interessante svolgere un’analisi sulle possibilità di arbitraggio, questa parte non è negli obiettivi della nostra ricerca.

2.4.1 Il valore dei margini.

Il valore dei margini intrinsechi nelle quote massime presenti sul mercato dei bookmakers, è diminuito in maniera consistente negli ultimi sette anni vista la maggiore competitività dal lato dell’offerta. Conseguentemente il valore atteso di ogni scommessa avrà avuto, per gli scommettitori, in media risultati più bassi nelle prime stagioni rispetto alle ultime. Nella tabella successiva possiamo vedere l’evoluzione del valore dei margini medi intrinsechi nelle quote massime, suddivisi per anni e per campionati.

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Tab 2.2 (Fonte: Rielaborazione dati www.football-data.co.uk)

È evidente perciò come l’ampliarsi del mercato delle scommesse, soprattutto tramite il canale internet, permetta di scommettere praticamente “alla pari” con i bookmakers quando si scelgono le quote più alte. Le nostre future analisi verranno pertanto influenzate dai margini, in quanto nel 2007 il margine medio per le quote massime era uguale a 2.29%, mentre nel 2013 è pari solamente allo 0.26%.

Figura 2.1 (Fonte: Rielaborazione dati www.football-data.co.uk)

0,00% 0,50% 1,00% 1,50% 2,00% 2,50% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Margine medio sulle quote massime

SerieA Liga Premier League Bundesliga

Serie A Liga P. League Bundesliga Media 2007 2,27% 2,74% 1,90% 2,25% 2,29% 2008 1,57% 1,72% 1,45% 1,41% 1,55% 2009 0,95% 0,87% 0,67% 0,56% 0,77% 2010 0,95% 0,81% 0,74% 0,85% 0,84% 2011 0,96% 0,71% 0,63% 0,58% 0,73% 2012 0,66% 0,49% 0,57% 0,46% 0,55% 2013 0,38% 0,21% 0,28% 0,16% 0,26%

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Conclusione

L’obiettivo di questo capitolo era quello di effettuare una breve review della letteratura economica sul fenomeno del gioco d’azzardo. Abbiamo visto che i due filoni principali di studio sono quelli relativi alla finanza pubblica e alla microeconomia. Da questo secondo filone, abbiamo selezionato un particolare indirizzo di ricerca, ovvero l’analisi dell’efficienza del mercato del gioco della scommessa sportiva.

Dopo aver dato una chiara definizione di efficienza in forma debole, semi forte e forte, abbiamo tracciato le idee che cercheremo di sviluppare nel prosieguo della tesi. Nell’ultima parte di questo capitolo è stato spiegato il funzionamento, a livello generale, del mercato delle scommesse e, infine, è stato descritto il campione che sarà alla base della nostra analisi.

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