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Il Fondo Castagna della Biblioteca Comunale di Città Sant'Angelo : storia - catalogazione - trascrizione note manoscritte.

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Corso di Laurea magistrale

(ordinamento ex D.M. 270/2004)

in Storia e gestione del patrimonio

archivistico e bibliografico

Tesi di Laurea

Il Fondo Castagna

della Biblioteca Comunale

di Città Sant'Angelo:

storia – catalogazione – trascrizione note manoscritte.

Relatore

Chiar.ma Prof.ssa Dorit Raines Correlatore

Chiar.ma Prof.ssa Flavia De Rubeis

Laureanda Giada Cotellucci Matricola: 849764 Anno accademico 2015/2016

(2)

INDICE

pag.

INTRODUZIONE 4

CAPITOLI:

1. STORIA DELLA FAMIGLIA CASTAGNA 5

1.1 Città Sant'Angelo 5

1.2 Famiglia Castagna 9

1.2.1 Michelangelo Castagna 15

1.2.2 Pasquale Castagna 21

1.2.3 Nicola Castagna 25

2. STORIA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE 28

“NICOLA CASTAGNA”DI CITTÀ SANT'ANGELO

3. IL FONDO CASTAGNA 38

4. PROVENIENZA DEI LIBRI DEL FONDO CASTAGNA 45

4.1 Appunti 46 4.2 Dediche 46 4.3 Disegni 49 4.4 Ex libris 49 4.5 Firme 50 4.6 Note di possesso 50 4.7 Omaggi 51 4.8 Timbri 53 CONCLUSIONI 54

(3)

pag.

APPENDICI:

1. CATALOGO TOPOGRAFICO 55

2. CATALOGO PER ARGOMENTI 383

3. CATALOGO PER AUTORI 435

4. NOTE MANOSCRITTE 470

BIBLIOGRAFIA 619

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INTRODUZIONE

La presente tesi ha lo scopo di restituire l'integrità al Fondo donato dal patriota, filologo e letterato Nicola Castagna (1823-1905) nel 1904 al Comune di Città Sant'Angelo (Pescara), partendo dalla convinzione che una biblioteca privata, attraverso i libri che la costituiscono, continui a raccontarci nel tempo, del suo fondatore, e di conseguenza della sua formazione, dei suoi interessi e della sua personalità.

Nel primo capitolo della tesi si ricostruisce la storia della famiglia Castagna, composta dai genitori Michelangelo Castagna e Raffaella Della Cananea, e dai loro cinque figli: Pasquale, Nicola, Marianna, Diomira e Giuseppe. In particolar modo si approfondisce la figura del padre Michelangelo e dei figli Nicola e Pasquale per la loro intensa attività nel campo politico e letterario.

Nel secondo capitolo viene ricostruita la storia della “Biblioteca Comunale Nicola Castagna” di Città Sant'Angelo, proprio per le vicende che hanno caratterizzato la sua costituzione; a partire dal testamento lasciato da Nicola Castagna nel 1904, dove si prevede espressamente l'istituzione di una Pubblica Biblioteca Comunale Angolana, all'attuale configurazione e organizzazione.

Con il terzo capitolo si prende in esame l'unico lavoro di catalogazione svolto sul Fondo Castagna, rappresentato dalla tesi della Dott.ssa Rossana Acunzo, realizzata nel 1977 per la Libera Università degli Studi “G. D'Annunzio” di Pescara. Il catalogo alfabetico cartaceo di una sola parte del Fondo, contenuto nel lavoro in esame, ha posto l'esigenza di costituire un nuovo catalogo topografico digitale con l'obiettivo di restituire l'integrità originaria alla Biblioteca Castagna.

Nel quarto capitolo vengono riportate le trascrizioni delle note manoscritte, con l'individuazione dei contatti e delle relazioni che la Famiglia Castagna intratteneva con i personaggi illustri dell'epoca, con l'intento di ricostruire la provenienza dei vari libri.

(5)

CAPITOLO 1. STORIA DELLA FAMIGLIA CASTAGNA 1.1 Città Sant'Angelo

Posta a 325 metri sul livello del mare ed a circa 10 km dall'Adriatico, la cittadina di Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara, è adagiata su un belvedere naturale da cui è possibile osservare il Gran Sasso, a destra, e la costa, a sinistra. Città Sant'Angelo, inoltre, può essere considerata rappresentativa dell'intera zona collinare abruzzese, sia per il valore del suo patrimonio architettonico ed ambientale, sia per i caratteri tipologici e dimensionali. 1

La storia di Città Sant'Angelo ha inizio nel periodo romano, quando “Angulum” (di cui gli abitanti conservano ancora il nome “angolani”), viene nominata da Plinio il Vecchio nella descrizione delle terre vestine nel libro Naturalis Historia, in cui viene rappresentata come una vasta comunità dedita

1 C. VARAGNOLI, La costruzione tradizionale in Abruzzo: fonti materiali e tecniche costruttive dalla fine del

Medioevo all'Ottocento, Roma, 2008, p. 171

2 Ubicazione di Città Sant'Angelo

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alla coltivazione della vite ed allo sfruttamento delle saline. 2

Il primo atto ufficiale conosciuto dove viene citato il comune è datato 13 ottobre 875, nel cui testo si fa riferimento ad una concessione dell'imperatore Ludovico II il quale accorda un privilegio al Monastero di Casauria sul luogo Civitate Sancti dove si trovano un castello ed un porto. Il numero di ritrovamenti archeologici testimoniano le origini della città al periodo romano. 3

L'abitato vestino-romano fu probabilmente distrutto nell'alto Medioevo; successivamente furono i Longobardi a ricostruire il paese ex novo: organizzarono un Castrum fortificato e introdussero la devozione all'Arcangelo Michele. Ma nel 1239 fu nuovamente distrutta da Boemondo Pissone, giustiziere di Federico II, in quanto gli abitanti si schierarono dalla parte di Papa Gregorio IX. Lo sviluppo urbano che seguì si articola in tre momenti storici:

I. la ricostruzione del nucleo fortificato a semicerchio, del 1240;

II. l'ampliamento delle chiese esistenti e la realizzazione di monasteri, nella prima metà del XIV secolo;

III. la conclusione della ricostruzione, nel XVII secolo. 4

Con il Trattato di Aquisgrana, nel 1748, Città Sant'Angelo passò definitivamente sotto il Regno di Napoli fino all'Unità d'Italia.

Nel 1814 il paese, insieme ai comuni di Penne, Castiglione Messer Raimondo e Penna Sant'Andrea fu protagonista delle prime sollevazioni della Carboneria del Risorgimento italiano; rivolta repressa dalle truppe di Gioacchino Murat. Prima dell'annessione al Regno di Sardegna, futuro Regno d'Italia, Città Sant'Angelo fu capoluogo, dal 1837 al 1848, del Distretto di Città Sant'Angelo, un'unità amministrativa dell'Abruzzo Ulteriore Primo (la futura Provincia di Teramo). 5

2 Visit Città Sant'Angelo, http://www.visitacsa.it/pagine/cenni_storici, in data 21 settembre 2016

3 P. DE CAROLIS, “La storia di Città Sant'Angelo”, in Civitaresi. Città Sant'Angelo: sinfonia di luce, a cura di P. De Carolis, G. Gabriele, G. Di Paolo, San Giovanni Teatino, 2008, p. 15

4 G. GABRIELE, “Nascita e crescita urbana del centro storico di Città Sant'Angelo”, in Civitaresi. Città Sant'Angelo:

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Molti personaggi illustri, impegnati in vari settori professionali, ma anche in settori della pubblica amministrazione e dell'attività politica, erano originari o hanno soggiornato per un periodo di tempo a Città Sant'Angelo. Tra questi possiamo ricordare:

 Francesco De Blasiis (Città Sant'Angelo, 4 luglio 1807 – Roma, 31 agosto 1873), politico ed agronomo;

 Pasquale Baiocchi (Città Sant'Angelo, 12 agosto 1847 – Città Sant'Angelo, 10 luglio 1907), pirotecnico e patriota;

 Daniele Giampietro (Città Sant'Angelo, 1850 – Città Sant'Angelo, 29 aprile 1906), storiografo ed insigne ricercatore e trascrittore di codici aragonesi;

 Rosolino Colella (Città Sant'Angelo, 4 febbraio 1864 – Palermo, 8 marzo 1940), medico neurologo, scienziato e rettore dell'Università di Palermo;

 Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936), drammaturgo, scrittore, poeta italiano e Premio Nobel per la Letteratura nel 1934. Fu, inoltre, presidente della Commissione nella sessione d'esame 1905-1906 nell'Istituto “Bertrando Spaventa” di Città Sant'Angelo. Della sua permanenza nella cittadina abruzzese resta una traccia indelebile nella novella Notte, compresa nel I volume di Novelle per un anno. A giudicare dal testo non sembra che lo scrittore sia rimasto particolarmente entusiasta del paese:

Prima che in Abruzzo era stato professore un anno in Calabria; un altro anno, in Basilicata. A Città Sant'Angelo, vinto e accecato dal bisogno cocente e smanioso d'affetto che gli riempisse il vuoto in cui si vedeva sperduto, aveva commesso la follia di prender moglie; e s'era inchiodato lì, per sempre.

La moglie, nata e cresciuta in quell'alto umido paesello, privo anche d'acqua, coi pregiudizii angustiosi, le gretterie meschine e la scontrosità e la rilassatezza della pigra sciocca vita provinciale, anziché dargli compagnia, gli aveva accresciuto attorno la solitudine, facendogli sentire ogni momento quanto fosse lontano dall'intimità d'una famiglia che avrebbe dovuto esser sua, e nella quale invece né un suo pensiero, né un suo sentimento riuscivano mai a penetrare. 6;  Vincenzo Ranalli (Città Sant'Angelo, 18 novembre 1870 – Città Sant'Angelo, 10 marzo

1931), notaio, poeta e autore di poemetti di vita angolana;

 Pasquale Coppa Zuccari (Città Sant'Angelo, 21 maggio 1873 – Siena, 25 dicembre 1927), giurista e filantropo.

Nell'immagine seguente vengono indicati i palazzi di residenza degli illustri personaggi appena citati, tutti ubicati in Corso Vittorio Emanuele.

Carolis, G. Gabriele, G. Di Paolo, San Giovanni Teatino, 2008, p. 16

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Michelangelo Castagna Francesco De Blasiis Rosolino Colella Vincenzo Ranalli Daniele Giampietro Pasquale Coppa Zuccari Famiglia Castagna

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1.2 Famiglia Castagna

A Città Sant'Angelo nel corso del '800 si distinse, tra le altre, la famiglia Castagna con i genitori Michelangelo Castagna e Raffaella Della Cananea, e loro cinque figli: Pasquale, Nicola, Marianna, Diomira e Giuseppe. I primi due figli si impegnarono, insieme al padre, nella vita politica; degli altri siamo a conoscenza solo dell'anno di nascita e dell'anno di morte per Marianna (1828-1899) e Diomira (1834-1920), esclusivamente dell'anno di morte per Giuseppe (1862).

5 Albero genealogico Famiglia Castagna

Nella ricostruzione dell'albero genealogico, basata sugli atti di decesso consultabili sul portale

Antenati. Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica (www.antenati.san.beniculturali.it) e su una dedica di Nicola Castagna contenuta nel libro La sollevazione d'Abruzzo nell'anno 1814, è stato possibile individuare l'intero nucleo famigliare. La famiglia Castagna, infatti, comprese anche due figlie, Marianna e Diomira, non nominate nella tesi della Dott.ssa Rossana Acunzo intitolata

Catalogazione dei libri della donazione Castagna, nucleo iniziale della Biblioteca Comunale di Città Sant'Angelo. 7

7 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78

Reparata De Vincentiis Michelangelo Castagna Raffaella Della Cananea Nicola Castagna Pasquale Castagna Francesco Castagna Marianna Castagna Diomira Castagna Giuseppe Castagna

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Pasquale Castagna Età: 68

Padre: Michelangelo Castagna Madre: Raffaella Della Cananea

Comune/Località: Città Sant'Angelo, Pescara, Italy Data: 17 Mar 1887

Tipologia di atto: Morti

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Nicola Castagna Età: 81

Padre: Michelangelo Castagna Madre: Raffaella Della Cananea

Comune/Località: Città Sant'Angelo, Pescara, Italy Data: 02 Mar 1905

Tipologia di atto: Morti

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Marianna Castagna Età: 71

Padre: Michelangelo Castagna Madre: Raffaella Della Cananea

Comune/Località: Catignano, Pescara, Italy

Data: 28 Feb 1899 Tipologia di atto: Morti

Coniuge: Domenico Vicentini

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Diomira Castagna Età: 86

Padre: Michelangelo Castagna Madre: Raffaella Della Cananea

Comune/Località: Città Sant'Angelo, Pescara, ItalyData: 09 Jan 1920 Tipologia di atto: Morti

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10 Dedica di Nicola Castagna ne La sollevazione d'Abruzzo nell'anno 1814

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1.2.1 Michelangelo Castagna (1783-1865)

Medico patriota

Nacque a Città Sant'Angelo (Pescara) il 21 febbraio 1783, dai coniugi Francesco Castagna e Reparata de' Vincentiis. Sin da piccolo la madre dovette occuparsi della sua educazione e istruzione, in quanto il padre venne a mancare prematuramente. 8

Michelangelo Castagna frequentò i seminari di Atri (Teramo) e di Chieti, che corrispondono come percorso formativo all'attuale liceo ginnasio. 9

Successivamente si trasferisce a Napoli per proseguire negli studi universitari in medicina, dove ebbe come insegnante il dottore Niccola D'Andria, ritenuto, insieme al dottor Cotugno, tra le persone più autorevoli ed ascoltate nel campo

8 L. DRAGONETTI, Notizie sul Dottor Michelangelo Castagna, Teramo, 1866, p. 3

9 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78, p. 5

11 Ritratto di Michelangelo Castagna

12 Targa apposta in Corso Vittorio Emanuele n. 128 a Città Sant'Angelo

(16)

della medicina in quella città. Il 23 luglio 1806 si laureò presso l'Università di Salerno, ritenuta all'epoca la culla della medicina moderna. 10 Dopo il percorso universitario, iniziò a svolgere la

professione medica a Napoli.

La permanenza in quella città, allora capitale del Regno di Napoli, lo formò anche intellettualmente tanto da avvicinarsi alle nuove idee repubblicane delle quali condividerà i valori di libertà, giustizia ed indipendenza. 11

Il nome e la fama di Michelangelo Castagna sono legati ai moti insurrezionali del 1814 in Abruzzo contro la monarchia di Gioacchino Murat, re di Napoli. Egli fu il protagonista insieme ai “cugini buoni”: Filippo La Noce (medico a Città Sant'Angelo) e don Domenico D'Andreamatteo, detto Marulli (canonico di Città Sant'Angelo); tutti e tre appartenenti alla vendita carbonara di Città Sant'Angelo. 12

Il 25 marzo 1814 a Pescara, in occasione della festa della santissima Annunziata, erano previsti grandi festeggiamenti in onore di Annunziata Carolina Bonaparte (sorella di Napoleone e consorte di Murat). I cospiratori prevedevano una sollevazione popolare che sarebbe dovuta scattare dopo un

10 L. DRAGONETTI, Notizie sul Dottor Michelangelo Castagna, Teramo, 1866, p. 4 11 loc. cit.

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colpo di pistola sparato in aria come segnale di inizio rivolta. Le cose però andarono diversamente: la sera precedente l'insurrezione, un carbonaro pescarese svelò i piani dei rivoltosi al capitano Filieu che comandava la guarnigione murattiana dislocata nella piazzaforte di Pescara. Il capitano francese, ricevuta la soffiata dal traditore, fece chiudere ogni via di accesso alla città, recuperò le armi e le munizioni nascoste nei carri e i carbonari furono costretti a fuggire.

Fallita la rivolta di Pescara, il Castagna e i “cugini buoni”, di ritorno a Città Sant'Angelo, si riunirono quella stessa notte, e decisero di far ripartire la sommossa proprio da Città Sant'Angelo il 27 marzo 1814: il suono delle campane sarebbe stato il segnale per tutti i carbonari che sarebbero dovuti scendere armati per le strade del paese. Una volta imprigionati i soldati murattiani, ai rivoltosi si unì la popolazione al grido di “Viva la libertà, viva la carboneria!”. 13

Castagna, Marulli e La Noce, liberata Città Sant'Angelo, entrarono a far parte del governo provvisorio della città, che adottò diversi provvedimenti importanti come la riduzione del prezzo del sale e il controllo militare delle vie di entrata al paese. Il giorno seguente, per sostenere i carbonari angolani, arrivò da Penna S. Andrea il capitano Bernardo De Michaelis a capo di 200 carbonari. La reazione di Gioacchino Murat non si fece attendere, ed il giorno di Pasqua (10 aprile 1814), fece marciare verso Città Sant'Angelo un esercito di 5.000 uomini provenienti dalle città vicine, con cavalleria e cannoni.

Michelangelo Castagna, però, decise di abbandonare la città senza opporsi all'esercito comandato dal generale Florestano Pepe. Il re Gioacchino Murat fece comunque presidiare Città Sant'Angelo e i paesi vicini, con l'intento di scovare e punire i responsabili della rivolta. 14 Il 15 maggio Castagna,

Marulli e La Noce furono arrestati e portati alla Corte Militare di Chieti per essere giudicati. Luigi Dragonetti, nella sua opera Notizie sul Dottor Michelangelo Castagna racconta:

Sopravvenuta la notte alta lungo la via, il capo della scorta volle assicurarsi di loro legandoli, ma essendo gia bujo, il Castagna fè resistenza a chi voleva aflunarlo, e mosso da impulso soprannaturale con magnanimo sforzo si precipitò di là da una siepe, e cadde in una cavata, e nel cadere ebbe contusa una gamba, e perduto il cappello. La truppa fece fuoco sul fuggitivo, ma nell'oscurità mal diresse i suoi colpi, e lo ricercò indarno per la muta campagna. Egli si rimase accovacciato nella cavata finchè sentisse allontanata la scorta co' due suoi sventurati compagni, e quindi cercò ricovero nella prossima casetta di un onesto contadino, nella quale accolto rimase il giorno e la notte seguente, e di poi si diresse ad Atri ove una sua sorella colà maritata lo ritenne lungamente chiuso in una segreta. Il barone Nolli, commissario di re Gioacchino, pose sul di lui capo una taglia di 300 ducati; e riuscendo vano ogni mezzo per riaverlo nelle mani, fece arrestare la sua vecchia madre, ed una sorella nubile, che ben legate furono condotte a Chieti, ed in ogni guisa tormentate in una fetida prigione per aver notizia del luogo del suo rifugio, e quelle anime forti tutto soffrirono anziché rivelare il segreto. 15

13 loc. cit. 14 loc. cit.

(18)

Castagna riuscì a salvarsi, ma i suoi compagni furono fucilati in Piazza a Penne il 17 luglio, e dopo essere stati decapitati, le loro teste furono appese alla porta d'ingresso di Città Sant'Angelo e lasciate lì fino alla totale consumazione. Uno spettacolo macabro, di fronte al quale i parenti furono persino costretti ad applaudire e a gridare “Viva il Re!”. 16 Ormai salvo, il Castagna rimase nascosto per 14

mesi, e tornò allo scoperto una volta avvenuta la fuga del Murat. 17

Nel 1820 venne eletto al Parlamento napoletano, all'interno del quale lottò soprattutto per l'affermazione dei principi di libertà e giustizia. Inoltre, nello stesso anno, Castagna accusò il Ministro dell'Interno Giuseppe Zurlo di tradimento della Costituzione e dei valori della patria. 18

L'anno seguente, la minaccia di invasione tedesca spinse il Parlamento a conferire al Castagna poteri di controllo sulle costiere del Regno; con lo scioglimento del Parlamento e la revoca della Costituzione nel maggio 1821, dovette subire ulteriori persecuzioni e minacce.

Ripristinato il potere assoluto, fu costretto per parecchi mesi dal ministro di Polizia, al domicilio coatto in Napoli a causa delle sue idee libertarie. 19 Nel 1848 fu nominato Delegato organizzatore

della provincia di Teramo, e alle elezioni tenute lo stesso anno, fu nuovamente eletto deputato al Parlamento. Nel 1849, si ritirò definitivamente nella sua città natale dove riprese ad esercitare la professione medica. 20

Morì l'11 ottobre 1865. Il suo feretro fu pianto dai notabili della città, dagli amici e dal popolo di cui ebbe sempre a cuore il benessere, a tal punto che i canonici non vollero essere pagati dei funerali. 21

16 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Michelangelo”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo, Vol. II, Castelli, 2006, p. 241

17 L. DRAGONETTI, Notizie sul Dottor Michelangelo Castagna, Teramo, 1866, p. 8

18 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Michelangelo”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo, Vol. II, Castelli, 2006, p. 241

19 R. AURINI, Voce “Castagna Michelangelo”, Dizionario bibliografico della Gente d'Abruzzo, Vol. I, Teramo, 1952, p. 390

20 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Michelangelo”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo,

14 Targa apposta in Corso Vittorio Emanuele n. 183 a Città Sant'Angelo

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15 Lapide dedicata a Michelangelo Castagna a Città Sant'Angelo

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Luigi Dragonetti, all'interno della sua opera Notizie sul Dottor Michelangelo Castagna, dedica queste parole:

Fu padre, di famiglia autorevole, e tale da incutere venerazione, e rispetto. Come professore dell'arte salutare fu egli de' più illustri del suo tempo, e in 60 anni di esercizio non so se al più in due casi fallirono i suoi prognostici, e largo dell'arte sua ai poveri, e fin la vigilia della sua morte, dal letto in cui giaceva, salvò un bambino morente al solo racconto del male che potè fargliene l'afflitta madre. In tutto il corso della vita, del continuo travagliata dalle persecuzioni governative, mostrò la imperturbabilità del sapiente, e la forza che dà la costanza del sentirsi puro. Oltre l'assiduo studio delle scienze naturali e politiche, sentì egli molto innanzi in fatto di letteratura. Or egli vive nella memoria e nella benedizione del popolo che lo elesse a suo rappresentante ne' Parlamenti del 1820 e del 1848, ed i figli, a' quali ha lasciato la invidiabile eredità di un nome senza macchia, e chiaro per dottrina, e probità non ismentita mai nelle fasi di una lunga, ed affannosa via, in lui si specchiano ammirando, e ne ritraggono fedelmente la bella e dignitosa immagine. 22

16 Iscrizione dedicata a Michelangelo Castagna

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1.2.2 Pasquale Castagna (1819-1887) Patriota e letterato

Pasquale Castagna, figlio di Michelangelo Castagna, nacque a Città Sant'Angelo il 19 novembre 1819. Della sua educazione religiosa si occupò il sacerdote Domenico Gatti, di origine napoletana, che in quel periodo era ospite presso la famiglia Castagna come perseguitato religioso in seguito alla leggi napoleoniche. 23

Alla sua formazione contribuì in modo significativo il padre Michelangelo che gli insegnò la lingua e la letteratura latina, la lingua francese, la geografia, la mitologia, il galateo e gli fece apprezzare gli scritti di Dante Alighieri, che costituiranno la base per i successivi studi. 24

Il padre per permettere al giovane Pasquale, ormai sedicenne, di approfondire gli studi, decise di farlo trasferire a L'Aquila presso la famiglia degli zii dove venne seguito con particolare attenzione dall'anziana zia Angela. 25

Durante il periodo di permanenza a L'Aquila, Pasquale Castagna ebbe come compagni di studi il

23 A. DE CAMILLIS-BAIOCCHI, Tesi di laurea “Studio su Pasquale Castagna”, 1970-71, p. 8 24 Ibid., pp. 8-9

25 Ibid., pp. 10-11

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figlio del marchese Dragonetti, G. C. Pica, Silvio Spaventa, Angelo Camillo De Meis e gli Auriti. 26

Successivamente Pasquale si trasferì a Ortona (Chieti) per frequentare la scuola privata del teologo Domenico Pugliese, dove continuò gli studi di diritto, approfondendo contemporaneamente gli studi di teologia. 27 Non soddisfatto degli studi svolti a Ortona, Castagna si trasferisce a Napoli dove si

dedicò allo studio delle Scienze Mediche. 28

Negli anni 1840 a Napoli primeggiava la scuola letteraria di Basilio Puoti di cui Castagna fu discepolo e appartenente a quell'ambiente culturale che lo portò a pubblicare recensioni in molti giornali napoletani. 29 Per un breve periodo Castagna frequentò anche la scuola del Galuppi, ma per

il suo spirito libero, di ricercatore originale ed artista, continuò nella ricerca di contatti con i migliori scrittori dell'Italia meridionale. Successivamente è grazie all'intervento di Carlo Massimissa di Presterà, redattore del giornale napoletano Ominibus, che entrò in amicizia con il cavaliere Giuseppe Di Cesare direttore del giornale Progresso. 30

Giuseppe Di Cesare notò immediatamente la bravura e la perspicacia del giovane Pasquale Castagna, tanto da affidargli la nomina di segretario della redazione del giornale Progresso, ritenuto uno tra i più importante dell'epoca. 31 La sua occupazione principale divenne quella di esaminare e

pubblicare su numerose riviste, tutte le opere storiche, filosofiche e letterarie che venivano stampate in quel periodo, collaborando contestualmente con periodici come: Poliorama, Lucifero, Giornale

Abruzzese e Gran Sasso d'Italia. 32

Nello stesso periodo iniziò a frequentare gli ambienti politici e rivoluzionari, caratterizzati da un'intensa attività antiborbonica, stringendo amicizia con personalità di rilievo quali Carlo Poerio e Silvio Spaventa. Il Castagna strinse una grande amicizia con Giuseppe Orazi di Gioia dei Marsi (L'Aquila) che lo introdusse nell'ambiente carbonaro napoletano e lo mise in relazione con i patrioti abruzzesi. Da quel momento lo scrittore angolano iniziò a curare la corrispondenza, col metodo delle lettere cifrate 33, per conto dei carbonari verso Giuseppe Orazi che a sua volta corrispondeva a

26 Ibid., p. 14 27 Ibid., p. 15 28 Ibid., p. 16 29 Ibid., pp.16-17 30 Ibid., p. 18

31 O. ALBI, In memoria di Pasquale Castagna, Teramo, 1887, pp.4-5 32 loc. cit.

33 A. DE CAMILLIS-BAIOCCHI, Tesi di laurea “Studio su Pasquale Castagna”, 1970-71, pp. 22-23

A tal proposito lo stesso Castagna così affermava: “Ecco il modo che tenea. In un pezzo di carta c'erano questi segni 1-4, 2,7, 3-9; 4-1, 5-6 e così via. Si scriveva una lettera. Il numero uno ad esempio indicava il primo verso della lettera, mentre il quattro, la quarta parola di esso verso e così via. E avrai la corrispondenza patriottica. Gli spazi che rimanevano nei versi si riempivano di altri concetti nei quali dovevano cadere tanto a proposito la quarta la settima e la nona parola da uscirne un senso lontano le mille miglia da quello che si voleva esprimere”. Quella cartolina, dove stavano segnati i numeri il Castagna la custodiva dentro l'imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis, volgarizzata

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Clemente De Cesaris da Penne (Pescara).

In questo periodo la sua attività e quella di altri patrioti, diede vita alla pubblicazione del Corriere

italiano, un giornale di tendenze liberali, censurato già al primo fascicolo. In seguito al suo impegno

politico e letterario, Pasquale Castagna, come la maggior parte delle personalità a lui vicine o con i medesimi ideali costituzionali, venne sottoposto a continui controlli da parte della polizia borbonica. Il contesto politicamente avverso e la necessità di assistere il padre ormai anziano e quasi cieco, lo indussero a tornare a Città Sant'Angelo nel 1847, dove riprese l'attività medica, gli interessi letterari e ricoprì diverse cariche pubbliche. Infatti, la professione medica venne ben presto messa in disparte a favore di altre attività sociali, ricoprendo vari incarichi come: Consigliere del Distretto, Sovrintendente delle carceri, Priore della Confraternita del SS. Rosario. 34 Nello stesso

periodo propose al Conte Vitti la prima istituzione di una Cassa di Risparmio per tutto il Regno delle Due Sicilie, poi divenuto nel 1879 il primo Monte dei Pegni d'Italia. 35

L'ambizione del Castagna, di scrivere un'opera sul Diritto costituzionale, fu resa possibile solo in seguito al suo ritorno a Napoli nel 1860, dove riuscì ad ottenerne la pubblicazione. 36

Negli anni successivi, grazie al suo amico Silvio Spaventa, ricoprì diversi incarichi pubblici e nel 1861, con la realizzazione dell'Unità d'Italia, Castagna fu inviato presso i nuovi uffici del ministero di Torino.37 Il ritorno di Pasquale Castagna a Città Sant'Angelo avvenne nel 1862 per l'improvvisa

morte del fratello Giuseppe, dedicandosi per alcuni anni agli studi personali e all'insegnamento gratuito per i giovani del paese che svolgeva, inizialmente, presso la sua abitazione e successivamente in una scuola serale. 38

Per ottenere ulteriori informazioni per la realizzazione delle sue principali opere, tra cui La storia

d'Italia dell'Evo Mitologico sino al nostro vivente, nel 1865 si recò a Firenze per far visita al

maestro Niccolò Tommaseo, dove fece parte di un nucleo di studiosi che si erano formati attorno allo storico Pietro Vieusseux. 39

Nel 1867, all'età di 48 anni, tornò definitivamente a Città Sant'Angelo, da dove mantenne una fitta corrispondenza con gli amici conosciuti a Firenze. Un particolare curioso è che in questo periodo Castagna, nei suoi scritti, riprese ad utilizzare l'antica firma composta dalla sigla XYZ, imitando Niccolò Tommaseo che nei suoi lavori si firmava con la sigla KKY. Un espediente che per Castagna non voleva presupporre un anonimato o una mancanza di responsabilità delle proprie azioni e

34 Ibid., p. 26 35 Ibid., pp. 26-27 36 Ibid., p. 31 37 Ibid., pp. 31-33 38 Ibid., pp. 33-37 39 Ibid., pp. 37-44

(24)

opinioni, ma tanto era sicuro del suo operare in buona fede. 40

Morì a Città Sant'Angelo il 17 marzo 1887, mentre era occupato nella revisione della sua autobiografia, e nell'aggiornamento e conclusione della sua più grande opera La storia

d'Italia nell'Evo Mitologico sino al nostro vivente, entrambe rimaste

inedite. 41

40 Ibid., pp. 45-49

Scrive Castagna: “Ripigliai l'antica firma non per nascondermi, che ho il coraggio della mia opinione; non per cessare da me la responsabilità delle proprie azioni, ma perchè amo da comparire in pubblico se non messo ad abiti

18 Targa apposta in Corso Vittorio Emanuele n. 183 a Città Sant'Angelo

(25)

1.2.3 Nicola Castagna (1823-1905)

Patriota, filologo e letterato

Nicola Castagna nacque a Città Sant'Angelo (Pescara) il 21 ottobre 1823 da Michelangelo Castagna e da Raffaella Della Cananea. 42 Compì gli studi ad Ortona presso il teologo Domenico Pugliesi,

presso il Liceo de L'Aquila dove conseguì la maturità, ed infine a Napoli dove ottenne due lauree: quella in Lettere e Filosofia e quella in Giurisprudenza. 43 Fin da giovane, all'età di 17 anni,

cominciò a scrivere su periodici napoletani e sui giornali di altre città, probabilmente sotto l'influsso della scuola di Basilio Puoti e di Giuseppe Di Cesare; inoltre sulla rivista Temi diretta da Matteo De Augustinis curò una rubrica dedicata all'Archivio storico italiano, recensendo alcuni saggi storici pubblicati su quella rivista. 44

La passione per lo studio della lingua e della filosofia gli permisero di entrare in contatto con diverse accademie dell'epoca e con grandi personalità del mondo della cultura italiana come Niccolò Tommaseo, con cui collaborò alla realizzazione del Dizionario della lingua italiana all'interno del quale proponeva schede con nuovi termini e vocaboli; ogni scheda era firmata con la sigla Cast. 45

42 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Nicola”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo, Vol. II, Castelli, 2006, p. 243

43 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78, p. 17

44 Matteo De Augustinis economista, educatore e giurista dell'Ottocento meridionale, atti del Convegno di studi, Salerno, 30 settembre-1,2 ottobre 1999, pp. 489-490

45 B. CROCE; L. A. VILLARI, Carteggio, Bologna, 1993, p. 114

19 Ritratto di Nicola Castagna

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Pubblicò importanti lavori, in particolare la pubblicazione dal titolo Di una ragione penale ebbe ottimi riscontri anche fuori d'Italia, soprattutto in Germania dove trovò un largo interesse da parte di alcune riviste specializzate. 46 La sua attività letteraria fu varia e si estese alla scrittura di versi e

prose, racconti e recensioni, riflessioni politiche e giuridiche. Pose attenzione anche alla poesia popolare attraverso la raccolta di racconti e leggende abruzzesi: fu il primo, a Napoli, ad occuparsi della poesia e a raccogliere e ordinare per la stampa canzoni e leggende popolari abruzzesi per poi stamparle. 47 Una delle sue opere maggiori, a cui si dedicò per diversi anni, è La storia del Reame di

Napoli contadina dal Colletta al 1860, rimasta inedita e il cui manoscritto è conservato nell'archivio

privato della famiglia Barcaroli di Città Sant'Angelo. 48

Importante fu il suo impegno civile e politico che lo vide partecipare in diversi convegni liberali, cosa che non sfuggì alla polizia borbonica che inizialmente lo tenne sotto osservazione e nel 1847, ritenendolo un pericoloso sovversivo, lo accusò di cospirazione e lo arrestò con l'accusa di aver consegnato a F. P. Bozzelli una somma di denaro affidatagli da C. Poerio, ma l'arresto fu breve grazie all'intervento dell'amico Mariani che faceva parte del consiglio di guerra. 49 Nel 1848, in

seguito alla concessione della Costituzione da parte del re Ferdinando II, Nicola partecipò alla spedizione dei volontari per la liberazione della Lombardia. 50 Tornato a Napoli il Castagna si

adoperò per salvare la Costituzione, già in pericolo; e a tal fine assunse l'incarico di supplente del Giudice Regio. Ma dopo la revoca della Costituzione egli rifiutò la carica detenuta fino a quel momento e preferì dimettersi piuttosto che tradire gli ideali di libertà.51

Dopo questo episodio, Nicola Castagna si ritirò nella sua casa di Città Sant'Angelo per proseguire gli studi di filosofia e di letteratura. Tra il 1898 e il 1900, pubblicò su La Rivista abruzzese una serie di vocaboli non registrati ma proposti ai lessicografi. Inoltre, essendo conoscitore del dialetto di Città Sant'Angelo, pubblicò Vocaboli e modi del dialetto angolano col riscontro italiano o

toscano.52

46 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Nicola”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo, Vol. II, Castelli, 2006, p. 243

47 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78, p. 17

48 G. ALLEGRO, Voce “Castagna Nicola”, Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, a cura di Enrico Di Carlo, Vol. II, Castelli, 2006, p. 244

49 loc. cit. 50 loc. cit.

(27)

Morì a Città Sant'Angelo il 2 marzo 1905, all'età di 82 anni.

20 Targa apposta in Corso Vittorio Emanuele n. 183 a Città Sant'Angelo

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CAPITOLO 2. STORIA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE “NICOLA CASTAGNA” DI CITTÀ SANT'ANGELO

La storia della Biblioteca Comunale “Nicola Castagna” di Città Sant'Angelo è possibile ricostruirla attraverso il fascicolo “Accettazione Biblioteca Castagna”, 53 contenente gli atti che portarono alla

fondazione della biblioteca stessa, conservato nell'archivio dell'Amministrazione Comunale di Città Sant'Angelo.

Nicola Castagna il 2 ottobre 1904 scrisse un testamento olografo, con il quale donava al Comune di Città Sant'Angelo tutto il patrimonio posseduto nella sua abitazione, composto da libri, manoscritti e autografi, con l'intento di creare una Pubblica Biblioteca Comunale Angolana. Il testamento venne affidato alla sorella Diomira, unica rimasta in vita tra i fratelli. 54

Castagna morì il 2 marzo 1905 e il suo testamento venne reso pubblico il giorno 13 marzo dello stesso anno, quando, davanti al notaio di Città Sant'Angelo Vincenzo Ranalli, si riunirono la sorella Diomira, il Pretore del Mandamento Avvocato Nicola Colasurdo, i testimoni Luigi Innamorati e Donato Cartella, e l'Assessore in qualità di Sindaco di Città Sant'Angelo Serafino Feliciani. 55

Negli anni che vanno dal 1905 al 1908, venne effettuato il trasferimento del materiale dall'abitazione di Nicola Castagna in Via Vittorio Emanuele n. 183 ai locali comunali adibiti a biblioteca, nello specifico in una sala del Palazzo Municipale, tra le stanze dell'Ufficio di Conciliazione e l'Ufficio della Cassa di Prestiti e Risparmio. 56

Il testamento conteneva un elenco articolato in dodici punti fondamentali che di seguito vengono riportati integralmente:

1. Il Comune preparerà una sala all'uopo e la fornirà di scaffali, di un suggello che dica Pubblica Biblioteca Comunale Angolana, e di ogni occorrente per un regolare catalogo da subito e sollecitamente compilarsi.

2. Sopra ogni scaffale che conterrà i nostri libri sarà apposta una leggenda a caratteri minuscoli stampati, la quale dica Dono di Diomira Castagna.

3. I libri entreranno a mano a mano in biblioteca e subito che i primi entrati siano stati bollati in ogni frontespizio, e registrati e chiusi in scaffali, da richiedere l'entrata degli altri e fino a gli ultimi, salvo quelli di lettura devota o amena, e non faran moli, che la mia carissima e virtuosa sorella Diomira crederà ritenere per sé. Ho detto a mano a mano perchè non si vive di abitudini, e quindi in grazia della detta mia sorella e per non vedere in un momento spogliato di tanti libri una povera casa la quale da padre a figli, e per un secolo e più, ha fatto sempre di egli culto e patria; la consegna farà a riprese.

4. Commetto a mia sorella Diomira Castagna di modifi l'ampio diritto sia di scegliere, sia di modificare ogni difficoltà intorno a questo testamento. Ella è arbitra.

5. Alla consegna di un numero di libri portati con ogni diligenza si eviti nella sala della

53 Archivio Storico Comunale di Città Sant'Angelo, Accettazione Biblioteca Castagna, Busta 120, Fascicolo 7 54 loc. cit.

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Biblioteca la folla dei curiosi ed escano tutti tutti coloro che non vi appartengono, tanto i libri sono appetitosi e atti ad essere facilmente inviolati.

6. I manoscritti e gli autografi dovranno essere custoditi con cura specialissima in uno scaffale all'uopo e chiuso con doppia chiave da conservarsi dal Bibliotecario e da uno dei nominati qui appresso al N. 12 e di essi ne sarà permessa sempre la stampa. In nessunissimo caso però potranno asportarsi gli originali, ma dentro la stessa Biblioteca, e alla presenza del Bibliotecario o di chi per lui, e del custode di una chiave o di chi per lui, levarsene copia. 7. I libri e quanto altro forma il presente dono non potranno mai e per nessuna causa o degnazione uscire dalla biblioteca, sotto pena di decadenza dal legato. La più scrupolosa fattezza si adopererà che niente non sia trascurato.

8. I libri proibiti non si daranno leggere se non ai forniti di regolare permesso della Santa Sede. É fatta eccezione per sacerdoti.

9. I libri figurati non potranno darsi se non con la presenza immancabile e continua del Bibliotecario e di chi conserva una chiave. Si noti tanta vigilanza.

10. I libri stampati dai Castagna e forniti tutti di correzioni autografe marginali ed inedite dovranno conservarsi all'uopo chiusi.

11. In caso di stampa o ristampa di libri di manoscritti di autografi, è vietata sotto pena di decadenza del legato, corregere o in qualunque modo alterare o modificare l'originale. Quella dell'ingegno è la più sacra delle proprietà. Si appongano note se si crederà sottocritte dall'editore.

12. Per l'esecuzione, adempimento vigilanza, assidua continua e amorosa e per tutte le modalità da stabilirsi intorno alla nascente Biblioteca, e affinchè la mia espressa volontà in ogni parte scrupolosamente resti adempita nomino i Signori Odoardo Sgaroni, Daniele Giampietro, Antonio Coppa, Luigi Cilli e Giacomo Petrucci, amici degli studi e del meglio della nostra Patria, e i quali per tutti dì della loro vita sapranno sempre apprezzare questo povero dono ad essi di gran cuore raccomandato. 57

Dalla lettura del testamento si deduce quanta attenzione il Castagna avesse messo nel prevedere tutti i possibili inconvenienti legati alla donazione, volendosi garantire sia la reale istituzione di una biblioteca pubblica comunale, sia l'effettivo trasferimento e catalogazione di tutti i libri. Anche dopo l'istituzione della Biblioteca, il testamento prevedeva delle modalità di custodia, di consultazione dei manoscritti, e della loro eventuale ristampa. Infine i libri donati vengono classificati in “proibiti”, consultabili solo con permesso della Santa Sede; “figurati”, consultabili solo alla presenza del bibliotecario; e “stampati dai Castagna”, che in caso di ristampa fosse tassativamente vietata ogni correzione, ribadendo che “Quella dell'ingegno è la più sacra delle proprietà”. 58

Nel verbale redatto dal Notaio Vincenzo Ranalli il 23 marzo 1908, per l'inventario di tutta la biblioteca, si descrivono la reali modalità con cui è avvenuto il trasferimento dei libri:

Si premette intanto che tutta la massa dei libri, tolta dagli scaffali dove erano posti nella casa del donante, fu alla rinfusa collocata in apposite casse, le quali diligentemente chiuse furono trasportate nella sala suddetta colla scorta di una Guarda Municipale, di me notaio, dal Sindaco e testimoni come appresso.

Costruiti i nuovi scaffali, per agevolare il lavoro dell'inventario, in primo luogo i libri stessi furono estratti dalle casse e disposti sopra tavoli a ciò preparati e poscia se ne fece la cernite, piuttosto alla buona, per raggruppare in uno stesso reparto quelli della stessa materia. Eseguito

57 loc. cit. 58 loc. cit.

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questo primo lavoro preparatorio, che fu lungo e paziente, sempre alla presenza del Sindaco e testimoni, ho dato principio alle operazioni affidatemi; ed avuto l'intervento:

1° Del Signor Sindaco su nominato Serafino Feliciani, e

2° Vincenzo Sersante di Giuseppe, barbiere nato a Città S. Angelo

3° Antonio Brandimarte di Davide commerciante, nato a Civitella del Tronto, ambi domiciliati i Città S. Angelo, testimoni idonei da me personalmente conosciuti, abbiamo cominciato la numerazione dei volumi. 59

Mentre il testamento prevedeva il trasferimento dei libri in più fasi per permettere la loro immediata registrazione, con la lettura del verbale del Notaio Ranalli, si comprende che i libri furono collocati in delle casse, procedendo ad un censimento piuttosto sommario che prevedeva il raggruppamento dei libri per argomento. In effetti l'inventario riporta un elenco indifferenziato dei testi e dei manoscritti che ammontano complessivamente a 2.775, di cui si menziona l'autore, il titolo e il relativo numero di volumi; distinguendo la loro collocazione in scaffali numerati: primo, interno, terzo, quarto e quinto. 60

Il giorno seguente (24 marzo 1908) venne ultimata la redazione dell'inventario e il Sindaco di Città Sant'Angelo Serafino Feliciani consegnò le chiavi degli armadi e della porta d'ingresso della Biblioteca al Signor Giovanni Trotta, nominato bibliotecario dal Consiglio Comunale in data 8 marzo 1908. La consegna delle chiavi avvenne davanti a due testimoni: Antonio Brandimarte e Vincenzo Sersante. 61

Il 10 ottobre 1908 il Sindaco di Città Sant'Angelo N. Giampietro rende nota l'accettazione della biblioteca donata da Nicola Castagna e l'istituzione della “Pubblica Biblioteca Angolana Comunale”. Mentre la Giunta Municipale il 14 febbraio 1909 stabilisce l'apertura della Biblioteca per soli due giorni alla settimana, con orari pomeridiani molto ridotti. 62

I documenti relativi alla fondazione della Biblioteca Castagna terminano con una lettera d'accusa del Sig. Odoardo Sgaroni del 2 marzo 1909; in quanto il testamento prevedeva la nomina di alcuni garanti nella compilazione del catalogo dei libri, nella loro classificazione e valutazione. Proprio Odoardo Sgaroni lamenta il mancato coinvolgimento in queste varie fasi, sia della sua persona che degli altri esecutori testamentari. 63

Dalla rilettura del testamento, in effetti, è possibile verificare che Nicola Castagna, al punto 12, nomina cinque persone a vigilare nelle varie fasi di trasferimento dei testi e della fondazione della Biblioteca: Odoardo Sgaroni, Daniele Giampietro, Antonio Coppa, Luigi Cilli, Giacomo Petrucci. Dalla pubblicazione del testamento, avvenuta il 10 marzo 1905, alle fasi di inventario e trasferimento dei beni librari, avvenute negli anni 1908/1909, vennero a mancare Daniele

59 loc. cit. 60 loc. cit. 61 loc. cit.

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Giampietro il 29 aprile 1906 e Luigi Cilli il 20 dicembre 1907. Ciò nonostante, l'unica comunicazione inviata agli esecutori testamentari dal Sindaco di Città Sant'Angelo, in data 28 febbraio 1909, appare tardiva in quanto comunica l'accettazione del dono e il periodo di apertura della Biblioteca; escludendo di fatto Odoardo Sgaroni, Antonio Coppa e Giacomo Petrucci dalla loro funzione di garanti nelle varie fasi relative alla nascente Biblioteca. 64

Per il periodo che va dal 1909 al 1950 è lecito fare alcune riflessioni che riguardano lo stato di conservazione e la praticabilità dei locali destinati alla Biblioteca, l'effettiva possibilità che i cittadini e gli studenti avessero di accedere ad essa, e la reale consistenza del patrimonio librario donato.

I vari testi pubblicati sulla città che trattano delle vicende avvenute tra le due guerre mondiali, non riportano alcuna notizia su danni che hanno interessato il centro storico e tantomeno sono state riscontrate notizie sullo stato di conservazione del Palazzo Comunale e della Biblioteca in essa conservata. Sicuramente durante l'occupazione tedesca ed in particolare tra il 1943 e il 1944 Città Sant'Angelo subì un forte incremento demografico passando da 9.000 a oltre 15.000 residenti, in seguito ai ripetuti bombardamenti che colpirono Pescara e più in generale la costa adriatica. Questi eventi portarono migliaia di sfollati a rifugiarsi nella città angolana e di conseguenza tutti gli edifici pubblici furono resi immediatamente disponibili per accoglierli. Ciò nonostante non si hanno notizie di calamità che abbiano colpito l'edificio comunale ed in particolare i locali al piano terra destinati a Biblioteca.

Va ricordato, inoltre, che Città Sant'Angelo ospita dal 1878 l'Istituto Magistrale Superiore “Bertrando Spaventa”, una tra le istituzioni più significative e qualificate della regione, che indubbiamente portava nel centro angolano un'importante affluenza di studenti ed insegnanti.

E certamente gli orari di apertura al pubblico, fissati dalla Giunta Comunale nel 1909, non agevolavano l'accesso alla Biblioteca da parte di chi frequentava l'Istituto, anche in considerazione che non risulta pervenuto alcun documento che riporta traccia della consultazione dei testi.

Relativamente al patrimonio librario donato, solo nelle pagine introduttive della tesi della Dott.ssa Acunzo si riporta la consistenza di circa 8.000 volumi tra opere classiche e manoscritti. Mentre di seguito si attribuisce agli eventi bellici dei danni alla Biblioteca Comunale, indicando in circa 2.000 testi, malridotti e messi in modo disordinato, la consistenza del patrimonio librario residuo. 65 Dati,

questi, che per mancanza di riferimenti bibliografici o di altre fonti storiche, non si sono potuti verificare.

Per meglio comprendere gli avvenimenti che hanno interessato la Biblioteca Castagna, nel periodo

64 loc. cit.

65 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

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tra le due guerre, sono stati interpellati Antonio Mazzocchetti e Silvano Savini in qualità di cultori della storiografia angolana e conoscitori delle personalità avvicendatesi nell'amministrazione comunale. Dalla loro testimonianza, però, non sono emersi ricordi inerenti l'effettivo funzionamento della Biblioteca e tantomeno eventi bellici o calamità naturali che abbiano interessato il patrimonio librario.

Pertanto la ricostruzione delle diverse fasi che hanno riguardato la storia del Fondo dal momento della donazione all'istituzione di una Biblioteca Pubblica nel 1954, appaiono tutt'ora carenti di informazioni. Mentre quello che è stato possibile constatare attraverso la tesi di Rossana Acunzo del 1977/78 è l'esistenza di una biblioteca della famiglia Barcaroli 66 contenente documenti importanti

riguardanti Michelangelo, Pasquale e Nicola Castagna. 67 Mentre dalla tesi di Anna De

Camillis-Baiocchi dal titolo “Studio su Pasquale Castagna” 68 è possibile apprendere che nella biblioteca

Barcaroli sono contenute opere edite ed inedite, un manoscritto autobiografico di Pasquale Castagna, e una cospicua corrispondenza. 69

Solo in seguito ad una serie di lavori di ristrutturazione che hanno interessato l'edificio comunale, avvenuti tra il 1950 e il 1954, si ha notizia dell'apertura al pubblico della Biblioteca Comunale “Nicola Castagna”.

Nel 1950 Giovanni Jannucci, sindaco di Città Sant'Angelo, diede avvio ai lavori di ricostruzione della Biblioteca, che quattro anni dopo venne riaperta al pubblico con una cerimonia di inaugurazione, che si tenne nel pomeriggio del 14 settembre 1954. 70

L'inaugurazione venne inserita dal nuovo Sindaco di Città Sant'Angelo Dante Presutti all'interno delle tradizionali Feste del Perdono alla presenza del Prefetto di Pescara Vincenzo Bassi, del Presidente dell'Amministrazione provinciale Giovanni Jannucci, di altre autorità provinciali, cittadine e di numeroso pubblico. 71

Il Sindaco, in quell'occasione, fece un breve discorso nel quale ripercorse la storia di Città Sant'Angelo, ricordando anche gli uomini illustri originari della cittadina. Egli inoltre, nel suo discorso, si soffermò particolarmente sulla figura di Nicola Castagna, tracciando una breve storia della Biblioteca dalla fondazione alla sua attuale ricostruzione. 72

66 Attualmente la biblioteca privata è conservata presso la residenza privata della Sig.na Fiorenza Barcaroli di anni 94 e non è consultabile.

67 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78, p. 236

68 A. DE CAMILLIS-BAIOCCHI, Tesi di laurea “Studio su Pasquale Castagna”, 1970-71

69 Le lettere riportate nella tesi di Anna De Camillis-Baiocchi sono relative al periodo che va dal 1835 al 1865, e sono raggruppate in una prima parte contenente la corrispondenza tra Pasquale Castagna e il genitore, e una seconda parte di lettere inviate a Pasquale da vari amici come Niccolò Tommaseo, il Marchese Luigi Dragonetti e Pietro Fanfani. 70 Accademie e Biblioteche d'Italia, a cura del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 1954, p. 582

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Sempre in quell'occasione il dirigente della Soprintendenza Bibliografica di Pescara Giorgio De Gregori puntualizza gli aspetti sociali e funzionali a cui deve attenersi una moderna biblioteca:

Affinchè la Biblioteca possa assolvere ad un'utile funzione in questa cittadina di onorevole storia, ma di modesta entità, sono indispensabili due condizioni: che essa sia allevata per l'utilità di tutti i cittadini e non solo di pochi privilegiati; che essa disponga di adeguata dotazione annua per il suo incremento e per lo svolgimento di un regolare servizio. La prima condizione sarà realizzata se si abbandonerà l'idea che, per tradizione, è ancora troppo diffusa sulle biblioteche; se, di conseguenza si saprà fare di questa Biblioteca un centro di cultura viva, dove possono trovarsi a loro agio le persone di ogni condizione e di ogni attività, e cercarvi, nella lettura, ore di diletto e di svago, o sviluppo della propria cultura generale o di quella specifica professionale. Perchè si verifichi, invece, la seconda condizione, occorre che, rispettando la Legge comunale e provinciale, la quale all'art. 91 lettera B dichiara chiaramente ed inequivocabilmente obbligatorie le spese per le istituzioni comunali (tra le quali non c'è dubbio che rientri anche la biblioteca), possa disporre di un fondo annuo non inferiore a L. 500.000 per acquisto di libri e periodici. 73

A conclusione della cerimonia d'inaugurazione fu letta la prefazione del «Fu Mattia Pascal» nella quale Luigi Pirandello descrive l'oscuro destino di una biblioteca comunale lasciata in abbandono dall'ente proprietario. 74

Dalla lettura dell'articolo di Antonio Petrei pubblicato nel 1970 sulla rivista Orizzonti Angolani si comprende come la Biblioteca negli anni successivi abbia svolto un ruolo importante per l'istruzione e la cultura, usufruendo anche di contributi economici per l'acquisto delle nuove pubblicazioni e delle attrezzature:

Finalmente – scrive Antonio Petrei – Città Sant'Angelo può vantarsi di avere una Biblioteca Comunale sistemata in locali accoglienti e attrezzata con materiale tutto nuovo, comprendente tavoli, poltroncine e scaffalature, fornito dal Ministero della Pubblica Istruzione, tramite la Soprintendenza Bibliografica. 75

Attualmente la Biblioteca Comunale “Nicola Castagna” è collocata sempre nella sede del Palazzo Comunale di Città Sant'Angelo, ma in locali posti al primo piano.

Essa si compone di un ufficio, tre sale di consultazione con scaffalature e libri, ed un deposito librario ad accesso riservato. Nella restante parte della Biblioteca sono conservati libri moderni di vario genere: narrativa, linguistica, scienze sociali, religione, filosofia, psicologia, storia, geografia, abruzzesistica, oltre a giornali, riviste e periodici.

73 Accademie e Biblioteche d'Italia, a cura del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 1954, p. 582 74 loc. cit.

75 A. PETREI, Biblioteca: Come la conoscenza del passato diventa realtà attuale e vissuta, in “Orizzonti Angolani”, Città Sant'Angelo, 1970, p. 4

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21 Chiostro del Comune di Città Sant’Angelo

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24 Sala consultazione 2 23 Sala consultazione 1

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CAPITOLO 3. IL FONDO CASTAGNA

Nonostante l'importanza che riveste il Fondo Castagna e le vicende storiche che lo hanno accompagnato per tutto il XX secolo, fino al 2016 solo una parte di esso risulta catalogato e inserito in un settore specifico della Biblioteca Comunale.

Nel 1977 la Dott.ssa Rossana Acunzo, in occasione della preparazione della sua tesi di laurea intitolata Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo, 76 si occupò della catalogazione del Fondo, rendendola consultabile

attraverso la realizzazione di un elenco suddiviso in due capitoli: “Catalogazione alfabetica” e “Catalogazione dei libri in francese”.

Dalla consultazione della tesi della Dott.ssa Acunzo si è cercato di risalire alla consistenza del Fondo, attraverso il semplice conteggio del numero dei libri riportati nei due cataloghi, ottenendo un primo dato relativo al patrimonio librario che risulta essere di 2.271.

La Dott.ssa Acunzo, con lo svolgimento della sua ricerca intendeva valorizzare e far apprezzare il patrimonio librario proveniente dalla donazione Castagna, auspicando anche dei locali più idonei per la loro conservazione. Contestualmente, nella relazione conclusiva, la Acunzo afferma di voler dare risposta a “chi volesse sapere quali libri siano rimasti del Fondo Castagna.” 77 Un'affermazione

che lascia intendere una consistenza iniziale del Fondo sicuramente più importante, la cui mancanza di libri viene attribuita a imprecisate cause belliche, di cui non si è riuscito ad avere riscontro, né attraverso testi di storia locale, nè attraverso la testimonianza delle persone intervistate.

Tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80 la Biblioteca venne trasferita dal piano terra ai nuovi locali posti al primo piano dell'edificio comunale. In quella occasione il bibliotecario Antonio Petrei si occupò di riorganizzare la consultazione del Fondo attraverso una catalogazione basata sullo schema di classificazione decimale Dewey. 78

Nelle fasi iniziali della presente tesi è stata individuata una parte consistente del Fondo Castagna, composta di 660 libri, non ancora catalogati e conservati nel deposito annesso all'attuale Biblioteca, insieme ad altri testi, atti e documenti d'archivio dell'amministrazione comunale.

Nonostante il nuovo ritrovamento, ancora una volta si è constatata la mancanza di testi. Infatti, la somma dei libri riportati nel catalogo della Dott.ssa Acunzo (2.271) con quelli individuati nel deposito della Biblioteca (660), ammonta a 2.931 testi. Un dato non corrispondente all'attuale consistenza di 2.402 testi, che evidenzia l'assenza di 529 libri tra quelli catalogati dalla Dott.ssa

76 R. ACUNZO, Tesi di laurea “Catalogazione dei libri della Donazione Castagna, Nucleo iniziale della Biblioteca

Comunale di Città Sant'Angelo”, 1977-78

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Acunzo e non riconducibile a vicende o cause note.

Pertanto l'oggetto della presente tesi di laurea si pone come finalità quella di restituire l'integrità iniziale al Fondo donato da Nicola Castagna. Una finalità da cui è scaturita la necessità di realizzare un nuovo e unico catalogo, ricercando e mettendo in risalto, con l'ausilio delle note manoscritte, la provenienza, gli interessi e le relazioni che intercorrevano tra gli esponenti della Famiglia Castagna e alcuni dei personaggi illustri dell'epoca.

Nella prima fase del lavoro di tesi ci si è occupati del Fondo già catalogato, rilevando con l'ausilio di una macchina fotografica digitale, i dati completi di ogni testo, comprese le eventuali note manoscritte.

Dalle immagini fotografiche sono state estrapolate, per ogni libro, le seguenti informazioni: autore, titolo, luogo e data di pubblicazione, numero delle pagine, dimensioni, numero di collocazione e di inventario.

Il medesimo lavoro di digitalizzazione dei dati è stato eseguito sui libri conservati nel deposito della Biblioteca individuabili attraverso il timbro “Donazione Castagna” riportato sul frontespizio. In questo caso è stato necessario attribuire un numero di catalogazione.

La catalogazione, riportata su un supporto digitale in formato Word, è stata realizzata seguendo la normativa ISBD (International Standard Bibliographic Descrption) nel quale sono contenute le regole di catalogazione internazionale che prescrivono un sistema di punteggiatura utile ad identificare le informazioni relative alla pubblicazione. Inoltre, sono stati consultati parallelamente il sistema di classificazione bibliografica suddiviso per argomenti e sviluppato nel 1876 dal bibliotecario statunitense Melvil Dewey, denominato Classificazione Decimale Dewey (DCC –

Dewey Decimal Classification), e il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).

La revisione della prima parte del Fondo e la catalogazione della seconda parte hanno permesso di costituire un unico catalogo topografico digitalizzato in formato Word, suddiviso in scaffale, buste e miscellanee.

L'intero Fondo Castagna attualmente occupa 3 dei 14 scaffali presenti nella prima sala della Biblioteca Comunale e nello specifico comprende:

● Scaffale: vi sono collocati i libri secondo l'ordine topografico e la collocazione è composta da: - l'acronimo “Ca” che indica l'appartenenza al Fondo Castagna;

- un codice numerico che fa riferimento all'argomento trattato, in base alla classificazione decimale Dewey;

- le prime tre lettere del cognome dell'autore, o, in sua assenza, dalle prime tre lettere della prima parola significativa del titolo.

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Esempio: Ca 851.8 DAL: Ca = Fondo Castagna

851.8 = Retorica – Poesia italiana (851) . 1859-1900 (8) DAL = Dall'Ongaro, Francesco.

● Miscellanee: contiene scritti di vario argomento – di uno o più autori – riuniti in un unico volume secondo il formato. La disposizione delle miscellanee segue un ordine crescente, per un totale di 111. Esse sono composte da:

- l'acronimo “Ca” che indica il Fondo Castagna;

- l'abbreviazione “Misc.” per l'appartenenza alla categoria delle miscellanee; - un numero progressivo.

All'interno di ogni miscellanea, ciascun titolo viene indicato con un numero progressivo posto tra parentesi tonde.

Esempio: Ca Misc. 6 (3): Ca = Fondo Castagna Misc. = Miscellanea 6 = miscellanea numero 6

(3) = libro numero 3 all'interno della miscellanea.

● Buste: consistono in faldoni di cartone al cui interno si trovano libri, solitamente di poche pagine, di vario argomento e di autori differenti. Il numero totale delle buste è 12; ogni busta viene identificata da:

- l'acronimo “Ca” che indica il Fondo Castagna;

- un codice numerico che fa riferimento all'argomento trattato, secondo la classificazione decimale Dewey;

- le prime tre lettere del cognome dell'autore, o, in sua assenza, dalle prime tre lettere della prima parola significativa del titolo;

- l'abbreviazione “Bus” per indicare l'appartenenza alla tipologia delle buste; un numero progressivo.

All'interno di ogni busta, ciascun libro viene indicato con un numero progressivo posto tra parentesi tonde.

Esempio: Ca 929 FAS Bus 11 (19): Ca = Fondo Castagna

(41)

FAS = Fasulo, Manfredi Bus = Busta

11 = busta numero

19 = libro numero 19 all'interno della busta.

Nell'attesa che il Fondo Castagna venga reso consultabile online, sono stati realizzati due cataloghi con criteri differenti di ricerca. Questo lavoro ha lo scopo di permettere una maggiore fruibilità dei libri e rispondere il più possibile alle esigenze degli utenti. Essi sono denominati Catalogo per argomento e Catalogo per autore.

● Catalogo per argomento: permette all'utente di individuare i libri di suo interesse partendo da un argomento. Nel catalogo vengono riportati tre elementi:

- 9 macro aree (filosofia, religione, scienze sociali, linguaggio, scienze pure, scienze applicare, arte, letteratura e storia); ogni macro area è suddivisa in micro aree specifiche dell'argomento;

- numero di classificazione decimale Dewey; - elenco delle collocazioni.

A seguito della creazione del catalogo per argomento è stato possibile realizzare dei grafici che ci permettono di comprendere al meglio gli interessi di Nicola Castagna. Il Fondo Castagna, infatti, comprende argomenti di vario genere come: arte, scienze applicate (medicina, ingegneria, agricoltura), scienze pure (matematica, astronomia, fisica, chimica, botanica), linguaggio, religione e filosofia; ma tra esse spiccano in maniera preponderante storia, letteratura e scienze sociali.

1051 44% 1114 46% 237 10%

Suddivisione Fondo Castagna

Scaffale Miscellanee Buste

(42)

Nello specifico, attraverso i grafici che seguono, è possibile verificare come il maggior numero di libri trattano argomenti su:

 storia d'Europa (230 libri – circa 10% del totale),  biografie (163 libri – circa 7% del totale),

 letteratura italiana (279 libri – circa 12% del totale),  usi e costumi (121 libri – circa 5% del totale ),

 diritto / legislazione / giurisprudenza (196 libri – 8% del totale),  politica (118 libri – circa 5% del totale).

Geografia Viaggi Biografia Storia antica Storia – Europa Storia – Asia Storia – America 0 50 100 150 200 250 Storia Filosofia Religione Scienze sociali Linguaggio Scienze pure Scienze applicate Arte Letteratura Storia 0 100 200 300 400 500 600 700 Argomenti

(43)

● Catalogo per autore: permette all'utente di risalire al libro oggetto della sua ricerca partendo dal cognome dell'autore.

Nel catalogo vengono riportati due elementi:  cognome e nome autore;

 elenco delle collocazioni.

Letteratura Letteratura americana Letteratura inglese Letteratura tedesca Letteratura francese Letteratura italiana Letteratura spagnola Letteratura latina Letteratura greca Altre letterature 0 50 100 150 200 250 300 Letteratura Scienze sociali Statistica Politica Economia Diritto / Legislazione / Giurusprudenza Amministrazione pubblica Assistenza sociale / Sicurezza sociale Educazione Commercio / Comunicazioni / Trasporti Usi e costumi

0 50 100 150 200 250

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L'analisi comparata degli argomenti per macro area conferma pienamente l'interesse di Nicola Castagna per la letteratura, la storia e le scienze sociali; in linea con la sua formazione universitaria e l'impegno sociale e politico.

Ulteriore conferma ci viene data dai grafici successivi, ove l'interesse è prevalentemente rivolto alla comprensione della storia contemporanea, all'approfondimento degli aspetti linguistici della lingua italiana e agli aspetti giuridici. Informazioni, queste, che dimostrano come Nicola Castagna rappresenti a pieno titolo un personaggio che ha vissuto con partecipazione e impegno civile le questioni politiche del suo tempo.

Osservando il grafico relativo agli argomenti di storia è possibile dedurre come l'attenzione del Castagna si concentri sia sulla biografia di personaggi illustri italiani, appartenenti al mondo letterario, politico e religioso, che sulla storia d'Europa.

Nel grafico inerente la letteratura assume un aspetto predominante l'interesse per quella italiana con 279 testi su 569, corrispondente al 49%. Mentre la consistenza dei libri di letteratura europea è nettamente ridotta, un particolare interesse è rivolto alla letteratura antica greca e latina con la presenza di 63 testi, corrispondente all'11%.

Una conferma della prevalente presenza di testi su politica, diritto, legislazione e giurisprudenza ci è data dal grafico sulle scienze sociali. Inoltre dal confronto quantitativo emerge come i testi riguardanti l'argomento usi e costumi assumano rilevanza proprio per l'interesse di Nicola Castagna per la conoscenza e la valorizzazione delle tradizioni locali.

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CAPITOLO 4. PROVENIENZA DEI LIBRI DEL FONDO CASTAGNA

La Famiglia Castagna nel corso degli anni aveva formato, attraverso acquisti, omaggi ed ex libris, una biblioteca privata molto consistente. Il lavoro di trascrizione delle note manoscritte, infatti, ci ha permesso di ricostruire la provenienza dei vari libri, e di risalire ai rapporti che la famiglia Castagna aveva instaurato con diverse personalità dell'epoca.

Nella fase di trascrizione, a causa dell'incomprensibilità della scrittura o a causa di una lacuna materiale verificatasi per deteriorazione del libro successiva alla scrittura, non tutte le note sono state di facile scioglimento; per tale motivo, nei casi elencati, sono state aggiunte delle parentesi quadre con l'inserimento del numero presunto delle lettere mancanti: Cast[....].

Le note manoscritte, comprendenti appunti, dediche, disegni, ex libris, firme, note di possesso, omaggi e timbri, sono state riscontrate su 446 libri, corrispondente al 19% del Fondo Castagna. Esse sono state riportate in un'appendice, suddivisa per categorie e organizzata in ordine topografico, dove viene indicata la collocazione del libro, la trascrizione e l'immagine fotografica della relativa nota manoscritta.

Come illustrato nel grafico che segue, le dediche (49%) rappresentano una parte consistente delle note manoscritte; esse sono seguite da firme (16%), omaggi (14%), note di possesso (8%), appunti (4%) e da altre note (9%) che risultano meno frequenti.

Timbri Omaggi Note di possesso Firme Ex libris Disegni Dediche Appunti 0 50 100 150 200 250 Note manoscritte

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4.1 Appunti

Gli appunti permetto di individuare momenti della vita riconducibili all'autore della nota manoscritta; questo è il caso di due note redatte da Serafino Feliciani: nella prima è possibile capire che l'autore nel 1878 frequentava la scuola superiore, ed in particolare il 3° ginnasio; nella seconda nota, probabilmente risalente al 1880, viene riportato l'orario settimanale del 5° ginnasio in cui la materie studiate sono italiano, latino, greco, francese, storia e aritmetica.

Sul totale di 18 appunti, che prevalentemente comprendono un elenco di parole, brevi frasi e calcoli numerici, 6 (33%) sono attribuibili a Serafino Feliciani, 1 a Domenico Gatti e Michelangelo Castagna, 1 a Nicola Castagna, mentre le restanti 10 sono di difficile attribuzione. Tra questi ultimi è compresa una nota in cui vengono riportati una serie di nomi e cognomi con data e luogo di decesso.

4.2 Dediche

Le dediche manoscritte, contenenti nella maggior parte dei casi frasi di elogio al destinatario, sono solitamente situate sulla carta di guardia anteriore.

Nel Fondo Castagna, gli autori delle dediche sono prevalentemente gli autori dei libri (84%); dato, questo, che ci lascia immaginare come essa sia di accompagnamento ad un omaggio da parte dell'autore. Anche se per una percentuale del 16% delle dediche trascritte, l'autore non riporta la sua

Senza firma Nicola Castagna Domenico Gatti e Michelangelo Castagna Serafino Feliciani

0 2 4 6 8 10 12

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Tra i testi con dedica autografa è possibile individuare, con una percentuale del 21%, personalità come:

 Luigi Antonio Villari (Napoli, 17 aprile 1866 – Napoli, 21 ottobre 1923), poligrafo e umorista napoletano;

 Giacinto Pannella (Teramo, 20 febbraio 1847 – Teramo, 15 dicembre 1927), presbitero, storico e bibliografo italiano;

 Berardo Mezucelli ( ? – Teramo, 19 febbraio 1905), arcidiacono e letterato;

 Giuseppe Pitrè (Palermo, 22 dicembre 1841 – Palermo, 10 aprile 1916) scrittore, letterato e antropologo italiano;

 Vincenzo Julia (Acri, 19 febbraio 1838 – Acri, 4 maggio 1894), poeta , filosofo e letterato italiano;

 Pietro Fanfani (Collesalvetti, 21 marzo 1815, Firenze, 4 marzo 1879), scrittore e filologo italiano;

 Raffaele Tarantelli ( ? – Chieti, 20 ottobre 1910), professore e politico;

 Atto Vannucci (Tobbiana di Montale, 30 dicembre 1810 – Firenze, 10 giugno 1883), storico, patriota, politico italiano, protagonista dei moti toscani del 1848;

 Luigi Alberto Trotta ( ? – ? ), letterato italiano.

16%

84%

Dediche manoscritte

Dedica non autografa Dedica autografa

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