SALERNO
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V enia frem endo con lo scettro in pugno V è r la terra lom barda F ederigo Dai M etallici m onti. In un baleno Di g u e rra il nunzio risonò feroce E n e g l’ itali cor si ripercosse L a generosa eco. O prodi invitti, P e r voi fu fede e sacrosanto il giuro Dei claustri di Pontida, e il baldanzoso U nanim i correste ad affrontare
Sui campi di L egnano ! Delle spade F u terribile il cozzo. La falange Con patrio slancio ardim entosa, ardente
Di vendicar quell’ onta e nella polve L ’A lem anno prostrare, ai replicati D ell’oste av v ersa immani colpi orrendi, E m ulando l’ard ir dei greci petti, F u rib o n d a incalzava. La vitto ria F u lg id a arrise all’itala coorte!
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P e r voi fu foco, o generosi, un duce, Che a cor gen til congiunse ardir pos s e n te , E in virile parvenza a voi m ostrava Le lom barde pianure m inacciate D al barbaro op pressor ! S tirpe d ’ eroi, F u una donna quel duce, di Savoia P ro genie illustre, ardim entosa: in p etto N on fem m ineo desir, m a nobil core B a tte a frem ente di viril virtude. E d accesa di nobile corruccio Con un drappel di generosi eroi, S ov ra un baldo destriero, ard ita e forte, Qual fulmine di guerra, quell’in vitta S abauda figlia, con la spada in pugno, Corse veloce ad affrontar quel prence.
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E trem endo fu l’urto. L ’E roina Gli assalitori con possente braccio Felicem ente rintuzzava e, al campo Già l’ inno di trionfo glorioso
D a lunge riech egg iav a ; m a lo scontro Con un celato cavalier fu orrendo E la balda fanciulla dei nemici Cadde in potere!
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Nel cor di F ed erig o intensa fiamma T osto s ’accese nel m irar la diva Am azzone sdegnosa, e non di rabbia L ’im perator riarse, m a la spada R iponendo, v olgeva a lei lo sguardo E con blando satanico sorriso,
Con giro lusinghevole di frasi, U n eloquio d ’am ore le parlava.
Im pavida respinse la donzella Le proposte del Sire e con accenti F ieram ente sdegnosi: « al disonore D ella patria, rispose, il sangue mio ! E sim ulacro di v irtu te eletta
L a S ab auda fam iglia: è indegno e vile Chi ne ten ta l’ onore! » F ederigo, A m m irato, a M afalda i lacci scioglie E 1’ eletta donzella gloriosa,
L ibera torn a alle lom barde terre.
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E sgom inate le sue squadre, i m onti D ell’Italia lasciava F ederigo
N ell’orgoglio ferito: del trionfo Il peana p er l’etra risonava.
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S folgoreggiando il Sol dalla cortina D elle nubi infiammate, in scintillanti
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Piovea vapori, e rivoli d ’arg en to Susurravano intorno, allor che intensa Del popol di Lisbona era la gioia P e r 1’ ampie vie si trasco rrea festanti Di spettacolo novo; di sfarzosi
L u ssu reg gian ti arazzi adorno un vago P adiglione sorgea e risonava
Di canzone soave una melode. *
E la v a g a fanciulla a cui già fue Di bellicosi spiriti nel core
Tum ulto intenso e il cavalier celato, Di L usitania reg e A lfonso primo, R a p iti in dolce estasi d ’amore, In vincolo solenne i loro affetti Com posero e levossi all’aura il grido Di lieti auspicii: di gem m ato serto Le fronti auguste incoronò 1’ eletto M inistro del Signore e 1’ inno arcano D ella tu rb a fastosa ripetéro
La trem olante onda e lo splendore Dei cieli e l’armonia!...
-Di silenzio ricinto in m aestoso A rcano chiostro, una solenne e p ura R e g n a pace dolcissima, conforto A l tum ulto dell’alme. A rinfrancare Lo spirto affranto da recente duolo, Come a dolce purissim o lavacro Di fresche linfe sovra poggio am eno, L a reina sen venne e a piè dell’ ara, Posò l’ ire e l’offense, e il crin di sacre B ende ravvolse, m entre il Sole e l ’om bre Insiem e sul sentiero dolcem ente
Scherzavano soavi. U na sublime G ustò calm a profonda ivi Mafalda, In quell’ ora suprem a ! o Lusitani, O popolo d ’ Italia, all’ E roina Che, nova Telesilla, il brando cinse E alle Luisie dam e esem pio e sprone F u di pietade e di v irtude eletta, P erenni m onum enti erg ete insiem e Sugli spaldi d ’Italia e nelle valli U berto se del T ago! al m ausoleo
io
Di Coim bra v etusto e glorioso A p rostrarvi correte!...
F iglia di R eg i, ad etern are il lustro Di vetu sta d ’eroi progenie eccelsa, S orge nova M afalda ! A piene mani C ospargete di pètali le vie,
E del trionfo rip etete il grido
Che infiamma i petti e di dolcezza arcana I cori in ond a!...
P r e z z o l a . 0 , 5 0 . U niversità di di Sai* F acoltà di He C om m ercio e < BIBL10T Fondo C