Comitato di redazione
Direzione Francesca Lamberti Contatti redazione e direzione
Edizioni Grifo
Via Sant’Ignazio di Loyola, 37 - 73100 Lecce [email protected] www.edizionigrifo.it
Prof. Francesca Lamberti
Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università del Salento - Complesso Ecotekne, via per Monteroni - 73100 Lecce [email protected]
La pubblicazione di articoli e note proposti alla Rivista è subordinata alla valutazione positiva espressa su di essi (rispettando l’anonimato dell’autore e in forma anonima) da due lettori scelti dal Direttore in primo luogo tra i componenti del Comitato scientifico internazionale. Ciò in adesione al comune indirizzo delle Riviste romanistiche italiane (AG., RISG., BIDR., AUPA., SDHI., Iura, Index, Roma e America, IAH., Quaderni Lupiensi, Diritto@storia, TSDP.), in seguito alle indicazioni del gruppo di lavoro promosso dal Consorzio
Q u a d e r n i L u p i e n s i
d i S t o r i a e D i r i t t o
Anno IX - 2019
ISSN 2240-2772 José Luis AlonsoMartin Avenarius Ernesto Capobianco Teresa Giménez-Candela Peter Gröschler Frédéric Hurlet Massimo Miglietta Bernardo Periñán Gómez Salvo Randazzo Giusto Traina
Francisco J. Andrés Santos Christian Baldus Luigi Garofalo Vincenzo Giuffrè Rudolf Haensch Andrea Lovato Luigi Nuzzo Johannes Platschek Giunio Rizzelli Vincenzo Turchi Giancarlo Vallone Jean-Jacques Aubert Giuseppe Camodeca Jean-François Gerkens Francesco Grelle Evelyn Höbenreich Carla Masi Doria
Leo Peppe Salvatore Puliatti Martin Schermaier Jakub Urbanik Barbara Abatino Tommaso Beggio Laura d’Amati Lucio Parenti Francesco Silla Lucia Zandrino Aurelio Arnese Pierangelo Buongiorno Federica De Iuliis Aniello Parma Maria Luisa Tacelli
Eliana Augusti Raffaele D’Alessio Annarosa Gallo Pasquale Rosafio Ubaldo Villani-Lubelli Comitato scientifico
Sommario Francesca Lamberti Editoriale p. 7 Testimonia Vincenzo Giuffrè Curiosità romanistiche 13 Luigi Labruna
Il mio amico Enzo Giuffrè 45
Contributi
Werner Eck
Eine dritte Kopie der Tafel von Brigetio aus dem Jahr 311 n.Chr. 53 Mario Fiorentini
L’impatto delle attività umane sull’ambiente.
Una riflessione storico-giuridica 59
Simone Sisani
Censimenti romani e demografia: ritorno alle fonti 85 Valerio Massimo Minale
Il Kanun di Skanderbeg e lo Zakonik di Dušan: per qualche considerazione
sull’impatto dell’eredità giuridica romano-bizantina in area balcanica 133 Lucio Parenti
«Urseius ait …». Riflessioni su una decisione di Urseio Feroce 149 Johannes Platschek
SI – AUT – NON: Die Ambiguität in D. 34.5.13(14).2-3 (Iul. sing. amb.) 171 Giovanna Coppola
La famiglia di fatto tra corsi e ricorsi storici 197 Luca Ingallina
Riflessioni in tema di iniuria alla sponsa 243
Matthias Armgardt
Das Sklavenrecht in der spätantiken römischen
Judengesetzgebung von Konstantin bis Justinian 293 Francesco Lucrezi
Ubaldo Villani-Lubelli
«La libertà è indivisibile!» - L‘introduzione del diritto di voto alle donne
in Germania e la costruzione di una società democratica 333 Zsófia Birò
The legal institution of praefectio until 1526, with special attention
to the home policy of the Angevines in Hungary: a research in progress 353 Eva Jakab
In erinnerung an Dieter Nörr 369
Atti della Giornata di studi tardoantichi in onore di Giovanni de Bonfils
(a cura di Daniele Vittorio Piacente) Daniele Vittorio Piacente
Giornata di studi in onore di Giovanni de Bonfils 375 Elio Dovere
Gianni de Bonfils, ‘tardoantichista’ pervicace e raffinato 376 Paolo Garbarino
Gianni De Bonfils, ricerca e metodo 383
Venanzia Giodice Sabbatelli
Sul filo della memoria 391
Felice Costabile
‘Modernità’ del Tardoantico 406
Giuseppe Falcone
Due riferimenti di Ammiano Marcellino all’imperatore Giuliano 412 Francesco Lucrezi
Gianni de Bonfils e la legislazione ‘De Iudaeis’ 415 Laura Solidoro
Giovanni de Bonfils: profilo identitario di un giusromanista 419 Daniele Vittorio Piacente
Il Maestro e l’allievo 426
Ruggiero Alberto Rizzi
Giovanni de Bonfils e Flavio Mallio Teodoro 428
Recensioni e Segnalazioni
Gaetano Balestra
Laura d’Amati, L’inattività del convenuto nel processo formulare:
Filippo Bonin
Adolfo Wegmann Stockebrand, Obligatio re contracta.
Ein Beitrag zur sogenannten Kategorie der Realverträge im Römischen Recht 443 Raffaele D’Alessio
Chr. Baldus, Chr. Hattenhauer, Kl.P. Schroeder (Hrsg.),
Geschichtliche Rechtswissenschaft. 100 Jahre Heidelberger Institut (1918-2018) 455 Dr. Benedikt Forschner
Jürgen Blänsdorf, Das Thema der Sklaverei in den Werken Ciceros,
Forschungen zur antiken Sklaverei 464
Stephan Meder
Evelyn Höbenreich, Marianne Webers «Ehefrau und Mutter in der Rechtsentwicklung».
Beziehungsmodelle zwischen römischem Recht und deutscher Kodifizierung 470 Franz-Stefan Meissel
Tommaso Beggio, Paul Koschaker (1879-1951).
Rediscovering the Roman Foundations of European Legal Tradition 477 Luigi Sandirocco
Mario Fiorentini, Il giurista e l’eretico.
Critica delle fonti e irenismo religioso nella prima età moderna 483 Enrico Sciandrello
Antonino Milazzo, Il contratto di comodato. Modelli romani e disciplina moderna 495 Alessia Spina
Sebastian Stepan, ‘Scaevola noster’. Sulla possibile influenza
di Cervidio Scevola nei libri disputationum di Trifonino 498 Luigi Sandirocco
Orazio Licandro, Augusto e la res publica imperiale. Studi epigrafici e papirologici 512 Eliana Augusti
E. Fiocchi Malaspina, L’eterno ritorno del Droit des gens di Emer de Vattel
(secc. XVIII-XIX). L‘impatto sulla cultura giuridica in prospettiva globale 519 Lorenzo Infante
Anna Maria Mandas, Il processo contro Paolo di Tarso.
Una lettura giuridica degli Atti degli Apostoli (21,27-28,31) 523 Libri pervenuti alla redazione
a cura di Annarosa Gallo 527
Resoconti
Giulia Guida
Il problema della determinazione del danno aquiliano:
Felix Hinkelmann
‚Jhering Global‘ – Internationales Symposium 553 Cataldo Francesco Pulpito
Argomentazione e lessico nella tradizione giuridica
Convegno della Società Italiana di Storia del Diritto 560 Alessandro Cassarino
Prassi e normazione nell’esperienza giuridica romana
Convegno in onore di Mario Amelotti 564
Elena Marelli
Dall’esegesi giuridica alla teoria dell’interpretazione:
Emilio Betti (1890-1968) 573
Giulio Longo
Orizzonti della critica testuale fra tradizione e nuovi indirizzi 579 Valerio Massimo Minale
Libri di una vita 586
Maria Federica Merotto
Antike Rechtsgeschichte und Papyrusforschung
Internationales Seminar im Gedenken an Dieter Nörr 588 Pietro Giovanni Antonio Santoru
L’antologia del cinquantenario 592
Annarosa Gallo
L’Università di Bari e le leggi antiebraiche:
le storie interrotte dei docenti perseguitati 596 Raffaele D’Alessio
L’eredità di Salvatore Riccobono 601
Giorgia Lauri
Pomeriggio Sallustiano 605
Marcello Morelli
Societas e Societates 610
Pietro Giovanni Antonio Santoru
Presentazione della pubblicazione postuma di
‘Das römische Recht vom Error’ di Philipp Lotmar 617 Silvia Gazzoli
False notizie… fake news e storia romana.
Falsificazioni antiche e falsificazioni moderne 620
Abstract 625
Resoconti
Antike Rechtsgeschichte und Papyrusforschung Internationales Seminar im Gedenken an Dieter Nörr
(Monaco, 19-20 febbraio 2019)
1. In ricordo di Dieter Nörr, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, il 19 e 20 feb-braio 2019 si è svolto nella Hörsaal W 201 (Lehrturm) della Ludwig-Maximilians-Uni-versität München un Seminario Internazionale di alto profilo scientifico e di sentita par-tecipazione organizzato dal Leopold-Wenger-Institut für Antike Rechtsgeschichte und Papyrusforschung, in particolare nella persona del suo Direttore Johannes Platschek.
Ad inaugurare i lavori, il pomeriggio del martedì 19 febbraio, Platschek, il quale, nel suo indirizzo di benvenuto, ha omaggiato la figura del Maestro rievocandone anzi-tutto la chiarezza e il rigore metodologico, nonché la capacità di leggere tutte le fonti nell’ampio spettro della loro emersione, e di cogliere il ragionamento giuridico romano in costante raffronto con le fonti papirologiche, epigrafiche e letterarie, percorrendo così sentieri meno battuti dalla scienza romanistica più tradizionale. Caratteristiche, queste, che fecero nascere nello stesso oratore la passione per la materia e la volontà di dedicarsi al diritto romano. Non meno enfatizzate, le spiccate capacità didattiche e divulgative di Nörr, la cui generosa apertura al confronto si esplicava abitualmente negli innumerevoli Seminari settimanali dedicati alla lettura delle fonti, preziosi laboratori per la pratica esegetica cui partecipavano allievi da tutto il mondo, recatisi a Monaco per un soggiorno di studio. Sono seguiti i saluti del Preside della Juristische Fakultät dell’Università mo-nacense, Thomas Ackermann, che ha riconosciuto nell’Onorato un modello per genera-zioni di studiosi e un motivo di orgoglio per l’Università ospitante, e del Presidente della Bayerische Akademie der Wissenschaften – della quale Nörr stesso era stato membro sin dal 1972 –Thomas O. Höllmann, la cui laudatio ha sottolineato le capacità comuni-cative, le forti doti critiche e il carattere affascinante dello Studioso.
Platschek ha quindi dato la parola ai relatori, i quali hanno tutti sviluppato le proprie riflessioni nel solco delle ricerche tracciato da Nörr, arricchendole altresì con qualche ricordo privato, ciò che ha consentito di far emergere, nelle sue multiformi sfaccettature, la caratura scientifica dell’Intellettuale scomparso.
2. Una prima vivida immagine di Nörr è stata delineata nella relazione di apertura, tenuta da Alfons Bürge (Ludwig-Maximilians-Universität München). La sua comuni-cazione, emblematicamente intitolata Dieter Nörr, ha preso avvio con il racconto del primo incontro avuto a Monaco con il suo predecessore alla direzione del Leopold-Wen-ger-Institut für Antike Rechtsgeschichte und Papyrusforschung, dalla cui arguzia fu su-bito colpito, oltre che dal suo eclettismo e dalle sue poliedriche passioni, tra le quali più di tutte risaltava quella per la musica. Delineandone poi la personalità scientifica, il relatore non ha mancato di soffermarsi sulla precisione filologica che accompagnava Nörr nella lettura delle fonti giuridiche, né di ricordare il prestigioso ruolo che, sin dal 1987, questi ricoprì quale membro della commissione del Thesaurus Linguae Latinae.
Resoconti
vo di porre in luce tanto lo sviluppo e l’evoluzione del concetto di ἀμέλεια, quanto le diverse accezioni del medesimo emergenti dalle fonti analizzate. Prendendo le mosse dalla comparazione con un concetto di colpa intesa in senso oggettivo (diligentia) di cui in particolare è traccia nelle fonti del diritto romano, il relatore ha quindi concentrato l’attenzione sui diversi possibili significati assunti dal lemma ἀμέλεια nelle fonti papi-rologiche in comparazione con il diritto romano classico.
3. A seguire, l’elegante ricevimento presso la scenografica sala del Museum für Ab-güsse klassischer Bildwerke. Quale ulteriore omaggio a Nörr e alla sua passione per la musica, più volte ricordata nel corso del Seminario, oltre che perfetta cornice dell’in-contro, ha accolto gli ospiti l’Adagio pastorale, Vivace assai tratto dal Klaviertrio in do maggiore, Hob. XV: 21 (1975), di Joseph Haydn, magistralmente eseguito da un trio composto da pianoforte, violino e violoncello.
Platschek ha quindi descritto il valore storico e simbolico dell’edificio ospitante, riscostruito ove in passato si ergeva l’antico Palais Pringsheim sequestrato sotto il na-zismo, rilevando altresì le affinità che collegano Nörr al professore di matematica Al-fred Pringsheim, membro anch’egli della Bayerische Akademie der Wissenschaften e appassionato conoscitore di musica. Platschek ha quindi letto il messaggio di saluto di Laurens Winkel (University of Rotterdam), dal quale è emersa l’amicizia di lunga data che legava Nörr al professore olandese, e il costante arricchimento scientifico e perso-nale che caratterizzava il loro rapporto. Il valore internazioperso-nale del magistero di Nörr è stato ribadito anche attraverso il messaggio pervenuto da Shigeo Nishimura (Kyushu University of Fukuoka), impossibilitato a tenere di persona la propria Grußbotschaft. La capacità di Nörr di andare ‘oltre confine’ è stata infine sviluppata da Carla Masi Doria (Università ‘Federico II’ di Napoli), la quale ha condiviso alcuni Ricordi italiani di un romanista senza frontiere, sottolineando anzitutto l’importanza che rivestirono per lui gli studi a Roma, a partire dagli anni della sua formazione, ove poté conoscere grandi maestri ed intessere rapporti scientifici e amicali coi più grandi studiosi italiani che poi mantenne per tutta la vita.
A concludere, l’immagine di Nörr non solo quale giurista, ma anche come musicista, è stata fatta rivivere attraverso una sublime e commovente esecuzione del Molto Allegro agitato del Klaviertrio n. 1 in Re minore, op. 49 (1839), di Felix Mendelssohn-Bartholdy.
4. La mattinata del 20 febbraio, giorno del compleanno dell’Onorato, si è tenuta la seconda sessione del Seminario. Sotto la presidenza di Olivia F. Robinson (University of Glasgow), ha per primo preso la parola Gerhard Ries (Ludwig-Maximilians-Univer-sität München) che, con un intervento dal titolo Zur Strafbarkeit versuchter Delikte im Recht des Alten Mesopotamien, ha esaminato un ampio ventaglio di fonti dell’antica Mesopotamia, tra le quali spicca il Codice di Hammurabi, concernenti le problematiche legate all’elemento soggettivo in materia di omicidio, soffermandosi in specie sulla pu-nibilità del delitto tentato.
Con una relazione dal titolo Eine Klausel, drei verschiedene Rechtssysteme. Überle-gungen zur Verbreitung, Kommunikation und Rezeption von Rechtsinstitutionen in der Antike, José-Domingo Rodríguez Martín (Universidad Complutense Madrid) è partito
Resoconti
dalla clausola ἄνευ δίκης καὶ κρίσεως, sottolineandone la frequenza nelle fonti papiro-logiche e la differenza semantica, anche nelle sue varianti di καθάπερ ἐκ δίκης, per poi passare a individuare la clausola sine ulla controversia nelle fonti in latino, prima papi-rologiche, poi epigrafiche, letterarie e infine giuridiche, verificando se effettivamente vi sia corrispondenza tra le due clausole.
Dopo una breve pausa, i lavori sono ripresi con Uri Yiftach (Tel Aviv University), che ha discusso The Paramone in context: a formulaic exegesis, sottoponendo all’atten-zione una serie di papiri ove il difficile concetto di paramone compare in diversi ambiti e accezioni, non solo nel contesto giuridico – ove può inerire, ad esempio, tanto al puro contratto di paramone quanto alle conseguenze del mancato regolamento del debito –, ma anche in quello liturgico; nel corso della relazione sono state indagate le possibili alternative al concetto di paramone e sono state altresì evidenziate le peculiarità, per la comprensione del concetto studiato, rivestite dal tempo verbale aoristo.
L’intervento Zum sogenannten Dikaiomata-Papyrus P.Hal. 1 di Claudia Kreuzsaler (Österreichische Nationalbibliothek, Wien) ha completato la prima parte della giornata. La relatrice, discutendo i principali problemi relativi alla datazione e all’origine del co-siddetto papiro ‘Dikaiomata’, P.Hal. 1, e ponendone in risalto l’eterogenea articolazione dei contenuti – spazianti, solo per citare alcuni esempi, dal regolamento edilizio cittadi-no alle questioni di competenza per specifiche ipotesi crimicittadi-nose o per casi riguardanti i militari –, ha infine dato rilievo al πολιτικὸς νόμος di cui è traccia nel papiro, la cui lettura è stata condotta in rapporto al contenuto di Gai. 4 ad l. XII Tab. D. 10.1.13 e di Plut. Sol. 23.6.
5. La sessione pomeridiana del Seminario è stata presieduta da J. Michael Rainer (Universität Salzburg), il quale ha dato la parola anzitutto a Éva Jakab (Karoli Gaspar Universität der Reformierten Kirche, Budapest), la cui relazione Kritisches zu einer tabula aus Britannia: Abweichendes Formular, hilfreiche Klausel ha approfondito l’e-same di un resoconto di una lite proveniente dalla Britannia, proponendone una rico-struzione di contenuto, origine e contesto anche tramite il confronto con altre fonti non solo epigrafiche. In particolare, dal raffronto con TPSulp. 28 e con alcuni passi tratti dal Digesto in materia di iusiurandum, si è valutata la possibilità di avvicinare la fonte studiata al contesto del giuramento reso nell’ambito di una controversia.
Ernest Metzger (University of Glasgow), parlando di Evidentiary Forms without Content, si è soffermato su una serie di fonti, per lo più passi del Digesto, dalle quali si ricava che, nel processo civile classico, poteva accadere che fosse più importante l’e-sistenza in sé della prova rispetto all’effettivo contenuto della stessa, come ad esempio emerge da Ulp. 53 ad ed. D. 39.2.13.3, ove ai fini dell’ordine da parte del pretore di pre-stare la cautio damni infecti era sufficiente il giuramento di non vessatorietà della richie-sta da parte del postulante, senza che fosse previrichie-sta alcuna indagine sulla sussistenza di un effettivo interesse dello stesso o di costruzioni adiacenti al di lui fondo. Metzger ha altresì indugiato sulla scarsità di dichiarazioni unilaterali in iure, soprattutto nell’ambito di giudizi ex lege Aquilia.
Resoconti manarum’ (or ‘Lex Dei’), ha sottoposto all’attenzione alcune immagini dei testi che ci hanno restituito la Collatio Legum Mosaicarum et Romanarum, evidenziando alcuni punti ora maggiormente visibili grazie alle nuove tecniche di lettura. A seguito di un confronto tra l’edizione della Collatio curata da Mommsen e alcuni luoghi scelti dei manoscritti più facilmente leggibili, e alla luce delle nuove risultanze emerse, Frakes ha infine proposto uno stemma codicum relativo alla tradizione manoscritta dell’opera, nuovo rispetto a quello ipotizzato da F. Schulz.
Ultimo a intervenire, Christoph G. Paulus (Humboldt-Universität zu Berlin) ha pre-sentato una relazione dal titolo Vorüberlegungen zur Frage, ob das europäische Verwal-tungsrecht seine Wurzeln im Römischen Recht hat?, con la quale ha condiviso l’inter-rogativo inerente alla possibilità di rinvenire, nel diritto romano, le radici del diritto amministrativo europeo. E, pur senza sbilanciarsi nel fornire una risposta, il relatore ha posto in luce un insieme di dati, a suo avviso rilevanti per la questione in esame, che suggerirebbero l’esistenza di un insieme di regole riguardanti l’amministrazione di Roma sufficientemente complesse da poter forse rappresentare un primo nucleo del diritto amministrativo moderno.
Con questa relazione di ampio spettro sono terminati i lavori, chiusi da Platschek, le cui parole hanno espresso la comune percezione di due giornate la cui densità di conte-nuto ha senz’altro reso omaggio alla personalità dell’illustre Studioso cui il Seminario era dedicato.
Maria Federica Merotto Università di Verona