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VANNOZZI F. (a cura di), AA. VV., Figure femminili (e non) intorno alla nascita. La storia in Siena dell’assistenza alla partoriente e al nascituro. XVIII-XX secolo.

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giosa, così come si è andata modificando nel corso dei secoli. Valentina Gazzaniga VANNOZZI F. (a cura di), AA. VV., Figure femminili (e non)

intorno alla nascita. La storia in Siena dell’assistenza alla parto-riente e al nascituro. XVIII-XX secolo. Siena, Protagon 2005, pp.

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Parallelamente alla mostra Nascere a Siena, corredata da un bel catalogo, la “Piccola biblioteca di ricerca storica “ presenta questo volume, centrato sulla figura della levatrice e sulla sua formazione a Siena tra 1700 e 1900.

Il volume, curato da Francesca Vannozzi, è articolato in cinque sezioni: la prima tratta Forma e luoghi dell’Assistenza, con due saggi di Tiziana Bruttini (Per provvedere quivi alla sicurezza dei

bambini dalla loro prima concezione nell’utero delle loro madri) e

Laura Vigni (Le levatrici senesi fra XVIII e XX secolo).

Segue il capitolo Dall’ ideologia alla politica, coi contributi di Gabriella Rustici (Le madri miserabili! I sussidi di latte a Siena

-1816-1926) e Donatella Fabbri (Per la difesa e il miglioramento fisico e morale della razza: l’ONMI 1926/1936).

Il capitolo La formazione del medico e dell’ostetrica è opera integrale di Francesca Vannozzi, che ha approfondito la storia del-l’insegnamento ostetrico-ginecologico, l’organizzazione della scuo-la, le modalità del tirocinio teorico-pratico.

Renato Lugarini (Maternità nascoste: profili di madri illegittime

nella Siena del tardo Ottocento) e Riccardo Chicco (L’assistenza al parto: protagonisti e tessuto sociale a metà Novecento) hanno

scrit-to il capiscrit-tolo dedicascrit-to ai Profili, mentre la sezione Immagini della

nascita propone due testi di Silvia Colucci (“Donne di parto”. Riflessioni sull’iconografia della nascita a Siena dal medioevo alle soglie dell’età moderna) e Valentina Giuliani (L’iconografia della nascita a Siena dalla seconda metà del XVI al XVIII secolo), che

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La visione offerta da questi studi è pertanto completa e articola-ta, affrontando temi che si pongono su piani differenziati, in modo da fornire più prospettive del problema.

In questi ultimi tempi, in realtà, il tema della figura dell’ostetri-ca ha ricevuto grande attenzione, da ottiche diverse, anche nel qua-dro del nuovo percorso formativo previsto dalla Laurea Triennale.

I saggi proposti si basano sui dati di accuratissime ricerche d’ar-chivio e propongono uno spaccato estremamente suggestivo della formazione dell’ostetrica e dell’esercizio della professione in una realtà circoscritta come quella senese.

Gli autori approfondiscono il ruolo rivestito dalle strutture ospe-daliere della città nel destinare gli spazi finalizzati alla formazione e all’assistenza, ricostruendo la storia del parto e della nascita attra-verso le vicende legate alla professionalizzazione.

Anche il fatto che le immagini che corredano il volume siano integrate da una ampia documentazione, costituisce un valore aggiunto, in quanto i saggi che commentano l’apparato iconografi-co, abbracciano un periodo più vasto, rispetto agli altri, che va dal Medioevo al XVIII secolo.

L’approccio fortemente scientifico dell’opera rappresenta un modello di grande interesse e permette di integrare quanto già dis-ponibile, a livello regionale, in relazione alla storia dell’ostetricia, contribuendo a realizzare questo mosaico di esperienze, che costi-tuiscono un punto di riferimento importante per l’acquisizione della consapevolezza nei confronti del proprio passato professionale.

Donatella Lippi TRIMARCHI F., Il camice strappato. “Sostanze e

acciden-ti”nella medicina clinica”. Cosenza, Rubbettino, Soveria Mannelli,

2003.

“Salutem Tibi Dico”. L’aulica locuzione di commiato dell’epi-stolario degli antichi romani come la sempre attuale esclamazione popolare “Basta che ci sia la salute!” riflettono entrambe la trepida

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