CENTRO SALERNITANO DI STUDI DI MEDICINA MEDIOEVALE 2
P A U L 0. K R I S T E L L E R
LA SCUOLA DI SALERNO
IL SUO SVILUPPO E IL SUO CONTRIBUTO
A L L A S T O R I A D E L L A S C I E N Z A
T ra d u zio n e di
A N T O N I O C A S S E S E
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
S A L E R N O
B IB L IO T E C A
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A .
A ppendice al fascicolo I IV della R A S S E G N A S T O R I C A S A L E R N I T A N A
A. X V I. 1955
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-Università degli Studi di Salerno
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CENTRO SALERNITANO DI STUDI DI MEDICINA MEDIOEVALE --- 2---P A U L 0. K R I S T E L L E R
LA SCUOLA DI SALERNO
IL SUO SVILUPPO E IL SUO CONTRIBUTO
A L L A S T O R I A D E L L A S C I E N Z A
T ra d u zio n e di
A N T O N I O C A S S E S E
A ppendice al fascicolo I IV della R A S S E G N A S T O R I C A S A L E R N I T A N A
A. XVI. 1955
SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO SALERNO
0 0 1 6 4 0 2 3
Titolo originale: The School o f Salerno: its DeveLopment ad its
Contribution to te H istory o f Learning, in Bulletin o f thè H istory o f M edicine, a. XVII (1945) pp. 139-194.
P R E F A Z I O N E
II segu en te stu d io su lla Scuola d i S alern o nacque pa recch i an ni f a d a alcune ricerche che stavo fa c e n d o su P ie tr o Pom po n a z z i e l ’ a risto telism o italian o d e l R inascim en to (*). M i accorsi a llo ra che l'a risto te lism o ita lia n o va in teso e stu d ia to in s tr e tto ra p p o rto con la sto ria d ell' insegnam ento u n iversita rio della filo , so fia e anche d ella m edicina, e com in ciai q u in di a s tu d ia re la sto ria in te lle ttu a le delle U n iversità ita lia n e du ra n te II M edio E vo e il R inascim en to. M i p ro p o si d i p resen ta re i m iei r isu lta ti in una serie d i s tu d i su lle varie U n iversità e sulle va rie m aterie d i in segn am en to. C on du ssi a term ine il prim o d i q u esti s tu d i che s i occupa appu n to d e ll’ U n iversità ita lia n a p iù an tica, cioè d ella S cu ola d i Salerno, e lo p u bblicai come artico lo so tto il tito l o : The School of Salerno: its development and its contribution to thè history of Learning, nel Bulletin of thè History of Medecine (X V II, 1945, 1 3 9 1 9 4 ). D is tr a tto da a ltr i im pegn i e sco ra g g ia to d a lla v a stità del m ateriale, non ho ancora p o tu to term in are g l i a ltr i stu d i che dovevano f a r segu ito a quello su Salerno, e q u in di ho incluso questo, con le a g g iu n te e co rrezio n i d iven tate neces sarie, in un volume con ten en te una raccolta d i m iei sa g g i, che sta p e r uscire p resso le Edizioni di Storia e Letteratura a R om a, sotto il tito lo : Studies in Renaissance thought and Letters.
(*) La m aggior p arte del m ateriale adoperato per questo artico lo 1 ho rin ven u ta nella biblioteca dell A ccadem ia di M edicina di New J o r k (NYAM). Sento il dovere di ringraziare, per i consigli e le m olte facilitazioni, il D ire tto re D r. A rchibald M alloch, nonché la Sig. G ertru d e L. A nnan e gli a ltri im piegati I lib ri c ita ti senza indicazione del luogo si trovano nella biblioteca della C olum . bia U niversity o nelle collezioni affiliate.
-
’
Il mio s tu d io su Salerno, p e r qu an to n ato d a in te re ssi d iv e r s i,
è s ta to accolto con sim p a tia d a p arecch i s tu d io s i d i s to ria d e lla
m ed icin a e d i sto r ia sa le rn ita n a , e m i f u p o i p ro p o sto d a a lcu n i c o lle g h i e am ici sa le rn ita n i d i rip u b b lica rlo in ita lia n o e p ro p r io a Salerno, p ro p o sta che ho a cc etta ta con g ra n d is s im a s o d d is f a zio n e. La tra d u zio n e ita lia n a è sta ta f a t t a con cu ra, su lla base d e ll'a rtic o lo o rig in a le dah giovan e sig . A nton io C assese, e d io l'h o p o i in teram en te esam in ata e leggerm en te rito cca ta , in seren d o vi le
a g g iu n te della nuova ed izio n e che sta p e r uscire.
Q u esto stu d io f u in izia to du ra n te l'u ltim a g u e r ra m on d ia le e s i basa in teram en te su f o n ti sta m p a te. S p ero d i f a r seg u ire a d esso, in q u esta stessa serie, un a ltro s tu d io in cu i v o rre i p r e s e n ta re alcu ni te s ti sa lern ita n i d e l secolo X I I che sono fin o ra in e d iti e ig n o ti, e che ebbi la fo rtu n a d i tro va re e id e n tific a r e in q u e sti u ltim i anni. D a lle m ie ricerche r isu lta in f a tti che M auro non f u il p rim o m aestro salern itan o che avesse s c r itto d e i com m enti a i te s ti p rin c ip a li d i m edicin a, ma che f u p re c e d u to in ta le im p resa d a alm eno due a ltr i m a estri, B artolom eo e M u san din o. L ascian do i p a r tic o la r i a g li s p e c ia lis ti d i sto ria d ella m edicin a, vo rrei a n z i tu tto f a r conoscere i p ro lo g h i d i q u esti com m enti e tr a r n e alcune con clu sion i p e r la sto ria in te lle ttu a le d e l M ed io Evo. R isu lta in f a t ti che la m edicin a sa lern ita n a g ià prim a d e lla m età d el secolo X I I f u p iù te o re tic a e sco la stica d i q u a n to s i sia p en sa to , e p iù stretta m e n te collegata con g l i s tu d i d i filo s o fia e d i g r a m m atica, avendo a neh’essa alcune d e lle sue r a d ic i n ella cu ltu ra en ciclopedica d e l prim o M edio E v o ; e risu lta p o i che b iso g n a d a re m a g g io re im p o rta n za che non sia s ta to fin o r a f a t t o al con trib u to della, tra d izio n e m edica sa lern ita n a allo svilu pp o d ella p r im a sco la stica n el secolo X II, d i f r o n te a lla tra d izio n e g iu r i d ica bolognese e a qu ella teo lo g ica p a r ig in a e setten trio n a le.
D esidero rin g r a zia r e i co lleg h i sa le rn ita n i, e specialm en te il p r o f. S abato Visco, P r e sid e n te d e l C en tro d i S tu d i d i M ed icin a M edievale, e il p ro f. A n to n io C olom bis p e r la loro in iz ia tiv a che rese p o ssib ile qu esta e d izio n e ita lia n a d e l m io stu d io . R in g ra zio in o ltre il D o tt. G. Temkin d e ll’ Institute of thè History of M edi cine d i B a ltim o ra e M ons. G iu se p p e D e Luca d elle E d izio n i d i S to ria e L e tte ra tu ra p e r il p erm esso g e n tilm e n te concesso d i u sare i l te sto in glese da loro pu bblicato p e r q u esta tr a d u z io n e ; ed in fin e i l S ig . A n ton io C assese p e r la sua tra d u zio n e f a t t a con ta n ta cu ra e d ilig e n za .
N ew York, Columbia University, Settembre 1955.
P . O . K R ISTE L LE R
La Scuola di Salerno è stata a buon diritto famosa come la
prima Università dell’ Europa medievale e come uno dei prim i e
più cospicui centri di medicina. Il suo contributo alla cultura ed
alla letteratura medica è stato largamente illustrato dagli studiosi
di storia della medicina ed i suoi sviluppi istituzionali sono stati
investigati, sebbene meno accuratamente, dagli storici delle Univer
sità e dagli studiosi di storia locale e regionale.
Alcuni storici della m edicina hanno giustamente posto in rilievo
la notevole importanza della Scuola durante i sec. XI, XII e X III (1),
ma essi sovente sembrano quasi dim enticare che, malgrado il suo
relativo declino, la Scuola continuò ad esistere fino al 1812, e che
essa diede dei contributi più o meno modesti alla letteratura medica
sino al term ine della sua esistenza.
Alcuni storici delle Università hanno giustamente notato l’oscurità
dello sviluppo istituzionale della Scuola di Salerno nel suo primo pe
riodo, ed hanno accentuato la sua mancata influenza sull’ organizza
zione delle più giovani Università, che furono largamente m odellate
sull’ esempio di Bologna e di Parigi (2). D’ altro canto essi hanno
trascurato di studiare il più recente sviluppo istituzionale della
Scuola di Salerno, che è molto meno oscuro, o di chiedersi quale
influenza le altre e più giovani Università possano avere avuto su
(1) A. Ca s t i g l i o n i, A H isto ry o f M edicine (trad. da E. B. Kr u m b h a a r), New Y ork, 1941. Vedi p u re : G. Sa r t o n, In tro d u ctio n to thè H istory o f Science, B altim o re, 1927 1931. L. Th o r n d i k e, A H isto ry o f M agic a nd E xperim ental Science, I (New Y ork, 1923), 731 9gg.
(2) H . De n i f l e, D ie U niversitàten des M ittela lters bis 1400, B erlin, 1885. H . Ra s h d a l l, The U niversities o f E urope in thè M iddle A ges, 2a ed. a cura di F . M. Pow icke e A. B. E m den, I (O xford, 1936), 7 86. S . D Ir s a y, H istoire des U niversités frangaises et étrangères, I, P aris, 1933, pp. 102 110.
-- ’-codesto più recente sviluppo della Scuola di Salerno, e quale in
fluenza essa possa avere esercitato sulle più giovani Università, se
non nella loro organizzazione fondam entale, almeno per altri
riguardi.
Parim enti gli storici giustamente sembrano essere d’ accordo
che la dottrina e 1’ insegnamento m edico della Scuola di Salerno nel
periodo delle origini ebbero carattere pre scolastico, qualunque cosa
ciò possa significare, ma essi raram ente si chiedono se la Scuola di
Salerno nel periodo successivo fu influenzata dalla Scolastica in ma
niera rilevante, o se essa stessa possa aver contribuito in qualche modo
al sorgere di quest’ultima. Infine non vi è alcun dubbio che la Scuola
di Salerno sorse come Scuola di m edicina e che la m edicina continuò
a rim anere il soggetto principale dei suoi studi sino alla sua fine.
Ma è egualmente certo che, oltre alla m edicina, altre m aterie, e
specialm ente la filosofia, furono insegnate a Salerno nel periodo più
recente, e quindi noi possiamo a buon diritto chiederci quanto
vasto ed im portante sia stato tale insegnam ento e quali contributi
la Scuola di Salerno abbia dato allo sviluppo degli studi non concer
nen ti la medicina e soprattutto di quelli filosofici. Questo punto è di
particolare interesse riguardo alla stessa connessione tra filosofia e
m edicina, che caratterizzò le altre e più giovani università ita
liane (1). Sarà compito del presente lavoro m ettere in rilievo codesti
aspetti trascurati della storia della Scuola di Salerno, piuttosto che
ripetere i ben n o ti fatti circa la letteratura medica connessa con
Salerno, fatti che si possono trovare in ogni storia della medicina.
In o ltre dovremo prestare m olta attenzione ad alcune questioni con
cernenti la cronologia e lo sviluppo istituzionale della Scuola di
Salerno, perchè la sua storia è piena di leggende, di formazione
antica e recente, e noi dovremo esam inarle e correggerle m olto
accuratam ente se desideriamo com prendere lo sviluppo della Scuola
nella sua giusta prospettiva. Anche recenti studiosi sono stati ecces
sivam ente proclivi a prendere testim onianze di un periodo più
recente come prova diretta per un più antico periodo o a consi
derare delle ipotetiche circostanze (che sono tutto al più possibili)
come se fossero fatti provati.
La storia della Scuola di Salerno fu per la prima volta scritta nel
sec. XVII da Antonio Mazza, autore com pletam ente privo di critica,
ma che, come P riore del
C ollegium M edicorum ,fu bene informato
(1) L opera di R. O. M o o n ( T h e R e la tio n o f M edicine to P hilosophy, New Y ork, 1909, NYAM) no n corrisponde a ciò che p ro m e tte il tito lo . Essa è sempli* c ern en te una sto ria popolare della m edicina.
-
’riguardo alle fonti e alle tradizioni locali (1). Egli fu seguito nel
sec. XVIII da Ackermann (2). Le loro opere furono completamente
superate, in torno alla metà del secolo scorso, dalle im portanti pub
blicazioni di S. De Renzi, il quale, in collaborazione col Daremberg
ed H enschel, mise a disposizione degli studiosi una grande quantità
di nuovo m ateriale e nella sua
Collectio Salernitana,pubblicò num erosi
testi m edici della Scuola di Salerno, m olti dei quali furono tra
scritti dal famoso codice di Breslavia scoperto dallo Henschel (3).
Nel contempo il De Renzi raccolse nei vari archivi dell’ Italia
m eridionale m olti docum enti illustranti le biografie dei dottori di
Salerno e lo sviluppo istituzionale della Scuola, e su di essi basò
la sua dettagliata
Storia della Scuola di Salerno,pubblicata prima
nel primo volume della
Collectio Salernitanae poi ristampata con
num erose aggiunte e correzioni in volume separato (4). La ricchezza
del m ateriale offerto dal De Renzi compensa la sua mancanza di
critica, e ad onta delle loro ovvie manchevolezze, le sue opere
son rimaste la base per ogni successivo studio sulla Scuola salerni
tana. Esse sono state corrette e completate in m olti punti impor
tanti, ma non sono state superate.
Dopo le opere del De Renzi le ricerche sulla Scuola di Salerno
hanno seguito due strade nettam ente separate. Da un lato la cono
scenza della letteratura medica connessa con Salerno è stata accre
sciuta con la pubblicazione di nuovi testi e, attraverso un esame
critico, si è avuta una valutazione dei testi pubblicati dal De Renzi.
Il lavoro principale in questo senso è stato fatto dal Giacosa (5) e
(1) A. Ma z z a, Urbis S a lern ita n a e H istoria et A n tiq u ita te s, N apoli, 1681. H o adoperato la 2a edizione p u b b licata in I. G . Gr a e v i u s, Thesaurus A n tiq u i ta tu m et H isto ria ru m Ita lia e , IX , 4, Leiden, 1723 (New Y ork P u b lic Library).
(2) Regirneii S a n ita tis S a le n ti sive Scholae Sa lern ita n a e de conservando bona v a letu d in e praecepta, ed. Jo. Chr. G. A ckerm ann (S tendal, 1790), 1 92 (NYAM).
(3) Collectio S a lern ita n a , ed. S. De Renzi, voli. 5, N apoli, 1852 1859. Sul codice di B reslavia, vedi F. Ha b t m a n n, D ie L itera tu r von F riihund H ochsalerno, diss. B orna L eipzig, 1919 (N YA M ); K. Su d h o f f, Die Sa lern ita n er H a ndschrift in B reslau, in A rch iv fi ir G eschichte der M edizin, X II (1920), 101 48 (NYAM). (4) S to ria d e lla Scuola m edica d i Salerno, in Coll. Sai., I (1852), 1 416. M olte aggiunte sono sparse nei volum i II V . Storia docum entata d ella Scuola m edica d i Salerno, 2a ed., N apoli, 1857 (Arm y M edicai Library).
(5) P . Gia c o s a, M a g istri S a le rn ita n i nondum ed iti, T orino, 1900 (NYAM). Il volum e contiene m o lti te s ti di m edicina salern itan i e un catalogo dei m ano s c r itti e dei docum enti esposti a T orino nel 1898. A lcuni m an o scritti contengono m ateriale che concerne Salerno, m en tre nei docum enti non ve n è traccia.
- ’specialm ente dal Sudhoff e dalla sua scuola (1). AI Sudhoff si deve
non solo la pubblicazione di m olti testi e num erosi studi critici
concernenti la letteratura medica di Salerno, ma anche il più recente
sommario di storia di Salerno come centro medico (2). Tra i disce
poli del Sudhoff, Creutz, in particolare, ha recentem ente pubblicato
m olte edizioni di testi e studi monografici (3). Concernono essen
zialmente la letteratura medica di Salerno anche gli studi di Han
derson, Packard, Corner e Singer (4).
D’altro canto num erose pubblicazioni hanno reso disponibili
nuovi docum enti concernenti gl’ insegnanti e le istituzioni della
Scuola di Salerno. Per il più antico periodo fino al XIV secolo
dobbiamo m enzionare gli studi di Garufi, Capparoni e Carucci, per
il periodo più recente quelli di Settem brini, Del Gaizo, Sinno e
di nuovo Capparoni (5). N ell’ insieme si può dire che è stata
(1) Sul c o n trib u to di S udhoff e dei suoi scolari, v ed i: H . E. Si g e r i s t, B iblio g ra p h ie der m edizingeschichtlichen A rb eiten von K a rl S u d h o ff, in Essays on thè
H isto ry o f M edicine p resen ted to K a rl S u d h o ff (Z iirich, 1924), 397-98. G. He r-
b r a n d I Io c h m u t h, S ystem atisches V erzeichnis der A rb e ite n K a rl Sudhoffs, in S udhoffs A rch iv fiir G eschichte der M ed izin , X X V II (1934), 143 46 (NYAM).
(2) Th. Me y e r- St e in e g g u n d K. Su d h o f f, G eschichte der M ed izin im Uber-
blick, 3a ed. (Jena, 1928), 175-203 (NYAM). Su d h o f f, Salerno, eine m ittela lter-
liche H e il u n d L eh rstelle am T yrrh en isch en M eere, in A rch iv fi ir Geschichte d er M edizin, X X I (1929), 43 62. N ella versione inglese di questo artico lo sono s ta ti om essi m o lti d ettag li in te re ss a n ti (K . Su d h o f f, Essays in thè H isto ry o f M edicine, ed. F . H . G arrison, New Y o rk , 1926, 227 47).
(3) V edi so tto .
( 4 ) H . E . H a n d e r s o n T he School o f Sa lern u m , N e w Y o r k , 1 8 8 3 . F . R . P a c k a r d ,
H istory o f thè School o f Salernum , i n T he School o f Salernum , R eg im en Sani
ta tis S a lern ita n u m . T h e Englisch Version b y S ir John H a rin g to n ( N e w Y o r k ,
1 9 2 0 ) , 7 5 2 ( N Y A M ) . G . V . C o r n e r , T h e R ise o f M edicine a t Salerno in thè T w e lfth C en tu ry, i n A n n a ls o f M edicai H isto ry, N . S . I I I ( 1 9 3 1 ) , 1 1 6 ( N Y A M ) . C h a r le s a n d D o r o t h y S i n g e r , T he O rigin o f th è M ed ica i School o f Salerno, thè
F irst U niversity, A n A tte m p te d R econstruction, i n Essays on thè H isto ry o f
M edicine P resen ted to K a rl S u dhoff, 1 2 1 1 3 8 . G l i s t e s s i , T h e School o f Salerno,
i n H istory, N . S X ( 1 9 2 5 - 2 6 ) , 2 4 2 - 4 6 ( r i s t a m p a t o i n C h . S i n g e r , From M agic to Science, L o n d o n 1 9 2 8 , 2 4 0 - 4 8 , N Y A M ) . C h . S i n g e r , A R eview o f thè M edicai Litera-
tu re o f thè D ark A ges, in Proceedings o f thè R o y a l S o ciety o f M edicine, X ( 1 9 1 6 1 7 ) .
Section o f thè H isto ry o f M edicine; 1 0 7 1 7 ( N Y A M ) . V e d i i n o l t r e : S ir T . C l i f f o r d A l l b u t t , G reek M edicine in Rom e ( L o n d o n , 1 9 2 1 ). 4 2 5 4 1 . H . P . B a y o n , T h e M a s t e r s o f S a le r n o a n d t h è O r i g i n s o f P r o f e s s i o n a l M e d i c a i P r a c t i e e „ , Science M edicine a n d H isto ry : Essays on thè E vo lu tio n o f Scientijìc th ro u g h t a nd M edicai
P ractice w ritte n in honour o f Charles S in g er v o i . I L o n d o n , 1 9 5 3 , 2 0 3 2 1 9 .
( 5 ) N ecrologio d e l L iber C o n fra tru m d i S. M a tteo d i Salerno, e d . C . A . Ga r u f i (F o n ti p er la storia d Ita lia ), R o m a , 1 9 2 2 . P . Ca p p a r o n i, M a g istri saler n ita n i n o ndum co g n iti (W elcom e H istorical M edicai M useum , Research S tu d ies, n. 2), L o n d o n , 1 9 2 3 ( N Y A M ) . U n e d i z i o n e i t a l i a n a d e l l a s t e s s a o p e r a f u p u b b l i
-- “ -’ ’ pubblicata e valutata criticam ente molta parte delle fonti della
Scuola di Salerno, ma che l’attenzione degli storici della medicina
è stata un po’ troppo orientata verso il codice di Breslavia e verso
il “ Regimen sanitatis salernitanum „ , e che la letteratura salerni
tana del più recente periodo, dopo la metà del sec. X III, è stata
m olto trascurata e può essere m olto meglio conosciuta in seguito
mediante u lterio ri ricerche di m anoscritti.
D’ altro lato dei preziosi documenti sono stati aggiunti a quelli
fatti conoscere dal De Renzi, ma le sue esposizioni storiche non
sono state mai riesam inate criticam ente alla luce di codesti nuovi
docum enti o anche di quelli pubblicati da lui stesso. Inoltre i due
gruppi di studi che trattano rispettivam ente della letteratura medica
di Salerno e dello sviluppo istituzionale della Scuola non sono
stati esattamente integrati a partire dal De Renzi.
Questo stato di cose, dovuto alle recenti tendenze della ricerca
specializzata, trova origine anche nella condizione delle fonti. La
prova storica rappresentata dai docum enti o dai racconti dei cronisti
raramente corrisponde alla prova letteraria rappresentata dai testi
esistenti attribuiti ad autori particolari, e questi due tipi di materiale
cata con lo stesso tito lo a T e rn i, 1924 (NYAM) e n el B o llettin o d e ll istitu to Storico Ita lia n o d e ll A rte S a n ita ria , IV (S upplem ento alla Rassegna d i Clinica, T era p ia e scienze affini, X X III), 1924, 1 -1 9 ; 70-89 (NYAM). La m aggior p arte del m ateriale raccolto dal C apparoni è tr a tto dal N ecrologio, che egli adoperò n e l suo sc ritto , p rim a della pubblicazione del Garufi. Codice D iplom atico saler n ita n o d el secolo X III , ed. C. C a ru c c i (F o n ti p er la storia d Ita lia ) I (1201 81), Subiaco, 1931 (New Y ork P u b lic L ibrary). L. S e tte m b rin i, Le carte d ella Scuola
d i Salerno, in N u o va A n to lo g ia , X X V I (1874), 942 49. M. De l Ga iz o, L a Scuola
M edica d i Salerno s tu d ia ta n ella storia e n elle leggende, in A tt i d e ll A ccadem ia P o n ta n ia n a , X X V I (Ser. 2, voi. 1) n. 2 (New Y ork M useum o f N atu rai H istory). Id., D ocum enti in e d iti d e lla S cuola M edica S a lern ita n a , in Resoconto d elle a d u na n ze dei lavori d e lla R ea le A ccadem ia M edica C hirurgica d i N a poli, XLI (1887), 191 223 (L ibrary o f Congress). A. Sinno, D iplom i d i L a u rea d e ll A lm o C ollegio S a lern ita n o , in A rch ivio Storico d ella P rovincia d i Salerno, I (1921), 2 11 51; Id ., V ita scolastica d e ll A lm o Collegio Salern ita n o , ibid., II (1922), 3 8 7 4 ; Id ., C ronologia d e i P rio ri d e ll A lm o Collegio S alernitano, ibid., 274 307 (Y ale U niversity L ibrary). Id., Sintesi Storica d e lla Scuola S a lern ita n a , Salerno 1942; Id ,, V icende d e lla Scuola e d e ll A lm o Collegio Salern ita n o , M aestri fin o ra ignorati, Salerno 1950 (con bibliografia). R egim en S a lernitanis, ed. A. Sinno, Salerno 1941. P. C a p p a ro n i, D iplom i d i L a u rea d ello studio sa lernitano, in R iv ista d i S to ria critica d elle Scienze M ediche e N a tu ra li, voi. I l i (a. 1916), 65 74 (L ibrary o f th è I n s titu te o f th è H isto ry of M edicine, The Jo h n s H opkins U niversity, B altim ore). G C a ru c c i, Salerno d a l 1282 al 1300, Subiaco, 1946. Id., Codice diplom atico salernitano d e l secolo X I V , p t. I, Salerno (1950). L. Cas
s e s e, L A rchivio d e l C ollegio M edico d i Salerno, R om a 1948. Id. L a Societas M edicorum d i Salerno e i tr a tta ti d i m edicina d ei secoli X I X I I I , Salerno (1950).
’ ’ ’ -’ -- ’ - ’ - ’ ’ -’ ‘ ’ storico devono essere esattamente distinti. Tuttavia essi devono
essere integrati se desideriamo conseguire una soddisfacente cono
scenza storica. I nomi dei medici, così come sono stati trovati nei
docum enti contem poranei o nelle cronache, sono di scarso interesse,
a meno che non si riesca a conoscere qualcosa intorno alla loro
produzione scientifica; m entre i testi letterari esistenti possono
essere difficilmente utilizzati storicam ente finché saranno ignorati la
loro data, il luogo di provenienza e il loro autore. Soltanto quando
le opere letterarie note saranno sicuram ente attribuite ad autori,
la cui esistenza può essere provata da docum enti contem poranei,
allora potrem o dire di avere abbandonato il campo della leggenda
e dell’ ipotesi per quello dei fatti storicam ente accertati. Inoltre il
term ine “ Scuola di Salerno ,, è pieno di tante ambiguità che hanno
indotto in errore m olti studiosi.
A parte la “ Schola Salerni „ che appare come autore collettivo
del “ Regimen sanitatis „ e che è stata giustamente confinata nella
sfera della pura leggenda, dobbiam o distinguere tra pratica medica,
istruzione pratica in m edicina, letteratura medica, insegnamento
organizzato di medicina e finalmente corporazione o Collegio di
medici organizzati sotto un preside che conferisce lauree e rilascia
diplomi. T utti codesti significati si riferiscono alle varie fasi della
Scuola di Salerno, ma essi non furono in atto nello stesso tempo
o dall’ inizio, e gli studiosi sono stati troppo in clini a prendere la
prova di uno di tali significati indiscrim inatam ente come prova
dell’esistenza della “ Schola ,, in uno degli altri sensi. Noi dobbiamo
tenere ben ferme queste distinzioni se vogliamo dare un accurato
quadro della storia della Scuola di Salerno.
L’ origine della Scuola di Salerno, com’ è stato da tutti rico
nosciuto, è oscura, e questo è uno dei pochi punti sul quale gli
studiosi sembra che siano d’accordo.
La leggenda che la Scuola fu fondata da quattro maestri, leg
genda tratta dal Mazza dall’ apocrifa
Chronica E lin i,è stata giusta
mente eliminata (1), e parim enti 1’ opinione che la Scuola risalga
agli antichi tempi rom ani può essere difficilmente sostenuta (2).
(1) Ma z z a, op. cit., col. 64. Il b ran o della cronaca è rife rito dal De Re n z i,
Coll. Sai., I, 106 9, n o ta 3 ; S to ria d o cu m en ta ta , n. 17 p. X XV I. P er la dubbia a tte n d ib ilità della cronaca e della sto ria v. De Re n z i, Coll. Sai., 1, 106 seg.
M . St e i n s c h n e i d e r, D onnolo in A rch iv fi ir p athologische A n a to m ie u n d P hysio
logie u n d fiir klinische M edicin, X X X V III (1867), 80 89 (NYAM). Sin g e r, T he
origin. Id., T he School o f Salerno.
(2) Che l origine della Scuola si debba fa r risa lire all epoca rom ana, è s ta to suggerito dal De Re n z i, Coll. Sai., I, 130 seg.; S to ria docum entata, 141 segg.
-’ ’Studiosi più recenti vorrebbero far risalire l’ origine della Scuola
al secolo IX (1). Nessuna prova valida, tuttavia, può sostenere una
data così antica. P er essere più precisi si rinvengono in documenti
locali del IX e X secolo (2) nom i di pochi medici, ma ciò non
vale a distinguere Salerno dalle altre città italiane dello stesso
periodo (3), e la m enzione occasionale di medici non potrebbe
provare una tradizione locale di pratica medica, e ancora meno,
1’ esistenza di una scuola medica.
P iù im portante è la testimonianza dello storico Richer di
Reims. Richer, che scrisse n e ll’ultima decade del secolo X, riporta
un curioso incidente capitato fra due m edici alla corte francese.
D eroldo, che m orì vescovo di Amiens, ed era favorito del re, e
un dottore salernitano, che era favorito della regina, tennero un
dibattito su questioni m ediche, nel quale il salernitano ebbe la
peggio. Questi allora tentò invano di avvelenare Deroldo, m entre
quest’ ultimo avvelenò con successo il salernitano, ma generosa
m ente lo curò e lo salvò dalla m orte (4). Il Sudhoff, che iden
tifica il re con Carlo IV e quindi assegna l’ incidente all’ inizio
del X sec., vorrebbe inferirne che la Scuola di Salerno esisteva
durante la fine del IX secolo (5). Ma Richer non dà nè il nome
del re nè quello del dottore salernitano. Inoltre egli ricorda
1’ incidente non in sè e per sè, ma in occasione della m orte del
vescovo Deroldo (947) e comincia la sua narrazione con le caute
parole “ si dice di lu i che... „. Infine l’ intero contenuto del rac
conto è notevolm ente aneddotico per non dire fantastico, e quindi
può essere difficilmente preso per un fatto storico (6). E questo è con
f i ) Su d h o f f, Salerno, 44 ; Id., G eschichte der M ed izin , 175.
(2) P e r il periodo a n te rio re al 985 il De R enzi elenca q u a ttro d o tto ri, il p rim o dei q u ali appare in un docum ento d ell 848. (Storia docum entata, 157 segg.).
(3) M olti esem pi di m edici ric o rd a ti n ei p rim i docum enti ita lia n i si trovano in G. Sa l v i o l i, L istru zio n e in Ita lia p rim a d el m ille, 2a ed., Firenze, 1912. Essi sono p a rtic o la rm e n te fre q u e n ti per N apoli n e l sec. X (ibid., p. 115 seg.), il che n on prova n u lla circa 1 esistenza della Scuola di Salerno, ma indica una fioritura della m edicina n e ll Ita lia m eridionale.
(4) R ic h e ri H istoriae, II, cap. 59 (M onum enta G erm aniae H istorica, SS., I l i , 1839, 600 s e g .) . Ric h e r, H istoire de F rance, e d . R . L atouche, I, P a r is 1930, 2 2 2 s g g . Cf. L. C. Ma c k i n n e y, T e n th C e n tu ry M edicine as seen in thè H istoria
o f R ich er o f R h eim s i n B u lle tin o f thè In s titu te o f thè H istory o f M edicine,
II, 1934, 347 375.
(5) Su d h o f f, Salerno, 44 seg.; Id., Geschichte der M edizin, 175.
(6) De quo etiam fe rtu r, R icher, 1. c. Il re che regnò al tem po della m orte d i D eroldo è Luigi IV , e R ich erio aggiunge che D eroldo gli era caro. Si dice
-che l avvenim ento sia accaduto quando D eroldo serviva ancora il re nel pa
’ ’ ’ ’ -’ “ I n
fermato da ciò che noi d’altronde conosciamo su Richer stesso il quale
non offre inform azioni di prima mano per il periodo precedente il
966 e, com’ è noto, inventò non solo discorsi e lettere ma anche
dettagli. In particolare “ egli descrive le malattie di persone storiche
per far m ostra delle sue conoscenze m ediche senza riguardo per la
verità „ (1). A dire il vero, Richer ci dice che egli andò a Chartres
il 991 a studiare m edicina sotto Erchem pertus (2). Noi, quindi, non
dobbiamo ritenere l’ episodio di D eroldo come un fatto storico
dell’ inizio del secolo X, ma tuttavia esso rim ane un’ importante
testimonianza per il tempo stesso di Richer, cioè per la fine del
secolo X. Richer inventa l’episodio per illustrare una situazione che
si era verificata nel suo tempo e che è ovviamente di grande inte
resse per lui stesso. In opposizione alla tradizione della medicina
ecclesiastica francese, alla quale si era formato lo stesso Richer e
di cui Deroldo è il rappresentante n e ll’episodio, si è ora sviluppato
un altro centro di m edicina a Salerno. L’episodio intende illustrare
la superiorità della m edicina ecclesiastica francese sulla medicina
di Salerno, ma Richer tenta altresì di descrivere la loro differente
caratteristica ; Deroldo possiede maggiore cultura, il Salernitano inge
gno naturale ed esperienza pratica (3). La fama di Salerno come
centro di famosi medici pratici ha così raggiunto la Francia setten
trionale verso la fine del secolo X.
Ciò è evidente anche per un altro fatto. L’ anonim o cronista
lazzo ,,. P oiché D eroldo divenne vescovo (929) p rim a che Luigi IV divenisse re (936) il S udhoff conclude che p resu m ib ilm en te il re del racco n to deve essere sta to Carlo III, padre di L uigi, che regnò d all 898 al 929. Ma l identificazione re sta a rb itra ria , poiché appare chiaro che R ich erio n on conosce la cronologia di quel tem p o com e gli sto rici m oderni, e com unque il suo racco n to è in v e n ta to .
(1) W . Wa t t e n b a c h, D eutschlands G eschichtsquellen irti M ittela lter, ed. R. H o ltzm an n , voi. I, p arte 2% B erlin 1939, 297 300. La frase c ita ta è a pag. 299. (2) O ppure H erib ran d u s R icher, IV , 50 (1. c., p. 642 seg.). I suoi studi di m ed i cina a C hartres erano basati sugli A forism i di Ip p o c ra te e su un libro in tito la to
De concordia Y p p o cra tis, G alieni et Su ra n i. Cfr. K. Su d h o f f, M edizinischer
U nterricht u nd seine L ehrbehelfe im fr ù h e n M itte la lte r, in Sudhoffs A rchiv fiir Geschichte der M ed izin , X X I (1929), 30 seg.; Id., G eschichte der M edizin, 172. (3) D eroldus quidem u tp o te litte ra ru m artib u s e ru d itu s p ro b ab iliter obiecta diffiniebat. S alern itan u s vero licet n u lla litte ra ru m scientia p raeditus, tam en et ingenio n a tu ra e m ultam in rebus experientiam habebat „ (R icher, II, 5 9 ). Su d h o f f,
Salerno, p. 46, spiega ... aus dem G eiste der N a tu r, der sie n ahe geblieben wa- ren, ziehen sie ih re arztlich e E rfah ru n g „. T u tta v ia le p arole ex ingenio n a tu rae „ si riferiscono a ll intelligenza del d o tto re salern itan o e n on al m ondo dello scien ziato m oderno. Il L atouche trad u ce e sa tta m e n te : gràce à son intelligence n a tu re lle Mac K inney (p. 367 68) trad u ce : by reason o f his n a tu ra i in te l ligence „.
—
’ ’ - “ “ “ ’ “ - “ dei vescovi di Verdun, che scrisse durante il secolo XI, riferisce
che il vescovo Adalbero II, dopo la sua elezione (985), andò a
Salerno per ragioni di cura, ma morì subito dopo (988) (1). Questa
notizia si trova ripetuta più tardi nel cronista Ugone di Flavigny
e noi n on abbiamo alcuna ragione di dubitare della sua esattezza (2).
Salerno appare in tal modo dal 985 come un rinom ato centro
di m edicina, e possiamo ragionevolm ente supporre che impiegò
circa dieci o venti anni a sviluppare la sua fama. Non vi è alcuna
prova che la m edicina sia fiorita a Salerno prima della metà del
secolo X ; ciò è soltanto possibile. L’ argomentazione usata da alcuni
storici che determ inate circostanze, che appaiono in un dato mo
m ento, ma la cui origine non può essere assegnata ad un determ i
nato anno, devono essere esistite almeno cento anni prima o anche
da tempo im m em orabile, non ha m olto peso. La seconda metà del
sec. X può essere così considerata come la data di origine della
Scuola di Salerno. Questa data è abbastanza antica per confermare
l’opinione tradizionale che Salerno fu la prima Università europea,
e noi sappiamo anche che in quell’ epoca Salerno era stata per
qualche tempo uno dei principali centri politici ed ecclesiastici
d ell’ Italia m eridionale, posizione che conservò a lungo durante ed
o ltre il sec, X III (3).
Nel periodo della sua origine, durante la seconda metà del
sec. X, la Scuola di Salerno fu rinom ata per la sua capacità pratica
e per le cure coronate da successo, piuttosto che per importanza
culturale, come si evince da quel che riferisce Richer. Era un
gruppo di esperti medici pratici, e possiamo ritenere che essi tra
(1) G esta Episcoporum V ird u n en siu m (M. G. H ., SS., IV, 1841, 47). A dalbero era così m alato , u t ipso eodem anno ben ed ictio n is suae Salerniam causa salutis exposceret n o stris secum co n iitati s. Q ui cum ib i m o ra re tu r et a m edicis curari n on posset rever9us est Italiam „ , dove m orì. Sem bra che il cro n ista consideri
S a le rn ia com e un paese diverso dall* I taliu. Sull anonim o cro n ista cfr. \Y a t t k n
b a c h Ho l t z m a n n, I, 2, pag. 193. E ra u n m onaco di V erdun e scrisse alla m età del sec. X I.
(2) C hronicon H ugonis (M G. H ., SS., V ili. 1848, 367). Is (i. e. A dalbero) Salernum eodem anno benedictionis suae cu ratio n is g ratia profectus, reversus in Ita lia o b iit... „. U gone scrisse verso la fine del sec. X I ( Wa t t e n b a c h, 6a ed., II, 1894, 134 6) e ovviam ente segue lo s c ritto re a n o n im o della cronaca di V erdun.
(3) Salerno fu la cap itale di un p rin c ip a to longobardo in d ip en d en te dopo 1 847, e la capitale del D ucato n o rm an n o di P uglia e C alabria dopo il 1075. D opo il 1127 la cap itale del regno fu sp o stata a P alerm o , ma Salerno rim ase la p rim a c ittà della p a rte c o n tin e n ta le del regno. N apoli divenne la capitale solo s o tto C arlo d A ngiò (dopo il 1266). Salerno fu anche sede di vescovato e dal 982
di arcivescovato.
-“ ’ -’ ’smisero le loro osservazioni e i loro m etodi mediante una specie
di insegnamento pratico. Ma di quel prim o periodo non conosciamo
nessun nom e di d ottori salernitani famosi, non abbiamo alcuna let
teratura medica connessa con Salerno, e nessuna prova di insegna
mento teorico organizzato o di gilda o corporazione comprendente
i vari medici (1). T utto ciò si ebbe naturalm ente a seguito di ulte
riori sviluppi. In o ltre la tanto controversa questione se la Scuola
di Salerno fosse in origine ecclesiastica o laica può essere diffi
cilm ente decisa sulla base delle prove disponibili. Poiché non vi è
nessuna traccia di organizzazione in quel tempo, la questione si
ridurrebbe semplicemente alla condizione dei singoli dottori. I docu
m enti mostrano che m olti di essi erano
clerici,ma noi certamente
non possiamo provare che lo furono tu tti (2).
Durante il sec. XI la fama di Salerno come centro di pratica
medica si accrebbe. Il poeta Alfano dice di questo periodo che la
(1) L opinione che i d o tto ri sa le rn ita n i co stitu iv an o un gruppo si fonda su ll opinione dei cro n isti che riferisco n o 1 episodio di A dalbero (vedi note 2 e 3 di pag. 13). L asserzione che i d o tto ri erano organizzati in u n a so rta di gilda è freq u en tem en te rip e tu ta dalla m aggior p a rte degli sto rici, m a essa non ha alcun fo n d am en to nelle fo n ti. Cfr. C . Ca r u c c i, U n Com une d e l nostro M ezzogiorno nel
M edio Evo, Subiaco 1955, p. 77 sg. L. Ca s s e s e, L a Societas M edicorum d i Sa
lerno, 1. c.
(2) L origine laica della Scuola S alern itan a è s ta ta m essa in rilievo dal De Renzi e dal Sudhoff. Le loro argom entazioni provano solo che la Scuola nel suo sviluppo posteriore, ebbe un c a ra tte re laico. N è, d a ltro can to , riescono convin ce n ti le argom entazioni u sate per provare l origine della Scuola nei m onasteri b e n e d e ttin i di Salerno e di M ontecassino (vedi specialm ente per questa opinione, F. P u c c in o t ti , S to ria d e lla m edicina, voi. 2°, p a rte I, 1855, 251 seg. NYAM). Io consento con la cau ta afferm azione del D enifle, pag. 232 segg. Nei p rim i docu m en ti m o lti d o tto ri sa le rn ita n i sono c h iam ati clerici. P iù tard i il num ero dei d o tto ri ap p a rte n e n te al clero dim inuisce. Ciò si spiega con la proibizione dello studio e della p ratica della m edicina (e del d ir itto civile) fa tta ai m onaci e ai canonici regolari ; proibizione fa tta dai C oncili della Chiesa nel sec. X II e più ta rd i estesa a ll in te ro clero (Ca p p a b o n i, M agistri, pag. 19 segg. e 53 segg. Vedi in o ltre L. D u b b e u il C h a m b a rd e l, Les m édecins d ans l O uest de la France a u x X le e X ll e siècles, P aris 1914, 174 95, NYAM). N ella sto ria più recente della Scuola salern itan a non appare alcuna relazione con il papa, l arcivescovo o qualche m onastero. G li arcivescovi A lfano I (sec. X I) e R om ualdo II G uarna (sec. X II) appaiono in certo modo legati alla Scuola m edica, ma questa connes sione è vaga e in certa. Dopo la m età del sec. X V I, la Scuola di Salerno venne so tto p o sta a obblighi di c a ra tte re religioso, m a q uesti vennero in tro d o tti in seguito ad una decisione o ad un o rd in e delle a u to rità p o litich e, p iu tto s to che religiose. U n d o tto re ebreo appare in un docu m en to del 1005 (D e Re n z i. S to ria docum en ta ta , p. 162), e forse alcu n i d o tto ri ric o rd a ti nei d o cum enti del sec. IX furono ebrei (ivi p. 157), m a non c è prova che ap p artenessero a u n a scuola „.
’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ - ' -’ ’ “m edicina fiorì in Salerno (1), e si apprende dai cronisti che Desi
d erio , abate di Montecassino andò a Salerno per ragioni di cura e
che Adalberto, arcivescovo di Bremen fu curato da Adamatus medico
di Salerno (2 3). Ma il sec. XI segna altresì un im portante progresso
nello sviluppo della Scuola di Salerno. Appaiono le prime tracce
d i letteratura medica le quali indicano l’ inizio di un insegnamento
più m etodico e teorico. Purtroppo questo primo periodo della let
teratu ra salernitana
èm olto oscuro, e la data e la paternità della
maggior parte dei testi
èmolto controversa.
Il prim o scrittore medico il cui nome appare in connessione
con Salerno
èGarioponto o Guarimpoto. Egli
èmenzionato da
P ier Damiani come contem poraneo, sebbene più vecchio, ed
èindi
cato come autore di un trattato sulle febbri, e specialmente di un
Passionarius
il quale è anche spesso citato come opera di Galeno (4).
Il Sudhoff dubita che il medico menzionato da Pier Damiani abbia
qualche connessione con Salerno o anche col
Passionarloche va
sotto il suo nom e, perchè tale lavoro mostra le caratteristiche della
più antica letteratu ra medica medioevale essendo nient’ altro che
una compilazione di antiche fonti (5). Ma il nome Guarimpotus
appare ripetutam ente nei docum enti salernitani di questo periodo (6),
e il
Passionarius,sebbene spesso attribuito a Galeno, appare come
opera di Gariopontus in almeno tre m anoscritti, uno dei quali può
ancora appartenere al sec. XI, ed
ècitato come tale da Simone di
Genova in to rn o al 1300. Il fatto che l’ opera fosse realm ente com
pilata sugli scritti di Galeno e altri antichi autori medici appare
anche dai tito li dei mss., e fu noto a Simone di Genova (7). Se
I’ opera realm ente assomiglia alla più antica letteratura medievale
di quel tipo, ciò indicherebbe soltanto che la medicina salernitana
in quel tem po continuava la tradizione della “ medicina monastica „
e non aveva ancora superata questa fase tanto quando si crede.
Un’ altra opera medica assegnata al prim o periodo della Scuola
di Salerno è la cosiddetta
Practica Petroncelli.In questo caso non
( 1 ) De Re n z i, Coll. S a i., I , 1 2 1 . (2) Ibid.
(3) M. G. H ., S S ., V II (1846), 362. Su d h o f f, Geschichte der M edizin, pag. 173. Il passo n on si tro v a n el te sto p rin cip ale di Adam di B rem en, m a in uno degli scolii aggiunti ad esso dopo.
(4) De Re n z i, Coll. S a i., I, 137 segg. Ha r t m a n, 4 segg, ( 5 ) Su d h o f f, Salerno, 4 8 seg. ; Geschichte der M edizin, 169. ( 6 ) Ca p p a r o n i, M agistri, 3 9 .
(7) De Re n z i, I. c. ; Ge y l, Z w ei lateinische H a n d sch riften aus dem 11. J a h rh u n d ert, in Janus, X IV (1909), 161 seg. (NYAM).
-
solo sono stati sollevati dei dubbi riguardo alla data e al luogo di
origine, ma non si conosce nulla intorno alla persona del supposto
autore. Vi è un Petrocellus ma appartiene a un periodo m olto più
recente. Sembra difficile identificare l’ autore del trattato con un
Petrus che appare nei docc. del sec. XI (1).
Due altre opere salernitane, che nella loro forma attuale appar
tengono al sec. XII, sono fatte risalire dagli storici della m edicina
nella loro forma originale al sec. XI. Una di essa è
V A n tid o ta riu s N icolaidel quale piuttosto oscuro autore è detto che visse all’inizio
del sec. X II (2). L’ altro è il famoso trattato sulla ginecologia che
va sotto il nome di T rotula (3). D’ altro lato il
R egim en sanitatis salernitanum ,per lungo tem po assegnato al medesimo periodo, ora
si ritiene che appartenga ad un’ epoca considerevolm ente più
recente (4).
Il contenuto di questa letteratura sembra mostrare m olto mag
giore interesse per la pratica medica che per i principi teorici
generali. L’ oscurità della paternità di questi trattati, come le con
tinue modifiche alle quali furono soggetti i loro testi, potrebbero
anche riflettere 1’ esperienza accumulata dai medici pratici. Ma il
(1) Ha r t m a n n, pag. 7 ; Su d h o f f, G eschichte der M edizin, 1 7 9 81; Id. ,
Salerno, 50 ; De Re n z i, S to r ia d o cu m en ta ta , 163 segg.
( 2 ) Su d h o f f, S alerno, 4 8 s e g g . ; Geschichte der M edizin, 1 7 8 .
(3) D e R enzi ( Coll. Sai., I, 149 segg.) ritie n e che 1 autore dell opera sia T ro tu la, una d ottoressa della seconda m età del sec. XI. Il Sudhoff (G eschichte der M edizin, 198 seg.) e S in g e r ( T h e O rigin, \2 9 ) h anno messo in dubbio che T ro tu la abbia sc ritto q u ell opera e che sia m ai e sistita . Ad essi si oppone invece K ate C am pbell B urd M ead (T r o tu la , in Isis, X IV , 1930, 3 4 9 6 7 / Q uest u ltim o artico lo co n tien e m olto m ateriale sulla trad izio n e posteriore in to rn o a T ro tu la , ma non stabilisce n u lla di preciso su ll a u to re dell opera, perchè la tra d iz io n e risale solo al sec. X III. P iù cauto e convincente è il recente articolo di H. P. Ba y o n
( T r o tu la a nd thè L a d ies o f Salerno, in P roceedings o f thè R o y a l S o c ie ty o f M edicine, X X X III, 1930 40, 471 75, N Y A M / Devo questa indicazione al d o tt. A r chi bald M alloch, d ire tto re della B iblioteca d ell A ccadem ia di M edicina di New Y ork. L artico lo di G. L. H a m ilto n , T r o tu la in M odern P hilology, IV , 1906 7» 377 80, non dà alcun ap p o rto positivo alla controversia. Le do tto resse che si interessano della sto ria della loro professione e che si ram m aricano p er la p e r. d ita del cospicuo esem pio di T ro tu la possono co n fo rtarsi con a ltri esem pi saler n ita n i, che sono più recen ti, m a anche più a tte n d ib ili. F rancisca u xor M athei de R om ana de Salerno „ ricev ette una regolare licenza regia per p ra tic a re c h i rurgia nel 1321 (D e R enzi, S to ria docum entata, Doc. 262, pag. C X IIj, e a ltre donne ebbero licenze sim ili nel 1332 ( I b i d , Doc. 308, pag. C X X IIIJ. N el 1422 appare d ottoressa C ostanza C alenda (Ib id ., Doc. 308, pag. C X X X j Vedi pure M u r ie l J. Hu g h e s, W om en H ealers in M edieval life a nd L ite ra tu re , New Y ork, 1943. (4) V edi sotto.
-’ ’ ’ - - ’ ’ ’ - - ’ ’ - “ fatto che tali osservazioni e prescrizioni vennero scritte indica ovvia
mente che era in formazione e in sviluppo una tradizione di inse
gnamento medico, che divenne sempre più teorica e metodica.
L’ uso fatto dei resti dell’ antica letteratura medica, così come delle
prescrizioni e delle cure anonim e della medicina monastica dimo
strerebbe soltanto che Salerno aveva allora aggiunto al sapere pra
tico, sperim entale, quello teorico. Ma non vi è ancora alcuna prova
di una Università regolare con professori nom inati, studenti iscritti,
con uno stabile
curriculume con il conferim ento di laurea. Nè vi
è ancora prova che i dottori di Salerno in quell’epoca fossero orga
nizzati in gilda o corporazione. Occasionalmente troviamo dei rife
rim enti ai “ Socii ,, di uno scrittore medico ; ciò però non indica
altri membri di un’associazione medica, ma semplicemente, secondo
una comune usanza medievale, i suoi discepoli (1).
Prima della fine del sec. XI incontriamo due altri scrittori
medici i quali sono ben definite persone storiche e che vissero per
qualche tempo nella città di Salerno. Ma non vi è alcuna prova
che essi abbiano mai insegnato medicina a Salerno o che abbiano
avuto qualche legame con la sua Scuola medica. Nondimeno, poiché
essi ebbero una certa influenza sull’ulteriore sviluppo della Scuola
di Salerno, noi dobbiamo includerli nella nostra trattazione. Mi rife
risco ad Alfano e a Costantino Africano. Alfano di Salerno, che fu
monaco a Montecassino e a lungo arcivescovo di Salerno (1058 1085)
è ben noto nella storia della letteratura medievale per i suoi poemi
latini (2). I suoi biografi gli attribuiscono anche una considerevole
(1) G ario p o n tu s quidam S alernitanus eiusque so cii,, sono rico rd ati nel tito lo del P assionarius nel ms. di B asilea ( De Re n z i, Coll. S a i., I, 139). Il D e Renzi afferm a, in base a questa espressione, che era consuetudine dei M aestri salern itari scrivere opere in com une (Ib id ., 139 seg.), e altrove usa la stessa espressione per provare la lo n tan a esistenza di una gilda medica o C ollegium a Salerno (S to ria d o cum entata, 386). II P u c c in o tti trad u ce socii m o n a c i., e quindi si serve di q u esta espressione com e prova della sua teoria dell origine ecclesia siastica della Scuola di Salerno (op. cit., 255 e 286). Ma a Bologna e in a ltre U niversità gli stu d e n ti erano com unem ente chiam ati socii in relazione ai loro professori ( De n i f l e, p. 152). La stessa term inologia tu u sata anche a Salerno. Il M agister Salernus nella prefazione del suo C om pendium si rivolge ai socii
dilectissim i, e soggiunge: U tile est enim tu rb a sociorum decorari, honestum est
eorum m ilita te clarescere „ ( De Re n z i, Coli. Sai., V, 201). Saranno d ati in seguito a ltri esem pi.
(2) M . Ma n i t i u s, G eschichte der lateinischen L ite ra tu r des M ittelalters,
p . II, M u n i c h , 1923, 618 37. G. Fa l c o, Un vecchio p o eta d el secolo X I, A lfa n o
d i Salerno, i n A rchivio d ella Società R om ana d i S toria p a tr ia , XXXV (1912),
439 81. C r e u t z , v e d i s o t t o .
-“ “ ’ “-cultura medica, che egli deve avere acquisito a Salerno, e recente
m ente è stata data alla luce una raccolta di scritti m edici e scien
tifici che sono continuam ente associati al suo nome se non realm ente
composti da lui. La prima di tali opere intitolata
P rem n o n ph ysico n seu stipes n a tu ra liu mè, come è stato dimostrato, una versione latina
del trattato sulla
N a tu ra d e ll’uom odi Nemesio di Emesa, il quale
trattato nel M. E. andò spesso sotto il nome di Gregorio di Nissa.
Poiché l ’ opera contiene una somma considerevole di erudizione
medica e filosofica greca, la sua traduzione fu certam ente nel con
tem po un cospicuo apporto all’ esigua letteratura latina di questo
genere. La versione di Alfano, che fu seguita più tardi da un’ altra
di Burgundione Pisano raggiunse una certa diffusione come m ostra
il num ero dei mss. esistenti, ma la sua fortuna e la sua influenza
dovrebbero essere ulteriorm ente studiate. Sembra che non vi sia
nessuna traccia visibile di esso nella più recente letteratura saler
nitana (1).
La seconda opera scientifica attribuita ad Alfano è un trattato
De quatuor hum oribus,
recentem ente pubblicato dal Capparoni.
Secondo 1’ editore il testo non rappresenta 1’ opera originale di
Alfano, ma piuttosto una revisione posteriore fatta da qualche stu
dente di m edicina e fondata sull’ originale perduto (2). Il fatto che
(1) Ma n i t i u s, op. cit., C. Ba e u m k e r, D ie Ù bersetzung des A lfa riu s von
Nernesius Tù£p'. Z JGSMC (XV0pOJTOV, in W ochenschrift f u r klassische P hilolo
g ie , X III (1896), coll. 1095 1102. La trad u zio n e fu pub b licata in ed izio n e c ritic a da C. B u rk h ard ( N em esii episcopi P rem non physicon... a N . A lfa n o archiepiscopo Salerai translatus, Leipzig, 1917. N on ho visto questa edizione)
(2) P. C a p p a ro n i, / / De qu a tu o r hum oribus corporis h u n tin i,, d i A lfa n o I
Arcivescovo d i Salerno, R om a, 1928 (NYAM). Id., I l tr a tta to De q u a ttu o r
hum oribus d i A lfa n o I Arcivescovo d i Salerno, in C asinensia, I (1929), 151 56 (N ew Y ork P u b lic L ibrary). R. C r e u tz ( E rzb isch o f A lfa n u s I , e in friih sa le rn ita nischen A r z t, in S tu d ie n u n d M itteilu n g en zu r G eschichte des B e n e d ik tin e r-O r - dens u n d seiner Zuieige, N . F., XVI, 1929, 413 32. New Y o rk P u b lic L ibrary) rip u b b licò un fram m e n to anonim o De quatuor hum oribus e x qu ib u s constat h u m a n u m corpus (D e R enzi, Coll Sai., II, 411 seg.), a ttrib u e n d o lo ad A lfano per il solo fa tto che si dice che A lfano abbia sc ritto un tr a tt a to sullo stesso argo m ento. D opo che C apparoni pubblicò il testo differente, che alm eno nel m ano sc ritto è a ttrib u ito ad A lfano, il C reutz corresse il suo e rro re (N a c h tra g zu E rzb isch o f A lfa n u s I, ibid., N. F., X V II, 1930, 205 8). N el fra tte m p o , H erm an n L ehm ann fece osservare che la citazione in libro septim o epodon, tro v ata nel tr a tta to anonim o, si deve rife rire alla versione greca del V ia ticu s di C o stan tin o l A fricano, in tito la ta E phodia (Z u C onstantinus A fric a n u s, in Sudhoffs A rch iv f i ir G eschichte des M ed izin , X XIV , 1931, 263 8). Ma, am m essa l a ttrib u z io n e ad A lfano, il L ehm ann considerò il passo com e testim o n ian za c o n tem p o ran ea della esistenza della versione greca, della p a te rn ità di C o stan tin o e di a ltri dettagli
’ -“ ‘ ’ - -’ - ’Alfano avrebbe scritto sui quattro um ori sarebbe piuttosto interes
sante poiché fra tutte le cognizioni mediche trasmesse alla Scuola
di Salerno del prim o periodo dalla tarda antichità, questa teoria dei
quattro um ori conteneva im plicite conseguenze filosofiche, e fu,
infatti, sviluppata sempre più dagli autori salernitani. Il terzo trattato
medico attribuito ad Alfano è intitolato
De pulsibused è stato
recentem ente pubblicato dal Creutz e dal Capparoni. Anche qui la
forma attuale del trattato non può essere quella originale di Alfano,
perchè 1’ anonim o autore menziona semplicem ente nella sua prefa
zione Alfano tra le sue fonti. Invece di elim inare questa parte della
prefazione come una interpolazione posteriore, secondo quanto
propone il Capparoni, sembra m olto più giusto considerare con il
Creutz 1’ intera opera come un trattato più recente basato sull’ opera
perduta di Alfano. La situazione in tal modo verrebbe ad essere la
stessa di quella d ell’ altro trattato
De quatuor hum oribus(1). I due
trattati ora citati starebbero soltanto ad indicare che a Salerno nel
sec. XII alcuni testi m edici andavano sotto il nom e dell’arcivescovo
Alfano e che essi potrebbero essere m olto verisim ilm ente basati
sulle opere originali di 'q u e ll’ autore che non esistono più (2).
Questa interpretazione è convalidata da un passo di Egidio di Cor
beil il quale elenca Alfano tra gli autori che scrisse sui “ polsi „ (3).
della sua biografia. T u tte q u este considerazioni perdono la loro base dal m om ento che il fram m e n to non a p p artien e ad A lfano, e la data è ignota. Così la questione della versione greca del V ia ticu s è an co ra al p u n to dove l ha lasciata M. Stein schneider (C onstantinus A fric a n u s und. scine arabischen Q uellen, in A rch iv fiir pathologische A n a to m ie , X X X V II, 1866, p. 392, NYAM).
( 1 ) R . Cr e u t z, Der F ru h sa lern ita n er A lfa n u s u n d sein bislang unbeka n n ter
Liber de pulsibus, in Sudhoffs A rch iv, X X IX (1937), 57-83. Ca p p a r o n i, l i * Tracta-
tus de p u lsib u s d i A lfa n o I Arcivescovo d i Salerno, R om a 1936 (NYAM). Il testo è sta to in d icato da E. W ickersheim er (N o te sur les oeuvres m édicales d A lp h a n e, archevèque de S a le n te , iu A tt i d e ll V i l i Congresso In tern a zio n a le d i storia d ella M edicina, R om a, S ettem b re 1930, Pisa, 1931, 108 11. NYAM).
(2) P er gli a ltri te s ti di m edicina a ttrib u iti ad A lfano nei m an o scritti m edievali vedi Th o r n d i k e, Op. cit., I , 753.
(3) Egidio di C orbeil, nel suo poem a De pulsibus, chiede alla Musa di difen derlo co n tro i c ritic i m alevoli e ag g iu n g e: V erba M usandino m aneant condita sapore / O m nibus aequivoci titu lu m p raeten d e S alerai / P raesulis A lphani claro signata s ig illo ,, (11. 254 segg. A e g id ii Corboliensis C arm ina M edica, ed. L. C houlant, Leipzig, 1826, p. 38. NYAM). L e d ito re C houlant spiega c o rre tta m e n te : U t securus sit libellus ab om ni in iu ria , m un ien d u s est nom inibus iliu s triu m doctorum scholae m edicae S alern itan ae, M usandini scilicet, S alerai e t A lp h a n i,,. G en tile da Foligno (E gidius de u rin is et p u lsib u s, V enezia, 1514, f. 30 verso. NYAM) così co m m en ta: M usam suam a llo q u itu r... M usandino sapore, idest sapidis e t sententiosis aucto rita tib u s P etri M usandini... P resulis, idest archipresulis S a lern ita n i, tatttis confisa p a tro n is potes m a lig n is liostibus obviare „. Il C apparoni (p. 30 seg.) e il C reutz
-’ " ’ ’ ’ - “ ’ “ “ Anche più im portante per la storia della Scuola di Salerno fu
C ostantino 1’ Africano (1). Costantino che era di origine araba, venne
intorno al 1077 a Salerno, dove rimase per qualche tem po, quindi
andò a M ontecassino dove tradusse un gran num ero di opere m edi
che dall’ arabo e mori il 1087. Costantino fu in stretti rapporti per
sonali con Desiderio, abate di M ontecassino, e con l’ arcivescovo
Alfano (2). Non vi può essere alcun dubbio che egli abbia anche
insegnato m edicina a M ontecassino (3). Ma non vi è alcuna prova
che egli abbia insegnato a Salerno. I suoi contributi più im portanti
sono le traduzioni di scritti m edici greci ed arabi. Il fatto che egli
pubblicò alcune traduzioni come sue opere è stato variamente inter
riferisco n o q u este p arole al tr a tta to di A lfano, De pulsibus. E n tra m b i riferisco n o , sbagliando, il p a rtic ip io sig n a ta a verba, laddove esso si riferisce alla M usa Clio, a cui è in d irizzato l in te ro b rano. Il De R enzi (C oll Sai., I, 237) ritie n e che qu esti versi vogliano d ire che Egidio ricev ette dal M agister S alernus un diplom a di d o tto re co ntrassegnato dal sigillo dell arcivescovo A lfano. Q uesta in te rp re ta zione è sta ta u lte rio rm e n te sviluppata dal P u c c in o tti ( O p. cit., 256) che trae d a ll uso del sigillo di A lfano un a ltro argom ento a favore della origine ecclesia stica della Scuola di Salerno.
(1) M. S te in s c h n e id e r, C onstantinus A fric a n u s u n d seine arabischen Quel len , in A rc h iv fi ir path o lo g isch e A n a to m ie, X X X V II (1866), 351 410 (NYAM ). T h o rn d ik e , Op. cit., I, 742 seg. R. C r e u tz , D er A r z t C onstantinus A fr ik a n u s von M ontekassino, in S tu d ie n u n d M itte ilu n g e n , N. F., X V I (1929), 1 -4 4 ; D ie Ehren- r e ttu n g K o n sta n tin s von A fr ik a , ibid., N F., X V III (1931), 25 44 ; A d d ita m e n ta zu K o n sta n tin u s A fr ik a n u s u n d seinen Schiilern Johannes u n d A tto , ibid., L (1932), 420 42. Le fo n ti p rin cip ali per C o sta n tin o sono ancora le sue prefazioni e le biografie d ate da P ie tro D iacono. U n a nuova fo n te è s ta ta resa disponibile dal C reutz (D ie E h ren rettu n g , pp. 40 segg). È un brano di un m an o scritto di E rfu rt del sec. X III, tro v ato in un testo in tito la to G losula a M. M athaeo F. super d ia eta s universales Isaaci com posita. Q uesto te s to , che c e rta m e n te proviene da Salerno, è m o lto in teressan te. Però il racco n to di C o sta n tin o è m olto an ed d o tico , e può essere utilizzato solo con m olte cau te le critich e. Il C reutz, seguendo il Rose, identifica l au to re con M atthaeus F e rra riu s, supposto s c ritto re salern itan o del sec. X II. Vi è un M agister F errariu s che visse a S alerno nel sec. X II e che è n o to come l au to re di opere m ediche e s iste n ti (H a rtm a n n , 29 seg.), ma il suo prim o nom e pare che sia G iovanni. D a ltro lato appare nei d o cu m en ti del sec. X III (G a ru fi, p. 99. D e R enzi, S to ria d o cu m en ta ta , doc. 74, p. L I) un giu dice M atthaeus F errariu s. N ella sua trascrizio n e del te sto , il C reutz legge: Jo h a n n i congruum d u xim u s dicere, a ttrib u e n d o così il racconto a G iovanni alu n n o di C o stan tin o . Il facsim ile m ostra che il te sto p o rta ideo hic, non Johanni.
(2) C o stan tin o dedicò il P a n te g n i a D esiderio e il De stom acho ad A lfano ( Cr e u t z, Der A r z t C onstantinus, p. 16 segg.).
(3) G iovanni e A tto n e, a cui C o stan tin o dedicò m olte delle sue trad u zio n i, furono suoi discepoli a M ontecassino ( Cr e u t z, A d d ita m en ta ).