RUGGERO MOSCATI
"- ,
-'
UNA
-CONGIURA
IN.
FAVORij
I.,
_�DEL PRINCIPE
OI
-SALERNO
e
-1'
espulsion�-
dal
'Regno
� �
RUGGERO MOSCATI
UNA CONGIURA IN FAVORE
DEL PRINCIPE
DI
SALERNO
e
l'
espulsione
dal
'Regno
di
Giovanni
ILa
Cecilia
(1827)
Estratto dalla "
Rassegna
StoeicaNapoletana
s,Anno I N. 2
MCMXXXIII [Xl]
EDITRICE A. MICCOLI NAP 0 L I
Interessanti
documenti,
rinvenuti nel fondo di IICasa Reale II del nostro Archivio di
Stato,
mi mettono ingrado
dl
poter
ricostruire,
in tutti iparticolari,
le sconosciute vi cende di unacongiura
ordita inNapoli
nel1826-27,
e mipermettono
-quelche
pili
conta- di illustrareun momento
importantissimo,
e sinoracompletamente
oscuro, della vitadi un avventuroso
agitatore
ed esule meridionale: GiovanniLa Cecilia.
Interessante a
questa
proposito notare,
come nelle sueconosciutissime II
Memorie II niente il La Cecilia abbia vo
luto ricordarci di
quegli
avvenimenti- che certonon
gli
facevano onore
-e come
egli,
anzi,
abbia tenuto a rnettere inrapporto
il suo arresto ed il suo banda dalRegno
l'uno e l'altro
avvenuti
circa sette annidopo
la rivolta del '20- unicamentecon l'azione svolta come carbonaro du rante il nonimestre costituzionale
(1).
La data della sua condanna al banda da
Napoli
(in
verita 1827 e non
1826,
come ci riferiscequel docurnento)
ci eragia
notaperc
da una notiziariportata
daGiuseppe
Paladino,
nella sua IICongiura
mazziniana del 1833 II(2);
ed altri non .meno
importanti
accenniall'opera
di Giovanni La Cecilia inquegli
anni ci aveva fatto conoscere mesi faIa Bizzarrilli in un suo volumetto di II
Note alta Carbone
ria
Napoletana
dal 1820 al 28(3).
(1) Narra infatti il La Cecilia nelle prirnissirne pagine.dei suoi n
cordi (Memorie
storico-politiche,
Rorna, Artesia, 1876) come a-nch'egli,con moltissimi altri, fosse travolto nella fosca reazione del '21 ecostretto ad esulare dal Regno, e non aggiunge in propesito niente di piu,
(2) in II
Arch. Star. ProvoNap. " N. S. X (1927) pag. 297.
(3) M. BIZZARRILLI, La Carboneria Napoletana (1820
No-
-4-Non si tratto di una vera e
propria
organizzazione
settaria,
ci riferiscequest' ultima,
rnapiu semplicemente
di unacongiura.
IIpiano
del La Cecilia eraquello
di riunire uncerto numero di
arrnati
nel Vallo diBovino,
perproc1amare
un carnbiamento di
regime
politico.
Perattirareadepti
avevadiffusa la diceria (I
che il
proscritto Carrascosa.:
aggraziato
inforza di alte premuresuperiori
sarebbe stato motoree capodella
rivolta,
mettendosi a capo di tutti i militari esonerati dai loroimpieghi,
che ungrande generale
straniero ne avrebbe
favorite)
lariuscita,
disbarcando nellaprovincia
di Leece delletruppe
reclutate dall'Estero;
che 700 militarinapoletani
sarebbero stati iprirni
a promuovere la rivoltae due
maggiori
ne avrebbero preso ilcomando;
che2.000
armati di Benevento e Stato Pontificio sarebbero all' uopotosto marciati in
Napoli,
che diversibattaglioni
dipaesani,
regolati
daspezzoni
di Svizzeri con i di costoro bassi uffiziali,
avrebberocompletato
il numero di 4.000 uomini...."Aggiungiamo
ora noi inproposito
qualche
cosa dipiu,
incominciando col dar q ualche cenno
biografico
del LaCecilia.
'Figliuolo
.di
Francesco Paolo' e di MariannaVitale,
iInostro era nato in
Napoli
il 27 settembre 1801.(1)
Oiova nissimo si era dato all'avvocaturaj nel 1819 era entrato afar la
pratica
di avvocato nelle studiolegale
di Donato Colletta,
fratello dell' ill ustregenerale
e storico. E con PietroColletta il La Cecilia sara
poi
ingrande
dimestichezza eda lui dedichera la sua
prima
opera letteraria. Liberale ecarbonaro,
ilgiovane
avvocatopartecipo
attivamente alIa rivoluzione del'20;
di ideeestrerniste,
in una riunione settaria,
tenutasi il 31agosto
diquell'
anno,propose
addirittura che il Re e hi.famiglia
Reale venisseroespulsi
dalRegno
0,quanta
meno, fossero rinchiusi in Castelnuovo!Nella reazione del 1821
egli pero
non vennemolestato,
te, Lib. Edit. F. Perrella, Napoli - Citta di Castello, 1933. XI,
pag. 53 e segg.
-5-anzi,
nella suaqualita
diavvocato,
difese I' exgenerale
Carrascosa /1 dall'accusa di
cospirazione
nelluglio '20".
Ebbequindi
occasione
di entrare in relazioneepistolare
colgenerale;
gli
rirnise per lettera i verb ali del dibattimento,
per
-fargli
conoscere 10sviluppo
delle prove gravanti contro di
lui,
e nel 1822gli
diresse
aMalta
Ia suamemoria
difensiva,
di cui naturalmente aNapoli
non erastata
permessa
lastampa.
Siintavolo
quindi
tra
i due unaininterrotta
corrispondenza.
II Carrascosa sin dal
'1820
aveva contratto una strettaamicizia col .tenente
generale Riccardo Church,
cheegli,
con la
cooperazione
di
altrigenerali,
aveva salvato da ac cuse pergli
avvenimenti diSicilia.
Per taleragione
Church
gli
era rimasto attaccatissimoe cercava intutti.
i modi unaoccasione
perpeter
contraccarnbiare ibenefizi
ricevuti.Si sa come nel 1823 il Carrascosa
pubblicasse
a Lori dra i suoi noti IIMemeires,; che
gli
.procurarono i1 famoso duello col
Pepe
.(1); orbene,
'nell'ottobre
dell'
annastesso,
per mezzo
di
unpiroscafo
inglese,.egii
Ieee'pervenire
al La Cecilia duecopie
del suovolume,
con incarico diportarne
una algenerale Church,'
e di farpervenire
I'altra,
permezzodi.suo
tratello
D. MicheleCarrascosa,
alPrincipe
ereditarioFranegsco,
Neiprirni
giorni
del novembre La Cecilia si pre sento aChurch,
egli
diede la lettera del Carrascosa ed illibro;
il Generale accolse conpiacere
l'uno el'altro,
prego
La Cecilia di tornare spesso a
fargli
visita el'assicuro,
altempo stesso,
che avrebbe Iattoleggere
la memoria al contedi
Stackelberg,
inviato
russo presso la CorteNapoletana,
e({)
RCARRASGOSA,'
Memoires historiques, politiques, etmilitai
res sur la: revolution di:
royaume
de Naples en 1820 et 1821 etsurles causes qui l'ont umene, accompagnes. depieces justificaiives, la pluspart inedites, Londres, TreutteI,
Wurtz,
1823.. AI. Carrascosa rispose ilPe.Re
coi suoi Deux mots dereponse auxvolumineux
memoires da General'Carrascosa. (NellaSocieta di Storia PatriaNapoletana,carted'
Ayala,
XIV B. .3 vi e la lettera di sfida del Carrascosa al Pepee larispostadi
quest'ultimo). SuI Carrascosa cfr. P. SCHfARINI, Uno dei
dimenticaii
in II
6-.che avrebbe
parlato
colPrincipe
ereditario e col.Medici
per interessarli infavore
dell' esule.-Ritorno COS! La Cecilia varie'volte in cas a del
gene-'
rale,'
di cui riusci in brevetempo'
adacquistare
la
piena
confidenza.
E
questi;
com�'
aveva�
prornesso,parlo
in fayoredi Catrascosa - che
era passato
inquel
tempo
a Corfuove'
per
Iecomrrieridatizie
eli Church'�veva
trovato infiniti aiuti eperfino
l'aUoggio
gratuito
in casa di amici esul i efilelleni
(1)'-
col Duca diCala-bria,
.ilquale,
come alsolito,
gli
rispose
che'pel
moiriento
nientepotevas
(Iperche
teneva"Ie
braccia-legate
_II rna�che inogrri rnodo
avrebbe-
parlato
�
* * *
-7-di
Salerno,
tantopili
chequesti
sarebbe state sostenuto dal I'Austria,
ne altro governo in discordia diquesta potenza
sostenerpoteasi
inquesta
regno,attesa
lasuperiorita
e ladorninazione,
che aveva in tutta Italia j.La Cecilia fu cosi invitato a cercare con
ogni
mezzoproseliti
per ilPrincipe
diSalerno;
egli, pero,
a stare almeno allesue
confessioni,
non fecepel
momentoparola
anessuno del
disegno
diChurch,
eccetto che col sacerdote D.-Filippo Spadetta.
AChurch fece crederepero
di "averdisposti
moltie
diaverIatto moltissimo '" rna inrealta/I
ternevadi far
cosaedi
aprir bocca,
att�se
lepassate
sventure
delRegno
II:
Inun
posteriore
abboccamento Church l'assicurodiaverparlato
coi comandanti della Iorza
austriaca,
stanziata nel regno, Koller eFrimont,
iquali gli
avevanorisposto
che l'Austria avrebbe con moltopiacere
visto l'occasione di una II sistemazione , del
Principe
diSalerno,
marito di un'Arciduchessa. I Tedeschi non
potevano
in alcunmodo,
pero,
operare+d'accordo coi
cospiratori
: avrebberosoltanto,
a coseIatte, pensato
a far conoscereagli
alleati il vero voto delpopolo.
Siscoraggio
aquesta
notizia LaCecilia,
rna Church10 incite a non temere: il
partito
di Sua Altezza era moltoesteso ; gran
parte
dei bobilierano
perlui,
sipoteva
contare su circa 800 ufficiali destituiti. Inscritti alla
congiura
erano anche-infiniti
patrioti,
oltre che inNapoli,
nellePro-.
vincie. Numerosi aderenti erano stati
guadagnati
anche nel l'esercito: in tutti ireggimenti,
non escluso inquello
dellaGuardia
Reale,
vi era un considerevole nucleo dicongiu
ratio Con tutto cio
pero egLi
non credeva ancora la /I cosamatura II.
E il
Principe
di Salerno?Seppe egli
mai diquesta
congiura
e della corona che volevanoriserbargli?
Non erediamo. Anche se i suoi
rapporti
col fratello Don erano certo ipili cordiali,
il /Icaro
Popoldo
'" che
-era in fonda buo
nissirno,
mai avrebbe -voluto ed osatocontrapporsi
aperta
-8-scambiare i suoi
piaceri
diPrincipe,
assoluto congl'
incresciosi doveri di Re. Adogni
modo Ieaspirazioni
delgioviaIe
principe
diSalerno,
collezionistaappassionato
diquadri
e dioggetti d'arte,
amante diviaggi
e Ficco didebiti,
eranc inquel
memento moltopill
modeste.,
Proprio
inquei
giorni egli
cercava daogni
parte
edaffannosamente 'del danaro! Ne il fratello pare fosse
dispo
sto a far molto. per lui: II Ho visto
quanta'
mi dite intorno alPrincipe
di Salerno_:_scriveva al'Medid chegli
annunziava i nuovi /I
dissesti finanziari di S.
A,"
(1)
- Midispia
cerebbe se s'
infangasse
nuovajnente,
rna'
lui ci deve pen sare II ! E ilgiorno
appressoreplicava:
II
l'affare di Leo
poldo
rni e stato rincrescevole... non sopoi capire
quale
sia stato il
motive
che lia indottoLeopoldo
a ricorrere aRotschild,
giacche
nelviaggio
d' Italia ha avuto pocomo-'tivo di
spendere,
essendo state trattato nellestazioni
e nellecorti
rispettive
0 da me... neppure credo che facesse deiregali,
sicche cio. mi fa anchepill
spavento
per I' avvenirevedendo
che e tindisquilibbrio
che non trovariparo!
n:/I
L' affare di S. A. R. il
Principe
di Salerno e dolorosis simo -r-r-«rispondeva
Medici-rna da me
preyeduto profeti
camente. Se V. M. per
quel
diritto che Dio Ie da nella suafatriiglia,
.e nelIe
famiglie
dei Re non solo si contano ifigli
rna tutti i collaterali di
grado
ancheremotissimo,
non caccera di casa di S. A. anche i cani.ed i
gatti facendogli
corte nuova, eprendendo
neltempo
stesso aregolare
la sua economia conquella
stessa autorita edimponenza
'Concui
regolerebbe quella
del conte d'Aquila,
si prepara deigrandi
dispiaceri!
IIeucre
di S. A. equello
di unangelo,
rna e contornato da«lernoni,
e non ha la volonta di farsila per mandarli via..,.
n
(2).
(1) ASN, GasaReale, t 1657, il ReaMedici, 28 agosto1825 esegg.
(2) Sui Principe di Salerno (1-790-1851) cfr.gli elogi funebri del
cav. Leonardo Antonio Forleo,
(dell'
Abbate Vincenzo D'Avino, del Ca nonico Stefano Pirolo, di Camillo Zocchie di Mons. Michele-Clary. Cfr. anche La quadreriadelPrincipe di Salerno in "Napoli nobilissima.;-9
* * *
In
questa
tempo
Church ebbe incarico da Re Francesco di recarsi in
patria
per reclutare duereggimenti
ir landesi. IIpavido
re teneva moltissimo ache si assoldassero dei mercenari di
quella
nazione: /IIn
ogni
chi saspiegava
al suoprimo
Ministro,
non molto entusiasta dellacosa- avrebbero
potuto
esserecontraposti agli Svizzeri,
pericolo
lontanissimo rna sempre buonoad
esserne al coperto!
"(1).
II Generale accetto l'incaricoII
a solo fine di
portare
sul tronoLeopoldo,
per 10Quale
avrebbe assoldatogli
uomini II' Al ritorno dall'Irlanda IIavrebbe preso la di rezione di
Leece,
ove aveva dellegrandi
conoscenze rimastegli,
allorche vi fu per le dissenzioni settarie "(2).
In
Londra, poi,
avrebbe fatto di tutto presso i1 Mini stroCanning,
per fare ottenereper Carrascosala
grazia
0almeno la revisione del processo.
.
Ma,
pocotempo
dopo
lapartenza
diChurch,
si mise aIle costole del La CecilIa un abile IIesploratore
II della Polizia,
un certoGiuseppe
DeSimone,
iIQuale
riusci in pocotempo
adacquistare
lapiena
fiducia di lui. Lo convinse che
anch'egli
cercavaproseliti
pel Principe
di Salerno e 10 II assicuro de' Svizzeri e di molti suoi
compagni
uffiziali destituiti II'
Propagandisti
della nuovacongiura
eranoanche,
oltre algHi
ricordato sacerdoteFilippo
Spadetta,
D.Raffaele
DeAngelis,
Segretario
alBagno
de;
servi di pena e D.Giro-I
lama
Malvasio.
AlIa Polizia furono anche denunziati comeanno XV e S. D'Aloe, Guide pour la precieuse collection de tableaux
de S. A. R. le Princede
Salerno,
Napoli, 1842. La preziosa collezione fu messa in vendita dopo la sua morte, cfr. Catalogue de la tres belleet ires celebre Galerie de tableaux et de la collection d'Aniiquitates dufeu s. A. R. te Prince de Salerno, Naples, Trani, 1852.
(1) Casa Reale f. 1657, Re a Medici, 25 novernbre 1825.
(2) Cfr. 10 stesso libro di CHURCH, Brigantaggio e Societa se
-,10 .:»
complici
D.:Emilio Sassano,
eximpiegato destituito,
e D. FrancescoLongo,
11
-a suo onere - si
adopero
moltissimo it Ministro di Polizia,
D. Nicola Intonti(1).
Sottoposti
algiudizio
della CommissioneSuprema pei
reati diState, Spadetta,
Malvasio e La Cecilia vennero(1) Ecco una supplica che appunto all' Intonti dirigeva da S. Maria
Apparente il La
Cecilia
(Casa Reale f. 1364).II
Eccellenza,
Ho scritto al Ministro, ho palesatolemie colpe,ora abusando della
cornpiacenza di V. E. verso gI'infelici, scrivo all'amico degli uomini. Unico di mia famiglia, sostegno di avanzati genitori, con ristretta fortuna io n'ero l'appoggio, oggi ne son divenuto il pesoe l'obbrobrio.
In nome dell'amor filiale, che V. E. tanto
-ben conosce, io prego I' E. V. di farmici essere a contatto, e che per lora mezzo io mi pro
curi di tradurre (in queste prigioni) dal francese una delle opere, che .
sta dan do alIa luce d. Michele Cornmercio pernegoziato lavoro, che mi
puo portare una quindicina di carlini ogni due giorni.
Insomma domando da V. E. di vivere non nella famiglia, Ia quale
non ha mezzi sufiicientian cora per me, come pure farmi realizzare molti
crediti di professione. Con Ie Iagrime io supplieo per questagrazia, ed ami prego V. E. di ottenere una stanza segregata ed uscire daI crirni nale. I miei errori, la mia colpa la detesto davvero, e detesto vieppiu
la cIasse dei sedicenti patriotti, la di cui vilta ed infamia ho conosciuto da vicino, additandomi come Ioro capo, gli uomini consumati nelle ri voluzioni. Iddio mi vuol punire, io bramo l'occasione, di vero euore,di
avere Ia Iettera di Church, per far eonoscere all'ottimoRequantoio sia
pentito, presso del quale io prego V.
E._
d'impiorarea pro di uno sventurato che tutto fida e tutto spera da V. E. Con premura io implorodi
uscire dal criminale, rrel quale la mia salute cagionevole,il mio stomaco
debolissirno non so se mi faranno resistere per lunge tempo. Di V. E.
D.mo servo
OIAMBA TTIST A LA CECILIA "
(1) Del giudizio non v' e traccia nella sezione "Giustizla, dell' Ar chivio di Stato di Napoli.
Nel fascia 1.354 di Casa Reatevi eun interessante II
Rapporto della Polizia del ,6 agosto 1826 intorno al1a 'kame di La Cecilia,,: II
••••• si
notavano abboccamenti di liberali marcati. II .Ministero di Polizia au
mente i mezzi a sua disposizione: agenti segreti .in gran numero s.i fa miliarizzarono con due soggetti,uno dei quali sembra il capo della vo
luta congrega in Napoli, I'altro rappresenta il personaggiodi emissario
e fautore. Capo Don Giambattista La Cecilia legale, emissario D. Raf
faele De Angelis, Segretario del bagno dei servi di pena. Cornpariscono
peroracornplici, D. Emilio Sassano,ex impiegato eD. FrancescoLongo,
La Cecilia avrebbe estesa corrispondenza .nella Provincia.La Poliziase
gue con estrema attenziorle le fila di questa combriccola II'
Di carattere del Re e poi un IIRiassunto del foglio presentato dal SacerdoteSpadettae daS. M. dato al Ministro Into.nti ai 4 ettobre 1826II:
II
Principia della morte del Re a parlar con La Cecilia. Nel febbraio
1828 venne da lui don Giuseppe De Chiara di Nola, .dicendogli cheLa
Cecilia volevafarlo cappellanonei suoi Reggimenti, lui 10 distolse. Cerca di distogliere La Cecilia dai suoi progettipermezzo dell'ex Agostiniano
Antonio D' Auria. La Cecilia in setternbre 1826 gli disse che si sarebbe venuto subito alla proclarnazione eli Leopoldo. GU fa vedere tutto facile
e pronto a succedere, e che vi ,e una manainvisibile che guida l'affare. Da tutto 10 scartafaccio si vede che Spadetta si e voluto disoolpare e
mostrarsi pienamente innocente e che ha vol uta pure mostrare che La
Cecilia era un giovane illuso e pentito j., Altre interessanti notizie su
La Cecilia sonopoinella corrispondenza tra il Reed Intonti (Casa Rea
le, f. 1360). Nel fascia 1370 vi e poi la notizia che nel 1828 il II cav.
Medici non.volle vid1.nna.r.e 'ill certificate del Consigliere della Gran Corte
Criminale a favore di D. Giambattista La Cecilia, attestante la sua pro
fessione
l
di legale in Napoli, per esercitarla nell' esilio in Toscana. II
padre di lui si e diretto al Tomrnasi II!
._ 12
--condannati all'esilio