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Movimenti di tartarughe comuni (Caretta caretta) nel Mar Mediterraneo in periodo non riproduttivo.

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Academic year: 2021

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Riassunto

RIASSUNTO

L’obiettivo della tesi è studiare il comportamento migratorio di alcuni esemplari di tartaruga comune (Caretta caretta) seguiti via satellite nei loro movimenti all’interno del Mediterraneo in un periodo poco indagato del ciclo vitale, quello non riproduttivo. Di recente, l’evoluzione delle tecniche di telemetria satellitare ha consentito di seguire anche i movimenti di individui di dimensioni relativamente ridotte, permettendo così di ricostruire con buona accuratezza le rotte seguite dalle tartarughe giovani e di ottenere informazioni sul loro comportamento generale durante le fasi iniziali del loro ciclo vitale.

In questo lavoro sono stati presi in esame sei esemplari (cinque giovani ed una femmina adulta) che erano stati catturati accidentalmente da pescherecci, portati in centri di riabilitazione dove sono stati curati e successivamente liberati nelle vicinanze dei luoghi di cattura, in zone differenti del Mar Adriatico (Croazia, Italia e Slovenia).

Prima del rilascio, agli animali sono state incollate radiotrasmittenti connesse con il sistema ARGOS, che hanno trasmesso per un periodo variabile tra i 4 e 15 mesi tra il 2006 e il 2008. I dati di localizzazione giornalieri ottenuti sono stati analizzati e filtrati sulla base di apposite procedure, fino ad ottenere un set di dati affidabile con cui ricostruire le rotte seguite da questi animali. Tutte queste informazioni sono state quindi integrate con dati di remote sensing, relativi a variabili ambientali come la temperatura superficiale dell’acqua, la clorofilla e la batimetria, allo scopo valutare il loro possibile ruolo nel delineare il pattern comportamentale complessivo mostrato dalle tartarughe.

Dalla ricostruzione delle rotte si nota come gli spostamenti avvengano prevalentemente nelle vicinanze della costa e spesso attraverso movimenti direzionati. In alcuni periodi, comunque, gli animali si sono fermati, anche per periodi prolungati, in zone circoscritte, effettuando spostamenti brevi e caratterizzati da frequenti cambi di direzione. Le tartarughe giovani hanno passato la maggior parte del loro viaggio nel mar Adriatico, mentre l’adulta si è spostata nella parte meridionale del mar Mediterraneo in prossimità delle coste africane. Due tartarughe hanno effettuato degli spostamenti stagionali, lasciando le zone settentrionali all’arrivo della stagione fredda per trascorrere i mesi freddi a latitudini più meridionali. Una tartaruga giovane ha invece preferito non migrare

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Riassunto

verso sud, ma è rimasta nella zona dell’alto Adriatico, probabilmente entrando in una fase di ibernazione.

Analizzando il comportamento rilevato in relazione alle variabili ambientali, si osserva che le tartarughe giovani sono maggiormente influenzate dalla temperatura rispetto all’adulta: in particolar modo una tartaruga che è rimasta nella parte settentrionale dell’Adriatico ha mostrato un calo evidente della velocità in corrispondenza di una rilevante diminuzione della temperatura. La concentrazione di clorofilla lungo le rotte delle tartarughe è rimasta quasi costante, salvo alcuni picchi in zone specifiche, in corrispondenza delle quali si è osservata spesso una diminuzione della velocità di spostamento delle tartarughe. Infine è stata analizzata la batimetria delle aree frequentate dalle tartarughe, per valutare quale tipo di ambiente, tra neritico e oceanico, esse preferiscano. Le tartarughe giovani sembrano preferire l’ambiente neritico, come del resto ci si aspetta per degli animali delle loro dimensioni in questa fase del loro ciclo vitale, mentre l’adulta trascorre un tempo molto simile nelle due zone. Analizzando gli andamenti delle batimetrie con quelli della velocità non si sono notati trend comuni tra i vari esemplari.

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