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Confronto fra metodi EIA e RIA nella determinazione dell'ossitocina in campioni plasmatici umani.

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Academic year: 2021

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Introduzione

L’Ossitocina (OT) è un ormone peptidico, la cui struttura presenta un ciclo di nove amminoacidi ad un’estremità e un amminogruppo aggiuntivo all’estremità opposta.

Figura 1.1 – Struttura del Neuropeptide Ossitocina

L’ossitocina è stato il primo ormone peptidico sintetizzato in laboratorio in forma biologicamente attiva a scopo farmacologico.

Essa fu purificata e sequenziata, per la prima volta, nel 1953 .

Nel 1984, fu isolato il gene che codifica per questa proteina mentre, nel 1992, ne fu defiita la struttura recettoriale .

L’Ossitocina è, per vari aspetti, strettamente relazionata con l’Arginin Vasopressina, ormone peptidico dalla struttura molto simile ad essa, ad eccezione di due residui amminoacidici (Fenilalanina e Arginina) in posizione 3 e 8 (Fig. 2). Questa differenza risulta determinante nell’interazione con i rispettivi recettori.

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2 FIGURA 2.1 – Confronto strutture Vasopressina e Ossitocina

Questi due peptidi sono appannaggio esclusivo dei mammiferi placentati e fanno parte della superfamiglia dei nonapeptidi ciclici, che annovera diverse specie di peptidi correlati tra loro dal punto di vista strutturale, funzionale e filogenetico.

I nonapeptidi ciclici hanno preservato, nel corso dell’evoluzione, le proprie funzioni e risultano presenti negli invertebrati quanto nei vertebrati.

È molto diffusa l’ipotesi che Ossitocina e Vasopressina derivino entrambe dalla duplicazione di un gene ancestrale comune; si stima che tale duplicazione sia da collocarsi in un periodo risalente a circa seicento milioni di anni fa, pertanto anteriore alla divergenza tra vertebrati e invertebrati.

Tale ipotesi sembra essere fortemente avvalorata da alcune analogie tra i due nona peptidi, come la vicinanza dei loci dei rispettivi geni, localizzati sullo stesso cromosoma o come la diffusione nei vari phyla dei nonapeptidi omologhi (in particolare la loro presenza nei ciclostomi e negli invertebrati, con vasotonina o conopressina).

Nonostante le forti somiglianze tra i due ormoni, ciascuno di essi svolge funzioni spesso divergenti rispetto all’altro.

Per lungo tempo il sistema Ipotalamo-Ipofisario è stato considerato l’unico sito di sintesi dei due peptidi ed è per questo motivo che si è sempre attribuito ad essi il ruolo e la denominazione di “ormoni”. Le scoperte dell’ultimo ventennio riguardanti il SNC, tuttavia, hanno portato a conferire loro il valore di veri e propri neurotrasmettitori e neuromodulatori. Studi recenti hanno rilevato alcune azioni dei due ormoni a livello centrale mentre, nel 2000, è stato individuato il loro rilascio come neuro trasportatori classici, capaci di stimolare neuroni [1].

A tutt’oggi sono stati identificati molteplici ruoli dell’Ossitocina nei mammiferi, sia a livello centrale che periferico. Per quanto concerne quest’ultimo, è ormai noto da anni il coinvolgimento dell’ormone nella gravidanza e nell’allattamento e, fino a poco tempo fa, si riteneva che questa fosse la sola funzione del nona peptide. Diverse

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osservazioni nei mammiferi, avvenute nell’ultimo decennio, hanno invece fatto intuire la relazione dell’ossitocina con il SNC e gli effetti psichiatrici e comportamentali che ne conseguono. Eric B. Keverne, nel 2004, infatti, ha dimostrato che essa è fondamentale nella regolazione generale del comportamento sociale e riproduttivo dei mammiferi, uomo compreso [2]. In particolare, essa sembra capace di influenzare relazioni sociali di estrema importanza come il legame madre-prole o il rapporto di coppia, caratterizzati entrambi dall’instaurarsi di un forte attaccamento affettivo.

In conclusione, per i motivi suddetti, questo minuscolo peptide, favorendo attività riproduttive tipiche dei mammiferi, può essere considerato essenziale, a detta di molti studiosi, per la sopravvivenza e il perpetuarsi della specie.

Figura

Figura 1.1 – Struttura del Neuropeptide Ossitocina

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