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Academic year: 2021

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Editoriale

3 Cross Vol.4 N°2 (2018) - DOI: http://dx.doi.org/10.13130/cross-10454

QUESTO NUMERO

Questo numero della “Rivista” è interamente dedicato al tema del traffico d’armi. Si tratta di un argomento verso cui CROSS va esprimendo un’attenzione crescente. Prima l’ha manifestata all’interno del Corso di perfezionamento post-laurea in Scenari internazionali della criminalità organizzata, nel quale da due anni viene riservata al mercato delle armi una apposita sessione. Poi chiedendo a Monica Massari, per il numero 1 del 2017 di questa rivista, un contributo di inquadramento scientifico (Il traffico illecito di armi. Appunti per un’analisi). Quindi promuovendo lo scorso 2 febbraio presso l’Università degli Studi di Milano un convegno internazionale (“La lotta al traffico di armi da fuoco: una priorità per l’Unione Europea. Tra terrorismo e criminalità organizzata”), nel quale si è inteso mettere al centro del dibattito le responsabilità che competono all’Unione Europea in un ambito così ricco di implicazioni, tanto politico-diplomatiche o commerciali quanto filosofico-morali o umanitarie.

E precisamente in quell’appuntamento internazionale trovano origine i contributi che vengono qui pubblicati, in un numero che abbiamo voluto monografico proprio perché le tante sfaccettature dei temi trattati trovassero una loro composizione di insieme. Gli articoli presentati nelle varie sezioni sono perciò la rielaborazione -talora una significativa rielaborazione - delle relazioni presentate in quel frangente, e coprono una vasta gamma di questioni primarie sotto un profilo prevalentemente, ma non esclusivamente, giuridico.

Vi è anzitutto l’inquadramento di apertura di Alessandra Lang sulle politiche dell’Unione verso le armi da fuoco, sulle strategie volte a prevenire la proliferazione delle cosiddette armi di piccolo calibro e armi leggere in altre aree regionali. A esso segue il contributo di Christian Ponti, a cui soprattutto si deve l’ideazione e la realizzazione del convegno, così come la cura di questo numero della Rivista. Ponti

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Editoriale

4 Cross Vol.4 N°2 (2018) - DOI: http://dx.doi.org/10.13130/cross-10454

introduce nel dibattito le prospettive più specifiche di CROSS, affrontando il tema del traffico illecito delle armi da fuoco da parte delle organizzazioni criminali transnazionali ma anche da parte dei gruppi terroristici all’interno dell’Unione, e analizzando correlativamente le politiche legislative sovranazionali di contrasto. Il ruolo delle organizzazioni transnazionali nel traffico di armi da fuoco (non sono stati infatti oggetto del convegno i sistemi di armi) viene ripreso e sviluppato sotto angolature peculiari nei due interventi successivi, quelli di Alfredo Nunzi e di Salvatore Dolce, testimoni di rilievo per le funzioni svolte sul piano investigativo: il primo come esponente di rilievo di Europol, il secondo come magistrato presso le procure di Catanzaro e di Reggio Calabria, ora applicato presso la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Il linguaggio e i concetti giuridici si alimentano in questo caso di risultati di indagine, di osservazioni e intuizioni di prima mano. Assume pertanto in Nunzi un primato inquietante il ruolo dell’informatica nello sviluppo dei traffici, mentre in Dolce si segnala -tra l’altro- la funzione semi-eversiva giocata dal teatro balcanico nel suo stretto rapporto con alcune grandi organizzazioni mafiose italiane.

Nella ricerca di Francesco Marone la prospettiva cambia e balza invece in primo piano il terrorismo di ispirazione jihadista, con le sue politiche di selezione, reperimento e impiego delle armi da fuoco utilizzate negli attacchi terroristici condotti negli anni recenti in Occidente.

L’ultimo contributo originato dal convegno è la nota teorica di Orsetta Giolo. Qui il traffico d’armi viene letto all’interno di una cornice interpretativa di taglio giuridico-filosofico. L’articolo ruota dunque intorno a un punto centrale per comprendere i rischi della società contemporanea, quello della “privatizzazione della forza”. Anche la tradizionale sezione “Storia e Memoria” è stata pensata in coerenza con l’impianto di questo numero della “Rivista”. Viene perciò riproposto un intervento poco citato di Giovanni Falcone sul tema “Armi e criminalità” del 1984. Un importante memento per studiosi e operatori delle istituzioni. E, se non è immodesto suggerirlo, anche un numero della “Rivista” da conservare.

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