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Metodologie di campionamento, riconoscimento e conservazione di sostanze psicotrope sui reperti sottoposti a sequestro giudiziario

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Academic year: 2021

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Offerta di droga 1

Sequestri delle sostanze 20

Scopo della tesi

Lo scopo di questa tesi è quello di voler dare una descrizione del mercato e della diffusione delle droghe, delle metodologie di campionamento, riconoscimento e conservazione delle sostanze psicotrope sottoposte a sequestro, definendo lo stato d‟arte delle procedure standard adottate nei laboratori di Tossicologia Forense.

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Offerta di droga

L‟Europa è una delle principali destinazioni per le sostanze controllate e svolge inoltre un ruolo più limitato come punto di transito per la droga diretta verso altre regioni. America Latina, Asia occidentale e Africa settentrionale sono importanti aree di approvvigionamento per le droghe che entrano in Europa, che è anche una regione produttrice di cannabis e droghe sintetiche. Mentre praticamente tutta la cannabis prodotta in Europa è diretta al consumo locale, alcune droghe sintetiche vengono fabbricate anche per essere esportate in altre regioni.

La disponibilità di “nuove sostanze psicoattive“ non controllate dai trattati internazionali sul controllo degli stupefacenti è uno sviluppo relativamente recente sui mercati europei delle droghe. Solitamente prodotte fuori dai confini europei, queste sostanze si possono ottenere da dettaglianti online o negozi specializzati e talvolta sono vendute anche sul mercato delle droghe illecite.

Monitoraggio dell’offerta di droga

L‟analisi di cui alla presente sezione si basa su diverse fonti di dati: sequestri di droga, impianti di produzione di stupefacenti smantellati, sequestri di precursori chimici, reati legati all‟offerta di droga, prezzi della droga al dettaglio e infine analisi medico-legali dei sequestri di stupefacenti. Nel documento online “European Drug Report: Data and

statistics” (EMCDDA- “New psychoactive substances in Europe. An update from the EU Early Warning System”. March 2015) (Relazione europea sulla droga: dati e statistiche) è possibile trovare dati esaustivi e ampie note metodologiche. È opportuno notare che le tendenze possono essere influenzate da una serie di fattori tra cui i livelli di applicazione della legge e l‟efficacia delle misure di interdizione.

I dati sulle nuove sostanze psicoattive si basano sulle notifiche inviate al sistema di allerta rapido dell‟UE, il quale a sua volta fa riferimento ai dati forniti dalle reti nazionali dell‟EMCDDA e dell‟Europol. Una descrizione esaustiva di questo meccanismo si può reperire sul sito dell‟EMCDDA, alla pagina Action on new drugs (Azione nel campo delle nuove droghe) (Relazione EMCDA 2013).

Ogni anno in Europa si segnala all‟incirca un milione di sequestri di sostanze illecite. Per la maggior parte si tratta di piccole quantità di droga confiscate ai consumatori, benché nel totale rientrino anche partite di diversi chilogrammi di droga sequestrate a trafficanti e produttori.

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2 Nel 2012 due terzi dei sequestri nell‟Unione europea sono stati segnalati da due soli paesi, la Spagna e il Regno Unito. Un numero di sequestri minore, ma comunque significativo, è stato denunciato da Germania, Belgio, Italia e quattro paesi nordici (Figura 1.1). Va notato che non sono disponibili dati recenti per tre paesi (Lituania,Estonia,Lettonia) che in passato hanno denunciato un numero considerevole di sequestri. Un altro paese importante per i sequestri di droga è la Turchia, dove parte della droga intercettata è destinata al consumo di altri paesi, sia in Europa sia in Medio Oriente.

Oltre l‟80 % dei sequestri in Europa riguarda la cannabis (Figura 1.1), a dimostrazione della sua prevalenza relativamente alta in termini di consumo. Complessivamente la cocaina occupa il secondo posto, con circa il doppio dei sequestri denunciati rispetto alle amfetamine o all‟eroina. Il numero dei sequestri di ecstasy è inferiore, anche se negli ultimi anni è aumentato.

Figura 1.1

Cannabis: crescente disponibilità di prodotti in foglie

Nel mercato europeo della droga si trovano solitamente due diversi prodotti di cannabis: foglie di cannabis (“marijuana”) e resina di cannabis (“hashish”). Secondo le stime, il consumo annuale di questi prodotti si aggira sulle 2 000 tonnellate.

Le foglie di cannabis reperibili in Europa sono coltivate internamente o importate da altri paesi. Gran parte della resina di cannabis viene importata via mare o per via aerea dal Marocco.

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3 Negli ultimi dieci anni il numero dei sequestri di foglie di cannabis ha superato quello dei sequestri di resina ed equivale ora a quasi due terzi di tutti i sequestri di cannabis (Figura 1.2). Questo rispecchia la crescente disponibilità in molti paesi di foglie di cannabis di produzione interna. Anche se la quantità di resina di cannabis sequestrata nell‟Unione europea negli ultimi anni è in calo, è comunque assai più alta della quantità di foglie di cannabis segnalata (457 tonnellate contro 105 tonnellate nel 2012). Questo dato si può spiegare con il fatto che è più probabile che la resina di cannabis venga trasportata in grandi quantità su distanze geografiche maggiori e attraverso i confini ed è pertanto maggiormente esposta a misure di interdizione.

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4 Figura 1.2

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5 Figura 1.3

In termini di quantità sequestrate, un numero limitato di paesi è di importanza superiore alla media, in parte perché si trova sulle principali rotte del traffico di stupefacenti (Figure 1.2 e 1.3). La Spagna, per esempio, data la sua vicinanza al Marocco e grazie a un ampio mercato interno, ha segnalato circa due terzi della quantità totale di resina sequestrata in Europa nel 2012. Per le foglie di cannabis, sia la Grecia sia l‟Italia hanno recentemente segnalato sensibili aumenti delle quantità sequestrate. Dal 2007 la Turchia ha sequestrato quantitativi di foglie di cannabis superiori a tutti gli Stati membri dell‟UE, e la quantità segnalata nel 2012 è più che raddoppiata rispetto al 2011.

I sequestri di piante di cannabis possono essere considerati un indicatore della produzione interna, benché la qualità dei dati disponibili in questo settore ponga dei problemi a fini comparativi. Nel 2012 in Europa sono stati segnalati 33 000 sequestri di piante di cannabis. Tra il 2011 e il 2012 le segnalazioni di piante sequestrate sono aumentate da 5 milioni a 7 milioni, per lo più perché i sequestri segnalati dall‟Italia sono quadruplicati. Nello stesso periodo le quantità sequestrate sono aumentate da 33 a 45 tonnellate.

Le tendenze indicizzate a livello europeo evidenziano aumenti del prezzo al dettaglio e della potenza (livello di tetraidrocannabinolo, THC) delle foglie e della resina di cannabis tra il 2006 e il 2012. La potenza di entrambi i prodotti è aumentata dal 2006, benché nel caso della resina gran parte della variazione si osservi tra il 2011 e il 2012.

L‟emergere di cannabinoidi sintetici, sostanze chimiche che imitano gli effetti della cannabis, ha aggiunto una nuova dimensione al mercato della cannabis. A quanto pare, i

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6 cannabinoidi sintetici in polvere sono prodotti per la maggior parte in Cina per poi essere spediti alla rinfusa, utilizzando reti di trasporto e distribuzione consolidate e legittime. Una volta giunte nell‟Unione europea, le sostanze chimiche vengono solitamente miscelate con le foglie o spruzzate su di esse e imballate come “droghe legali” per la vendita su Internet o tramite altri rivenditori. Nei primi sei mesi del 2013 diciotto paesi hanno denunciato oltre 1 800 sequestri di cannabinoidi sintetici. I sequestri più consistenti sono stati segnalati da Spagna (20 kg) e Finlandia (7 kg).

Eroina: calo generale dei sequestri, che tuttavia aumentano in Turchia

Tradizionalmente in Europa vi è stata disponibilità di due tipi di eroina importata. Il tipo più comune è l‟eroina brown (forma chimica base), proveniente prevalentemente dall‟Afghanistan. Molto meno comune è l‟eroina bianca (sotto forma di sali), che generalmente proviene dall‟Asia sudorientale, ma adesso può anche essere prodotta altrove. Una piccola quantità di oppiacei viene prodotta anche in Europa: si tratta principalmente di derivati domestici del papavero, segnalati in alcune zone dell‟Europa orientale.

L‟Afghanistan rimane il maggiore produttore illecito di oppio al mondo. Si ritiene che la maggior parte dell‟eroina che si trova in Europa sia fabbricata in quel paese o, in misura minore, nei vicini Iran o Pakistan. Esistono diverse rotte di traffico per il trasporto della droga in Europa. Una di queste corre attraverso la Turchia e nei paesi balcanici (Bulgaria, Romania o Albania) per poi giungere nell‟Europa centrale, meridionale e occidentale. Un‟altra rotta passa dalla Russia, attraverso le ex repubbliche sovietiche dell‟Asia centrale. Le spedizioni di eroina dall‟Iran e dal Pakistan possono entrare in Europa anche via mare o per via aerea, direttamente o transitando attraverso i paesi dell‟Africa occidentale e orientale.

Tra il 2002 e il 2010 il numero di sequestri di eroina segnalati in Europa si è mantenuto relativamente stabile (circa 50 000 l‟anno). Tuttavia, dal 2010 il numero di sequestri di eroina è notevolmente diminuito, con 32 000 sequestri stimati nel 2012. La quantità di eroina sequestrata nel 2012 (5 tonnellate) è stata la più bassa segnalata negli ultimi dieci anni, equivalente ad appena la metà della quantità sequestrata nel 2002 (10 tonnellate). Il calo dei sequestri nell‟Unione europea è stato accompagnato dall‟aumento dei sequestri in Turchia, dove ogni anno, a partire dal 2006, è stata sequestrata una quantità di eroina superiore a quella di tutti gli Stati membri dell‟UE insieme (Figure 1.4 e 1.5).

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7 Dal 2010 il numero di sequestri di eroina è notevolmente diminuito, con 32 000 sequestri stimati nel 2012.

Figura.1.4 / 1.5

Il calo dei sequestri di eroina dal 2010-2011 si riflette nelle tendenze rilevate nei dati sulla purezza e nei reati correlati all‟offerta di stupefacenti (cfr. capitolo 4). In questo periodo diversi paesi hanno registrato significative carenze di disponibilità, da cui pochi mercati sembrano essersi ripresi completamente. In Turchia comunque la quantità di eroina sequestrata è diminuita nel 2011, prima di tornare a livelli più elevati nel 2012.

Al sistema di allerta rapido dell‟UE sono stati segnalati oppiacei sintetici che si possono utilizzare in alternativa all‟eroina, tra cui il fentanil, molto potente, che si può ricavare da forniture farmaceutiche, compresi i cerotti analgesici non adeguatamente smaltiti, o fabbricare specificamente per il mercato illegale. Tra il 2012 e il 2013, sono stati segnalati

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8 28 sequestri di un nuovo oppiaceo sintetico, l‟AH-7921, simile alla morfina in termini farmacologici (cfr. pag. 28).

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9 Cocaina: numero di sequestri in costante calo

In Europa esistono due tipi di cocaina, il più comune dei quali è la polvere di cocaina (un sale cloridrato) mentre meno facilmente reperibile è la cocaina crack (base libera), che viene assunta inalandone il fumo. La cocaina è prodotta dalle foglie di coca, quasi esclusivamente in Bolivia, Colombia e Perù, e viene trasportata in Europa sia per via aerea sia via mare. Il traffico di cocaina in Europa sembra svolgersi principalmente nei paesi occidentali e meridionali, così come le relative attività di contrasto: Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Italia nel complesso hanno fornito l‟85 % delle 71 tonnellate di cocaina sequestrate nel 2012 (Figura 1.6). Tra i recenti segnali della diversificazione delle rotte del traffico di cocaina in Europa figurano grandi sequestri singoli nei porti della Bulgaria, della Grecia, della Romania e dei paesi baltici.

Nel 2012 sono stati segnalati circa 77 000 sequestri di cocaina nell‟Unione europea, per un ammontare di 71 tonnellate di droga intercettata. Il numero di sequestri di cocaina denunciati nel 2012 resta elevato rispetto al 2002, anche se è calato dopo aver raggiunto un picco stimato di

Figura 1.6

circa 95 000 sequestri nel 2008. La quantità di cocaina sequestrata nel 2012 è aumentata di circa 10 tonnellate rispetto all‟anno precedente, ma è ancora ben al di sotto del picco di 120 tonnellate sequestrate nel 2006 (Figura 1.6). La diminuzione della quantità di cocaina

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10 sequestrata è particolarmente evidente nella penisola Iberica, in particolare in Portogallo tra il 2006 e il 2007, e più gradualmente in Spagna tra il 2006 e il 2011. Sequestri record di cocaina sono stati segnalati nel 2012 dal Belgio (19 tonnellate) (Figura 1.7).

Figura 1.7

Amfetamine: segnali di un aumento della produzione di metamfetamina

Note genericamente come amfetamine, la metamfetamina e l‟amfetamina sono stimolanti sintetici strettamente correlati. Delle due, l‟amfetamina è sempre stata la più comune in Europa, ma si sono evidenziati recenti segnali di una crescente disponibilità di metamfetamina.

Entrambe queste droghe vengono fabbricate in Europa per uso interno, benché una certa quantità di amfetamina sia fabbricata anche per essere esportata, soprattutto in Medio Oriente. È noto che l‟attività di produzione si svolge in Belgio e nei Paesi Bassi, così come in Polonia e nei paesi baltici. Per la produzione di metamfetamina si possono individuare due aree principali. Nei paesi baltici la produzione è concentrata nelle zone circostanti la Lituania, per l‟esportazione in Norvegia, Svezia e Regno Unito. In questa regione, il principale precursore utilizzato è il BMK (benzil-metil-chetone). In una seconda area, concentrata nella Repubblica ceca e nei paesi vicini Slovacchia e Germania, la produzione si basa prevalentemente su efedrina e pseudoefedrina e si svolge in piccoli laboratori, i cosiddetti “kitchen laboratories”, o laboratori domestici. Qui la produzione è destinata innanzitutto alla distribuzione all‟interno del paese. Negli ultimi due anni si sono registrati segnali di un maggiore coinvolgimento dei gruppi della criminalità organizzata vietnamita nei mercati cechi della metamfetamina e un progressivo incremento della produzione. Nel

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11 2011 sono stati segnalati 350 smantellamenti di siti di produzione di metamfetamina in Europa, per la maggior parte piccoli laboratori denunciati dalla Repubblica ceca (338). Nel 2012 gli Stati membri dell‟UE hanno segnalato 29 000 sequestri di amfetamina, per un totale di 5,5 tonnellate. La Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito hanno fornito più della metà della quantità totale di amfetamina sequestrata (Figura 1.9). Dopo aver registrato livelli più alti per un certo periodo, in termini di numero e di quantitativi, nel 2012 i sequestri di amfetamina sono tornati all‟incirca allo stesso livello del 2003 (Figura 1.9). Nello stesso periodo, i sequestri di metamfetamina, pur rimanendo di scarsa entità in termini di numero e di quantitativi, sono aumentati (Figure 1.10). Nel 2012, nell‟Unione europea sono stati segnalati 7 000 sequestri per un ammontare di 0,34 tonnellate di metamfetamina. Altri 4 000 sequestri, per 0,64 tonnellate, sono stati segnalati da Turchia e Norvegia, che nell‟insieme hanno denunciato circa il doppio della quantità sequestrata nell‟Unione europea.

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12 Figura 1.9 / 1.10

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Ecstasy: disponibilità di polvere ad alta purezza

Con il termine ecstasy solitamente si fa riferimento alla sostanza sintetica MDMA (3,4-metilenediossi-metamfetamina), chimicamente correlata alle amfetamine, ma che in una certa misura differisce per i suoi effetti. Le compresse vendute come ecstasy tuttavia possono contenere un‟ampia gamma di sostanze simili all‟MDMA e sostanze chimiche non correlate. A quanto pare, l‟MDMA in polvere e in cristalli si sta diffondendo, e in alcune regioni europee è disponibile una polvere ad alta purezza.

In Europa sembra che la produzione di ecstasy sia concentrata in Belgio e nei Paesi Bassi, come dimostrato dal numero di laboratori smantellati in questi paesi nell‟ultimo decennio. Il numero di laboratori smantellati in Europa è sceso da 50 nel 2002 a tre nel 2010, a indicazione del fatto che i livelli di produzione della droga sono notevolmente calati. Più recentemente, si sono evidenziati segnali di una ripresa del mercato dell‟ecstasy, con lo smantellamento di numerosi siti di produzione di MDMA su larga scala in Belgio e nei Paesi Bassi nel 2013 Nel 2012 sono stati sequestrati 4 milioni di compresse di ecstasy nell‟Unione europea, principalmente nei Paesi Bassi (2,4 milioni), seguiti dal Regno Unito (0,5 milioni) e dalla Germania (0,3 milioni). Nello stesso anno anche la Turchia ha sequestrato 3,0 milioni di compresse di ecstasy (Figure 1.11 e 1.12). La quantità di compresse di ecstasy sequestrate nell‟Unione europea nel 2012 è inferiore a un quinto della quantità sequestrata nel 2002 (23 milioni). In generale, tra il 2002 e il 2009 i sequestri di ecstasy sono diminuiti, per poi riprendere lentamente negli anni successivi (Figura 1.11). Questa tendenza si riflette anche nei dati disponibili sul contenuto di MDMA delle compresse di ecstasy analizzate, in calo fino al 2009, e in aumento negli ultimi tre anni presi in esame.

A quanto pare, l‟MDMA in polvere e in cristalli si sta di nuovo diffondendo, e in alcune regioni europee è disponibile una polvere ad alta purezza.

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14 Figura 1.11 / 1.12

Le tendenze osservate nell‟offerta di ecstasy si possono attribuire in parte al rafforzamento dei controlli e al sequestro mirato di PMK (piperonil metilchetone), il principale precursore chimico per la produzione di MDMA. I produttori di ecstasy potrebbero aver risposto ai controlli sui precursori passando a utilizzare i “pre-precursori” o “precursori mascherati”, ossia sostanze chimiche essenziali che possono essere importate legalmente come sostanze non controllate e quindi convertite nei precursori chimici necessari alla produzione di MDMA.

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Catinoni, una nuova classe di stimolanti in Europa

Negli ultimi anni, in Europa sono stati identificati oltre 50 derivati sostitutivi del catinone. L‟esempio più noto, il mefedrone, si è conquistato uno spazio nel mercato degli stimolanti in alcuni paesi. Un altro catinone, l‟MDPV (3,4-metilenediossipirovalerone), è venduto sul mercato europeo per lo più in polvere e in compresse come “droga legale”, ma anche direttamente sul mercato illegale. Oltre 5 500 sequestri di polvere di MDPV sono stati denunciati da 29 paesi tra il 2008 e il 2013, per un quantitativo superiore a 200 chilogrammi di droga.

Crescente diversificazione nelle nuove droghe individuate

L‟analisi del mercato delle droghe è resa più complessa dalla comparsa di nuovi stupefacenti (nuove sostanze psicoattive). Si tratta di sostanze sintetiche o naturali che non sono controllate dal diritto internazionale e spesso vengono prodotte con l‟intento di imitare gli effetti delle droghe controllate. In alcuni casi, nei laboratori clandestini europei si producono nuove droghe che sono vendute direttamente sul mercato. Altre sostanze chimiche vengono importate dai fornitori, spesso dalla Cina o dall‟India, e successivamente commercializzate in Europa, in confezioni accattivanti, come “droghe legali”. L‟espressione “droghe legali” è impropria, giacché le sostanze potrebbero essere controllate in alcuni Stati membri oppure, se vendute ai fini del consumo, contravvenire alle norme sulla commercializzazione e sulla sicurezza dei consumatori. Per evitare i controlli, i prodotti sono spesso muniti di un‟etichetta contenente informazioni ingannevoli, per esempio “sostanze chimiche destinate alla ricerca” o “fertilizzanti”, con clausole di esclusione della responsabilità in cui si afferma che il prodotto non è destinato al consumo umano.

Nel 2013 gli Stati membri hanno notificato per la prima volta 81 nuove sostanze psicoattive attraverso il sistema di allerta rapido dell‟UE (Figura 1.13). Ventinove di queste sostanze erano cannabinoidi sintetici e altri 30 composti non erano conformi ai gruppi chimici facilmente riconoscibili (piante e farmaci compresi); sono stati segnalati anche 13 nuovi sostituti per le fenetilamine, sette catinoni sintetici, una triptamina e una piperazina.

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16 Figura 1.13

Valutazione dei rischi delle nuove droghe

Sono state effettuate valutazioni dei rischi a livello europeo sulla 4-metilamfetamina (2012) e sul 5-(2-amminopropil) indolo (nel 2013), in risposta alla comparsa di danni evidenti, tra cui oltre 20 casi di mortalità correlati a ciascuna sostanza in un arco di tempo breve. Entrambe le sostanze sono state sottoposte a misure di controllo in tutta Europa. Nell‟aprile 2014 è prevista la valutazione dei rischi di quattro nuove sostanze psicoattive (25I-NBOMe, AH-7921, MDPV, metoxetamina).

La molecola 25I-NBOMe è un analogo della fenetilamina e un potente agonista del recettore 5-HT2A della serotonina, che sembra avere effetti allucinogeni. È disponibile sul mercato delle droghe nell‟UE almeno da maggio 2012. In quattro Stati membri è stata segnalata una grave tossicità associata al suo consumo, compreso un decesso dove è stata individuata la sostanza.

L‟AH-7921 è un oppiaceo sintetico disponibile nell‟Unione europea almeno da luglio 2012. Nella maggior parte dei casi, è stato sequestrato in piccole quantità sotto forma di polvere. Questo oppiaceo è stato individuato in sei casi d‟intossicazione non mortale e in quindici decessi in Svezia, nel Regno Unito e in Norvegia.

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17 L‟MDPV è un catinone sintetico derivato strettamente correlato al pirovalerone. È presente sul mercato delle droghe nell‟UE almeno da novembre 2008 ed è stato individuato in ben 107 casi di intossicazione non mortale e 99 decessi, in particolare in Finlandia e nel Regno Unito. Risulta che sia stato venduto come versione “legale” o sintetica della cocaina ed è stato riscontrato anche in compresse simili all‟ecstasy.

La metoxetamina è una arilciclohexilamina strettamente correlata alla ketamina, disponibile sul mercato delle droghe nell‟UE almeno da settembre 2010. Sono stati sequestrati numerosi chilogrammi della sostanza sotto forma di polvere. Sono stati segnalati venti decessi e 110 casi d‟intossicazione non mortale associati alla sostanza. Le nuove sostanze psicoattive possono apparire sul mercato sotto forma di droga controllata o come alternativa a una droga controllata. Ad esempio, la 4-metilamfetamina era venduta direttamente sul mercato illegale come amfetamina, la metoxetamina è commercializzata come alternativa “legale” alla ketamina e la 25I-NBOMe è venduta come alternativa “legale” all‟ LSD.

Figura 1.14

Internet come mercato in crescita

Internet svolge un ruolo di crescente rilievo nella configurazione della modalità di vendita delle droghe e pone sfide straordinarie alla riduzione dell‟offerta di “nuove” e “vecchie” droghe. Il fatto che produttori, fornitori, dettaglianti, servizi di website-hosting e di pagamento possano essere ubicati in paesi diversi rende particolarmente difficoltoso il

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18 controllo. L‟uso crescente di reti anonime (le cosiddette darknet) per la vendita di droghe a rivenditori e consumatori è una sfida in più. La tecnologia per accedere a questi siti è sempre più integrata nel software di consumo, aprendo questi mercati a più persone. Inoltre, la vendita aperta di “droghe legali” su Internet sembra averne aumentato la disponibilità per distributori e consumatori. Nel 2013 il monitoraggio dell‟EMCDDA ha individuato 651 siti web che vendono “droghe legali” agli europei.

In aumento i farmaci individuati

Un numero crescente di nuove droghe individuate sul mercato ha un uso legittimo come medicinali. Talvolta sono vendute come farmaci, in altri casi sono vendute clandestinamente come sostanze illecite, quali l‟eroina, o come “droghe legali”, “sostanze chimiche destinate alla ricerca” e persino come “integratori alimentari”. Esempi recenti, a quanto pare tutti assunti per via parenterale da consumatori di oppiacei, comprendono: il pregabalin, usato nel trattamento di dolore neuropatico, epilessia e ansia generalizzata; il tropicamide, usato nelle visite oculistiche per dilatare la pupilla; e il carfentanil, un oppiaceo usato per tranquillizzare i grandi animali.

Altri prodotti medicinali recentemente segnalati al sistema di allerta rapido comprendono: il fenazepam, una benzodiazepina venduta come “benzodiazepina legale”, come “sostanza chimica destinata alla ricerca” e come diazepam, una droga controllata; e il phenibut, un ansiolitico impiegato per trattare la dipendenza da alcol in Russia, venduto online come “integratore alimentare”. Questi medicinali si possono reperire in diversi modi: i medicinali autorizzati possono essere dirottati dal mercato regolamentato e quelli non autorizzati si possono importare dai paesi extra-UE. Inoltre, le droghe che li compongono si possono importare sfuse da paesi come la Cina, per poi procedere alla lavorazione e al confezionamento nei paesi europei e venderle direttamente sul mercato delle sostanze illecite, sul mercato delle “droghe legali” o sui siti di commercio elettronico.

Un numero crescente di nuove droghe individuate sul mercato ha un uso legittimo come medicinali.

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19 Figura 1.16

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Situazione del mercato Italiano

Sequestri delle sostanze

Attività di contrasto a livello nazionale

Attraverso complesse e articolate rotte, in continua evoluzione, le multinazionali della droga, radicate in tutto il mondo, trasferiscono le sostanze illecite dai luoghi di produzione a quelli di consumo, incentivate dai cospicui guadagni che tali traffici sono in grado di generare. Il nostro Paese, nel quale operano organizzazioni criminali fra le più agguerrite, tanto italiane che straniere, si colloca fra i principali poli europei come area di transito, di consumo e, in minima parte, di produzione limitatamente alla cannabis (marijuana).

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21 L‟analisi dei dati rilevati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga nel 2014 con riferimento alle operazioni antidroga, alle segnalazioni all‟Autorità Giudiziaria e ai sequestri di stupefacenti, consente di affermare che la domanda e l‟offerta di droga permangono elevate malgrado il traffico illecito sia stato incisivamente contrastato dalle forze di polizia.

L‟andamento dei sequestri, raffrontato all‟anno precedente, registra:

- per la cocaina un decremento del 21,90%;

- per l‟eroina un incremento del 5,30%; - per la marijuana un incremento del 15,93%;

- per l‟hashish un cospicuo incremento del 211,29%;

- per gli amfetaminici un incremento del 25,32% per ciò che concerne i sequestri “in

dosi”, mentre un decremento dei rinvenimenti di “polvere” pari al 42,92%;

- un decremento pari al 10,32% dei decessi per abuso di stupefacenti.

L‟azione di contrasto si è mantenuta su livelli elevati e ha portato al sequestro di kg 152.198,462 (+111,09%) complessivi di droga e alla denuncia all‟Autorità Giudiziaria, a vario titolo, di 29.474 (-13,25%) soggetti responsabili, di cui 10.585 stranieri (-9,55%) e 1.041 minori (-18,35%).

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22 Operazioni antidroga

Nel 2014 le operazioni antidroga sono state 19.449, con un decremento rispetto al 2013 pari all‟11,47%. Tale sensibile riduzione potrebbe trovare ragionevole spiegazione nel susseguirsi degli interventi sulla disciplina normativa in materia di sostanze stupefacenti e, in particolare, nelle modifiche operate nel 2014 sul quadro sanzionatorio penale e amministrativo che presidia l‟attività di repressione delle Forze dell‟Ordine. Tale repentina evoluzione del contesto normativo può aver rappresentato un verosimile fattore di regressione, ancorché temporaneo, lungo la strada della certezza operativa, soprattutto nel contesto dell‟azione di contrasto al fenomeno del cosiddetto “piccolo spaccio”. A riprova di ciò, può ben rammentarsi che analoga flessione (-7,47% nelle segnalazioni all‟A.G.) fu registrata nel 2006, nei mesi subito successivi all‟approvazione della legge “Fini Giovanardi”, che, come nella fase attuale, apportò modifiche importanti alla disciplina normativa degli stupefacenti. Si rammenta che tali operazioni si riferiscono esclusivamente al contrasto di illeciti di carattere penale, escludendo, quindi, tutti gli interventi che sfociano in violazioni di carattere amministrativo sanzionate dal Prefetto (ex art. 75 T.U. 309/90).

Le operazioni hanno interessato indistintamente tutte le droghe inserite nelle tabelle allegate al Testo unico in materia di sostanza stupefacenti, il cui uso, traffico e spaccio è vietato dalla legge.

Operazioni antidroga: distribuzione regionale

La regione Lombardia, con un totale di 2.795 operazioni, emerge come valore assoluto rispetto alle altre regioni, seguita dal Lazio (2.479), dalla Campania (1.871), dall‟Emilia Romagna (1.659), dalla Puglia (1.581) e dalla Sicilia (1.454). I valori più bassi sono stati registrati in Molise (115) e in Valle d‟Aosta (36).

Rispetto al 2013 gli interventi di polizia sono aumentati in Valle d‟Aosta (+63,64%) e in Umbria (+16,44%).

I cali più vistosi, in percentuale, sono stati rilevati in Lombardia (-23,19%) e in Trentino Alto Adige (-21,79%).

Prendendo in esame le macroaree, nel 2014 il Nord è in testa con il 40,59% delle operazioni antidroga complessive, seguito dal Sud e Isole con il 35,49% e dal Centro con il 23,92%.

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23 Figura 1.17

Sostanze Sequestrate

Nel 2014 sono stati registrati, rispetto all‟anno precedente, incrementi nei sequestri di hashish (+211,29%), di marijuana (+15,93%), di eroina (+5,30%) e di droghe sintetiche in dosi (+23,99%). Sono risultati, invece, in diminuzione i sequestri di cocaina (-21,90%), di droghe sintetiche in polvere 56,32%), di L.S.D. 25,21%) e di piante di cannabis (-86,41%). (tabella 1)

Il sequestro più rilevante, pari a kg 42.672 di hashish, è stato effettuato nel mese di giugno nelle acque antistanti l‟isola di Pantelleria (TP).

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24 Tabella 1 Sostanze sequestrate 2014 2014 % sul 2013 Cocaina (kg) 3.883,30 -21,90 Eroina (kg) 931,13 5,30 C a n n a b is Hashish (kg) 113.157,29 211,29 Marijuana (kg) 33.440,86 15,93 Piante di cannabis (nr) 121.659 -86,41 Droghe sintetiche (nr) 9.344 23,99 (kg) 42,52 -56,32 Altre droghe (nr) 30.841 86,60 (kg) 743,36 -21,91 Totale (kg) 152.198,46 111,09 (nr) 40.185 66,99 (piante) 121.659 -86,41

Meritevoli di menzione sono anche i dati relativi ai sequestri di sostanze psicoattive il cui uso e impiego non sono tradizionalmente diffusi nel nostro Paese: kg 74,92 di oppio, kg 69,50 di khat, kg 12 di bulbi di papavero, kg 8,77 di psilocibina, kg 7,14 di ketamina e kg 3 di nandrolone.

I narcotrafficanti di cocaina operanti in Italia si sono riforniti per lo più presso il mercato colombiano, trasportando la sostanza attraverso l‟Ecuador, Panama, Venezuela, Brasile e Repubblica Dominicana e, una volta in Europa, attraverso la Spagna e l‟Olanda. L‟eroina venduta nel nostro Paese è prevalentemente di produzione afghana e attraversa la Turchia e la penisola balcanica prima di arrivare in Italia. Per l‟hashish i sodalizi criminali utilizzano le rotte che transitano dal Marocco, Spagna e Francia. Il mercato olandese riveste tuttora un ruolo significativo per l‟Italia per quanto concerne in particolare le droghe sintetiche. Per la marijuana la maggior parte delle rotte partono dall‟Albania e dalla Grecia.

I gruppi criminali maggiormente coinvolti nei traffici che attengono il territorio nazionale sono stati:

- per la cocaina la „ndrangheta, la camorra e le organizzazioni balcaniche e sud

(26)

25

- per l‟eroina la criminalità campana e pugliese in stretto contatto con le organizzazioni

albanesi e balcaniche;

per i derivati della cannabis la criminalità laziale, pugliese e siciliana, insieme a gruppi maghrebini, spagnoli e albanesi.

Sostanze sequestrate: distribuzione regionale

La regione Sicilia, con kg 85.651,30 di droga e oltre 48.185 piante di cannabis sequestrate, emerge come valore assoluto rispetto alle altre regioni, seguita dalla Puglia (kg 14.529,08), dal Lazio (kg 7.081,49), dalla Lombardia (kg 6.100,17), dalla Toscana (kg 3.725,07) e dalla Calabria (kg 3.126,93).

I valori più bassi si sono avuti in Molise (kg 19,54) e in Valle d‟Aosta (kg 5,73).

Rispetto al 2013 sono stati registrati aumenti consistenti nei sequestri in Basilicata (+824,19%), in Valle d‟Aosta (+311,94%), in Toscana (+207,50) e in Sicilia (+179,46). I cali più vistosi, in percentuale, sono stati registrati in Friuli Venezia Giulia (-73,53%) e nelle Marche (-72,18%). (figura 1.18)

Prendendo in esame le macroaree, nel 2014 il Sud e Isole è in testa con l‟81,05% dei sequestri complessivi, seguito dal Nord con il 10,21% e dal Centro con l‟8,74%.

Figura 1.18

Cocaina sequestrata: distribuzione regionale

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di cocaina sono la Calabria con kg 1.448,28, la Lombardia con kg 720,62, la Liguria con kg 633,17 e il Lazio con kg 316,21.

(27)

26 I valori più bassi in Valle d‟Aosta (0,24) e in Molise (0,63).

Rispetto al 2013 sono stati registrati aumenti consistenti di sequestri in Friuli Venezia Giulia (+264,39%), in Abruzzo (+121,26%), in Valle d‟Aosta (+65,52) e nelle Marche (+41,32).

I cali più vistosi, in percentuale, sono stati registrati in Trentino Alto Adige (-98,54%), in Piemonte (-63,96%), in Toscana (-61,44%) e nel Lazio (-40,88%).

Prendendo in esame i dati per macroaree nel 2014 il Sud e Isole è in testa con il 49,92% dei sequestri complessivi, seguito dal Nord con il 40,78% e dal Centro con il 9,30%.(Figura 1.19)

Figura 1.19

Eroina sequestrata: distribuzione regionale

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di eroina sono la Lombardia con kg 298,79, il Veneto con kg 141,63, le Marche con kg 120,50, la Puglia con kg 105 e l‟Emilia Romagna con kg 60,84.

I valori più bassi in Valle d‟Aosta (kg 0,15) e nel Friuli Venezia Giulia (kg 0,57).

Rispetto al 2013 sono stati registrati aumenti consistenti di sequestri in Basilicata (+1.428,55%), in Molise (+1.070,69%), in Sardegna (+352,63) e in Valle d‟Aosta (+197,96).

I cali più vistosi, in percentuale, sono stati registrati in Friuli Venezia Giulia (-90,91%), in Emilia Romagna (-73,98%), in Campania (-67,49%) e in Piemonte (-53,96%).

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27 Prendendo in esame i dati per macroaree nel 2014 il Nord è in testa con il 56,33% dei sequestri complessivi, seguito dal Sud e Isole con il 23,65% e dal Centro con il 20,02% (Figura 1.20).

Figura 1.20

Cannabis sequestrata: distribuzione regionale

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di hashish sono la Sicilia con kg 78.676,64, la Lombardia con kg 4.083,09 e la Toscana con kg 3.311,82. Per la marijuana i sequestri più consistenti sono stati effettuarti in Puglia con kg 14.231,39, in Sicilia con kg 6.911,99 e nel Lazio con kg 4.667,77

Per quanto riguarda le piante di cannabis coltivate illegalmente in ambito nazionale l‟anno 2014 ha fatto registrare un decremento dell‟86,41% rispetto al 2013.

Il maggior numero di sequestri è stato operato in Sicilia con 48.185 piante eradicate, in Puglia con 13.588 e in Calabria con 12.985 piante, avendo anche cura di precisare che, per le favorevoli condizioni geoclimatiche, queste regioni rappresentato luoghi particolarmente adatti a questo tipo di coltivazioni. ( Figura 1.21)

(29)

28 Figura 1.21

(30)

29

Droghe sintetiche sequestrate: distribuzione regionale

Le regioni nelle quali sono stati sequestrati i maggiori quantitativi di droghe sintetiche in polvere sono il Veneto con kg 21,45, la Lombardia con kg 10,68, mentre, per i sequestri in dosi, spicca la Toscana con 3.415 dosi e il Trentino Alto Adige con 1.197 dosi.

Rispetto al 2013 sono stati registrati aumenti consistenti di sequestri in polvere in Veneto (+778,8%) e in Puglia (+327,89%), mentre per i sequestri in dosi in Abruzzo (+2.175%) ed in Puglia (+1.950%).

I cali più vistosi per i sequestri in polvere, in percentuale, sono stati registrati in Friuli Venezia Giulia (-96,11%) e in Trentino Alto Adige (-95,36%), mentre per i sequestri in dosi in Valle d‟Aosta (-100%), in Campania (-100%), in Sicilia e Umbria (-98,46%), in Calabria (-89,47%).

ATTIVITÀ DI CONTRASTO NELLE AREE DI FRONTIERA ITALIANE

La penisola italiana, grazie alla sua baricentrica posizione nel Mar Mediterraneo e alla sua peculiare conformazione geografica caratterizzata da ottomila chilometri di coste, rappresenta una delle principali porte d‟accesso delle droghe al vecchio continente, ancora oggi il primo mercato mondiale di consumo dell‟eroina e il secondo, dopo il Nord America, della cocaina. A questi elementi di ordine geografico si somma la presenza di agguerrite organizzazioni criminali, caratterizzate da diffuse e consolidate ramificazioni all‟estero nonché da un dominio assoluto del territorio, che consente loro di gestire i traffici internazionali di stupefacenti mantenendo il controllo dei rispettivi mercati interni

Nel 2014 i sequestri di sostanze stupefacenti in Italia sono stati pari a kg 152.198,46, di cui kg 114.031,46 (74,92%) sequestrati presso le aree di frontiera, mentre nell‟intero 2013 erano stati pari a kg 72.102,78, dei quali kg 37.480,71 (51,98%) erano stati intercettati nelle aree frontaliere. ( figura 1.22)

L‟impennata dei sequestri, registrata soprattutto nel 2014, è in larga parte riconducibile a diversi maxi-sequestri effettuati dalle Forze di Polizia italiane nelle acque antistanti le coste nazionali e nelle acque internazionali del bacino del mediterraneo.

Gli istogrammi di seguito riportati evidenziano l‟incidenza dei sequestri in frontiera marittima rispetto al totale frontaliero nel biennio 2013/2014.

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30 Figura 1.22

Se fino al 2008, la maggior parte della droga destinata al territorio nazionale veniva sequestrata presso gli aeroporti internazionali, attualmente la frontiera marittima ha decisamente assunto un ruolo strategico determinante.

Per quanto attiene alle droghe sintetiche, i sequestri in ambito frontaliero continuano a rimanere di scarsa rilevanza.

Cocaina

Dei kg 2.659,65 di cocaina sequestrati nel 2014, kg 2.168,88 sono stati intercettati presso le aree di frontiera. Nel 2013 i sequestri frontalieri erano stati pari a kg 3.205,53, di cui kg 2.578,24 in ambito marittimo. (figura 1.23)

Figura 1.23

Il grafico successivo mostra i sequestri di cocaina effettuati presso le aree portuali nel quinquennio 2010 – 2014, dai quali emerge una linea tendenzialmente stabile ove si escluda il picco registrato nel 2011. (figura 1.24)

(32)

31 Figura 1.24

Per quanto concerne la cocaina il dato che emerge chiaramente dall‟analisi dei sequestri è la particolare incidenza (pari all‟81,55% del totale sequestrato in frontiera) dei rinvenimenti nelle aree di frontiera marittima. Le ragioni di questo fenomeno sono da ricercare in due ordini di fattori: da un lato, le organizzazioni criminali negli ultimi anni, approfittando dello sviluppo e/o del potenziamento del sistema portuale mediterraneo, hanno aumentato il volume di traffico di questa sostanza lungo le rotte marittime, dall‟altro, le stesse organizzazioni (in primis la “ndrangheta” e la “camorra”), al fine di massimizzare i profitti, hanno privilegiato l‟introduzione dello stupefacente.

direttamente sul territorio nazionale piuttosto che farlo transitare attraverso la Spagna o il Nord Europa, consuete aree di ingresso, transito e stoccaggio della cocaina destinata al mercato europeo.

La droga è introdotta nel territorio nazionale soprattutto attraverso le aree portuali del versante occidentale, provenendo direttamente dalle zone di produzione del Sud America ovvero transitando dai Paesi dell‟Africa Occidentale.

Nello specifico, il porto di Gioia Tauro si conferma la principale area di ingresso di tale stupefacente in Italia. Nel 2014 la cocaina sequestrata presso questo hub portuale è stata pari a kg 1.442,98, il 66,53% del totale dei sequestri frontalieri marittimi. (1.25)

(33)

32 Figura 1.25

Nel 2014 gli altri porti interessati dal traffico di cocaina sono stati soprattutto quelli di Vado Ligure (SV) con kg 330,08, di Genova con kg 209,97 e di Cagliari con kg 141,37. Per quanto riguarda i Paesi di accertata provenienza della cocaina sequestrata presso le citate aree portuali italiane, si segnalano soprattutto Ecuador (porto di Guayaquil), Cile (porti di Chile Coronel e di Valparaiso), Brasile (porti di Manaus, di Santos e di Vila do Conde), Costarica (Puerto Limon) e Perù (porto di Callao).( Figura 1.26)

Con riferimento alla frontiera aerea, a conferma del fatto che i narcotrafficanti utilizzano sempre più la via marittima per l‟inoltro delle partite di cocaina, nel 2014 si conferma la flessione dei sequestri (kg 458,99), già evidenziata nel 2013, annualità in cui, peraltro, erano stati riscontrati valori in controtendenza rispetto al triennio precedente.

Figura 1.26

Resta comunque evidente come tale sostanza stupefacente sia quella maggiormente sequestrata presso gli aeroporti italiani, tra i quali spiccano Malpensa (VA) con kg 198,58 e Fiumicino (RM) con kg 192,92, che insieme determinano un‟incidenza dell‟85,30% in rapporto al totale dei sequestri presso le frontiere aeree.

(34)

33 Le maggiori quantità provengono dalla Repubblica Dominicana (kg 149,84), dal Brasile (kg 145,5) e dal Venezuela (kg 44,75), mentre i corrieri utilizzati per il trasporto della cocaina sono risultati principalmente di nazionalità italiana (n. 42), dominicana (n. 16), spagnola (n. 16) e nigeriana (n. 14).

Nel 2014, presso le frontiere terrestri, si è evidenziato un calo dei sequestri (kg 31,78) in rapporto all‟andamento progressivamente crescente dei dati riferiti al quadriennio precedente, come rappresentato nel grafico che segue. (Figura 1.27)

Figura 1.27

Anche se la portata dei sequestri presso queste aree è di modesta rilevanza (1,19% sul totale dei sequestri frontalieri), non si può escludere un progressivo aumento dei transiti delle quantità di cocaina, specie nelle aree di confine del Nord e del Nord-Est d‟Italia, in ragione di diversi fattori primo fra tutti il ruolo assunto dalla criminalità balcanica, in particolare serbo-montenegrina, nelle dinamiche del traffico internazionale di cocaina. Questa regione, tradizionalmente interessata dai traffici di eroina, di marijuana, di droghe di sintesi e di precursori, potrebbe essere sfruttata nei prossimi anni in modo più intenso, anche per i transiti di cocaina.

A supporto di tali considerazioni, oltre alle risultanze investigative prodotte dalle autorità di polizia dei Paesi dell‟area balcanica, si segnalano: nel 2014 il sequestro presso il valico di Fernetti (TS) di kg 9,51 di cocaina proveniente dall‟Ucraina e nel quinquennio 2009 - 2013 il sequestro complessivo di kg 114,6 avvenuto presso la barriera autostradale di Vipiteno (BZ). (figura 1.28)

(35)

34 Figura 1.28

Eroina

Nel 2014 i sequestri presso le aree di frontiera sono stati kg 180,38, con una flessione del 27% circa rispetto al 2013 in cui aveva raggiunto l‟ammontare di kg 247,87. (figura 1.29)

I maggiori sequestri sono stati effettuati presso le zone frontaliere marittime (kg 132,39). I grafici sottostanti evidenziano l‟incidenza percentuale dei sequestri di tale stupefacente, suddivisi per tipo di frontiera.

Figura 1.29

Le aree portuali del versante adriatico, tradizionalmente interessate dall‟ingresso di eroina e marijuana, si confermano come i principali terminali dei flussi di eroina provenienti dalla rotta balcanica.

In questo contesto spicca il porto di Ancona, dove dopo un triennio (2009-2012) senza alcuna segnalazione di sequestro, nell‟ultimo biennio sono invece stati intercettati kg 98,18 nel 2013 e kg 94,77 nel 2014, con un‟incidenza rispettivamente del 79% e 72% sul totale frontaliero marittimo.

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35 Il porto di Bari si attesta al secondo posto (kg 32,93), anche se la linea tendenziale dei sequestri riferiti al quinquennio 2010-2014 evidenzia una flessione che, in generale, riguarda tutte le aree portuali della regione Puglia. (figura 1.30)

Figura 1.30

La maggior parte dell‟eroina sequestrata nei porti è risultata provenire dalla Grecia (kg 94,77), in particolare dai porti di Igoumenitsa e Patrasso, e dall‟Albania (kg 21,29).

Nel 2014 i sequestri di eroina alle frontiere aeree costituiscono il 25,58% del totale dei sequestri frontalieri, con kg 46,15, mentre nel 2013 avevano raggiunto la consistenza di kg 112,49, il 45,38% del totale intercettato in frontiera.

Gli aeroporti maggiormente interessati dai traffici di eroina sono quelli di Fiumicino (RM) con kg 15,86, di Orio al Serio (BG) con kg 8,60, di Venezia (Marco Polo) con kg 6,95 e di Malpensa (VA) con kg 6,46: insieme rappresentano l‟82% circa del totale dei sequestri in ambito aeroportuale.

Il 57% circa dell‟eroina sequestrata (kg 26,43) presso gli aeroporti italiani è giunta principalmente da Paesi europei. Il Pakistan (aeroporti di Islamabad e di Lahore) e il Kenya (aeroporti di Nairobi e Mombasa) spiccano tra gli altri Paesi di provenienza, rispettivamente con kg 5,75 e kg 6,78.

Si è dunque evidenziato un dato in controtendenza rispetto al triennio 2011-2013, periodo durante il quale detto stupefacente, in larga parte proveniente dai porti e dagli aeroporti pakistani, è stato immesso nei mercati occidentali transitando dai Paesi dell‟Africa orientale (soprattutto dalla Tanzania e dal Kenya).

I corrieri coinvolti nel traffico di eroina lungo le tratte aeree (n. 40) sono risultati principalmente di nazionalità nigeriana (n. 16) e pakistana (n. 13).

Per quanto attiene all‟eroina intercettata presso le frontiere terrestri (kg 1,84) i valori assumono scarsa rilevanza atteso che, complessivamente, hanno un‟incidenza dell‟1,02%

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36 del totale sequestrato in frontiera e interessano unicamente il valico ferroviario di Ventimiglia (IM), con kg 1,77, e stradale di Autofiori (IM), con kg 0,07.

Hashish

Il 2014 ha fatto registrare un notevole incremento (284% circa rispetto al 2013) dei sequestri di hashish presso la frontiera marittima per quantitativi pari a kg 98.513,33, che hanno rappresentato più del 99% del totale dei sequestri frontalieri. (figura 1.31)

Deve essere evidenziato che il sensibile aumento dei sequestri di hashish è in gran parte riconducibile a quattro maxi-operazioni di polizia, tre condotte nelle acque antistanti le coste siciliane e conclusesi con il rinvenimento complessivo di kg 78.246 ed una effettuata in acque internazionali che ha portato al recupero di kg 18.669 di stupefacente.

Figura 1.31

La rappresentazione grafica successiva pone in evidenza i sequestri di hashish in ambito marittimo nel quinquennio 2010 - 2014. (figura 1.32)

Figura 1.32

Così come per la cocaina, i porti del versante occidentale della penisola rappresentano i terminali del flusso marittimo della resina di cannabis. In tale ambito, nel 2014 si colloca al primo posto il porto di Genova (kg 863,25), seguito dal porto di Civitavecchia (RM) con

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37 kg 547,62. Sul versante adriatico, le uniche eccezioni sono rappresentate dai porti di Otranto e di Ancona, rispettivamente con kg 31,52 e kg 25,52.

In merito ai Paesi di provenienza dell‟hashish sequestrato in frontiera marittima, il Marocco, principale fornitore del mercato europeo, si pone al primo posto con kg 71.829,2. Meritevole di attenzione è l‟ingente sequestro di hashish (kg 7.280) proveniente dalla Moldavia effettuato nelle acque antistanti la provincia di Ragusa.

Sono principalmente cittadini italiani (n. 38), siriani (n. 20), indiani (n. 18) e egiziani (n. 16) i soggetti coinvolti nelle operazioni di polizia che hanno portato ai citati sequestri di hashish presso la frontiera marittima.

Per le aree frontaliere terrestri, l‟unico valico da segnalare è quello di Autofiori (IM) tradizionalmente interessato dal transito di hashish proveniente, in larga misura, dal Marocco, dove sono stati sottoposti a sequestro kg 115,75 di questa sostanza (quantitativo che rappresenta la quasi totalità dei sequestri di resina di cannabis presso le aree di frontiera terrestri, il cui ammontare complessivo è pari a kg 116,19).

Le aree di frontiera aerea sono quelle meno interessate dai flussi di hashish. Negli aeroporti di Malpensa (VA), di Fiumicino (RM) e di Linate (MI) sono stati effettuati i sequestri più consistenti. Il quantitativo complessivo (kg 28,27) sequestrato presso queste tre aeree aeroportuali ha un‟incidenza dell‟86% sul totale (kg 32,82) dei sequestri in scali aeroportuali.

Marijuana

Anche per l‟altra tradizionale presentazione della cannabis, la marijuana, seppur in misura minore, nel 2014, si registra un incremento del 58,54% rispetto al 2013 nei sequestri frontalieri (figura 1.33)

che hanno portato al rinvenimento complessivo di kg 11.830,84 di sostanza stupefacente contro i 7.462,13 dell‟anno precedente.

Il 99,5% dei sequestri di questa droga, pari a kg 11.772, è avvenuto presso la frontiera marittima.

(39)

38 Figura 1.33

L‟istogramma successivo mostra i sequestri di marijuana in ambito marittimo nel quinquennio 2010 – 2014. ( figura 1.34)

Figura 1.34

Il versante adriatico è quello più utilizzato per l‟importazione della sostanza stupefacente nel territorio nazionale, anche se nello scorso anno deve essere annotato un considerevole sequestro, pari a 3.512 di sostanza, avvenuto nel porto di Catania.

Con riferimento, invece, ai sequestri effettuati lungo la costa orientale italiana, il porto di Bari è al primo posto con kg 4.137,15 di sostanza sequestrata, seguito dal porto di Otranto (LE) con kg 466,74, dal porto di Ancona con kg 375 e da quello di Venezia con kg 204,88. Presso le acque antistanti le coste italiane sono stati sequestrati kg 2.824 circa, di cui kg 2.604 di fronte alle coste pugliesi.

In relazione ai Paesi di provenienza della marijuana, le maggiori quantità provengono dall‟Albania (kg 6.180,74) e dalla Grecia (kg 650,72). Con riferimento alle nazionalità dei

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39 soggetti coinvolti nelle attività illecite d‟importazione della droga emergono l‟Italia e l‟Albania con rispettivamente n. 46 e n. 14 cittadini segnalati all‟Autorità Giudiziaria. I quantitativi di marijuana intercettata presso i valichi terrestri non sono particolarmente significativi anche se in questo contesto merita di essere segnalato il valico Autofiori (IM), dove sono avvenuti sequestri per un totale di kg 36,18, il 91% circa del quantitativo complessivo intercettato presso le frontiere terrestri.

Circa la frontiera aerea, tradizionalmente poco utilizzata per le operazioni di introduzione nel territorio dello Stato di questo tipo di stupefacente, i maggiori sequestri si segnalano presso gli aeroporti di Malpensa (VA), di Linate (MI) e di Pisa, il cui ammontare complessivo costituisce la quasi totalità dei sequestri effettuati (kg 18,61).

Droghe sintetiche

Nel 2014 sono state intercettate n. 1.016 dosi e kg 9,11 di droghe sintetiche (nel 2013 le dosi e i chilogrammi erano stati rispettivamente 1.777 e 12,92).

Come evidenziato nei grafici successivi, la maggior parte di queste sostanze sono state sequestrate nel 2014 presso le frontiere terrestri e quelle aeroportuali.

Nello specifico, nel 2014, presso i valichi terrestri sono state sequestrate n. 981 dosi di droghe sintetiche (978 delle quali alla sola barriera autostradale di Vipiteno), pari al 96,5% circa del totale frontaliero mentre, nelle frontiere aeree, le quantità complessive sottoposte a sequestro, espresse con valori ponderali, hanno raggiunto la soglia dei kg 5,79, pari al 63,56% circa del totale frontaliero, con interessamento, in via preferenziale, degli aeroporti di Linate (kg 4,54) e di Malpensa (kg 1,22).

Come in passato, anche nel 2014, i Paesi di provenienza delle droghe sintetiche sono soprattutto l‟Olanda e la Spagna.

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40

Legislazione

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2014, il D.L. 20 marzo 2014, n. 36 recante “Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del servizio Sanitario Nazionale”, in vigore dal 21 marzo scorso.

STUPEFACENTI

Come si ricorderà, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 32/2014, aveva dichiarato l‟illegittimità costituzionale, tra l‟altro, della disciplina in materia di prescrizione e dispensazione di medicinali stupefacenti introdotta dal D.L. 272/2005, convertito dalla L. 49/2006.

Al fine di sanare la situazione di vuoto normativo determinatasi a seguito della pronuncia della Consulta, il Governo ha adottato il decreto legge in oggetto, con l‟intento di ripristinare, a tutela della salute pubblica e dell‟esigenza di certezza giuridica, la normativa vigente alla data di pubblicazione della citata sentenza.

Si evidenzia preliminarmente che il decreto legge reintroduce, immutate, tutte le medesime disposizioni in materia di prescrizione e dispensazione dei medicinali stupefacenti, per le quali nulla, pertanto, risulta cambiato. Permane identica anche la disciplina prevista per lo smaltimento e la distruzione delle sostanze e dei medicinali stupefacenti scaduti o deteriorati.

La novità fondamentale introdotta riguarda, invece, il sistema di classificazione degli stupefacenti in tabelle.

In precedenza, come è noto, la classificazione prevedeva due tabelle: nella Tabella I erano indicate le sostanze con forte potere tossicomanigeno ed oggetto di abuso, mentre nella Tabella II, suddivisa nelle cinque sezioni A,B, C, D ed E, erano indicate le sostanze con attività farmacologica e, pertanto, usate in terapia in quanto farmaci.

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41 Con il nuovo sistema, tutti gli stupefacenti e le sostanze psicotrope sono iscritti in cinque tabelle: nelle prime quattro tabelle (I, II, III e IV), collegate al sistema sanzionatorio per gli usi illeciti, sono elencate le sostanze stupefacenti e psicotrope poste sotto controllo internazionale e nazionale. Nelle prime quattro tabelle rientrano altresì le preparazioni contenenti le sostanze elencate in ciascuna di tali tabelle, in conformità alle modalità di cui alla Tabella dei medicinali.

La quinta tabella, denominata “Tabella dei medicinali”, è suddivisa in cinque sezioni indicate con le lettere A, B, C, D ed E, dove sono distribuiti i medicinali – in relazione al decrescere del loro potenziale di abuso - di corrente impiego terapeutico ad uso umano o veterinario ed il relativo regime di dispensazione.

Nulla è mutato nella disciplina dell‟Allegato III bis, nel quale permangono i medicinali stupefacenti che usufruiscono di modalità prescrittive semplificate. Come indicato dallo stesso Ministero della salute in modo sintetico, le tabelle comprendono:

TABELLA I

Oppio e derivati oppiacei (morfina, eroina, metadone ecc.) Foglie di Coca e derivati

Amfetamina e derivati amfetaminici (ecstasy e designer drugs)

Allucinogeni (dietilammide dell‟acido lisergico - LSD, mescalina, psilocibina, fenciclidina, ketamina ecc.)

TABELLA II Cannabis indica TABELLA III Barbiturici TABELLA IV Benzodiazepine

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42 Medicinali a base di morfina e sostanze analgesiche oppiacee

Medicinali di origine vegetale a base di Cannabis Barbiturici

Benzodiazepine (diazepam, flunitrazepam, lorazepam ecc.)

A decorrere dall‟entrata in vigore del decreto legge, continuano a produrre effetti gli atti amministrativi adottati fino alla data di pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale.

OFF LABEL

Il decreto legge contiene, altresì, alcune disposizioni dirette a favorire l‟impiego off label dei medicinali.

Nello specifico, nel caso in cui l'autorizzazione all'immissione in commercio di un medicinale non comprenda un'indicazione terapeutica per la quale si ravvisi un motivato interesse pubblico all'utilizzo, è previsto che:

- l'AIFA possa procedere direttamente alla registrazione della medesima, previa cessione a titolo gratuito al Ministero della salute dei diritti su tale indicazione da parte del titolare dell'AIC;

- ovvero, qualora il titolare dell'AIC dichiari di voler procedere in proprio alla registrazione della nuova indicazione terapeutica, siano definiti con l‟AIFA i termini e le modalità di avvio dei relativi studi;

- qualora invece il titolare dell‟AIC si opponga immotivatamente alla registrazione della nuova indicazione terapeutica, ne venga data adeguata informativa nel sito istituzionale dell'AIFA.

E‟ stabilito, inoltre, che anche se sussista altra alternativa terapeutica nell'ambito dei farmaci autorizzati, la nuova indicazione terapeutica per la quale sia stato avviato l‟iter di registrazione può essere inserita provvisoriamente nell‟elenco di cui alla L. 648/1996 (che include medicinali innovativi in commercio in altri Stati ma non sul territorio nazionale, medicinali ancora non autorizzati ma sottoposti a sperimentazione clinica e medicinali da impiegare per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata), con conseguente erogazione del farmaco a carico del SSN, qualora il medicinale risulti sicuro ed efficace con riferimento all'impiego proposto rispetto a quello autorizzato, sulla base della valutazione della Commissione tecnico-scientifica dell'AIFA e tenuto conto anche dei

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43 risultati delle eventuali sperimentazioni e ricerche, nonché della relativa onerosità del farmaco autorizzato per il Servizio sanitario nazionale.

In tal caso, l‟AIFA attiva idonei strumenti di monitoraggio a tutela della sicurezza dei pazienti.

L‟inserimento provvisorio è disposto in attesa che siano disponibili i risultati delle sperimentazioni cliniche condotte sul farmaco e diviene definitivo previa valutazione positiva della Commissione tecnico-scientifica dell'AIFA.

NORMATIVA VIGENTE

Sono stati necessari circa 13 anni affinché fossero approvate modifiche al TU n. 309/90, con caratteristiche di profonda e sostanziale innovazione, uscite con L. n. 49 del 21 febbraio 2006 e pubblicate nella G.U. n. 62 del 15 marzo 2006 come "Testo aggiornato". Tre i motivi conduttori salienti del testo riformato:

1. la ridefinizione del concetto "sostanze stupefacenti" scaturito nell'unificazione delle tabelle, attribuendo indistintamente a tutte (e a tutte le condotte ad esse legate) un medesimo disvalore di base indipendentemente dalla indubbia, effettiva diversa pericolosità dei vari tipi di stupefacenti.

2. La volontà di perseguire penalmente solo le condotte diverse da quelle del consumo o ad esso prodromiche (di qualsivoglia consumo si tratti -saltuario, occasiona- le, abituale o cronico), con grande attenzione alla tutela del bene giuridico protetto, la salute individuale e soprattutto collettiva; cioè, in ultima analisi, la volontà di arginare pesantemente condotte volte alla diffusione (dalla produzione alla cessione a qualsiasi titolo, al traffico) degli stupefacenti.

3. La reintroduzione di "limiti", pur se con concetto innovativo e diverso rispetto a precedenti disposizioni del passato (modica quantità, dose media giornaliera) come guida al discrimine nella configurazione dell'illecito: amministrativo o penale.

Per quanto di interesse nelle presenti "linee guida" la riforma "ridisegnando" l'art. 75, rende più snello ed attuabile, ma nel contempo più efficace, il compito dell'autorità amministrativa per le condotte integranti illeciti amministrativi, puntualizzando : l'obbligo

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44 da parte di questa autorità (e non più "a richiesta dell'interessato") di invitare il soggetto, ricorrendone i presupposti, a seguire il programma terapeutici

Per quanto di interesse nelle presenti "linee guida" la riforma "ridisegnando" l'art. 75, rende più snello ed attuabile, ma nel contempo più efficace, il compito dell'autorità amministrativa per le condotte integranti illeciti amministrativi, puntualizzando:

a. l'obbligo da parte di questa autorità (e non più "a richiesta dell'interessato") di invitare il soggetto, ricorrendone i presupposti, a seguire il programma terapeutico in luogo della pena detentiva, del "lavoro di pubblica utilità" (art. 54 del DL n. 274/2000), con verifica da parte dell'Ufficio locale di esecuzione penale esterna.

Ciò rappresenta uno degli elementi più illuminati della riforma del Testo unico per due fondamentali motivi: l'uno legato al fatto che la norma annovera, assieme alla fattispecie della persona tossicodipendente, anche e chiaramente (per la prima volta in un testo di legge che riguardi gli stupefacenti), la fattispecie del mero assuntore, cioè di colui che non abbia necessariamente contratto alcun tipo di dipendenza; l'altro lega- to al fatto che tale scelta alternativa è perfettamente confacente proprio alla figura del consumatore saltuario o a quello che, ad esempio abbia usato lo stupefacente per una sola prima volta.

In assenza di tale istituto, non potendo l'autore dell'illecito evitare l'espiazione della pena, in un'ottica di gradualità, trova la ulteriore possibilità del lavoro sostituti- vo di pubblica utilità.

È evidente invece che la possibilità della partecipazione ad un programma terapeutico-riabilitativo, come unica alternativa alla pena detentiva (come previsto dalla norma precedente), pur se dettata dal valido principio ispiratore sancito anche nella Conferenza di Vienna (e cioè che tale possibilità debba essere comunque preferita a qualsiasi tipo di sanzione), ha portato al realizzarsi per tutti i soggetti, con dipendenza reale o presunta e per qualsiasi tipologia di sostanza, di una vera e propria "corsa" al servizio pubblico, spesso senza una vera motivazione di fondo.

Quanto all'art. 78 (che era stato sostanzialmente modificato dalle abrogazioni referendarie del 1993), esso rifonde peso all'esigenza di determinare le procedure diagnostiche, medico-legali e tossicologico-forensi per accertare il grado e l'intensità dell'a- buso ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui agli articoli 75 e 75-bis.

In particolare, dovendosi comunque irrogare le sanzioni amministrative anche nei confronti di un soggetto non tossicodipendente o non assuntore di stupefacenti (ovvia- mente fuori

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45 dalle ipotesi di cui all'art. 73/1-bis), la necessità del ricorso alle procedure diagnostiche trova spazio in adempimento al comma 2 dell'art.75, laddove l'invito a seguire un programma è subordinato non solo al fatto che "ne ricorrano i presupposti", ma anche alla verifica della sua efficacia, tramite accertamenti, appunto, tossico- logico-forensi.

È interessante notare come a tale proposito venga introdotta (per la prima volta in testi di legge sugli stupefacenti) al comma 10 dell'art. 75, la possibilità che tali specifici accertamenti vengano effettuati anche presso gli istituti di medicina legale , l'utilità o la convenienza della possibilità, da parte del soggetto, di dimostrare il proprio stato di un qualsiasi rapporto di uso di stupefacenti (che sia sfociato o meno, in una vera e propria dipendenza) : dal semplice uso in atto, all'uso abituale, all'uso pregresso, cioè situazioni tutte verificabili attraverso gli strumenti tossicologico-forensi e medico-legali oggetto delle presenti "linee guida ".

Altro fondamentale aspetto innovativo riguarda la re-introduzione di "limiti massi- mi" dei quantitativi di sostanze stupefacenti o psicotrope (indicati dall'apposito decreto) che, se superati, integrano di per sé - assieme anche ad eventuali altre situazioni caratterizzanti, indizi di destinazione diversa da quella di uso esclusivamente persona- le -la presunzione dell'illecito penale di cui al comma I-bis dell'art. 73, come già precedentemente accennato, sempre ovviamente se sarà provata la destinazione diversa dall'uso personale , rimanendo a carico dell'accusa l'onere della prova.

Questa istituzione che potrebbe apparire non nuova, rispetto a precedenti già citate e commentate versioni di legge (si ricordino la "modica quantità", la "dose media giornaliera") è però ispirata a concetti del tutto diversi, che possono essere anche scaturiti dal fallimento di precedenti formulazioni e che sottendono pertanto una ratio completamente diversa.

I valori indicati nel decreto (DM 11 aprile 2006 pubblicato in G.U. n. 95 del 24 aprile 2006, modificato per quanto concerne il THC dal DM 4 agosto 2006 in vigore dal 18 novembre 2006, con sospensione del TAR del Lazio del 15.3. 2007 ex Ordinanza n° 1155 e successivo ricorso al Consiglio di Stato) non sono infatti correlati alla dose (attiva, minima, media, massima, efficace, tollerabile, tossica, letale) né col periodo di possibile assunzione (dose singola, giornaliera, settimanale, mensile), ma di fatto rappresentano unicamente il quantitativo massimo che il soggetto, indipen-dentemente dal fatto che egli abbia in atto o meno un rapporto con lo stupefacente ; può detenere senza che sia intrapresa

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