• Non ci sono risultati.

Architecture for Africa - Building for Social Change - un asilo per un villaggio in Costa d'Avorio - Cristian Falistocco

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Architecture for Africa - Building for Social Change - un asilo per un villaggio in Costa d'Avorio - Cristian Falistocco"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)

Architecture For Africa - Building Social Change - Un asilo per un villaggio in Costa D'Avorio

Workshop di Tesi – Prof. Massimo Perriccioli Giugno 2014

RELAZIONE ESPLICATIVA

Al fine di fornire una soluzione esaustiva alla richiesta di un asilo a Damè, piccolo villaggio situato nella zona centro-orientale della Costa D’Avorio, si è svolto il Workshop Progettuale sul tema “Architettura nei paesi in via di sviluppo” tenuto dal Prof. Arch. Massimo Perriccioli e dai suoi collaboratori Arch. Laura & Flavio Ridolfi. Dopo alcuni incontri introduttivi con le Onlus e con Alessio Battistella, architetto del gruppo ARCò, c’è stato il preciso inquadramento delle problematiche del luogo in cui sarebbe avvenuta la costruzione dell’asilo e delle condizioni climatiche, ambientali e culturali che fanno parte delle vite quotidiane delle persone che vi abitano. Proprio focalizzando l’attenzione sui loro bisogni e ricercando le risorse utilizzabili e le tecniche costruttive locali è stato possibile progettare una struttura compatibile con il luogo e le persone e in grado di soddisfare i bisogni dell’utenza e del villaggio.

Gli obiettivi primari che mi sono prefissato di raggiungere sono stati quelli di soddisfare le necessità quali offrire riparo da un clima torrido, cercare di rafforzare il rapporto tra Comunità e Famiglia grazie all’ Istruzione e alle attività che ben si collegano ad essa quali una mensa, spazi adibiti a funzioni collettive e ludico-ricreative, cercare di utilizzare strumenti e tecniche “povere” ma efficaci per la raccolta delle acque meteoriche e renderle potabili e canalizzarle per l’irrigazione di piccoli orti. Inoltre uno spazio abbastanza vasto al centro di Damè doveva secondo me essere caratterizzato, ovvero necessitava di una qualità propria e intrinseca forte, tale da poter essere esportata e adottata anche nel resto del villaggio. I mezzi a disposizione erano sostanzialmente tecniche semplici, strumenti locali rudimentali e materiali poveri come legno e terra. I tempi di costruzione dovevano essere molto rapidi proprio a causa del clima avverso per la maggior parte della giornata.

Osservando e studiando come altri grandi architetti si sono cimentati ed hanno affrontato i suddetti temi, sono riuscito in parte a cogliere il messaggio insito in ogni architettura ed a trasferirlo nel mio progetto. Francis Keré nel Centre de Santé et de Promotion Sociale, Anna Heringer nell’ Hand Made School ed i Mobile Shading Panels ideati da Arcò sono stati la mia base di partenza e fonte di ispirazione per affrontare il workshop. Renzo Piano ha scritto :

“L’architettura è un’arte di frontiera. Solo se si accetta la sfida di farsi contaminare ha ragione di essere. Altrimenti è roba da salotto.”

Le strategie che ho scelto di adottare sono state quelle di collocare lungo l’asse Nord-Sud un tratto forte su cui riversavano i percorsi perpendicolari che fungevano da sbocco per i due corpi principali da realizzarsi durante la Fase 1 e che consistevano in una aula ed un bagno per ogni singolo corpo costruito, separati da spazi aperti con funzione ludico ricreativa muniti di verde urbano ed area giochi. Più a Sud , al termine dell’asse principale era situata la cucina e la mensa con annessi orti, il tutto da realizzare nelle successive e future fasi progettuali e contornato e racchiuso da un muretto discontinuo solo nei punti di accesso alle estremità Nord-Sud. Gli edifici progettati nella prima fase erano dotati di muri perimetrali in Adobe, ovvero in terracruda, coperte ad una sola falda leggermente inclinata e dotate di dispositivi di schermatura mobili a seconda delle necessità nella facciata che restava scoperta durante l’arco della giornata. Finestre ad imbotte quadrate per filtrare la luce e limitare l’ingresso del calore erano dotate di una rete metallica che fungeva da zanzariera ed un dispositivo particolare di raccolta e filtraggio delle acque meteoriche permettevano di alzare il livello di vivibilità e qualità del luogo. Tecnicamente le due aule risultano identiche con stessa base costituita da un cordolo perimetrale in C.A. di 35cm che funge da appoggio per il pavimento diviso in vespaio in pietrame, terrabattuta e tavolato di legno Akò. Il muro che poggia sul cordolo perimetrale è in Adobe con mattoni compressi in loco ricoperti internamente da intonaco in sabbia e gesso e sorretti da un doppio telaio costituito da pilastrini in African Mahogany di sostegno per le travi principali dello stesso materiale poggiante su un dormiente in legno Doussie. Le travi sorreggono un tavolato in Azobè impermeabile fissato mediante legatura e chiodatura e ricoperto da pannelli di legnetti secchi e foglie di palma. Un sistema di drenaggio esterno in sabbia, ciottoli ed una canaletta rovesciata in legno consentono la canalizzazione delle acque e la raccolta sotterranea tale da non consentire all’esterno una proliferazione di insetti nocivi come le zanzare malariche.

Riferimenti

Documenti correlati

A stabilire quella linea di confine ci pensa trimestralmente la Banca d’Italia, che fissa periodicamente i tassi medi ed i tassi d’interesse usurari sui quali

E questo il contesto in cui arriva l'indagine della procura di Milano, che certifica una cosa che già si sapeva: almeno dall'inizio della legislatura quando il neo

N el corso dei mesi scorsi l’associazio- ne ha seguito in più occasioni e a più livelli le numerose criticità legate al settore del Trasporto Persone. Una categoria che è

Il termine può essere applicato alle persone e in questo caso si riferisce a quelle persone, nella maggior parte a donne, che sono state iniziate per comunicare con il

Uno sguardo approfondito dei servizi offerti anche all’interno della stessa regione permette di portare alla luce uno dei principali problemi riscontrati anche nella letteratura

Il sistema operativo può bloccare un processo in un qualsiasi istante della sua esecuzione per effettuare qualche operazione di gestione della macchina!. Questo avviene attraverso

Non è un caso, infatti, che la decisione di mettere fine al franco Cfa, la cosiddetta moneta coloniale, sia stata annunciata dal presidente francese, Emmanuel Macron,

U ndici drammaturghi si sono confrontati con la situazione politica della Catalogna degli ultimi mesi, con altrettante opere brevi, sul processo indipendentista catalano,