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Intrecci d'arte

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Academic year: 2021

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       INTRECCI d’arte  n.1  2012   

 

INTRECCI D’ARTE Marinella Pigozzi

La rivista on line «Intrecci d’arte» si propone quale ponte tra il mondo della ricerca frequentato a Bologna in ambito umanistico, la sua applicazione con efficienza e qualità e il mondo dei curiosi. Non sono curiosi qualsiasi coloro ai quali vogliamo rivolgerci. Sono quelli convinti che la cultura dà gusto alla vita, appassiona e diverte. Li interessa la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale, sono consapevoli del messaggio identitario in esso insito. Il nostro patrimonio non è solo straordinario per bellezza e ricchezza. È anche diffuso sull’intero territorio peninsulare, è vario, è incluso nei nostri percorsi di vita e di lavoro, talora ci ospita per le necessità della vita civile e politica, si rende fruibile al turismo. È nostro compito valorizzare le potenzialità di questo museo diffuso, teatro di tutte le scienze e le arti. Dobbiamo aprire alla conoscenza le testimonianze ancora poco note, evidenziare lo storico legame con l’Europa, con i paesi africani e medio orientali affacciati sul Mediterraneo, sottolineare gli antichi e proficui scambi con l’Oriente. L’arte da sempre è un dialogo che mescola le civiltà. Sarà nostro compito interrogarsi sulle genealogie dell’arte, approfondendo l’esperienza percettiva, saldando la consapevolezza degli strumenti di lavoro alla conoscenza delle condizioni ambientali e storiche. Non è necessario immaginare un museo, non è utile fermarsi e rinchiudersi in un museo immaginario. Tutto il nostro territorio è un museo da visitare con le menti e con i cuori. Stiamo vivendo in un periodo di crisi del modello educativo centrato sulle scienze umane. Non è utile la difesa di un elitarismo classicheggiante. Se si mettono a competere sul piano professionalizzante, le scienze umane abdicano alla loro ragion d’essere, al pensiero critico, alla dignità metodologica e disciplinare. Talvolta abbiamo mancato e ancora manchiamo di comunicazione, oppure non sappiamo utilizzare al meglio i media antichi e recenti, l’universo che il computer e tutti i suoi derivati ci hanno spalancato, non sappiamo far germinare l’equiparazione possibile tra comunicazione ed estetica. Oggi l’era elettronica ci permette l’attiva partecipazione senza limiti di spazio-tempo e quindi una estetizzazione eventuale del messaggio con vantaggi cognitivi, educativi ed economici a favore del nostro patrimonio, vantaggi necessari ed impellenti in questi tempi di ristrettezze. Ci proviamo, predisponendoci al rigore nella valutazione degli articoli proposti per la pubblicazione, ad intrecci conoscitivi e formativi inediti, che non siano solo la somma del tradizionale bagaglio di conoscenze, sempre disponibili verso ipotesi di costruzione di competenze nuove.

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