Prof.sse Tocci e Bosisio
PAESI BASSI: I POLDER
POLDER: parola olandese che originariamente indicava un territorio erboso che emergeva da acquitrini poco profondi. Tuttavia
con il passare del tempo, la stessa parola è stata adoperata anche per quei terreni posti sotto il livello del mare che venivano separati per mezzo di dighe dai terreni nelle vicinanze, in modo che il livello delle acque “interne” del polder venisse regolato artificialmente. Oggi il termine POLDER viene inteso proprio in questo senso. Circa 1/3
del territorio dei Paesi Bassi è costituito da Polder: numerose sono le zone costiere situate sotto il livello del mare (a volte arrivano fino a 6 o 7 metri) che, prosciugate e protette da dighe, vengono trasformate in campi coltivabili. Questo tipico paesaggio olandese è caratterizzato da una fittissima rete di canali, circondati da dighe, che difendono i terreni dalle acque dei fiumi o del mare.
PERCHÉ SONO NATI I POLDER?
I Paesi Bassi devono il proprio nome dal fatto che, molte terre si trovano sotto il livello del mare. Fin dal Medioevo, gli olandesi, costruirono dighe e canali per proteggere le proprie case e i propri campi dalle maree o dalle alluvioni che avevano effetti disastrosi. Inoltre bonificarono le zone paludose presso i fiumi, perché avevano necessità di terreni da coltivare; in questo modo gli abitanti della regione modificarono notevolmente il paesaggio e addirittura il profilo della costa, strappando al mare porzioni di territorio sempre più esteso. La costruzione di Polder è continuata senza interruzioni dal Medioevo ai giorni nostri. Sui Polder
abitano soprattutto contadini ed allevatori, poiché il terreno è destinato alla coltivazione o al pascolo.
I MULINI A VENTO
I mulini a vento sono una delle caratteristiche del paesaggio dei Paesi Bassi. Utilizzati in passato come stazioni di pompaggio per rimuovere dal terreno l’acqua in eccesso, sono oggi impiegati per la produzione di energia
eolica che assicura la maggior parte del fabbisogno