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TESI  ALL’ESTERO   Del.  -­‐  Paesi  Bassi  

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

TESI  ALL’ESTERO   Del.  -­‐  Paesi  Bassi  

luglio  2010  –  dicembre  2010    

Torino  |  08  gennaio  2013  

alessandro.masoero@polito.it  

(2)

Perché  i  Paesi  Bassi?  

Know  how  tecnico  nel  campo  dell’idraulica   20  %  del  territorio  so3o   il  livello  del  mare  

50  %  a  meno  di  1  m  slm    

Isole  Frisone   Oosterscheldekering  

Maeslantkering  

SCHELDA   RENO   MOSA  

21860  

km2  

185000  

km2  

36000  

km2  

(3)

Del.  -­‐  Paesi  Bassi      

Deltares,   Is?tuto  di  ricerca   applicata  

UNESCO-­‐IHE,   Università   privata  di  

respiro  globale  

Jan  van  der  Heijden,  Oude  Kerk  in  DelL  (1670)  

(4)

Vantaggi   Difficoltà  (?)  

•  Costo  della  vita  

•  Mentalità  differente  

•  Lingua  

 L’Aia  à  Den  Haag  à  ‘s-­‐Gravenhage    

•  Cucina  “par?colare”  

 haring  met  uitjes  

•  Competenza  dei  Tutor  

 Giuliano  di  Baldassarre    

•  Efficienza  e  Organizzazione  

•  Una  nazione  fondata  sull’ingegneria    

•  Ambiente  Internazionale  

 mol?  ragazzi  extra-­‐europei  

•  La  bellezza  delle  ci3à  e  della  natura  

•  Mobilità  sostenibile  

domina  la  bicicle3a  

   

(5)

Informazioni  tecniche  

Borsa  di  Studio  per  Tesi  all’Estero  :  650  Euro  per  mese,  bisogna  dimostrare  la  residenza                          all’estero  con  scontrini  e  contraa  d’affi3o.    

   

Cercare  Casa  :  Come  à  DUWO  (universitario),  Kamernet.nl  (internet)      Dove  à  DelL  o  Den  Haag  (15  minu?  di  treno)  

 

  ASSOLUTAMENTE  NECESSARIO:  

 

1.  Comprare  una  bicicle3a  usata  

2.  Prima  di  ogni  viaggio  consultare  www.buienradar.nl  

(6)

RICOSTRUZIONE  DELL’EVENTO  DI  PIENA   DEL  1951  SUL  FIUME  PO  MEDIANTE  

MODELLAZIONE  IDRAULICA  

-  Alessandro Masoero; Politecnico di Torino, Dipartimento dell’Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture.

-  Pierluigi Claps; Politecnico di Torino , Dipartimento dell’Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture.

-  Giuliano Di Baldassarre; UNESCO-IHE Institute for Water Education.

-  Nathalie Asselman; Deltares.

Torino ,  08  gennaio  2013  

(7)

MOTIVAZIONI  TECNICHE  

L’evento del novembre 1951 è stata una catastrofe naturale di grande rilevanza idrologica: durante quest’evento è stato registrato il massimo storico di portata e di livello osservato per il tratto inferiore del Fiume Po.

La ricostruzione e l’analisi degli eventi storici, usando modelli di inondazione moderni, aiuta a definire il rapporto tra Memoria e Percezione del rischio di alluvione nel Basso Po e nel Polesine.

Obiettivo finale è quello di dare supporto alla pianificazione di interventi strutturali e non strutturali di mitigazione delle piene in quelle zone.

POLITECNICO  DI  TORINO  |  DEPARTMENT  OF  HYDRAULICS,  TRANSPORT  AND  CIVIL  INFRASTRUCTURES  

Il valore di picco del 1951 è stato, ed è tuttora,

cruciale nel definire le azioni e le misure di

protezione idraulica della pianura padana.

(8)

NOVEMBRE  1951  

POLITECNICO  DI  TORINO  |  DEPARTMENT  OF  HYDRAULICS,  TRANSPORT  AND  CIVIL  INFRASTRUCTURES  

Una delle catastrofi di maggior impatto sociale del XX secolo italiano.

La notte del 14 novembre 1951 si verificano due rotte sull’argine sinistro del Po nei pressi del Comune di Occhiobello.

La superficie allagata raggiunse i 1’080 km

2

, pari al 50% del territorio del Polesine.

Oltre 180’000 persone furono costrette ad abbandonare la propria casa.

 

(9)

AREA  DI  STUDIO  

Il nome Polesine deriva dal latino medioevale polìcium ossia “terra paludosa”.

E’ il territorio compreso tra il tratto finale del Fiume Po e quello del Fiume Adige.

Si presenta come un’ampia pianura, con zone anche al di sotto del livello del mare, dove le uniche emergenze sono i rilevati arginali

costruiti dall’uomo.

Similitudine con il sistema polder olandese.

POLITECNICO  DI  TORINO  |  DEPARTMENT  OF  HYDRAULICS,  TRANSPORT  AND  CIVIL  INFRASTRUCTURES  

La morfologia, dei corsi d’acqua e della pianura polesana, è stata fortemente condizionata dagli eventi

alluvionali che hanno sempre caratterizzato questo territorio.

(10)

RACCOLTA  DATI  STORICI  

La simulazione dell’evento del 1951 non era ancora stata fatta con strumenti moderni.

Richiede una ricognizione Storica e Tecnica per poter modellare, in modo idraulicamente coerente, le condizioni di moto vario verificatesi con le condizioni al contorno del 1951.

POLITECNICO  DI  TORINO  |  DEPARTMENT  OF  HYDRAULICS,  TRANSPORT  AND  CIVIL  INFRASTRUCTURES  

-­‐10.0   -­‐5.0   0.0   5.0   10.0   15.0   20.0  

0.0   100.0   200.0   300.0   400.0   500.0   600.0  

Z  (m  slm)  

Y  (m)  

2000   1954   1878  

“il  mio  contributo  non  vuol,  infaa,  essere  semplice  tes?monianza  ma,  e  sopra3u3o,  uno  s?molo  allo  studio  completo   dell’evento…”  

Romano  Mainardi(1991)    

 

Molti problemi nel reperimento di cartografie e

piani quotati dell’epoca.

(11)

SCHEMA  DI  LAVORO  

Raccolta    

DaJ   Analisi  del  materiale  

bibliografico  

DaJ  Idrologici   Topografia  Sezioni   Topografia  RoPe   Cartografia  

Modello  1D   Ricostruire  scala  di   deflusso  ad  OsJglia   Simulazione  della  piena  

del  1951  

Portate  durante   l’alluvione  

Modello  2D  

Portate   fuoriuscite  dalle  

roPe  

Aree                       Inondate   Valori  massimi  di  

portata  e  livello  

nel  Basso  Po  

(12)

INUNDATION  MODELING  

Metodo ibrido e disaccoppiato, combinato un modello 1-D (HEC-RAS) e un modello 2-D (SOBEK).

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MODELLO 1-D

Lo schema geometrico utilizzata prende in

considerazione un tratto di 93 km del Fiume Po

compreso tra le stazioni idrometriche di Ostiglia

(MN) e di Papozze (RO) ed è costituito da 21

sezioni topografiche trasversali rilevate nel 1954. Il

modello è stato calibrato usando le scale di deflusso

del 1954 a Revere-Ostiglia e Pontelagoscuro.

(13)

MODELLO  1-­‐D  

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Il modello calibrato è stato valutato confrontando i livelli ricostruiti dal modello con l’idrogramma osservato a Pontelagoscuro (Rossetti, 1951).

La differenza che si osserva prima del picco

di piena è dovuta al sistema a golene chiuse,

tipiche del sistema Po, che partecipano al

moto solo in occasione di piene notevoli

(Non-Uniform Storage).

(14)

MODELLO  2-­‐D  

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Il modello 2-D è stato usato per verificare le portate simulate dal modello 1-D, andando a confrontoare le mappe d’inondazione osservate e ricostruite dal modello (SOBEK).

Particolare attenzione è stata posta alla ricostruzione degli ostacoli idraulici presenti nel 1951

Modello  Digitale  

del  Terreno   Ricostruzione  

Ostacoli  Idraulici  

Portate  in  uscita   dalle  roPe                       (dal  modello  1D)  

Modello                                     2D  

Tempi  e     Aree  di   inondazione   Topografia  

Polesine  

Modello Bi-Dimensionale di esondazione

(15)

MODELLO  2-­‐D  

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Per valutare l’adattamento tra le aree osservate e quelle ricostruite dal modello si è misurato il “fit” come definito da Horritt (2007):

Volume d’acqua esondato:

37 milioni di m

3

⋅ 100 +

= +

C B

A

F A = 85 %

(16)

OSTACOLI  IDRAULICI  

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La rete di canali e argini della pianura polesana definisce una serie di sub-aree separate che hanno pesantemente influenzato la dinamica dell’inondazione.

OBSTACLES-FREE SCENARIO SENZA OSTACOLI

(area tratteggiata)

Area inondata 30% più piccola

Durata ridotta a 5 giorni  

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ANALISI  DEI  RISULTATI  

POLITECNICO  DI  TORINO  |  DEPARTMENT  OF  HYDRAULICS,  TRANSPORT  AND  CIVIL  INFRASTRUCTURES  

Portate e livelli ricostruiti in uno scenario senza rotte arginali.

La portata massima ricostuita per il tratto inferiore del Fiume Po è notevolemnte più bassa (20% in meno) di quella stimata dagli studi precedenti.

1951 event Cross-Section Progressive distance

from Tanaro Past studies This study

Discharge water level Discharge water level

km m3/s m AMSL m3/s m AMSL

Revere-Ostiglia 510 11260 19.76 9750 19.46

Pontelagoscuro 565 11580 14.20 9350 14.21

(18)

ANALYSIS  OF  RESULTS  

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La portata di picco ricostruita da questo studio sembra essere più consistente con la portata osservato

durante l’evento del 2000 (simile come valori a monte).

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