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Un'altra globalizzazione: recuperare i principi fondamentali dell'educazione

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2005, VOL 1, N. 3 ISSN 2279-9001

EDITORIALE

Un'altra globalizzazione: recuperare i principi

fondamentali dell'educazione

Federico Batini, Direttore LLL

Non solo il dubbio fa parte dell’educazione, ma andando oltre, tutte le scienze oggi insegnano a dover trattare e negoziare con l’incertezza; che si parli di microfisica o di scienze umane. (E. Morin) Non solo il dubbio fa parte dell'educazione, ma andando oltre, tutte le scienze oggi insegnano a dover trattare e negoziare con l'incertezza; che si parli di microfisica o di scienze umane. (E. Mo-rin) Educazione e globalizzazione: parlare di questi concetti oggi, ed accostarli, significa entrare in una sfera complessa che interseca l'economia e le politiche. Il rischio più forte al quale andiamo incontro, in tal senso, è infatti quello di lasciare che le economie neo liberiste, sempre più sciolte, in ogni parte del mondo, dal controllo e dalla regolamentazione dei governi (anzi spesso condi-zionandone fortemente le decisioni), scelgano le linee portanti dei sistemi educativi e delle loro modificazioni (modificazioni che vanno, sempre più, in direzione della mercantilizzazione e mer-cificazione dell'educazione).

In tal senso la cosa migliore da fare ci è sembrata quella di chiedere ad un ospite d'eccezione, Ver-nor Munoz, relatore speciale ONU sul diritto all'educazione, di introdurre questo terzo numero. Munoz ricordandoci che la globalizzazione seppure investa le molteplici manifestazioni politiche, civili, sociali e culturali, è un fenomeno che prende origine soprattutto dal mercato e di esso ri-schia di assorbire le matrici e finalità relazionali correlando tutto ai concetti di "perdita" e "guadagno", di "costo", di "investimento" etc, ci invita ad un'operazione necessaria: "L'intenzione di ricondurre l'educazione verso i suoi fini essenziali è da inscrivere pertanto all'interno della ne-cessità di costruire una cittadinanza impegnata verso tutti i diritti umani, di tutte le persone. La mondializzazione dei diritti umani, di fronte alla globalizzazione delle economie, è la risposta po-litica superiore che può essere intrapresa a partire dai processi educativi."

Fondamentali anche i contributi di Aureliana Alberici che richiama alla necessità, nel contesto globalizzato, di una dimensione riflessiva dei soggetti, degli attori sociali, delle collettività; di Vi-viana Colapietro che analizza la difficoltà identitaria e di costruzione di significati che incontra oggi l'uomo adulto evidenziando la necessità di un'epistemologia critica dell'educazione in età adulta; e di Alessio Surian che sottolinea i rischi, in molti casi già trasformati in pericolose realtà, legate agli accordi sul commercio dei servizi (GATS) ed all'inclusione tra questi dell'educazione con il tentativo in atto di "destabilizzare l'intervento dei governi in ambito educativo, erodendo, come in altri settori, lo spazio pubblico riconosciuto agli attori istituzionali", l'analisi di Surian mette in guardia anche dagli altri tentativi in atto in questo momento oltre quello, così esplicito, dei GATS

Rimangono di estremo interesse le rubriche, ormai un consueto appuntamento per i lettori, e gli sguardi su altri paesi (questa volta i contributi arrivano dalla Spagna) e su buone pratiche legate all'educazione degli adulti. Speriamo di dare un piccolo contributo, con questo numero, a ribadi-re, in un momento così delicato, anche nel nostro paese, per i processi educativi, la centralità di istruzione, educazione, formazione per la costruzione di un mondo migliore. Il numero 3 della

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2005, VOL 1, N. 3 ISSN 2279-9001

nostra Rivista consente un felice approdo al porto del primo anno di vita della nostra Rivista. Ci pare già di aver conseguito un risultato non di poco conto nell'essere riusciti a rispettare quan-to ci siamo proposti attraverso i tre numeri previsti per il 2005 che hanno, per di più, rispettaquan-to anche la periodizzazione che ci eravamo assegnati con straordinaria regolarità. In questo senso alla chiusura di questo primo suo anno di vita mi è particolarmente gradito ringraziare anzitutto la Redazione intera, che ha permesso questo risultato, poi il nostro straordinario Comitato Scienti-fico ed il suo coordinatore Paolo Orefice, vicino ed attento, infine Edaforum tutto con particolare menzione per la Segreteria Nazionale e il suo coordinatore Paolo Sciclone che fortemente hanno voluto questa Rivista e ci hanno permesso ed aiutato a realizzarla.

Il primo numero del 2006 sarà dedicato a quella che consideriamo una finalità fondamentale di "LIfelong e Lifewide Learning", sollevare il dibattito, un po' sopito, sulle politiche relative all'edu-cazione degli adulti. In questo senso chiederemo ad esperti ed attori sociali, politici, economici, culturali di esprimere riflessioni e proposte di politiche ma anche proposte operative per il nostro paese, il titolo sarà infatti: Politiche per l'educazione degli adulti: proposte. Ogni contributo in tal senso, sarà di estremo interesse.

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