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Esperienze Lombardia

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Academic year: 2021

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(1)

C

ANCEROGENI IN AMBIENTI DI LAVORO

(2)

- 15 ASL (Aziende Sanitarie Locali), in ognuna delle quali era presente un DPM (Dipartimento di Prevenzione Medico) con all’interno un SPSAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro)

- in Lombardia sono presenti 9 UOOML (Unità Operative Ospedaliere di Medicina del Lavoro), all’interno di alcune Aziende Ospedaliere, con funzioni di 2 livello per i SPSAL

PREMESSE

(3)

1) Dalle ASL alle ATS (Agenzia di Tutela della Salute) da 15 a 8

2) Dalle AO (Aziende Ospedaliere) alle ASST (Aziende Socio

Sanitarie Territoriali)

EVOLUZIONE DEL SISTEMA 

SANITARIO REGIONALE

(4)

 DGR n. VII/18344 del 23.7.2004 “Interventi operativi per

la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in Lombardia per il triennio 2004 – 2006”

 DGR n. 8/257 del 26.10.2006 “Piano socio sanitario”

 DGR n. 8/6918 del 2.4.2008 “Piano regionale 2008-2010

per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro”

 DGR n. IX/1821 del 8.6.2011 “Piano regionale

2011-2013 per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

 DGR n. X/1104 del 20.12.2013 “Piano regionale

2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

 Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018

PREVENZIONE DEI TUMORI

(5)

 Inizialmente è stato costituito un CENTRO REGIONALE DI

RIFERIMENTO

 Sono stati costituiti GRUPPI REGIONALI DI COORDINAMENTO

(oltre ai referenti ASL e UOOML, anche referenti organizzazioni lavoratori e datoriali) evoluti nel Laboratorio Tumori Professionali tuttora attivo

 Nel 2004 sono stati individuati SPSAL UOOML CAPOFILA

DI SETTORI da indagare

 Fase sperimentale condotta solo in alcune ASL per

predisporre metodologie di indagine

ORGANIZZAZIONE DELLE 

ATTIVITA’

(6)

AREA IGIENISTICO TOSSICOLOGICA E TECNICO IMPIANTISTICA

• Identificare e classificare le aziende lombarde che impiegano e

producono cancerogeni, quantificando l'esposizione professionale.

• Individuare e promuovere soluzioni tecnologiche concretamente

attuabili in grado di sostituire sostanze cancerogene, o quanto meno d ridurre al minimo le esposizioni professionali

AREA VIGILANZA

• Promozione titoli riferiti al rischio chimico e al rischio da agenti

cancerogeni e ad aspetti generali (D.Lgs. 626/94, D.Lgs 81/08) come continuazione del monitoraggio 626 condotto dalle Regioni.

• Progetti speciali (fumo passivo, SDS –schede di sicurezza)

AREA EPIDEMIOLOGICA

• Ricerca attiva di casi di tumore professionale

OBIETTIVI E AZIONI RAGGRUPPATI IN 

DIVERSE AREE

(7)

Obiettivi Azioni

Identificare e classificare le aziende che utilizzano cancerogeni a partire dai comparti notoriamente a maggior rischio

Censire le imprese indicate

Verificare la presenza di sostanze cancerogene Report dei risultati della mappatura

Esplorare condizioni di lavoro mal note Approfondire le modalità di uso e i rischi di esposizione

Report da generalizzare sul territorio regionale Quantificare l’esposizione professionale nei

comparti censiti Valutazione approfondita dell’esposizione e monitoraggio in base ai criteri delle linee guida nazionali

Predisposizione di flussi informativi per la creazione di registri di esposti

Individuare e promuovere soluzioni tecniche in grado di sostituire le sostanze cancerogene o quanto meno ridurre le esposizioni professionali

Produzione di report specifici Diffusione a livello regionale Conclusione della sperimentazione pilota per

definizione di criteri e strumenti per quantificazione e riduzione del rischio cancerogeno

Produzione di linee guida regionali

Estensione a tutta la Regione dei risultati della

sperimentazione Attività di indirizzo verso le imprese

AREA IGIENISTICO TOSSICOLOGICA E

TECNICO IMPIANTISTICA

(8)

 Fase di sperimentazione pilota per definire criteri e strumenti per quantificare e ridurre il rischio in alcuni comparti:

→ Galvaniche → Asfaltisti

→ Plastiche → Legno

 Con produzione di linee guida regionali

AREA IGIENISTICO 

TOSSICOLOGICA E TECNICO 

IMPIANTISTICA

(9)

SPSAL - UOOML Comparto (capofila) Comparti (in appoggio)

0301 Edilizia Legno

0302 Esposizione a PCB Metallurgia - fonderie

0303 Legno - galvanica Metallurgia – saldatura acciaio inox

0304 Operazioni di verniciatura Metallurgia - fonderie 0305 Metallurgia – saldatura acciaio

inox Galvanica 0306 Cave di fiume (rischio silice) Plastiche

0307 Stampaggio gomma Produzione truciolari 0308 Edilizia Silice in edilizia

0309 Distributori carburanti calzaturiero 0310 Tipografie – grafiche legno

0311 Tessile Legno

0312 calzaturiero Tessile

0313 Lapidei Operazioni di verniciatura 0314 Stampaggio plastica Stampaggio gomma 0315 Metallurgia - fonderie Lapidei

AREA IGIENISTICO TOSSICOLOGICA E

TECNICO IMPIANTISTICA

(10)

 Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività

→ di stampaggio della gomma

→ esponenti a polveri di legno

→ di stampaggio plastica

→ di galvanica

→ calzaturiere

→ di asfaltatura

→ di saldatura dei metalli

→ di verniciatura

CREAZIONE DI VADEMECUM 

E LINEE GUIDA

(11)

COMUNICAZIONE DEI RISULTATI

Opere di asfaltatura

Attività Galvanica

Plastica e Gomma

(12)

COMUNICAZIONE DEI RISULTATI

Attività di verniciatura

Attività calzaturiere

Impermeabilizzazione con

membrane bituminose

(13)

PER ALTRI SETTORI 

PRESENTAZIONE DEI RISULTATI 

IN UN CONVEGNO REGIONALE

 saldatura su acciaio inossidabile

 silice nelle cave di pietra e pietre verdi  addetti distribuzione carburanti

 silice in edilizia  comparto tessile  fonderie

(14)

LE ATTIVITÀ CONTINUANO A LIVELLO LOCALE 

IN BASE ALLE CARATTERISTICHE 

TERRITORIALI

PIANO MIRATO ESPOSIZIONE A POLVERI DI LEGNO

(ASL MONZA BRIANZA)

ESPOSIZIONE A SILICE IN EDILIZIA (ASL MILANO)

ATTIVITÀ DI ASFALTATURA (ASL BRESCIA)

(15)

AREA VIGILANZA 

promozione delle misure di protezione sui 

rischi da agenti chimici e cancerogeni –

Proseguimento del monitoraggio 626

 Sviluppare la comunicazione verso le imprese del territorio relativamente ai contenuti e all’applicazione delle misure di protezione sui rischi da agenti cancerogeni e chimici

 Verifica dell’applicazione del D.Lgs. 626/94 prima e del D.Lgs. 81 /08 poi in un campione di aziende  Favorire l’applicazione delle linee guida

(16)

AREA VIGILANZA  

NUMERO AZIENDE DA CONTROLLARE

SPSAL - UOOML Verifica titolo VII Verifica titolo VII bis Verifica titolo I

0301 63 66 98 0302 59 65 97 0303 31 32 48 0304 16 16 23 0305 20 19 27 0306 7 9 13 0307 21 23 33 0308 85 166 246 0309 60 68 100 0310 43 52 75 0311 65 77 115 0312 19 22 31 0313 7 8 12 0314 50 47 70 0315 6 6 10 totale 552 676 1000

(17)
(18)

MODALITÀ DI VERIFICA DELLE 

AZIENDE

 Si sono seguite le modalità utilizzate nel monitoraggio 626 e che tra le altre cose prevedevano:

→ Momenti promozionali territoriali dell’iniziativa

→ Acquisizione della documentazione

→ Sopralluogo

→ Audit con le figure della prevenzione

→ Griglie di verifica

(19)

RISULTATI VIGILANZA

TITOLO I

(20)

RISULTATI VIGILANZA 

TITOLO VII BIS

(21)

RISULTATI VERIFICA 

TITOLO VII 

(ORA TITOLO IX CAPO II)

 Per le verifiche è stata utilizzata una griglia con 13 voci raggruppate in 4 sezioni

 Nel caso di presenza di agenti cancerogeni è stata compilata la scheda specifica per il singolo agente:

(22)

 In 442 aziende erano presenti lavorazioni che comportavano l’impiego di cancerogeni

 In 104 aziende l’esposizione a cancerogeni era dovuto a processi o cicli lavorativi

 In 253 aziende i cancerogeni non erano presenti come materie prime ma si potevano liberare dall’attività

 Del campione di 706 aziende, l’obbligo di applicazione del Titolo IX capo II valeva per 604 aziende

SEZIONE 1:

(23)

SEZIONE 2:

obblighi di valutazione del rischio e 

dell’esposizione

Seppure la quasi totalità delle aziende aveva adempiuto all’obbligo formale di valutare il rischio e di predisporre il documento, per gli

obblighi considerati nel titolo specifico

LA PERCENTUALE DI AZIENDE INADEMPIENTI È RISULTATA PIUTTOSTO ELEVATA (30-40%)

(24)

SEZIONE 3:

registrazione degli esposti

Nell’88% delle aziende la sostituzione dell’agente cancerogeno non è stata ritenuta possibile

 In 142 aziende le sostanze sono state sostituite  In 194 aziende si è ricorso a sistemi chiusi

SEZIONE 4: 

misure di sostituzione agenti cancerogeni e 

misure riduzione del rischio

Solo nel 53% delle aziende era stato attivato il registro degli esposti

(25)

ALCUNE CONSIDERAZIONI

Nei dieci anni considerati si è assistito ad un’evoluzione di alcuni strumenti a disposizione di cui tenere conto:

NORMATIVA dal D.Lgs 626 al D.Lgs 81

STRUMENTI DI SCELTA DELLE AZIENDE: maggior

precisione nella selezione del campione delle aziende anche attraverso liste basate sui rischi estratte dalle relazioni articolo 40 allegato 3 B

SISTEMA INFORMATIVO DELLA PREVENZIONE: da sistemi

locali nelle singole ASL ad un sistema regionale basato su Impres@ e Person@

Riferimenti

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