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Academic year: 2021

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(1)

RADICALI

Prima di passare allo studio dei radicali è opportuno tenere presente il seguente teorema fondamentale sui numeri reali di cui si omette la dimostrazione.

Siano x e y due numeri reali non negativi ( cioè positivi o nulli ), sia n un numero intero positivo. Si ha che x e y sono uguali se e solo se sono uguali le loro potenze con esponente n.

In simboli

Sia n un numero intero positivo, sia a un numero reale. Si ha la seguente

Definizione: Si dice radice n-esima di a quel numero reale x tale che

=

Il numero x viene indicato con il simbolo √ che viene detto radicale, mentre a si dice radicando ed n

l’indice del radicale.

Indice del radicale

Radicale

radicando

Dunque, per definizione si ha:

√ = ⟺

=

Dalla definizione risultano le seguenti considerazioni:

1. n=1 ⇒ √ = perché = ;

2. n=2 ⇒ al posto di √ si scrive √ sottintendendo l’indice 2. Vale a dire che 2 è l’indice più basso

perché si possa parlare di radicale. In questo caso si dice radice quadrata di a;

3. n=3 ⇒ √ e si legge radice cubica di a.

Inoltre, per

 n > 0 e a = 0 si ha √0 = 0 perché 0 = 0;

Mentre per

 n = 0 e a ≠ 0 si ha che il simbolo √ è privo di significato;

Quando il radicando è una potenza, cioè è della forma , allora m si dice esponente del radicando.

Il radicale si dice irriducibile se l’indice n del radicale e l’esponente m del radicando sono primi tra loro.

L’operazione con la quale si passa dal numero a al numero √ si dice estrazione di radice n-esima.

= ⟺

=

(2)

Esempio

Dal numero 27 si vuole passare al numero √27 :

√27 = 3 perché 3 = 27 Dunque 3 è la radice di indice 3 di 27.

Da quanto detto discendono le seguenti relazioni:

4. (√ ) =

Infatti, posto √ = segue che ( √ ) = . Ma da √ = segue per definizione che = e quindi

( √ ) = =

5. √ =

Infatti, posto √ = segue per definizione che = da cui, per il teorema fondamentale sui numeri

reali, = e quindi

√ = Dalla 4. e dalla 5. Segue

6. (√ ) = √ =

7. Una potenza con esponente una frazione, per definizione, viene assunta come un radicale: = √

Osservazioni importanti

I. Da a numero positivo si ha che anche √ è numero positivo;

II. L’elevamento a potenza di un numero reale positivo non gode della proprietà commutativa,

cioè ≠ ; da ciò segue che l’elevamento a potenza ha due operazioni inverse:

II.1 L’estrazione di radice: da , per calcolare a, si ha √ = ⟹ = ;

II.2 Il passaggio al “logaritmo”: da , per calcolare a, log! = ⟹ "# = ;

III. Se il radicando è un’espressione letterale (e quindi variabile) si hanno i due seguenti casi:

III.1 Se l’indice n è un numero PARI allora è necessario stabilire per quali valori delle lettere che vi compaiono esso è positivo o nullo.

In altre parole bisogna porre il radicando ≥ 0 e risolvere la disequazione.

L’insieme di questi valori viene detto Insieme di Esistenza, mentre le condizioni rispettate dalle lettere affinché i radicali non perdano di significato vengono dette Condizioni di Esistenza (C.E.). III.2 Se l’indice n è DSPARI allora non ci si deve preoccupare del segno del radicando.

(3)

PROPRIETÀ E OPERAZIONI CON I RADICALI

Siano n, m, p ∈ ℕ − 001 e a, b ∈ ℝ5. Si hanno le seguenti proprietà:

8. Prodotto di radicali aventi lo stesso indice

√ ∙ √7 = √ ∙ 7

Esempio: 8√2∙ √38 = √2 ∙ 38 = √68

9. Quoziente di radicali aventi lo stesso indice √ √7= :7 Esempio: √; √<= : ; < 10. Radice di un radicale : √= = √∙= Esempio: >√5 = √5∙ = √5@ 11. Proprietà invariantiva √ = √∙A =∙A Esempio: √B = √B∙ ∙< = √D C

12. Portare un fattore c positivo dentro il segno di radice

Esempio:

<√3 = :3 ∙ E<F <

= :3 ∙G= :G

13. Portare un fattore c fuori dal segno di radice

Sia dato √ , HI J ≥ . Indicati con P e con Q rispettivamente il quoziente e il resto

della divisione di J per , cioè J = ∙ P + Q, si ha

√ == > ∙Z5[= √ Z [ = √ Z∙ √ [ = Z∙ √ [

Esempio: √8 = <8√ , essendo q=2 e r=3 ( 13 diviso 5 dà 2 come quoziente e resto 3).

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