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Prontuario di progettazione e di monitoraggio dei servizi di raccolta PaP per utenze domestiche e non domestiche. Caso di studio: I territori di competenza di REA S.p.A.

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Academic year: 2021

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Abstract

Uno dei pilastri fondamentali dell’Economia Circolare è il recupero di materia al fine di limitare l’utilizzo di materie prime. Ad oggi la raccolta differenziata risulta essere il mezzo più adeguato per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle Direttive Europee (Pacchetto Economia Circolare del 4 luglio 2018), e in particolar modo la raccolta domiciliare risulta essere la forma più idonea in quanto consente, oltre che più alte percentuali di differenziata, una qualità migliore del rifiuto.

REA S.p.A., azienda incaricata della gestione dei servizi di igiene urbana nella fascia costiera della provincia di Livorno, inclusa Capraia Isola, e parte dell’entroterra della provincia di Pisa, è in un periodo di forte transizione in quanto, allo stato attuale, il territorio è prevalentemente servito da raccolta stradale (con conseguenti percentuali di raccolta differenziata che si aggirano attorno al 50%), e si è posta l’obiettivo, entro il 2020, di convertire la maggior parte del territorio alla raccolta porta a porta. Per tale ragione è stato implementato un prontuario di progettazione e di monitoraggio, al fine di schematizzare e semplificare le fasi di realizzazione del progetto.

L’azienda è a servizio di un’area caratterizzata da forte disomogeneità sia territoriale sia di utenze servite, essendoci in alcuni Comuni una fortissima presenza di turisti, in particolare nel periodo estivo, e per ovviare a tale problematica sono stati individuati dei micro-modelli, caratterizzati da variabili e dati di input differenti in base alle condizioni al contorno considerate. La stesura di tale prontuario è necessaria al fine di gestire al meglio le prossime e imminenti progettazioni dei servizi di raccolta PaP.

Parole chiave:

 REA S.p.A.

 Raccolta differenziata

 Servizi di raccolta porta a porta (PaP)

 Monitoraggio

 Obiettivi raccolta differenziata e recupero

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Sommario

Capitolo I- Introduzione ...4

L’azienda REA S.p.A. e stato dell’arte della raccolta nei comuni serviti...4

Capitolo II - Il modello in generale ...9

Caratterizzazione del territorio e dati di input ...9

Utenze domestiche ... 13

Area urbana ... 15

Area sub-urbana ... 19

Area isolana ... 21

Utenze non domestiche ... 22

Capitolo III - Scelte progettuali ... 27

Merceologia da raccogliere ... 27

Scelta frequenze e mezzi per il servizio di raccolta... 31

Utenze domestiche ... 31

Utenze non domestiche ... 36

Valutazione mezzi per la raccolta ... 39

Servizi supplementari: raccolta ingombranti, sfalci e potature, centri di raccolta e centri del riuso 46 Capitolo IV- Comunicazione ... 51

Comunicazione e distribuzione kit ... 51

Capitolo V- Monitoraggio ... 58

Produzione media pro-capite ... 58

Percentuale di raccolta differenziata ... 59

Percentuale relativa dei rifiuti effettivamente inviati a recupero ... 60

Reclami ... 60

Standard di produttività ... 66

Produttività dei servizi a chiamata... 68

Densità di utenze percorso di raccolta ... 69

Conclusioni ... 71

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Capitolo I- Introduzione

L’azienda REA S.p.A. e stato dell’arte della raccolta nei comuni serviti

L’azienda nasce nel 1993 con la denominazione RE (Rosignano Energia) in partecipazione con il Comune di Rosignano Marittimo, con lo scopo di occuparsi di cogenerazione. Alla fine del 1996 si trasforma in R.E.A. (Rosignano Energia Ambiente S.p.A.) allargando la propria attività al campo della gestione integrata dei rifiuti ed estendendo la propria attività e la propria compagine societaria agli altri comuni della zona. Nel 2002 inizia ad occuparsi operativamente anche della gestione e manutenzione del verde pubblico. Nel febbraio 2016 R.E.A. Rosignano Energia Ambiente S.p.A. ha liquidato il proprio socio privato diventando Società interamente a partecipazione pubblica.

La REA Rosignano Energia Ambiente Spa dal 1° Gennaio 2013 gestisce unicamente il ciclo di raccolta e trasporto dei rifiuti sui territori Comunali, avendo ceduto la gestione del polo impiantistico di Scapigliato e la gestione del servizio del “Verde” ad una società partecipata unicamente dal Comune di Rosignano (REA Impianti S.r.l. oggi denominata Scapigliato s.r.l.).

L’attuale normativa vigente in materia di Servizi Pubblici Locali, prevede che l’affidamento diretto di tali servizi da parte delle amministrazioni pubbliche possa avvenire utilizzando diversi modelli gestionali: gara per la concessione, affidamento in house, affidamento a spa mista a condizione che nella compagine societaria del soggetto affidatario sia presente al 40% un partner privato con compiti operativi, scelto previo esperimento di gara pubblica. Le Amministrazioni Comunali dei territori compresi nell’ATO Costa hanno deciso ormai molti anni fa il modello della spa mista avviando un percorso di gara rivolto per il partner privato. Tale scelta è stata messa in discussione negli ultimi mesi da parte delle amministrazioni comunali, che sembrano orientate verso un modello in house. Tale eventuale decisione verrà ratificata prossimamente.

REA S.p.A. confluirà quindi nella futura società che provvederà alla gestione del servizio rifiuti nell’ATO Costa (l’ATO Costa è l’autorità per il servizio di gestione rifiuti urbani di riferimento) denominata Retiambiente S.p.A., società holding che oggi detiene la totalità delle azioni di REA S.p.A..

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5 Il 30 giugno 2016 infatti i Tredici Comuni Soci dell’Azienda hanno conferito le loro quote azionarie in Retiambiente S.p.A., attualmente Socio Unico della stessa R.E.A. Rosignano Energia Ambiente S.p.A. e, di fatto, proprietario al 100%.

R.E.A. Rosignano Energia Ambiente S.p.A., soggetta a Direzione e coordinamento di Retiambiente S.p.A., si occupa della gestione del servizio pubblico di raccolta e trasporto dei Rifiuti Solidi Urbani provenienti dai tredici Comuni ex-soci.

Le attività svolte dall’azienda sono le seguenti:

 Raccolta e Trasporto dei Rifiuti Solidi Urbani

 Attività di spazzamento e svuotamento cestini per il decoro urbano

 Ritiro a domicilio di materiali ingombranti, potature e Rifiuti RAEE per i Comuni convenzionati

 Gestione dei Centri di Raccolta

 Lavaggio e manutenzione Cassonetti

 Pulizia Spiagge

 Attività di Educazione Ambientale

Gli abitanti serviti al 31.12.18 da Rea S.p.A. risultano essere pari a 91.538, ma bisogna evidenziare che il territorio di pertinenza dell’azienda è un territorio a vocazione turistica (presenza di camping, strutture ricettive, ristoranti etc.) e quindi la popolazione legata ai territori indicati è estremamente variabile durante l’anno: nel periodo estivo si assiste ad un consistente incremento delle presenze rispetto all’inverno, che arrivano a sfiorare le 300.000 unità. Basandosi sui dati regionali elaborati dall’Agenzia Regione Recupero Risorse (ARRR), è stato calcolato che il flusso turistico nei mesi estivi sia all’origine di un incremento medio annuo del 18% della popolazione servita. Applicando quindi tale valore al numero degli abitanti, si stima la popolazione servita che risulta essere pari a 108.448 abitanti equivalenti. I servizi vengono svolti coerentemente con la politica ambientale che ha come unica ambizione quella di contribuire a minimizzare l’impatto ambientale della gestione dei rifiuti urbani, offrendo il miglior servizio possibile a cittadini e comunità locali: un concreto approccio all’economia circolare; per rendere concreta tale ambizione, REA S.p.A. ha scelto di dotarsi di un Sistema di gestione integrato di Qualità, Ambiente e Sicurezza rispondente ai requisiti delle norme UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015, OHSAS 18001:2007 e del Regolamento Europeo EMAS III.

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6 I comuni serviti, come detto precedentemente, sono in totale 13, divisi tra la Provincia di Pisa e quella di Livorno e sono visibili nella figura che segue:

Figura 1- Territorio di competenza di REA S.p.A.

Le modalità di raccolta, ad oggi, non sono omogenee e sul territorio si ha la convivenza tra la raccolta tradizionale stradale, che risulta allo stato attuale servire più abitanti (multi-materiale pesante, carta e cartone, residuo, e solo in alcuni punti vi è la raccolta dell’organico ovvero nelle frazioni di Rosignano Solvay, Vada, nel comune di Guardistallo, Bibbona e le frazioni di Cecina quali Palazzaccio e zona 167), mentre la raccolta porta a porta (PaP) è presente a Rosignano Marittimo e nelle sue frazioni collinari quali Castelnuovo della Misericordia, Gabbro, Nibbiaia, nelle frazioni di Cecina Marina, San Pietro in Palazzi, Interporto di Collesalvetti, Poggio Gagliardo, e la zona industriale di Rosignano Solvay, ovvero Le Morelline, dove ha sede la Rea S.p.A.; l’unico comune interamente coperto dal servizio di raccolta porta a porta è Riparbella.

Si segnala inoltre la presenza della raccolta PaP dell’organico alle utenze non domestiche su tutto il comune di Cecina, Rosignano e Bibbiano (per questo comune la raccolta dell’organico viene fatto in economia, ovvero è il comune stesso a provvedere alla raccolta).

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7 Figura 2- Diversificazione dei servizi svolti sul territorio

Ad oggi il servizio di raccolta porta a porta copre un numero di abitanti equivalenti totali pari a 16.157, ovvero solo il 17,7% della popolazione. L’obiettivo dell’azienda è quello di riuscire, nel prossimo anno, a passare ad una raccolta porta a porta che copra fino al 70% del territorio di competenza, e in tale ottica è necessaria la creazione di un modello che funga da base per la progettazione dei servizi futuri, utile sia all’azienda sia eventualmente alla società capo Retiambiente.

La scelta della raccolta domiciliare deriva dalla necessità di migliorare, sia la percentuale di differenziata, sia la qualità del rifiuto raccolto, che porta ad un maggiore aumento dei contributi CONAI, oltre che ad una maggiore riciclabilità del rifiuto, in vista dei nuovi obiettivi di riciclo previsti dalle 4 direttive europee note come “pacchetto economia circolare” del 4 luglio 2018, che dovranno essere recepite dall’Italia entro il 5 luglio 2020; Inoltre la qualità del rifiuto, oltre a portare ad un aumento dei contributi CONAI, porta al raggiungimento dei risultati (in collaborazione con gli impianti di recupero) previsti dal pacchetto economia circolare dove si parla di riciclaggio e non più percentuale di differenziata. L’obiettivo di riciclaggio previsto entro il 2025 è pari almeno al 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% per il 2035), mentre lo smaltimento dovrà risultare inferiore al 10% entro il 2035; se invece si fa riferimento ai soli imballaggi, entro il 2030 il 70% degli imballaggi dovrà essere riciclato virtuosamente.

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8 Tali obiettivi risultano stimolanti, e si vedrà nel capitolo successivo che il modo migliore, ad oggi, per raggiungere tali obiettivi è appunto l’implementazione di una raccolta porta a porta o similare (ad esempio raccolta di prossimità o in isole ecologiche in casi particolari).

Essendo l’ottica del riciclo non ancora entrata nel tessuto legislativo Italiano, per la stesura di tale tesi si fa riferimento a quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, in parte tradotte nelle previsioni dell’ATO Costa, ovvero di conseguire tassativamente entro il 2021 la riorganizzazione del sistema di raccolta, con il passaggio a servizi domiciliari o stradali ad accesso controllato alla quasi totalità degli abitanti (oltre il 95%), arrivando a percentuali di raccolta differenziati superiori del 70%.

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Capitolo II - Il modello in generale

Caratterizzazione del territorio e dati di input

Il modello richiesto da REA S.p.A. è frutto, come già spiegato, di una imminente necessità dell’azienda di progettare diversi servizi di raccolta PaP nel territorio di competenza, un territorio non omogeneo sia dal punto di vista geografico sia dal punto di vista della densità abitativa (si hanno Comuni con densità abitativa pari a 27,7 ab/km2 ad esempio Riparbella e altri con densità abitativa pari a 700 ab/km2, ad esempio Cecina). Proprio a causa di questa forte disomogeneità è necessario creare differenti sub-modelli relativi sia alla tipologia di territorio sia alla tipologia di utenti da servire, sub-modelli nei quali alcune variabili di input risultino quanto più omogenee, e per ognuno di questi si cercherà di stabilire quali siano le migliori strategie progettuali, oltre che il piano di comunicazione e infine il monitoraggio, attraverso indicatori o indici.

L’ATO ha adottato dei criteri per la determinazione delle modalità di raccolta previste, e i risultati per i territori di competenza di REA sono visibili nello schema che segue:

Figura 3-Vocazione del territorio di competenza di REA S.p.A.

Per dimensionare un servizio di raccolta rifiuti e di igiene urbana, a maggior ragione nel caso di un servizio di raccolta PaP o di prossimità, è necessaria la conoscenza molto dettagliata del numero e della tipologia di utenti e in linea generale dei comportamenti attesi dalla tipologia di utenza in esame.

Rimane quindi necessaria la richiesta all’ufficio tributi del Comune di tutte le utenze domestiche registrare al pagamento della TARI, specificando all’amministrazione la necessità di conoscere con esattezza la via di residenza, il numero di residenti per utenza, la tipologia (domestica residenziale, box e pertinenza, domestica non residenziale) in modo tale da poter già scindere i residenti dai non residenti, oltre alla possibilità di calcolare il numero di abitanti

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10 per utenza media (n. abitanti/utenza), dividendo il numero di abitanti per le utenze da servire, dato necessario per calcolare o prevedere scenari futuri etc.

Oltre alla necessità di una conoscenza dettagliata e aggiornata delle utenze domestiche, è necessario l’elenco delle utenze non domestiche, dove sarà possibile individuare sia la tipologia di utenza (la classificazione delle utenze non domestiche deriva dall’allegato 1 del D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158 “Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”), sia la superficie, necessaria allo stato attuale per il calcolo della tassa sui rifiuti (TARI).

Nel momento in cui sono state raccolte tutte le macro-informazioni relative alle utenze, è possibile scinderle in:

 Domestiche:

o Domestiche residenti  Domestiche rurali

 Domestiche caratterizzate da case orizzontali (con eventuale giardino)  Domestiche condominiali

o Domestiche non residenti/fluttuanti.

 Non Domestiche:

o Piccole utenze non domestiche

 UND con produzione di organico;  UND senza produzione di organico;

o Grandi utenze non domestiche, produttrici di una notevole quantità di assimilati:

 Strutture ricettive (camping, villaggi turistici, zone portuali);

 Aziende e attività, con forte produzione di specifiche merceologie di rifiuti.

Contemporaneamente alla schematizzazione degli abitanti, risultano necessari diversi sopralluoghi per individuare in primis la tipologia di territorio in esame (ad esempio se vi è presenza di strade strette, presenza di un centro storico, aree vaste di campagna, aree industriali, artigianali, commerciali etc.); Già da un primo sopralluogo si può capire che tipologia di utenza si andrà a servire, ma questo dovrà essere sempre supportato da dati e indici, quali densità abitativa (numero abitanti per chilometro quadrato), numero di utenze rurali, numero utenze non residenti (ovvero le cosiddette seconde case), estrapolabili dagli

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11 elenchi richiesti all’ufficio tributi. Risulta poi necessaria l’individuazione del numero di presenze annuali, e collegandosi al sito della Regione Toscana è possibile scaricare le presenze turistiche, sia annuali che trimestrali, nel Comune di interesse, in modo tale da poter ricostruire il flusso turistico; si sottolinea che per numero di presenze si intende il numero di pernottamenti (ad esempio se una singola persona si ferma 7 giorni nel comune in esame, sarà conteggiato come 7 presenze).

Oltre al dato delle presenze effettivamente registrate, risulta fondamentale ricostruire la fluttuazione dei turisti attraverso la produzione dei rifiuti relativi alle annualità passate (seppur sia da tenere in considerazione il passaggio da stradale al servizio PaP). Tale ricostruzione è necessaria in quanto non si hanno dei dati puntuali sulle presenze; facendo riferimento al caso specifico del territorio di competenza di REA S.p.A. si ha un flusso di turisti prevalentemente in estate, quindi per comprendere l’effettiva presenza di turisti si può far riferimento ai mesi relativi tra ottobre e marzo, per capire la produzione media mensile attribuibile ai residenti fissi e da questa stabilire il delta di produzione dei rifiuti nei mesi estivi e comprendere quindi il trend effettivo di aumento delle presenze.

Come già spiegato, il territorio di competenza di REA S.p.A. è un territorio non omogeneo, ma si possono individuare delle aree a carattere omogeneo, al fine di una progettazione modulare, e quindi il territorio potrebbe essere schematizzato secondo queste macro-zone:

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 Zona urbana-commerciale

 Centro storico di difficile accessibilità con mezzi quali vasche;  Zona residenziale a sviluppo orizzontale (anche se periferica);

 Zona a sviluppo orizzontale, case con presenza di giardino o corte privata;

 Zona sviluppo orizzontale, case senza presenza di giardino  Zona residenziale a sviluppo verticale (anche se periferica);

 Zona sub-urbana

 Presenza di utenze distribuite a macchia, idonee per accorpamento in isole di prossimità;

 Presenza di utenze sparse, non accorpabili in nuclei di raccolta unici.

 Zona isolana

 Tipologia di zona residenziale;

 Tipologia e quantificazione del turismo (se presente);

Per ciascuno di queste sub-aree va valutata la fluttuazione delle utenze nei periodi di picco, valutare che tipologia di utenze non domestiche ci sono nel territorio in esame e come queste sono distribuite sul territorio (considerare se vi è una zona interamente commerciale, come la zona di Cecina Mare, piuttosto che attività incastonate nel tessuto urbano, ad esempio la zona di Rosignano Marittimo); inoltre va ricostruito il reticolo stradale, soprattutto nelle aree rurali in quanto capita spesso che alcune stradine utili ai fini della scelta del percorso non sono riportate o aggiornate nelle mappe usate (ad esempio su Google Maps non sono presenti alcune stradine sul Comune di Riparbella)

Dopo aver stabilito la tipologia di utenza e di territorio, si tratterà separatamente ciascuna tipologia di sub-area, per individuare gli interventi preventivi di progettazione, quali coinvolgimento del comune e dei cittadini con un piano di comunicazione, un progetto di massima e il piano di monitoraggio successivo all’avvio del progetto.

Qualsiasi sia la tipologia sub-area, bisogna individuare, prima della progettazione vera e propria, quali impianti ricadono nelle vicinanze dell’area, rispettando il principio di prossimità per i rifiuti urbani indifferenziati, come previsto dall’art. 182 del Dlgs. 152/2006, bisogna poi constatare se vi è o meno la presenza di un centro di raccolta comunale (CCR) da poter usare come centro di trasferenza o di un centro del riuso; se non vi è la presenza di un CCR è necessario valutare l’ipotesi di una sua possibile apertura, ipotizzando possibili

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13 scenari, anche facendo convogliare più Comuni nel medesimo centro di raccolta, attraverso accordi comunali etc.

Si passa quindi ad un’analisi distinta per le utenze domestiche e non domestiche, con le rispettive sub-aree di gestione.

Utenze domestiche

Per quanto riguarda le sub-aree domestiche, che queste siano del centro storico, rurali o periferiche, risulta fondamentale, per la progettazione dei servizi di raccolta PaP, poter prevedere la quantità di rifiuti prodotti giornalmente da un abitante medio; ciò è fattibile individuando lo storico di produzione dei rifiuti (se disponibile degli ultimi 3 anni) e calcolandone un valore medio, che sarà un valore di progettazione di massima dei rifiuti prodotti per il comune in analisi, si divide tale valore per abitante e per numero giorni/anno in modo tale da ottenere la quantità che si prevede essere prodotta giornalmente dal singolo abitante (kg/ab*giorno).

Nella proposta di aggiornamento del piano straordinario del 23 Aprile 2019, adottato dall’ATO Costa, la produzione media risulta pari a 1,89 kg/ab*giorno (per l’anno 2017, la produzione annuale risulta essere pari a 691 kg/ab*anno). Calcolando tale valore per il Comune in esame, ci si può rendere conto se si è sopra o sotto la media relativa all’ambito territoriale ottimale, e nel caso in cui si è sopra la media bisogna individuarne le cause (ad esempio presenza di molti turisti o abitudini errate da parte dei consumatori e quindi necessità di una sensibilizzazione maggiore, o ancora presenze di UND che conferiscono nella raccolta stradale).

Dopo aver individuato la produzione giornaliera di rifiuti, bisogna, sempre facendo riferimento a quanto dichiarato nel piano d’ambito di cui sopra, individuare la composizione merceologica; i valori di riferimento il territorio di competenza di REA S.p.A. sono mostrati nella figura che segue (fig.5):

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14 Figura 5- Composizione merceologica ATO Costa

Oltre alla composizione merceologica, al fine di calcolare la produzione giornaliera (e successivamente per turno di raccolta) è necessario considerare la reale attesa di intercettazione della frazione nel residuo, e anche in questo caso è d’aiuto il piano d’ambito, il quale prevede dei tassi di intercettazione per ogni materiale e per ogni tipologia di raccolta (nel nostro caso risulta di interesse la raccolta domiciliare e di prossimità); i tassi di intercettazione sono visibili nella tabella in figura 6:

Figura 6-Tassi di intercettazione per ogni materiale, fonte ATO Costa

Nella stessa figura è possibile individuare le stime dei servizi di raccolta differenziata per ciascuna tipologia di frazione merceologica: la percentuale di raccolta attesa deriva dalla somma delle raccolte di ogni frazione, questa ottenuta a sua volta come moltiplicazione tra la percentuale in composizione merceologica e la percentuale di intercettazione, in funzione

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15 della tipologia di raccolta effettuata. Da tale tabella è facilmente intuibile il motivo per il quale, allo stato attuale, è preferibile una raccolta domiciliare piuttosto che stradale, in quanto consente di aumentare la raccolta differenziata di un valore superiore al 20%, arrivando anche ad ottenere una qualità migliore del rifiuto, necessaria per la generazione di un ciclo virtuoso di riciclo del rifiuto, in modo tale che questo sia visto come una risorsa e non più un materiale di scarto.

Importante inoltre, per valutare la quantità di rifiuto prodotto da ogni turno, è l’utilizzo di coefficienti legati alla frequenza di raccolta; i coefficienti riduttivi di esposizione, in funzione delle frequenze di raccolta sia per le utenze domestiche che per le non domestiche, sono riassunti nella tabella che segue:

Figura 7- coefficienti di esposizione in funzione della frequenza di raccolta e della tipologia di utenza- Relazione tecnica descrittiva del progetto di raccolta differenziata PaP per il comune di Matera

Area urbana

Dopo aver calcolato il quantitativo atteso di produzione di rifiuti giornaliero, bisogna scegliere qual è la tipologia di raccolta che si plasmi meglio alle esigenze del territorio. Si è già visto che è necessario puntare ad una raccolta porta a porta per arrivare ad una percentuale di raccolta differenziata maggiore, e soprattutto per raggiungere dei livelli di purezza del materiale raccolto tale da garantire il parziale abbattimento dei costi grazie ai contributi CONAI; l’area urbana è quella che si presta maggiormente alla fruizione dei servizi di raccolta PaP e di seguito si riportano le possibili scelte progettuali in relazione alla tipologia di utenza nel contesto dell’area urbana.

Frazione di rifiuto Frequenza di raccolta (gg/gg) Coefficiente di esposizione “CeUD” utenze domestiche

Coefficiente di esposizione “CeUND” utenze non domestiche

1/7 1 1 2/7 0,8 0,9 3/7 0,65 0,8 6/7 0,4 0,7 1/14 1 1 1/7 0,8 0,9 2/7 0,5 0,6 1/14 1 1 1/7 0,8 0,9 2/7 0,5 0,6 1/14 0,9 1 1/7 0,55 0,6 1/14 0,9 1 1/7 0,6 0,8 1/7 0,7 0,8 2/7 0,5 0,5 1/7 1 1 2/7 0,7 0,7 1/7 1 1 2/7 0,6 0,6 1/14 0,05 0,05 1/mese 0,1 0,1 Organico Carta monomateriale Plastica monomateriale

Plastica + metalli + carta Vetro monomateriale

Metalli monomateriale

Plastica + metalli

Residuo indifferenziata

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Area urbana e popolazione costante tutto l’anno

La scelta migliore è quella di un porta a porta con frequenza settimanale, con possibili incrementi dei servizi nel periodo estivo (facendo riferimento ai territori di competenza di REA S.p.A.); oltre alla classica raccolta porta a porta per le frazioni “tradizionali” quali organico, carta , MML, vetro e residuo, è necessaria la presenza di un centro di raccolta (fisso o itinerante) per intercettare quei rifiuti prodotti dal cittadino ma in modo sporadico e in quantità ridotte (ad esempio batterie, tubi al neon, toner, vernici etc.) oltre che la presenza di un servizio di raccolta ingombranti, RAEE etc. a chiamata, grazie alla comunicazione con il numero verde di REA S.p.A.

Le frequenze potrebbero essere ad esempio:

-Organico 2 volte a settimana, con un passaggio ulteriore nel periodo estivo; -RUR 1 volta a settimana, più un passaggio per la raccolta esclusiva dei pannolini, ma solo se richiesto dal cittadino;

-MML 1 volte a settimana; -Carta 1 volta ogni 15 giorni ;

-Vetro 1 volta ogni 15 giorni (alternandolo con la carta);

Si sottolinea che è preferibile intensificare le frequenze delle frazioni differenziate piuttosto che del RUR, per disincentivare comportamenti errati dal parte del cittadino.

 Area urbana con sviluppo delle utenze in modo verticale

Nell’area in esame che sia centro o periferia capita spesso di dover servire condomini (si intendono quei nuclei abitativi nei quali vi è la presenza di almeno 5 utenze da servire) e questi devono essere trattati in modo tale da non creare disordine durante la fase di esposizione e facilitare inoltre la raccolta.

Si hanno due modalità possibili di raccolta ai condomini:

-Modalità di raccolta tramite bidoni da 120 o 240 lt; in tal caso la criticità è quella di non riuscire a scindere eventuali errori dei condomini, anche se si scegliesse di taggare i sacchi della raccolta, e quindi si avrebbe una ricaduta in termini di qualità della raccolta, ma tale metodo di raccolta porta un vantaggio legato ad una velocità maggiore del servizio e ad una minore fatica per gli operatori.

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17 -Modalità di raccolta con mastelli, tramite l’utilizzo di torrette o di sistema porta-secchielli (visibili in figura 8). Tale modalità consente sia di riconoscere eventuali errori da parte dell’utente in quanto ogni mastello identifica un utente specifico con il codice taggato, sia di garantire il decoro su marciapiedi o strade pubbliche.

Figura 8-Esempi di porta secchielli per condomini

 Area urbana con sviluppo delle utenze in modo orizzontale con presenza di

giardini

Una possibile idea progettuale, per servire le utenze domestiche a sviluppo orizzontale con presenza di spazi e giardini, potrebbe essere quella di dotare tali utenze con cassoni da 660 lt o da 1100 lt( per le frazioni di carta, vetro, plastica e RUR) e da 120/240 lt per l’organico, in modo tale da poter effettuare dei passaggi più diradati nel tempo, rispettando le frequenze minime dei passaggi previste dall’ATO (si veda il capitolo successivo) in modo tale da efficientare il servizio.

Queste soluzioni sono ottimali per i residenti costanti nelle aree urbane, mentre risulta molto più difficile la gestione relativa alle utenze urbane non residenti, illustrate successivamente.

Area urbana con presenza di molti non residenti e presenza non costante durante l’anno

Come appena detto, la gestione degli utenti non residenti risulta più complicata, soprattutto per coloro che sono presenti sul territorio sporadicamente (tendenzialmente nei periodi a ridosso delle feste e/o nei weekend), e per i quali risulta pressoché impossibile rispettare il calendario di raccolta. Per intercettare i rifiuti prodotti da tale tipologia di utenza, risulta ottimale la scelta di isole verdi dedicate, ovvero batterie di cassonetti in aree recitante e videosorvegliate, con accesso controllato (ad esempio attraverso l’utilizzo di tessere

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18 numerate). Per venire incontro ad alcune necessità spesso evidenziate dalle amministrazioni comunali, tali aree possono essere anche usate in via eccezionale dai residenti, ai quali si potrebbe decidere di riservare l’accesso un numero limitato di volte, ad esempio un totale di 12 accessi abilitati per anno.

Le isole “verdi” dedicate risultano essere in uso sul territorio nazionale in alcune zone turistiche, e anche sul territorio di REA S.p.A. sono state implementate tali isole ecologiche (in particolare sul territorio di Cecina). In figura è possibile vedere qualche esempio di isola ecologica, utile anche a capire la facilità di integrazione di tali strutture nel contesto urbano, a differenza delle tradizionali batterie di cassonetti per la raccolta stradale:

Figura 9-Esempi di isola ecologica per il conferimento dei rifiuti delle utenze che non possono rispettare il calendario Esistono differenti tipologie di isole ecologiche, e prendendo in considerazione le figure appena mostrate si può vedere sulla sinistra una tipologia di isola ecologica fissa, mentre quella sulla destra è mobile. Gli utilizzi sono differenti, infatti è possibile utilizzare l’isola ecologica fissa per servire abitanti non residenti con fluttuazione costante durante l’anno o per servire zone di difficile accesso o ancora fornire un servizio aggiuntivo ad accesso limitato agli utenti, mentre l’isola ecologica mobile, comunemente detta scarrabile , viene utilizzata solo in presenza di abitanti fluttuanti in determinati periodi dell’anno (estate, vacanze natalizie o pasquali) con possibilità di modulare e regolare il servizio, ad esempio se la presenza di non residenti è concentrata nel weekend si può provvedere al posizionamento dell’isola ecologica in aree adibite dal venerdì alla domenica notte, o in periodi da concordare con l’amministrazione comunale.

Si può anche optare per un’isola ecologica scarrabile itinerante, ovvero che rimane in alcune zone, quali parcheggi o piazzali, solo ad alcune ore della giornata su un mezzo di supporto, sempre in funzione delle ore di massimo picco della presenza di non residenti.

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Area urbana con centro storico caratterizzato da vie strette e difficili da

raggiungere con i mezzi

Per quanto riguarda le zone urbane caratterizzate da centri storici in cui le vie sono strette o di difficile fruibilità per i mezzi , bisogna, dopo un sopralluogo accurato, capire se vi è la possibilità di utilizzare mezzi quali porter (mezzi piccolini con una vasca che va di 3,2 ai 3,5 m3) e quindi poter effettuare una raccolta domiciliare porta a porta tradizionale oppure è necessaria la creazioni di mini-isole ecologiche ad accesso contollato poste nelle zone più accessibili dai mezzi nel centro storico.

Per una maggiore sensibilizzazione dei cittadini e il loro coinvolgimento, oltre che per ridurre l’inquinamento nelle zone del centro storico e per accedere nelle aree pedonali, sono state cercate le soluzioni più disparate ad esempio la raccolta in bici (Bologna) o con gli asinelli (in un paesino della Sicilia, Castelbuono), visibili in foto:

Figura 10- esempi di raccolta nei centri storici o in aree pedonali

Area sub-urbana

Il territorio servito da REA S.p.A. è, come già specificato, caratterizzato da alcune zone con bassa densità abitativa, ad esempio le zone periferiche di Riparbella. Nelle zone rurali allo stato attuale si usa una raccolta di prossimità, ovvero vengono servite circa 5 utenze con delle batterie di bidoni da 120 o 240 lt poste in luoghi adatti (a ridosso di strade collinari) e facilmente raggiungibili sia dagli utenti sia dagli operatori.

Solitamente per le aree rurali, si conviene con le amministrazioni comunali che la scelta migliore per l’abbattimento dei costi sia quella di non raccogliere l’organico nelle zone rurali, favorendo l’uso di compostiere domestiche, da circa 400 lt fornite da REA S.p.A. o dall’amministrazione comunale, diminuendo quindi i passaggi di raccolta e potendo ottenere

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20 per le utenze che ne beneficano una riduzione della TARI, come previsto dall’art. 208 comma 19 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.

Il problema principale della raccolta di prossimità è che per servire poche utenze sparse vi è un dispendio in termini di tempo, di consumi (e quindi di emissioni correlate) e un costo maggiore; facendo sempre riferimento al caso del Comune di Riparbella, per servire le 440 utenze sparse sul territorio periferico/rurale (tradotte in circa 40 postazioni di prossimità) l’operatore deve ogni giorno percorrere oltre 140 km per completare il giro di raccolta previsto per ogni frazione merceologica.

L’attuale soluzione adattata da REA S.p.A. è quella di posizionare tali bidoni in modo da far confluire i rifiuti prodotti da più utenze, ma si progettano passaggi ridotti e diversificati rispetto a quanto previsto per le utenze domestiche tradizionali, dotando tali isole di prossimità o con bidoni di maggiori volumetrie (ad esempio da 660 lt ove necessario) o con bidoni più piccoli ma presenti in maggior numero (ad esempio 3 da 240 lt per tipologia di materiale). Effettuando passaggi più rarefatti si effettuano viaggi a pieno carico, evitando passaggi costanti in zone a bassa densità abitativa che comportano l’effettuazione di moltissimi chilometri.

Una possibile soluzione a tale problematica potrebbe essere quella di effettuare il servizio di raccolta “on demand”, ovvero a chiamata, utilizzando un software che invii automaticamente un SMS alle utenze rurali registrate, il giorno prima del passaggio programmato, e le utenze effettivamente interessate fanno squillare il numero di cellulare dedicato in modo che il sistema riesca a raccogliere tutte le chiamate e i numeri collegati all’utenza, potendo così calcolare il percorso più veloce per servire le utenze che ne hanno fatto richiesta. L’autista riceve quindi il piano giornaliero e può iniziare il giro di raccolta.

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21 Figura 11- Schematizzazione del servizio on demand

Si potrebbe pensare di utilizzare anche una tecnologia simile sull’APP (PortAPPorta usata già dagli utenti serviti da REA), facendo arrivare la notifica di passaggio tramite l’APP e utilizzando la stessa il cittadino può rispondere all’avviso o inoltrare richieste particolari. Per quanto riguarda i servizi “on demand” e di esenzione di raccolta Forsu in aree rurali, sono applicabili su richiesta dei singoli Comuni, approvata dall’Autorità, come cita il Piano Straordinario d’Ambito capitolo 7, paragrafo 1.1.

Area isolana

In una realtà Isolana, la raccolta differenziata va realizzata considerando le difficoltà che si incontrano in un’isola di piccole dimensioni; i problemi principali sono legati allo spazio a disposizione, assenza di impianti e necessità di coordinare le varie fasi della raccolta, considerando la ovvia necessità del trasporto dei rifiuti sulla terra ferma, per il successivo trattamento e/o smaltimento. Per capire le difficoltà e le necessità riscontrabili sulle isole di piccole dimensioni, si riporta il caso dell’isola di Capraia.

Sull’ isola in questione si hanno circa 400 residenti (traducibili in circa 200 utenze). Esattamente come visto precedentemente, è necessario ricostruire la fluttuazione delle presenze durante l’anno per comprendere se queste siano relative ad un periodo specifico dell’anno o se sono omogeneamente distribuite. Il caso specifico è caratterizzato da una fortissima presenza di turisti tra maggio e settembre, infatti in tale periodo la piccola isola vede aggiungersi alla popolazione locale circa 2000 persone, tra diportisti, turisti che raggiungono l’isola in traghetto e proprietari di case in loco residenti altrove.

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22 Per completare il servizio di raccolta e aumentare la differenziabilità dei rifiuti, è chiara la necessità di un centro di raccolta sull’isola o di una raccolta itinerante di ingombranti/ RAEE e rifiuti pericolosi urbani una volta al mese per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti. Nel caso specifico è in previsione la realizzazione di un centro di raccolta sull’isola, co-finanziato dalla Regione Toscana, tramite l’ATO Costa.

Discorso differente va fatto per i non residenti e i turisti; ad esempio è possibile per i non residenti creare delle isole ecologiche con apertura controllata o ancora, per i rifiuti differenziati, l’accesso al centro di raccolta. Per quanto riguarda i turisti la comunicazione risulta un passaggio fondamentale, rendendoli partecipi degli obiettivi dell’amministrazione e come il loro contributo possa fare la differenza.

I turisti che vengono accolti in strutture ricettive invece, avranno la possibilità di conferire i rifiuti che finiscono nel ciclo delle utenze non domestiche, in quanto le strutture ricettive vengono provviste di bidoni carrellati (dai 120 ai 660 lt in funzione delle necessità) o compattatori scarrabili.

Per i turisti giornalieri sia che transitano con traghetti convenzionati sia con proprie imbarcazioni si ha la necessità di intercettare quanti più rifiuti da loro prodotti e riuscire in tale intercettazione a raggiungere ottimi livelli di differenziabilità. I turisti possono avere a disposizione sia le pattumiere da marciapiede (anche queste divise in base alla merceologia raccolta) sia l’accesso eventuale a isole ecologiche con tessere o codici momentanei distribuiti dall’info-point, con il versamento di una cauzione da concordare con l’amministrazione comunale. Le isole ecologiche sono quelle già viste precedentemente, per quanto riguarda l’area urbana con la presenza di molti non residenti. (fig.9)

Utenze non domestiche

Come già esplicato nel capitolo II, è necessaria la conoscenza delle utenze non domestiche registrate all’ufficio TARI, che risultano essere quelle utenze che producono rifiuti assimilabili agli urbani, e quindi compete alla società affidataria, in questo caso REA S.p.A. la raccolta.

Nel caso delle utenze non domestiche risulta necessario un sopralluogo per valutare il numero e la tipologia di bidoni per coprire il fabbisogno relativo alla produzione di rifiuti.

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23 Sempre facendo riferimento all’ allegato 1 del D.P.R. 27 aprile 1999 (già citato precedentemente), si stabiliscono le categorie di utenze oggetto del servizio di raccolta porta a porta, con la relativa frazione raccolta, e ciò risulta visibile nella figura che segue:

Figura 12- Frazione merceologica in relazione alla tipologia di UND

Nel capitolo relativo alla comunicazione, si spiegherà la modalità di distribuzione dei kit per le utenze non domestiche (UND), ma la cosa fondamentale è riuscire a mappare la tipologia di bidone consegnata per ogni utenza, necessaria per il dimensionamento dei passaggi e dei mezzi da inviare per la raccolta.

Bisogna considerare che nel territorio servito da REA S.p.A. esistono, alcune utenze non domestiche stagionali, ad esempio strutture ricettive, che producono rifiuti come dei piccoli quartieri, quali camping ampiamente presenti su Rosignano Marittimo, Cecina e Bibbona o villaggi turistici e questi vanno trattati come grandi utenze, unendoli dove possibili con servizi correlati ai servizi delle utenze limitrofe (per risparmi in termini economici e di tempo) oppure dove non vi è possibilità bisogna trattare tali servizi separatamente, con l’invio di mezzi appositi, o la fornitura di scarabilli per soccombere alle necessità delle utenze.

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24 Per il servizio alle utenze non domestiche, bisogna, tramite i sopralluoghi sopradetti, capire la tipologia di territorio nel quale sono inserite le UND, per capire se in fase di progettazione sia più conveniente, dal punto di vista ambientale ed economico, unire il passaggio delle utenze non domestiche alle utenze domestiche, piuttosto che effettuare la raccolta in modo separato (ad orari diversi e con frequenze diverse, se necessario). Per valutare tale scelta, è necessario in primis comprendere la percentuale di utenze non domestiche rispetto alle domestiche, in modo tale da poter prevedere, seppur in modo approssimativo, basato sull’esperienza, la produzione di rifiuti e comprendere, in unione con il focus che si presenterà a breve, quale sia la scelta più conveniente in termini economici. Si potrebbe pensare di unire le UND che producono piccole quantità di rifiuti nel giro delle utenze domestiche, trattando in modo separato le utenze di grandi dimensioni, quali camping, hotel, industrie.

Focus relativo alla differenza dei costi di ingresso per frazione merceologica delle UD e UND Tale ragionamento è fattibile per materiali quali carta e cartone e materiale plastico.

-CARTA e CARTONE:

Gestendo separatamente i due flussi di raccolta, si ha per gli imballaggi in carta e cartone che provengono dalle UND il codice CER 150101 con 98,38€ di ricavo per tonnellata e per le UD il codice CER 200101 (carta e cartone) con un ricavo pari a 42,78 €; Ne segue che bisogna valutare la convenienza nel separare i giri di raccolta per tale frazione merceologica, anche in funzione dei costi dei mezzi, del servizio, del personale etc.

-MATERIALE PLASTICO

Facendo riferimento agli imballaggi misti (150106), il prezzo di conferimento di tale rifiuto varia in base alla merceologia dello stesso (secondo l’allegato tecnico dell’Accordo Quadro Anci-CONAI). Se nel rifiuto conferito vi sono imballaggi domestici misti (multi-materiale cosiddetto pesante) si ha un costo di conferimento totale di 83€, mentre se il materiale ha una consistente presenza di imballaggi tipici delle utenze non domestiche, ad esempio presenza di pancali in legno, grosse quantità di film plastici etc., il costo totale di conferimento raddoppia. Anche in questo caso, quindi, è da valutare la scelta migliore, considerando le diverse voci di costo o di possibile guadagno (anche in vista della futura separazione dei flussi di multimateriale leggero dal vetro).

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25 Come visto precedentemente, per le UND inserite nel tessuto del centro storico per le quali risulta difficile effettuare la raccolta domiciliare, si può pensare di adibire delle isole ecologiche nelle zone limitrofe e di facile accesso, sempre dotate di tessere in modo tale da poterne controllare gli accessi ed eventualmente errori da parte dell’utente.

Ulteriore considerazione da fare è quella di poter scindere le utenze non domestiche da includere nel giro delle utenze domestiche dalle utenze non domestiche che rientrano in un giro a loro dedicato; questo è ciò che avviene nell’azienda di riferimento ASCIT S.p.A., dove, grazie ad un giro cosiddetto “dinamico”, è lo stesso intestatario dell’utenza non domestica a prenotare la necessità di svuotamento del proprio bidone, così come avviene per sfalci e potature, per i RAEE e gli ingombranti. ASCIT S.p.A. effettua tale giro dinamico solo per la raccolta dei rifiuti indifferenziati prodotti dalle (grandi) utenze non domestiche dei comuni di Montecarlo, Porcari (e in fase di partenza per il Comune di Capannori) nella Lucchesia, in quanto allo stato attuale calcola la tariffazione puntuale sulla base degli svuotamenti della sola raccolta indifferenziata (RUR); prima della partenza effettiva di tale modalità di raccolta, ad ogni utenza non domestica, potenzialmente interessata dal progetto, è stata data la possibilità di scelta tra giro dinamico o tradizionale (quindi con il rispetto del calendario fissato da ASCIT S.p.A.). Sulla base delle risposte ricevute, il gestore ha quindi provveduto alla costruzione dei giri di raccolta dei rifiuti non differenziati alle utenze non domestiche interessate, raccolta che non ha più seguito una logica “a calendario”, tipica della pianificazione della raccolta dei rifiuti presso le utenze domestiche e ancora adeguata per le utenze non domestiche in caso di raccolta delle frazioni differenziate, caratterizzandosi piuttosto per la sua natura dinamica, variabile in funzione delle reali esigenze delle utenze, in quanto il giro varia in base alle richieste effettivamente avanzate dalle utenze ND servite. Il giro dinamico è utile nei casi in cui le utenze non domestiche diano luogo ad una produzione di rifiuti non differenziabili incostante nel tempo; per tali utenze è prevista la possibilità di invio, entro le ore 12.00 del sabato della settimana che precede quella nella quale si desidera che venga effettuato il servizio, di una e-mail all’indirizzo di posta elettronica dell’ufficio protocollo di ASCIT S.p.A., indicando il numero di contenitori per i quali si richiede lo svuotamento e fornendo il numero del proprio codice utente, in modo tale che si riesca a costruire il giro della raccolta in modo da ottimizzarne i costi. Il lunedì successivo vengono raccolte le e-mail ricevute e viene quindi costruito il giro “su misura” in base alle richieste e alle necessità delle utenze interessate. ASCIT S.p.A. sta cercando di implementare il giro dinamico anche sulle altre frazioni differenziate, le quali però allo stato

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26 attuale non sono tariffate puntualmente; in attesa del passaggio alla tariffazione di ogni singola frazione differenziata, il funzionamento del giro dinamico si baserà su una parte di forte comunicazione e fidelizzazione dell’utente.

Si potrebbe cercare di implementare tale sistema anche per le utenze di REA S.p.A., soprattutto in vista della taggatura dei sacchi/mastelli per la raccolta dell’indifferenziato, cercando in primis di creare un canale di comunicazione con le utenze servite, per valutare tutte le necessità e considerata la stagionalità si potrebbe optare per un giro dinamico dedicato alle utenze con apertura costante tutto l’anno (ad esempio zone commerciali di Cecina, Rosignano Marittimo), mentre per le zone impattate da forte fluttuazione turistica (ad esempio Viale della Vittoria a Cecina Mare) mantenere la calendarizzazione della raccolta, in quanto le utenze, per lo più ristorative, sono caratterizzate da forte produzione di rifiuti, oltre che nel caso specifico di assenza di spazi per lo stoccaggio momentaneo di rifiuti.

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Capitolo III - Scelte progettuali

Merceologia da raccogliere

Il servizio di raccolta domiciliare (o porta a porta) è da intendersi come il servizio nel quale il conferimento dei rifiuti è effettuato attraverso l’esposizione (di norma a carico dell'utente) di sacchi, bidoncini (mastelli), bidoni carrellati (cassonetti in casi di grandi utenze o condomini) o di materiale sfuso in giorni prestabiliti, diversificati in funzione della frazione raccolta. Nel sistema domiciliare i contenitori sono nell’esclusiva disponibilità di utenze predefinite, singole o collettive (quali i condomini).

Il servizio di raccolta domiciliare è svolto per: - Rifiuto urbano residuo (RUR)

- Carta e cartone, imballaggi e non (Carta)

- Frazione organica (Forsu), con esclusione di sfalci e ramaglie - Imballaggi in vetro (Vetro)

- Imballaggi in imballaggi in plastica e lattine (modalità cosiddetta multi-materiale leggero MML)

- in via transitoria per imballaggi in vetro, plastica e lattine (modalità cosiddetta multimateriale pesante MMP)

- come servizio aggiuntivo, per la frazione verde (sfalci e ramaglie)

- come servizio aggiuntivo (se non effettuato in maniera integrata ad altra raccolta), per gli oli vegetali esausti e i prodotti sanitari assorbenti (PSA).

Allo stato attuale le frazioni raccolte tramite il porta a porta risultano essere carta, organico, RUR e Multimateriale pesante (MMP); l’intenzione di REA S.p.A. è quella di riuscire a separare la raccolta vetro dalla raccolta del multimateriale leggero siglato come MML, sia per migliorare la qualità della differenziata sia per avere un contributo CONAI maggiore.

A tal proposito si inseriscono le tabelle con i corrispettivi relativi ad un’azienda alla quale REA S.p.A. invia la raccolta del multimateriale pesante, in modo tale da poter fare una stima

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28 massima sui possibili vantaggi relativi alla raccolta separata tra vetro e multimateriale leggero.

Tabella flusso multimateriale pesante, ovvero quanto allo stato attuale REA S.p.A. paga per entrare nell’impianto oggetto della convenzione:

Tipologia flusso Percentuale estraneo Corrispettivo selezione Maggiori oneri di selezione Contributo CONAI Multimateriale pesante conferito in CC 0-5 € 104 € 0 € 68,47 5-10 € 104 € 6,06 € 64,66 10-15 € 104 € 17,06 € 60,86 15-20 € 104 € 27,35 € 57,06 20-25 € 104 € 32,57 € 53,25 25-30 € 104 € 38,79 € 49,45 30-35 € 104 € 45,03 € 45,65

Tabella selezione impianti CSS (ovvero materiale meno grezzo, già pulito, deriva da differenziata spinta)

Tipologia flusso Percentuale estraneo Corrispettivo selezione Maggiori oneri di selezione Contributo CONAI Multimateriale leggero conferito a CSS 0-5 € 79,87 € 6,06 € 246,39 5-10 € 79,87 € 11,06 € 232,75 10-15 € 79,87 € 17,06 € 219,12 15-20 € 79,87 € 26,80 € 221,05 20-25 € 105,52 € 31,99 € 191,84

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29 Tabella selezione impianti CC (materiale più grezzo, da vagliare, necessita di fare di selezione)

Tipologia flusso Percentuale estraneo Corrispettivo selezione Maggiori oneri di selezione Contributo CONAI Multimateriale leggero conferito a CC 0-5 € 79,87 € 6,06 € 190,86 5-10 € 79,87 € 11,06 € 183,47 10-15 € 79,87 € 17,06 € 173,09 15-20 € 79,87 € 26,80 € 164,70 20-25 € 105,52 € 31,99 € 154,31

Si prende ad esempio il caso reale, in cui si ha una frazione estranea compresa tra il 20 e il 25%; allo stato attuale REA S.p.A. spende per una tonnellata di multimateriale pesante 136,57€ guadagnandone solo 53,25€, ne segue che per il multimateriale pesante si spende 83,32€/ton. In futuro è prevista, oltre che necessaria, la separazione dei flussi tra vetro e multimateriale leggero, e dal momento in cui si avrà tale separazione se il materiale è di ottima qualità potrà andare direttamente al centro di selezione CSS, mentre se la qualità sarà più scadente è necessario il passaggio dal centro comprensoriale CC; Si specifica che da merceologiche effettuate risulta che la composizione percentuale in peso risulta essere circa il 50% di multimateriale leggero + 50% di percentuale in peso di vetro.

Si calcolano quindi i costi/guadagni relativi ai due scenari per quanto riguarda CC e CSS, considerando che passando ad una raccolta PaP si intercetta un rifiuto più pulito, ed è attesa per tale ragione una percentuale di frazione estranea variabile tra il 15 e il 20%, ipotizzando di scindere una tonnellata attuale di materiale raccolto, ovvero MMP, in 500 kg di vetro e 500 kg di multimateriale leggero:

-CC: Per quanto riguarda il centro comprensoriale, si ha una spesa per tonnellata pari a 106,67€, con un contributo CONAI riconosciuto pari a 164,70 €, ne segue un guadagno per tonnellata pari a 58€, e nel nostro caso un guadagno per 500 kg pari a 29 €;

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30 -CSS: Se invece il materiale entra direttamente al centro di selezione, si va incontro ad una spesa pari a 96,93€ per tonnellata trattata, ma viene riconosciuto un contributo dal consorzio pari a 219,12€, con un guadagno quindi pari a 122,19€, più del doppio rispetto a quanto visto per l’ingresso al centro comprensoriale, e nel caso specifico si avrebbe un guadagno per 500 kg pari a 61,1€.

I guadagni relativi all’ingresso al CC e al CSS fanno riferimento solo al multimateriale leggero, ma a tali guadagni vi è da sommare la quota relativa al vetro, difatti l’accordo ANCI-COREVE prevede un contributo pari a 39€ per tonnellata di vetro conferito alla piattaforma dedicata (19,5€ per i 500 kg considerati), considerando una percentuale di impurità che si aggira attorno al 3% (valore atteso per la raccolta PaP nei Comuni di competenza di Rea S.p.A.). I vari contributi sono visibili nella figura seguente:

Figura 13-Corrispettivo proposto dall'Allegato Tecnico Accordo ANCI-COREVE

In definitiva per una tonnellata di MMP, REA spende 83,32 € e separando la raccolta, invece, si avrebbe un guadagno per i due scenari pari a:

-Passaggio dal CC= 29€ derivanti dal multimateriale leggero + 19,5 € per il vetro= 48,5€ di guadagno totale;

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31 -Passaggio dal CSS= 61,1€ derivanti dal multimateriale leggero+ 19,5 € per il vetro= 80,6€ di guadagno totale.

Scelta frequenze e mezzi per il servizio di raccolta

Nel momento in cui si dimensiona un servizio di raccolta domiciliare, a differenza dello stradale, è necessario concordare un calendario di raccolta, flessibile nei periodi di maggiore flusso turistico, sia per le utenze domestiche, sia per le utenze non domestiche.

In questo lavoro, si tratteranno i dimensionamenti e le scelte progettuali in modo distinto, tra utenze domestiche e utenze non domestiche, arrivando poi a trattare casi in cui vi è la possibilità di unire la raccolta alle utenze domestiche e non domestiche, ottenendo dove possibile un risparmio sia economico sia di mezzi.

Utenze domestiche

La prima cosa da prevedere, è un calendario di raccolta di massima, cercando di far convenire i risultati attesi dall’azienda, in linea con quanto richiesto dalle normative europee, con le attese dell’amministrazione. Esistono a tal proposito delle prescrizioni dell’ATO che prevedono dei passaggi minimi, per tipologia di materiale raccolto, e sono visibili nella figura che segue:

Figura 14- Frequenza minime per frazione merceologica raccolta previste dall'ATO

Come visto precedentemente, al capitolo II, è necessario calcolare per le utenze domestiche, la quantità di rifiuti prodotta da un abitante medio giornalmente, per ogni frazione merceologica raccolta.

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32 Il primo dato necessario è il calcolo della quantità totale di rifiuti prodotta per anno, e si potrebbero prendere i dati relativi agli ultimi 3 anni di raccolta, dichiarati sul portale O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale) e dopo averli mediati, ottenere il risultato di progetto approssimando la quantità ottenuta.

𝑅𝑖𝑓𝑖𝑢𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 = 𝑇𝑜𝑛

𝑎𝑛𝑛𝑜(𝑖 + 4) = ∑ 𝑡𝑜𝑛 𝑖/3 𝑖+3

𝑖

Così facendo si ottengono le tonnellate di rifiuti prodotti annualmente dal comune servito; Come già detto prima se si vuole sapere la quantità prodotta per ogni frazione merceologica prodotta, bisogna moltiplicare il totale dei rifiuti prodotti (usato come valore di progetto) per la percentuale relativa alla singola frazione merceologica visibile nella tabella della figura 6.

𝑄𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑥 = 𝑇𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑒

𝑎𝑛𝑛𝑜 ∗ 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑒𝑛𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑎 La percentuale intercettata sopra citata deriva dalla moltiplicazione tra la percentuale di frazione merceologica per la percentuale intercettabile con la raccolta PaP, secondo quanto previsto dall’ATO, che dovrebbe poi risultare pari al contributo della singola frazione merceologica al calcolo totale della percentuale di raccolta differenziata (si veda il file Excel allegato).

Dopo di che si passa a calcolare il valore prodotto per ogni abitante giornalmente, semplicemente dividendo quanto appena calcolato per il numero di abitanti e i giorni presenti in un anno, ovvero 365:

𝑘𝑔 ∗𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 =

𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑛 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 ∗ 365

A questo punto si procede a calcolare il numero di abitanti presenti mediamente per utenza: 𝑁 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖

𝑢𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 =

𝑁 𝑎𝑏𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑡𝑜𝑡𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑟𝑒 𝑁 𝑢𝑡𝑒𝑛𝑧𝑒 𝑑𝑜𝑚𝑒𝑠𝑡𝑖𝑐ℎ𝑒

Affinché tale valore sia attendibile, bisognerà che i database dei comuni siano in continuo aggiornamento, e che quelli forniti all’azienda siano attualizzati e aggiornati alla situazione attuale. Dopo aver calcolato tale valore, è possibile calcolare la produzione di ogni singola utenza per frazione merceologica, moltiplicando semplicemente i due parametri appena calcolati.

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33 Vi è la necessità di capire la quantità in termini di volumi prodotta dalle utenze domestiche di competenza, quindi risulta necessaria la conoscenza della densità dei diversi materiali; i valori presenti in letteratura, riguardanti la densità dei materiali in busta/contenitori risultano essere pari ai valori riportati in tabella:

Densità materiale, in busta o contenitore [kg/m3]

Carta 200

Plastica+ metalli 50

Vetro 300

Plastica + metalli + vetro 175*

Cartoni grandi utenze 150

Organico 300

RUR 200

Altro (RAEE, Ingombranti, pannoloni, tessili etc.) 150

*In letteratura non si sono trovati valori di densità relativa al MMP, ovvero plastica, metalli e vetro, quindi è stata calcolata valutando (dall’esperienza della raccolta di REA S.p.A.) in una busta metà del peso è rappresentato da plastica e alluminio, e la restante parte dal vetro quindi la densità del MMP si calcola come 0,5*densità vetro + 0,5*densità plastica+ metalli, ottenendo quindi il valore in tal caso di 175 kg/m3.

Dopo aver presentato i dati relativi alla densità del rifiuto, si può passare a valutare i volumi prodotti giornalmente, moltiplicando le quantità prodotte in termini di peso per la densità.

𝑉𝑜𝑙𝑢𝑚𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑑𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 =𝑁 𝑢𝑡𝑒𝑛𝑧𝑒 ∗

𝑁 𝑎𝑏𝑖𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖

𝑢𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 ∗ 𝑄𝑢𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎𝑡𝑜 𝐷𝑒𝑛𝑠𝑖𝑡à 𝑚𝑎𝑡𝑒𝑟𝑖𝑎𝑙𝑒

Si passa a valutare i volumi da raccogliere per turno, moltiplicando il volume prodotto giornalmente, per i giorni che intercorrono tra un turno di raccolta e un altro dello stesso materiale (ad esempio per frequenza 1/7, il valore giornaliero va moltiplicato per 7) per un coefficiente di esposizione già presentato in figura 7 del capitolo II.

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34 Così facendo si ottengono i valori attesi per tipologia di materiale, da raccogliere per turno di raccolta, diminuendo le frequenze ovviamente aumentano i coefficienti di esposizione e i giorni intercorsi tra un turno e l’altro, aumentando quindi il volume da raccogliere per il turno. Con i volumi da raccogliere e le caratteristiche del territorio, si sceglieranno i mezzi più opportuni da inviare sul campo.

Un altro parametro fondamentale non trascurabile è il tempo necessario all’effettuazione del servizio, legato anche al numero di utenze servite per turno (bisogna specificare che il numero di buste o contenitori raccolti, dette prese, dalle singole utenze non è, di norma, pari al numero di utenze. In genere non tutti gli utenti espongono il sacco o il contenitore ad ogni turno di raccolta, in quanto i sacchi esposti sono legati come visto prima al coefficiente di esposizione, visibile nella tabella della figura 7). Spesso più che il volume di rifiuto prodotto, la progettazione è governata dal tempo necessario per lo svolgimento del turno, considerando che un addetto alla raccolta ha un turno standard di 6 h (da REA S.p.A. ogni turno è di 6,33 h).

Per valutare il tempo necessario allo svolgimento del servizio (e successivamente le squadre necessarie e quindi i costi) è necessario conoscere lo sviluppo del percorso e il numero di utenze presenti.

In primis bisogna scindere la tipologia di territorio:

-Per territori con alta densità abitativa, ad esempio centri storici o zone residenziali in cui le prese sono concentrate e costanti (ad esempio Rosignano Marittimo centro storico, Cecina Mare, Rosignano Solvay, Riparbella centro storico etc.), il tempo di raccolta della singola frazione “Fi” è governato dalla velocità di raccolta dell’operatore a terra, oltre che dal numero di utenze servite e dalla lunghezza del percorso effettivo di raccolta, ed è eseguito con una squadra standard costituita da un mezzo a vasca aperta o mini compattatore è dato da:

𝑇𝑟𝑖 =𝐿𝑝𝑟⁄( 𝑉 0, 𝑜𝑝) + 𝑇𝑟𝑝, 𝑈𝐷 ∗ 𝑁𝑝, 𝑈𝐷 + 𝑇𝑡, 𝐶𝑅 ∗ 𝑁𝑡, 𝐶𝑅 + 𝑇𝑎, 𝑟 dove:

𝑇ri = Tempo di raccolta singola frazione

𝐿pr = Lunghezza del percorso di raccolta (ovvero dove vi è effettivamente la presenza delle utenze da servire)

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35 𝑉0,op = Velocità di percorrenza senza raccolta dell’operatore a terra (si suppone essere 3 km/h)

𝑇rp, UD = Tempo di raccolta singola presa utenza domestica (UD) (pari a 5s da aggiungere per ogni raccolta, relativamente alla raccolta del sacchetto/mastello da terra)

𝑁p, UD= Numero di prese da terra utenze domestiche

𝑇t, CR= Tempo di trasferimento al centro di raccolta/trasferenza o impianto a mezzo pieno (relativamente all’andata e al ritorno) + tempo relativo alle operazioni di scarico

𝑁t, CR= Numero di trasferimenti al centro di raccolta/trasferenza o impianto

T a,r= tempo necessario per arrivare sul luogo della raccolta, trascurabile se la località di raccolta è in prossimità della località di partenza dei mezzi (nel caso specifico, partendo da Rosignano Marittimo loc. Le Morelline, per zone limitrofe si intendono le frazioni di Rosignano Marittimo, Rosignano Solvay, Vada, Cecina Centro e Cecina Mare)

-Per territori a bassa densità abitativa, quali zone rurali o periferiche (ad esempio le zone rurali di Rosignano Marittimo), servite soprattutto da isole di prossimità, a governare il tempo di effettuazione del servizio risulta essere la velocità media del mezzo (questa è da valutare in base ai tachigrafi protocollati e a verifiche sul territorio), oltre che dal numero di utenze servite e dalla lunghezza del percorso effettivo di raccolta ed è eseguito con una squadra standard costituita da un mezzo a vasca aperta o mini compattatore è dato da:

𝑇𝑟𝑖 =𝐿𝑝⁄( 𝑉 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜) + 𝑇𝑟𝑝, 𝑈𝐷 ∗ 𝑁𝑝, 𝑈𝐷 + 𝑇𝑟𝑝, 𝑝𝑟𝑜𝑠𝑠 ∗ 𝑁𝑏𝑖𝑑 + 𝑇𝑡, 𝐶𝑅 ∗ 𝑁𝑡, 𝐶𝑅 + T a,r Dove:

𝑇ri = Tempo di raccolta singola frazione

𝐿pr = Lunghezza del percorso totale dal punto di partenza, senza scarichi (a differenza delle zone ad alta concentrazione si valuta la velocità del mezzo generale, si può ipotizzare attorno a 40km/h senza soste, essendo queste ridotte e considerate nel secondo e terzo addendo della formula)

𝑉mezzo = Velocità del mezzo (Da valutare da prove specifiche o facendo ipotesi sul percorso e sui limiti di velocità del mezzo e della strada percorsa, tramite una media pesata in funzione

(36)

36 dei km percorsi su ogni tipologia di strada, ad esempio autostrada, strada urbana, centro abitato, e si può ipotizzare in questa fase essere pari circa a 40/50 km/h)

𝑇rp, UD = Tempo di raccolta singola presa utenza domestica (UD), se presente, (pari a 5s da aggiungere per ogni raccolta, relativamente alla raccolta del sacchetto/mastello da terra) 𝑁p, UD= Numero di prese da terra utenze domestiche, se presenti

𝑇rp, pross = Tempo di raccolta singola prossimità (si considerano circa 30 s aggiuntivi per ogni bidone carrellato)

𝑁bid = Numero bidoni effettivo per tipologia di materiale (da conteggiare in fase di consegna dei kit)

𝑇t, CR= Tempo di trasferimento al centro di raccolta/trasferenza o impianto a mezzo pieno (relativamente all’andata e al ritorno) + tempo relativo alle operazioni di scarico

𝑁t, CR= Numero di trasferimenti al centro di raccolta/trasferenza o impianto

T a,r= tempo di andata e ritorno dalla sede di Rea S.p.A.

Dopo aver ottenuto tale valore, lo si divide per le ore standard di un turno (6h per turno secondo quanto stabilito dall’ATO Costa) e si stabiliscono il numero di squadre necessarie da inviare sul campo per lo svolgimento del servizio.

Utenze non domestiche

In linee generali bisogna, come visto già per le utenze domestiche, valutare le volumetrie in gioco di rifiuti da raccogliere e le tempistiche necessarie per lo svolgimento del servizio. Se per le UD risulta fattibile ricostruire il quantitativo intercettabile di rifiuto per turno, diverso è il caso relativo alle utenze non domestiche, in quanto, come specificato prima, nella categoria di utenze non domestiche ci rientrano tantissime tipologie di attività, caratterizzate tutte da una diversa produzione di rifiuti assimilabili agli urbani; le modalità di previsione della produzione di rifiuti su tali utenze potrebbero essere differenti In primis si possono prendere come riferimento le attività ad oggi servite dal servizio PaP da REA S.p.A. e costruire possibili scenari in funzione dei dati registrati nei mesi precedenti, ancora si può fare riferimento alla produzione di rifiuti delle utenze non domestiche servite dalle società del

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37 gruppo Retiambiente, o prendere di riferimento i dati forniti in linea di massima dalle attività in fase di intervista, preventivamente alla distribuzione dei kit.

Per quanto riguarda il dimensionamento delle utenze non domestiche, questo risulta essere un dimensionamento che si corregge in corso d’opera, in base alle necessità delle attività servite, in quanto capita spesso, nel passaggio da stradale a domiciliare, che si sottodimensioni l’assegnazione dei bidoni in dotazione alle singole UND e in fase entrata a regime del servizio vi siano fatte aggiunte o modifiche al kit di partenza.

Per quanto riguarda il tempo di effettuazione del servizio, questo si basa essenzialmente su quanto visto per le utenze domestiche, e anche in questo caso si può fare una distinzione tra zone con fitta distribuzione di utenze non domestiche (ad esempio vie commerciali, corsi pedonali etc.) e aree di campagna con presenza di grosse attività ma distanti tra loro (Agriturismi e strutture ricettive ad esempio a Riparbella):

-Per le zone ad alta densità il tempo di raccolta della singola frazione “Fi” è governato dalla velocità di raccolta dell’operatore a terra, oltre che dal numero di utenze non domestiche servite, dal numero di bidoni totale da svuotare e dalla lunghezza del percorso effettivo di raccolta, ed è eseguito con una squadra standard costituita da un mezzo a vasca aperta o mini compattatore è dato da:

𝑇𝑟𝑖 =𝐿𝑝𝑟⁄( 𝑉 0, 𝑜𝑝) + 𝑇𝑟𝑝, 𝑈𝑁𝐷 ∗ 𝑁𝑏𝑖𝑑, 𝑈𝑁𝐷 + 𝑇𝑡, 𝐶𝑅 ∗ 𝑁𝑡, 𝐶𝑅 + 𝑇𝑎, 𝑟 dove:

𝑇ri = Tempo di raccolta singola frazione

𝐿pr = Lunghezza del percorso di raccolta (ovvero dove vi è effettivamente la presenza delle utenze da servire)

𝑉0,op = Velocità di percorrenza senza raccolta dell’operatore a terra (si suppone essere 3 km/h)

𝑇rp, ND = Tempo di raccolta singola presa UND (si considerano circa 30 s aggiuntivi per ogni bidone carrellato)

𝑁bid, UND = Numero di bidoni effettivamente consegnati per ogni frazione merceologica (da conteggiare in fase di consegna kit)

Figura

Figura 1- Territorio di competenza di REA S.p.A.
Figura 3-Vocazione del territorio di competenza di REA S.p.A.
Figura 4- Divisione in sub-aree del territorio di competenza di REA S.p.A.
Figura 6-Tassi di intercettazione per ogni materiale, fonte ATO Costa
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