* J c !
FRANCO SAVORGNAN
P ro fesso re o rd in ario di s ta tis tic a nella R. U n iv ersità di C agliari
LA G U E R R A
EL A P O P O L A Z I O N E
S T U D I DI D E M O G R A F I A
SISTEMA BIBLIOTECARIO DI ATENEO SALERNO
f O T E C A f © V ' A N N l C U O M O , S A L E R N O
00294288
B O L O G N A N I C O L A Z A N I C H E L L I E D IT O R E -_P R E F A Z I O N E
In questa guerra per il succedersi vertiginoso degli
avvenim enti m ilitari e politici e per gli improvvisi e repentini cam biam enti di scena la situazione generale si trasform a
da un m om ento a l l altro. Converrà qu in d i che il lettore tenga presente che questi studi, pensati e scritti n ella estate d el 1 9 1 7 , rispecchiano le condizioni dei belligeranti, q u a li erano a lla fin e del terzo anno di guerra, prim a di Caporetto e prim a che il governo m assim alista concludesse l a rm istizio e iniziasse delle trattative di pace con la coalizione degli Im peri centrali.
D i questi due eventi, il disastro di Caporetto, in virtù d ella reazione pronta ed energica d e ll esercito e d el paese, non ebbe che il carattere di un doloroso episodio, le cui conseguenze saranno riparate, se coni è sperabile
l anim a della nazione non vacillerà più, restando fe r m a n el proposito di resistere sino a che si saranno raggiunti g li scopi per cui siam o entrati in guerra. I l nostro rovescio m ilitare
nonostante V invasione nem ica e la perdita di territori
non ha prodotto che uno spostamento poco sensibile nella proporzione d elle fo r z e dei due gruppi avversari. N o n così la defezione d ella R u ssia che, ritirandosi d a lla lotta, ha ristabilito in fa v o re degli Im p eri centrali un equilibrio, che
— — ’ ' ’ — ’ — ’ — —
durerà sino a quando i nuovi eserciti am ericani non avranno restituito a l l Intesa la preponderanza d e l num ero ( 1).
L o sfacelo delV im pero russo, oltre a d avere d elle conse g u en ze im m ediate e dirette su lla guerra che oggi si com batte, è un avvenim ento storico di capitale im portanza, perchè segna la sconfìtta di q u e l m ondo slavo che, riunito sotto lo scettro degli Z a r , costituiva un potente baluardo contro la fo r z a espansiva d e l m ondo germanico e, in p ari tempo, una m inaccia per V integrità territoriale dei due Im peri fin itim i che degli interessi tedeschi sono i rappresentanti politici. Q uesti due m ondi, spinti con im m ensa energia attraverso gli sp a zi della storia, dovevano inevitabilm ente co zza re, perchè le loro traiettorie s incrociavano. E n e ll urto terribile la m assa m eno com patta e meno resistente dello S ta to russo andò in fra n tu m i.
I l colosso, che da secoli com piva un lavorio di conquista su lle terre e sui popoli d Oriente, s è ripiegato su sè stesso, stra m a zza n d o inerte, e orm ai se ne può scrivere il necrologio. I l suo corpo gigantesco, ornalo d egli orpelli della civiltà asiatica e d europea, obbediva ag li im p u lsi di una psiche selvaggia e irrequieta, mistica e pessim ista, nichilista e alogica, che era decisam ente ostile a lla civiltà occidentale. I l popolo russo rimasto ancora a llo stato di barbarie non poteva esser retto che col dispotismo. I l governo russo, come poco prim a d ella guerra scriveva uno storico con profondo intuito d elle vere condizioni d ella R u ssia , « desiderando conservare la
(*) D e ll annichilimento completo dell esercito russo evidente, sino dalla scorsa estate, per chi non ama pascersi d illusioni s è già tenuto conto nelle nostre ricerche, eliminando dal computo delle forze la Russia, sulla quale F Intesa non poteva e non doveva più cor tare. La cessazione della guerra da parte dei russi non altera quindi menomamente il valore delle nostre conclusioni intorno alla proporzione numerica dei belligeranti. (Cfr. pagg. 7 6 e 7 7 ).
’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ — ’ — ’
VII
sua p o te n za e il suo territorio, non può, neppur volendo, civilizza re il suo popolo, m a, costretto da com plicale circo sta n ze internazionali, non può neppur liberarlo d a lla tortura di u n apparente civiltà che il popolo non co m p re n d e» e che « identifica, nel circolo vizioso dei suoi pensieri, con la fa ta le pressione del dispotismo, con g li abusi e g li eccessi dei fu n z io n a r i del governo » (1).
Tolstoi, che dello stato d anim o d el suo popolo è l in terprete pili fe d e le e V esponente pili veridico, respinge tutta la civiltà europea e tenta di scardinarne le basi, mostrando la vanità dei sentim enti da cui em ana. N e l rom anzo russo moderno da A n d r e ie ff a Gotici si m uovono dei perso
naggi che vivono di una vita intim a e spirituale, a l di fu o r i di ogni vincolo sociale, e, quando d a lle circostanze d e ll azione sono messi di fr o n te a lle esigenze della società, concepiscono quei Vincoli come una strana e brutale imposizione, di cui non riescono a d afferrare il valore reale.
I l popolo russo, come m ancava di senso sociale, m ancava pure di sentim ento nazionale, perchè l autocrazia, che rap presentava 1 ordinam ento statale, aveva con i suoi arbitrii e con le sue corruzioni scavato un abisso tra sè e la massa, terrorizzandola e rendendola incapace di com prendere e di sentire la patria.
In queste condizioni che m inavano V esistenza d e ll o rg a nismo russo, non appena il dispotismo f u scosso dai colpi
( 4) F . Y N Y U B , Sa g g io d i u n in d a g in e slorica e sociologica s u ll a n im a russa, in « Rivista italiana di so cio lo g ia » , maggio agosto 1 9 1 4 . In questo
articolo, in cui la Russia ci è descritta com e un amalgama di popoli, la cui mentalità conserva tutte le caratteristiche del nomadismo ed è refrattaria al vivere civile, l A ., uno scrittore polacco, quasi dotato di spirito profetico, afferma che 1 Impero sarà condotto inevitabilmente al disastro politico e
nazionale. — — ’ ’ ’ — — ’ ’ ’ ' ' ’ -’ '
dei nem ici esterni, insorsero degli in tellettu a li che, invocando V aiuto delle masse, vollero rovesciare l antico regime respon sabile di tutte le sciagure che avevano colpito la R u ssia , per salvare lo S ta to e con esso il principio d e ll ordine. D estate d a lla loro inerzia naturale, le m asse risposero a lT a ppello e d esplosero con tutta la fo r z a da lu n g h i anni repressa. M a , n e l loro irresistibile impeto, esse travolsero anche coloro che le avevano suscitate e che come l a p
prendista m ago d ella b allata, dopo aver rotto V incantesimo che avvinceva l acqua, aveva dim enticato la fo r m o lo per arrestarne F erom pere fu rio so non sapevano più p ronun
ciare le parole atte a dom arle. L o scatenarsi della bestia lità d elle masse segnò lo sfacelo dello S ta to e il trionfo d e l l anarchia : anarchia, che durerà sino a quando le masse, oggi ancora in fe rm en to , saranno prese da un senso di sta n c h ezza e di sazietà e ricadranno n e ll inerzia abituale. A llo r a superata la crisi / ’ intellig en za , dileguatasi
d u rante il periodo acuto della rivoluzione, riprenderà il sopravvento e ristabilirà un ordine che certo non sarà eguale a q u ello di prim a, poiché i Im pero russo non può più risorgere.
I l crollo definitivo d ello S ta to russo costituisce indubbia m ente per la politica tedesca un successo di grande portata ; poiché, p u r am m ettendo co m e tutto conforta a credere
che la guerra fin irà con la sconfitta d ella coalizione austro tedesca, da essa sarà derivato, in ogni m odo, a l l elem ento germ anico l incom m ensurabile vantaggio di essersi liberato d a lla pressione di un impero gigantesco e barbaro, co m era q u ello dello Z a r . N e lle fu tu r e lotte tra slavi e tedeschi, g li organism i politici, nati d a lla dissoluzione d ello S ta to russo, saranno per la com pagine germ anica degli avversari che,
’ ’ — ' ’ — ’ ’ — — — — ’ ’ ’
per m olto tem po ancora, non potranno rappresentare una seria minaccia.
P rim a di prendere com m iato d a l lettore, m i siano con sentite ancora a lcune parole. N e l considerare la guerra, nello studiare i fe n o m e n i a cui ha dato luogo, n e ll esaminare i problem i dem ografici che da essa sorgeranno, e, infine, nel fa r e delle ipotesi s u l suo esito, non ho m a i tentato di m etterm i au d essu s d e la m èlée. S e l a vessi voluto, non l avrei p o tu to ; e, se l avessi potuto, non V avrei voluto, b perciò, pur cercando di essere sereno, m i sono sempre lasciato guidare, n el corso di queste ricerche, da due senti m enti che si integrano e si com pletano : la fe d e incrollabile nei destini d Ita lia e V amore per q u elle m artoriate terre adriatiche, dove son nato, e che aspettano ansiosamente d essere redente.
Cagliari nel febbraio 191 8 .
Fr a n c o Sa v o r g n a n ’ - ' ’ ’ ’ ’
LA GUERRA
LA POPOLAZIONE
r
.
-L A -L O T T A D E I T I T A N I
T ita n ic a è la g u erra ch e oggi si com b atte in E u ro p a : titanica, tanto rispetto alle g u e rre d i ep o c h e rem ote, che, c ir confuse di miti, assum ono nella n e b b ia del passato contorni fantastici, quanto rispetto a q u elle p iù rec en ti d e ll’ ep o p ea napoleonica, la cui vastità ci a p p a re quasi l’orm a gigan tesca ch e un genio unico nei fasti m ilitari volle lasciare im pressa nella storia. Il conflitto d elle nazioni ingigantisce nel tem po e nello spazio e, com e u n ’ im m ensa valanga rossa di sangue e livida di strage, p rec ip ita , rom bando, su te rre nuove e travolge nel suo fatale a n d a re nuovi popoli, scaraventandoli nella m ischia.
A l suo scoppiare, nell’agosto d e l 1914, la guerra s’ a b b a tte su circ a tre q u arti d ella superfìcie d ’ E u ro p a e n e leva in arm i più di d u e terzi deg li abitanti, ripercuotendosi nel m ondo coloniale e nell’estrem o oriente. A rrestia m o ci a questo prim o m om ento, senza oltre p assa re i confini d e ll’ E u ropa, dov’ è il te atro p rin cip ale d ella lotta, e fissiamo, p er ciascuno d ei d u e g ru p p i belligeranti, alcune cifre ch e p o s sano d a re un’ id e a d ella estensione te rrito ria le e dem ografica d el conflitto, (a ) S a v o rg n a n I
S ta ti d ell In tesa T e rrito rio Km* (000 om essi) P o p o lazione (milioni)
Im peri cen trali
T e rrito rio K m 5 (000 om essi) P o p o lazione (m ilioni)
Russia Europea 5 2 9 4 1 3 3 .9 G erm ani a . . . 541 6 4 .9 Francia . . . . 5 3 6 3 9 .2 Austria Ungheria 6 7 7 5 1 .4 R egno U nito . 3 1 6 4 5 .2 Serbia . . . . 4 8 2. 9 B elgio . . . . 2 9 7. 4 M ontenegro . 9 2 T otale 6 2 3 2 2 2 8 .8 T otale I 1 2 1 8 1 1 6 .3
G ià sin dagli inizi, le p o te n ze d e ll’ Intesa o ccupano u n ’are a c irc a cin q u e volte più estesa di q uella degli Im p eri ce n trali e dispongono di una popolazione quasi d o p p ia. S e a qu esti d ati, ch e contem plano la sola E u ro p a , si aggiungono quelli ch e si riferiscono alla R u ssia asiatica, ai possed im en ti co lo niali inglesi e francesi e al G ia p p o n e , la su p e rio rità d e ll’ Intesa sull’ av versario c re sc e a dism isura. M a l’ im portanza ch e q u esta su p e rio rità avrà in d u b b ia m e n te sull’esito d ella lotta, si farà sen tire soltanto a p oco a poco, m an m ano c h e le p o te n ze d e ll’ Intesa, im p re p a ra te di fronte all’ im provvisa aggressione, an d ran n o m etten d o in v alo re tu tte le riso rse offerte loro d alla vastità d el territo rio , e attin g en d o sch iere sem p re nuove d i arm ati dal p ro p rio serb ato io dem ografico.
In questo senso di un lento e continuo accrescim en to d i forze p iù ch e in un progressivo esaurim ento deg li Im peri ce n trali d ev e si in te n d e re la frase c h e il tempo
è il m iglior allealo d e ll Intesa. Q u e s ta afferm azione e b b e ,
sin dallo scoppio d e lle ostilità, m olta fortuna sp ecialm en te in Inghilterra, p e rc h è ivi il popolo, conscio d ella g ran d ezza d e ll’ Im pero, è p az ie n te e te n ac e com e un b u lld o g ch e, ’ - — — ’
ad d e n ta ta la p re d a , non la lascia più a n d a re. E infatti 1’ Intesa, ogniqualvolta, n elle prim e fasi della guerra, le sue spalle sfiorarono te rra, risorse, novello A n te o , più forte e più fiera contro il nem ico.
L a p roporzione tra la popolazione d ei d u e gru p p i b e l ligeranti non ci d ic e ancora q u ale possa essere la massa di uomini atti alle arm i, che i d u e avversari, facendo il massimo sforzo, sono in g rad o di m e tte re in cam po con successive chiam ate d i classi e revisioni di riform ati. P e r av e rn e un criterio p e r q uanto approssim ativo pur sem pre più sicuro di quello fondato sul num ero degli abitanti calcoliam o q uanti fossero, verso la fine del 1914, i m aschi d a 2 0 a 39 anni com piuti, che, p e r quanto rig u ard a l’ età, possono co n sid erarsi com e atti a p o rta re le arm i. ( b) L im i terem o p ertan to il com puto alle gran d i p otenze, non solo p erc h è m ancano i dati p er la S e rb ia e p e r il M o n te n eg ro , m a anche p e rc h è questi d u e S tati e il Belgio, essendo p er ora o ccupati dal nem ico, non contano p e r 1’ Intesa, se non p er i resti dei loro gloriosi eserciti che continuano indom iti la letta.
G r a n d i p o te n z e d e l l in te s a N um ero dei m aschi d a 20 a 39 anni (milioni) Im p e ri c e n tra li N um ero dei m aschi da 20 a 39 anni (milioni)
Russia europea. . . . 2 0 .0 Germ ania... 10.2 Francia... 5 .6 Austria Ungheria . . 7 .2 Regno U nito... 7 0
T otale 3 2 .6 T otale 17.4
N o n ten en d o conto che degli uomini forniti d ai te rr i tori euro p ei, e am m ettendo ch e la p erc en tu a le di riform ati
— — ’ -
e di eso n erati sia in ogni S tato la stessa, le forze d e ll’ In tesa appaiono p o c o m eno ch e il d o p p io di q u e lle degli Im peri cen trali. P u rtro p p o , p erò , q u esta p re p o n d e ra n z a non era , agli inizi d ella g u erra, ch e allo stato potenziale. M e n tre la G erm a n ia riusciva a m o bilitare subito quasi la m età d ei p ro p ri uom ini p er gettarsi sulla F ra n cia , qu esta non era in g rad o di co n tra p p o rre alle falangi com p atte d ei te d e schi ch e circ a d u e m ilioni e m ezzo di arm ati, ai quali si aggiungevano q u ei pochi inglesi ch e G uglielm o , alcuni anni prim a, aveva, irrid en d o , gratificati d e ll’ ep iteto di arm e
K e rle (p o v eri diavoli). L ’ A u stria U n g h e ria poi, le cui forze
am m ontavano p ro b ab ilm en te alla m età degli uom ini atti alle arm i, aveva il com pito di te n er testa alla R u ssia ch e, nella m igliore d elle ipotesi, aveva potuto richiam are sotto le b a n d ie re poco più di un quinto dei p ro p ri uom ini e ch e doveva su p e ra re difficoltà enorm i p e r arm a re e ap p ro v v ig io n are d e i nuovi eserciti.
Il piano di g u erra d egli Im peri cen trali, inteso a sc h iac c iare entro brevissim o tem po i francesi, tem p o reg g ian d o intanto con i russi, p er b atterli decisiv am en te più ta rd i, e ra stato elab o rato con esatta intuizione, tanto d elle p ro p rie forze dem ografiche, quanto di q u elle d e ll’ avversario. Infatti p e r po ter rip o rtare un trionfo com pleto e definitivo, g l’ Im peri ce n trali dovevano soffocare la p otenzialità d em o grafica d e ll’ Intesa prim a che potesse svilupparsi. F o rtu n a tam ente il piano fallì e 1’ Intesa vide la p ro p ria p o tenza c re sc e re giorno p e r giorno.
E rc o le infante non aveva avuto la forza di strozzare i serp en ti, m a, riuscito ad avvinghiarne le teste, le stringeva nel pugno di ferro, e la stretta si faceva o g nora p iù p o d ero sa .
A b b ia m o già rilevato q u ale fosse il m assim o d i uom ini validi di cui, nel 1914, disponevano i d u e belligeranti.
-
V e d ia m o ora di form arci u n ’ id e a d el num ero di co m b at tenti che, negli anni di g u erra successivi, potevano essere chiam ati sotto le arm i p e r colm are i vuoti causati d alle p e rd ite . P o ich é ogni S tato ha antecipato la chiam ata d elle classi p iù giovani, i nuovi contingenti vengono reclutati dal g ruppo che, alla fine del 1914, co m p ren d ev a i m aschi dai
15 ai 19 anni com piuti, (è)
Grandi potenze d ell Intesa N um ero dei m aschi d a 15 a 19 anni (milioni) Imperi centrali N um ero dei m aschi d a 15 a 19 anni (milioni)
Russia eur ope a. . . . 7. 0 G erm ania... 3 .3 Francia... 1.6 Austria Ungheria . . 2 .6 R egno U n ito ... 2.1
T otale 10.7 T otale 5 .9
Q u e sti e gli altri dati, più sopra esposti, servono a get tare q u alche luce sulla condotta d ella g u erra e sull’ im por tanza cap itale ch e ha il fattore dem ografico. L a p rev alen za num erica d e ll’ Intesa an c h e c o n sid eran d o le tru p p e colo niali e di colore, p a rte d elle quali è im piegata fuori d ’ E u ropa si basa esclusivam ente sulla R u ssia che, oltre alla massa d ’ uomini d ai 20 ai 39 anni, p o tre b b e g etta re ogni anno nella m ischia circ a d u e milioni di uom ini freschi. P e rc iò crollato il piano di d e b e lla re la F ra n cia , e d essendo gli A u stria c i venuti m eno al com pito loro asse gnato di fronteggiare la R u ssia la G erm a n ia a p p a re quasi ossessionata d a ll’ incubo che i russi ab b ian o il tem po di spiegare tutta la loro forza. E ssa allenta la pressio n e in occid en te e, sostenuta dagli eserciti ch e 1’ A u stria , col suo aiuto, ha potuto ricostituire dopo la sconfitta di L eo p o li, si volge ad oriente trae n d o profitto d ella disorganizzazione e
’ - — — — —
d e ll’ inerzia d ei russi. G li eserciti austro ted esch i vibrano colpi ra p id i e fortunati contro il nem ico e, togliendogli te r ritori e popolazione, intaccano le sue risorse.
Intanto la F ra n c ia e 1* In g h ilterra la q u ale ultim a ha a p p e n a iniziato lo sfruttam ento d e l p ro p rio m ateriale um ano
sono c o stre tte a m antenersi sulla difensiva. E qu esta tattica p ru d e n te , d eterm in ata dal fatto ch e la loro p re p a ra zione è ancor lungi d a ll’essere com piuta, è, in p a ri tem po, consigliata d a ragioni dem ografiche. Infatti, a n c h e se, p er estrem a ipotesi, i franco inglesi avessero potuto fare lo sforzo massimo nel minimo term ine, le loro forze riunite sa re b b e ro state di poco su p erio ri a q u elle d ella G erm a n ia che, m ano vrando facilm ente p e r linee intern e, faceva g rav a re quasi tutto il suo peso sul fronte occid en tale. D a l num ero d ei m aschi in età d ai 15 ai 19 anni risulta inoltre, c h e la sola G erm a n ia , dato il rap id o in crem ento d ella sua popolazione, poteva, ogni anno, rip a ra re al logoro d e i p ro p ri eserciti con circ a un m ilione di rec lu te fresche, m e n tre le d u e po ten ze d e ll’ Intesa sa re b b e ro state in g rad o di rec lu tare , in m edia, la stessa cifra, solo nel caso in cui la G ra n B rettag n a avesse chiam ato sotto le arm i tutti gli in dividui ap p a rte n e n ti alle classi più giovani. M a ciò non era p ossibile p e rc h è , allora, non vigeva an co ra nel R e g n o U n ito la co scrizione o b b li gatoria. E ra n o d u n q u e fattori dem ografici ch e im ponevano all’ Intesa di attenersi a una tattica difensiva, co ntinuando a resistere alle forze germ aniche e a logorarle, in attesa d el m om ento in cui si fosse raggiunta una superiorità defi nitiva di uom ini e di arm am ento.
In questo punto, in cui la bilancia p e n d e v a in c erta e d e ra piuttosto sfavorevole all’ Intesa, 1’ Italia volò in aiuto ( 4)
(*) Il lettore ricorderà che una personalità politica di cui è bello tacere il nome ( no m in a su n t o d io sa ), ma opportuno ricordare le parole essendo in vena di pronunciare detti memorabili, espresse, al principio del conflitto europeo, 1 opinione che / Ita lia sarebbe v o la ta in aiu to a l vin cito re.
- — — - — — ’ ’
di chi appariva più d eb o le, e col suo intervento spostò, o, p er lo m eno, ristabilì in favore d ei p ro p ri alleati 1’ equilibrio num erico provvisoriam ente turbato.
E sia ancora una volta afferm ato, a gloria im peritura di nostra gente, contro chi in buona o in m ala fed e n e d u b ita , che l’ Italia non poteva scegliere m om ento ep icam en te più bello e politicam ente più o p p ortuno p e r sguainare la p ro p ria sp ad a.
L ’ en trata in g u erra d e ll’ Italia portò alla causa d e ll’ Intesa un contributo, ch e vogliam o sin tetizzare con le solite cifre :
T e r rito r io K m 2 (000 omessi) P o p o la z io n e N u m e r o d e i maschi a l p rin c ip io d e l 1 9 1 5 (m ilioni) d a 20 a 39 anni (milioni) d a 15 a 19 anni (m ilioni) 2 8 7 3 4 7 4 .5 1.6
D ev esi p erò n otare, com e il g ru p p o dei m aschi d a 2 0 a 39 anni fosse nel 1915, con tutta p ro b a b ilità , alquanto più num eroso di q uattro m ilioni e m ezzo, sia in causa d e ll’ arresto nell’ em igrazione, sia p e r i num erosi rim p atri di em igrati, che si verificarono d u ra n te il perio d o d ella n eutralità e anche dopo la d ich iarazio n e di guerra.
D u ra n te il conflitto si schierarono nel cam po d e ll’ Intesa, oltre ali’ Italia, alcuni altri S tati d ’ E u ro p a : il P o rto g allo , la R o m en ia e, recen tem en te, la G re c ia , ch e com prendono com plessivam ente un’ are a di 285 0 0 0 k m ' e una pop o la zione di circa 16 milioni. P e rò l’ aiuto m ilitare ch e q u e sti piccoli S tati d ie d e ro sinora all’ Intesa, fu, p e r necessità di cose, molto lim itato. Il P o rto g allo m andò un contingente di tru p p e sul fronte francese ; la R u m e n ia , quasi tutta in m ano del nem ico, difen d e stren u am en te con l’esercito, ch e ha p otuto p o rre in salvo, l’ultimo lem bo di p a tria ; d ella nuova
G re c ia di V en iz elo s, infine, ancora dilaniata d a d isc o rd ie intestine e riluttante a b attersi, p oco v’ è d a aspettarsi.
F e c e ro invece causa com une con gli Im peri cen trali la T u rc h ia e la B ulgaria, ch e in E u ro p a occu p an o insiem e un territo rio di 1 5 0 0 0 0 k m 3 con una p opolazione di circa 7 milioni, a p p o rta n d o ai p ro p ri alleati d ei vantaggi m ilitari a b b a sta n za sensibili.
C osì dopo tre anni di g u erra, d ei v en tid u e S tati che com pongono l’ E u ro p a , q u atto rd ici sono scesi in cam po ; d u e, 1’ A lb a n ia e il L u ssem b u rg o , sono o ccu p ati d ai b elli g eranti ; sei m antengono la neutralità. Il conflitto s’ è esteso, orm ai, nella sola E u ro p a , su un te rrito rio di più di 8 milioni d i km 2, ch e rap p rese n tan o q u attro quinti d ella sua super fice totale, e ha coinvolto 4 0 0 m ilioni di uom ini, vale a d ire otto noni d ella sua p o p olazione com plessiva.
D e i q u atto rd ici S tati b ellig eran ti, d ie ci form ano l’ Intesa, con u n ’ are a di 6 8 0 0 0 0 0 km .2 e con una popolazione di 2 8 0 m ilioni; q u attro sono rag g ru p p ati nella coalizione d egli Im peri centrali, con u n ’ are a di 1 3 7 0 0 0 0 k m .2 e con una popolazione di 123 m ilioni in cifra to n d a.
S ’ è parlato m olto d e ll’ infiltrazione te d e sc a in tutti gli S tati eu ro p e i e d ella p ressione dem ografica ch e, prim a d ella g u e rra , la G erm a n ia veniva esercitan d o sui popoli finitimi. Il G in i (*), stu d ian d o il fenom eno, notava a c u ta m ente com e la G erm a n ia, già prim a d e ll’ a p e rtu ra d e lle ostilità, avesse al di là d ei confini le p ro p rie av a n g u ard ie . Q u e s te av a n g u ard ie non eran o com poste di p ro letari che la m iseria avesse co stre tto a d ise rta re il suolo p atrio , ma d ’ intellettuali, di professionisti, di o p e ra i qualificati, di m ae
( J) F a tto ri la te n ti delle guerre, in « Rivista italiana di sociologia » gen naio febbraio 1 9 1 5 . -
-sire e di istitutrici, ch e em igravano p e r conquistare nuovi sbocchi com m erciali e p e r farsi b an d ito ri d ella suprem azia germ anica. E della c e ca devozione di q u esti nuovi crociati della K u ltu r alla causa d el p ro p rio p aese, si e b b e ro prove troppo dolorose p e r d u b ita rn e. Ingegneri, chim ici, co m m er cianti, b an ch ieri, giornalisti e p ersino gli anges gardiens, in apparenza così miti e innocui, rivelarono a p p e n a d ic h iarata la guerra, la loro vera natura com m ettendo atti di spionaggio e di sabotaggio a danno d ei paesi che li avevano ospitati. Q u a l’era l’entità di q uesta em igrazione te d e sc a e com ’era d istrib u ita? E sam iniam o, alla stregua dei dati più recen ti di cui disponiam o, quanti fossero gli individui di citta d i nanza germ anica nei vari S tati ch e poi entrarono in gu erra con la G erm a n ia.
Cittadini germanici (0 0 0 omessi)
M aschi Fem m ine T o tale
P e rcen tu ale d ella p o polazione Russia e u ro p ea ... 8 5 8 8 7 3 1731 1.64 F ra n cia ... 45 5 8 103 0 .2 6 Inghilterra e G alles... 4 0 2 6 6 6 0 .1 8 B e l g i o ... 27 3 0 57 0 .7 7 T otale 9 7 0 9 8 7 1957
S e al totale si aggiungono alcu n e m igliaia di cittadini germ anici stabiliti in Italia e negli S tati balcanici, si raggiunge la cospicua cifra di d u e m ilioni d i te d esc h i d ei d u e sessi, che prim a della g u erra erano dissem inati negli S tati d e ll’ Intesa.
Q u an tu n q u e q uesti gru p p i non costituissero g en e ralm e n te ch e una frazione m inim a d ella p opolazione, p u re la loro consistenza num erica, assolutam ente co n sid erata, era rag g u a r
devole. In R u ssia i te d esc h i pred o m in av an o an c h e com e capitalisti, e, avendo investito p iù di q uattro m iliardi di m archi, p er la m assim a p a rte in P o lo n ia e in V o lin ia , m ono polizzavano quasi le in d u strie a L o d z e a V a rsa v ia ( i ).
L ’ im portanza deg li em igrati te d esc h i era, poi, d o v u n q u e ac cresciu ta dal fatto c h e dim oravano p e r lo p iù n elle gran d i città e nei centri industriali, o ccu p an d o v i spesso u n ’ elevata posizione sociale, e ch e erano b e n e organizzati. Q u a n d o scoppiò la g u erra, molti di loro, insiem e ai pochi austriaci di buona volontà, furono quasi m obilitati p e r re n d e re d ei preziosi servizi. L e loro gesta nel B elgio violato, in R u ssia sotto 1’ antico regim e, in Italia nel p erio d o d ella n eu tralità e anche dopo, in G re c ia al tem po di C ostantino, sono n o te : quello ch e stanno facendo e p u rtro p p o con suc cesso p er ino cu lare i germ i d ella d isg reg azio n e nel nuovo organism o dem ocratico russo, è storia d ’ oggi.
N e i paesi neu trali, dove sono molto num erosi nella sola S vizzera v ’ eran o nel 1910 più di 2 0 0 0 0 0 cittadini germ anici essi si ad o p e ra n o indefessam ente p e r il p ro prio p ae se , con l’ o rd ire intrighi, con lo sp a rg e re false notizie, col fare una p ro p a g a n d a alac re , se non se m p re intelligente, in favore d egli Im peri centrali. N e g li S tati .Uniti ce rcaro n o con ogni m ezzo lecito e illecito di im p e
d ire ch e la g ra n d e re p u b b lic a si schierasse a fianco del l’ Intesa, e d o ra tentano di sa b o ta re la gu erra.
In tutto il m ondo, insom m a, q u an d o il rullo del ta m b u ro chiam ò il popolo ted esc o alla g u erra, le sue av a n g u ard ie all’ estero com inciarono a m a rc are il passo.
A b b ia m o ce rcato , sin qui, di a b b o z z a re la grandiosità e i tratti p iù salienti d el conflitto d elle nazioni dal punto
( ) Per maggiori dettagli cfr, B. ISCHCHANIAN, D ie a u slà n d isch en E ie
m en te in d e r russischen V o lk sw irtsc h a ft, Berlino 191 3 .
— — — — -'
di vista dem ografico ; vediam o, ora, com ’ esso si presen ti dal punto di vista econom ico.
C he il d en aro sia il n erb o d ella g u erra, e che p e r fare la g uerra, ci vogliano tre c o s e : d en a ro , d en a ro e d en aro , sono sentenze universalm ente a c c e tta te com e espressione dell’ esperienza storica. E n tro quali limiti e sotto quali con dizioni può ritenersi verid ico il p rincipio ch e il d en a ro sia un elem ento essenziale nella g u e rra ? E qu esta una q u e stione che m erita d ’essere discussa, affinchè il letto re possa m irare la dottrina ch e s’ asco n d e sotto il velam e d elle cifre, che verrem o espo n en d o , intorno all’ am m ontare d ella ric chezza degli S tati b elligeranti.
C onsideriam o, anzitutto, il d en a ro in senso stretto, vale a dire, la m assa d ’ oro di cui può d isp o rre uno S tato b elli gerante A , e im m aginiam o d u e c a si lim ite : il prim o, in cui
A sia perfettam en te bloccato e non possa nè im p o rtare nè
esportare ; il secondo, in cui A possa bensì lib e ram e n te im portare dallo S tato n eu tra le B , ma p er effetto d ella g uerra non sia in g rad o di e sp o rta re m erci in B e d e b b a quindi p ag a re in oro l’ am m ontare totale d elle sue im por tazioni.
N ella prim a ipotesi, A , im pedito di usare d elle sue riserve a u re e p er fare acquisti a ll’ estero, potrà, tu tt’ al più, a d o p e ra re l’ oro p e r scopi industriali o p er co n iare m e d a glie con cui fregiare il petto dei p ro p ri soldati. P o trà an ch e conservarlo gelosam ente in previsione d ella conclusione della pace. M a, finché d u ra la g u erra e il blocco è rigorosam ente m antenuto, 1’ oro, cioè il d enaro, è p e r A un peso m orto, inutilizzabile p er qualsiasi fine bellico ; a m eno ch e non gli riesca di serv irsen e, facendo passare q u alch e asellus auro
onustus attraverso le p o rte d elle fortezze nem iche.
N elle seconda ipotesi, A po trà, da principio, a c q u ista re d a B , pagando in oro, tutto ciò di cui ha bisogno. P e rò
-
d opo un ce rto tem po, più o m eno b rev e , in B , inondato d ’oro, si rip e te rà la trag ica favola di re M id a , e B , p e r non re sta re spogliato di tutto, si v e d rà co stretto a so sp e n d ere ogni esportazione in A . N a tu ra lm e n te il term ine, entro il q u ale B v ie terà ogni com m ercio con A , sarà p iù o m eno lungo a seco n d a d ella possibilità ch e av rà B di b a ra tta re l’oro c h e rice v e d a A con m erci fornitegli d a altri S tati. A m m esso p u re ch e le riserv e a u re e di A siano inesauribili, e ch e B rap p rese n ti tutto il resto d el m ondo, il com m ercio tra A e B d ev e prim a o poi ce ssa re d el tutto.
T r a questi d u e casi lim ite è co m p resa tu tta una se rie di situazioni in te rm ed ie , in cui l’ oro può essere più o m eno larg am en te a d o p e rato . In ogni m odo, p erò, la funzione del d en a ro , com e m ezzo p e r c o n d u rre a buon fine una g u erra, è n ecessariam en te lim itata. N o tere m o inoltre com e alcuni fatti econom ici, verificatisi nei p aesi neu trali d u ra n te 1’ attu ale conflitto, vengano a suffragare il fondam ento d ella te o ria qui esposta.
N o n è d u n q u e n ella fucina di M am m one, m a in quella di V u lc a n o , ch e si foggiano oggi le arm i p er la b attag lia e p er la vittoria.
M aggior valore v erid ico ha, p er converso, il principio che il d en a ro sia un elem ento essenziale di successo in g u erra, ove p e r d en aro s’ in te n d a la ricchezza nazionale. M a anche qui conviene distin g u ere.
L a g u erra cre a n d o ex novo d ei bisogni e intensifi c andone d egli altri ( £) p ro d u c e un sovvertim ento nei valori che si attribuiscono alle varie ca te g o rie di beni. Si a p p re z zano q u ei ben i che servono alla g u e rra , ch e p e r brevità
(*) Cfr. in proposito M A FFEO PA N T A LE O N I, F en o m en i econom ici d e lla
guerra, in « G iornale degli economisti e rivista di statistica » marzo 1 9 1 6 ,
pag. 167 e seg.
-—
—
chiam erem o bellici, e si d ep re zza n o quelli ch e alla guerra non servono, ch e chiam erem o pacifici. N e deriva q uindi che vi siano d u e scale di v alo ri: una d i g u e rra e una di p ace ; e d u e classi di prezzi : i bellici e i pacifici. O ra , poiché la ricchezza degli S tati è espressa in num erario ed è calcolata sulla b ase d ei p rezzi pacifici, è ovvio e h ’ essa non ci possa fornire ch e un criterio molto vago intorno alla massa e al valore d ei beni bellici. P e rc iò tu tte le d e d u zioni ch e si possono tra rre d a confronti basati sull’ am m on tare d ella ricchezza di d u e S tati b elligeranti, sono in certe e infide, nè valgono a p ro sp e tta rc i quale sia la rispettiva potenzialità dei m ezzi g u erreschi. Infatti, co n sid eran d o d u e tipi estrem i di S tato, 1’ uno, A , ch e a b b ia una ricchezza nazionale com posta esclusivam ente di beni pacifici, l’altro, B , esclusivam ente di bellici, la ricchezza di A e q u ella di B ,
se m isurate in base alla scala d ei prezzi pacifici possono essere uguali, m entre se valutate in b ase ai prezzi bellici q u ella di A te n d e a scem are rap id a m en te e quella di B a c re sce re .
E cc o quanto ci è sem brato necessario p re m e tte re alla esposizione d elle cifre sulla ricchezza di alcuni degli S tati belligeranti, secondo i calcoli più recenti, av v e rten d o inoltre il lettore che ogni valutazione d ella ricchezza è sem pre, p e r deficenza di dati e p e r im perfezione di m etodi, soltanto molto largam ente approssim ativa, (c)
Sfati dell Intesa m ilia rd i d i fra n c h iRicchezza Imperi centrali m ilia r d i d i f ra n c h iR icchezza
F r a n c i a ... 2 8 7 G erm ania... 4 4 4 Regno Unito . . . . 4 2 2 A u stria U n gh eria. . 132
I ta lia ... 8 5 B e l g i o ... 47 Totale 841 T otale 5 7 6 — — — — ’
-S en za co n tare la ricchezza d e lla R u ssia, intorno alla quale non si hanno dati, e te n e n d o conto ch e la G erm a n ia s’ è a p p ro p riata di tutta la ricchezza b elg a e di una frazione non indiffe ren te di q u ella francese essendo i d ip a rtim en ti invasi tra i più ricchi T Intesa, stando alle cifre, ha an c h e nel cam po econom ico un ’ indiscussa su p erio rità sugli Im peri centrali.
M a a questo proposito vien fatto di rile v are com e la ricch ezza d ella G e rm a n ia ch e d a lungo tem po si p re p a ra v a alla lotta, fosse com posta, p e r 1’ ap p u n to , in gran p a rte di qu ei b en i bellici, ch e la g u e rra d oveva valorizzare. L e in d u strie m in erarie, m etallu rg ich e e chim iche, p e r c ita re solo q u elle ch e sono indispensabili alla p ro d u zio n e d ei cannoni e d elle m unizioni, avendo ad o ttato in tem po di p a c e , com e d ic e il H a u s e r ( 4), la form ula ch e ì o u tillage doit devancer
les débouchés, furono in g rad o di far fronte con tu tta faci
lità all’ accresciu ta d o m an d a. In p a ri tem po, in previsione d el blocco ch e a v re b b e resa im possibile l’ im portazione di c e rte m a terie p rim e n e c essarie alla g u e rra , la G erm a n ia, già prim a d el 1914, aveva pen sato di ric o rre re ai su c ce d anei. C osì, p e r su p p lire alla m ancanza d e ll’ acid o nitrico
di cui o ccorrono q u an tità ingenti p e r la p ro d u zio n e degli esplosivi, e c h e si ricava o rd in aria m en te d al salnitro p ro v e n iente d al C h ili si fondò nel 1911 la prim a fa b b ric a di a c id o nitrico m e d ian te estrazione d all’azoto d e ll’aria. A c c a n to a q u esta in d u stria altre ne sorsero, com e quella d e l caucciù artificiale e d e ll’ am m oniaca sintetica. E ch e d ire di quei c a rri e di q u elle m acchine ferroviarie le cui ruote potevano ingegnosam ente essere a d a tta te in b re v e tem po allo sc arta m ento d ei b in ari russi?
Q u e sti pochi esem pi basteran n o ce rtam e n te a con v in cere il le tto re, ch e la g u erra ha elevato a p o tenza la ricc h ez za
(*) L e s m éthodes a lle m a n d e s d expansion économ ique, Parigi 1 9 i 5.
— — ’ — — ’
della G erm a n ia e p ro b ab ilm en te , se b b e n e non nelle stesse proporzioni, an c h e quella d e ll’ A u stria U n g h e ria ; e ch e, se si volesse m isurare la loro ricch ezza in b ase ai prezzi bellici, questa s a re b b e di m olto su p erio re alla cifra di 5 7 6 m iliardi. In ciò sta il seg reto d ella resistenza te n ac e che, a d onta della pressio n e esercitata dal b locco e d el consum o enorm e di m ateriali di g u erra, oppongono gli Im peri centrali, il cui esaurim ento è stato, tro p p o spesso, annunciato com e immi nente d a coloro ch e cre d o n o di p o sse d e re le doti b aro m e tric h e d ei ranocchi.
Il contrario di quanto si è d etto d ella ricchezza te d esc a, si può invece afferm are p e r gli S tati d e ll’ Intesa, ch e c u l lati dal do lce adagio d el pacifism o e d a ll’ allegretto m a non
troppo della solidarietà e d ella fratellanza, p ossedevano una
ricchezza costituita p rev a len te m e n te d a beni pacifici ch e la g uerra ha svalutati.
M a l’ Intesa ha orm ai saputo a d a tta re la p ro p ria ricchezza alle esigenze d ella g u erra, sostenendo un grave costo di trasform azione. E ssa ha potuto com p iere qu esto lavoro di adattam ento e di trasform azione in p a rte con le p ro p rie forze, m a in p a rte an c h e col p o te n te sussidio d e lle C olonie e degli S tati U n iti d ’ A m e ric a ch e, già prim a d e ll’ in te r vento, le avevano dato un larghissim o aiuto.
E c c o , pertanto, un p ro sp etto d a cui risulta q u ale sia la ricchezza d elle C olonie inglesi e degli S tati U n iti: (c)
R icchezza m iliardi di fran ch i Canada ... 3 4 Sud Africa i n g l e s e ... 15 7 6 Confederazione a u str a lia n a ... 31 Nuova Z e la n d a ... 11 Stati Uniti... 5 5 5 Totale 7 2 2 - -'
N o n è ce rto la ricch ezza 1’ elem ento ch e p o trà m an care all’ Intesa, la q u ale essendosi assicurata la lib e rtà d e i m ari e d ei com m erci, è in g rad o di sfru ttare le risorse di tutto il m ondo.
Q u a l’ e la situazione d ei b ellig e ra n ti do p o tre anni di g u erra?
L a G erm a n ia h a p e rd u to tutto il suo im pero co lo n iale; la sua m arina, ch e aveva ad o ttato il fiero m otto di B rem a
navigare necesse est, vivere non est necesse, è im bottigliata
nei porti, o solca i m ari b a tte n d o le b a n d ie re d e i nem ici. D e i suoi alleati, la T u rc h ia ha p e rd u to 1’ A rm e n ia , p a rte d ella M eso p o tam ia e d è m inacciata in P ale stin a .
D i fronte a q u este p e rd ite gravi sì, m a c h e non in tac cano il te rrito rio eu ro p e o , la coalizione deg li Im peri ce n trali conta al suo attiv o : sul fronte o rien tale l’ o ccu p azio n e d ella P o lo n ia russa, d ella C u rla n d ia e di b u o n a p a rte d e l te rri torio, form ato dal go v ern ato rati di K o v n o , V iln a , G ro d n o e V o lin ia (in com plesso, seco n d o un com puto n ec essaria m ente m olto som m ario, una superfice d i 2 7 0 0 0 0 km 2 con 2 0 m ilioni di a b i ta n t i) ; sul fronte b alcanico, q u ella d ella S e rb ia , d el M o n te n eg ro , d e ll’ A lb a n ia se tte n trio n ale e d ella R u m en ia, a d eccezio n e d e lla M o ld a v ia ( 1 7 0 0 0 0 km~ con 10 m ilioni di ab itan ti) ; sul fronte o cc id e n tale, q u ella del B elgio, d el L u sse m b u rg o e di p a rte del te rrito rio fran cese, costituito p rin cip alm e n te dai d ip a rtim en ti d e l N o rd , d e ll’ A isn e , d e ll’A rd e n n e s , d ella M e u se e d ella M e u rth e et M o selle ( 6 0 0 0 0 km 2 con 10 m ilioni di a b itan ti). ( d )
O c c u p a n d o q u este regioni, di cui alcu n e sono ricc h e e d en sam en te popolate, gli Im peri ce n trali si sono avvantaggiati tanto dal punto di vista econom ico c h e d a q uello strategico. H a n n o potuto così a c c re s c e re la p ro p ria efficenza p ro d u t tiva, sia sfruttandone le riso rse agricole, m in erarie e indù
-striali, sia costringendo con m anifesta violazione d elle norm e di diritto internazionale gli abitanti a scavare trincee e a costruire fortificazioni, sia d ep o rta n d o li n e irin te rn o per ad ib irli alle fab b rich e di m unizioni, allo scopo di svin colare uomini d alle industrie p e r m andarli al fronte. In P olonia poi si fece p ersino il tentativo, ch e se m b ra p erò abortito, di c re a re un esercito.
D al punto di vista strategico, la G erm a n ia, con la con quista di larghe zone tanto a o cc id e n te che a oriente, è riuscita a re n d e re m eno v u ln e ra b ile il pro p rio corpo. E ssa ha creato intorno a se quasi d elle p ara tie stagne, ch e l’o n d a degli eserciti d e ll’ Intesa d ovrà sfondare prim a d ’ irro m p ere sul suolo te d esc o .
L e conquiste d ella coalizione avversaria, dopo tre anni di guerra, sa re b b e ro q u in d i ra p p re se n ta te da 5 0 0 0 0 0 k m ' e da 4 0 milioni di abitanti, cifre queste, ch e hanno p e r il lettore un valore unicam ente m nem onico. E s s e costituiscono quella carta di g u erra, ch e i governanti te d e sc h i spiegano ostinatam ente dinanzi agli occhi d e ll’ Intesa, ogniqualvolta parlano di pace. S en za voler m enom arne il valore, osserve remo p erò che anche, secondo la famosa c a rta di g u erra, la superiorità d e ll’ Intesa, sia rispetto al territo rio ch e alla popolazione, a p p a re ancor sem p re notevole.
E cco un p ro sp etto che m ostra q u ale sia oggi in E u ro p a la proporzione ch e passa tra il te rrito rio e la popolazione dei due gruppi avversari, te n en d o conto d elle occupazioni degli Imperi centrali.
Stati d ell Intesa
Territorio Ktn2 Popolazione . . S a v o rg n a n 6 .3 0 0 .0 0 0 2 4 0 .0 0 0 .0 0 0 Coalizione degli Imperi centrali
1 .8 7 0 .0 0 0 1 6 3 .0 0 0 .0 0 0 — — ’
L a p re p o n d e ra n z a te rrito ria le e dem ografica dell* Intesa, com e ab b iam o già notato altrove, si basa sulla R u ssia, il cui organism o, già scosso dagli assalti reiterati d el nem ico esterno, è, p e r di più, p ro fo n d a m en te m inato d ai b a rb a ri interni, scatenatisi con la violenza ciec a e b ru ta le di una forza elem e n ta re . P o trà la R u ssia su p e ra re felicem en te la gravissim a crisi ch e sta a ttrav ersa n d o ? I suoi alleati lo sp e rano e confidano so pratutto n ella im m ensità d e l suo te rrito rio , ch e forse la salverà ancora una volta dal disastro, m a sanno, in p ari tem po, ch e, nè p er il m om ento nè p e r m olto tem po ancora, si può fare assegnam ento sulla sua efficenza bellica.
L a R u ssia, oggi, non co n ta quasi più. F o rtu n a ta m en te gli anglo francesi, in grazia di un indefesso lavorìo di p re parazione, hanno già acq u istato l’ iniziativa sul fronte o c c i d en tale . V ’ è qu in d i cagione di b e n e sp e ra re , tanto p iù ch e gli S tati U n iti i quali, last not least, sono en tra ti in lizza, p o tranno fra b re v e , con i loro 100 milioni di ab itan ti e con la loro im m ensa ricchezza, co m p en sare ad usura 1’ Intesa d ella d efezio n e russa.
M o lti si c h ied e ra n n o , p e rc h è una p o ten za m ilitare di prim o o rd in e com e il G ia p p o n e , ch e conta con le sue colonie circ a 70 m ilioni di abitan ti, non a b b ia an co ra p reso p a rte attiva alla g u e rra ch e si co m b atte sul fronte eu ro p eo . N o n ab b iam o elem enti p e r g iu d ic are se il trasp o rto di tru p p e giapponesi sia d a annoverarsi tra le cose im possibili. M a la p aro la im possibile è scritta soltanto nel v o cabolario degli im becilli, e ta n te cose, ch e sem bravano im possibili, si sono p u r com piute in q u esta g u erra ch e ha saputo te n d e re al m assim o g rad o le e n e rg ie d ei popoli. In ogni m odo è ev i d e n te c h e il popolo g ia p p o n ese non può essere disposto a v ersa re il suo sangue m igliore p e r una causa che, p u r e sse n dogli sim patica, gli è tanto lontana, se un p o te n te in teresse non ve lo in d u ce. L a politica del sentim ento non ha p re sa
-
sul cuore di bronzo degli S tati, ch e vibra soltanto sotto l’ impulso degli interessi. H a n n o tentato le p otenze d e ll’ In tesa di c re a re questo interesse p er il G ia p p o n e ? N u lla consta in proposito, ma, g iu d ic an d o d a ll’ esp erien z a del passato, sem bra lecito su p p o rre che, sinora, qu el vizio in eren te alla natura d egli S tati, ch e il N ovikow chiam ava la cìiilometrite, ab b ia im pedito ch e al G ia p p o n e fosse fatta l’ offerta di un adeguato com penso p er il suo intervento in E u ro p a .
No t e St a t is t ic h e.
a) L e notizie statistiche, contenute nel p rese n te lavoro, sono desu n te d all’ A n n u a ir e international de sfatistique,
( L ’A ia 1916), p u b b lic ato p er cu ra d e ll’ ufficio p erm an en te d ell’ Istituto in ternazionale di statistica, ch e con tien e i dati dei censim enti fatti intorno al 1910.
A q uesta ep o c a si riferiscono p u re salvo i casi, in cui p arv e co nveniente e la b o ra re le cifre, e ch e saranno espressam ente rilevati i dati riferiti nel testo. C onviene avvertire, in quanto al te rrito r io : 1) ch e la superfìce d ella R ussia eu ro p e a non c o m p re n d e le ac q u e ; 2) ch e la su p e r fìce d ella S e rb ia , del M o n ten eg ro , d ella B ulgaria, d ella R u m enia e d ella G re c ia non in c lu d e gli acquisti fatti con le g u erre b alcan ich e ; 3 ) ch e dalla superfìce d ella T u rc h ia eu ro p e a (senza C re ta ) fu d e d o tta quella d ei vilayet di S alo nicco, M onastir, Cossovo, S cu ta ri e G ian n in a, p e rd u ti nel
1 9 1 3 : in quanto agli a b ita n ti: 1) ch e s’ è co n sid erata la popolazione di fatto e p er il B elgio e la R u m en ia quella di resid en za ab itu ale ; 2 ) ch e la popolazione d ella R u ssia europea, d el M o n te n eg ro e d ella T u rc h ia e u ro p e a è il risul tato di una valutazione fatta nel 1 9 1 0 ; 3 ) ch e p er la p o p o lazione degli S tati b alcanici v a le quanto s’ è detto a proposito d ella loro superfìce.
— —
O v e si volesse ten er conto d egli acquisti fatti in seguito alle g u e rre b alca n ich e , le p roporzioni, sia tra il te rrito rio , sia tra la popolazione d ei d u e g ru p p i di poten ze, non ne v e rre b b e ro c h e insensibilm ente alterate.
b) Il num ero d e i m aschi in età d a 2 0 a 3 9 anni com p re n d e p u re tutti gli individui ch e hanno bensì varcato il 39°, m a non hanno ancora raggiunto il 40° anno di età. L a consistenza n u m erica di questo gru p p o , alla fine del 1914 e agli inizi d el 1915, a se co n d a d elle d a te d ei cen si m enti, fu calcolata con interp o lazio n e lin eare, vale a dire, d eterm in a n d o prim a 1’ increm ento m edio annuo di d etto gru p p o n ell’ intervallo tra i d u e censim enti intorno al 1900 e al 1910, e aggiungendolo al num ero d ei m aschi d a 2 0 a 3 9 anni, rilevato nel censim ento intorno al 1910, tante volte, quanti sono gli anni c h e ne sono decorsi.
P e r la R u ssia e u ro p e a, p e r la quale, intorno alla clas sificazione p e r età, si d ispone un icam en te dei dati del ce n si m ento d el 9 feb b raio 1897, p e r o tte n e re il num ero d ei m aschi in età d a 2 0 a 3 9 anni il prim o gennaio 1910 d a ta alla q u ale fu valutata la p opolazione si ricorse all’ ipotesi ch e qu el gru p p o costituisse nel 1910 una frazione d e ll’ intera popolazione eg u ale a q u ella ch e costituiva nel 1897. Si calcolò poi l’ in crem ento m edio annuo del g ru p p o d al 1897 al 1910, e q uindi nel solito m odo la cifra p e r la fine d el 1914.
P e r l’ Italia il num ero d ei m aschi in età d a 20 a 3 9 anni com piuti fu calcolato, te n en d o conto ch e essendosi nel censim ento d el 1901 rilevato soltanto l’ a n n o d i n ascita d e i censiti la loro classificazione p e r età fu fatta m ed ian te calco li e riferita al 1° gennaio 1901 (cfr. C ensim ento d ella
popolazione d e l R e g n o d Ita lia a l 1 0 fe b b ra io 1 9 0 1 , voi. V ,
pag. L V I I I ) ; e che tra qu esta d ata e q u ella d el censim ento d el giugno 1911 d ec o rsero d ie ci anni e cin q u e m esi circa. C iò prem esso, in d ican d o con k l’ aum ento di q u el gru p p o
— — — — ’
tra il 1° gennaio 1901 e il 10 giugno 1911, e con n il num ero dei m esi trascorsi tra q u elle d u e d ate, sarà T aum ento
medio annuo . P e r o tte n ere il num ero d ei m aschi
TÌ
in età d a 2 0 a 3 9 anni nel giugno d el 1915, si dovrà aggiungere q u e ll’ aum ento qu attro volte alla cifra rilevata nel censim ento d el 1911.
P o ich é questi calcoli sono basati sulla popolazione di fatto, in cui sono com presi p u re i m aschi stranieri p er la massima p a rte lavoratori im m igrati quel g ruppo d ’età viene ad essere ingrossato d a elem enti ch e non hanno o bblighi militari. P a rv e quin d i conveniente d i rid u rre alquanto le cifre, o ttenute sulla b ase d e lla popolazione di fatto, d e d u cendone, p e r la R u ssia, la F ra n cia e il R e g n o U n ito , circ a la m età d ei m aschi stranieri rilevati dai censim enti, e p er la G erm a n ia una frazione m inore, p e rc h è v’è stato un certo com penso con i num erosi te d esc h i ch e, allo scoppio d ella guerra, rien traro n o in p atria d a ll’ A u stria U n g h e ria , dalla S vizzera ecc. P e r l’A u stria U n g h e ria non s’ è fatta alcuna riduzione, p erc h è soltanto gli austro ungheresi residenti in G erm ania e q uindi rim patriati al m om ento d ella d ic h iara zione di g u e rra , com pensano largam ente gli stranieri resi denti nella d u p lic e m onarchia. D e g li em igrati russi, austro ungheresi e ted esch i d ’ oltre oceano non si te n n e conto perch è, se mai, non ne sarà rim p atriata ch e una q u antità del tutto trascu rab ile.
N e l m odo suesposto fu calcolato anche il num ero dei maschi d a 15 a 19 anni com piuti, senza p e rò te n er conto degli stranieri ch e in q u ell’ età d o v re b b e ro essere poco num erosi.
c) L e cifre intorno alla ricchezza d ei vari S tati sono desunte d all’ ottim o libro di C o rra d o G in i, L am m ontare e
la composizione della ricchezza d elle nazioni (T o rin o 1914,
pag. 593 e seg.), ch e il lettore, d esideroso di m aggiori
= — — — - ’
ati dettagli, p o trà consultare con g ra n d e profitto. Q u i ci lim i terem o a d ire che, d e lle cifre rip o rtate dal G in i, abbiam o scelto sem p re la m aggiore, a rile v are 1’ anno d ella v alu ta zione, e se si tratti di ricchezza nazionale o privata, affinchè si possa g iu d ic are d elle co m p arab ilità d ei dati :
Stati europei A.nno R icchezza Stati extra europei A n n o R icchezza
F r a n c ia ... 1 9 0 8 190 3 R egno U nito . . 1 9 0 9 nazionale S u d A frica inglese. 1903 » I t a l i a ... 1 9 0 8 1903 B e l g i o ... 1 9 0 8 ? C onfed. australiana. 1 9 0 9 privata Ge r ma ni a . . . . 1 9 0 8 nazionale N uova Z elanda . . 1 9 0 9 » Austria Ungheria 1 9 1 2 » Stati U n iti... 1 9 0 4 nazionale
d ) R ip o rtiam o qui, p e r chi se ne interessa, i d intorno alla superfice e al num ero d egli ab itan ti d elle regioni o cc u p ate d e l tutto, o p e r una p a rte ab b a sta n za rile vante, dagli Im peri ce n trali in R u ssia, in R u m en ia e in F ra n cia , secondo la valutazione russa d el 1910, il c e n si m ento rum eno d el 1912 e fran cese d el 1911.
Russia SuperficeK m 2 P o p o lazio n e (000 om essi) Rumenia S uperfice
K m 2 P o p o lazio n e (000 om essi) P o lo n ia . . 1 1 3 .6 5 9 1 2 .1 2 9 Grande V alacchia 5 2 .5 0 5 3 .3 0 2 C uriandia. 2 7 .0 7 8 741 O l t e n i a ... 2 4 .0 7 8 1 .4 1 3 K ovn o . . 4 0 .2 6 9 1 .7 7 6 Dobrugia . . . . 1 5 .5 3 6 3 8 0 V iln a . . . 4 1 ,9 9 0 1.927 G r o d n o . . 3 8 .6 5 5 1 .9 5 2 V olinia . . 7 1 .8 7 8 3 .8 4 6 -
Francia S uperfìce Km2 Popolazione (000 omessi) N o r d ... 5 .7 7 4 1 .9 6 2 A i s n e ... 7 .4 2 8 5 3 0 A r d e n n e s ... 5 .2 5 3 3 1 9 M e u s e ... ... 6 .241 2 7 8 Meurthe et M o s e lle ... 5 .2 8 0 5 6 5
N atu ralm en te questi territori e queste popolazioni non sono integralm ente in mano d ella coalizione avversaria, e nelle cifre globali, riferite nel testo, abbiam o, p er quanto era possibile, tentato molto all’ ingrosso una riduzione secondo la linea ch e segue il fronte.
L A C O E S I O N E N A Z I O N A L E
D E I V A R I S T A T I B E L L I G E R A N T I
Il vincolo ch e unisce un g ru p p o di individui, form an d o n e un ’ unità sociale sia essa u n ’ o rd a, una trib ù , uno S tato, una classe etc. è tanto più intimo e forte, quanto m aggiore è il num ero d e i fattori di associazione, d a cui quegli individui sono collegati. Q u e sti fattori sono m olte plici e di varia natura, ma possono ridursi, schem atica m ente, a tre g ran d i c a te g o rie : 1) m ateriali, com e la con vivenza sullo stesso te rrito rio , il vincolo d el sangue etc. ; 2) econom ici, com e l’ affinità di red d ito e di patrim onio, ch e spesso si identifica con la com unanza di classe, l’ id e n tità di professione etc. ; 3) m orali, com e la com unanza di lingua, di nazionalità, di costum i, di religione etc. L e com u nità sociali, in cui co o p eran o a d un tem po tu tt’ e tre le ca te g o rie di fattori e in cui 1* azione di essi p e rd u ra inin te rro tta m e n te d a m olti secoli, sono q u elle ch e si m ostrano p iù com patte e più resistenti ( ‘).
N e g li S tati, c h e sono il pro d o tto di un lungo e lento processo di evoluzione e ch e rap p rese n tan o una form azione sociale molto com plessa, sp ecialm ente dal punto di vista econom ico, i fattori d ’ associazione ch e hanno m aggior peso sono in d u b b ia m e n te i m orali. L a com unanza di nazionalità,
(! ) Cfr. in proposito LUDW IG GUMPLOW1CZ, G rundriss der S o z io
logie, seconda edizione, V ienna 1 9 0 5 , pag. 2 3 8 e seg., in cui è svolta la
teoria completa dei fattori d associazione.
— — -’
l ò
di lingua e di religione, c re a n d o d egli interessi ch e vincolano
i cittad in i l’ uno all’altro e qu in d i an c h e allo S tato, d à origine al sentim ento p atriottico, vale a d ire , a q u ella m assa d ’en erg ia psichica, su cui si fondano la sicurezza, la solidità e la forza d ello S tato. A p a rità d ’ ogni altra condizione, la coesione d i uno S tato m ononazionale d o v re b b e essere m aggiore di q u ella di uno S tato polinazionale, più g ra n d e qu in d i la sua p o te n za n ell’ offesa, più te n ac e la sua resistenza n ella difesa. L o stesso può dirsi di uno S tato uniconfessionale in confronto a uno S tato pluriconfessionale, q u an tu n q u e negli S tati, ch e hanno raggiunto un alto g rad o di civiltà, la d iv ersità di religione non p ro d u c a più, com e in passato, d egli effetti dissocienti e d e lle co n seg u en ze perico lo se p e r l’ esistenza d e llo S tato. In quelli, p e r converso, più a rre tra ti la lotta religiosa si identifica con la lotta nazionale, e talvolta vi si sovrappone, re n d e n d o la an c o ra p iù aspra.
E sam iniam o anzitutto il g rad o di coesione c h e p re se n tano gli S tati b ellig e ra n ti dal p unto di vista nazionale, o, p iù p recisam en te, d a quello d ella lingua ch e d ich iaran o di u sare i cittadini, p o ic h é la d ic h iaraz io n e intorno alla lingua p arla ta è 1’ unica estrinsecazione d ella nazionalità, c h e sia suscettibile di essere rilevata statisticam ente. P e r quanto c o n c ern e 1’ esattezza di q u e ste statistiche, gioverà te n er p re se n te ch e tutti gli S tati, p e r fini politici, assoggettano tanto la rilevazione, quanto le cifre ch e n e risultano, a m anipolazioni poco coscienziose ch e ne infirmano sensibil m ente il g rad o d i verid icità.
Il gru p p o d e lle g ran d i p o te n ze d e ll’ Intesa co m p re n d e i d u e S tati nazionali tipici : la F ra n c ia e 1’ Italia. Il R e g n o U n ito p re s e n ta , in v e c e , un com plesso m eno om o g en eo , p oiché accoglie nel suo seno circ a d u e m ilioni e m ezzo d ’ irlandesi, le cui te n d en z e p artico la riste si sono m anifestate
—
anche d u ran te il p rese n te conflitto. L ’ Isola di sm eraldo p re ten d e una com pleta autonom ia, ma sinora, nonostante la buona volontà degli uom ini di S tato inglesi che sem brano sinceri nel volerla a c co rd are, la q u estione irlan d ese non è giunta a una soluzione soddisfacente.
T r a gli S tati m inori, il Belgio, p u r essendo com posto di valloni e di fiamminghi d ella popolazione b elg a il 38,2 p er cento p arla soltanto il francese, il 4 3 ,4 soltanto il fiammingo e 1’ 11,7 p er cento tanto il francese ch e il fiammingo ha dim ostrato, attraverso le d u re prove del T occupazione straniera, quanto sia stretto il legam e politico ch e avvince le d u e nazionalità. I fiamminghi, im m em ori della lotta nazionale sostenuta in passato, sanno o p p o rre una resistenza accanita a tutte le lusinghe con cui i te d e schi ce rcan o di staccarli d ai loro concittadini, m antenendo inalterata la fed e n ell’ id e a di uno S tato unitario belga.
L a S e rb ia costituisce essa p u re un aggregato nazionale m olto com patto, salvo una frazione piccolissim a di rum eni
circa 9 0 0 0 0 ch e rap p resen tan o il 3 ,6 p e r cento di tu tta la popolazione che, p er quanto si sa, non nu tre aspirazioni separatiste.
A b b ia m o lasciato p e r ultim o la R u ssia e u ro p e a, ch e p er l’ etero g en eità degli elem enti etnici di cui è form ata, m erita un ’ analisi più accu rata. L a sua popolazione, non com presa la F in lan d ia, è così rip a rtita : ( a )
Percentuale R u s s i ... 7 3 .3 P o la c c h i... 7 .7 * L i t u a n i ... 3 .0 R u m e n i ... 1.1 E b r e i ... 4 .8 U g r o F in n i... 3 .3 T u rco T a rta ri... 4 .5 Nazionalità d i v e r s e ... 2 .3 T otale 1 0 0 .0 — — — —
-Q u a n tu n q u e il q u ad ro sia ab b a sta n za variopinto, p u re la R u ssia p re s e n te re b b e un g rad o di coesione nazionale ab b a sta n z a elevato, se i russi, ch e rap p rese n tan o la g ra n d e m ag g io ran za degli abitanti, form assero una nazionalità om o g en e a e so lidale in tutte le m anifestazioni d ella vita sociale e politica. In realtà, invece, essi sono scissi in tre g randi g ru p p i : i grandi russi o m oscoviti ; i russi bianchi; i pic
coli russi, d etti p u re iugo russi o ruteni e, secondo una
d en o m in az io n e più rec en te , ucraini. L a consistenza num erica dei tre g ru p p i, s a re b b e seco n d o il N ie d e r le (*) :
Grandi r u s s i ... Russi b ia n c h i... P iccoli russi (Ucraini)
M ilioni
5 9 .0
6.2
2 3 .7
L a differenza tra i g ran d i russi e i russi b ian ch i, che ab itan o i te rrito ri a nord est, non è molto accen tu ata, alm eno dal punto di vista linguistico. Invece la d iv e rg e n za tra i g ran d i russi e i piccoli russi d e l sud è molto profonda, e non solo si nota nella lingua, nel fisico, nel c a ra tte re , nelle m anifestazioni d ella p sich e p o p o la re e nei costum i, m a si m anifesta p u re nelle te n d e n z e politiche. Ces divergences vont
si loin, e il N ie d e rle , professore d ’ etnologia all’ U n iv ersità
ce c a di P ra g a , ch e lo d ic e, que souvent elles ahoutissent
a la rupture de tous les liens de f a m ill e ( 2). G li intellet
( 4) L a race sla ve . Traduzione dal ceco di L . L eger, seconda edizione, Parigi 1 9 1 6 , pag. 4 1 . Il computo si riferisce alla fine del 1 9 0 0 e si basa sui risultati del censimento d ell impero russo del 1 8 9 7 .
( 2) NIEDERLE, I. c., pag. 5 0 e seg., in cui si espongono dettagliatamente le cause del conflitto tra i piccoli e i grandi russi.
-’