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lez 4 _ Fis 1_Ing civ amb 2015-2016

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Academic year: 2021

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(1)

FORZE e Leggi di Newton

Moto Rettilineo Uniforme M.R.U.

Abbiamo trattato vari tipi di moto: Moto Uniformemente accelerato M.U.A. Moto Circolare Uniforme M.C.U.

etc.

mette in

COSA: moto?

modifica il

Quantificare cause ed effetti Collegamento alla cinematica

Evidenze: per variare lo stato di

quiete di un corpo occorre “AGIRE”

su di esso

Lo stato di quiete è uno stato “NATURALE” (Aristotene) →

Sistemi di Riferimento in M.R.U.

medesimi fenomeni → dunque

(2)

Dinamica

Principio di inerzia - I legge della dinamica

Una particella libera, isolata, resta nel suo stato di quiete o

di moto rettilineo uniforme

Una particella libera si muove con velocità costante

Principio di conservazione della quantità di moto

m

= massa inerziale è un attributo del corpo

I corpi possiedono l’inerzia (la massa) : la capacità di resistere a

cambiamenti del loro moto.

v

m

P

quantità di moto





s

m

Kg

v

m

(3)
(4)

Dinamica

p = cost

m

1

particella isolata

p

1

p

1

m

1

particella non isolata

F

Δp

p’

p

1

t

p

F

t

0

dt

dp

F

Chiamiamo forza la rapidità di variazione

nel tempo della quantità di moto

(5)

Δp

Dinamica

Concetto di Forza - II legge della dinamica

a

p’

p’

p

a

m

dt

dv

m

v

m

dt

d

dt

dp

F

a

m

F

  

F

Newton

(6)

La massa e la II° legge della dinamica

Massa

: inerzia di un corpo a variazioni del suo stato di quiete o

moto rettilineo uniforme

(7)
(8)

Natura vettoriale delle Forze

FORZA: azione esercitata su di un corpo che ne provoca la variazione del suo stato di quiete o moto rettilineo uniforme

(9)
(10)
(11)

Dinamica

Concetto di Forza - II legge della dinamica

– è una relazione vettoriale:

tre equazioni scalari

– Note le

forze

in funzione del tempo, della posizione, delle proprietà dei corpi

interagenti (massa, carica, etc.), ci permette di determinare l’accelerazione 

dalla cinematica  la legge oraria

F

x

ma

x

F

y

ma

y

F

z

ma

z

a

m

F

a

F

1

F

risultante

F

2

Caratteristica vettoriale

della forza:

a

m

F

F

1

2

(12)

m

F

a

a

F

...,

.

Dinamica

p

a

t

a

a

n

moto vario

a

m

F

n t

m

a

a

m

F

x y

u

R

v

m

u

dt

dv

m

F

ˆ

ˆ

2

F

t

determina la variazione

del modulo della velocità

F

n

determina la variazione

della direzione della velocità

F

n

si chiama forza centripeta

p

p

Moto uniforme

0

.,.

0

a

F

Moto uniform.

accelerato

cost

cost

(13)

Impareremo che le forze possono esercitarsi non solo quando vi sia un contatto, ma anche con azione a

distanza (forze gravitazionali, elettriche …). Anche in tal caso si

applica la terza legge

(14)
(15)

Dinamica

II legge della dinamica - Esempio

N N N F F FRxAxBx  40 cos(45)30 cos(37) 52.2

N

Nsen

Nsen

F

F

F

Ry

Ay

By

40

(

45

)

30

(

37

)

10

.

3

o Rx Ry N N F F 5 . 11 ) 2 . 0 arctan( 2 . 0 2 . 52 3 . 10 ) tan(       

a

m

F

N

F

F

F

Rx2

Ry2

51

2

m/s

1

.

0

kg

500

N

51

a

(16)

Alcuni esempi di Forze

(17)

Dinamica

Forza peso

Osservazione di Galileo:

Tutti i corpi, se lasciati liberi, sono attratti verso

il suolo con la stessa accelerazione “g”

g

m

a

m

P

g

r

m

T T

2

Il nostro “peso” è la forza con cui

veniamo spinti verso il basso P

La nostra “massa” è

g

P

m

La bilancia misura N

N

m

g

Bilancia

g

m

N

(18)

0

a

Il corpo è

fermo

su di un tavolo cioè in equilibrio

Il tavolo esercita una forza

uguale e contraria alla forza peso, in

modo tale che la forza risultante che agisce sul corpo sia nulla.

N

Reazione vincolare N

mg

N

Le reazioni vincolari si manifestano

ogni qual volta c’è un vincolo ossia

un impedimento al moto del corpo.

Può avere una componente normale

o parallela al vincolo

(19)
(20)

Superfici

s

d

Legno su legno

0.25-0.5

0.2

Vetro su vetro

0.9-1.0

0.4

Acciaio su acciaio, superfici

pulite

0.6

0.6

Acciaio su acciaio, superfici

lubrificate

0.09

0.05

Gomma su cemento armato

asciutto

1.0

0.8

Sci di legno cerato su neve

secca

0.04

0.04

Teflon su teflon

0.04

0.04

Questi numeri sono indicativi, i coefficienti di attrito dipendono molto

dallo stato delle superfici, dalla temperatura, dall’umidità, etc.

(21)

La Forza Elastica

x

u

Kx

F

K = costante elastica

x

u

x

u

Assunto l’asse x la direzione della F:

Nella pratica viene applicata tramite una

molla e indicheremo con:

• l

0

la lunghezza a riposo

• x la deformazione = l – l

0

(22)

Dinamica

Forze elastiche

K

m

T

2

2

0

x

m

k

dt

x

d

2

Eq. moto armonico

Con pulsazione

)

cos(

x(t)

A

t

x

m

K

m

F

dx

x

d

a

2

2

m

K

(23)

Forze di Tensione

Quando una corda (fune, filo, cavo ...) è fissata ad un corpo

ed è tirata, si dice che è sotto

Tensione

Il filo esercita sul corpo una

forza di Trazione T

, diretta lungo

il filo come in figura

(24)

Dinamica

Tensione dei fili

-T

T

F

b

F

a

T

T

F

b

F

a

| F

a

| = | F

b

|

Principio di

azione e reazione

Filo inestendibile di massa

trascurabile in quiete.

Se il filo è teso, ogni suo elemento

subisce due forze uguali e contrarie

T

T

F

1

F

2

T

F

T

F

F

1

≠ F

2

Situazione

statica

La puleggia ruota

(25)

Se il filo è teso, ogni suo elemento

subisce due forze uguali e contrarie

i -1 i i+1

+T

-T

-T

+T

Per il III principio:

T forza applicata da i ad i -1

T forza applicata da i ad i+1

Condizione di equilibrio per l’elemento i:

T forza applicata da i +1 ad i

T forza applicata da i-1 ad i

La

tensione T

è la stessa

in ogni elemento

UGUALI ED OPPOSTE

Filo inestendibile di massa trascurabile: caso in quiete.

(26)

|F

B

| = |

T| |F

A

|= |T| |F

B

|= |

F

A

|= |F|

F

A

ed F

B

forze applicate nei due

estremi per tendere il filo

F

A

T

-T

F

B

T

forza esercitata agli estremi dal filo teso

Caso filo teso in moto:

INESTENDIBILE tutti i punti

si

muovono

con

la

stessa

accelerazione

Filo privo di massa

m = 0

ma = 0

T

è ancora la stessa in

ogni punto, come nel caso statico!

Il filo può non essere rettilineo: la carrucola

consente di cambiare la direzione della forza

(27)

Forze di attrito

L‘Attrito a livello microscopico è dovuto ai legami (sono delle vere e proprie micro saldature) che si instaurano tra i corpi a contatto. Per vincere tali legami e necessaria una forza che stira e rompa tali legami (e questo spiega la minima forza necessaria a iniziare il moto) i quali però si riformano continuamente (anche se in quantità inferiore) ad ogni contatto con le asperità e con questo spieghiamo l‘Attrito dinamico.

Nel movimento di un corpo su una superficie SCABRA o attraverso mezzi viscosi (aria,acqua) vi una resistenza al moto dovuta all'interazione del corpo con la superficie. Tale interazione è detta Forza di ATTRITO.

(28)

Tipi di attrito

Attrito Statico

Attrito Dinamico

Regione Statica il corpo non si muoveApplico Forza F, ma

f

i

0

F

f

s

f

s

F

Regione Dinamica Applico Forza corpo si muove con F’, il v = costante

f

i

0

F

'

f

d

f

d

F

'

Attrito Statico fs : In presenza di questa forza, un corpo non si mette in moto qualunque sia la forza applicata ma solo se supera un certo valore

f

s

aumenta con F applicata, mantenendo

f

s

=-F

fino ad un

valore limite

f

s, Max

dipendente dai materiali (corpi, piani, forme)

(29)

Superando il valore limite

f

s, Max dell'attrito statico, riusciremo a smuovere il blocco ma avremo ancora la presenza di una resistenza che rallenta il moto,

dovuta ai corrugamenti all’interfaccia tra i due materiali.

Consideriamo la Forza di reazione che il piano orizzontale esercita sul blocco

g

m

N

F

y

0

F

x

0

f

s,max

F

mg

N

f

s,max

s

s

s dipende dai materiali a contatto Quindi

f

N

s s

s è una grandezza ADIMENSIONALE

L'attrito è proporzionale alla effettiva superficie di contatto e poiché la superficie di contatto dipende dalle forze normali alla superficie (più comprimiamo l'oggetto verso la superficie tanto maggiore sarà la superficie di contatto microscopica) allora deve aversi:

(30)

N

f

F

s,max

s

Quando

Allora il corpo si mette in moto Il tipo di Attrito CAMBIA

ATTRITO DINAMICO: si esercita sempre sul corpo nel punto di contatto con il piano

costante

N

f

d

d Inoltre s d

f

s

f

d

,max

Quindi per mantenere il corpo in moto con velocità costante è sufficiente una forza inferiore a quella necessaria per metterlo in moto

(31)

Caduta in un fluido: Attrito Viscoso

Quando un corpo si muove in un fluido (liquido o gas) il mezzo oppone una forza di resistenza che si oppone al moto relativo. La forza risultante è in genere una funzione della velocità ed è opposta al moto.

Ovvero: all'aumentare della velocità, aumenta la forza di attrito sino a quando annullerà la forza attiva. In questa situazione avremo che il moto prosegue con velocità costante (a=0)

 

ite m t t m

mg

v

e

mg

t

v

1



lim



 

 

(32)

Attrito Viscoso: alcuni esempi di

velocità limite

(33)

Moto Circolare Uniforme

TRAIETTORIA Ogni giro nel medesimo Tempo (Periodo)

r

v

T

2

L’accelerazione (

CENTRIPETA

) è diretta

verso il centro della circonferenza

R

v

R

R

R

a

2 2 2 2

Per il 2° principio l'accelerazione è causata da una forza

Tale forza, diretta come l'accelerazione, è detta

centripeta

R

v

m

R

m

ma

F

2 2

(34)

Curva sopraelevata

(35)

Esempi di Moto Circolare Uniforme

Disco legato ad una corda in moto rotatorio

In questo esempio è il filo stesso che esercita una forza (tensione) che mantiene il disco in moto circolare uniforme:

Il ROTOR

In questo esempio è la reazione del piano N che esercita una forza centripeta. Al crescere della velocità cresce acentr e quindi N cioè fs,max che può diventare > mg

Il corpo rimane quindi “attaccato” alla parete e non cade. La condizione limite si ha per ay=0

mg

f

F

y

s

0

R

v

m

N

ma

F

r r 2

N

f

s,max

s

R

v

m

N

f

mg

s s s 2

s

gR

v

(36)

Lo spostamento è tangenziale alla traiettoria e la

posizione di m è determinata da

radiale

tangenziale

l

m

ma

mg

T

cos

r

2

 

L

dt

d

m

dt

s

d

m

ma

mg

tg 2 2 2 2

sin

Dalla prima eq. ricaviamo T

La seconda ci dà la legge oraria del moto oscillatorio

2 2

sin

dt

d

L

g

e se sin

~

L

g

dt

d

2 2

Piccoli angoli

(37)

dunque

(

t

)

m

cos

t

L

g

da non confondere con

dt

d

Il periodo delle piccole oscillazioni vale

g

L

T

2

(38)

g

L

T

2

2

Non dipende dalla

massa e dell’ampiezza

Tensione del filo:





L

v

g

m

T

d 2

cos

Tensione

massima

Tensione

minima

In condizioni

dinamiche

In condizioni

statiche

T

s

mg

La T

d

> T

S

perché oltre ad equilibrare il

peso deve fornire la f. centripeta per far

percorrere

al

pendolo

la

traiettoria

circolare

Periodo:

(39)

t

dt

d

cos

0

L

t

dt

d

L

dt

ds

v

0

cos

0

sin

t

Velocità angolare e

lineare

L

L

t

s

0

sin

Legge oraria

La velocità è max quando il corpo passa per

la verticale

Q

= 0 e nulla agli estremi delle

oscillazioni.

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