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Acqua: un nuovo sistema d'acquisto per una metamorfosi necessaria - Maria Vittoria Alfonsi

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Dall‟acqua alla vita

<<L’acqua è il principio di tutte le cose, le piante e gli animali non sono che

acqua condensata ed in acqua si dissolevranno dopo la morte>> Talete di Mileto

L‟acqua

<< In tutto l’universo

non vi è nulla di più morbido e debole dell’acqua ma nulla le è pari

nel suo modo di opporsi a ciò che è duro nulla può modificare l’acqua.

Che la debolezza vinca la forza che la morbidezza vinca la durezza Ognuno sulla terra lo sa

Ma nessuno è in grado di fare altrettanto >>

Lao Tse

LA CARTA EUROPEA DELL’ACQUA

Nel 1968 il Consiglio Europeo scrisse dodici articoli sull'acqua fornendo dei punti essenziali che esplicano l‟importanza di questa materia per tutti gli esseri viventi.

1) Non c'é vita senza acqua. L'acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane. 2) Le disponibilità di acque dolci non sono inesauribili. E' indispensabile preservarle, controllarle e se possibile accrescerle.

3) Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono.

4) La qualità dell'acqua deve essere mantenuta in modo da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente per i bisogni della salute pubblica

5) Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all'ambiente naturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi dell'ambiente, sia pubblici che privati.

6) La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenza forestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche

7) Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate

8) La buona gestione dell'acqua deve essere materia di pianificazione da parte delle autorità competenti

9) La salvaguardia dell'acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica

10) L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e utilizzarla con cura

11) La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e pubbliche

12) L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune la cui tutela richiede la cooperazione internazionale.

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INDICE

INTRODUZIONE ... 4

L’ACQUA NEL MONDO ... 4

Distribuzione dell’acqua nel mondo ... 4

Problemi Idriche ... 4

Problemi ambiantali ... 5

L’ACQUA IN ITALIA ... 6

Distribuzione dell’acqua nel mondo ... 6

Acqua di origine lacustre ... 6

Le precipitazioni ed il suo consumo ... 6

Suddivisione dei consumi in base ai settori di attività ... 7

Conseguenze dell’uso insostenibile dell’acqua ... 8

COME FUNZIONA UN ACQUEDOTTO ... 8

Cosa è un acquedotto ... 8

Opere di presa e di trattamento delle acque ... 8

Opere di adduzione ... 9

Opere di distribuzione ... 9

Impianti interni ... 9

ACQUEDOTTO CIIP SPA VETTORE... 10

L’acquedotto ... 10

Opere di presa ... 10

Funzionamento della condotta e criteri costruttivi ... 10

Tipi di condotte e opere costruite ... 11

Esecuzione dei contratti di appalto ... 11

L’acquedotto oggi ...12

La certezza di una qualità sotto stretto controllo:natura da bere ...12

ACQUA: RUBINETTO O MINERALE ... 13

Sappiamo che ...13

L’acqua di casa...13

Quanto costa l’acqua potabile ...15

Che cosa è l’acqua minerale ...15

Il mercato dell’acqua minerale ...16

Concentrazioni limite per acque minerali e acque destinate al consumo umano ...17

Il problema delle acque minerali ...18

Impatto ambientale ...20

LA COMPETENZA PUBBLICA SULLA RISORSA IDRICA ... 22

Testo Unico sulle acque pubbliche ...22

Il diritto universale all’acqua potabole ...22

LA PRIVATIZZAZIONE ... 23

L’acqua è al centro di numerose “contese” ...23

Forma di privatizzazione dell’acqua in Italia ...23

PROPOSTE DEI COMUNI ... 25

Le Case dell’Acqua ...25

Le normative ...26

I vantaggi delle Case dell’Acqua ...26

Gli altri vantaggi ...26

Sistema di pagamento ...27

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4

I piani di autocontrollo alimentare HACCP per le Case dell’Acqua ... 27

Che cosa è l’HACCP ... 28

Il manuale HACCP ... 28

Le casette dell’acqua in Italia ... 28

EROGATORI IN ITALIA ... 29

Tipi di erogatori ... 29

Aziende produttrici di erogatori ... 30

PROGETTO ODETTA ... 32

Che cosa è Odetta ... 32

Possibili ubicazioni ... 32

Componenti ... 32

Materiali ... 33

SISTEMA ODETTA ... 34

Metodologie d’acquisto ... 34

Collegamento con la rete idrica ... 35

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INTRODUZIONE

La vita sul nostro pianeta iniziò nell‟acqua; nell‟acqua vive l‟uomo nella sua forma promordiale e questa costituisce la quasi totalità della materia vivente.

Fra tutte le risorse naturali è la più importante: senza acqua non c'è vita. L'acqua è sempre stata al centro della religione e della filosofia in quanto è l‟elemento fondamentale per lo sviluppo della vita.

Nei secoli passati è stata considerata sia una vera e propria divinità, come presso i babilonesi e gli antichi egizi, sia un importante strumento di purificazione se non addirittura elemento rigeneratore, basti pensare ad alcuni riti della religione induista e musulmana ed a quella cristiana dove l‟acqua svolge la funzione di una vera e propria rinascita dell‟uomo. Con l'evolversi della civiltà e con l'affermazione di una visione mercantile del mondo l'acqua si sta trasformando in merce che inizia a scarseggiare. Basti pensare che il 2003 è stato dichiarato “Anno internazionale

dell‟acqua” dall‟Assemblea generale delle Nazioni Unite (FORUM MONDIALE DI KYOTO 2003).

Questo interesse particolare, che riconosce la grande importanza delle risorse idriche per il futuro del pianeta, nasce dall‟evidenza che la Terra, con le sue diverse e abbondanti forme di vita, si trova ad affrontare, all‟inizio del XXI secolo, una crisi idrica molto grave. Numerosi sono i segnali che indicano che il problema va facendosi sempre più serio e che la situazione peggiorerà ancora se non verranno intraprese delle importanti azioni correttive.

L’ACQUA NEL MONDO

Distribuzione dell’acqua nel mondo

La disponibilità di risorse idriche e la possibilità di accedervi sono tra i principali temi trattati al vertice di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile.

L'acqua occupa circa il 75% della superficie terrestre di cui il 97.5% di essa è troppo salata per essere utilizzata dall'uomo per fini alimentari o agricoli. Quindi solo il 2,5% dell'acqua non è salata di cui il 70% si trova ai Poli e nei ghiacciai. L‟acqua a cui l‟uomo ha accesso è il rimanente 30%. Molta di questa è inquinata e non può essere utilizzata, facendo rimanrere meno dell‟1% di acqua potabile. Circa il 70% di questo 1% è utilizzato

dall‟agricoltura mentre l‟industria usufruisce del 22%.

Gli esseri umani hanno complessivamente a loro disposizione l‟0,08% di tutta l'acqua della terra, ma nel prossimo ventennio il consumo di acqua non salata è destinato a crescere almeno del 40%. Nel 2020 il 70% dell'acqua utilizzata in agricoltura non sarà più sufficiente e si avrà bisogno di un incremento del suo utilizzo del 17%.

Nel 2002 secondo i dati forniti delle Nazioni Unite sullo sviluppo mondiale, il 33% della popolazione non ha accesso ad acqua potabile. Se nel 1995 ben 436 milioni di persone in 29 paesi hanno avuto problemi di

approvvigionamento idrico, entro il 2025 - stima la Banca Mondiale - questo problema riguarderà 48 paesi, per un totale di 1,4 miliardi di persone. In base ai dati l'area più colpita sarà l'Asia occidentale, che include la Penisola araba, con oltre il 90% della popolazione senz'acqua.

Problemi idrici

Uno dei principali problemi idrici è che l'acqua dolce è una risorsa presente sul pianeta in misura fortemente disomogenea a seconda delle condizioni climatiche e delle caratteristiche orografiche delle varie regioni. In aree abbastanza vaste della Terra l'acqua o scarseggia o è di basso livello qualitativo. L‟accesso all‟acqua potabile è ancora un privilegio- notevole e forte è il divario tra Europa, Nord-America, Giappone, Austrialia ed il resto del mondo.

Altri problemi sono l‟aumento demografico e lo sviluppo economico, in campo agricolo ed industriale, che hanno portato ad un sempre più intenso

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6 consumo dell‟acqua.

I consumi civili sono cresciuti in modo costante nei secoli e sono triplicati negli ultimi 50 anni. Due millenni fa un romano usava circa 15 litri d‟acqua al giorno per bere, mangiare e lavarsi. Un italiano a metà ottocento ne

richiedeva circa 50 litri, mentre intorno al 1930 il consumo era salito a quasi 200 litri. Oggi il cittadino medio di un paese industrializzato come l‟Italia necessita di 450 litri d‟acqua al giorno.

Nelle nostre città è sufficiente aprire un rubinetto per fare scorrere abbondante acqua pulita, pronta per ogni necessità. Essa è così a portata di mano che non viene spontaneo considerarne i limiti.

L‟enorme quantità d‟acqua a nostra disposizione e l‟abitudine a servircene senza troppi complimenti ci hanno ormai fatto dimenticare che l‟acqua occupa un posto di primissimo piano nella nostra vita.

Con l‟aumento demografico l‟agricoltura si sta muovendo verso una grave crisi: si calcola che nel 2025 il mondo avrà 8 miliardi di inquilini e 5 miliardi vivranno nelle città; per sfamarli, la produzione dei cereali dovrà aumentare circa del 37%; serviranno inoltre quantitativi maggiori di carne e pesce, ma l‟allevamento richiede agricoltura e l‟agricoltura vuole acqua. Si calcola che per affrontare la situazione è necessario allargare le coltivazioni di 43,5 milioni di ettari con un impatto ambiantele non indifferente ed una richiesta d‟acqua così imponente che servirà più acqua di quanta le piogge possano offrire.

Nell‟industria l‟utilizzo dell‟acqua è sempre più richiesto per la alta percentuale di reazioni chimiche che si possono ottenere facendo reagire sostanze in soluzione acquosa. L‟industria, infatti, non utilizza l‟acqua solo per refrigerare i suoi impianti e per il lavaggio degli stessi ma anche per attivare i processi produttivi.

Problematiche ambientali

L'inquinamento è un fenomeno antico, ma ha cominciato ad assumere dimensioni preoccupanti nel secolo scorso perché è un problema strettamente legato alla nascita della cosiddetta civiltà industriale e

all'aumento della popolazione. La situazione sta diventando sempre più grave, perché le naturali capacità autodepurative dell'ambiente sono insufficienti ad eliminare tutte le sostanze tossiche che v‟immettiamo. Il problema dell‟inquinamento si sta facendo sempre più grave e anche pericoloso per la nostra salute, non solo nelle nazioni industrializzate e densamente popolate, ma anche in aree e regioni dove l‟uomo è quasi del tutto assente.

L'inquinamento idrico può avere diverse origini: 1. Inquinamento naturale

L‟inquinamento naturale non avviene per opera dell'uomo ma a causa di frane, alluvioni, eventi atmosferici e stagionali. Questo fenomeno non crea problemi particolari, perché l'acqua è in grado di autodepurarsi, entro certi limiti.

2. Inquinamento urbano

L‟inquinamento urbano proviene dalle fogne delle città. Ognuno di noi consuma da 200 ai 400 litri di acqua potabile al giorno: questa acqua, che contiene residui organici, saponi, detersivi e rifiuti di natura varia, finisce nei tubi di scarico, di lì nelle fogne e, senza alcun trattamento di depurazione, nei fiumi e poi in mare.

Ciò significa una quantità da 5 a 10 miliardi di litri di prodotti inquinanti che finiscono nelle acque pubbliche, con il risultato che a causa di questa concimazione forzata le alghe e le piante dei fiumi e dei laghi aumentano in gran copia, consumando ossigeno durante la notte, poi muoiono e

marciscono aggravando lo stato dell'inquinamento, sottraendo ossigeno alle creature acquatiche e provocandone la morte. Questo fenomeno si chiama eutrofizzazione ed è la causa della morte biologica di molti corsi d‟acqua.

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7 3. Inquinamento industriale

L'inquinamento industriale è dovuto all'immissione di sostanze chimiche non biodegradabili nelle acque dei fiumi, dei laghi e dei mari. Ogni giorno migliaia di fabbriche scaricano nel sistema idrico quantitativi enormi di coloranti, acidi, tinture, schiume, polveri di metalli e mille altri veleni che danneggiano irrimediabilmente la flora e la fauna acquatica.

4. Inquinamento termico

L'inquinamento termico è dovuto all'immissione, nei fiumi e nei torrenti, dell'acqua calda usata per raffreddare gli impianti. Ne sono responsabili le centrali termoelettriche e termonucleari, oppure le industrie siderurgiche.

5. Inquinamento agricolo

L'inquinamento agricolo è provocato da un uso indiscriminato di

fertilizzanti, concimi chimici e pesticidi. Queste sostanze tossiche finiscono nel sottosuolo o nei fiumi e giungono, attraverso la catena alimentare, fino all'uomo.

L‟acqua è fondamentale per la vita dell'uomo, inquinarla significa compromettere gravemente la nostra salute.

La contraddizione fra la valutazione delle risorse disponibili e la probabile scarsità nel prossimo futuro si spiega facendo l‟importante distinzione fra quello di cui avremmo bisogno e quello che in realtà consumiamo.

L’ACQUA IN ITALIA

Distribuzione dell’acqua in Italia

L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di risorse idriche: a nord le Alpi presentano un‟abbondanza di corpi idrici (vale a dire depositi d'acqua dolce di qualsiasi natura essi siano, purché raggiungano una portata minima convenzionale), mentre la penisola e le due isole maggiori contano ben 69 laghi naturali di superficie pari o superiore a 0,5 km2, 183 bacini artificiali con oltre 1 km2 di superficie, cui vanno aggiunti ben 234 corsi d'acqua e

fiumi di una certa rilevanza a livello idrico ed ambientale. Inoltre, i corpi idrici superficiali e sotterranei destinati alla potabilizzazione sono quasi 500, e 400 sono i laghi a partire da 0,2 km2 di estensione, andando a

consolidare, così, un'abbondanza di risorse idriche già fisiologicamente presenti sul territorio, sia naturalmente che artificialmente.

Acque di origine lacustre

In Italia l'acqua dolce invasata in tutti i laghi è pari a 150 miliardi di metri cubi di cui circa 75 miliardi si trovano nella sola Lombardia; nell'Italia settentrionale ci sono più dei sei decimi delle risorse prese in esame. Il Nord del Paese può vantare un simile accentramento delle risorse idriche nazionali in quanto possiede i grandi bacini alpini e prealipini, che da soli invasano 124 miliardi di metri cubi.

Per il resto, i 25 miliardi di metri cubi d'acqua lacustre si dislocano

principalmente nei maggiori laghi dell'Appennino centrale mentre il Sud e le Isole hanno appena il 3% delle acque italiane d'origine lacustre.

Le precipitazioni in Italia ed il suo consumo

L‟italia è anche caratterizzata da una distribuzione disomogenea delle precipitazioni e si valuta che la precentuale più elevata di queste

precipitazioni, poco più deil 40%, si concentrano nelle regioni settentrionali, 22% in quelle centrali, il 24% nelle regioni meridionali e appena il 12% nelle isole maggiori, Sicilia e Sardegna.

Il nostro Paese risulta essere il maggior paese consumarore di acqua in Europa: inafatti, rispetto ad una media dei paesi dell‟EU di 604 m3 per abitante all‟anno, il nostro paese registra un valore stimanto intorno ai 980 m3 per abitante. Ciò è dovuto anche dal fatto che in Italia viene persa una grossa quantità d‟acqua: gli italiani conumano in media 450 litri al giorno di acqua corrente dal rubinetto, ma di questa ne bevono solo circa l‟1%; il 39% circa viene utilizzato per l‟igene personale, il 12% in lavatrice ed il 20% con gli scarichi del wc.

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Suddivisione dei consumi in base ai settori di attività

La disomogenea disponibilità d‟acqua sulla Terra comporta gravi problemi per quanto rigurado i prelievi. Da uno studio dell‟OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico) del 2003 si è visto che l‟Italia è tra le prime nazioni per il prelievo dell‟acqua: prima in Europa e terza a livello mondiale dopo USA e Canada. Il rapporto tra acqua prelevata e disponibilità è pari al 32% e risulta essere uno dei più alti valori dell‟Europa, mentre si ha uno dei più bassi indici di rendimento tra acqua consumata e

beni prodotti. Il Nord utilizza il 78% delle risorse disponibili registrando i maggiori prelievi

locali in termini assoluti, mentre risulta essere sostenibile l‟utilizzo nelle regioni centrali, dove i prelieve sono pari a circa il 52% della disponibilità locale. Del tutto critica, invece, risulta essere la situazaione del Meridione, dove i prelievi sono pari al 96% delle disponibilità locali.

In Italia attualmente si può stilare la seguente suddivisione per quanto riguarda i consumi d‟acqua:

Circa il 70% dell‟acqua prelevata è inpiegata in agricoltuara, soprattutto nel Sud e nelle isole. Infatti si rende necessaria l‟irrigazione dei terreni in quelle zone dove le piogge non sono sufficienti. Oltre che dispendiosa, l‟agricoltura risulta essere anche dannosa per quando riguarda i prodotto chimici che si usano con eccessiva disinvoltura nelle coltivazioni: le piante non riescono ad assorbirli tutti, così la pioggia, dilavando il terreno, li trascina con sè nelle falde acquifere e successivametne nei fiumi, inquinando

gravemente entrambi gli elementi.

Il 20% viene utilizzata nell‟industria, la quale presenta un continuo aumento della domanda, soprattutto nelle regioni del Nord Italia. In campo industriale l‟acqua viene utilizzata per la lavorazione delle materie prime, la produzione di manufati, la refrigerazione, per il lavaggio e come solvente. Senza acqua a basso costo l‟industria entrerebbe in crisi. ( Dopo essere stata opportunamente depurata, il 90% dell‟acqua industriale potrebbe essere recuperata e

riutilizzata).

Circa il 9% dell‟acqua viene usata nelle forniture per uso potabile, quindi per usi civili/domestici. Tali consumi sono in continua ascesa. Nelle case l‟acqua si utilizza, oltre che per bere, cucinare e pulire anche per l‟irrigazione dei giardini, il lavaggio dell‟auto, il

riempimento di piscine, etc. In questa categoria rientrano anche gli usi effettuati presso attività commerciali, turistiche, uffici e servizi pubblici, quali scuole, ospedali, mense, servizio antincendio, etc. Il restante per fini energetici (soprattutto al Nord) per la produzione di energia attraverso le centrali idroelettiche e mareomotrici.

70

%

20,50

%

9

% 0,50% Agricoltura Industria Uso civile/domestico Energia

(18)

9 Si riportano qui di seguito due tabelle riassuntive dei presunti consumi

d‟acqua da acquedotto pro-capite di una citta media. Ovviamente i valori possono variare a seconda del contesto socio-economico in cui la città considerata è inserita.

Conseguenze dell’uso insostenibile delle acque

Sul ciclo dell‟acqua l‟essere umano ha esercitato un effetto modificatore di notevole importanza: infatti l‟uomo ne fa un uso indiscriminato

compromettendone la qualità (contaminando di conseguenza anche i corpo idrici superficiali e sotterranei) e limitandone la disponibilità per sè e per gli altri esseri viventi. Un altro importante problema è legato alla distruzione della vegetazione spontanea per poter ottenere campi da coltivare o

pascoli. Di conseguenza i suoli diventano molto più erodibili. Tutto ciò provoca alluvioni, interramenti degli alvei dei fiumi e modificazioni drastiche dei rilievi e della idrologia.

Spesso l‟uomo, dopo averla utilizzata, la restituisce all‟ambiente carica dei suoi rifiuti che determinano fenomeni di inquinamento il più delle volte irreversibile. Inoltre con l‟inquinamento dell‟atmosfera, l‟essere umano ha distribuito veleni che ricadono con le piogge acide e che danneggiano fiumi, laghi e paludi e di conseguenza tutta la vita racchiusa in questi ecosistemi.

COME FUNZIONA L’ACQUEDOTTO

Cosa è un acquedotto

Un acquedotto è un'opera, più o meno complessa, costruita per

trasportare acqua da un posto ad un altro per soddisfare vari scopi: uso potabile, uso irriguo, uso industriale. La parola deriva dai due termini latini aqua ("acqua") e ducere ("condurre").

È un' opera costituita da un insieme di molti componenti ognuna delle quali assolve un compito specifico.

La prima di queste strutture è l'opera di presa (fonte, pozzo o canale), in corrispondenza di queste avviene la captazione dell'acqua.

L' acqua prelevata viene, attraverso delle pompe, convogliata al serbatoio. Le nuove tecnologie hanno relegato i vecchi metodi dei serbatoi elevati simile ai metodi romani, infatti l' acqua viene convogliata nelle tubature con l' ausilio delle forza di gravità.

Opere di presa e di trattamento delle acque

La prima di queste strutture è l'opera di presa, in corrispondenza della quale avviene la captazione dell'acqua dal ciclo naturale. Tali opere differiscono tra loro a seconda che le acque captate siano di superficie (fiumi, laghi, eccetera) o sotterranee (sorgenti, pozzi, Consumi pubblici

Fontanelle a getto continuo 15.000 litri/giorno Latrine a getto continuo 5.000 litri/giorno

Innaffiamento strade 2 litri/mq

Lavaggio foganture 20 litri/m per girono

Consumi per attività quotidiane

Preparazione alimenti 10 litri/persona

Lavaggio biancheria 40-80 litri/kg di biancheria

Lavatrice 20/40 litri/kg

Lavaggio piatti 5 litri

Pulizie domestiche 10 litri

Doccia (3 minuti) 50 litri

Bagno in vasca 100/300 litri

Lavaggio automobile 200/300 litri

Scarico WC 10/20 litri/cascata

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10 ecc.). L‟acqua viene convogliata in un‟unica tubatura che la dirige

verso 3 vasche che ne permettono la decantazione.

Generalmente queste opere prevedono impianti di trattamento delle acque necessari per renderle idonee al consumo umano. Opere di adduzione

Le acque potabili vengono trasportate dalle condotte adduttrici (opere di adduzione) che funzionano sia in pressione che a pelo libero.

Lungo il tracciato di una condotta adduttrice in pressione vengono realizzate varie opere necessarie per l'esercizio e la manutenzione delle stesse.

Le principali sono:

gli scarichi: ubicati nei punti più depressi del profilo idraulico. Nell'omonimo pozzetto, realizzato in calcestruzzo armato, viene realizzata una derivazione chiusa da una saracinesca che una volta aperta permette lo svuotamento della

condotta adduttrice. L'acqua dello scarico viene convogliata, tramite un'apposita condotta, in fossi o collettori vicini. gli sfiati: ubicati nei punti di massima quota del profilo idraulico. Lo Sfiato è una valvola di rilascio dell'aria che consente all'aria intrappolata all'interno idraulico di fuoriuscire.

opere di interruzione o di disconnessione idraulica: sono

costituite da serbatoi (anche pensili) di capacità limitata, che vengono costruite tutte le volte che è necessario per evitare che le tubature vengano sottoporre a pressioni eccessive.

opere di accumulo: sono serbatoi di grande capacità, realizzati lungo il tracciato di condotte adduttrici molto estese, al fine di garantire una riserva idrica, per un dato

periodo di tempo, nei tratti a valle dell'opera nel caso di interruzioni del flusso nel tronco di monte.

tratte pensili: vengono realizzati per l'attraversamento aereo di fiumi, torrenti, zona in frana, ecc.

sottopassi: vengono realizzati per sottopassare strade, autostrade, ferrovie, piccoli corsi d'acqua ecc.

Le opere di adduzione alimentano i serbatoi di testata a servizio dei singoli centri urbani.

Opere di distribuzione

A valle del serbatoio, generalmente viene realizzata una condotta, denominata suburbana, che collega l'opera di accumulo alla rete di distribuzione urbana che ha lo scopo di portare acqua in ogni punto

del centro da servire. La suburbana normalmente non ha utenze lungo il tracciato. Il sistema di condotte in pressione che costituisce la rete di

distribuzione, si sviluppa quasi sempre nel corpo delle strade cittadine alimentando le utenze private, le collettività, i vari servizi pubblici, le aziende artigiane e la piccola industria inserita nel contesto urbano.

Impianti interni

Sulle condotte distributrici vengono realizzati gli impianti privati che collegano la rete di distribuzione all'impianto idrico a servizio delle singole utenze (condomini, ospedali, caserme, attività commerciali, ecc.).

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ACQUEDOTTO CIIP spa VETTORE

L’acquedotto

Nei primi del „900 Ascoli viveva in una precaria situazione idrica, così, nel 1918, iniziarono ricerche e studi per individuare delle sorgenti di alta quota, trovando quella di Pescara e di Capodacqua di Arquata.

Gli acquedotti esistenti in questi anni erano per la maggior parte comunali e servivano solo il Comune stesso. Si trattava, in genere, di piccole opere che potevano portare quantità di acqua minime. Pochissimi erano gli acquedotti per le frazioni; mancavano quasi dappertutto quelli rurali.

La loro costruzione inizia dal 1880; i più furono costruiti dopo il 1890 e il 1911, dopo cioè la promulgazione delle leggi sulle opere igeniche e la concessione dei mutui da parte della Cassa Depositi e Prestiti col contributo dello Stato nel pagamento degli interessi, per l‟esecuzione di dette opere.

La vera soluzione al problema idrico ascolano era l‟utilizzazione delle Sorgive dell‟alta Valle del Tronto. Le Sorgive più importanti, che si prestavano ad essere utilizzabili per scopo di potabilità, erano quelle di Capodacqua e di Pescara di Arquata. Sgorgano rispettivamente a quota 826 ed a quota 744 metri m.s.m.

L‟analisi chimica-batteriologica risulrtarono ottime.

Nel 1927, di fronte all‟aggravarsi della situazione, l‟Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno assunse l‟iniziativa di promuovere un accordo tra i Comuni della Provincia, specialmente tra queilli situati lungo la Vallata del Tronto, per la costituzione di un Consorzio volontario, diretto alla realizzazione di un grande Acquedotto alimentato dalle sorgenti di Pescara di Arquata, sulla base delle direttive generali tracciate dell‟ingegnere Cruciani, ingegnere a cui fu affidato il progetto del nuovo aquedotto.

Con il decreto del 21 giugno 1929, n. 23517, il Prefetto della provincia di Ascoli Piceno dichiara definitivamente costituito il Consorzio per

l‟acquedotto “Pescara di Arquata”.

Opere di presa

L‟unico punto a quota sufficientemente elevata, e in posizione planimetricamente idonea a separere le acque tra il Fermano e i Comuni della bassa valle del Tronto, era Il Monte Ascensione. Per la presenza di zone calanchifere, il Monte Ascensione è stato traforato con una galleria della lunghezza di 2000 metri.

La quota del traforo è di 693 m.s.m, quota notevolemte alevata per consentire l‟alimentazione a cascata dei Comuni del Fermano e per ridurre la lunghezza della galleria.

Funzionamento della condotta e criteri costruttivi

Sinteticamente si può dire che il funzionamendo della condotta è di tipo a cascata e in pressione. Nei tratti a mezza costa ed in galleria, anche se la condotta avrebbe potuto funzionare a pelo libero, si è optato per il principio secondo cui la condotta deve sempre procedere a pressione assucurando un‟efficienza maggiore dal lato igenico ma con un maggior dispedio economico.

I tubi muniti di apparecchi di sfiato sono posti in opera seguendo le pendenze delle gallerie, sostenuti da appoggi in cemento; questo completo isolamento rende possibile l‟ispezionabilità di ogni tratto. Tutti i corsi d‟acqua sono raggiungibili attaverso passerelle in cemento armato.

Gli apparecchi di sfiato e di scarico dissemninati nei punti adatti sono contenuti entro appositi pozzetti in calcestruzzo ed in muratura facelmente raggiungibili. Questi pozzetti rendono

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12 Tipo di condotte e opere costruite

Il progetto, in gran parte, va realizzandosi a mezzo di appalti-concorsi e pertanto, nel dare notizia dei tipi di condotte e delle opere eseguite, non si faceva riferimento al progetto ma direttamente allo stato di esecuzione.

Fino al partitore M.Gaico l‟impresa Ferrobeton aveva previsto condotte in calcestruzzo armato precompresso limitatamente ai tratti di galleria ed ai sifoni sino a 5 atmosfere di esercizo; mentre per sifoni a pressione maggiore si usarono tubi di acciaio Dalmine con rivestimento fribrocementizio tipo Dalmine.

I diametri usati sono di 700 e 650 mm.

Nella galleira del M. Ascensione sono stati impiantati tubi eternit, del diametro di 660 mm (ricordiamo che l‟eternit a contatto con l‟acqua indurisce e non rilascia nessun tipo di sostanza nociva). L‟allacciamento delle sorgenti è ottenuto in galleria ed è a notevole profondità; presenta pertanto tutte le garanzie dal punti di vista igenico e di sicurezza di captazione.

Le vasche di partenza, pure in galleria, sono costituite da quattro elementi: di calma, di misura della portata della sorgente, di misura dell‟acqua immessa nella condotta e di massa in carico della condotta stessa.

Esecuzione dei contratti di appalto

Bisogna precisare alcuni dati riassuntivi per ricordare le difficoltà di esecuzione e le soluzioni prontamente assicurate che non soltato testimoniano dell‟enorme sforzo copiuto, ma contribuiscono a migliorare la conoscenza dei problemi tecnici risolti.

La costruzione del nostro Acquedotto ha comportato scavi di sbancamento ed a sezione ristretta per un totale di 760.000 metri cubi; scavi di galleria per 68.530 metri cubi; 16.800 metri cubi di rivestimenti in galleria; 28.000 metri cubi di opere murarie di pietrame.

È impiegata una massa ferrosa di c.a. di 250.000 km ed un

conglomerato cementizio di 28.200 metri cubi. Vengono costruite 24 passerelle in c.a.

Volendo dare un‟idea della vastità di alcune opere precisiamo che le gallerie, in zona impervia e rocciosa, sviluppano un persorso di circa 14 km, le tubazioni in cemento armato misurano 13.380 metri lineari; le tubazioni in acciaio 200.000 metri lineari, quelle in eternit 20.000 metri lineari: il peso complessivo delle tubazioni supera i 175.000 quintali.

Per l‟esecuzione delle opere vengono impiegate, complessivamente, un milione e trecentomila giornate lavorative.

Le opere di ricerca delle Sorgive furono iniziate il giorno 8 gennaio dell‟anno 1938. Quel freddissimo mattino un pugno di uomni partì da Ascoli, sotto il controllo e la guida dell‟ing. Cruciani ed il geom.

Giansanti. I lavori di ricerca delle sorgenti furono iniziati a quota 720 circa ,

dopo la costruzione di sette cunicoli, la sorgente fu trovata in galleria a quota 890 sul livello del mare. Immense furono le difficoltà di avanzamento data la grande quantità di acqua che si incotrava. Difficoltosa si presentò l‟installazione dei cantieri a causa della necessità di dover trasportare l‟ingente materiale in località del tutto prive di strade. Per effettuare i trasporti dei tubi di cemento e di acciaio si è dovuto utilizare una linea Decauville parallela all‟asse della condotta stessa; in tal modo si riusci a trasportare le tubature dallo stabilimento di Borgo di Arquata verso le Sorgenti del Pescara.

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13 Sono stati creati cantieri di smistamento dei materiali da

costruzione e delle tubatore.

I lavori di scavo della galleria del M. Ascensione sono stati fortemente contrastati dal continuo mutare di strati di diversa conformazione geologica.

L’acquedotto oggi

Oggi l‟acquedotto si identifica con CIIP spa, una società per azioni controllata da 59 comuni delle province di Ascoli Piceno e Fermo e che gestisce il ciclo completo dell‟acqua nel territorio nei comuni soci: dalla captazione alla depurazione, passando per l‟adduzione, la distribuzione ed il mantenimento di collettori e foglature.

CIIP spa provvede al servizio del ciclo integrato dell‟acqua nei territori dei comuni soci: eroga acqua potabile per usi domestici ed industriali, non potabile per alcuni usi nell‟industria non alimentare, gestisce i servizi fognari e di depurazione delle acque reflue.

Con la trasformazione in società per azioni, CIIP spa ha sposato i valori ticipi delle moderne imprese industriali. Valori che pongono l‟accento non solo sulla qualità del servizio offerto ma anche sulla capacità dell‟intera struttura di fornire una risposta adeguata alle esigenze del bacino di utenza. In quest‟ottica va anche letta la recente riorganizzazione dei servizi,

sviluppata avvalendosi di sofisticate tecnologie informatiche che hanno contribuito all‟integrazione ed al miglioramento della quantità dei servizi resi alla clientela.

L‟attuale modo di pensare della CIIP prevede:

l‟utilizzo di un sistema distributivo con possibilità di interscambio delle desponibilità idriche delle fonti di approvvigionamento, per garantire l‟alimetazione delle utenze anche nel caso di fuori servizio di una delle fonti primarie;

l‟attività di analisi delle acque per garantirne la quantità in conformità agli standard fissati dalla normativa;

rilievo delle reti tramite tecnologia GPS, finalizzato all‟allestimento di un evoluto, ramificato e strutturato Sistema Informativo

Terriroriale in grado di correlare tutte le informazioni tecniche, amministrative, antropiche ed orografiche del territorio gestito, per migliorare la conoscenza della domanda e la distribuzione della risorsa;

il sistema di telecontrollo sulle fonti di captazione, sulle reti di adduzione, sui serbatoi e sugli impianti di sollevamento

acquedottistici e fognari, che assicura il tempestivo intervento in caso di emergenza;

servizio di pronto intervenro in funzione 24 ore su 24

un servizion preventivo e programmato di ricerca delle perdite di acqua potabile con apparecchiature all‟avanguardia

adozione di procedure di qualità interne tese al raggiungimento della Certificazione ISO, per questo il CIIP ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per le altre aziende del settore massima trasparenza di tutti gli atti e processi decisionali con coinvolgimento diretto delle Amministrazioni Comunali nella definizione sia degli obiettivi strategici sia degli interventi della manutenzione

La rete idrica, costruita in oltre 100 anni di storia, si sviluppa per circa 3.793 km, suddivisi in 2.783 km per la distribuzione e 1.010 km per la rete per l‟adduzione.

Il raggio di azione di CIIP spa copre una superficie totale di 1.813 km2 e serve una popolazione di oltre 295.000 abitanti residenti per un totale di oltre 150.000 utenze.

La certezza di una qualità sotto stretto controllo: natura da bere

CIIP spa attua un costante monitoraggio delle sue fonti di approvvigionamento e dell‟intera rete di distribuzione per assicurare ai suoi utenti il mantenimento delle qualità chimiche e

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14 batteriologiche dell‟acqua erogata, che è risultata ai primissimi posti in Italia.

L‟accqua distribuita ha infatti vinto nel recente passato alcuni confronti condotti da riviste di primaria importanza, come ad esemprio “Altra Economia”- che, nel 1999, segnalava l‟acqua del Piceno come la migliore acqua d‟Italia- e “Jack” che, nel 2001, con un‟indagine organolettica e non scientifica, le assegnava il secondo posto, preceduta solo dall‟acqua di Bolzano.

Sulla base delle quantità totale di Sali, indicata dal residuo fisso a 180°, le acque minerali in Italia vengono classificati in quattro caterie: acqua minimamente mineralizzate (Sali inferiori a 50 mg/l), acque oligominerali (Sali inferiori a 500 mg/l), acque minerali (Sali tra 500 e 1500 mg/l), acque ricche di Sali minerali (Sali superiori a 1500 mg/l). Il 56% delle acque minerali in bottiglia commercializzate in Italia sono acque oligominerali.

L‟acqua del Piceno ha un residuo fisso che varia tra 141 e 277 mg/l: è, pertanto, un‟acqua oligominerale e la scarsa presenza di Sali la rende adatta al consumo quotidiano. Il principale effetto di queste acque è quello di favorire la diuresi.

È importante segnalare la totale assenza di ammoniaca e nitriti, la presneza indicherebbe inquinamento batterico e/o chimico (nel caso dell‟ammoniaca)o un inquinamento di tipo organico o industriale (nel caso dei nitriti).

L‟acqua erogata da CIIP spa è soggetta ad oltre 100 controlli all‟anno per l‟Acquedotto Pescara d‟Arquata, oltre 200 per i Monti Sibillini e Sollevamento di Santa Caterian e oltre 200 in altre sorgenti locali per un totale di più di 700 controlli annui, nel pieno rispetto delle norme di legge in materia.

ACQUA: RUBINETTO O MINERALE?

Sappiamo che:

L'acqua è l'elisir della vita per eccellenza e contribuisce, se assunta in quantità sufficiente, in maniera determinante al nostro benessere. Nel metabolismo l'acqua è responsabile delle reazioni biochimiche e necessaria specialmente per le funzioni disintossicanti dei reni. Tramite il respirare, il sudare e le escrezioni il corpo perde ogni giorno da 2 a 3 litri d'acqua. Questa quantità dev'essere rimpiazzata, in parte dal contenuto d'acqua del cibo (circa 1,2 l), dal consumo di sostanze nutritive delle riserve del corpo (circa 0,3 l) e per il resto dal assunzione di liquidi.

Si calcola un bisogno d'acqua di circa 2,5 litri al giorno per un uomo adulto.

L’acqua di casa

Gli italiani sono i maggiori consumatori di acqua in bottiglia in Europa. L'acqua minerale è spesso preferita a quella di casa per durezza, gusto, odore e presenza di calcare, oltre al fatto che l‟utente non ha una particolare fiducia nell‟acqua che arriva diretta nelle mura domestiche. Infatti il motivo fondamentale che spinge gli italiani a rivolgere la proprio attenzione verso le acque minerali, oltre ad una forte pressione imputabile

“...del mio male io ne sto assai bene, rispetto a quel che sono stato. Io ò beuto circa dua mesi sera e mattina acqua di una fontana che è quaranta miglia presso a Roma, la quale rompe la pietra: e questa à rotto la mia fattomene orinar parte. Bisogniamene fare amunizione in casa e non bere necucinar con altra, e temere altra vita che non soglio”

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15 alla martellante campagna pubblicitaria, è riconducibile sostanzialmente alla sfiducia nei confronti dell‟acqua distribuita attraverso acquedotti e al miglioramento delle condizioni di vita con una crescente richiesta di beni salutari.

Si potebbe pensare che i cittadini italiani che vivono in aree particolarmente malservite dagli acquedotti pubblici, cerchino rifugio nell‟acqua confezionata. In realtà non esiste una relazione tra la percentuale delle irregolarità della distribuzione acquedottistica e quella delle persone che non si fidano dell‟acqua di rubinetto. Incrociando infatti i dati dell‟Istat e del rapporto Ecosistema Urbano 2008 di Legambiente, nelle regioni dove le irregolarità del servizio sono molto basse, il numero di persone che non si fidano dell‟acqua del rubinetto rimane comunque molto elevato.

Affinché un'acqua possa essere considerata potabile, dev'essere priva di colore e di odore, chiara e fresca. Per garantire i valori prescritti dalla legge, l'acqua viene controllata, a determinati intervalli, dagli esercenti delle centrali idriche, dall'unità sanitaria, dal laboratorio per analisi dell'acqua e laboratorio biologico provinciale. A secondo della grandezza della rete di distribuzione i controlli vengono effettuati ad intervalli temporali più brevi. Ogni acqua, a parte quella distillata, ha un naturale contenuto di sostanze minerali.

Le analisi fatte hanno riscontrato tutti dati positivi. Infatti la qualità dell‟acqua di rubinetto in Italia è giudicata positivamente da oltre il 76% degli italiani, ma, nonostante il giudizione generalmente positivo, solo il 28% degli italiani intervistati dichiara di bere regolarmente acqua di rubinetto, mentre il 53% non la bene mai o molto raramente. Ciò che ci si chiede è se l‟acqua dell‟acquedotto certificata dagli enti mantiente le stesse

caratteristiche una volta arrivata nelle nostre mura domestiche. Nel 2009 i corrispondenti del Corriere della sera sono riusciti ad analizzare le acque delle fontanelle pubbliche di alcune delle città più importanti d‟Italia e delle abitazioni limitrofe alle fontanelle. I dati raccolti e pubblicati dimostrano che «ci sono valori fuori parametro, ed in questi casi la verifica con l‟ente e con le Asl è indispensabile». Dai dati pervernuti ne deriva che in alcune zone di Milano si ha una concentrazione di nitrati al limite dei valori di legge e che in diverse zone della città i nitriti risultano essere persino oltre i limiti. A Genova e a Torino i valori di cloruri e solfati andrebbero riesaminati perché superavano i limiti di legge. A Reggio Emilia risulta una

concentrazione eccessiva di nitrati (50 mg/l) ed è significativo anche il valore di 25 mg/l raccolto a Sassari. La durezza varia in maniera importante nella stessa regione: a Brescia era 45, a Como 0 anche se questa non ha nessun effetto sul corpo umano.

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16 Se l‟acqua è certificata dall‟acquedotto cosa può accadere nel tratto finale

per raggiungere valori differenti? Bisognerebbe verificare le condizioni delle tubazioni e degli impianti condominiali, in particolare la corretta

manutenzione delle autoclavi. Nelle case si utilizzano ormai da più di vent‟anni tubazioni in materiale plastico perché non si corrodono e sono più durevoli, ma dove ci sono ancora tubazioni vecchie in acciaio che possono corrodersi e arrugginirsi si può trovare una maggior presenza microbica e l‟acqua può assumere una colorazione rossastra.

Qui riportate ci sono alcuni valori dell’acqua di rubinetto di alcune città italiane.

Quanto costa l'acqua potabile

Il costo dell'acqua potabile in Italia è compreso da pochi centesimi a due euro per mille litri d'acqua. Anche considerando la tariffa più alta applicata dagli acquedotti (2 euro), un litro d'acqua potabile del rubinetto ha un costo pari a circa 0,002 euro/litro. Un litro d'acqua minerale imbottigliata oscilla invece intorno a 0,30 euro/litro.

Che cosa è l’acqua minerale

Secondo la legge l'acqua minerale deve provenire da riserve d'acqua sotterranee, naturali e protette da contaminazioni ed essere

batteriologicamente pura. Sono permesse l'aggiunta di anidride carbonica e l'eliminazione di ferro e zolfo. Il riconoscimento ufficiale come acqua minerale da parte del Ministero della Salute avviene dopo accurate analisi (geologiche, chimiche, fisiche e microbiologiche); si esaminano anche le proprietà curative farmacologiche e medicinali. Sono prescritti assidui controlli della qualità dell'acqua e dei processi di lavorazione e

imbottigliamento da parte degli esercenti (interni) e delle unità sanitarie (esterni).

Secondo esperti le differenze nella composizione tra acqua minerale ed acqua normale nelle maggior parte dei casi per persone sane non è rilevante; possono avere un peso quando ci sono problemi di salute. Quando si compra dell'acqua minerale bisogna fare attenzione alla composizione riportata nell‟etichetta:

basso contenuto oligominerale, sotto 500 mg/l: adatta all'uso quotidiano;

minimamente mineralizzate, sotto 50 mg/l: indicate per calcoli renali e alta pressione;

ricche di sali minerali, fino a 1500 mg/l: non adatte all'uso quotidiano, solo in caso di indicazione medica;

acque bicarbonate, contenuto di bicarbonati superiore a 600 mg/l: aiuta i processi enzimatici della digestione;

solfate, contenuto di solfati superiore a 200 mg/l: effetti lassativi; acque clorurate, contenuto di cloruro superiore a 200 mg/l effetti sull'attività dell'intestino, della cistifellea e del fegato;

acque calciche, contenuto di calcio superiore a 150 mg/l, indicate in caso di allergia al latte, gravidanza e per bambini in fase di crescita;

magnesiache, contenuto di magnesio superiore a 50 mg/l, adatta in caso di stress;

acque fluorate, contenuto di fluoro superiore a 1 mg/l, osteoporosi;

ferrose, contenuto di ferro bivalente superiore a 1 mg/l, anemia; acidule, contenuto di anidride carbonica libera superiore a 250 mg/l, non adatta a persone con problemi di stomaco ed intestinali;

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17 sodiche, contenuto di sodio superiore a 200 mg/l, effetti

sull'attività dell'intestino, della cistifellea e del fegato, non adatta in caso di alta pressione;

acqua minerale adatta alla preparazione di alimenti per neonati: contenuto di sodio: 20 mg/l, contenuto di nitrato: 10 mg/l (il nitrato nello stomaco viene trasformato in nitrito che a sua volta nuoce al trasporto di ossigeno nel sangue; specialmente nell'ambiente acido dello stomaco del neonato il nitrato viene trasformato più

velocemente in nitrito), contenuto di nitrito: 0,02 mg/l, solfato: 240 mg/l e fluoruro: 1,5 mg/l;

acqua adatta per alimentazione povera di sodio, contenuto di sodio inferiore a 20 mg/l, alta pressione;

effetto diuretico

I contenuti di minerali, oligoelementi ed altri elementi sono tipici per ogni singola fonte, grazie a questa specifica composizione l'acqua può avere degli effetti salutari. Questo vale sia per l'acqua minerale sia per quella normale. La differenza consiste nel fatto che l'acqua minerale è esplicitamente esaminata con riguardo secondo il decreto Ue 88/777.

La differenza sostanziale che si instaura tra l‟acqua minerale in bottiglia e quella di rubinetto è soprattutto a livello di risparmio economico; le prime infatti costano 330 volte in più di quelle degli acquedotti comunali. Infatti il prezzo dell‟acqua minerale grava solo sul contenitore in PET e sul suo trasporto; l‟acqua, essendo un bene naturale, non ha nessun costo.

Il mercato dell’acqua minerale

L‟acqua minerale è la bevanda più diffusa in Italia (con una

penetrazione del 98% delle famiglie italiane) ed anche la bevanda più consumata in assoluto (pro-capite ormai prossimo ai 200/litri/anno). Secondo le recente indagini è preferibile per sapore e per purezza oltre per le doti taomaturgiche che spesso le vengono attribuite. Dagli anno ‟90 la produzione di acqua in bottiglia è aumentata

considerevolmente e sta aumentanto ancora in maniera esponenziale.

Nel grafico sono riportati i dati pervenuti fino al 2006 dell‟aumento della produzione e dei consumi dell‟acqua minerale.

ANDAMENTO PRODUZIONE E

CONSUMI-Fonte: Mineracqua di diversi dati. Annuario Acque Minerali di Sorgente 2006-07.

Le ricerche fatte tra gli anni 2002 e 2005 hanno dimostrato che è il gusto dell‟acqua minerale a guidare maggiormente la scelta del compratore. Le tre ragioni più importanti per il suo acquisto sono:

La crescente consapevolezza della composizione e quindi della diversità di bisogni che possono essere soddisfatti attraverso l‟acqua,

La maggiore sensibilizzazione da parte dei mezzi di comunicazione degli effetti benefici dell‟acqua minerale

0 2000 4000 6000 8000 10000 12000 14000 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 milioni di litri

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18 La comunicazione pubblicitaria che lega l‟acqua ad aspetti salutistici. L‟etichetta mantiene il suo ruolo di strumento primario di

comunicazione: è il “biglietto da visita” dell‟acqua minerale, un elemento chiave per comunicare informazioni e aiutare la scelta. La composizione chimica è infatti ritenuta l‟informazione più importante da quasi il 50% di coloro che leggono l‟etichetta prima di scegliere il prodotto. Ma tutto quello che sembra oro non luccica.

Concentrazioni limite per acque minerali e acque destinate al consumo umano

Il problema delle acque minerali

Tra le 158 marche di acque minerali italiane analizzate in alcuni casi i valori di alcuni metalli pesanti risultano più alti rispetto a quelli previsti per l‟acqua potabile del rubinetto

IlSalvagiente, noto periodico italiano, ha sottoposto a test chimici alcune acque minerale ampiamente diffuse in Italia. Le analisi, realizzate dal Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino, hanno cercato e trovato molte sostanze nocive nelle acque minerali. Si tratta di composti che per sovrapposizione degli effetti hanno, nel tempo, effetti devastanti sulla salute.

Arsenico e manganese sono sostanze molto diffuse sulla terra e per effetto del dilavamento naturale delle acque meteoriche vengono assorbite

dall'acqua di pioggia che alimenta le falde sotterranee disciogliendosi in esse e inquinandole. Nitriti (e nitrati) sono invece composti azotati che traggono origine dai processi della decomposizione delle materie organiche in

particolare dei liquami di fogna e dall'utilizzo improprio di fertilizzanti e pesticidi agricoli.

L‟Organizzazione Mondiale della Sanità ha provato che:

L'assunzione di arsenico attraverso l'acqua ingerita causa cancro alla pelle, ai polmoni, alla vescica e ai reni, oltre a malattie della pelle stabilendo un valore massimo tollerabile di 0,01 mg/l

Il manganese provoca effetti neurotossici e infezioni polmonari, il valore limite è di 0,1 mg/l

I composti dell‟azoto hanno una pericolosità elevatissima per i bambini (potendo inibire la capacità dei globuli rossi di trasportare ossigeno e provocare la morte).

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19 Nonostante esistano questi limiti, le dosi assunte, anche piccolissime, si

sommano giorno dopo giorno e rimanendo attive nell'organismo possono provocare effetti devastanti.

Per chiarire meglio questo concetto pensiamo che esistono fenomeni reversibili e no:

ad esempio se tiriamo un elastico questo si allunga, ma torna alla dimensione originale non appena lo lasciamo.

l'usura dei pneumatici è invece un fenomeno irreversibile si consumano ogni Km un pò e sono da buttare dopo una percorrenza stabilita

é evidente quindi che queste sostanze nocive non possono essere tollerate neppure entro limiti bassi e non vanno assunte.

A riguardo il Ministro Sirchia impose l'esecuzione e la presentazione entro il 31 ottobre 2004 delle analisi sulle sostanze nocive imponendo il ritiro dal commercio a partire dal 1° gennaio 2005 dei marchi non in regola:

Per 11 acque le analisi sono risultate inammissibili e quindi ritirate dal commercio.

Diamante di Codrongianos (Sassari)

Fonte Garbarino di Lurisia di Roccaforte Mondovi' (Cuneo) Fontealta di Roncegno (Trento)

Giulia di Anguillara (Roma)

La Francesca di Rionero in Vulture (Potenza) Nevissima di Vinadio (Cuneo)

Virginia di Prata Camportaccio (Sondrio). San Lorenzo di Bognanco (Novara)

San Paolo di Roma San Pietro di Roma

Sanfaustino di Massa Martana (Perugia)

114 marche non hanno presentato le analisi

Le restanti 33 acque minerali sono state sottoposte a test e classificate in ragione del contenuto tossico:

Etichetta N M Σ Agenti tossici complessivi

Brio Blu rocchetta 2 1 3 ███ Rocchetta 1 2 3 ███ Sangemini 1 2 3 ███ Levissima 1 3 4 ████ Fiuggi 2 2 4 ████ Danone vitasnella 3 1 4 ████ GranGuizza Valle Reale Popoli 3 2 5 █████

Fonte Santa Chiara 2 3 5 █████

Lete 4 2 6 ██████ Vera 4 2 6 ██████ Panna 4 3 7 ███████ Ferrarelle 5 3 8 ████████ Lilia 6 3 9 █████████ Uliveto 6 3 9 █████████ San Benedetto 7 2 9 █████████ Angelica Nocera Umbra 8 1 9 █████████ Santagata 6 4 10 ██████████ Coop Grigna 9 2 11 ███████████ Nepi 8 5 13 █████████████ Perla 10 3 13 █████████████ Fabia 19 3 22 ██████████████████████ Cutolo rionero 25 5 30 ██████████████████████████████ Egeria 33 5 38 ██████████████████████████████████████ La tabella, desunta dall'indagine del periodico IlSalvagente, è stata ordinata secondo il contenuto di agenti inquinanti tossici. La colonna N fornisce il contenuto di nitrati in mg/l, il valore indicato nella colonna M è

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20 proporzionale al contenuto di metalli, quella Σ è la somma delle prime due, infine le barre permetto di valutare la quantità degli agenti tossici totali. Le acque minerali testate sono state raggruppate in tre fasce:

gruppo verde: hanno ottenuto i risultati migliori è un gruppo complessivamente omogeneo ma con significative differenze di prezzo al dettaglio

gruppo rosso: valore complessivo tra 6 e 10 il rischio comincia a divenire alto sono da evitare in particolar modo per i bambini

gruppo grigio: valore complessivo oltre 10 = altissimo rischio

I risultati dei test mostrano, ancora una volta, che un costo elevato non sempre è sinonimo di qualità migliore, nè la pubblicità genera prodotti validi, anzi talvolta sono proprio i prodotti qualitativamente peggiori ad utilizzare sapienti campagne pubblicitarie. Alcuni dei produttori interpellati dal periodico hanno fornito analisi con risultati meno negativi, altri hanno rifiutato di rispondere. Resta comunque aperta la questione che ogni analisi è realizzata su una precisa bottiglia prodotta in un preciso giorno e le condizioni di produzione anche nell'ambito dello stesso stabilimento potrebbero variare in meglio o in peggio.

Rigurado ad altre marche italiane sono stati recuperati i dati annessi alla quantità di nitrati, nitriti, berillio e fluoro.

Questione Nitrati: i valori di legge prevedono un dosaggio di 45 mg/l, ridotto a 10 mg/l se l‟acqua minerale è utilizzata per l‟alimentazione dei neonati. Secondo la ricerca europea, in Italia sono diverse le acque minerali che superano i 10 mg per litro e che quindi sono sconsigliate per la prima infanzia, eccole : acqua Egeria(Sorgente Egeria, Roma – 35.10 mg/l), acqua Galvanina (Sorgente Galvanina, Rimini – 34.90

mg/l),Toka (Fonti del Vulture – 34 mg/l), Santa Maria (località Santa Maria Zappulla – 30 mg/l), fonti di Orvieto(20.50 mg/l), Tamara (Fonte Eleonora, Nuoro – 18.70 mg/l), Eleonora (Fonte Eleonora, Nuoro – 18.20 mg/l), Vivien (Sorgente Traficante, Rionero in Vulture – 17.40mg/l), acqua Paradiso (sorgente Corte Paradiso, Udine – 16.50 mg/l),

Fonte Aura (Sorgente Fonte Aura, San Gemini, Terni – 16.10 mg/l), Isola

Antica (Macomer, Nuoro – 16 mg/l), Lughentina (Fonti di Sardegna –

15.80 mg/l), Candida (Macomer, Nuoro – 15.40 mg/l), Funte

Fria (Macomer, Nuoro – 14.90 mg/l), Santafiora (Sorgente in Monte S.

Savino, Arezzo – 13.05 mg/l), Goccia Viva (12.90

mg/l), Smeraldina (Sorgente Smeraldina. Monte di Deu, Sassari – 12.20 mg/l), Luna (Sorgente Luna. Primaluna, Lecco – 11.50 mg/l), Col

Fabrizia (10.23 mg/l).

Nitriti: i nitriti sono sostanze tossiche che, legandosi all‟emoglobina ostacolano l‟ossigenazione. Particolarmente a rischio sono i neonati, nei quali la scarsa ossigenazione può causare difficoltà respiratorie e, in casi estremi, asfissia. Il limite per legge nelle acque minerali è di 0.02

mg/litro. In questo caso alcune acque minerali italiane superano questo

limite: Levissima (Cepina Valdisotto, Sondrio – 0.131 mg/litro),

acqua Cime Bianche(Vinadio, Cuneo – 0.132 mg/l), Sandalia (Villasor, Cagliari – 0.160 mg/l), Recoaro (Recoaro Terme, vicenza – 0.097 mg/l), acqua Paradiso (Paradiso di Pocenia, Udine – 0.057 mg/l), Fonte

Tavina (Fonte Tavina. Salò, Brescia – 0.023 mg/l), Boario (Boario Terme,

Brescia – 0.021 mg/l), Sorgente dell’Amore(Fonte di Grimaldi. Grimaldi, Cosenza – 0.021 mg/l).

Il gruppo Sanpellegrino (in riferimento ai valori di Nitriti per l‟acqua Levissima) chiarisce alla rivista ilSalvagente – che ha pubblicato questi dati – che „nelle certificazioni emesse dalle Asl e dall‟Università di Pavia viene da sempre rinvenuta nell‟acqua Levissima una concentrazione di nitriti regolamentare, inferiore a 0,002 mg/l‟ e pertanto viene imputato ad una „svista‟ il valore riportato dalla tabella dell‟atlante europeo delle acque minerali.

Acqua di Nepi: per questa nota acqua minerale (gruppo San

Benedetto) il valore anomalo riscontrato è stato quello del Berillio (una sostanza molto tossica, classificata tra le sostanze cancerogene di classe A dall‟Environmental Protection Agency – USA – che non dovrebbe superare i 4 mcg/l), nella quantità di 4.69 mcg/litro (non esistono

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21 attualmente dei limiti per questa sostanza in Italia nè in Europa). A questo si aggiunge anche una eccessiva presenza di Alluminio (237 mcg/l contro i 200 mcg/l consentiti per le acque potabili) e di Fluoro (1.64 mg/l contro 1.5 mg/l consentiti per le acque potabili e per la prima infanzia).

Acqua Claudia (Anguillara Sabazia, Roma) Egeria,

Lavaredo e Sandalia: anche nell‟acqua Claudia è stata riscontrata una

presenza eccessiva di Fluoro (1.52 mg/l contro 1.5 mg/l consentiti). Stesso discorso per la fonte romana dell‟acqua Egeria (1.71 mg/l). 1.75 mg/l di Fluoro sono stati invece riscontrati nell‟acqua Lavaredo (S. Candido, Bolzano). Ma il dato più „importante‟ è stato riscontrato dall‟acqua Sandalia(Villasor, Cagliari), con una presenza di Fluoro di ben 7.93 mg per litro.

Impatto ambientale

Il mercato delle acque minerali, come citato in precedenza, è in continua espansione: solo in Italia si è registrato un incremento del 313% dal 1980 ad oggi. Con esso aumentano le bottiglie di plastica monouso con il successivo consumo di petrolio per fabbricarle, i camion per trasportarle con

dispendio di gasolio, gli imballaggi destinati alle discariche e le emissioni derivanti da questi tre processi.

Produzione, trasporto, smaltimento: ognuna delle fasi che accompagna la bottiglia di acqua minerale è caratterizzata da un forte impatto sulla qualità ambientale.

Solo nel 2009, stando ai dati forniti dall'Annuario acque minerali e di sorgente Beverfood, si sono prodotti in Italia circa 12 miliardi di litri di acqua minerale con un consumo interno che supera gli 11 miliardi di litri. Considerando che secondo i dati di Mineracqua per produrre le bottiglie di plastica per le acque minerali sono state utilizzate 350mila tonnellate di PET, si può stimare un consumo di 665.000 tonnellate di petrolio e un'emissione di gas serra complessiva di circa 910.000 tonnellate di CO2 equivalente (secondo i database dell'Epa statunitense per ogni kg di Pet prodotto vengono emessi

2,6 kg di CO2eq). Anche la fase del trasporto dell'acqua minerale influisce non poco sulla qualità dell'aria. Il problema è che le acque minerali percorrono molti chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole (secondo Mineracqua solo il 18% delle bottiglie di acqua minerale viaggia su ferrovia).

Un'idea dei "movimenti d'acqua" nel nostro Paese, che vede coinvolte le prime 15 marche nazionali, ci viene fornita da Altreconomia che ha realizzato una mappa delle distanze esistenti tra le sorgenti e le maggiori città italiane.

Come si può osservare dalla figura, l'acqua Lilia dalle fonti del Vulture (Basilicata) percorre 847 km per arrivare a Genova e 861 per raggiungere

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22 Milano. Così anche l'acqua Levissima, dall'arco alpino, per raggiungere i

supermercati di Napoli, compie 894 Km, la Sant'Antonio ne impiega 814. E se prendiamo in considerazione le stesse fonti alpine e calcoliamo le distanze tra queste e le regioni ancora più a Sud, (come la Puglia ad esempio) i chilometri salgono fino a 1000, per non parlare poi del tragitto che compiono per arrivare sino a Palermo (1500 Km circa).

Infatti, il trasporto su gomma è uno dei maggiori responsabili

dell'inquinamento atmosferico. E in particolare, i veicoli pesanti, ovvero quelli coinvolti nel trasporto delle bottiglie d'acqua, rappresentano il 23% delle emissioni di PM10 da trasporto stradale. Inoltre, circa 500 milioni di bottiglie vengono esportate ogni anno dall'Italia contribuendo in maniera ancora più significativa all'inquinamento atmosferico da trasporto stradale. In ultimo solo un terzo circa delle bottiglie di plastica utilizzate sono state raccolte in maniera differenziata e destinate al riciclaggio. Infatti, secondo i dati forniti dall'associazione di categoria Mineracqua e dal Corepla - il consorzio per il recupero degli imballaggi in plastica -, nel 2006 di circa 2,2 milioni di tonnellate di imballaggi plastici immessi al consumo, 409.000 tonnellate erano in PET; 350mila tonnellate di queste sono state utilizzate per la produzione di bottiglie di acque minerali, di cui 124.000 - pari a circa il 35% - avviate a riciclo.

Vale la pena ricordare che il riciclo consente un risparmio di materie prime, una conseguente riduzione significativa del fabbisogno energetico (per la produzione degli imballaggi in plastica) e delle emissioni inquinanti in atmosfera. Stando ai dati contenuti nel libro "Il riciclo ecoefficiente" dell'Istituto di ricerche Ambiente Italia, l'utilizzo di PET riciclato per la produzione di nuovi imballaggi consente, rispetto alla produzione da materia vergine, un risparmio in termini di emissioni di CO2 del 95% e un risparmio energetico del 93%.

Se proprio non si può fare a meno dell'acqua imbottigliata, può essere utile attuare una forma di consumo critico, per rendere meno impattante, sotto il profilo ambientale, il suo utilizzo. Un esempio di consumo critico

potrebbe essere rappresentato dall'acquisto di acqua imbottigliata

proveniente da fonti regionali. Si potrebbe premiare, attraverso gli acquisti, quelle ditte che commercializzano l'acqua all'interno di contenitori in vetro e organizzano un sistema di raccolta del vuoto.

LA COMPETENZA PUBBLICA SULLA RISORSA IDRICA

Testo Unico sulle acque pubbliche

« Art.1. -

Sono pubbliche tutte le acque sorgenti, fluenti e lacuali, anche se artificialmente estratte dal sottosuolo, sistemate o incrementate, le quali, considerate sia isolatamente per la loro portata o per l'ampiezza del rispettivo bacino imbrifero, sia in relazione al sistema idrografico al quale appartengono, abbiano od acquistino attitudine ad usi di pubblico generale interesse. Le acque pubbliche sono iscritte, a cura del ministero dei lavori pubblici, distintamente per province, in elenchi da approvarsi per decreto reale, su proposta del ministro dei lavori pubblici, sentito il consiglio superiore dei lavori pubblici, previa la procedura da esperirsi nei modi indicati dal regolamento. Con le stesse forme, possono essere compilati e approvati elenchi suppletivi per modificare e integrare gli elenchi principali. Entro il temine perentorio di sei mesi dalla pubblicazione degli elenchi principali o suppletivi nella Gazzetta Ufficiale del Regno, gli interessati possono ricorrere ai tribunali delle acque pubbliche avverso le iscrizioni dei corsi d'acqua negli elenchi stessi.

»

La legge 36/1994 (Galli) propone un Testo Unico sulle acque pubbliche. Il Testo unico sulle acque pubbliche stabiliva, all'articolo 1 che:

Il diritto universale all'acqua potabile

Un'altra legge storicamente importante per il settore idrico è il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 - cd. Testo unico sulle leggi sanitarie, che istituiva l'obbligo, a carico dei Comuni, isolatamente oppure organizzati in consorzi volontari, di essere fornito di acque pure, con ciò di fatto la legge rendeva

l‟approvvigionamento idrico e il servizio idrico universale (a favore cioè di tutti i cittadini) un vero obbligo di legge, mentre prima infrastrutture

(32)

23 idrauliche erano state realizzate soltanto nelle città più grandi e a seguito di occasioni particolari.

Per effetto delle leggi sanitarie, i Comuni avevano l'onere, qualora non disponessero di adeguata risorsa idrica nel proprio territorio, di presentare allo Stato progetti per la realizzazione di infrastrutture per

l'approvvigionamento idrico, come bottini di captazione, campi pozzi, gallerie, adduttrici in pressione,ecc. Tali opere venivano realizzate a spese dello Stato, e restavano di proprietà statale. Il sistema che prevedeva un‟investimento statale ma con gestione operativa comunale rispondeva a quanto normato in generale dall'art. 822 del Codice Civile, che attribuiva allo Stato non soltanto le acque pubbliche, ma anche le infrastrutture realizzate mediante finanziamenti statali:

« Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico [...] i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia (Cod. Nav. 28, 692); [...] Fanno parimenti parte del demanio pubblico, se appartengono allo Stato [...] gli acquedotti [...] e infine gli altri beni che sono dalla legge assoggettati al regime proprio del demanio pubblico ».

Oggi l'acqua potabile e' regolamentata dal Decreto Legislativo del 2

Febbraio 2001 n.31, che recepisce nella legislazione nazionale (DPR 236/88) le prescrizioni della direttiva dell'Unione Europea 98/83/CE relative alla qualità' delle acque destinate al consumo umano.

« Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. Non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana ».

Tutti i paesi hanno propri standard legali per l'acqua potabile. Essi

prescrivono quali sostanze possono trovarsi nell'acqua potabile e qual'e' la massima quantità di tali sostanze che si può riscontrare. Tali standards sono chiamati livelli massimi di contaminazione e sono stilati per ogni agente inquinante che può avere effetti dannosi sulla salute umana.

La legge regolamenta dal punto di vista sanitario tutti gli aspetti organolettici, microbiologici chimici ed i processi di gestione legati all'erogazione dell'acqua fissando dei limiti di concentrazione massima ammissibile. Questi vengono stabiliti tenendo conto dell'assunzione massima giornaliera su lunghi periodi, della natura del contaminante e della sua eventuale tossicità.

LA PRIVATIZZAZIONE

L'acqua è al centro di numerose “contese”

L‟acqua non è come la terra. Della terra si possono disegnare mappe e sulla terra si possono alzare recinzioni e muri che includono proprietà private o separano addirittura gli Stati fra loro. Per l‟acqua questo non accade. I fiumi non si arrestano e attraversano limiti e confini e così pure le falde acquifere che, sfruttate in un luogo, potrebbero abbassarsi in un altro. Come è possibile allora che l‟acqua appartenga a qualcuno?

Cercando di applicare il concetto di proprietà a una risorsa che non può essere confinata e non ha confini, ci ritroviamo in mano la ricetta perfetta per generare conflitti.

Non è possibile parlare di scarsità delle risorse idriche in termini generali, giacché vi sono aree di scarsità e aree ricche d‟acqua.

L‟acqua però, anche quando è abbondante, diviene sovente una questione politica.

Il valore crescente dell‟acqua, le preoccupazioni concernenti la qualità e la quantità di approvvigionamenti, oltre che le possibilità di accesso, accordate o rifiutate, hanno dato luogo a un concetto di geopolitica delle risorse, o “idropolitica”.

A questo riguardo, l‟acqua si sta prepotentemente conquistando il posto accanto al petrolio e a certe ricchezze minerali nel rappresentare una risorsa strategica a livello planetario.

Se il petrolio è noto da tempo come oro nero, in quanto costituisce una grande ricchezza per chi lo possiede, l'acqua si sta sempre più affermando come l'oro blu del XXI secolo. Non solo, sta addirittura diventando più importante del petrolio stesso.

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