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Academic year: 2021

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Queste righe sono scritte in primo luogo per comunicare un completamento all’ultimo numero, e precisamente al saggio di Su-san Reynolds. Alla nota 19, esso avrebbe dovuto contenere il nu-mero di pagina delle Epistolae di Eginardo (i.e. pp. 122-3) e, anco-ra più importante, il rimando all’opeanco-ra di Brigitte Kasten, alla quale la Reynolds è grata per l’aiuto fornitole riguardo a Eginardo stesso: B. Kasten, Aspekte des Lehnswesens in Einhards Briefen, in H. Schefers (ed), Einhard: Studien zu Leben und Werk, Darmstadt 1997, pp. 247-67.

Il saggio della Reynolds sta già producendo commenti interes-santi fra gli esperti. È naturalmente troppo presto per pubblicare qualcosa già in questo numero, ma non dispero che la discussione prosegua presto sulle nostre pagine. Ritengo infatti anch’io che il problema del feudo rappresenti uno dei nodi più sottovalutati e contemporaneamente più importanti per lo sviluppo storico euro-peo fino all’esito costituzionale che esso ha avuto nell’età moderna matura, cioè praticamente fino a noi.

Ciò consentirà, fra l’altro, di tenere aperto l’interesse di fondo della rivista per il capitolo delle “istituzioni” a cui abbiamo dedica-to poco meno di un anno fa un bell’incontro. Dopo il resocondedica-to di Emanuele Guaraldi, apparso nel numero 22 alle pagine 125-131, abbiamo ora pensato di rendere disponibile anche una tra-scrizione parziale della discussione allora avvenuta, utilizzando la pagina web di cui ci siamo da poco dotati e che è in fase di primis-simo rodaggio: http://www.scienzaepolitica.it.

È nostra intenzione inserire in questa pagina anche le schede che qualche amico allora ci inviò. Ne faremo formale richiesta agli estensori, ma da qui vorrei invitare anche altri partecipanti ad in-viare un loro commento, sperando addirittura che una specie di

Nota

Pierangelo Schiera

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dibattito possa proseguire in quella sede. Disporre di uno spazio in cui riunire appunti su temi comuni può infatti essere molto utile anche per comunicazioni, informazioni, commenti.

Questo numero di Scienza & Politica è marcatamente segnato in senso tedesco dai tre saggi di Mezzadra su Sinzheimer, di Maier su Voegelin e di Dilcher sulla Deutsche Rechtsgeschichte. In tutti e tre i casi appare centrale il nesso fra scienza e politica che ha carat-terizzato, secondo me anche dal punto di vista storico-costituzio-nale, la Germania negli ultimi due secoli. Ci è parso perciò non improprio aprire il quaderno con una brevissima scheda bibliogra-fica (autore Wyrwa) di un vecchio libro di Arnold Zweig del 1933, appena ripubblicato, che è emblematico di un aspetto paradigma-tico di tale rapporto: quello riguardante gli ebrei. La mescolanza di uno straripante interesse per la “cultura” e la sua “scienza” (o la sua “sociologia”) e di un’invincibile tendenza al fondamentalismo tota-litario ha caratterizzato il nostro ultimo secolo e gli ebrei ne hanno rappresentato il punto d’incontro più tragico. Anche questa è una variante di “scienza & politica”.

Ve ne sono, naturalmente, altre che, oggi, si muovono ad esem-pio sotto l’ombrello multicolore della globalizzazzione. I saggi di tre giovani studiosi italiani (Campus, Laudani e Cova) riprendono da punti di vista diversi il discorso. A conclusione appare il testo di una conferenza tenuta da Volker Hunecke presso l’Istituto Itali-no di Cultura di BerliItali-no su Ludovico il Moro, ma in realtà anche sull’inizio di un’età moderna in cui scienza e politica hanno co-minciato a divenire fattori di un discorso comune, pieno anche di varianti assai positive.

Il bollettino, contenente la descrizione di tre convegni varia-mente dedicati al tema dello stato e della costituzione, completa il quaderno.

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