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Il turismo nella Provincia di Lucca: analisi statistiche e proiezioni

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Academic year: 2021

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UNIVERSITÀ DI PISA

Facoltà di Economia Aziendale

DIPARTIMENTO DI STATISTICA E MATEMATICA APPLICATA ALL'ECONOMIA

Corso di Laurea Specialistica in:

STATISTICA PER L’ECONOMIA E L’AZIENDA

Tesi di laurea specialistica:

Il turismo in Provincia di Lucca:

analisi statistiche e proiezioni

CANDIDATO

DI PUCCIO CARLO

(2)
(3)

INDICE

INTRODUZIONE

6

PREMESSA METODOLOGICA

9

Presentazione del lavoro 10

Il livello temporale 12

Il livello spaziale 13

L’affidabilità dei dati 15

CAPITOLO I La domanda turistica

nella Provincia di Lucca

17

1.1 Italiani e stranieri 18

1.2 Provenienza dei turisti italiani e stranieri 25

1.3 Alberghiero ed Extralberghiero a confronto 30

1.4 Andamento dei due settori nel periodo 1994-2004 34

1.5 Il turismo secondo la tipologia della “risorsa” 40

CAPITOLO II L’offerta di servizi turistici

51

(4)

2.6 La durata del soggiorno turistico 74

CAPITOLO III Stagionalità e previsioni

79

3.1 La stagionalità 80

3.2 Il rapporto di concentrazione 95

3.3 Le previsioni: aspetti statistici dei modelli utilizzati 101

3.4 Il metodo di Box-Jenkins (modelli di tipo ARIMA) 105

3.5 Il metodo del lisciamento esponenziale 110

3.6 I risultati 114

GLOSSARIO

126

BIBLIOGRAFIA

129

(5)
(6)

Introduzione

Il turismo è un fenomeno economico, con profonde implicazioni socio-culturali, che, specialmente negli ultimi decenni del XX secolo, ha acquisito una rilevanza fondamentale. Si tratta infatti di uno dei settori economici con i più alti tassi di crescita, al pari con trasporti, comunicazioni ed informatica, con i quali opera in maniera sinergica.

Secondo una definizione classica, il turismo si può identificare nel complesso di relazioni e manifestazioni che sorgono dal viaggio e dal soggiorno di forestieri, quando il soggiorno stesso è temporaneo e non è determinato da un'occupazione lucrosa [Hunziker e Krapf 1942].

Per forestieri si intendono persone che non risiedono abitualmente nella zona in cui si svolge il soggiorno e, a seconda che la zona di residenza abituale appartenga o meno allo stesso stato, possiamo distinguere tra turismo interno ed internazionale.

Altri elementi dovranno essere considerati, come vedremo, per distinguere il turismo proprio da altre attività simili. Intanto notiamo che sono due gli "attori" fondamentali di cui si dovrà tenere conto. Da un lato vi sono i turisti (turismo attivo), che decidono di intraprendere quest’attività mossa da motivazioni che costituiscono uno degli elementi privilegiati dell'analisi socio-psicologica. Dall'altro vi è il turismo passivo (o ricettivo) costituito dalle strutture tecniche e socio-economiche che vengono predisposte nelle zone di ricezione ai fini dell'accoglienza del turista.

Nel turismo moderno acquisisce, però sempre maggiore importanza un terzo attore, costituito dagli agenti dell'intermediazione turistica (agenzie di viaggio, tour operator, vettori, ecc.) che svolgono un ruolo essenziale di collegamento tra domanda ed offerta di turismo.

Va anche chiarito che il turismo di cui qui si tratta si configura essenzialmente come un fenomeno di massa, accanto al quale convive il turismo di élite, che in realtà è stato il primo a manifestarsi.

(7)

Precursori dei turisti sono stati in qualche misura i mercanti-resocontisti (come Marco Polo), i grandi viaggiatori-esploratori ed i missionari, spesso accompagnati da antropologi ed etnologi.

Ma è solo con i "Grand Tour" sette-ottocenteschi che sì può parlare di emergenza del fenomeno turistico, per quanto di élite. Il Grand Tour veniva allora considerato un momento fondamentale nella formazione dei giovani appartenenti alle famiglie europee dell'aristocrazie, più tardi, dell'alta borghesia emergente. Esso consisteva nella visita ai più importanti centri irradiatori della cultura dell'epoca, con una certa predilezione per il Sud dell'Europa e in particolare l'Italia e le sue vestigia della cultura classica.

Già verso la fine dell'800 il turismo comincia, però ad acquisire caratteristiche di massa, con l'inaugurazione delle prime stazioni balneari, un fenomeno che è stato

grandemente favorito dal miglioramento del sistema dei trasporti,

particolarmente per merito dell'estensione della rete ferroviaria.

Per la trasformazione vera e propria del turismo di élite in un fenomeno che coinvolge larghe fasce della popolazione bisognerà però attendere la fine della Seconda guerra mondiale con la generalizzazione, nei paesi economicamente più evoluti, del possesso dell'automobile come mezzo di trasporto individuale e familiare e l'affermazione dei voli transcontinentali e transoceanici.

Il turismo è perciò favorito, oltre che da un'elevazione dei redditi individuali, da migliori condizioni tariffarie e anche da fattori tecnici, politici e sociali.

A questi si aggiunge un'evoluzione psicologica in atto nella società e in particolare nei Paesi ricchi. In questi ultimi l'evasione serve per superare i difetti della vita urbana ed uscire dalla routine quotidiana, con una sempre più forte domanda di socialità e di desiderio di svolgere attività fisica per combattere la

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Anche nella Provincia di Lucca, ambito di riferimento della presente ricerca, il fenomeno turistico è stato influenzato dall’evoluzione tecnologica e dal mutamento delle abitudini; cambiamenti epocali che non hanno preso alla sprovvista le autorità locali le quali hanno sempre cercato di perseguire la valorizzazione del vasto patrimonio artistico-culturale e naturale di cui dispone il

territorio. Oltre alla città di Lucca, fulgido esempio di coesistenza tra borgo medioevale e

città moderna, alla collina della Media Valle del Serchio e alla montagna della Garfagnana, la provincia è composta dalla splendida Versilia, località marina di eccellenza, frequentata dagli stessi lucchesi, dai toscani ma pure da molti stranieri e turisti provenienti da altre regioni della penisola.

L’impressione che si ha della Versilia è di un litorale meraviglioso con il mare che si perde ad occidente, le Alpi Apuane che gli svettano di fronte, ed una luce bianca nella quale risplendono le Alpi coperte di marmo bianco come scrisse Gabriele d’Annunzio nell’Alcyone “e tutto è bianco”.

Non tutti sanno che proprio le sue poesie, scritte nei primi del secolo scorso, compongono una sorta di pianta topografica, di mappa, e si lasciano leggere non solo come una guida turistica e mitologica della Versilia.

D’Annunzio vide la Versilia nella sua nudità e la fece parlare ed esistere; per primo, infatti, capì che la Versilia era un luogo d’espansione, destinato a lunga e trionfale fortuna.

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(10)

Presentazione del lavoro

L’importanza raggiunta dal turismo negli ultimi anni richiede per le amministrazioni locali preposte al suo sviluppo, programmazione, promozione e all’accoglienza turistica, la necessità di dare continuità ai metodi di ricerca quantitativa.

Il turismo ormai non è considerato soltanto come espressione di logiche economiche ma anche come fenomeno sociale, manifestazione dei desideri e delle istanze dei grandi numeri.

E’ diventato un bene di massa che coinvolge una grandissima parte della popolazione. Di qui, l’esigenza di conoscere e comprendere le correlazioni esistenti tra domanda e offerta, nonché i mutamenti avvenuti e che si profilano riguardo ai comportamenti del turista.

Gli studi sul turismo, data la rilevanza e le ricadute economiche delle attività ad esso legate, vanno ormai intensificandosi poiché rappresentano un fertile campo d’applicazione di concetti e di modelli originariamente concepiti per altri settori. Questo moltiplicarsi di interessi pubblici e privati, a diversi livelli di competenza, esige una maggiore attenzione verso il cliente e comporta la necessità di investire sempre più ingenti risorse per avere dati sempre aggiornati.

Allo scopo di favorire una diffusa circolazione di informazioni al riguardo, occorre dapprima effettuare ricerche sulla domanda turistica, dotandosi di opportuni strumenti di rilevazione; poi individuare e adottare indicatori del fenomeno che siano misurabili e confrontabili anche con altre realtà, infine identificare le coordinate dello spazio, del tempo per le variabili da utilizzare nella elaborazione dei dati.

I dati statistici più utilizzati per lo studio dei movimenti turistici si possono considerare solamente come “indicatori di fondo”.

Un esempio è dato dalla conoscenza del numero di arrivi di cittadini italiani e stranieri, in un dato momento, che fornisce un’idea dell’intensità del fenomeno a vari livelli territoriali (regionale, provinciale, comprensoriale e comunale), come

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anche dal numero di pernottamenti e di presenze nelle strutture ricettive in quanto efficace indicatore di pressione locale, nonostante l’esclusione del numero di turisti giornalieri, spesso causa di importanti impatti ambientali.

Si può anche pervenire ad identificare relazioni tra variabili che guardano ad aspetti economici e di marketing; più difficili e complessi da identificare sono invece gli indicatori effettivi del reale impatto ambientale del turismo e attività ricreative che siano in grado di misurare esclusivamente le pressioni fisiche e socio-culturali esercitate.

Infatti, se da una parte il turismo è un settore importante e in crescita nel quadro delle attività economiche di una nazione, per gli effetti positivi sulla produzione di reddito e di lavoro, oltre che per i benefici sociali derivanti da investimenti infrastrutturali e da un’accresciuta capacità di interscambio culturale, d’altra parte è innegabile che il turismo e le attività ricreative costituiscono anche una fonte di pressione sulla qualità degli ambienti naturali, quali ad esempio l’utilizzo del suolo, delle risorse idriche di energia ecc.

L’obiettivo di questo lavoro sarà quello di trasmettere informazioni dettagliate sull’andamento turistico della Provincia di Lucca, basandosi sui dati relativi agli anni 2003-2004 raccolti dalla regione Toscana e dalla camera di commercio di Lucca, cercando inoltre di effettuare anche delle previsioni analizzando le serie storiche mensili sulle presenze.

Proveremo inoltre a scoprire l’esistenza di eventuali regole di comportamento, osservando il turismo sia in funzione di specifici segmenti di mercato (flussi turistici legati alle risorse: balneare termale arte e affari, e montagna ) sia in funzione di segmenti temporali, distinguendo per scelta di fruizione delle varie strutture ricettive e per nazionalità di provenienza del turista.

(12)

Il livello temporale

L’analisi sui fenomeni turistici, sia sul versante della domanda sia su quello dell’offerta, sono connesse alla dimensione temporale, la quale è una componente costitutiva del turismo ed un elemento di individuazione di segmenti e tipologie turistiche ben definite.

Il ruolo turistico sussiste, infatti, in un arco temporale in cui è possibile, partendo da dati iniziali, valutare l’evoluzione delle aspettative del turista e registrare modifiche e conferme.

Sotto questo aspetto, gli operatori turistici sanno bene che in questi ultimi anni siamo di fronte ad una domanda che si sta evolvendo verso forme alternative rispetto ai classici alberghi e pensioni, tanto in voga nel passato, o per meglio dire che l’orientamento del turista sta cedendo il passo a soluzioni di altro genere. In fondo i periodi di vacanza stanno diventando sempre più brevi e frammentati durante l’anno, con una conseguente mobilità e variazione dei luoghi.

I dati utilizzati in questo lavoro coprono un periodo di 10 anni ( dal 1994 fino al 2004) per quanto riguarda le variabili relative al movimento turistico dell’intera provincia (arrivi e presenze suddivisi tra italiani e stranieri e per tipologia ricettiva ); quelli forniti dalla regione Toscana sulla consistenza ricettiva delle strutture alberghiere e extralberghiere (numero di esercizi, posti letto ecc.) e sulla tipologia di risorsa prevalente (Arte/Affari, balneare, termale e montagna) coprono un periodo più breve (dal 1998 al 2004).

I dati sulle presenze mensili che serviranno per effettuare delle previsioni attraverso analisi delle serie storiche, sono relativi anch’essi al periodo 1998-2004. In questo tipo di analisi la lunghezza della serie deve essere adeguata allo scopo degli studi; ad esempio nello studio delle proprietà statistiche dei dati meteorologici si usano serie temporali di almeno 30 anni.

Nel nostro caso, la stagionalità delle presenze durante i mesi dell’anno permette di poter fare proiezioni future piuttosto robuste anche utilizzando serie temporali notevolmente più brevi.

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Il livello spaziale

La scelta della determinazione del livello di disaggregazione territoriale non è una questione semplice da affrontare, in quanto è facile comprendere l’importanza che il fenomeno turistico assume nell’economia locale in termini di produzione di reddito e di occupazione con immediate ripercussioni anche nei contenuti dell’attività di promozione.

L’individuazione di un preciso riferimento spaziale a livello territoriale permette di determinare in modo univoco le aree ad alta intensità di attività turistica, permettendo una quantificazione e caratterizzazione delle principali tipologie di segmenti turistici di particolare interesse.

In molti casi si è proceduto analizzando prima un’area di riferimento più grande (ad esempio l’intera provincia ) per poi passare ai SEL (sistemi economici locali) o agli APT, per individuare il contributo di subaggregazioni territoriali dalle caratteristiche simili.

Lo studio del fenomeno turistico non è mai sceso oltre il dettaglio comunale, sia per l’incompletezza dei dati a disposizione e l’impossibilità di incrociare le variabili d’interesse fino a quel livello, sia per mantenere un’omogeneità nelle tematiche affrontate nel presente lavoro.

Per quanto attiene ai riferimenti spaziali adottati, si è tenuto conto dell’organizzazione delle competenze in materia di turismo e del relativo sistema informativo così come è previsto dalla organizzazione di rilevazione della Regione Toscana, che è basata su tre aspetti principali:

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b) ripartizione dell’intero territorio lucchese secondo le risorse turistiche prevalenti:  Arte/affari  Montagna  Balneare  Termale

c) sistema delle strutture ricettive:

-Esercizi alberghieri  alberghi

 residenze turistiche alberghiere (R.T.A.) -Esercizi extralberghieri (o complementari)

 affittacamere, case ed appartamenti per vacanze, residence  campeggi, villaggi turistici

 alloggi agrituristici

 altri esercizi (ostelli per la gioventù,case per ferie, rifugi alpini ecc.)

Il sistema d’informazioni riguardo alla variabilità spaziale dei dati, tende ad esplorare e valutare gli effetti del contesto locale sulle aspettative della domanda, al fine di conoscere, in modo indiretto e in termini quantitativi, il giudizio del turista.

(15)

L’affidabilità dei dati

La rilevazione statistica quantitativa totale dal lato dell’offerta avviene prevalentemente al momento del pernottamento presso la struttura ricettiva regolarizzata, poiché è definito turismo lo spostamento della persona che comprenda almeno un pernottamento fuori sede e la movimentazione alla frontiera.

Più precisamente la rilevazione del movimento dei clienti, in conformità alla Direttiva della Comunità europea sul Turismo (Direttiva 95/57/CE del 23 novembre 1995) è, basata sulle dichiarazioni giornaliere che i titolari degli esercizi sono tenuti a trasmettere agli enti locali del turismo (Aziende di promozione turistica, Aziende autonome di soggiorno, cura e turismo, Enti provinciali per il turismo) mediante la compilazione di appositi modelli di rilevazione forniti dall’ISTAT

I dati sul movimento turistico extralberghiero risulteranno molto penalizzati da questo sistema perché strutture ricettive come bed & breakfast, agriturismi che spesso sono a conduzione familiare e soprattutto appartamenti in affitto “sfuggono” alla rilevazione finendo per sottostimare l’intero movimento.

L’incertezza sui dati statistici raccolti a livello nazionale è incrementata anche dal proliferare di fonti informative secondarie rispetto alla rilevazione primaria ufficiale dell’Istat. Incertezza spesso dovuta all’utilizzo di riferimenti e definizioni per la rilevazione differenti tra i vari soggetti, che se da un lato amplia il punto di vista, rende però difficoltoso un confronto.

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Comunque per comprendere meglio l’ordine di sottostima delle presenze nelle strutture extralberghiere introduciamo brevemente i risultati di un’indagine campionaria svolta a Campo nell’Elba dal professor Bottai.

In questa indagine si sono volutamente considerate attendibili le cifre fornite dalla camera di commercio su alberghi, pensioni, residence e campeggi (anche se molto probabilmente una certa sottovalutazione è contenuta pure in queste informazioni) e l’attenzione si è concentrata nella rivalutazione delle presenze in agriturismi, case in affitto e bed & breakfast.

Tabella 1- Rivalutazione delle presenze a Campo nell’Elba, 2001

Fonte: Il turismo aldilà dei dati ufficiali (Marco Bottai, Manola Neri, Adriana Zippo)

I risultati della tabella sono impressionanti: dal campione opportunamente selezionato risulta che il dato sulle presenze totali deve essere rivalutato del 73 % per avere una ragionevole idea sul reale movimento turistico a Campo nell’Elba. Ma quello che più impressiona sono i dati sulle presenze rivalutate (e di conseguenza anche i tassi di rivalutazione) nelle singole categorie del settore extralberghiero; si passa dal raddoppio delle presenze nei Bed & Breakfast al triplicamento negli agriturismi per finire alle 489.757 presenze nelle case in affitto rispetto alle 43.815 dei dati della camera di commercio (con un tasso di rivalutazione del 1017 % !).

(17)

CAPITOLO I

LA DOMANDA TURISTICA

NELLA PROVINCIA DI LUCCA

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1.1 Italiani e stranieri

L’andamento complessivo del turismo nella provincia di Lucca per il 2004 ha registrato un recupero rispetto ai dati negativi dello scorso anno. Per quanto riguarda gli arrivi, i dati sono positivi se pure con valori decimali (+0,4 %); più sensibile l’aumento delle presenze (+ 3,9 %); in entrambi i casi i valori positivi sono determinati dalla componente italiana mentre gli stranieri continuano la tendenza negativa se pure con percentuali più ridotte.

Tabella 2 - Valori assoluti 2003-2004 e variazione percentuale di arrivi e presenze

Fonte: CCIAA

Gli italiani come è logico aspettarsi sono i clienti che contribuiscono maggiormente all’economia turistica della provincia.

Nel 2004 il 61% delle presenze totali è fatto registrare da turisti italiani; scorrendo i dati della tabella 6 si nota però che tale percentuale è in continua diminuzione: dal 66% del 1994 siamo arrivati anche a toccare il 55% nel 2002.

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Grafico 1 – Composizione percentuale del turismo in Provincia di Lucca, 2004 Italiani 61,26% Stranieri 38,74% Fonte: CCIAA

Tabella 4 – Composizione percentuale delle presenze, Provincia di Lucca

Fonte: CCIAA

Ciò appare ancora più chiaro dal grafico delle presenze totali fatte registrare dalle due componenti negli ultimi dieci anni.

Gli stranieri sono in continua crescita dall’inizio del periodo fino al 2002 (eccettuata una leggera flessione nel 1997) con un incremento di quasi 600.000

(20)

Soltanto nell’ultimo anno c è stata una ripresa del turismo interno in concomitanza con una frenata di quello estero negli ultimi due, che ha riportato la differenza tra i due flussi ai valori di inizio periodo.

Grafico 2 – Presenze totali di italiani e stranieri nella provincia di Lucca, 2004

500.000 700.000 900.000 1.100.000 1.300.000 1.500.000 1.700.000 1.900.000 2.100.000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Italiani Stranieri Fonte: CCIAA

Le motivazioni delle due diverse tendenze possono essere molteplici: il calo degli stranieri potrebbe essere dipeso dalla situazione internazionale che ha sicuramente ridotto la mobilità dei turisti (soprattutto quelli extraeuropei), ma non è da scartare neanche l’ipotesi di una perdita di attrattività e di competitività delle nostre località a favore di altre mete turistiche.

I dati dell’Uic (ufficio italiano dei cambi) che registra ogni anno i flussi in entrata dei viaggiatori stranieri e in uscita dei viaggiatori italiani, confermano questa riduzione di mobilità a partire dall’anno 2003 a livello sia regionale che nazionale.

Potremo ipotizzare che i fattori emozionali che entrano in gioco, quando succedono fatti internazionali estremamente gravi cominciano ad agire con un anno di ritardo.

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Soltanto alcune province come Pisa, Livorno e Siena riescono a mantenere o a incrementare il dato dell’anno 2002, mentre nel 2004 la provincia di Pisa è l’unica a far registrare un incremento delle presenze straniere.

Il fatto certo è che gli stranieri sono meno attratti dall’Italia; o per una riscoperta del turismo interno (per motivi di sicurezza o per vincoli economici) o perché altri paesi stanno incrementando la loro quota di mercato a danno del nostro.

Tabella 5 – Presenze degli stranieri in Italia (in migliaia)

.Fonte: Uic

Per quanto riguarda la situazione degli italiani ci sono da fare due osservazioni:

-la dinamica di crescita più contenuta molto probabilmente è influenzata dai problemi di sottoenumerazione delle presenze nelle strutture extralberghiere che abbiamo accennato nella premessa metodologica.

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Tabella 6 – Presenze degli italiani all’estero (in migliaia)

.Fonte: Uic

La tabella 7 ci illustra che nel 2004 c’è stata un notevole calo dei viaggiatori lucchesi, toscani e italiani all’estero.

Quindi molto probabilmente questo flusso si è riversato sui mercati nazionali e lucchesi e toscani, che costituiscono una delle più importanti categorie di provenienza del turismo della provincia (per ovvi motivi logistici), hanno influenzato questo picco di presenze fatto registrare nel 2004.

Tornando alla composizione percentuale tra italiani e stranieri i grafici 10 e 11 mostrano la situazione nei due ambiti territoriali in cui è suddivisa la provincia (Apt) per vedere se tale composizione rimane la stessa anche nelle 2 aree sub-provinciali.

Ricordo che gli Apt, istituiti in seguito alla riorganizzazione della normativa regionale sul turismo, sono strumento tecnico-operativi dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e di gestione il cui compito è quello di:

a) fornire servizi di informazione e di assistenza turistica nell’ambito del proprio territorio e istituire gli uffici di informazione e accoglienza turistica a carattere regionale ove previsti;

b) provvedere alla promozione e valorizzazione delle località turistiche e del relativo patrimonio culturale, artistico, storico, paesaggistico ambientale e dei servizi turistici presenti;

c) promuovere, coordinare ed attuare attività di interesse turistico nel proprio ambito territoriale, anche in collaborazione con altre APT, con enti pubblici e con associazioni locali.

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La nostra provincia è suddivisa nell’Apt denominato “Versilia”, che comprende tutti i comuni costieri, e l’Apt denominato “Lucca” che racchiude tutti gli altri. Spesso gli Apt si caratterizzano per la tipologia di risorsa prevalente (Arte/Affari Montagna, Lacuale, Balneare, Termale, Campagna/Collina, Religiosa e Altro interesse) e proprio per questo motivo è probabile che la composizione percentuale tra stranieri e italiani risulti diversa.

Prima di commentare i grafici sulla composizione è bene introdurre un prospetto sulle presenze totali registrate nei due ambiti territoriali e il peso delle due aree sulla Provincia.

Tabella 7 - Presenze e percentuali sul totale nei due Apt, 2004

Fonte: CCIAA

Il 75% delle presenze totali della provincia è fatto registrare nell’Apt costiero da cui se ne deduce che il turismo balneare è la più importante fonte di attrazione turistica per l’intera provincia.

Grafico 3 – Composizione percentuale del turismo nell’Apt “Versilia”, 2004

Stranieri 36,25%

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Grafico 4 – Composizione percentuale del turismo nell’Apt “Lucca”, 2004 Italiani 53,91% Stranieri 46,09% Fonte: CCIAA

La composizione tra stranieri e italiani nell’Apt Versilia risulta quella che maggiormente influenza il dato provinciale; inoltre si può facilmente concludere che il turismo marino ha un’impronta marcatamente più nazionale che estera. D’altra parte nell’Apt di Lucca la presenza straniera è molto più vivace, mostrando un interesse maggiore in termini percentuali per un’area che offre risorse turistiche molto diverse rispetto all’area Versiliese.

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1.2 Provenienza dei turisti italiani e stranieri

A questo punto un ulteriore passo avanti nell’analisi può essere quello di andare a scoprire quali sono i paesi di provenienza del turismo estero e quali regioni italiane contribuiscono maggiormente alla corrente turistica nazionale

Grafico 5 – Presenze degli stranieri suddivise per paese di provenienza, 2004 Provincia

Austria 4,0% Germania 33,0% Spagna 1,3% Svizzera 6,8% Altri Europei 6,4% Regno Unito e Irlanda 12,3% Paesi Bassi 6,7%

Resto del mondo

4,7% Belgio e Lussemburgo 3,4% Francia 6,9% Portogallo 0,3% Grecia 0,4% Canada 1,0% U.S.A. 6,8% Giappone 0,6% Australia 1,5% Paesi Scandinavi 4,0%

Fonte: Regione Toscana

Un terzo delle presenze straniere è dato da turisti tedeschi che secondo Eurostat rappresentano anche la quota principale a livello nazionale.

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La situazione in Versilia rispecchia a grandi linee quella del grafico 12; ovviamente pesando per il 75% sulle presenze totali della provincia era più che logico aspettarsi una conferma di tali quote.

Le differenze più marcate sono date da quel 6% in più di turisti tedeschi che ci fa comprendere la loro predilezione per il turismo balneare, e dalla quota dell’area Extraeuropea (data dalla somma di Stati Uniti, Giappone Australia e Resto del mondo) che raggiunge a malapena il 10% del totale.

Grafico 6 – Presenze degli stranieri suddivise per paese di provenienza, 2004 Apt Versilia

Grecia 0,5% Austria 4,9% Giappone 0,3%

Irlanda e Regno Unito 10,8% Germania 39,1% Svizzera 7,7% Paesi Bassi 6,0% Belgio e Lussemburgo 3,0% Francia 7,0% Altri Europei 6,8% Canada 0,7% Australia 1,2%

Resto del Mondo 3,6% U.S.A. 4,1% Portogallo 0,4% Spagna 0,9% Paesi Scandinavi 3,0%

Fonte: Regione Toscana

Nell’Apt di Lucca troviamo una situazione ben diversa: la Germania si trova ancora al primo posto con una quota però che incide solo per il 19% sul totale, ed è quasi raggiunta da Regno Unito (15,7 %) e Stati Uniti (13,1 %) che raddoppiano la loro percentuale provinciale; L’area Extraeuropea raggiunge il 25,4 %.

(27)

Dal quadro emerso possiamo trarre alcune conclusioni:

- Tedeschi, svizzeri, francesi e altre nazioni europee nella nostra provincia prediligono le località marittime alla visita delle città d’arte e al turismo montano;

- Inglesi, Olandesi, Scandinavi, Stati Uniti e tutta l’area Extraeuropea sono maggiormente attratti dalla vacanza culturale e dalla tranquillità di tutta l’area collinare e montana della provincia di Lucca.

Grafico 7 – Presenze degli stranieri suddivise per paese di provenienza, 2004 Apt Lucca

Austria 1,9% Germania 19,0% Grecia 0,2%

Irlanda e Regno Unito 15,7% Altri Europei 5,4% Canada 1,6% Svizzera 4,7% Paesi Bassi 8,3% Paesi Scandinavi 6,2% U.S.A. 13,1%

Resto del Mondo 7,1% Belgio e Lussemburgo 4,2% Francia 6,4% Giappone 1,4% Portogallo 0,3% Spagna 2,4% Australia 2,1%

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La corrente di maggior peso per la provincia di Lucca (e anche per i due Apt ) è data dai toscani che in percentuale pesano di più sulla Versilia (40 %) che sull’Apt della piana (24%).

La distanza geografica gioca un ruolo fondamentale, anche se in realtà sembra influire soltanto sulla regione di appartenenza, poiché al secondo posto troviamo la Lombardia (con percentuali che oscillano tra il 17% e il 23% nelle tre aree) e le regioni confinanti invece fanno registrare valori più bassi.

Ovviamente molto dipenderà anche dal livello del reddito (e quindi dalla propensione alla mobilità) di ogni regione e dalla numerosità della popolazione perché sicuramente una regione con più abitanti come la Lombardia avrà un flusso di turisti in uscita mediamente più alto rispetto a una regione come l’Umbria.

Tabella 8 – Presenze degli italiani suddivise per regione di provenienza, 2003

(29)

Per questo motivo per vedere il contributo di ogni regione rispetto al numero di abitanti abbiamo costruito il rapporto presenze su popolazione residente nella regione.

Tale rapporto conferma il grande contributo della toscana che fornisce più di 18 presenze-turista ogni 100 residenti e riavvicina i contributi di altre regioni (Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Valle D’Aosta) a quello della Lombardia.

Tabella 9 – Rapporto presenze su popolazione, 2003 Provincia di Lucca

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1.3 Alberghiero ed Extralberghiero a confronto

L’utilizzazione della struttura di offerta è un altro aspetto molto interessante per gli addetti ai lavori perché permette di scoprire quali sono le preferenze dei turisti per le tipologie ricettive, e talvolta permette di intervenire in anticipo a livello di promozione e programmazione se la domanda si orienta su mercati poco sviluppati.

Per ora analizzeremo soltanto l’andamento delle presenze di italiani e stranieri negli esercizi ricettivi alberghieri e extralberghieri nel 2004 e successivamente nei dieci anni precedenti; nel secondo capitolo dove si parlerà più nel dettaglio della strutturazione dell’offerta ricettizia avverrà la scomposizione della domanda secondo le tipologie di esercizi esistenti nella provincia di Lucca.

Guardando i dati sulla tipologia ricettiva si nota che il settore alberghiero incide per il 72% nelle presenze turistiche di tutte le strutture ricettive.

Rispetto agli anni precedenti, in questo comparto, i dati sono tornati ad essere positivi anche se con valori limitati, arrivi + 0,2%, presenze + 0,7 %. Questi risultati sono dovuti ad un aumento degli italiani (arrivi +1,7%, presenze +2,8%) che già avevano fatto comunque segnare valori positivi lo scorso anno. Gli stranieri invece mantengono valori negativi (arrivi -2,0 %, presenze -1,9 %) se pure in misura minore rispetto al 2003.

Tabella 10 - Valori assoluti 2003- 2004 e variazione percentuale nel settore alberghiero

Fonte: CCIAA

Anche per il settore extra-alberghiero che comprende: campeggi, affittacamere b&b, agriturismi, ecc., i dati complessivi sono positivi. Gli arrivi indicano un

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aumento pari all’1,5 % mentre le presenze fanno registrare un aumento del 12,9%. Per quanto riguarda gli stranieri il settore extralberghiero registra un discreto aumento degli arrivi (+ 2,8%) ma anche un più consistente calo delle presenze (- 5,2%).

Tabella 11 - Valori assoluti 2003- 2004 e variazione percentuale nel settore extralberghiero

Fonte: CCIAA

Passiamo ora ad analizzare le variazioni della domanda turistica verificatesi nel periodo 1994-2004 e vediamo qual è stato l’andamento nei due settori incrociando i dati con la provenienza.

Nel corso degli ultimi 10 anni si assiste a una crescita del turismo lucchese secondo un trend di sviluppo non del tutto lineare.

L’evoluzione si è dovuta adeguare ai cambiamenti intervenuti in questo periodo nell’ambito sia della domanda che dell’offerta.

Oggi siamo di fronte ad una maggior partecipazione del turista alla produzione e all’erogazione del prodotto. A sua volta, la partecipazione tende a modificare il quadro delle aspettative del cliente il quale è portato a scegliere il tipo di prestazioni in un’ottica di rapporto prezzo/qualità cercando di rendere il più interessante possibile il proprio soggiorno, secondo le sue specifiche esigenze. Per una prima analisi, in funzione dei diversi bisogni che spingono il turista al di fuori della sua abituale dimora, nasce l’esigenza di raggruppare i movimenti

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A fronte di un aumento generale dei flussi turistici, l’esame degli andamenti di questi ultimi anni consente di mettere in luce una diversa influenza quantitativa di crescita del fenomeno.

Infatti alla fine del periodo considerato, l’evolversi della domanda sia per quanto riguarda il numero totale di arrivi (clienti che hanno scelto di soggiornare nella nostra provincia, quale che sia la nazionalità di provenienza) che del numero totale delle presenze (somma dei pernottamenti dei clienti nelle strutture ricettive), si presenta con una maggiore incidenza nel numero di clienti (+34,73 % ), rispetto all’incremento delle presenze (+24,58% ).

In pratica nel corso di questi 10 anni si va riducendo il tempo medio di permanenza dei turisti nelle nostre località seguendo il mutamento avvenuto nelle abitudini dei cittadini italiani, vale a dire più periodi vacanzieri ma di breve durata.

Un elemento aggiuntivo amplia la precedente visione.

Distinguendo i dati complessivi della domanda, secondo il senso di bisogno del cliente verso la fruizione dei servizi offerti dal comparto alberghiero ed extralberghiero, si osserva una correlazione quasi lineare nel settore alberghiero tra crescita degli arrivi (+23,49% ) e delle presenze (+13,14% ) mentre il vero boom della domanda avviene nel settore extralberghiero con un + 144,17% dal lato degli arrivi e un +66,37% sul fronte delle presenze.

Entrambi i settori vanno a confermare il dato generale e l’evoluzione del fenomeno turistico verso periodi di vacanza sempre più brevi dato che le presenze aumentano in modo meno che proporzionale rispetto all’ aumento dei turisti.

Implementando le considerazioni fatte, se consideriamo un secondo livello di suddivisione dei dati ovvero, distinguendo i flussi anche in funzione della nazionalità di provenienza, otteniamo ulteriori elementi conoscitivi che ci consentono di chiarire con più ampiezza il senso e il grado di sviluppo del turismo della provincia di Lucca.

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Tabella 12 - Variazioni percentuali nel periodo 1994-2004 nella provincia di Lucca.

La tabella riepilogativa suddivisa tra italiani e stranieri consolida il mutamento avvenuto nel turismo nella provincia di Lucca, ovvero stiamo assistendo a una valorizzazione sempre maggiore degli esercizi extralberghieri che vedono più che raddoppiato il numero di arrivi nel giro di 10 anni.

Questo fatto è particolarmente accentuato nei turisti stranieri che a differenza degli italiani hanno anche notevolmente allungato i loro periodi permanenza. Ovviamente per una migliore esplorazione del fenomeno sarà opportuno analizzare i dati anno per anno per capire quale sia in realtà la tendenza e soprattutto cosa dobbiamo attenderci per il futuro.

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1.4 Andamento dei due settori nel periodo 1994-2004.

Analizziamo adesso le caratteristiche evolutive dei due settori in cui giocano ruoli separati, anche se complementari, le componenti dei cittadini italiani e quelle degli stranieri.

Nei grafici gli aspetti fondamentali possono essere individuati nella stretta connessione tra gli andamenti evolutivi delle variabili con le variazioni congiunturali delle stesse variabili registrate per ogni singolo anno e raffigurate con istogrammi a barre.

Per quanto riguarda i turisti italiani il quadro dei risultati raggiunti è abbastanza positivo.

Per meglio comprendere il fenomeno è necessario illustrare però in modo chiaro come tra i più frequenti passi in avanti e alcune flessioni subite, si sono mosse in questo periodo le dinamiche evolutive.

I dati numerici degli arrivi alberghieri rivelano una tendenza quasi sempre crescente a partire dall’anno 1995 seppure con una battuta d’arresto nel 2002 e un aumento in calo negli ultimi 2 anni.

.Il significato di quanto accaduto può essere ricondotto a diversi motivi.

Un primo aspetto è probabilmente collegato al costo dei servizi offerti dalle strutture alberghiere, i quali generalmente sono considerati abbastanza alti rispetto a quelli concorrenziali in atto in altre località balneari fuori dalla nostra provincia. Un secondo aspetto riguarda senz’altro lo spostamento di una piccola parte della clientela, che in passato era diretta negli alberghi, verso la fruizione dei servizi offerti da altre forme alternative, ad esempio verso le strutture agrituristiche.

Il settore extralberghiero fa registrare invece incrementi per tutto il periodo evidenziando però una crescita discontinua, alternando anni con picchi intorno al 15-20% ad altri tra lo 0-5 % mostrando comunque una vitalità maggiore rispetto alla domanda alberghiera e raddoppiando in pratica il numero di arrivi nel giro di 10 anni.

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Da notare come nel 2004 entrambi i settori sono quasi a crescita zero dopo aver fatto registrare nell’anno precedente una delle migliori prestazioni del periodo. Riguardo al numero di presenze i dati mettono in risalto un andamento che sostanzialmente ricalca quello del numero di arrivi, ma riguardo ai singoli incrementi, si vede la forte rilevanza delle entità di valori assunti soprattutto nel 2004 (158.806 presenze in più rispetto al 2003).

Grafico 8 - Arrivi dei turisti italiani per tipologia d’esercizio Arrivi Italiani 0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 400000 450000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 arrivi alberghieri arrivi extralberghieri Fonte: CCIAA

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Grafico 9 - Variazioni annuali dei turisti italiani per tipologia d’esercizio (Arrivi) -10 -5 0 5 10 15 20 25 95 /94 96 /95 97 /96 98 /97 99 /98 00 /99 01 /00 02 /01 03 /02 04 /03 % arrivi alberghieri arrivi extralberghieri Fonte: CCIAA

Grafico 10 - Presenze dei turisti italiani per tipologia d’esercizio

Presenze Italiani 0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000 1400000 1600000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 presenze alberghiere presenze extralberghiere Fonte: CCIAA

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Grafico 11 - Variazioni annuali dei turisti italiani per tipologia d’esercizio (Presenze) -10 -5 0 5 10 15 20 25 95 /94 96 /95 97 /96 98 /97 99 /98 00 /99 01 /00 02 /01 03 /02 04 /03 % presenze alberghiere presenze extralberghiere Fonte: CCIAA

Analizziamo ora l’evoluzione del turismo straniero.

Le caratteristiche dinamiche dei flussi turistici provenienti dai paesi esteri mettono in luce comportamenti divergenti a causa della diversa scelta effettuata da questo tipo di clientela verso le offerte del sistema ricettivo.

La domanda alberghiera mostra una crescita fino al 2000 anno in cui raggiunge il picco e un calo nella seconda parte del decennio dovuto molto probabilmente anche alla situazione internazionale (vedi 2001 con la tragedia delle twin towers) che ha frenato in particolar modo il turismo extraeuropeo.

Nel settore extralberghiero si registra invece una tendenza completamente diversa dato che in tutto il periodo considerato si ha una crescita continua fatta eccezione per il 1998 e una leggere flessione nel 2003.

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I dati sulle presenze confermano l’andamento di quelli sugli arrivi con l’unica eccezione di una leggera flessione nell’ultimo biennio nel settore extralberghiero; flessione che riguarda tutto il movimento straniero a prescindere dalla tipologia di struttura ricettizia.

Grafico 12 - Arrivi dei turisti stranieri per tipologia d’esercizio periodo 1994-2004

Arrivi stranieri 0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 arrivi alberghieri arrivi extralberghieri Fonte: CCIAA

Grafico 13 - Variazioni annuali dei turisti stranieri per tipologia d’esercizio (Arrivi)

-15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 30 95 /94 96 /95 97 /96 98 /97 99 /98 00 /99 01 /00 02 /01 03 /02 04 /03 % arrivi alberghieri arrivi extralberghieri Fonte: CCIAA

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Grafico 14 - Presenze dei turisti stranieri per tipologia d’esercizio periodo 1994-2004 Presenze stranieri 0 200000 400000 600000 800000 1000000 1200000 1400000 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 presenze alberghiere presenze extralberghiere Fonte: CCIAA

Grafico 15 - Variazioni annuali dei turisti stranieri per tipologia d’esercizio (Presenze).

5 15 25 35 45 % presenze alberghiere presenze extralberghiere

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1.5 Il turismo secondo la tipologia della “risorsa”

Se le osservazioni precedenti offrono spunti di riflessione interessanti, i dati più significativi emergono però dall’analisi dei flussi distinti per risorsa turistica. Infatti, poiché il fenomeno turistico risulta in primo luogo fenomeno di consumo di una specifica risorsa, nessun approccio analitico può prescindere dal collocare le dinamiche del settore all’interno degli ambienti ove esse si manifestano.

A questo fine risulta opportuno notare come le due risorse turistiche su cui è imperniato il sistema provinciale risultino, quella balneare (74 % delle presenze totali) e quella artistica (21 %).

Grafico 16 – Presenze suddivise secondo la tipologia delle risorse, Provincia di Lucca 2004

Arte/Affari 20,83% Montagna 5,22% Balneare 73,34% Termale 0,61%

Fonte: Regione Toscana

Il dato sulle presenze nel settore balneare mostrato dal grafico è molto significativo dell’incidenza di tale risorsa sull’economia turistica di tutta la provincia, di scarsa rilevanza il contributo del turismo Termale e Montano.

Incrociando i dati sulle risorse con la provenienza le cose cambiano di poco; gli stranieri sono più attratti rispetto agli italiani (circa 10 punti percentuali) per località di interesse artistico e culturale mentre gli italiani, come già confermato nel paragrafo sulla provenienza, prediligono le località marittime.

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Grafico 17 – Presenze suddivise secondo la tipologia delle risorse, Apt “Lucca” 2004 Arte/Affari 17,09% Montagna 6,13% Balneare 76,08% Termale 0,70%

Fonte: Regione Toscana

Grafico 18 – Presenze suddivise secondo la tipologia delle risorse, Apt “Versilia” 2004

Arte/Affari 26,75% Montagna 3,79% Balneare 69,00% Termale 0,47%

Fonte: Regione Toscana

Introduciamo anche la variabile tipologia ricettiva e osserviamo quali sono state le dinamiche dei diversi “modi di fare turismo” attraverso la suddivisione tra settore alberghiero e extralberghiero.

Per gli esercizi alberghieri le consistenze in percentuale degli arrivi e delle presenze degli italiani nel quadriennio 2000-2004 hanno oscillato rispettivamente intorno a valori del 65-67% e 76-79%; la stessa tendenza è stata registrata per i

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Tabella 13 – Presenze percentuali per il settore alberghiero, turismo balneare

Fonte: Regione Toscana

I percorsi evolutivi delle due componenti turistiche italiane e straniere risultano, al contrario meno concordanti dal punto di vista tendenziale.

Il grafico 12 mostra l’andamento delle presenze per il settore alberghiero dal 1998 al 2004; le 2 correnti hanno un percorso simile fino all’anno 2002 formato da un trend in aumento nei primi 2 anni e un successivo calo nei rimanenti due. Da qui in poi il turismo nazionale ha avuto un accenno di ripresa, mentre quello straniero ha fatto registrare decrementi notevoli.

Grafico 19 – Presenze alberghiere dal 1998 al 2004 per la risorsa balneare, Provincia

600.000 700.000 800.000 900.000 1.000.000 1.100.000 1.200.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Italiani Stranieri

Fonte: Regione Toscana

La spiegazione di questo “tracollo” del turismo straniero è da ricondurre al calo avuto nel settore alberghiero (vedi grafico 7 e 8) e non è quindi spiegabile in uno shift di turisti da una risorsa all’altra.

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Nel settore extralberghiero la situazione è molto differente in quanto la risorsa turistica prevalente rimane quella balneare per il turismo italiano, mentre per il turismo estero diventa la “arte/affari”.

Il sorpasso è stato ai danni della risorsa balneare ed è avvenuto nel 2004; il grado di concentrazione su questa risorsa è in continua crescita e ha raggiunto il 57% del totale degli arrivi extralberghieri.

Grafico 20 – Presenze extralberghiere del turismo straniero, Provincia di Lucca

0 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 160.000 180.000 200.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Stranieri Arte/Affari Stranieri Balneare

Fonte: Regione Toscana

Probabilmente il turista straniero che sceglie una località balneare tra quelle della provincia per trascorrere le proprie vacanze, preferisce un turismo di qualità selezionando le proprie mete tenendo conto dei servizi offerti, e spendendo qualcosa in più pur di accedere a migliori servizi.

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arrivi che su quello delle presenze è stata costante e si è passati da una consistenza rispettivamente del 64% e 52% per italiani e stranieri al 52% e 31% del 2004.

Stessa tendenza (a parte la ripresa nell’ultimo anno per gli italiani) anche per le presenze che sono passate rispettivamente dall’83 % e 59 % per italiani e stranieri nel 1997, al 76% e 42% del 2004.

Tabella 14 – Presenze percentuali per il settore extralberghiero, turismo balneare

Fonte: Regione Toscana

Prima di passare ad analizzare la situazione nell’ultimo anno vediamo anche l’andamento di una risorsa “minore” come il turismo montano nello stesso periodo di osservazione preso in esame per le altre risorse.

.

Grafico 21 – Presenze per la risorsa “Montagna”, Provincia di Lucca

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Italiani Alb. Stranieri Alb Italiani Extra Stranieri Extra

Fonte: Regione Toscana

Negli ultimi sei anni la situazione è rimasta pressappoco stabile per il settore alberghiero, una lenta crescita per i turisti stranieri passati da circa 6500 presenze

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a 14000 e una serie di alti e bassi per i turisti italiani che nel 2004 hanno toccato i valori di inizio periodo.

Le variazioni più rilevanti sono state registrate nel settore extralberghiero da entrambe le componenti con un percorso di crescita molto simile.

Da notare come in questo modo di fare vacanza le abitudini sono molto diverse a seconda della provenienza: potremo azzardare che gli stranieri sono più avventurosi e attivi e preferiscono godersi le bellezze della montagna utilizzando strutture di tipo extralberghiero come campeggi, agriturismi o altre strutture alternative.

Ovviamente questa è solo una supposizione poiché sui comportamenti e sulle scelte abitative dei turisti incidono numerose altre variabili che in questo lavoro non vengono considerate, come ad esempio il livello del reddito.

Mettiamo ora a fuoco le variazioni rilevanti del movimento turistico 2004 rispetto a quello precedente sempre per quanto riguarda le risorse turistiche. Alcune importanti caratteristiche degli aspetti quantitativi del fenomeno, appena osservate, rendono necessari ulteriori approfondimenti analitici.

Strutture alberghiere:

 Le variazioni dei dati delle componenti turistiche “arrivi italiani” e “presenze italiane” riferite al 2004, rispetto al 2003 e considerate in funzione della risorsa turistica prevalente, confermano una diversità di comportamento della domanda.

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 Il quadro complessivo dei movimenti (degli arrivi), per i turisti stranieri, presenta un generale segno di ripresa che investe trasversalmente tutte le risorse turistiche tranne che nel “Balneare” che come abbiamo visto in precedenza è in flessione ininterrottamente dall’anno 2000.

Riguardo alle presenze, mantiene un’incidenza positiva soltanto la risorsa “Arte/Affari”, mentre le altre subiscono variazioni di varie entità.

Le variazioni dei flussi nel settore alberghiero registrati nel 2004 sono riportate con chiarezza nei grafici sottostanti:

Grafico 22 - Variazioni % 2004/2003 per il settore alberghiero (Italiani).

0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 Arte/Affari Montagna Balneare Termale It a li a n i Presenze Arrivi

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Grafico 23 - Variazioni % 2004/2003 per il settore alberghiero (Stranieri). -15,00 -10,00 -5,00 0,00 5,00 10,00 15,00 Arte/Affari Montagna Balneare Termale Presenze Arrivi

Fonte: Regione Toscana

Strutture extralberghiere:

 Per il turismo italiano, il quadro delle analisi dei dati sulle variazioni dei flussi riferito a questo segmento, presenta caratteristiche diverse rispetto a quello delle strutture alberghiere.

Dal lato degli arrivi sono da evidenziare ottimi incrementi per il “Termale” (+40,96 %) e per la risorsa “Arte/Affari ” (+17,22 % ) una leggera flessione per il “Balneare” e un calo del 14% nella “Montagna”, ove evidentemente la struttura ricettiva alberghiera offre servizi migliori e garantisce un’offerta che più soddisfa la clientela italiana vista la performance negativa registrata pure nelle presenze (-14 % ).

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 Proseguendo l’analisi delle strutture extralberghiere per il turismo estero notiamo che la tendenza per le varie risorse è pressappoco la stessa; l’unica differenza di segno sta nell’aumento delle presenze italiane nel settore balneare, per il resto potremo dire che il turista italiano e quello straniero dal 2003 al 2004 hanno percepito alla stessa maniera l’offerta delle strutture ricettive alternative e mostrano risposte del tutto simili anche se di intensità diversa.

Grafico 24 - Variazioni % 2004/2003 per il settore extralberghiero (Italiani).

-20,00 -10,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 Arte/Affari Montagna Balneare Termale Presenze Arrivi

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Grafico 25 - Variazioni % 2004/2003 per il settore extralberghiero (Stranieri). -40,00 -20,00 0,00 20,00 40,00 60,00 80,00 Arte/Affari Montagna Balneare Termale Presenze Arrivi

Fonte: Regione Toscana

Emerge quindi un quadro complessivo contraddistinto da due fenomeni piuttosto netti. All’interno del settore balneare, sono in particolar modo gli stranieri ad apparire il segmento meno interessato a proseguire percorsi espansivi, lasciando trasparire il sospetto di una risorsa turistica prossima, almeno per questo segmento di clientela, a processi di saturazione o sottoposta negli anni

recenti ad una crescente competizione di prezzo (e non solo) da parte di altre località, mentre sembra invece continuare ad attrarre un forte interesse da parte della clientela nazionale.

Per quanto attiene alle risorse turistiche “minori”, solo alcuni brevi commenti. La risorsa montana nonostante il parziale successo dell’aumento delle presenze nazionali nel settore alberghiero, appare oggi connotata da una situazione di stasi: la componente italiana, maggiore cliente di questo tipo di risorsa, manifesta

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CAPITOLO II

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2.1 Aspetti generali

Il fenomeno del turismo non può essere ricondotto ad uno schema interpretativo unitario. Mancano molte delle informazioni riguardo alle motivazioni reali che spingono le singole persone a preferire una destinazione rispetto ad un’altra. Le problematiche da affrontare sono molto eterogenee; il turista in sostanza è un consumatore di risorse fisiche e culturali che costituiscono l’attrazione turistica di una destinazione.

In questa sezione cercheremo di descrivere un quadro della situazione concernente l’offerta turistica per il 2004 nella provincia di Lucca.

L’analisi delle caratteristiche dell’offerta turistica assume aspetti di complessità e interagisce con altre variabili componenti del turismo. I motivi che inducono una persona a fare del turismo derivano fondamentalmente dal desiderio di godere delle bellezze e delle attrattive naturali e culturali del luogo visitato e da esigenze ricreative.

Le componenti dell’offerta turistica riguardano principalmente:

 I servizi forniti dalle sovrastrutture (alberghi, campeggi, ristoranti, ecc.) che soddisfano la componente più evidente della domanda;

 I servizi forniti dai mezzi di trasporto;

 I servizi erogati dalle infrastrutture (rete stradale, sistemi di comunicazione)  I beni e servizi connessi alla fruizione di risorse naturali e storico-artistiche;  I servizi legati ad un’offerta culturale.

I primi due punti evidenziano la distinzione tra beni e servizi privati prodotti e venduti sul mercato, ovvero “l’industria turistica”, rispetto ai beni e servizi pubblici, prodotti e non prodotti, ceduti a prezzo nullo o controllato e quindi indipendenti da qualsiasi meccanismo di mercato.

Dal punto di vista economico, la produzione turistica è solo un sottoinsieme dell’offerta turistica in quanto fruizione di beni e servizi che complementano i

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servizi primari offerti da beni pubblici (spiagge, monti, parchi,attrattive storico-culturali, ecc.)

Il turismo come fenomeno economico, può pertanto essere esaminato seguendo tre specifiche aree di analisi:

1. L’analisi della dimensione economica di mercato per quantificare il volume dei beni e servizi prodotti al fine di soddisfare le esigenze del turista, cioè il prodotto turistico.

2. L’analisi relativa alla gestione di un stock fisso di risorse per stabilire il livello ottimale di intensità d’uso delle stesse attraverso l’analisi dei rapporti fra turismo e beni pubblici utilizzati

3. L’analisi delle esternalità prodotte dall’attività turistica per la valutazione degli impatti che la produzione e il consumo dei beni e servizi turistici, privati e pubblici, generano a livello ambientale, economico e sociale. Il percorso seguito in questo lavoro è quello di verificare i rapporti tra turismo e produzione turistica ed ancora tra produzione turistica e risorse.

La prima parte ci ha consentito di conoscere, nel suo insieme, l’andamento della domanda rispetto al settore alberghiero ed a quello complementare.

Ne risulta che la domanda alberghiera rappresenta l’83% degli arrivi e il 71,3% delle presenze registrate nel 2004.

.Nel prosieguo di questo lavoro analizzeremo la capacità ricettiva dei due settori e cercheremo di comprendere ancor più nel dettaglio qual è all’interno delle 2

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2.2 La capacità ricettiva della provincia di Lucca

Il settore alberghiero nella provincia di Lucca è attualmente al quarto posto per numero dei posti-letto in Toscana dopo quello di Firenze, Siena e Livorno, potendo contare su 23.380 letti (ossia 62 ogni mille residenti); il settore extra-alberghiero si fonda pressoché esclusivamente sui campeggi, con una capacità complessiva pari a 14.648 posti-letto (distribuiti all’interno di soli 15 esercizi), a cui bisogna aggiungere una quota relativamente rilevante di alloggi in affitto (2205 letti) e più modesta di alloggi agri-turistici e altre strutture ricettive.

Grafico 26 - Capacità ricettiva della provincia di Lucca (in termini di posti letto disponibili), 2004 Alloggi agrituristici; 1.092 Altri Esercizi; 1.041 Affittacamere e C.A.V.; 2.205 Campeggi e V.T.; 14.648 Esercizi alberghieri; 23.380

Fonte: Regione Toscana

Il grafico sul numero di esercizi ricettivi presenti sul territorio non fa altro che sottolineare la predominanza delle strutture alberghiere su quelle alternative; un altro fatto da evidenziare è la dimensione media dei campeggi rispetto alle altre strutture.

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Dividendo il numero di posti letto per il numero di esercizi si ha una buona stima della capacità ricettiva media di ogni singolo esercizio.

I campeggi sono al primo posto con quasi 1000 posti letto per esercizio; sono situati esclusivamente nell’Apt “Versilia” e quindi sfruttano la stagionalità della domanda turistica tipica della risorsa balneare.

Grafico 27 – Numero di esercizi presenti nella provincia, 2004

Esercizi alberghieri; 493; 61% Campeggi e V.T.; 15; 2% Affittacamere e C.A.V.; 164; 20% Alloggi agrituristici; 113; 14% Altri Esercizi; 23; 3%

Fonte: Regione Toscana

Occorre dunque, riflettere sulla relativa scarsa diffusione della infrastrutturazione ricettiva cosiddetta “leggera”, in specie di quella dei campeggi (ma il discorso potrebbe valere anche per gli alloggi agri-turistici), che pur avendo il difetto di essere fortemente influenzata dalla stagionalità, essendo fruibile solo nei periodi climatologicamente favorevoli, ha anche l’indiscutibile pregio di offrire un contatto più diretto con la natura; è dunque possibile un’espansione di tale

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Tabella 15 – Numero di esercizi, posti letto e dimensione media1 Provincia di Lucca, 2004

Fonte: Regione Toscana

La tabella 8 ci mostra nel dettaglio come è strutturato il settore alberghiero nella provincia nell’anno 2004. Come numero di esercizi c’è una netta prevalenza di strutture a 3 e a 2 stelle, se invece guardiamo il numero di posti letto gli esercizi a 4 stelle si posizionano alle spalle di quelli a 3 evidenziando una dimensione media nettamente superiore a tutto il settore.

Quello che più ci interessa, però è valutare l’evoluzione dei due settori nel tempo, per vedere se l’offerta turistica negli anni è mutata seguendo l’andamento della domanda.

Le tabelle 9 e 10 seguenti mostrano i valori (n° esercizi, posti letto e dimensione media) nel 1998 e la variazioni percentuali intercorse tra l’inizio e la fine del periodo.

1

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Tabella 16 – Numero di esercizi, posti letto e dimensione media2 Provincia di Lucca, 1998

Fonte: Regione Toscana

Tabella 17 – Variazioni percentuali 2004/1998 esercizi, posti letto, dimensione media, Provincia di Lucca

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come, però, gli stessi esercizi appaiano assumere una dinamica di incremento (eccetto i 5 stelle che, però sono molto pochi ) come numero medio di letti per infrastruttura nello stesso periodo: così i 4 stelle aumentano da 95 ai 97 letti per esercizio, i 2 stelle da 28 a 30, gli esercizi a 1 stella da 18 a 20, mentre gli esercizi a 3 stelle mantengono una capacità di accoglienza sostanzialmente invariata dal 1998, pari a una media di 49 posti-letto per esercizio.

Una menzione a parte meritano i residence turistici alberghieri (R.T.A.) che hanno avuto una crescita notevole nel periodo considerato: +82,7 % come numero di esercizi e +44,41 % come posti letto.

Da questi dati emergono dunque alcuni spunti di riflessione interessanti: innanzitutto, la volontà, di incrementare nella provincia il numero degli esercizi di miglior qualità per cercare di contendere a località più famose la clientela di livello medio-alto; a questa, si accompagna il parallelo decremento delle infrastrutture di medio-basso livello.

L’altra tendenza che emerge è la crescita esponenziale delle strutture ricettive extralberghiere che vedono raddoppiare e triplicare il numero di esercizi e posti letto in questi 6 anni (salvo la categoria campeggi e v.t. che rimane stabile).

Riguardo alla varietà delle strutture ricettive è interessante osservare la distribuzione del rapporto:

presenze turistiche / posti letto (pt / pl)

in quanto indice indiretto della “stagionalità” del fenomeno turismo. I valori assunti da questo indice indicano una fruizione delle strutture in esame più sostenuta nel corso dell’anno e, quindi, depongono a favore di una migliore utilizzazione delle potenzialità offerte dal mercato.

Sotto questo ultimo aspetto sono interessanti i risultati ottenuti dalle analisi condotte più avanti che mettono in relazione la domanda turistica con il potenziamento dell’offerta.

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Per ogni tipologia di struttura ricettiva, i risultati di detto rapporto sono presentati nella tabella 11. I valori più contenuti del rapporto pt/pl, per quanto concerne le strutture extralberghiere, sono originati essenzialmente dalla loro caratteristica vocazionale di strutture destinate ad un turismo prettamente stagionale.

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2.3 Le strutture ricettive alberghiere

Una prima analisi anche per successivi approfondimenti sugli impatti economici generati dallo sviluppo e dall’uso dei servizi turistici riguarda lo studio dei flussi degli arrivi e delle presenze in relazione alle singole tipologie delle strutture ricettive. In tal senso, è molto interessante poter cogliere il grado di utilizzazione da parte dei turisti delle strutture offerte dal mercato.

Come si può notare (vedi grafici seguenti ), la tipologia degli esercizi differenzia il comportamento dei turisti.

Nelle strutture alberghiere la categoria 3 stelle è la tipologia più frequentata dai turisti italiani ( 51,8 % per gli arrivi e 56,7% per le presenze) seguita dalla categoria 4 stelle (30% degli arrivi e 21,5% per le presenze).

I turisti esteri hanno comportamenti molto simili agli italiani preferendo anch’essi la categoria 3 stelle con percentuali identiche o quasi e prediligendo come seconda scelta la categoria 4 stelle (35,3% per gli arrivi e 34,2% per le presenze).

Grafico 28 - Variazioni % degli arrivi italiani per il settore alberghiero (1998-2004).

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00

5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella R.T.A.

Arrivi 2004 Arrivi 1998

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Grafico 29 - Variazioni % delle presenze italiane per il settore alberghiero (1998-2004). 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00

5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella R.T.A.

Presenze 2004 Presenze 1998

Fonte: Regione Toscana

Grafico 30 - Variazioni % degli arrivi stranieri per il settore alberghiero (1998-2004).

20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 Arrivi 2004 Arrivi 1998

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Grafico 31 - Variazioni % degli arrivi stranieri per il settore alberghiero (1998-2004). 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00

5 Stelle 4 Stelle 3 Stelle 2 Stelle 1 Stella R.T.A. Presenze 2004 Presenze 1998

Fonte: Regione Toscana

Proseguendo nell’esame delle presenze, secondo le preferenze accordate dai turisti alle varie strutture ricettive, osserviamo che la maggiore quota delle preferenze turistiche, anche per l’anno 2004 è orientata verso la fruizione dei servizi offerti dalle strutture alberghiere in particolar modo verso le categorie 3 stelle 4 stelle e 2 stelle che ricoprono i primi tre posti sia tra i turisti italiani sia per gli stranieri con l’unica differenza della categoria affittacamere che scavalca se pur di poco la categoria due stelle.

Questo risultato è certamente legato al ragguardevole peso che assume la risorsa balneare sull’intero movimento turistico, ma soprattutto dalla consistenza delle strutture alberghiere rispetto a quelle alternative.

Difatti tale risorsa permette al turista un pieno contatto con la natura e di per sé dovrebbe favorire anche categorie come campeggi e villaggi turisti, in realtà ciò avviene solo in parte nella provincia di Lucca e molto probabilmente, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, questo fatto è dovuto ad una concezione turistica (soprattutto nell’area versiliese) d’elite.

Inoltre dobbiamo ricordare anche il buon contributo ricoperto dalla risorsa “Arte/affari” sul complesso degli arrivi e ovviamente questa categoria non fa altro che rafforzare il ruolo delle strutture alberghiere nell’offerta turistica.

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Soltanto al quarto posto tra le preferenze troviamo i campeggi e i villaggi turistici, considerando soltanto l’APT “Versilia” tale categoria scavalcherebbe se pur di poco la categoria a 2 stelle, confermando comunque uno scarso interesse per tale tipologia di struttura ricettiva.

Stessa considerazione può essere fatta sulla categoria affittacamere che riesce a ritagliarsi un ruolo meno marginale nell’APT “Lucca”.

Tali considerazioni fatte a livello generale valgono sia per la componente italiana che per quella straniera che già avevamo visto avere tendenze molto simili sull’offerta alberghiera.

Il quadro completo dei movimenti turistici verso le strutture ricettive è rappresentato dalle tabelle 19e 20 le quali ci danno informazioni relative ai valori assoluti per arrivi e presenze nelle principali categorie.

Tabella 19 – Arrivi e presenze per tipologia ricettiva e provenienza, 2004

Fonte: Regione Toscana

Figura

Tabella 1- Rivalutazione delle presenze a Campo nell’Elba, 2001
Tabella 4 – Composizione percentuale delle presenze, Provincia di Lucca
Tabella 5 – Presenze degli stranieri in Italia (in migliaia)
Tabella 6 – Presenze degli italiani all’estero (in migliaia)
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Riferimenti

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