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Analisi storico-critica di un isolato del quartiere di San Giacomo di Ascoli Piceno - Adelaide Di Ilio

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Academic year: 2021

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(1)

CARDO DECUMANO

Percorsi paralleli al CARDO Percorsi paralleli al DECUMANO

ANALISI STORICO-CRITICA DI UN ISOLATO

DEL QUARTIERE SAN GIACOMO DI ASCOLI PICENO

1

tavola n°

Università di Camerino

Scuola di Architettura e Design

Eduardo Vittoria

Laurea in

Scienze dell’Architettura

A. A.

2012-13

PIAZZE E SLARGHI

SISTEMA DEGLI SPAZI APERTI

MATRICE STORICA

CARATTERI URBANI Quartiere San Giacomo

CORTILI PRIVATI

GIARDINI E ORTI PRIVATI GIARDINI PUBBLICI

CENTRO STORICO DI ASCOLI PICENO

ANALISI DELLE PAVIMENTAZIONI

DEFINIZIONI

PAVIMENTAZIONI STRADALI Quartiere San Giacomo

MURI, PORTE E BALUARDI

RIFERIMENTO ALLA MATRICE ROMANA SISTEMI DIFENSIVI Oltre 8 mt SEZIONI STRADALI da 6 a 8 mt da 4 a 6 mt da 2 a 4 mt da 0 a 2 mt

CHIESE, CONVENTI E SEDI ECCLESIASTICHE

SISTEMA DELL’EDIFICATO

EDILIZIA USO COLLETTIVO EDILIZIA SCOLASTICA EDILIZIA RESIDENZIALE

PERCORSO A PREVALENTE ANDAMENTO RETTO

SISTEMA DEI PERCORSI

PERCORSO MISTILINEO

CIOTTOLI DI FIUME POSTI CON SEZIONE AD IMPLUVIO CENTRALE

PAVIMENTAZIONI STRADALI

CIOTTOLI DI FIUME POSTI CON SEZIONE A SCHIENA D’ASINO BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATI

CUBETTI DI ARENARIA

ORIENTAMENTO DEI PERCORSI

BLOCCHI DI TRAVERTINO ASFALTO

CIOTTOLI DI FIUME E BLOCCHI DI TRAVERTINO CIOTTOLI DI FIUME E PIETRA SQUADRATA 1 “PLATEA INFERIOR”

2 CASTELLO IN INSULA

3 S. MARIA INTER VINEAS “PLATIUM VETERUM” 4 SAN GIACOMO

5 CATTEDRALE 6 ARENGO

7 MONASTERO S.ANGELO MAGNO

EMERGENZE MEDIOEVALI

PERCORSO A PREVALENTE ANDAMENTO RETTO

Percorso in cui prevale, domina sugli altri o nel quale è quantitativamente superiore l’andamento secondo una linea dritta, per cui sono esclusi tratti con cambiamenti di direzioni.

PERCORSO MISTILINEO

Percorso la cui forma è data da segmenti di retta e da archi di curva consecutivi o alternati.

LARGHI

Si intendono le piccole piazze poste lungo una via o all’incrocio tra più vie.

PIAZZA

Elemento urbanistico caratterizzato da un allargamento dello spazio aperto dovuto generalmente all’incontro di due o più strade, e caratterizzato dalla presenza di edifici pubblici e privati ed eventuali elementi d’arredo, disposti a racchiudere in tutto o in parte lo spazio libero. Punto di raccolta e socializzazione della comunità.

GIARDINO

Zona di terreno a piantagione artificiale, ben praticabile, nella maggior parte dei casi cintata, connessa ad un edificio (giardino privato), a un quartiere di abitazione o inserita nel tessuto urbano (giardino pubblico). Caratteristiche formali e le dimensioni generalmente più ridotte lo differenziano dal parco.

CORTILE

Spazio scoperto, a volte porticato, compreso interamente o in parte tra i corpi di fabbrica di un edificio. Più ampio del cavedio, ha lo scopo principale di dare luce ed aria all’edificio stesso, ma può essere anche elemento di rappresentanza. In alcuni casi, come il chiostro negli edifici conventuali, è elemento centrale della composizione del complesso edilizio.

ORTO

Appezzamento di terra dal quale, a seguito di lavorazioni, si ricavano frutta, verdura, fiori arbusti e vegetali ornamentali.

200 m 300 m

0 m 100 m 400 m 500 m

200m 50m

0m 100m 150m

FONTI BIBLOGRAFICHE: - Caniggia G., Maffei G.L., Lettura dell’edilizia di Base, Marsilio, Padova 1979 - Laffi U., Pasquinucci M, Asculum I, Giardini, Pisa 1975 - Borzacchini V., Gava D., Ascoli Piceno Centro Storico: un’ipotesi d’intervento, D’auria, Ascoli Piceno 1981 - Sestili O., Torsani A., Ascoli e l’edilizia privata medievale nei secoli XII-XIII-XIV, Gagliardi, Ascoli Piceno 1995 Scalora G., I tessuti urbani di Ortigia, ESES, Siracusa 2003 - Scalora G., Monti G. , La conservazione dei centri storici in zona sismica - un metodo operativo di restauro urbano, - Giorgi E., Riflessioni sullo sviluppo urbano di Asculum, in OCNUS quaderni di specializzazione in archeologia n.13 anno2005, Bologna, pp 207-228

CARDO MASSIMO DECUMANO MASSIMO

STRUTTURE ROMANE RACCORDO DEL TESSUTO VIARIO CON I PONTI

PIANO PROGRAMMATICO DI “ASCULUM” I sec. a.c. PONTI E FORTIFICAZIONI

1 TEATRO

2 ANFITEATRO

3 CAPITOLIUM

4 TEMPIO CORINZIO (S. GREGORIO)

5 TEMPIO IONICO (S. VENANZIO)

6 PORTA ROMANA 7 PONTE DI SOLESTÀ 8 PONTE DI CECCO 2 6 3 4 8 5 1 7 2 1 4 7 6 5 3

CIOTTOLI DI FIUME POSTI CON

SEZIONE AD IMPLUVIO CENTRALE

I ciottoli sono posti in modo che le acque piovane scorrano in mezzeria, questa tecnica è molto meno ricorrente rispetto alla posa con le caditoie laterali (a schiena

d’asino).

CIOTTOLI DI FIUME

E PIETRA SQUADRATA

È un metodo costruttivo che troviamo solo nella salita del sottopasso in via Grisanti, per facilitare la fruibilità della

via in pendenza.

CIOTTOLI DI FIUME POSTI CON

SEZIONE A SCHIENA D’ASINO

Questa è la tipologia più ricorrente fra le rue, e probabilmente anche la più antica, in molti casi sono visibili anche piccoli pezzi di altro materiale, quale laterizio e travertino

oltre a rifacimenti in calcestruzzo.

BLOCCHI DI TRAVERTINO

Il travertino era facilmente reperibile nelle cave vicine alla città, questa tipologia di pavimentazione la ritroviamo solo in

qualche rua.

BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATI

E’ la tipologia che ritroviamo nelle strade più larghe e restaurate di recente; nei primi del 900 si vede l’introduzione della pietra squadrata come pavimentazione principale, i blocchi si trovano posati in file parallele o a spina di pesce.

ASFALTO

Le strade che presentano l’asfalto sono quelle con sezione maggiore, adibite al transito dei veicoli. Si nota in più punti che l’asfalto è stato realizzato direttamente su una pavimentazione

già presente come ciottoli o “sanpietrini”.

CUBETTI DI ARENARIA

L’uso dei cubetti di arenaria si è diffuso a partire dagli anni ‘70 del XX secolo. In pochi casi si nota questa tipologia nelle rue più piccole, frutto in ogni caso di un

rifacimento più recente.

CIOTTOLI DI FIUME

E BLOCCHI DI TRAVERTINO

Questa tipologia si alterna a quella con solo ciottoli di fiume, i blocchi di travertino sono posizionati lungo la mezzeria per facilitare il il convoglio delle acque meteoriche verso i

tombini.

1 ACTUS ROMANO = 35,5M GRIGLIA ASCOLANA

Tesi di laurea in

Storia e recupero dei beni architettonici e ambientali

Laureanda

ADELAIDE DI ILIO

Relatrice

Prof.ssa Enrica Petrucci

Correlatore

Arch. Francesco Di Lorenzo

Decumano Massimo Decumano C Decumano B Decumano A Cardo 8 Cardo 7 Cardo 6 Cardo 5 Cardo 4

(2)

Pianta Prospettica Di Ascoli Piceno - Ferretti 1646

Trasformazioni avvenute tra il 1646 e il 1819 Trasformazioni avvenute tra il 1819 e il 1873 Trasformazioni avvenute tra il 1873 il 1935

Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Catasto Pio gregoriano mappa di Ascoli 1819 foglio 1

ANALISI STORICO-CRITICA DI UN ISOLATO

DEL QUARTIERE SAN GIACOMO DI ASCOLI PICENO

2

tavola n°

Università di Camerino

Scuola di Architettura e Design

Eduardo Vittoria

Laurea in

Scienze dell’Architettura

A. A.

2012-13

CONSISTENZA SPAZIALE DELLE CELLULE

ASSORBIMENTO RUA IN SPAZIO DI PERTINENZA PRIVATA EDIFICAZIONE SU SPAZI CORTILIVI

ALLARGAMENTO RUA

FRAZIONAMENTO DELLE PARTICELLE

FUSIONE DELLE PARTICELLE FORMAZIONE DI ORTI

FORMAZIONE DI SPAZI CORTILIVI EDIFICAZIONI SU ORTI

LOCALIZZAZIONE

ANALISI DELL’IMPIANTO MURARIO

ROTAZIONI E DISCONTINUITÀ

ALLINEAMENTI

ANALISI DELL’EVOLUZIONE DEGLI ISOLATI SULLA CARTOGRAFIA STORICA

SCHEMA DI CRESCITA ED OCCUPAZIONE DEGLI ISOLATI

SISTEMI DI COLLEGAMENTO INTERNI

misure espresse in m² Superficie < 8 8 < Superficie < 12 12 < Superficie < 16 16 < Superficie < 20 20 < Superficie < 25 25 < Superficie < 30 30 < Superficie < 35 Superficie > 35

SCALE CON VANO AUTONOMO

ROTAZIONE DELL’ASSE MURARIO DISASSAMENTO DELL’ASSE MURARIO

I numerosi flessi degli assi murari concedono già un disegno abbastanza chiaro del comportamento degli isolati, i quali assumono un cambiamento di direzione rispetto all’asse viario del cardo; infatti se ad esempio si schematizzasse l’andamento in pianta degli isolati, noteremmo una linea retta perpendicolare a via delle Torri, che cambierà direzione con un inclinamento verso sud-ovest spostandosi verso via Paolucci. Il punto dove si verifica l’inclinazione, separa il sistema palazziale presente su via delle Torri, dalle abitazioni in linea che costituiscono la seconda maglia degli isolati.

Si riscontra un evidente riutilizzo degli originari spazi aperti, probabilmente cortili, con successive edificazioni che determinano la realizzazione di sub-cellule, tipologie di celle che si sono adattate alla situazione preesistente e subito individuabili come irregolarità nel contesto generale.

Le scale sono posizionate nella maggior parte dei casi interne alle celle, poste a servire le singole abitazioni. Nel sistema palazziale troviamo corpi scala di consistenza maggiore posizionati in vani autonomi.

Lo schema disegnato dalla maglia muraria si presenta alquanto ordinato, e non fa che confermare ciò che già emerge dalle analisi dell’impianto murario: gli assi mantengono una maglia generata dal cardo nella frazione su via delle Torri, per poi cambiare inclinazione e assumere uno schema ortogonale disegnato dal tracciato delle rue, dove comunque i muri delle abitazioni mantengono un parallelismo abbastanza evidente.

MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO

MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO

MURI PARALLELI FRA LORO MURI PARALLELI FRA LORO

SCALA CON VANO AUTONOMO

SCALA PARALLELA ALLA PARETE DI FACCIATA SCALA ARRETRATA E PARELLELA

RISPETTO ALLA PARETE DI FACCIATA SCALA ARRETRATA E ORTOGONALE RISPETTO ALLA PARETE DI FACCIATA ANDRONI

SPAZI CORTILIVI

ANTE XVII SECOLO

DAL XVII SECOLO AL 1819

DAL 1819 AL 1877

DAL 1877 AL 1935

STATO ATTUALE

40 50m 10 0m 20 30 200m 250m 50m 0m 100m 150m

Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Catasto storico Mappa Ascoli 1873 foglio n.1 Archivio comunale, catasto di primo impianto mappa Ascoli, 1935 foglio n.1

CONFRONTO CONFRONTO CONFRONTO

FONTI BIBLOGRAFICHE: - Caniggia G., Maffei G.L., Lettura dell’edilizia di Base, Marsilio, Padova 1979 - Laffi U., Pasquinucci M, Asculum I, Giardini, Pisa 1975 - Borzacchini V., Gava D., Ascoli Piceno Centro Storico: un’ipotesi d’intervento, D’auria, Ascoli Piceno 1981 - Sestili O., Torsani A., Ascoli e l’edilizia privata medievale nei secoli XII-XIII-XIV, Gagliardi, Ascoli Piceno 1995 Scalora G., I tessuti urbani di Ortigia, ESES, Siracusa 2003 - Scalora G., Monti G. , La conservazione dei centri storici in zona sismica - un metodo operativo di restauro urbano, - Giorgi E., Riflessioni sullo sviluppo urbano di Asculum, in OCNUS quaderni di specializzazione in archeologia n.13 anno2005, Bologna, pp 207-228

Tesi di laurea in

Storia e recupero dei beni architettonici e ambientali

(3)

ANALISI STORICO-CRITICA DI UN ISOLATO

DEL QUARTIERE SAN GIACOMO DI ASCOLI PICENO

3

tavola n°

Università di Camerino

Scuola di Architettura e Design

Eduardo Vittoria

Laurea in

Scienze dell’Architettura

A. A.

2012-13

Tesi di laurea in

Storia e recupero dei beni architettonici e ambientali

Laureanda

ADELAIDE DI ILIO

Relatrice

Prof.ssa Enrica Petrucci

Correlatore

Arch. Francesco Di Lorenzo

RICONOSCIMENTO DELLE FASI EVOLUTIVE

1

1

2

2b

2a

3

3a

3b

4

4a

4b

5

5

6

6

7

7a

7b

ACCORPAMENTO

RIFUSIONE DISCONTINUITÀ COSTRUTTIVE SOPRAELEVAZIONE PARZIALE O TOTALE

PIANTE DEI PIANI TERRA

PROSPETTO SU RUA DEI FILODRAMMATICI

IPOTESI DELL’EVOLUZIONE DEL PROSPETTO SU RUA DEI FILODRAMMATICI

VIA DELLE TORRI

VIA DEI FILODRAMMATICI

VIA DEI FIORI

RUA P

ALUCCI

VIA DELLE TORRI

RUA P

ALUCCI

MURA INTONACATE MURA CON BLOCCHI DI TRAVERTINO A VISTA DISASSAMENTO FLESSO

10m 0m 20m 10m 0m 13m 15m 17m

È riconducibile al periodo alto medioevale, è caratterizzata dalla presenza della tipologia base della casa a schiera, leggibile dalla pianta dei piani terra.

Il posizionamento iniziale delle porte d'ingresso è visibile dalla disposizione dei conci di travertino.

FONTI BIBLOGRAFICHE: - Caniggia G., Maffei G.L., Lettura dell’edilizia di Base, Marsilio, Padova 1979 - Laffi U., Pasquinucci M, Asculum I, Giardini, Pisa 1975 - Borzacchini V., Gava D., Ascoli Piceno Centro Storico: un’ipotesi d’intervento, D’auria, Ascoli Piceno 1981 - Sestili O., Torsani A., Ascoli e l’edilizia privata medievale nei secoli XII-XIII-XIV, Gagliardi, Ascoli Piceno 1995 Scalora G., I tessuti urbani di Ortigia, ESES, Siracusa 2003 - Scalora G., Monti G. , La conservazione dei centri storici in zona sismica - un metodo operativo di restauro urbano, - Giorgi E., Riflessioni sullo sviluppo urbano di Asculum, in OCNUS quaderni di specializzazione in archeologia n.13 anno2005, Bologna, pp 207-228

FASE 1

Può essere datata in epoca basso medioevale: la tipologia della casa a schiera si evolve, le abitazioni crescono in altezza e gli spazi fra di esse vengono saturati con nuove costruzioni.

I disassamenti dell'impianto murario di facciata denunciano questo processo.

FASE 2

L'epoca a cui far risalire questa fase è quella rinascimentale.

I fronti delle case in linea vengono regolarizzati aprendo nuove bucature e occludendo le precedenti; si aggiungono altri piani. Nel particolare di una abitazione notiamo un livello loggiato.

FASE 3

È la fase più recente, riconducibile al secolo scorso ed è caratterizzata da piccole sopraelevazioni, elementi che si distinguono dal costruito storico.

FASE 4

1

3

4

5

6

9

10

7

8

2

1 2 3 4 9 6 10 7 8 5

(4)

PERCORSO CURRICULARE

A

tavola n°

Università di Camerino

Scuola di Architettura e Design

Eduardo Vittoria

Laurea in

Scienze dell’Architettura

A. A.

2012-13

Tesi di laurea in

Storia e recupero dei beni architettonici e ambientali

Esami

Composizione Architettonica & Progettazione dell’Architettura 3

Laureanda

ADELAIDE DI ILIO

Relatrice

Prof.ssa Enrica Petrucci

COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA - Prof. Luigi Coccia - a.a. 2006/07

PROGETTAZIONE DELL’ARCHITETTURA 3 - Prof. Marco D’Annuntiis - a.a. 2008/09

SEZIONE A-A’

PIANTA PIANO TERRA

PIANTA PRIMO PIANO

PROSPETTO FRONTALE

SEZIONE B-B’

scala 1:500

VISTA PROSPETTICA

ESPLOSO ASSONOMETRICO

SEZIONE B-B’

SEZIONE C-C’

La richiesta è quella di progettare delle abitazioni che possano essere sia moduli utilizzabili per un insieme di unità abitative sia case singole, da collocare in un più vasto progetto riguardante la bonifica dell'area Carbon di Ascoli Piceno

ARGOMENTO DEL CORSO

Il tema del laboratorio prevede il progetto di spazi e strutture per il turismo. L'area individuata si trova sula costa adriatica, nella frazione di Marina Palmense del comune di Fermo.

ARGOMENTO DEL CORSO

CONCEPT PROGETTUALE

scala 1:10000

PIANTA LIVELLO 1

scala 1:1000

(5)

PERCORSO CURRICULARE

B

tavola n°

Università di Camerino

Scuola di Architettura e Design

Eduardo Vittoria

Laurea in

Scienze dell’Architettura

A. A.

2012-13

Tesi di laurea in

Storia e recupero dei beni architettonici e ambientali

Esame

Progettazione Urbana

Laureanda

ADELAIDE DI ILIO

Relatrice

Prof.ssa Enrica Petrucci

PROGETTAZIONE URBANA - Prof. Gabriele Mastrigli - a.a. 2005/06

PIANTA PIANO TERRA

scala 1:500

L'area del progetto proposta è quella sulla quale è situato un ex deposito ATAC, adiacente alla stazione Tiburtina di Roma. L'area deve ospitare una struttura universitaria che offra servizi comuni ed alloggi per studenti.

ARGOMENTO DEL CORSO

SEZIONE C-C’

scala 1:250

SEZIONE A-A’

scala 1:250

PIANTA TIPO RESIDENZE

scala 1:500

STANZE

SECONDO PIANO

scala 1:200

STANZE

TERZO PIANO

scala 1:200

STANZE

QUARTO PIANO

scala 1:200 Via Arduino

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