Cosa rischia chi non si occupa dei figli
Autore: Redazione | 21/07/2021
Cosa succede se un genitore trascura i suoi doveri di educazione della prole?
Ti sei separata da tuo marito a causa delle sue continue scappatelle. Inoltre, la tua migliore amica ti ha raccontato di averlo visto più volte ubriaco fradicio. Pertanto,
hai deciso di chiedere l’affidamento esclusivo del tuo bambino di 10 anni, ma ti senti così depressa che più volte hai dimenticato di mandarlo a scuola e preparargli da mangiare. In questo articolo ti spiego cosa rischia chi non si occupa dei figli. Devi sapere che quando si violano i doveri nei confronti della prole oppure si arreca loro un grave pregiudizio, come ad esempio disinteressarsi degli adempimenti scolastici del minore oppure abbandonarlo a sé stesso, il giudice può dichiarare la decadenza dalla responsabilità genitoriale. Tale misura, però, è revocabile, nel senso che è sempre possibile ripristinare la situazione una volta cessato il pericolo e venute meno le ragioni che avevano giustificato un simile provvedimento. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di approfondire la questione punto per punto.
Responsabilità genitoriale: di cosa si tratta?
Quando si parla di responsabilità genitoriale (quella che in passato era ben nota come “patria potestà”) si fa riferimento ad un complesso di diritti e doveri che spettato ai genitori fin dal primo giorno di vita del figlio [1]. Ad esempio, si può decidere in quale scuola iscrivere il bambino, dove mandarlo in vacanza, come educarlo e sostenerlo moralmente. Tutto ciò, ovviamente, rispettando le capacità, le inclinazioni naturali e le aspirazioni del minore. Ma non è tutto. La mamma e il papà devono provvedere al figlio anche dal punto di vista economico (il cosiddetto dovere di mantenimento) fino a quando non raggiungerà una sua indipendenza economica grazie ad un impiego lavorativo stabile e ad uno stipendio adeguato.
Cosa rischia chi non si occupa dei figli?
Come già detto, i genitori devono occuparsi dell’educazione, dell’istruzione e del mantenimento dei figli, altrimenti rischiano conseguenze molto serie. Ti faccio due esempi.
Tizia è una madre divorziata che ogni giorno sfoga la propria frustrazione per la fine del matrimonio sul figlio di 7 anni.
Caio è un papà severo ed esigente. Ogni volta, infatti, pretende che il figlio di 15 anni lavori presso l’officina di famiglia fino a tarda notte, non curandosi né della
scuola né dei compiti del ragazzo.
Nel primo esempio, Tizia non è in grado di prendersi cura del proprio bambino perché troppo presa dal divorzio. Nel secondo esempio, Caio costringe il figlio a lavorare in officina invece di mandarlo a scuola. In entrambi i casi, il giudice potrebbe dichiarare la decadenza dalla responsabilità genitoriale [2]. Si tratta di un provvedimento estremo adottato ogni qual volta un genitore arreca un pregiudizio al minore oppure abusa dei propri poteri.
Ma vi è di più. Secondo una recente pronuncia della Corte di Cassazione, la decadenza dalla responsabilità genitoriale deve essere dichiarata anche qualora un genitore non si occupi degli obblighi scolastici del proprio figlio minorenne. Nel caso esaminato dalla Suprema Corte, infatti, una mamma non solo non assumeva i farmaci che le erano stati prescritti per la psicosi ed il ritardo mentale (patologia di cui soffriva), ma non si curava neppure degli obblighi scolastici del bambino che, peraltro, era affetto da «disabilità intellettiva di grado lieve, disturbo dell’attenzione, disagio emozionale reattivo ad importanti problematiche pedagogiche ed affettivo-relazionali nel contesto familiare» [3].
Pertanto, gli Ermellini hanno ritenuto giusto togliere alla donna la responsabilità genitoriale, anche in considerazione dell’inadeguatezza della nonna materna, del disinteresse del padre e del suo atteggiamento ostruzionistico nei confronti di chi voleva aiutarla.
Come vedi, quindi, la decadenza dalla responsabilità genitoriale non è altro che una misura preventiva allo scopo di evitare che l’eventuale danno al figlio si protragga ulteriormente.
Decadenza responsabilità genitoriale:
come si chiede?
La misura della decadenza dalla responsabilità genitoriale può essere richiesta dai seguenti soggetti:
dai parenti;
dall’altro genitore;
dal pubblico ministero.
In pratica, l’istante deve depositare un ricorso presso il tribunale per i minorenni del luogo di residenza del figlio oppure, se è in corso una separazione o un divorzio, presso il tribunale ordinario. Il giudice decide sul ricorso solamente dopo aver assunto tutte le informazioni necessarie e aver sentito il pubblico ministero, oltre a disporre l’ascolto del minore (che abbia compiuto dodici anni o di età inferiore se capace di discernimento).
Decadenza dalla responsabilità genitoriale: cosa comporta?
Il genitore dichiarato decaduto non può:
partecipare alle decisioni nell’interesse del figlio;
rappresentare il minore in giudizio;
amministrare i beni della prole.
Permangono, invece, sia il dovere di mantenimento che il diritto di visita del genitore separato (a meno che il giudice non vieti la frequentazione).
Inoltre, in presenza di gravi motivi, può essere disposto l’allontanamento del minore dalla residenza familiare (oppure l’allontanamento del genitore che maltratta o abusa del figlio).
Tuttavia, previa valutazione del giudice, si può sempre essere reintegrati nella responsabilità genitoriale nel momento in cui sia cessato il pericolo per il minore.
Note
[1] Art. 147 cod. civ. [2] Art. 330 cod. civ. [3] Cass. sent. n. 20246/2021 del 15.07.2021.
Sentenza
Quando si violano i doveri nei confronti della prole oppure si arreca loro un grave pregiudizio, come ad esempio disinteressarsi degli adempimenti scolastici del minore oppure abbandonarlo a se stesso, il giudice può dichiarare la decadenza dalla responsabilità genitoriale. Tale misura, però, è revocabile, nel senso che è sempre possibile ripristinare la situazione una volta cessato il pericolo e venute
meno le ragioni che avevano giustificato un simile provvedimento.